DELL’ANALFABETISMO SOCIALE di Maurizio Parodi PAROLE CHIAVE:
DISEGUAGLIANZA, ESCLUSIONE, DIDATTICA, CONSAPEVOLEZZA, DEMOCRAZIA.
L’analfabetismo funzionale limita le capacità di comprensione e partecipazione dei cittadini ma la scuola non sembra avere consapevolezza delle proprie responsabilità.
Quello del progressivo impoverimento anche linguistico della popolazione italiana è un fenomeno noto, da tempo, ma la situazione si sta ulteriormente aggravando (dati OCSE-Pisa, Isfol-Piaac): nonostante abbia un tasso di alfabetizzazione che sfiora il 100% della popolazione, l’Italia vanta il triste primato di Paese con la più alta percentuale di analfabeti funzionali dell’Unione europea.
“ L’Italia, vanta il triste primato di Paese con la più alta percentuale di analfabeti funzionali dell’Unione europea. ”
L’analfabeta funzionale è spesso invisibile giacché non sembra necessitare di aiuto, è apparentemente autonomo, sa leggere, scrivere e far di conto ma non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico. Il problema, gravissimo, pare interessi il 70% degli italiani che legge, guarda, ascolta, ma non capisce. Significa che tre italiani su quattro sono incapaci di ricostruire ciò che hanno ascoltato o letto o visto in tv, sul computer. Sfugge loro la complessità del testo. Colgono soltanto segni netti ma semplici, lampi di parole e di significati privi, tuttavia, di organizzazione logica, razionale. Si tratta di comunicatori, tecnica-
“ Tre italiani su quattro sono incapaci di ricostruire ciò che hanno ascoltato o letto o visto in tv, sul computer. Sfugge loro la complessità del testo. ” mente analfabeti, cioè incapaci di produrre un discorso articolato e coerente, di scrivere un testo corretto, e perfino di copiare e incollare in modo sensato (anche per fare un copia-incolla, decente, è necessario, prima, capire, scegliere, comporre). Più del 50% degli italiani, ci aveva avvertito il grande linguista Tullio de Mauro (2014), si informa o non si informa, vota o non vota, lavora o non lavora, utilizzando capacità di analisi elementari alle quali sfugge la complessità. 21