Promuovere l’inclusione in classe
4. Il profilo del docente inclusivo: competenze e abilità professionali per promuovere l’inclusione in classe Il profilo del docente inclusivo si delinea mediante la descrizione delle competenze possedute e promosse dal docente stesso. Esistono però due valori fondamentali su cui il docente inclusivo basa la propria azione educativa e senza i quali non è possibile sviluppare vera inclusione: l’equità e la fiducia nello studente. Il concetto di equità è già stato trattato nelle pagine precedenti, mentre con “fiducia nello studente” si intende avere alte aspettative di apprendimento e di partecipazione verso tutti gli studenti. Naturalmente queste aspettative non saranno uguali per tutti, così come non lo sarà l’insegnamento, che verrà diversificato a seconda delle differenze individuali. In questo modo lo studente verrà posto al centro dell’azione educativa e riceverà fiducia, ma dovrà anche dimostrare di meritare tale fiducia sostenendo il processo di apprendimento.
4.1 Valorizzazione delle differenze Per imparare a essere realmente inclusivo un docente deve necessariamente sviluppare una forte competenza nella valorizzazione delle differenze, delle diversità e dell’unicità di ciascuno, promuovendo l’inclusione nei contesti educativi in cui è impegnato. Deve quindi sperimentare un atteggiamento flessibile, che lo porti a mettere al centro della propria azione didattica la valorizzazione delle risorse di tutti gli alunni, e la capacità di adattare costantemente obiettivi, contesti, materiali, strategie di insegnamento e apprendimento per rispondere all’eterogeneità della classe. La costruzione progressiva della competenza di valorizzazione delle differenze si esprime mediante lo sviluppo professionale da parte del docente di specifiche abilità. Infatti il docente deve: • promuovere tutte le differenze come valore culturale, evidenziando l’unicità di ciascuno, poiché conosce i principi generali dell’inclusione e ne sposa i valori fondamentali; • proporre e influenzare scelte strategiche e programmatiche coerenti con i principi inclusivi, all’interno degli organi istituzionali della scuola e nella gestione della classe. È abile anche nella stesura dei piani didattici personalizzati e individualizzati, che sono posti in una relazione costruttiva e coerente con la programmazione della classe e il progetto di vita dell’alunno; • adattare la propria didattica variando stili di insegnamento, obiettivi, materiali e strategie per rispondere a bisogni specifici di individualizzazione e personalizzazione, e in generale per valorizzare il lavoro del gruppo e dei singoli; • accettare con mentalità aperta le soluzioni originali, creative e inconsuete che vengono proposte dagli alunni, dando anche il giusto valore didattico all’errore, se supportato da un processo mentale che viene spiegato. Avere a che fare con la diversità, infatti, spesso significa rapportarsi con forme di pensiero laterale e talvolta con sbagli, i quali però non devono essere percepiti come fallimenti; • gestire strategie, tecniche e strumenti per rispondere a specifici bisogni individuali degli alunni con BES e promuovere la propria autoformazione continua per apprendere nuove strategie utili a valorizzare la partecipazione e l’apprendimento di tutti.
4.2 Competenza etica e prosociale Mettere al centro della propria azione educativa il valore dell’equità non è certamente facile. La differenza tra equità e uguaglianza è una delle cose più complesse da far vivere ai propri alunni. L’idea che non tutti ricevano aiuti uguali e obiettivi uguali ma che aiuti e obiettivi siano dati rispetto alle condizioni individuali, anche temporanee, non è di facile accettazione per gli alunni. Questo comporta che nel quotidiano, giorno dopo giorno, il docente inclusivo debba strutturare una didattica fortemente basata sull’interazione tra pari, sullo sviluppo delle competenze sociali (così come previsto nelle competenze di cittadinanza stesse), sulla relazione di aiuto e sull’empatia. In una classe inclusiva, in cui anche le difficoltà di alunni con BES sono messe in gioco, la comunità degli alunni viene chiamata ancor più frequentemente a prendere decisioni di carattere etico rispetto a comportamenti giusti e corretti, che non siano individualistici, ma siano efficaci per tutti e permettano a ognuno di esprimersi e partecipare.
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