Innovatio Educativa Anno 3 / 6-7 / 2020

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RELAZIONE TRA MOTIVAZIONE ALL’APPRENDIMENTO E PROFILO PROFESSIONALE di Marco Nobile e Daniele Fedeli PAROLE CHIAVE:

MOTIVAZIONE, AUTOEFFICACIA, PRATICHE EDUCATIVE, SODDISFAZIONE PROFESSIONALE, STRATEGIE Il concetto di ‘motivazione’ rappresenta da sempre un elemento chiave in ambito scolastico, invocato per spiegare successi e insuccessi da parte degli allievi. Sono state così studiate anche le pratiche educative in grado di potenziare o compromettere la motivazione individuale, come per esempio i processi di rinforzo intrinseco ed estrinseco. Ma quale rapporto esiste tra motivazione all’apprendimento degli allievi e il profilo professionale dei docenti? Il presente articolo ha l’obiettivo di studiare questa relazione, indagando come alcune dimensioni del profilo e della soddisfazione professionale del docente (per esempio le emozioni connesse al ruolo, le pratiche educative adottate, ecc.) incidano sui processi motivazionali degli allievi, sulla loro percezione di competenza e su alcune idee relative all’intelligenza ed all’apprendimento.

1. La motivazione ad apprendere: un costrutto multicomponenziale La motivazione all’apprendimento può̀ essere definita come la spinta a intraprendere una serie di azioni in vista di un obiettivo di apprendimento. Essa quindi agisce sulle quattro componenti di un comportamento finalizzato, ossia l’inizio (la decisione cioè di dar vita a una sequenza di azioni, rispetto alle quali ci si ritiene sufficientemente competenti), la direzione (ossia le modalità da attuare per implementare il comportamento),

l’intensità̀ (quindi lo sforzo profuso) e infine la persistenza, intesa come la capacità di affrontare ostacoli e difficoltà1. La motivazione ad apprendere ha sicuramente una rilevante base intrinseca, che rimanda alla tendenza naturale interna all’individuo di conoscere ed alla sua curiosità epistemica, ossia alla motivazione intrinseca, legata alla tendenza a voler indagare, scoprire, esplorare, manipolare e conoscere2. Ma rimanda anche al concetto di effectance motivation3, ossia l’intrinseco bisogno di controllo e di efficacia sulle azioni intraprese4. Al contempo però, deve poter essere adeguatamente stimolata affinché cresca in maniera positiva e per questo è necessario far leva anche sulla sua componente estrinseca e sulle pratiche educative di rinforzo5. In questo complesso contesto, l’insegnante ha un ruolo peculiare: se pone attenzione a una serie di aspetti

educativi può incrementare in modo significativo la motivazione ad apprendere; viceversa, un’attenzione superficiale e non riferita alle pratiche didattiche può compromettere le dimensioni motivazionali e l’autoefficacia dell’allievo, definita come la convinzione nelle proprie capacità di riuscire a padroneggiare situazioni quotidiane e di raggiungere certi risultati attraverso la propria azione6. Nello specifico, il docente dovrebbe curare i seguenti aspetti: 1. il contesto di apprendimento, inteso sia in senso fisico (la disposizione dei banchi e degli arredi, l’utilizzo di ausili visivi, ecc.) sia nella Cornoldi, De Beni, Zamperlin, Meneghetti, 2005. 2 De Beni e Moè, 2000; Gopnik, 2010. 3 Harter, 1978. 4 De Beni, Pazzaglia, Molin e Zamperlin, 2003. 5 McCombs e Pope 2002. 6 Bandura, 2002. 1

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