LA BATTAGLIA DIMENTICATA

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LA BATTAGLIA DIMENTICATA

ALLEATI, TEDESCHI E POPOLAZIONE CIVILE SULLA LINEA DEL TRASIMENO GIUGNO ...

1944 Janet l{inrade Dethick
LUGLIO
Traduzion e d i
Slavie ro Uguccione Ranieri di Sorbello F oundation 2004
Introduzione di Roger Absalom Testimonianza di Carlo Sacco
Simon e

Editore

Collana

T ipografia e lu ogo d i stampa

Editing e progetto grafico

Impaginazione

Digi tai izzaz ione mappe

Traduzione di Fotografie

Fotografia di copert in a

Ug uccion e Ranieri di So rb ello Foundation

Gli Alleati

3 EFFE - Perngia

Simone Sla viero

Key & Key Production s

' Websoft Consulting' e 'Key & Key Pro d.'

Simone Slaviero

Le fotografie pubblicate sono state concesse dall'I mperia I War Museum (L ondon), Don Remo Serafini, Janet K. De thick

TI 6° Inniskill ing F us il iers attraversa Pucc ia re lli (questa fotografia apparve su l la prima pagina delJ'edizionedelJ'«EighthArmyNews», l luglio 1944) [Fonte: I.W.M.]

Anno di p ubbli cazione

Testo origina le

2004

The Tras imene Une. June -July 1944, Pe ru gia,

2003

ISBN 88-87270-10-4

Alla memoria d i mio padre John:Oethick

Desidero ringraziare

Jack Doy le senza il quale questo libro non sarebbe mai stato scritto

Enzo Gilini per avermi aiutato a comprendere il dialetto locale e per avermi

accompagnata nelle visite ai campi di battaglia

David Boyce per avenni aiutato a contattare i reggimenti coinvolti

Mollie Kinrade Dethick, mia madre, per avermi sostenuta ed incoraggiata.

Ora il tedesco per largo tratto del fronte è decisamente respinto molto indietro) da Chiusi oltre Chianciano verso

Sinalunga, e dal Trasimeno, liberato il 29 Castiglione, e tutti i colli .fin oltre Petrignano ) da qui verso la gran pianura sotto Cortona, ora dilaga e preme sul tedesco in fuga la "grande Armata" che libera l 'Jtalia.

e
Solismo Sacco, partigiano 'Sole', aprile 1975

NOTADELIRADUJIORE

Gli aspetti più problematici della traduzione erano rappresentati sia dalla termino logia tecnico-militare, sia dalla ricchezza di espressioni dialettali nelle interviste ai testimoni civili italiani.

Nel primo caso si è ricorso - oltre che alla consultazione di una gamma di dizionari relativamente comuni ed accessibili presso le diverse biblioteche cittadine e alla lettura di a lcuni testi di storia mi l itare - all'ausilio di dizionari specifici reperiti presso la Biblioteca Nazionale Ce ntra le di Firenze, ma soprattutto ai glossari messi a disposizione dalla Biblioteca della Scuola di Lingue Estere dell'Esercito Italiano, e per questo ringrazio sentitamente il coordinatore della Sezione didattica, Ten. Col. Franco Vivaldi, che mi ha consentito l'accesso alla Scuola con grande cortesia e disponibilità, e ringrazio la responsabile della Biblioteca, dott .ssa GiuliaFontecchio, per la sollecitudine e l'effic ienza dimostrata.

Nel secondo caso, piuttosto che tradurre semplicemente il testo inglese abbiamo scelto di pubb licare i testi originali delle interviste così come ci erano stati forniti dall'autrice, nell'intento di offrire ai lettori un prodotto 'non mediato'. Ma, in un secondo tempo, dopo che ci siamo resi conto che nei testi vi erano troppe espressioni che non si prestavano ad essere comprese senza fatica, abbiamo deciso di intervenire cercando di eliminare le ambiguità e sostituire quella minima parte tenninologica che al lettore, a nostro modesto avviso , sarebbe rimasta per così dire indigesta. Ciò significa che il nostro principio iniziale è dovuto scendere a compromessi con un principio altrettanto importante, quello di offr ire al pubblico w1 testo leggibile, insomma un prodotto accessi bi le a tutti senza troppe difficoltà. AI la fine gli interventi sono stati, per sce.lta, davvero assai limitati, e crediamo che alcmli tra i lettori potrrumo facih11ente riconoscere nelle interviste la cadenza linguistica e la cifra lessicale tipica di quella zona del lago Trasimeno. Naturalmente i nostr i interventi, sebbene scarsi, harmo comunque salvaguardato il senso delle parole del testimone così come la realtà dei fatti .

