ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

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Controllo del territorio e cicli operativi (1942)

235

un’ottica che il Führer potesse apprezzare: nel Memorandum affermavano infatti la discendenza dei bosniaci musulmani – in linea con la propaganda del regime di Zagabria – dai goti ariani (dalla tribù germanica dei Bosni) negandone dunque l’origine slava; l’idea di una Bosnia protettorato tedesco autonomo dallo Stato Indipendente Croato era tuttavia inaccettabile per Berlino, che intendeva mantenere le migliori relazioni con l’alleato croato.745

4.6.

La 2ª Armata e gli ebrei

La questione ebraica e la sua evoluzione rappresentano un altro dei grandi punti di attrito nei rapporti interni alle forze d’occupazione italiane e tedesche e in quelli con l’alleato croato. L’esercito e parte della diplomazia italiana rimandarono il più possibile la consegna degli ebrei ad ustaša e nazisti e Berlino e Zagabria chiesero con toni sempre più decisi la consegna dei rifugiati sotto la protezione dell’esercito italiano. Gli ufficiali italiani in gran parte rifiutarono, per ragioni sia politicomilitari sia umanitarie, di consegnare gli ebrei giunti lungo il litorale adriatico occupato dalle loro truppe; non mancarono tuttavia casi – come a Sušak e Ragusa – in cui o per la mancata accoglienza o con la diretta consegna agli ustaša, o ancora per un atteggiamento passivo come avvenne a Pago, le autorità militari italiane finirono con il contribuire indirettamente alla soluzione finale della questione ebraica.746 Nello Stato Indipendente Croato agli ebrei fu imposto di appuntare sul vestito una stoffa gialla a forma di stella e di indossare il bracciale segno di distinzione razziale, provvedimento che aveva suscitato penosa impressione anche tra i benpensanti croati che potevano dirsi pavelićiani.747 Il sistema più pratico sembrò inizialmente quello di colpire gli ebrei nei beni, prima di casa in casa privandoli di ogni patrimonio, poi con opportune leggi di prelievo a favore dello Stato. Gli ebrei venivano allontanati dalle proprie famiglie, deportati in luoghi lontani e costretti al lavoro manuale, in particolare alle pendici dei monti Velebit e sull’isola di 745

F. Friedman, op. cit., p. 124; E. Redžić, op. cit., p. 178; E. Greble, Sarajevo 1941-1945. Muslims,

Christians and Jews in Hitler’s Europe, Itacha and London, Cornell University Press, 2011, pp. 163166. 746

In merito alla condotta italiana nei confronti degli ebrei dei territori jugoslavi si veda M.

Shelah, op. cit.; D. Kečkemet, Transit Camps for Jews in Areas under Italian Occupation, in I. Goldstein, Anti-Semitism Holocaust Anti-Fascism, pp. 117-128; D. Rodogno, op. cit., pp. 439-459; A. Millo, L’Italia e la protezione degli ebrei nelle zone occupate della Jugoslavia, in F. Caccamo, L. Monzali, op. cit., pp. 355-378. 747

ASDMAE, b. 1493 (AP 28), R. Legazione Zagabria, a Gab.A.P. (U.C.), telegramma n. 15882

PR, segreto non diramare, f.to Casertano, Zagabria 24 maggio 1941-XIX; id., all’Eccellenza il Capo della Polizia-Roma, oggetto: Regno di Croazia, Zagabria 25 maggio XIX.


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Bibliografia

16min
pages 335-346

5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

17min
pages 316-324

Conclusioni

11min
pages 325-332

5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

31min
pages 297-310

5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

11min
pages 311-315

5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

16min
pages 290-296

5.2. L’operazione Weiss

34min
pages 275-289

5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

13min
pages 269-274

4.8. Il confine dalmata

26min
pages 257-268

4.7. Repressione e internamento di civili

16min
pages 250-256

4.6. La 2ª Armata e gli ebrei

39min
pages 233-249

4.3. Il sostegno italiano ai četnici

32min
pages 196-209

4.4. Operazione Trio

33min
pages 210-223

4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

21min
pages 224-232

4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

22min
pages 186-195

4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

13min
pages 180-185

3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

19min
pages 170-179

3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

15min
pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

13min
pages 157-162

3.4. La rioccupazione della seconda e terza zona

22min
pages 147-156

3.3. Tito, Mihailović e la resistenza

16min
pages 140-146

3.2. La rivolta in Lika

19min
pages 132-139

3.1. Gli eventi dell’estate

44min
pages 113-131

2.5. La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati

30min
pages 99-112

2.4. Gli Accordi di Roma, 18 maggio 1941

23min
pages 89-98

2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

32min
pages 75-88

2.2. Lo Stato Indipendente Croato

39min
pages 58-74

1.4. La neutralità di Belgrado (1939-1941

18min
pages 37-46

1.3. L’isolamento jugoslavo

15min
pages 30-36

2.1. L’aggressione dell’Asse

25min
pages 47-57

1.1. L’Italia e la questione nazionale croata

25min
pages 11-21

1.2. Lo Sporazum serbo-croato e la ripresa del sostegno italiano a Pavelić

18min
pages 22-29

Premessa

5min
pages 7-10
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