EUDF ITALIA 2025

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DOCUMENTO DI INDIRIZZO 7STRATEGIC FORUM EUDF

Il lavoro che qui si presenta rappresenta un passo importante per la comunità scientifica, le istituzioni e le persone con diabete. EUDF Italia ha voluto promuovere, attraverso tavoli tematici dedicati, un approccio integrato e multidimensionale, capace di affrontare le sfide del presente e di tracciare linee di azione concrete per il futuro. Questi documenti testimoniano l’impegno condiviso di esperti, associazioni, società scientifiche e istituzioni verso un modello di sanità più equo, sostenibile e vicino ai bisogni delle persone. Il nostro auspicio è che tali proposte possano tradursi in azioni concrete, rafforzando la prevenzione, l’innovazione terapeutica e la qualità della vita. Con gratitudine a tutti i partecipanti, auspico che il presente lavoro possa costituire un contributo di valore per il futuro delle politiche sanitarie in Italia ed Europa.

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Obesity & Lifestyle Strategies

Focus: Tassonomia dell’Obesità EASO e strategie di prevenzione e gestione basate sullo stile di vita

1. Premessa

L’obesittà è una malattia cronica, recidivante e multifattoriale che necessita di un approccio sistemico, rispettoso e fondato sulle evidenze. La recente Tassonomia dell’Obesità proposta da EASO (European Association for the Study of Obesity) rappresenta un passo decisivo verso l’adozione di un linguaggio comune, condiviso e scientificamente fondato, necessario per favorire strategie integrate di prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e comunicazione pubblica.

L’Italia, prima tra i Paesi membri EASO, ha sviluppato e pubblicato un adattamento ufficiale della Tassonomia in lingua italiana, promuovendo il suo impiego nei contesti clinici, educativi, istituzionali e mediatici.

2. Contesto strategico e normativo

L’obesità impatta il 12% della popolazione italiana, con forte prevalenza in aree a vulnerabilità sociale. E’ responsabile del 44% dei casi di diabete tipo 2, del 23% di cardiopatie ischemiche e di un significativo numero di tumori. Le linee strategiche nazionali sono attualmente rafforzate da:

1. Piano Nazionale della Cronicità (PNC) – che riconosce l’obesità come patologia da gestire secondo percorsi multidisciplinari

2. PNRR – Missione 6 – che promuove modelli di prevenzione e presa in carico territoriale

3. Proposta di Legge n. 741/2023 – per l’inserimento dell’obesità nei LEA, con accesso a trattamenti farmacologici e chirurgici

3. Tassonomia dell’obesità EASO –struttura e utilità

3.1 Finalità

Fornire un linguaggio comune, preciso, neutrale e condiviso per:

1. Supportare la comunicazione tra pazienti e professionisti

2. Garantire un approccio clinico coerente e centrato sulla persona

3. Facilitare l’adozione di politiche sanitarie fondate sulle evidenze

4. Ridurre lo stigma attraverso la precisione terminologica.

3.2 Struttura

La Tassonomia si articola in 6 macro-temi, ciascuno composto da definizioni, ambiti e contesti di utilizzo:

Tema

Contenuti principali

1. Definizione Obesità, pre-obesità, indica tori, segni, stadiazione

2. Cause e progressione Fattori genetici, ambientali, psicologici, biologici

3. Prevenzione Promozione della salute e prevenzione primaria

4. Screening e diagnosi precoce Indicatori precoci e strumenti di identificazione

5. Trattamento e gestione Approccio multidisciplinare, decisione condivisa, esiti

6. Conseguenze Complicanze cliniche, im patti sociali ed economici

3.3 Validazione

1. 70 esperti europei

2. 16 gruppi di interesse

3. 30 Paesi rappresentati

4. Modello proposto da EUDF Italia: applicazione della Tassonomia alle strategie lifestyle

Obiettivo

Adottare la Tassonomia EASO come base per la definizione di programmi integrati di prevenzione e gestione dell’obesità basati sullo stile di vita, superando l’approccio puramente comportamentale e centrato sul BMI.

Linee operative

1. Riformulare i programmi educativi (scuole, sport, comunità) secondo il linguaggio tassonomico.

2. Integrare i criteri di stadiazione clinico-funzionale dell’obesità nei PDTA e nelle cartelle sanitarie elettroniche

3. Implementare interventi di promozione della salute non stigmatizzanti, inclusivi e fondati su empowerment, qualità della vita e benessere psicosociale

4. Formare professionisti sanitari, educatori e media sulla terminologia appropriata e condivisa.

5. Adottare il processo decisionale condiviso come base

6. Indicatori di impatto (KPI)

Area

Comunicazione

Accesso

Empowerment

Prevenzione

Educazione

Indicatore

% operatori formati sulla tassonomia

per la gestione clinica e i programmi di lifestyle change

5. Popolazione target

1. Adolescenti e giovani adulti (fascia 12–25 anni)

2. Popolazioni in condizioni di fragilità socioeconomica

3. Persone con obesità complicata o recidivante

4. Comunità con alta prevalenza di obesità (scuole, quartieri, aree urbane periferiche)

% PDTA regionali che adottano stadiazione clinica EASO

% partecipanti a programmi lifestyle con outcome centrato sulla qualità di vita

Riduzione stigma auto-percepito (PROMs)

% scuole e comunità con linguaggio non stigmatizzante

7. Proposte operative EUDF Italia

1. Promuovere l’adozione nazionale della Tassonomia EASO come riferimento scientifico per il linguaggio sull’obesità.

2. Redigere linee guida per l’utilizzo della Tassonomia nei programmi di prevenzione, educazione e comunicazione.

3. Attivare 3 Living Lab territoriali EUDF per testare l’applicazione della Tassonomia nei contesti scuola, territorio, servizi sanitari.

