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L’eccesso ponderale nei bambini e negli adolescenti

L’eccesso ponderale nei bambini e negli adolescenti

Angela Spinelli e Paola Nardone

Gruppo OKkio alla SALUTE 2016, Gruppo HBSC Italia 2018 Istituto Superiore di Sanità, Roma

Dati Obesità nei bambini in Italia

L’obesità è una condizione ad eziologia multifattoriale. Fattori modificabili come abitudini alimentari, attività fisica e sedentarietà possono svolgere un ruolo chiave nello squilibrio energetico che determina l’eccesso ponderale nei bambini e negli adolescenti (1-4). Monitorare il fenomeno nel tempo e agire precocemente sulla modifica dei comportamenti rappresenta una strategia prioritaria di sanità pubblica (5).

Nel nostro Paese dal 2007, grazie al sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, è possibile avere informazioni sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria, sul loro stato ponderale e sulle iniziative scolastiche che favoriscono la sana alimentazione e il movimento (6). Inoltre, siccome con questa raccolta dati l’Italia partecipa alla Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI), è possibile un confronto con i dati raccolti in altri 36 paesi con una metodologia standardizzata e misurazioni effettuate da personale addestrato (7).

Il DPCM del maggio 2017 su «registri e sorveglianze» (GU Serie Generale n.109 del 12-05-2017) ha inserito OKkio alla SALUTE tra i Sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale, individuando nell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’Ente presso il quale essa è istituita. Ad oggi sono state effettuate sei raccolte dati (2008/9, 2010, 2012, 2014, 2016, 2019) in tutte le regioni italiane e sono stati quindi prodotti indicatori utili per il Piano Nazionale della Prevenzione, per le sue declinazioni a livello regionale e per le statistiche internazionali. Poiché i risultati della rilevazione 2019 sono in fase di elaborazione, di seguito si riportano i risultati del 2016 (8).

Andamento di sovrappeso e obesità in Italia nei bambini di 8-9 anni

OKkio alla SALUTE utilizza l’Indice di Massa Corporea (IMC) come indicatore indiretto dello stato di adiposità mentre per la definizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità e obesità grave dei bambini utilizza i valori soglia dell’International Obesity Task Force (IOTF) desunti da Cole et al. (7-8). Nel 2016 sono stati coinvolti un campione di circa 49.000 bambini, 48.000 genitori e più di 2600 classi III della scuola primaria. I bambini in sovrappeso sono risultati il 21,3% [IC95% 20,8%21,8%] e i bambini obesi il 9,3% [IC95% 8,9%-9,6%], compresi i bambini gravemente obesi che rappresentavano il 2,1% [IC95% 1,9-2,3]. Nelle Regioni del Sud e del Centro si hanno prevalenze di eccesso ponderale più elevate, evidenziando forti variabilità geografiche e disuguaglianze (figura 1).

Figura 1. Sovrappeso e obesità (%) nei bambini di 8-9 anni per regione. OKkio alla SALUTE, 2016

Nel corso degli anni il fenomeno è diminuito (da 35,2% nel 2008-9 a 30,6% nel 2016), anche se si osserva un leggero aumento, non statisticamente significativo, del sovrappeso nell’ultima rilevazione rispetto al 2014; l’obesità, invece, ha continuato il trend in discesa, registrando una diminuzione in tutte le regioni (Figura 2).

Figura 2. Trend sovrappeso e obesità nei bambini di 8-9 anni in Italia. OKkio alla SALUTE (2008--2016)

Stato ponderale dei bambini e caratteristiche dei genitori

Il contesto familiare influenza le abitudini e gli stili di vita dei bambini; i genitori spesso rappresentano per i figli un modello da imitare e da cui apprendere (9). OKkio alla SALUTE, sin dalla sua prima rilevazione, per studiare a fondo le abitudini dei bambini insieme alle caratteristiche della famiglia, ha rivolto la sua attenzione anche ai genitori attraverso un questionario specifico. Grazie a questo ulteriore strumento è possibile conoscere le misure antropometriche dei genitori, il loro paese di origine, il titolo di studio e la situazione economica familiare; queste caratteristiche sono state studiate e analizzate rispetto all’eccesso ponderale (sovrappeso + obesità) dei bambini (Tabella 1).

I dati evidenziano che non sempre i genitori sono consapevoli dell'eccesso ponderale dei propri figl: tra le madri dei bambini in sovrappeso o obesi il 37% ritiene che il proprio figlio sia sotto-normopeso.

Le cattive abitudini alimentari

Le abitudini alimentari scorrette, se abbinate a uno stile di vita poco attivo, possono favorire l’aumento di peso. OKkio alla SALUTE, attraverso la somministrazione di questionari rivolti ai bambini, ai genitori, agli insegnanti della classe selezionata e al dirigente scolastico, ha raccolto negli anni informazioni su questi importanti aspetti. Nel 2016, l’8% dei bambini salta la prima colazione, il 33% consuma una colazione non adeguata (sbilanciata in termini di carboidrati e proteine) e il 53% fa una me-

Tabella 1. Caratteristiche dei genitori e stato ponderale dei bambini (OKkio alla SALUTE 2016)

renda di metà mattina abbondante (non adeguata). Il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 36% dichiara che i propri figli assumono quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate (Figura 3). Negli anni si sono osservati dei miglioramenti (in particolare nella merenda e il consumo delle bevande zuccherate e/o gassate).

