Assistenza Al Volo - ANNO XLV - NUMERO 4/2020
Just Culture Conference 2020
Di Nicola Romano
Dal catalogo dei luoghi comuni, peschiamo la frase “La pandemia che affligge il mondo dallo scorso inverno ci ha costretto a reinventarci”. Nella sua banalità, questo concetto calza a pennello se riferito all’edizione 2020 della Just Culture Conference, l’evento organizzato da Eurocontrol per mettere a confronto i principali protagonisti della Just Culture.
possa tuttavia disapplicare le leggi esistenti, in favore di principi pur molto condivisibili come quello della Just Culture. L’intervento successivo, “Mind your mindset”, è stato curato da Steven Shorrock, esperto di livello mondiale di safety e fattore umano, e collaboratore di Eurocontrol. Shorrock ha coinvolto la platea in una riflessione sulla “psicologia del giudizio”, analizzando i “bias” cognitivi cui siamo soggetti quando valutiamo la performance e gli errori, nostri e altrui.
Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Università di Messina, avrebbe infatti dovuto tenersi a maggio a Taormina, ma le restrizioni agli spostamenti dovute alla pandemia hanno reso necessario trasformarlo in una serie di webinar online.
Alcuni dei bias citati sono: - l’outcome bias, vale a dire la tendenza a giudicare una decisione basandoci sulle sue conseguenze, anziché sul contesto in cui è stata presa - l’omission bias, cioè la tendenza a giudicare in maniera più severa le azioni rispetto alle omissioni - l’overconfidence effect, per il quale tendiamo ad avere eccessiva fiducia nell’accuratezza dei nostri giudizi.
Nella prima giornata, martedì 27 ottobre, l’autorevole intervento di Chris Hart – capo dell’NTSB dal 2014 al 2017 – ha ribadito come criminalizzare gli errori involontari non aiuti a prevenirli. Al contrario, la spada di Damocle della criminalizzazione rende gli operatori restii a segnalare i propri errori, perdendo così occasioni preziose per ottenere informazioni utili a prevenire il ripetersi di eventi pericolosi per la sicurezza aerea. Chris Hart ha concluso proponendo una riflessione sugli sviluppi futuri della criminalizzazione dell’errore, alla luce della crescente automazione dei sistemi (spesso non conosciuta appieno dagli equipaggi, come nel caso del 737 Max), e del necessario cambio di prospettiva degli operatori, destinati ad un sempre maggiore ruolo di monitoring di sistemi – sulla carta – affidabili.
La presentazione di Shorrock è stata utile a tutte le categorie di partecipanti, per “mettersi nei panni dell’altro” e valutare con maggiore obiettività le decisioni prese da altri professionisti.
A seguire, i giudici Andrea Montagni e Massimo Scarabello (da tempo attivi nell’ambito della Just Culture) hanno spiegato come un magistrato debba in ogni caso ricercare – e se del caso sanzionare – eventuali responsabilità negli eventi dannosi come un incidente aereo. I magistrati italiani hanno correttamente sottolineato che non sono “né amici, né nemici degli operatori di prima linea”. Riconoscendo l’esigenza di nuovi strumenti normativi per giudicare casi complessi come quelli aeronautici ed affini, Montagni e Scarabello hanno rimarcato come un giudice non 6