4. Collaborare con ISS e Ministero per integrare la Tassonomia nei materiali clinici, educativi e istituzionali.

5. Produrre report annuale di monitoraggio dell’adozione e impatto linguistico e operativo della Tassonomia in Italia.

8. Conclusioni

entro 12 mesi

La Tassonomia EASO rappresenta un cambio di paradigma nel modo in cui l’obesità viene definita, descritta e affrontata. EUDF Italia può guidare la transizione verso una comunicazione scientifica, non stigmatizzante e centrata sulla persona, supportando strategie lifestyle basate sul rispetto, sulla personalizzazione della cura e sull’evidenza clinica.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025

Per il Tavolo Obesity & Lifestyle Strategies

Coordinatore: Paolo Sbraccia

Componenti: Gianluca Aimaretti, Stefano Balducci, Rocco Barazzoni, Silvio Buscemi, Luca Busetto, Antonio Caretto, Michele Carruba, Anna Maria Colao, Giuseppe Fatati, Valeria Guglielmi, Frida Leonetti, Davide Masi, Uberto Pagotto, Barbara Paolini, Giuseppe Pugliese, Ferruccio Santini

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Data & Register

Focus: Registri Epidemiologici e Clinici del Diabete

1. Premessa

L’adozione di registri epidemiologici e clinici strutturati rappresenta una leva fondamentale per migliorare la qualità delle cure, guidare le politiche sanitarie e alimentare decisioni basate su Real World Data (RWD). Il progetto europeo REDDIE (Real-World Evidence for Decisions in Diabetes), che vede il coinvolgimento di EUDF Italia, promuove l’integrazione di RWD in raccolte nazionali per supportare autorità regolatorie e HTA, amplificando il valore delle evidenze cliniche oltre i trial controllati.

2. Quadro internazionale e obiettivi

Fonte Finalità principale

REDDIE Rafforzare l'uso di RWD e dati sintetici per valutazioni regolatorie, colmando il divario tra efficacia e validità

Scoping review

WHO/EU I registri migliorano automonitoraggio, educazione, riduzione complicanze e supportano politiche sanitarie

Revisione PMC I registri clinici, se standardizzati, permettono il benchmarking, identificano gap nel care e orientano interventi

3. Linee guida per EUDF Italia

3.1 Obiettivo generale

Costruire un ecosistema nazionale di registri del diabete integrati, connettendo epidemiologia, outcome clinici, PROMs, uso terapeutico e monitoraggio continuo, per supportare diagnosi precoce, governance e innovazione regolatoria.

3.2 Obiettivi operativi

1. Definire un core-dataset standard, allineato a ICHOM e IDF, comprendente: demografia, HbA1c, PA, lipidi, complicanze, PROMs, dispositivi digitali

2. Strutturare le fonti dati: EMR, FSE, dispositivi CGM, self-report, farmacie e ospedali

3. Attivare almeno 3 registri-pilota regionali, in collaborazione con università, ASL, associazioni pazienti

4. Sviluppare dashboard interattive per stakeholder, clinici e cittadini

5. Validare metodi per disegno di “emulated trials” in RWD, come promuove REDDIE

4. Modello operativo proposto

4.1 Governance e centro di coordinamento

EUDF Italia sotto supervisione ministeriale, con comitato tecnico-scientifico (ISS, università, clinici, rappresentanti pazienti, HTA, industria).

4.2 Componenti del registro

1. Anagrafica paziente: dati identificativi, tipo diabete, comorbidità

2. Parametri clinici: HbA1c, PA, lipidi, peso, complicanze, PROMs

3. Monitoraggio tecnologico: dati da CGM, smart pen, sistemi di automonitoraggio

4. Trattamenti: neuromodulatori, farmaci, device e loro aderenza

4.3 Flussi informativi

1. Integrazione automatica EMR → piattaforma interregionale

2. Interfacce FSE e farmacie

3. Sezione dedicata alla raccolta dei PROMs

5. Popolazione target

1. Persone con diabete tipo 1 e tipo 2, specialmente:

• . Neopazienti e transizione giovane-adulto

• . Critici con multimorbidità o over 75

• . Utenti con CGM e tecnologie connesse

• . Casi inclusi nei registri pilota

6. Indicatori e utilizzi

Area

Epidemiologia

Qualità

Outcome

Esperienza

Ricerca

7. Benefici attesi

Indicatore

Incidenza, prevalenza, mortalità

% con target HbA1c, PA

Incidenza complicanze, ospedalizzazioni

PROMs

Emulated trials

1. Supporto decisionale fondato su realtà clinica

2. Benchmarking continuo sullo stato di salute

3. Ricerca avanzata basata su RWD

4. Governance efficace delle risorse

5. Empowerment dei pazienti e uso dei dati in contesti clinico-assistenziali

8. Proposte per il Tavolo EUDF Italia

1. Position paper per promuovere la standardizzazione e la rete nazionale dei registri

2. Progetti regionali pilota (Nord, Centro, Sud-Italia)

3. Protocollo operativo EUDF/ISS su metrica, privacy, interoperabilità, qualità dati

4. Monitoraggio e diffusione tramite workshop, report annuali e condivisione best practice

5. Collaboration con REDDIE: contributo del registry italiano all’iniziativa europea

Utilizzo

Politica sanitaria, allocazione risorse

Benchmarking, miglioramento qualità

Governance, accountability

Patient-centred care

Innovazione regolatoria

9. Conclusioni

I registri epidemiologici e clinici del diabete rappresentano strumenti essenziali per il miglioramento clinico, la governance, la ricerca e la sostenibilità del SSN. EUDF Italia, abbracciando l’approccio integrato e standardizzato, può guidare la realizzazione di una rete nazionale di raccolta dati di qualità, capace di generare valore per pazienti, clinici e decisori.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025 Per il Tavolo Data & Register

