ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

Page 224

226

4.5.

Italia e Stato Indipendente Croato (1941-1943)

Gli Accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

Il Governo croato sollecitò l’avvio di colloqui per prospettare al governo di Roma il grave onere per l’economia e le finanze dello Stato rappresentato dall’alto numero di truppe italiane stazionanti nei territori occupati – in conseguenza degli acquisti che compievano e degli anticipi in kune che venivano corrisposti – e chiedere di rimettere in mani croate i poteri civili nella seconda zona.725 Nell’opportunità di una più stretta collaborazione tra truppe italiane e croate, considerata la guerriglia diffusa, veniva inoltre auspicata una maggiore cooperazione tra la milizia fascista e quella ustaša per la protezione delle linee ferroviarie e la creazione in alcune zone, sotto il controllo comune italo-croato, di bande armate volontarie.726 A maggio il ministro delle Finanze croato Košak incontrò Cavallero (capo di Stato Maggiore Generale) e Ciano. Košak fece riferimento all’esercizio dei poteri civili da parte del comando italiano e alle ripercussioni che ne derivavano nell’opinione pubblica croata; espresse inoltre il desiderio di Zagabria di una più stretta collaborazione tra truppe croate e italiane e l’utilità che venissero armati determinati elementi locali a protezione della popolazione.727 Cavallero e Ciano sostanzialmente ritenevano le richieste croate in linea con gli interessi militari italiani: per ottenere infatti un maggiore raggruppamento e disponibilità delle forze italiane si era dell’avviso di dover arrivare ad una riduzione graduale dei presidi della terza zona e di alcuni minori della seconda; anche per quanto riguardava i versamenti mensili di kune alla 2ª Armata, era opportuno tentare di ridurne l’ammontare, rappresentando una grave difficoltà per la finanza croata. Nelle regioni completamente sgomberate (terza zona) la lotta anti-partigiana ed il mantenimento dell’ordine pubblico sarebbero stati affidati alle autorità militari o di polizia croate, che avrebbero così avuto modo di dimostrare di essere pienamente e facilmente in grado di farvi fronte. Nella seconda zona, da cui sarebbero stati ritirati alcuni presidi italiani, allo scopo di concentrare le forze in vista di operazioni di assieme, le piccole azioni locali ed il mantenimento dell’ordine pubblico sarebbero stati affidati normalmente a truppe croate ed eccezionalmente a minori formazioni di milizia ustaša, tutte agli ordini dei comandi delle grandi unità italiane. Nella seconda zona l’impiego di formazioni

725

Sugli accordi del giugno 1942 si veda anche O. Talpo, Dalmazia, II, pp. 424-437; M.

Dassovich, Fronte jugoslavo 1941-42, pp. 193-201; N. Kisić Kolanović, op. cit., 222-228; L. Monzali, cit., in F. Caccamo, L. Monzali, op. cit., pp. 102-108. 726

AUSSME, M-3, b. 48, fasc. 5-6, Comando Supremo, Accordi di Zagabria 19 giugno 1942,

Chiarimento all’Accordo di Zagabria del 19 giugno 1942-XX. 727

A. Biagini, F. Frattolillo, Diario Storico del Comando Supremo, Vol. VII, Tomo II, doc. 39, 6

giugno 1942, pp. 98-102; ASDMAE, b. 1500 (AP 35), AG Croazia 4, gennaio-giugno 1942, Ministero degli Affari Esteri, Gab.A.P. Uff. Croazia, a Comando Supremo, telespresso n. 8/11823, oggetto: Colloquio con il ministro croato Kosak, f.to Ciano, Roma 19 maggio 1942-XX.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Bibliografia

16min
pages 335-346

5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

17min
pages 316-324

Conclusioni

11min
pages 325-332

5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

31min
pages 297-310

5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

11min
pages 311-315

5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

16min
pages 290-296

5.2. L’operazione Weiss

34min
pages 275-289

5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

13min
pages 269-274

4.8. Il confine dalmata

26min
pages 257-268

4.7. Repressione e internamento di civili

16min
pages 250-256

4.6. La 2ª Armata e gli ebrei

39min
pages 233-249

4.3. Il sostegno italiano ai četnici

32min
pages 196-209

4.4. Operazione Trio

33min
pages 210-223

4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

21min
pages 224-232

4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

22min
pages 186-195

4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

13min
pages 180-185

3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

19min
pages 170-179

3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

15min
pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

13min
pages 157-162

3.4. La rioccupazione della seconda e terza zona

22min
pages 147-156

3.3. Tito, Mihailović e la resistenza

16min
pages 140-146

3.2. La rivolta in Lika

19min
pages 132-139

3.1. Gli eventi dell’estate

44min
pages 113-131

2.5. La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati

30min
pages 99-112

2.4. Gli Accordi di Roma, 18 maggio 1941

23min
pages 89-98

2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

32min
pages 75-88

2.2. Lo Stato Indipendente Croato

39min
pages 58-74

1.4. La neutralità di Belgrado (1939-1941

18min
pages 37-46

1.3. L’isolamento jugoslavo

15min
pages 30-36

2.1. L’aggressione dell’Asse

25min
pages 47-57

1.1. L’Italia e la questione nazionale croata

25min
pages 11-21

1.2. Lo Sporazum serbo-croato e la ripresa del sostegno italiano a Pavelić

18min
pages 22-29

Premessa

5min
pages 7-10
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943) by Biblioteca Militare - Issuu