Nel 2016 sono state introdotte nel questionario per il genitore alcune domande sull’allattamento per l’importanza che può avere sullo sviluppo del bambino e la sua nutrizione. I dati evidenziano che i bambini in sovrappeso e/o obesi sono il 35% tra coloro che sono stati allattati al seno per meno di 1 mese/mai, il 29% tra coloro che sono stati allattati al seno per più di 1 mese.

Figura 3. Cattive abitudini alimentari dei bambini in Italia, OKkio alla SALUTE (2008/9-2016)

L’attività fisica e la sedentarietà

Anche gli aspetti relativi al movimento e alla sedentarietà sono oggetto di indagine di OKkio alla SALUTE. Nel 2016 il 18% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine, il 44% ha la TV nella propria camera e 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Solo la quota di bambini che trascorre più di due ore al giorno davanti a TV/videogiochi/tablet/cellulare risulta in sensibile aumento (41%), ma tale incremento può essere in gran parte spiegato dal fatto che nel questionario 2016 la domanda utilizzata per raccogliere tale informazione è stata formulata aggiungendo le specifiche “tablet/cellulare”, assenti nelle versioni precedenti (figura 4).

Figura 4. Attività fisica e sedentarietà dei bambini in Italia, OKkio alla SALUTE (2008/9-2016)

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Al fine di contribuire a creare evidenze scientifiche e indagare tutti i possibili determinanti di salute connessi all’eccesso ponderale nei bambini, il questionario di OKkio alla SALUTE rivolto ai genitori presenta una domanda per stimare le ore di sonno nei bambini nei giorni di scuola, ovvero non considerando i giorni festivi che possono rappresentare un’eccezione alle normali abitudini. Tra i bambini che dormono meno ore si osserva una percentuale maggiore di sovrappeso e di obesi (figura 5).

Figura 5. Distribuzione (%) dei bambini in Italia per stato ponderale e ore di sonno, OKkio alla SALUTE 2016

Per maggiori informazioni su OKkio alla SALUTE è possibile consultare il sito dedicato: https://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/

Dati Obesità negli adolescenti in Italia

Nel nostro Paese il monitoraggio di alcuni indicatori di salute degli adolescenti è affidato allo studio multicentrico internazionale Health Behaviour in School-aged Children - HBSC.

Questo studio, svolto dal 1983 in collaborazione con l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, ha lo scopo di descrivere e comprendere i comportamenti correlati con la salute nei ragazzi di 11, 13 e 15 anni in 49 Paesi tra l’Europa e il Nord America.

In Italia, dal 2002 sono state realizzate cinque raccolte dati (2002, 2006, 2010, 2014 e 2018) promosse e finanziate dal Ministero della Salute/CCM, coordinate dalle Università di Torino, Padova e Siena e dall’ISS (nel 2010 e nel 2018) e svolte in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Regioni. Dal 2017 il DPCM su «registri e sorveglianze» ha inserito la Sorveglianza sui rischi comportamentali in età 11-17 anni tra i Sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale e regionale, individuando nell’Istituto Superiore di Sanità l’Ente di livello nazionale presso il quale essa è istituita.

Andamento di sovrappeso e obesità in Italia negli adolescenti di 11, 13 e 15 anni

Lo studio HBSC raccoglie i dati auto-riferiti dai ragazzi di 11, 13 e 15 anni su peso e statura tramite i quali viene calcolato l’Indice di Massa Corporea (IMC) e successivamente definito lo stato di sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso, utilizzando i valori soglia dell’International Obesity Task Force (IOTF) desunti da Cole et al. (9-10). Nel 2018 è stato selezionato un campione di 4.183 classi delle scuole di I e II grado e i ragazzi (11, 13 e 15 anni) che hanno risposto al questionario sono 58.976 distribuiti in tutte le Regioni italiane. A livello nazionale il 16,6% dei ragazzi è in sovrappeso e il 3,2% obeso (figura 6).

Le abitudini alimentari

Mangiare sano può di fatto migliorare la qualità di vita e per tale motivo occorre sin da piccoli instaurare e far conoscere corretti stili alimentari (12). I comportamenti alimentari degli adolescenti sono influenzati da diversi fattori e la famiglia è stata individuata come uno dei principali determinanti (13). Dai dati 2018 emerge che l’abitudine a non consumare la colazione è frequente negli adolescenti (20,7% a 11 anni, 26,4% a 13 anni e 30,6% a 15 anni) (figura 8); la percentuale di ragazze che non consuma la colazione è maggiore rispetto a quella dei maschi in tutte e tre le età considerate. Rispetto al 2014 si evidenzia un lieve peggioramento.