Coordinatore: Antonio Nicolucci

Componenti: Gianluca Aimaretti, Roberta Crialesi, Valentino Cherubini, Gian Paolo Fadini, Massimo Federici, Antonio Gaudioso, Valeria Manicardi, Gerardo Medea, Pierluigi Russo, Federico Spandonaro, Ketty Vaccaro

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Self-care, Technology, Digitalization

Focus 2025 : Ospedali Virtuali e modello nazionale per il Diabete

1. Premessa

Il presente documento è stato elaborato per supportare i lavori del Tavolo EUDF Italia sul tema “Self-care, Technology, Digitalization”, con un duplice obiettivo:

• Offrire una mappatura ragionata delle sperimentazioni italiane sul modello dell’Ospedale Virtuale, con particolare riferimento ai progetti pilota avviati a Viareggio, Como e Cosenza

• Proporre un modello operativo e scalabile di Ospedale Virtuale per la gestione del Diabete, da assumere come piattaforma di riferimento nazionale per la presa in carico digitale delle persone con patologie croniche

2. Il contesto: transizione digitale e autocura

L’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è sempre più orientata verso modelli integrati, territoriali e digitali che:

• Valorizzano l’autonomia del paziente nella gestione della propria salute

• Favoriscono la continuità assistenziale attraverso la digitalizzazione

• Integrano specialisti, medici di medicina generale, farmacie, caregiver e servizi domiciliari

• Sostengono la prevenzione e il monitoraggio precoce delle cronicità

In questo scenario, l’Ospedale Virtuale si propone come strumento strategico per superare la frammentazione delle cure, potenziare l’autocura e rendere sostenibile la presa in carico di milioni di pazienti cronici.

3. Che cos’è un Ospedale Virtuale

Un Ospedale Virtuale è un modello organizzativo e digitale che consente la gestione clinica remota dei pazienti, in particolare quelli affetti da patologie croniche o postacute, attraverso:

• Piattaforme interoperabili e integrate con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

• Telemonitoraggio multiparametrico continuo

• Sistemi predittivi basati su intelligenza artificiale

• Team multidisciplinari distribuiti sul territorio

È un sistema distribuito, non un luogo fisico, che porta la sanità dove vive il paziente, in sinergia con la medicina generale, le farmacie, i servizi domiciliari e le strutture ospedaliere.

4. Le sperimentazioni italiane in corso

Viareggio – Il primo Ospedale Virtuale italiano

In Toscana è stato avviato il primo Ospedale Virtuale su scala nazionale, con una centrale operativa e un team multidisciplinare dedicato al monitoraggio remoto dei pazienti cronici tramite wearable, chat, video-consulti e piattaforme mobili. Il progetto è ispirato al modello statunitense Mercy Virtual Hospital.

Como – Espansione territoriale del modello

Como rappresenta un sito di sperimentazione per l’estensione del modello toscano, in un’ottica di interoperabilità interregionale e rafforzamento dell’assistenza domiciliare specialistica.

Cosenza – Pilota per il Sud

Il progetto di Cosenza si focalizza sulla teleassistenza per i pazienti cronici, con particolare attenzione alle aree interne e al coinvolgimento dell’Università della Calabria e delle strutture territoriali dell’ASP. Il modello punta a integrare la telemedicina nella pratica quotidiana attraverso strumenti standardizzati e rimborsabili.

5. Proposta: Ospedale Virtuale per il Diabete

Obiettivo generale

Proporre un modello scalabile di Ospedale Virtuale per la presa in carico digitale delle persone con diabete, da utilizzare come riferimento nazionale e da promuovere tramite EUDF Italia, in linea con le priorità del Piano Nazionale Cronicità, delle Missioni PNRR e delle raccomandazioni europee.

Pilastri del modello operativo

• Centrale Virtuale Diabetologica (CVD)

• Team specialistico multidisciplinare attivo 7/7

• Gestione sincrona e asincrona dei pazienti

• Triage digitale e presa in carico a rischio modulato

• Piattaforma Integrata Paziente-Equipe (PIPE)

• Dashboard condivisa medico-paziente

• Alert clinici automatizzati

• Televisite, chat, reportistica avanzata

• Telemonitoraggio continuo

• Dispositivi connessi (CGM, smart pen, sensori)

• Raccolta dati in tempo reale con AI

• Integrazione nei PDTA digitali e nel FSE

• Percorsi di Self-care e educazione digitale

• Moduli educativi multicanale

• Supporto nutrizionale, psicologico e motivazionale.

