ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

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Diplomazia e operazioni militari nel 1943

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esempio con la creazione di comandi italiani o uffici di collegamento, per mantenere il carattere unitario dei tentativi di influenza italiani sullo Stato croato.946 Le forze militari italiane in definitiva apparivano sempre più isolate. A maggio la fucilazione tra Strožanac e Podstrane (distretto di Almissa) di sette civili croati accusati dal comando della Bergamo di aver sabotato la linea telefonica militare Almissa-Spalato, esasperarono ulterioremente le relazioni del comando della 2ª Armata con le autorità croate (Commissariato generale amministrativo e locale prefetto).947 Era infine segnalata la ripresa dell’attività politica del Partito contadino, in particolare nella zona di Knin, Signo e Vrlika sotto la guida dell’avvocato Smolić e con il sostegno delle masse contadine e degli elementi dell’esercito regolare, nonché la probabilità dell’instaurazione di rapporti con i partigiani: il partito infatti, come avrebbero dimostrato gli eventi successivi, persisteva in un deciso atteggiamento di inimicizia nei confronti del regime di Zagabria.948

5.4.

Il fallimentare nuovo ordine economico

All’azione militare e politica dell’Asse seguì lo sfruttamento economico dei territori jugoslavi occupati, nell’ordine di supportare lo sforzo bellico generale. Gli interessi economici italiani nello Stato Indipendente Croato e i progetti di esportazione delle risorse naturali resero ancora più complesse le relazioni tra Roma e Zagabria, ma soprattutto, anche nelle questioni economiche l’Italia dovette accontentarsi di un ruolo subordinato all’alleato tedesco, abbandonando le aspirazioni di trasformazione dell’area jugoslava in una zona di esclusiva influenza italiana. La conquista dello spazio vitale fu infatti un elemento peculiare che accomunò il regime fascista e nazista, diventando un serio motivo di contrasto: Roma si prodigò senza successo nella ricerca di una spartizione dell’Europa – spazio mitteleuropeo ed orientale alla Germania, area mediterranea all’Italia – accettabile ad entrambe, per il riordinamento del continente secondo un nuovo ordine europeo; Berlino tuttavia aveva inaugurato una politica di penetrazione economica in Jugoslavia fin dagli anni Trenta, isolando progressivamente lo Stato jugoslavo dai suoi partners economici occidentali (Francia e Inghilterra) e imponendo una discreta base di partenza per il successivo sfruttamento delle risorse jugoslave. I

946

Ibidem.

947

In merito si veda il carteggio in AUSSME, M-3, b. 67, 2ª A, Lotta antipartigiana, 1943.

948

Ibidem, b. 20, fasc. 10, Stato Maggiore R. Esercito, Reparto Informazioni Esercito (R.I.E.), a

Ministero della Guerra-Gabinetto Roma, prot. n. 1667, oggetto: Movimento macekiano in zona KninSigno-Vrlika, f.to d’ordine il Colonnello Capo Reparto Luigi Mondini, P.M.9, 28 luglio 1943.


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Bibliografia

16min
pages 335-346

5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

17min
pages 316-324

Conclusioni

11min
pages 325-332

5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

31min
pages 297-310

5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

11min
pages 311-315

5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

16min
pages 290-296

5.2. L’operazione Weiss

34min
pages 275-289

5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

13min
pages 269-274

4.8. Il confine dalmata

26min
pages 257-268

4.7. Repressione e internamento di civili

16min
pages 250-256

4.6. La 2ª Armata e gli ebrei

39min
pages 233-249

4.3. Il sostegno italiano ai četnici

32min
pages 196-209

4.4. Operazione Trio

33min
pages 210-223

4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

21min
pages 224-232

4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

22min
pages 186-195

4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

13min
pages 180-185

3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

19min
pages 170-179

3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

15min
pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

13min
pages 157-162

3.4. La rioccupazione della seconda e terza zona

22min
pages 147-156

3.3. Tito, Mihailović e la resistenza

16min
pages 140-146

3.2. La rivolta in Lika

19min
pages 132-139

3.1. Gli eventi dell’estate

44min
pages 113-131

2.5. La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati

30min
pages 99-112

2.4. Gli Accordi di Roma, 18 maggio 1941

23min
pages 89-98

2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

32min
pages 75-88

2.2. Lo Stato Indipendente Croato

39min
pages 58-74

1.4. La neutralità di Belgrado (1939-1941

18min
pages 37-46

1.3. L’isolamento jugoslavo

15min
pages 30-36

2.1. L’aggressione dell’Asse

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pages 47-57

1.1. L’Italia e la questione nazionale croata

25min
pages 11-21

1.2. Lo Sporazum serbo-croato e la ripresa del sostegno italiano a Pavelić

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Premessa

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pages 7-10
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