Invasione e spartizione della Jugoslavia
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insieme al resto dell’Europa sud-orientale per l’esito positivo della guerra, attendeva con interesse l’evoluzione dei dissidi italo-croati. La linea di demarcazione stabilita tra la zona d’occupazione italiana e quella tedesca aveva confermato tale sensazione lasciando sotto il controllo tedesco le aree più ricche e industrializzate, a cui andavano inoltre aggiunti i privilegi economici concessi ai tedeschi sulle risorse minerali – in particolare le miniere di bauxite – nella stessa zona d’occupazione italiana.
2.5.
La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati
Dall’estate del 1941 all’agosto del 1943 come previsto dall’articolo 2 del Trattato per la determinazione dei confini del 18 maggio 1941 una commissione mista, la Commissione regionale per la delimitazione dei confini italo-croati, composta di delegati italiani e croati, si occupò di determinare sul terreno, affrontando prevalentemente problemi d’ordine tecnico, la linea di confine tra l’Italia e lo Stato Indipendente Croato, studiando eventuali modifiche che salvaguardassero ad entrambi gli Stati interessi economici, logistici e geografici specifici non considerati negli Accordi di Roma.352 La linea di confine stabilita il 18 maggio, infatti, in parte tracciata sui limiti amministrativi preesistenti, non teneva conto degli interessi locali né dei limiti amministrativi dei comuni e delle frazioni di confine, che divennero invece fondamentale oggetto di studio della commissione, soprattutto in quelle località (Porto Re, Buccari, distretto di Delnice, Cirquenizza, Spalato) fino all’ultimo al centro delle trattative italo-croate.353 Altre commissioni regionali furono istituite con l’incarico di tracciare i nuovi confini di Slovenia, Montenegro e Albania: quella italo-croata si occupò anche dei confini croato-montenegrini.354 Le commissioni regionali erano sottoposte alla Commissione centrale per la delimitazione dei confini, istituita presso il Ministero degli Affari Esteri e costituita da Luca Pietromarchi, capo del Gabinetto Armistizio-Pace355 (Gab.A.P., alle cui dipendenze si trovava anche l’Ufficio Croazia per il coordinamento degli affari e delle trattative relative
352
Sulle attività della delegazione si vedano i diari storico-militari della commissione in
AUSSME, fondo N. 1-11, Diari storici Seconda guerra mondiale, bb. 426, 682, 851, 962, Diari storico-militari della Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati. 353
In merito si vedano i carteggi di Casertano indirizzati a Roma in ASDMAE, b. 1494 (AP 29),
Ufficio Croazia, Carteggi circa discussioni confinarie. 354
AUSSME, H-1, b. 27, fasc. 12, Commissioni per delimitazioni nuovi confini Slovenia,
Croazia-Montenegro ed Albania, dal 14 giugno al 15 dicembre 1941. 355
Il nuovo ufficio, alle dirette dipendenze di Ciano, fu costituito nella primavera del 1941 per
occuparsi di questioni economiche e politiche relative ai Paesi europei caduti sotto il dominio italiano. H. J. Burgwyn, op. cit., p. 59.