• Coaching per autogestione e attivazione

• Coinvolgimento di MMG e farmacie

• Nodo di prossimità del sistema virtuale

• Presa in carico condivisa e distribuzione digitale di device e farmaci

Popolazione target

1. Persone con diabete tipo 1 e 2

2. Pazienti in transizione (giovani-adulti)

3. Pazienti fragili e over 75

4. Utenti in aree interne e remote

Indicatori chiave (KPI)

Area. Indicatore. Target

Clinica Riduzione HbA1c media. –0,5% in 6 mesi

Accesso Contatti digitali/mese per paziente. ≥1

Self-care Aumento strumenti di automonitoraggio utilizzati. +30%

Qualità Net Promoter Score (NPS). ≥ 70

Efficienza Riduzione accessi impropri in PS –20%

6. Proposte operative EUDF Italia

1. Adottare formalmente il modello come proposta nazionale, con un position paper a firma EUDF Italia.

2. Attivare una rete di sperimentazione in 3 Regioni (Nord, Centro, Sud) con il supporto delle società scientifiche e delle associazioni pazienti.

3. Elaborare un protocollo clinico-digitale condiviso, standardizzabile e validato.

3. Inserire l’Ospedale Virtuale per il Diabete nei LEA digitali, anche come riferimento per la definizione delle tariffe in telemedicina.

7. Conclusioni

L’Ospedale Virtuale per il Diabete rappresenta una sintesi evolutiva tra medicina di prossimità, tecnologia e empowerment. È uno strumento concreto per rispondere alla crescente prevalenza della malattia diabetica, ridurre le disuguaglianze e migliorare la sostenibilità del sistema.

EUDF Italia può svolgere un ruolo strategico nel promuoverne l’adozione e la diffusione, in coerenza con l’approccio europeo centrato sulla persona e sull’innovazione.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025 Per il Tavolo Self-care, Technology, Digitalization

Coordinatore: Giacomo Vespasiani

Componenti: Serena Battilomo, Alfonso Bellia, Ludovica Borsoi, Franco Bruno, Lucio Corsaro, Danila Fava, Massimo Federici, Annalisa Giancaterini, Sebastiano Filetti, Francesco Gabbrielli, Mauro Grigioni, Edoardo Mannucci, Giuseppe Recchia

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Disease Modifying Therapies (DMTs)

Focus: Terapie modificanti nel diabete di tipo 2 – dalla medicina personalizzata ai dati real-world, in sinergia con JACARDI

1. Premessa

Le Disease Modifying Therapies (DMTs) nel Diabete di Tipo 2 rappresentano una nuova frontiera per prevenire, ritardare o modificare il decorso della malattia, agendo non solo sul controllo glicemico, ma anche sui meccanismi fisiopatologici sottostanti: infiammazione cronica, insulino-resistenza, stress metabolico, disfunzione delle cellule beta.

L’iniziativa del Strategic Forum EUDF promuove a livello europeo un’agenda per l’adozione regolatoria, clinica e di sistema delle DMTs. Il progetto JACARDI, coordinato a livello europeo dall’Istituto Superiore di Sanità, offre una piattaforma concreta per integrare le DMTs in modelli innovativi di cura delle malattie croniche, con particolare attenzione al diabete e alle patologie cardiovascolari

2. Il contesto italiano e le opportunità

1. Il Diabete di Tipo 2 colpisce circa 3,5 milioni di persone in Italia, con un’incidenza crescente nelle fasce over-65 e nei soggetti con sindrome metabolica

2. La medicina tradizionale si concentra sul controllo della glicemia, ma non agisce sui determinanti precoci della progressione della malattia

3. Le DMTs emergenti, molte delle quali già disponibili in Italia (es. SGLT2-i, GLP-1 RA, analoghi duali e triple agonisti), hanno dimostrato effetti sulla conservazione della funzione beta-cellulare, sull’infiammazione e sull’insulino-resistenza

4. L’approccio "disease-modifying" richiede diagnosi precoce, fenotipizzazione, selezione dei trattamenti in base all’endotipo/metatipo, generazione di RealWorld Data (RWD) e strutture regolatorie adattive

3. Il progetto JACARDI come infrastruttura di sistema

Il progetto JACARDI (Joint Action Cardiovascular Disease & Diabetes), finanziato da EU4Health, coinvolge 21 Stati membri ed è coordinato dall’ISS per tutta l’Unione Europea. JACARDI include oltre 140 interventi pilota per migliorare la prevenzione, il trattamento e la gestione delle malattie croniche.

Nel caso delle DMTs, JACARDI rappresenta:

1. Una piattaforma per il monitoraggio in real life (WP07 – dati e registri);

2. Un contesto favorevole alla stratificazione e personalizzazione della cura (WP09 – modelli integrati);

3. Una cornice per il coinvolgimento attivo dei pazienti (WP10 – empowerment e aderenza);

4. Un catalizzatore per l'adozione sistemica di nuove terapie attraverso la sinergia tra dati, percorsi e formazione

4. Obiettivo strategico

Costruire in Italia un modello di adozione sistemica delle DMTs nel Diabete Tipo 2, che sia:

1. Personalizzato in base al fenotipo e alla storia clinica del paziente;

2. Sostenuto da evidenze generate nel mondo reale (RWD), sfruttando il framework JACARDI;

3. Scalabile attraverso protocolli assistenziali integrati, team multidisciplinari e strumenti digitali

5. Modello operativo proposto da EUDF Italia

5.1 Governance nazionale e regolazione

1. Costituzione di un Tavolo tecnico congiunto tra EUDF, ISS, AIFA, Regioni, società scientifiche e associazioni pazienti

