Obesity Barometer Monitor

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Dati clinico-organizzativi Lucio Gnessi Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia, Policlinico Umberto I, Sapienza Università di Roma, Società Italiana dell’Obesità

L

e malattie non trasmissibili (NCD), comprese le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete mellito, sono responsabili di più del 70% delle morti precoci in tutto il mondo, rappresentando quindi la principale causa di mortalità e disabilità prematura (1). L’obesità - un importante fattore di rischio per le NCD e lei stessa NCD è associata a una riduzione dell’aspettativa di vita di circa 5-20 anni persi a seconda della gravità della condizione e dei disturbi legati alle complicanza. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Siamo di fronte a una vera e propria epidemia globale, che si sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni (1). La commissione sull’estinzione dell’obesità infantile (Commission on Ending Childhood Obesity, ECHO) ha presentato una relazione finale al direttore generale dell’OMS, volta a individuare interventi per affrontare i livelli allarmanti dell’obesità e del sovrappeso a livello globale con una attenzione particolare all’obesità infantile (2). Più in particolare, alla Commissione è stato assegnato il compito di presentare una relazione che specifichi quali approcci e combinazioni di interventi sono probabilmente i più efficaci nella lotta contro l’obesità infantile e adolescenziale in diversi contesti in tutto il mondo. Sono state prodotte raccomandazioni utili a prevenire il diffondersi dell’obesità come la promozione dell’assunzione di cibi salutari, l’invito a svolgere attività fisica, il controllo costante del peso. Purtroppo, una volta che la malattia si è manifestata è necessario porre in essere azioni non più orientate alla sola prevenzione ma alla diagnosi delle complicanze ed alla cura (3). Ecco quindi una premessa per descrivere brevemente quali dovrebbero essere le caratteristiche dell’organizzazione finalizzata alla presa in carico dei pazienti affetti da obesità con riferimento alla realtà italiana. Fatte salve le differenze territoriali legate alle attribuzioni proprie di ogni singola regione, le indicazioni delle più importanti società scientifiche coinvolte nello studio del problema obesità prevedono l’opportunità di disporre

di una rete che coinvolga il medico di medicina generale (MMG), il pediatra di libera scelta (PLS) fino alle strutture più complesse in grado di garantire gli interventi più strutturati per pazienti che spesso presentano numerose complicanze (4). Tale auspicabile quadro organizzativo prevede appunto i seguenti livelli assistenziali: MMG, PLS, Spoke, Hub. Purtroppo la rete a livello di MMG e PLS presenta delle carenze legate ad esempio alla scarsa attenzione posta nei corsi di studio all’approfondimento di una malattia che prevede un intervento terapeutico multidisciplinare e di conseguenza competenze che difficilmente possono trovare una sintesi nelle conoscenze di un singolo operatore. Per gli operatori di primo livello la situazione si presenta ancora più critica. Infatti, la richiesta sul territorio di interventi di colleghi con competenze nutrizionali, psicologiche, di medicina dello sport, tra le altre, diventa difficile se non impossibile stante anche la mole di impegni cui i MMG e PLS devono fare fronte. Ecco quindi che diventa vicariante, soprattutto per i casi più gravi, il ruolo dei centri specializzati. Purtroppo, la distribuzione di tali centri sul territorio nazionale è carente e disomogenea. Una organizzazione efficace dovrebbe prevedere quindi diversi livelli di assistenza che verranno brevemente descritti di seguito. Il primo obiettivo è quello di strutturare percorsi omogenei per le specifiche patologie, e prevedere un’organizzazione sanitaria che possa offrire una facile e rapida accessibilità a Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), inclusivi, ove indicato, anche degli interventi di prevenzione (P-PDTA), secondo le più appropriate procedure diagnostico-terapeutiche costantemente aggiornate. Come detto, il MMG e il PLS prendono in carico il paziente affetto da obesità e, in base ai sintomi ed alla storia clinica, prescrive gli approfondimenti diagnostici appropriati, definisce la terapia e la tempistica dei follow-up in caso di bassa complessità altrimenti lo indirizza verso il relativo Spoke (ambulatori, pubblici o privati accreditati, a collocazione ospedaliera o territoriale). Il MMG e il PLS inviano all’ambulatorio Spoke. 99


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