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TEST ESERCIZI INTERATTIVI

Sorridoimparo

Lo sviluppo di un percorso scientifico parte da un approccio pratico ed esperienziale inteso come necessaria osservazione del mondo circostante e della propria quotidianità, alla ricerca dei molteplici fenomeni che li caratterizzano. L’obiettivo è quello di fornire un testo di accompagnamento alla formazione del percorso (e del pensiero) scientifico che, prima ancora di parlare di metodo o specifiche modalità (osservazione, ipotesi, esperimento...), trova la sua fondatezza nell’esperienza pratica.

Per quanto riguarda l’insegnamento, in fase di progettazione dell’intero anno scolastico risulta fondamentale identificare almeno 10 (o meglio 20) esperienze pratiche che i bambini e le bambine dovranno fare; non dovranno essere necessariamente esperimenti per illustrare un determinato principio ma, al contrario, potranno essere attività pratiche in cui esercitare prima l’osservazione e poi la deduzione, fino ad arrivare a sviluppare domande come “Che cosa accade se cambio x?”, dove x indica una specifica variabile (peso, volume, forza, posizione...). Domande di questo tipo possono essere indotte nelle prime fasi per un coinvolgimento dei bambini e delle bambine per dare loro un messaggio importante: il mondo può essere “interrogato” attraverso un’attività pratica e le risposte dipendono da quello che osserviamo. Consiste in questo la grande potenza del metodo scientifico.

Connessione tra le discipline a par tire dalle esperienze

Prima di arrivare a esperimenti veri e propri, occorre far sì che l’attività pratica sia parte integrante del proprio imparare, e questo non comporta strumenti specifici o elevati gradi di conoscenza. Un esempio consiste nel chiedere a ogni alunno/a di cronometrare (usando un cellulare) in quanto tempo si lava i denti, per poi lasciare il rubinetto aperto per lo stesso tempo raccogliendo l’acqua fuoriuscita. La raccolta dell’acqua consente di misurare (passando quindi attraverso il numero e l’unità di misura come elementi fondamentali per un’osservazione oggettiva) il possibile spreco dell’acqua derivante dall’azione di lavarsi i denti con o senza il rubinetto aperto. Ma non solo... Possiamo moltiplicare la quantità (litri per esempio) di acqua per il numero di alunni/e della classe, di tutta la scuola, dell’intera città e così via... Per poi, infine, definire l’equivalente in piscine olimpioniche di acqua risparmiata o sprecata da una singola azione.

Competenze maturate nelle fasi pratiche

Le attività pratiche, che non consistono in un esperimento atto a dimostrare una legge, fanno maturare diverse competenze. L’attività sul lavaggio dei denti, per esempio, ci permette di: • sviluppare capacità manuali; • coinvolgere la famiglia; • dimostrare operativamente la potenza e le potenzialità della Matematica (e la sua relazione con il mondo quotidiano); • sviluppare la capacità di prevedere il futuro con oggettività e agire di conseguenza; • comprendere il “peso” del singolo nelle proprie azioni (responsabilità sociale); • integrare il tema “acqua” con il tema “sostenibilità” e, quindi, l’Educazione civica; • sviluppare un pensiero critico; • legittimare una richiesta di comportamento (chiudere il rubinetto diventa un’azione non imposta, ma di senso condiviso e collettivo).

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