2. Revisione dei criteri di HTA per includere outcome modificanti la malattia e non solo glicemici

3. Promozione di linee guida nazionali aggiornate sulle DMTs in ottica fenotipica

5.2 Segmentazione dei pazienti

1. Applicazione del modello di fenotipizzazione clinica proposto da ADA/EASD (es. insulino-resistenti, infiammatori, obesi-metabolici)

2. Integrazione della stratificazione nei sistemi informativi e PDTA regionali

3. Percorsi preferenziali di accesso alle DMTs per sottogruppi ad alto rischio evolutivo

5.3 Generazione di Real-World Data (RWD)

1. Collegamento dei pazienti trattati con DMTs ai re-

gistri JACARDI

2. Monitoraggio dell’efficacia in termini di funzione beta, peso, HbA1c, progressione, comorbidità, uso di insulina

3. Dashboard interattiva EUDF–ISS per la raccolta e condivisione dei dati con Regioni e decisori

5.4 Empowerment e aderenza

1. Interventi comportamentali e digitali per sostenere l’uso corretto delle DMTs

2. Attività educative in sinergia con il WP10 JACARDI

3. Coinvolgimento delle farmacie di comunità, caregiver e reti civiche

7. Indicatori di risultato (KPI)

Area Indicatore

6. Popolazione target

1. Persone con Diabete Tipo 2 nei primi 5 anni dalla diagnosi, o ad alto rischio di progressione.

2. Pazienti con obesità viscerale, sindrome metabolica, insulino-resistenza, marcatori infiammatori elevati

3. Cittadini fragili o svantaggiati per cui le DMTs rappresentano un’opportunità di rallentare l’evoluzione della malattia e prevenire disabilità

Adozione % pazienti T2D nei primi 5 anni trattati con DMTs ≥ 40% entro 2027

Target

Stratificazione % pazienti classificati secondo fenotipo ADA/EASD ≥ 60% in setting specialistici

RWD N. pazienti con DMTs inclusi nei registri JACARDI ≥ 2.000 entro 2027

Aderenza % pazienti aderenti a 12 mesi in terapia DMTs ≥ 80%

Impatto Riduzione HbA1c, peso, insulino-resistenza nei pazienti DMTs miglioramento ≥ 20%

8. Proposte operative EUDF Italia

1. Position paper nazionale su DMTs e JACARDI come modello di implementazione sistemica

2. Lancio di progetti pilota regionali in almeno 5 ASL per applicazione del modello

3. Attivazione di un modulo nazionale di registrazione nel contesto WP07 di JACARDI

4. Redazione di linee guida integrate, con pathway clinico-farmacologico basato su fenotipi

5. Campagna informativa ed educativa nazionale rivolta a professionisti e cittadini

Prossimi passi suggeriti:

1. Costituzione gruppo di lavoro interistituzionale

2. Pubblicazione del position paper

3. Avvio sperimentazioni in 3 Regioni

4. Attivazione del modulo DMT nel registro nazionale

JACARDI

5. Eventi divulgativi e formativi nel 2026

9. Conclusioni

Le DMTs nel Diabete di Tipo 2 rappresentano un’opportunità straordinaria per ridurre il carico della malattia e dei suoi esiti, agendo sulle cause biologiche, e non solo sui sintomi. L’Italia, grazie alla leadership nel progetto JACARDI, ha tutte le condizioni per assumere un ruolo guida europeo nell’adozione di queste terapie attraverso percorsi regolati, equi e fondati su dati.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025

Per il Tavolo Tematico “Disease Modifying Therapies”

Coordinatore: Angelo Avogaro

Componenti: Benedetta Armocida, Riccardo C. Bonadonna, Salvatore Corrao, Andrea Giaccari, Francesco Giorgino, Mario Luca Morieri, Graziano Onder

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Type 1 Diabetes

Focus: Implementazione Legge 130/2023 e Supporto Psicologico al

Neodiagnosticato e alla Famiglia

1. Premessa

Con l’entrata in vigore della Legge n. 130 del 15 settembre 2023, l’Italia è diventata il primo Paese al mondo a istituire uno screening nazionale pediatrico per la diagnosi di Diabete Tipo 1 e celiachia. L’obiettivo è individuare in anticipo i bambini ad alto rischio di insorgenza e prevenire episodi di chetoacidosi, con potenziali impatti positivi su esiti sanitari e sulle famiglie.

Parallelamente, le evidenze cliniche sottolineano l’importanza del supporto psicologico precoce per il paziente e i loro caregiver, al fine di agevolare la transizione alla diagnosi, l’aderenza, la resilienza e la riduzione di stress correlato alla gestione della malattia.

2. Contesto normativo e implementazione

1. Screening pediatrico anti-T1D e celiachia previsto per fascia 1–17 anni, con decreto attuativo entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge

2. Fondo nazionale dedicato: 3,85 milioni € per 202425, ridotti a 2,85 milioni € dal 2026, con stanziamenti anche per campagne informative (150 k€/anno)

3. Osservatorio nazionale sul DMT1 istituito presso il Ministero della Salute per monitoraggio dati e pubblicazione annuale

4. Piloti regionali attivati in 4 regioni, coinvolgendo oltre 4.000 bambini, con prime evidenze su prevalenza di autoanticorpi (0,8%) e riduzione della chetoacidosi

3. Obiettivi e ambiti d’intervento

3.1 Obiettivo generale

Garantire una implementazione armonizzata della Legge 130/23 su tutto il territorio nazionale, integrando lo screening con un percorso multidisciplinare strutturato, che includa un adeguato supporto psicologico ai neodiagnosticati e alle loro famiglie.