Figura 6. Stato nutrizionale dei ragazzi in Italia per età (%). HBSC 2018

La quota di ragazzi in eccesso ponderale è molto maggiore nei maschi, indipendentemente dall’età (figura 7).

Rispetto alle precedenti rilevazioni si riscontrano valori pressoché stabili di eccesso ponderale (sovrappeso + obesità) in tutte le fasce d’età e per entrambi i generi.

Figura 7: Sovrappeso e obesità dei ragazzi in Italia per genere ed età (%). HBSC 2018 Figura 8: Abitudine a non consumare la colazione, durante la settimana, per genere ed età (%). HBSC 2018

Figura 9. Consumo “almeno 1 volta al giorno” di alcuni alimenti per età (%). HBSC 2018

Solo un terzo dei ragazzi consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno (lontano dalle raccomandazioni) con valori maggiori nelle ragazze. Pane, pasta e riso sono gli alimenti più consumati. Le bibite zuccherate/gassate sono bevute maggiormente dagli undicenni e dai maschi (figura 9).

L’attività fisica e la sedentarietà

L’OMS raccomanda almeno 60 minuti di attività motoria moderata-intensa tutti i giorni per i giovani (5-17 anni) includendo il gioco, lo sport, i trasporti, la ricreazione e l’educazione fisica praticate nel contesto delle attività familiari, di scuola e comunità. Dai dati 2018 emerge che la maggior parte dei giovani pratica almeno 60 minuti di attività fisica dai 2 ai 4 giorni la settimana. La frequenza raccomandata di praticarla tutti i giorni è rispettata dal 9,5% dei ragazzi 11-15 anni, ed è in diminuzione con l’età (figura 10). I ragazzi sono mediamente più attivi delle ragazze. Per maggiori informazioni sulla raccolta 2018 di HBSC è possibile consultare il sito dedicato: https://www.epicentro.iss.it/hbsc/indagine-20

Figura 10. Attività fisica per almeno 60 minuti al giorno, nell’ultima settimana, per età (%). HBSC 2018

Le linee guida internazionali raccomandano di non superare 2 ore al giorno in attività dedicate a guardare lo schermo (videogiochi/computer/internet). I dati HBSC evidenziano che circa un quarto dei ragazzi supera questi tempi, con un andamento simile per entrambi i generi e valori in aumento dopo gli 11 anni (figura 11).

Figura 11. Ore passate a guardare la TV/Video/DVD durante i giorni di scuola, per età (%). HBSC 2018 Bibliografia

1) Bischoff SC, Boirie Y, Cederholm T, et al. Towards a multidisciplinary approach to understand and manage obesity and related diseases. Clin Nutr 2017; 36: 917–938. 2) Mellendick K, Shanahan L, Wideman L, et al. Diets Rich in Fruits and Vegetables Are Associated with Lower Cardiovascular Disease Risk in Adolescents. Nutrients 2018, 10, 136. 3) Wei X, Zang Y, Jia X, et al. Age, period and cohort effects and the predictors of physical activity and sedentary behaviour among Chinese children, from 2004 to 2011. BMC Public Health 2017; 17, 353. 4) Leech RM, McNaughton SA, Timperio A. The clustering of diet, physical activity and sedentary behavior in children and adolescents: A review. Int J Behav Nutr Phys Act 2014; 11: 4. 5) Clark H, Coll-Seck AM, Banerjee A, et al. A future for the world’s children? A WHO-UNICEF-Lancet Commission. Lancet 2020; 395; 10224: 605-658. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(19)32540-1. 6) OKkio alla SALUTE. Disponibile all’indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/ 7) WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI). Disponibile all’indirizzo: http://www.euro.who.int/en/health-topics/disease-prevention/nutrition/activities/who-european-childhoodobesity-surveillance-initiative-cosi 8) Nardone P, Spinelli A, Buoncristiano M, Lauria L, Pierannunzio D, Galeone D. OKkio alla SALUTE: risultati nazionali 2016. Supplemento 1, al vol. 31 n. 7-8 del Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità ISSN 03949303 (cartaceo) - ISSN 1827-6296 (online). Disponibile all’indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/pdf/ONLINE_OKKIO_ALLA_SALUTE.pdf 9) Cole TJ, Bellizzi MC, Flegal KM, Dietz WH. Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: international survey. BMJ 2000;320(7244):1240-3.

10) Cole TJ, Flegal KM, Nicholls D, Jackson AA. Body mass index cut offs to define thinness in children and adolescents: international survey. BMJ 2007;335(7612):194. 11) Wang Y, Min J, Khuri J, et al. A Systematic Examination of the Association between Parental and Child Obesity across Countries. Adv Nutr 2017;8(3):436-48. 12) GBD 2017 Diet Collaborators. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet 2019;393(10184):1958-1972. 13) Watts A.W., Loth K., Berge J.M., Larson N., Neumark-Sztainer D. No Time for Family Meals? Parenting Practices Associated with Adolescent Fruit and Vegetable Intake When Family Meals Are Not an Option. J ACAD NUTR Diet 2017;117(5):707-714

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