Innovatio Educativa Anno 3 / 6-7 / 2020

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MEDIA EDUCATION

REALTÀ AUMENTATA E DIDATTICA CURRICOLARE di Giuseppe Alessandri PAROLE CHIAVE:

REALTÀ VIRTUALE, REALTÀ AUMENTATA, HEAD-MOUNTED DISPLAY, HAND-HELD DISPLAY, COMBINAZIONE, IPERTESTUALITÀ La Realtà Aumentata (AR) è una combinazione di tecnologie quali la Realtà Virtuale e l’ipertestualità. È fruibile con dispositivi indossabili (HMD: Head-Mounted Display) o su mobile device (HHD: Hand-Held Display). Consiste nella visione “aumentata” di una parte di mondo reale mediante l’inserimento fra noi e il mondo di uno strato di informazioni virtuali (HMD) oppure attraverso la visualizzazione sul display del device (HHD) di informazioni che si sovrappongono o che descrivono il mondo inquadrato.

1. Realtà Virtuale e Realtà Aumentata Le tecnologie possono essere considerate come combinazioni di altre1 e la Realtà Aumentata (AR: Augmented Reality) è almeno combinazione della Realtà Virtuale (VR: Virtual Reality) e dell’ipertestualità. Nasce nei laboratori della Boeing, nel 19902 quando, per ottimizzare il montaggio dei circa cinque milioni di pezzi del Boeing 747, si pensò di utilizzare tecniche di VR, invece di ricorrere all’uso di una miriade di manuali cartacei. Le esperienze di VR3 si realizzavano facendo indossare agli esseri umani dei dispositivi, in genere un casco la cui visiera fungeva da video. Su di essa si proiettava una generata realtà tridimensionale; la prospettiva era focalizzata sul punto di vista dell’indossatore e teneva conto degli spostamenti del suo capo; in questo modo colui che indossava il casco vedeva rimodellata continuamente la realtà ricreata. Il passo che portò alle prime realizzazioni di AR fu il rendere trasparente la visiera cosicché il lavoratore, addetto al montaggio, vedeva la parte reale sulla quale stava lavorando e, proiettata sulla visiera, una realtà costruita digitalmente che indicava le azioni da fare. La sovrapposizione avveniva perché il casco era dotato di una telecamera che digitalizzava continuamente quanto veniva inqua-

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drato inviando frames a un software, in un server. Il software, che aveva proprie collezioni di frames con delle informazioni digitali collegate, confrontava continuamente i propri con quelli ricevuti e quando verificava un’uguaglianza, inviava all’utente le informazioni collegate che venivano visualizzate sullo schermo, generando una rappresentazione sovrapposta al mondo reale. Oggi il casco è stato sostituito da speciali occhiali dotati di telecamera ma il funzionamento è rimasto identico4. Tale modalità di fruizione, chiamata Head-Mounted Display (HMD), dispone, lungo la linea della nostra visione, uno strato intermedio di informazioni digitali che si sovrappone al mondo reale. Quindi la AR si basa sulla sovrapposizione di due livelli di

“ Le esperienze di

VR si realizzavano facendo indossare agli esseri umani dei dispositivi, in genere un casco la cui visiera fungeva da video. Su di essa si proiettava una generata realtà tridimensionale; ” Cfr. Arthur 2011, p. 16. Cfr. Communication Strategies Lab 2012, cap. 1. 3 In questo contesto si fa riferimento alla VR immersiva; esistono anche quelle semi-immersiva e non immersiva. 4 Un esempio: https://www.youtube.com/ watch?v=3e4wHsZOr2g; ultima visualizzazione: 05/07/2020. 1 2


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