3.2 Obiettivi operativi

1. Realizzare il decreto attuativo nazionale entro i tempi previsti

2. Estendere lo screening in tutte le Regioni, uniformando protocolli e modalità di prelievo (es. pungidito su punti vaccinali/pediatria)

3. Attivare un percorso strutturato di accoglienza psicoeducativa al momento della diagnosi

4. Coinvolgere scuole e pediatri nelle campagne informative e di sensibilizzazione

5. Supportare la formazione di psicologi pediatrici e specialisti diabetologici per interventi integrati

4. Modello operativo proposto

4.1 Screening precoce

1. Prelievo tramite pungidito da pediatra nelle fasce 1-17 anni

2. Laboratori regionali per analisi degli autoanticorpi

3. Comunicazione immediata alle famiglie con scheda clinica di follow-up

4.2 Percorso multidisciplinare alla diagnosi

1. Invio a centro diabetologico e a psicologo pediatrico entro 72 ore

2. Valutazione psicologica iniziale (ansia, aspettative, risorse) e affiancamento personalizzato

3. Sessioni di educazione terapeutica diacronica (genitore e bambino), attivazione della rete sociale e scolastica

4.3 Supporto psicologico continuativo

1. Accesso garantito a psicoterapia breve (6-8 sedute) post-diagnosi, con possibilità di estensione

2. Gruppi di supporto per famiglie e pazienti più grandi (peer-support)

3. Monitoraggio psicologico almeno a 3 e 12 mesi, via video-incontri o di persona

4.4 Comunicazione e sensibilizzazione

1. Campagne informazione Ministero/Regioni su screening e supporto psicologico

2. Coinvolgimento di scuole, associazioni pazienti, pediatri locali

3. Utilizzo del Fondo nazionale per eventi, materiale informativo e formazione docenti

4.5 Monitoraggio e qualità

1. L’Osservatorio nazionale raccoglie anche indicatori di benessere psicologico e qualità di vita pediatrica

2. Report annuale trasparente su screenati, neodiagnosticati, casi con supporto psicologico attivato

3. Indicatori EUDF: % diagnosi precoce, % accesso a psicologia, livelli ansia e adattamento, riduzione

chetoacidosi

5. Popolazione target

1. Bambini e adolescenti dai 1 ai 17 anni

2. Neodiagnosi DMT1; famiglie con risorse psico-relazionali fragili

3. Comunità scolastiche e familiari in contesti a rischio culturale o socioeconomico

6. Indicatori di impatto (KPI)

Area Indicatore Target

Screening % bambini 1-17 anni sottoposti a screening

≥ 80% di coorte

Diagnosi precoce % diagnosi con supporto psicologico entro 7 giorni ≥ 90%

Benessere % genitori e bambini con scala ansia dopo 3 mesi ≥ 30% miglioramento

Ospedalizzazioni % diagnosi in chetoacidosi % pazienti con decorso più lieve –50% incidenze

Opportunità di cura % accesso a sessioni psicologichenel pri ≥ 70%

7. Proposte operative EUDF Italia

1. Position paper EUDF Italia con modello nazionale integrato (screening + supporto psicologico)

2. Estensione piloti iniziali in tutte le Regioni con piano scalabile e buone pratiche validate

3. Registro di esiti clinico-psico presso Osservatorio nazionale su diagnosi e follow-up

4. Campagne e formazione per pediatri, psicologi, scuole, associazioni

5. Supporto tecnico e formativo per Regioni e Az. Sanitarie (Linee guida, protocolli, indicatori, piattaforme)

8. Conclusioni

La diagnosi precoce del Diabete Tipo 1, resa possibile dalla Legge 130/2023, rappresenta una svolta epocale per la salute pediatrica. Tuttavia, il reale valore del programma sta nella capacità di attivare percorsi completi di cura, capaci di integrare screening, presa in carico medica e supporto psicologico. EUDF Italia può offrire un modello integrato e replicabile, centrato sul benessere biopsicosociale del bambino e della famiglia, in linea con un approccio modulare, sostenibile e partecipato.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025 Per il Tavolo Type 1 Diabetes

Coordinatore: Francesco Dotta

Componenti: Fabrizio Barbetti, Emanuele Bosi, Riccardo Bonfanti, Raffaella Buzzetti, Francesco Chiarelli, Massimo Federici, Giuliana La Penna, Flavia Pricci, Monica Priore

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Diabetes & Ageing

Focus: Diabete e Disturbi Neurodegenerativi nella

popolazione anziana

1. Premessa

Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana pone il sistema sanitario di fronte a sfide senza precedenti. Tra queste, l’interazione tra Diabete Mellito di Tipo 2 (DMT2) e malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer, il declino cognitivo lieve (MCI) e la demenza vascolare rappresenta una delle più critiche, per diffusione, impatto socio-sanitario e costi correlati. La crescente evidenza scientifica dimostra che il diabete rappresenta un fattore di rischio significativo e modificabile per le patologie neurodegenerative, e che la gestione integrata di queste condizioni può contribuire a rallentare il declino cognitivo, migliorare la qualità della vita e ridurre la dipendenza.

