ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

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Italia e Stato Indipendente Croato (1941-1943)

un regime che non fosse quello del Poglavnik, dello Stato croato. Secondo Pièche infatti Pavelić era imbarcato su un fragile scafo pieno di falle e tentando di continuare la faticosa navigazione ne regge affannosamente il timone, cercando di evitare i vortici e gli scogli costituitisi dalle difficoltà interne, dalla incontenibile invadenza tedesca e dal risentimento italiano: purtroppo non sempre vi riesce. (…) Il governo croato, vaso di terracotta viaggiante fra i vasi di ferro delle contrastanti correnti italo-tedesche, si destreggia come può, in un continuo alterno movimento di altalena fra i tedeschi e noi, ma con la precisa e sempre più accentuatasi tendenza ad orientarsi verso la Germania. E ciò è naturale e direi persino logico.657

Mussolini, comunque, non volle intervenire contro Pavelić e rifiutandosi di prendere in considerazione i consigli dei propri vertici militari presenti nei territori dello Stato croato divenne, insieme a Hitler, il difensore ad oltranza del regime del Poglavnik.

4.3.

Il sostegno italiano ai četnici

Frequenti le collaborazioni tra četnici e autorità militari italiane.658 In seguito agli episodi in cui i militari italiani erano intervenuti in difesa dei serbi contro le violenze degli ustaša, i četnici si convinsero che gli italiani, nonostante lo status di occupanti, fossero il male minore: truppe italiane e četnici avevano in Tito e nei partigiani comunisti l’avversario comune contro il quale combattere, mentre non erano sconosciuti ai serbi neppure i risentimenti italiani verso croati e tedeschi per come andavano evolvendosi le vicende nei territori jugoslavi occupati. Nelle intenzioni delle autorità militari italiane v’era sicuramente anche il tentativo di contrapporre all’alleanza tedesco-ustaša l’intesa italo-četnica, mentre i četnici si rivolsero alla 2ª Armata soprattutto per ottenere viveri e armi, necessari alla lotta anti-partigiana e a difendere le proprie abitazioni e famiglie. I notabili serbi avevano assicurato le autorità italiane di essere pronti a rendere i propri servizi con l’unico desiderio di combattere i partigiani, ma una volta armate, le bande

657

AUSSME, M-3, b. 6, fasc. 1, Comando Supremo, Ufficio Operativo, Notiziari del generale

Pièche 1942 (situazione in Croazia; movimenti cetnici), Rapporti del generale Pièche al Ministero degli Esteri (notizie dalla Serbia), a Ministero degli Affari Esteri, Gab.A.P. Roma, oggetto: Relazione sulla Croazia, f.to il Generale Pièche, P.M.10, 5 agosto 1942-XX. 658

Sulla collaborazione tra militari italiani e četnici si veda S. Fabei, I cetnici nella Seconda guerra

mondiale. Dalla Resistenza alla collaborazione con l’Esercito italiano, Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2006.


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Bibliografia

16min
pages 335-346

5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

17min
pages 316-324

Conclusioni

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pages 325-332

5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

31min
pages 297-310

5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

11min
pages 311-315

5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

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pages 290-296

5.2. L’operazione Weiss

34min
pages 275-289

5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

13min
pages 269-274

4.8. Il confine dalmata

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pages 257-268

4.7. Repressione e internamento di civili

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pages 250-256

4.6. La 2ª Armata e gli ebrei

39min
pages 233-249

4.3. Il sostegno italiano ai četnici

32min
pages 196-209

4.4. Operazione Trio

33min
pages 210-223

4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

21min
pages 224-232

4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

22min
pages 186-195

4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

13min
pages 180-185

3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

19min
pages 170-179

3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

15min
pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

13min
pages 157-162

3.4. La rioccupazione della seconda e terza zona

22min
pages 147-156

3.3. Tito, Mihailović e la resistenza

16min
pages 140-146

3.2. La rivolta in Lika

19min
pages 132-139

3.1. Gli eventi dell’estate

44min
pages 113-131

2.5. La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati

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pages 99-112

2.4. Gli Accordi di Roma, 18 maggio 1941

23min
pages 89-98

2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

32min
pages 75-88

2.2. Lo Stato Indipendente Croato

39min
pages 58-74

1.4. La neutralità di Belgrado (1939-1941

18min
pages 37-46

1.3. L’isolamento jugoslavo

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pages 30-36

2.1. L’aggressione dell’Asse

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pages 47-57

1.1. L’Italia e la questione nazionale croata

25min
pages 11-21

1.2. Lo Sporazum serbo-croato e la ripresa del sostegno italiano a Pavelić

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pages 22-29

Premessa

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pages 7-10
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