Capitolo 2 Invasione e spartizione della Jugoslavia
2.1.
L’aggressione dell’Asse
Con il delinearsi di una condizione che sembrava non consentire altre possibilità che l’impiego della forza, per la conquista dell’egemonia nell’Adriatico e l’influenza nei Balcani, nell’agosto del 1939 Mussolini aveva avviato colloqui con il capo di Stato Maggiore Generale, maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, per sollecitare l’adozione dei provvedimenti necessari in previsione del conflitto. Badoglio aveva perfezionato i piani per l’offensiva contro Grecia e Jugoslavia ma aveva anche espresso la necessità di rinviare le operazioni militari a causa dell’inadeguatezza delle forze italiane al progetto d’invasione, carenti di artiglierie, carri armati, aerei, tecnologie e quant’altro, e l’opportunità di intraprendere l’offensiva programmata solo in circostanze particolarmente favorevoli. È noto come lo stesso Mussolini ritenesse impossibile un impegno bellico dell’Italia prima della fine del 1942: lo aveva fatto presente ad Hitler in un promemoria del maggio 1939 sostenendo l’opportunità di rinviare l’apertura delle ostilità. Ancora il 1° novembre l’efficienza delle forze armate italiane era assai lontana da quella che avrebbe dovuto essere nell’imminenza di un ingresso in guerra.150 Le considerazioni di Badoglio non frenarono la preparazione dell’intervento nei Balcani, previsto nel periodo successivo l’armistizio con la Francia. Contro la Jugoslavia nel giugno del 1940 lo Stato Maggiore dispose un piano per l’occupazione delle isole di Veglia e Arbe, a difesa del successivo sbarco sulla costa dalmata fra Segna (Senj) e Sv. Juraj, di un contingente che avrebbe operato lungo le direttrici Segna-Brinje-Ogulin-Karlovac e Otočac-Slunj-Karlovac-Vojnic, aggirando le difese jugoslave nella parte meridionale della frontiera giuliana separando la
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A. Biagini, F. Frattolillo, Diario Storico, Vol. I, Tomo II, Allegati, doc. 1, all. 1, Riassunto di
Badoglio, Capo di Stato Maggiore Generale, sugli avvenimenti precedenti l’entrata in guerra (1939-29 maggio 1940), pp. 3-5. Si veda anche S. Loi, Le operazioni delle unità italiane in Jugoslavia (1941-1943), Roma, Stato Maggiore dell’Esercito Ufficio Storico, 1978, pp. 30-31.