2. Contesto epidemiologico

In Italia

1. Oltre 4 milioni di persone vivono con diabete; circa 2 su 3 hanno più di 65 anni

2. Tra le persone con diabete over-75, si stima che oltre il 30% presenti disturbi cognitivi lievi e fino al 15% abbia una forma conclamata di demenza

3. Circa il 40% delle persone con Alzheimer presenta una storia di diabete o insulino-resistenza

Proiezioni al 2050

1. La popolazione italiana over-75 supererà i 10 milioni.

2. Il numero di persone con co-diagnosi diabete + decadimento cognitivo è destinato a raddoppiare se non verranno implementate strategie integrate di prevenzione e cura.

3. Evidenze scientifiche

1. Il diabete, in particolare il DMT2, aumenta il rischio di Alzheimer del 50–100%, anche attraverso meccanismi infiammatori, vascolari e di insulino-resistenza cerebrale

2. È riconosciuto il concetto di "Diabete Tipo 3" per riferirsi al contributo del diabete alla neurodegenerazione

3. La glicemia elevata, le ipoglicemie ricorrenti e la depressione correlata al diabete accelerano il declino cognitivo

4. L’associazione DMT2 + demenza è correlata a:

1. Maggiore mortalità

2. Peggior aderenza terapeutica

3. Maggior rischio di istituzionalizzazione

4. Obiettivo strategico

Costruire e promuovere un modello integrato di prevenzione, screening precoce e presa in carico congiunta del diabete e delle patologie neurodegenerative, destinato alla popolazione anziana, in coerenza con i Piani Nazionali (Cronicità, Demenze) e con la Missione 6 del PNRR.

5. Modello operativo proposto da EUDF Italia

5.1 Prevenzione e sorveglianza attiva

1. Valutazioni cognitive di base per tutti i pazienti con diabete over-70, in medicina generale e nelle Case della Comunità

2. Programmi di prevenzione combinata (dieta, attività fisica, stimolazione cognitiva) per anziani con DMT2

3. Monitoraggio del rischio cognitivo nei PDTA del diabete

5.2 Diagnosi precoce e inquadramento condiviso

1. Utilizzo sistematico di strumenti di screening cognitivo (es. MMSE, MoCA)

2. Definizione di percorsi semplificati per accesso a neurologia e geriatria

3. Formazione di MMG e infermieri sulla gestione congiunta diabete + decadimento cognitivo

5.3 Presa in carico integrata

1. Team multidisciplinari (diabetologo, neurologo, geriatra, psicologo, infermiere, caregiver)

2. Piani assistenziali individualizzati con valutazione funzionale, nutrizionale e psicologica

3. Attivazione di reti di supporto domiciliare e sostegno ai caregiver

5.4 Digitale e domiciliarità

1. Telemonitoraggio congiunto per glicemia e stato cognitivo-funzionale

2. Piattaforme digitali per caregiver e per comunicazione paziente–equipe

7. Indicatori di impatto (KPI)

Area

Screening

Diagnosi precoce

Cura integrata

Aderenza terapeutica

Qualità di vita

3. Promozione della Health Literacy digitale per over70

6. Popolazione target

1. Persone con DMT2 > 65 anni, con particolare attenzione agli over-75

2 Persone con diabete + MCI o diagnosi di Alzheimer precoce

3. Anziani soli o in condizioni di fragilità sociale e sanitaria

Indicatore Target

% pazienti con diabete over-70 sottoposti a test cognitivi ≥ 75%

% nuove diagnosi di MCI tra pazienti con DMT2 +30%

% piani assistenziali integrati attivati ≥ 60%

% pazienti con DMT2 + decadimento in aderenza stabile ≥ 80%

Miglioramento scale EQ-5D/PROMs su pazienti + caregiver +25%

8. Proposte operative EUDF Italia

1. Elaborazione di Linee Guida clinico-assistenziali EUDF per la gestione integrata Diabete + Demenze

2. Avvio di 3 progetti pilota interregionali in ASL con alta prevalenza di anziani

3. Campagna nazionale informativa per medici, famiglie e cittadini sull’interazione tra diabete e disturbi neurocognitivi

4. Formazione professionale per MMG, infermieri e farmacisti

5. Sviluppo di un modulo digitale dedicato per caregiver e operatori sociosanitari

9. Conclusioni

Diabete e disturbi neurodegenerativi sono due facce della stessa sfida: quella dell’invecchiamento sano, dignitoso e assistito. L’interazione tra queste patologie deve essere affrontata con modelli integrati, multidisciplinari e orientati alla persona, capaci di evitare la medicalizzazione e promuovere l’autonomia. EUDF Italia può offrire la regia di una strategia nazionale innovativa, centrata su evidenze, equità e prossimità.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025 Per il Tavolo Diabetes & Ageing

Coordinatore: Giuseppe Paolisso

Componenti: Angela Abbatecola, Maria Antonia Pompea Baldassarre,Vincenzo Fiore, Andrea Fiorillo, Nicola Napoli, Alessandro Padovani

EUDF Italia – Documento di Lavoro

Tavolo Tematico: Integrated Care

Focus: Modello di assistenza diabetologica di prossimità nelle aree interne

Alla luce del DM 77/2022 e della Missione 6 del PNRR

1. Premessa

L’assistenza alle persone con diabete nelle aree interne rappresenta una sfida prioritaria per il Servizio Sanitario Nazionale. La difficoltà di accesso ai servizi specialistici, la carenza di personale sanitario e la dispersione territoriale pongono le persone con diabete a maggior rischio di scompenso clinico, ospedalizzazioni evitabili e disuguaglianze sanitarie.

