ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

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Italia e Stato Indipendente Croato (1941-1943)

intrapresa dalla 2ª Armata e che avrebbero continuato a rappresentare un problema costante nello Stato Indipendente Croato.

3.7.

Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

Frequenti le dimostrazioni di ostilità croate, individuali e collettive, all’occupazione italiana: la propaganda anti-italiana andò aumentando d’intensità in tutte le zone e ad essa parteciparono gli ustaša come i militari dell’esercito regolare. Costante la provocazione di incidenti con ufficiali e soldati dei reparti italiani, che dal giugno del 1941 in poi si verificarono con ritmo crescente, con la volontà degli ustaša di impedire contatti con la popolazione, soprattutto femminile, che veniva diffidata a non frequentare, non accompagnare o parlare con i militari italiani. Le donne viste in loro compagnia venivano chiamate al comando ustaša e minacciate del taglio dei capelli, se avessero continuato nei loro atteggiamenti amichevoli verso gli italiani.574 In generale le milizie croate, con la minaccia di arresti, perquisizioni e interrogatori nei confronti dei civili, contribuivano a creare forte circospezione tra la popolazione. Da ciò anche la grande difficoltà opposta al dare alloggio agli ufficiali italiani, che si erano adattati in gran parte nelle abitazioni di serbi ed ebrei. Le autorità croate opponevano difficoltà anche ai rifornimenti mediante divieti e controlli sull’attività commerciale, con ripetuti tentativi di ingerenza sui trasporti di merci e derrate dirette ad organi periferici.575 Il comando della 2ª Armata chiese ripetutamente provvedimenti a carico di funzionari croati responsabili di atti interpretati come ostili verso gli italiani, soprattutto nelle zone di confine, ma il governo di Zagabria si dimostrò poco disposto a intraprenderli. 576 Soprattutto dopo il passaggio o la sosta di elementi della Gestapo – che mantenevano contatti con gli ustaša del posto ma si astenevano dall’avvicinare ufficiali e militari italiani – in determinate località si verificavano incidenti fra italiani e croati. Nel luglio del 1941 a Cirquenizza la cancellazione di scritte italiane inneggianti al re e Mussolini 574

ASDMAE, b. 1493 (AP 28), Ministero dell’Interno, sez. I n. OI2445/441, a Ministero Affari

Esteri A.G.IV, oggetto: Notizie dalla Dalmazia relative alla situazione in Croazia, Roma 22 agosto 1941XIX. Le dirigenti dell’Unione Femminile Ustaša di Segna, ad esempio, sembra proibirono alle iscritte di avere rapporti di qualsiasi genere con gli italiani. AUSSME, M-3, b. 6, fasc. 4, Comando 2ª Armata, Ufficio I, Notiziario A/C n. 19, P.M.10, 1 marzo 1942/XX. 575

AUSSME, H-1, b. 16, fasc. 1, Situazione politica dei territori ex jugoslavi, Comando 2ª

Armata, Ufficio I, a Stato Maggiore Regio Esercito-Ufficio Operazioni, prot. n. I/7268/S, oggetto: Situazione politica in Croazia, f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 23 luglio 1941-XIX. 576

Ibidem, Situazione politico-economico-militare in Croazia e Slovenia, Ministero della

Guerra-Gabinetto, Funzionari croati ostili all’Italia, Roma 12 agosto 1941-XIX.


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5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

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5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

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5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

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5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

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5.2. L’operazione Weiss

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5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

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4.8. Il confine dalmata

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4.4. Operazione Trio

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4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

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4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

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4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

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3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

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3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

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pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

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2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

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2.2. Lo Stato Indipendente Croato

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Premessa

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