Giugno-dicembre 1941
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dalle autorità locali croate costrette ad accettare dall’incalzare delle insurrezioni partigiane, non mancò in seguito di suscitare le proteste di Zagabria, che vedeva così completare l’occupazione dello Stato, e di dare adito ad episodi in cui gli ustaša si rifiutarono di consegnare le armi o di attenuare la violenza. L’ordine di occupare anche la terza zona fino alla linea di demarcazione con l’occupazione tedesca arrivò al comando italiano il 7 ottobre:532 le operazioni avrebbero avuto inizio due giorni dopo, ancora una volta senza incontrare particolare resistenza.533 Fu disposto il disarmo generale: il versamento – alle autorità croate sotto il controllo dei comandi di presidio italiani – di armi, esplosivi e munizioni sarebbe dovuto avvenire entro il giorno 22, superato il termine chiunque fosse stato trovato in possesso di armi sarebbe stato giustiziato, così come chi avesse attentato in qualunque modo all’ordine pubblico.534 Ad un mese dalla pubblicazione del bando del 7 settembre i tribunali militari di guerra straordinari avevano pronunciato nella zona demilitarizzata diciannove sentenze di condanna alla pena capitale, delle quali undici a carico di serbo-ortodossi ed otto a carico di croati. Il generale Ambrosio affermava che nonostante tutto, fatta eccezione per le zone al confine sloveno e croato-montenegrino, i territori della seconda zona potevano dirsi normalizzati.535
3.5.
Il Governatorato della Dalmazia
Gran parte della costa dalmata essendo stata annessa aveva cessato di essere zona d’occupazione divenendo parte integrante del territorio italiano: l’italianizzazione della regione iniziata con il commissariato civile fu quindi continuata e intensificata. Furono sostituite le insegne e le scritte in croato sulle vie e sugli edifici con scritte in italiano, bandite le bandiere e i giornali croati, sciolte le società sportive e culturali e proibite le organizzazioni a carattere nazionale slavo. Il 532
HDA, 491, OUP, kut. 3, Comando 2ª Armata, Ufficio Operazioni, al Dottor Karcic
Commissario Generale Amministrativo della Croazia, prot. n. 10061, oggetto: Occupazione territorio croato, f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 7 ottobre 1941-XIX. 533 534
AUSSME, N. 1-11, b. 724, Diario storico Comando 2ª Armata, P.M.10, 9 ottobre 1941-XIX. HDA, 491, OUP, kut. 3, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, al Commissariato
Generale Amministrativo dello Stato Indipendente di Croazia presso il Comando della 2ª Armata, prot. n. 2459/AC/Segreto, oggetto: Occupazione del territorio fra la zona demilitarizzata e la linea di demarcazione tedesca, f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 9 ottobre 1941-XIX. 535
AUSSME, H-1, b. 16, fasc. 1, Comando 2ª Armata, Ufficio Affari Civili, a Stato Maggiore
Regio Esercito, Ufficio Operazioni, prot. n. 2340/AC, Segreto, oggetto: Situazione nella zona demilitarizzata dalla pubblicazione del bando del 7 settembre 1941-XIX ad oggi, f.to il Generale Comandante designato d’Armata V. Ambrosio, P.M.10, 7 ottobre 1941-XIX.