Alla luce del DM 77/2022, che definisce i nuovi standard per l’assistenza territoriale, e della Missione 6 del PNRR, che prevede un robusto investimento nella sanità di prossimità, risulta urgente e strategico proporre un modello di cura integrata diabetologica specifico per le aree interne, da adottare e testare su scala nazionale.

2. Il contesto: aree interne e vulnerabilità diabetologica

Le aree interne interessano oltre 4.000 Comuni italiani, che ospitano circa 13 milioni di persone. In questi territori:

1. L’accesso ai servizi specialistici diabetologici è limitato o assente

2. I tempi di attesa e le distanze riducono l’aderenza ai controlli

3. La presa in carico è spesso frammentata e centrata sull’ospedale

4. I determinanti sociali e ambientali (trasporti, povertà, invecchiamento) amplificano le fragilità

Nelle aree interne il diabete si associa spesso a multimorbidità, isolamento e ridotta health literacy, rendendo indispensabile un modello proattivo, multiprofessionale e comunitario.

3. Quadro normativo e strategico di riferimento

DM 77/2022 – Riorganizzazione dell’assistenza territoriale

1. Introduzione di Case della Comunità, COT e infermieristica di famiglia

2. Centralità della presa in carico integrata e del PDTA per le cronicità

3. Integrazione operativa tra MMG, specialisti, servizi sociali e farmacisti

Missione 6 – Salute del PNRR

1. Investimenti per oltre 7 miliardi di euro sulla sanità territoriale.

2. Sviluppo di telemedicina, infrastrutture digitali, modelli organizzativi innovativi.

3. Attenzione specifica a popolazioni vulnerabili e territori fragili.

4. Proposta EUDF Italia – Modello di prossimità per il diabete nelle aree interne

Obiettivo

Attivare un modello integrato e adattabile di assistenza diabetologica di prossimità per le aree interne, che unisca innovazione digitale, capitale umano e prossimità territoriale, garantendo equità, continuità e qualità delle cure.

Componenti del modello operativo

1 Punto Diabetologico Territoriale (PDT)

• Presso Case della Comunità o sedi distrettuali

• Gestito da un infermiere esperto in cronicità e un diabetologo in accesso programmato o remoto

• Collegato a MMG, farmacisti e servizi sociali

2  Equipe Integrata Territoriale (EIT)

• Diabetologo, MMG, infermiere di famiglia, dietista, farmacista, assistente sociale

• Riunione mensile di valutazione clinica e definizione del piano assistenziale individualizzato

3  Telemedicina e automonitoraggio

• Kit di telemonitoraggio per pazienti fragili o isolati

• Accesso a televisite, auto-compilazione di parametri, invio promemoria e alert

• Integrazione dei dati clinici nel FSE e nel cruscotto dell’équipe

4  Educazione terapeutica e self-care

• Programmi di educazione individuale e di gruppo in presenza e a distanza

• Supporto al caregiver e interventi di attivazione comportamentale

• Collaborazione con associazioni pazienti locali

5  Presidi e farmacie di comunità e rurali

• Farmacie come snodo di supporto per adesione terapeutica, monitoraggio glicemico, counseling

• Punti di ritiro dispositivi e supporto all’autogestione

5. Target e popolazione prioritaria

1. Pazienti con Diabete Tipo 2 e complicanze associate

2. Pazienti in condizioni di fragilità sociale o isolamento geografico

3. Over 75 con pluripatologie e caregiver assente

4. Popolazioni a basso livello di alfabetizzazione sanitaria

6. Indicatori di impatto (KPI)

Area Indicatore Target

Accessibilità Aumento % pazienti seguitii in area interna +20% in 12 mesi

Continuità Aderenza al follow-up annuale

7. Proposte operative EUDF Italia

3. Lanciare una sperimentazione nazionale in almeno 3 aree interne-pilota (es. Appennino, Isole minori, entroterra alpino), con la partecipazione di Regioni, ASL, associazioni e farmacie.

3. Redigere un protocollo condiviso di modello organizzativo per le Regioni, in coerenza con DM 77 e PNRR.

3. Valutare impatto e replicabilità tramite un comitato tecnico EUDF con Università, ISS e stakeholder locali.

3. Includere il modello nei prossimi aggiornamenti del Piano Nazionale della Cronicità come linea operativa per i territori fragili.

8. Conclusioni

L’assistenza diabetologica nelle aree interne è oggi una frontiera della giustizia sanitaria. Investire in un modello di prossimità significa garantire equità e qualità, ridurre i costi sociali e clinici della malattia, e costruire un SSN più vicino, digitale e umano. EUDF Italia può guidare questo cambiamento proponendo un modello chiaro, sostenibile e ancorato ai nuovi paradigmi della sanità integrata.

Documento elaborato da EUDF Italia – Giugno 2025 Per il Tavolo Integrated Care

Coordinatore: Federico Serra

Componenti: Stefano Balducci, Augusto Benini, Enzo Bonora, Michelangelo Caiofola, Francesco Enriches, Massimo Federici, Elena Frattolin, Giacomo Guaita, Stefano Inglese, Gerardo Medea, Nicola Pinelli, Basilio Pintaudi, Paola Pisanti, Chiara Spinato, Elisabetta Tommasi, Sergio Venturi

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