Conclusioni
Nel novembre del 1943 l’AVNOJ adottò a Jaice una serie di storiche risoluzioni con le quali si costituiva supremo organo legislativo e rappresentativo jugoslavo, ponendo le basi della nuova Jugoslavia socialista, con un sistema rivoluzionario di potere fondato su una struttura di tipo federale. Mentre l’esercito di liberazione controllava settori di territorio jugoslavo sempre più estesi, le truppe tedesche ripiegavano rendendo la presenza nello Stato Indipendente Croato sempre meno consistente. Il 6 maggio 1945 il Poglavnik abbandonò Zagabria – due giorni dopo gli uomini di Tito sarebbero entrati in città – e con l’aiuto delle superstiti retroguardie tedesche si rifugiò in Austria: sulle sue orme anche Maček, migliaia di ustaša e centinaia di religiosi. Un’immensa colonna di ustaša, soldati dell’esercito regolare croato e civili, fuggita nella Carinzia per consegnarsi agli inglesi, fu riconsegnata a Tito nei pressi di Bleiburg, finendo in buona parte uccisa dai partigiani nei caotici giorni successivi, ritenuti tutti indistintamente compromessi con il regime. Anche Mile Budak e Slavko Kvaternik furono arrestati al loro arrivo in Austria dalle truppe britanniche e consegnati all’esercito jugoslavo, processati e fucilati. Uccisi dai partigiani, tra gli altri precedentemente menzionati, anche Vladimir Laxa, Juco Rukavina e David Sinčić. La Jugoslavia, dopo quattro anni di occupazione e guerra civile, si trovava in una situazione di assoluta devastazione, con almeno un milione di morti in guerra, nei campi di concentramento o vittime della violenza interetnica o ideologica. Numerosi ustaša, un poco alla volta, arrivarono a Roma per essere indirizzati verso il continente americano. In momenti e situazioni differenti, anche Eugen Kvaternik-Dido, Andrija Artuković (estradato dagli Stati Uniti nel 1986 e morto in carcere a Zagabria), i commissari presso la 2ª Armata Andrija Karčić e Nikola Rušinović. Pavelić vi arrivò nel 1946, per poi muovere alla volta dell’Argentina. A Buenos Aires costituì una sorta di governo croato in esilio insieme a Vjekoslav Vrančić ed avviò la pubblicazione del periodico Hrvatska, giornale dell’emigrazione separatista. Gli ustaša avrebbero continuato a far parlare di sé in occasione di omicidi di autorità jugoslave, atti terroristici ed episodi di lotta armata nello stesso territorio jugoslavo. Il 10 aprile 1957, anniversario della proclamazione dello Stato Indipendente Croato, il leader ustaša rimase ferito in un