SOMMARIO

Lista delle fotografie

Lista delle mappe

Introduzione di Roger Absalom

Capitolo l Maggio 1999

Capitolo2

Capitolo3

Capitolo4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo7

Capitolo 8

Capitolo9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Capitolo 15

Capitolo 16

Capitolo 17

Capitolo 18

Capitolo 19

L'Italia occupata

Cresce la tensione

I preparativi per la battaglia

Rappresaglie

L'ultima settimana

Comincia la battaglia. Cimbano, Villastrada e Vaiano, 19-22 giugno 1944

La battaglia ùi Sanfatucchio, 20-21 giugno 1944

Pucciarelli, Montanaio, Pescia e Ranciano

21-24 giugno 1944

Attraverso il torrente Pescia, 25 giugno 1944

I tedeschi si ritirano da Vaiano, 22-25 giugno 1944

Gioiella capitola, 26 giugno 1944

Avanti fino a Casamaggiore, 27-28 giugno 1944

Avanti fino a Pozzuolo e Castiglione del Lago, 29 giugno 1944

La battaglia continua, 30 giugno - 3 luglio 1944

Le conseguenze - Si torna a casa

Dopo la battaglia - Le perdite

I soldati del Commonwealth e iJ ritorno a casa

degli italiani

dei veterani

zona

p. 13 p. 15 p. 17 p. 30 p. 35 p. 47 p. 56 p. 70 p. 81 p. 95 p. 106 p. '125 p. 137 p. 147 p. 162 p. 184 p. 199 p. 218 p. 234 p. 250 p. 258 p. 270 del Trasimeno,
Carlo Sacco p. 279 Unità militari combattenti p. 295 Caduti alleati p. 299 Bibliografia e interviste p. 311 Indice dei nomi p. 315 Indice dei luoghi p. 323
li ritorno
Una testimonianza sul movimento partigiano nella
meridionale
di

Le fotografie si trovano tra p. 172 e p. 182.

1. Il deposito di munizioni tedesco presso Cascina dopo il bombardamento aereo alleato [I.W.M.]

2. La strada principale di Villastrada. Il campanile è rimasto ma la casa a sinistra è stata danneggiata da una bomba. [I.W.M.]

3. Un tank Sherman canadese vicino alla casa di Giulio Cardini a Gioiella [I.W.M.]

4 . Werner Fisher, prigioniero tedesco diciannovenne, [I.W.M.]

5. Il 2° battaglione dei Royal Fusili e rs attraversa Vaiano per raggiungere la prima linea sotto a Poz z uolo [I.W.M. ]

6. Il 2° ba ttaglione dei Royal Fusiliers a Gioiella [I.W.M.]

7. Veduta del settore orientale del campo di battaglia dal Castello di Montalera [I.W.M.]

8. Il 5" Buffs si avvicina al confine con la Toscana sotto al torrente Spina [I.W.M.]

9. Via Vittorio Emanuele, Castiglione del Lago [I.W.M.]

l O. Una jeep appartenente al 39 /34 Heavy Mortar Battery, del 7 th Anti-Tank Regiment neozelandese, vicino al Lago Trasimeno. Da sinistra a destra: Colin Cockran, Tony Bullock e Harry Allen (autista) [fotografia dell'autrice]

l l . S. Fatucchio: la strada principale e il campanile danneggiato [fotografia cortesemente concessa da Don Remo Serafini]

J2. Villa Paolozzi prima della guerra [fotografia dell'autrice]

J3. Rifugio n e i pressi di Gioiella, gennaio 2000 [fotografia dell'autrice]

14. Cimitero di guerra di Orvieto, 2001 [fotografia dell'autrice]

15. Jack Doyle a Villa Paolozzi, maggio 1999 [fotografia dell'autrice]

16 . Fuori dal rifugio, da sinistra a destra: Leo Berbeglia, Enzo Gilini, l'autrice, Lucio Bucci, Pietro Medi, gennaio 2000 [fotografia dell'autrice]

'FOTOGRAEIE

MAPPE

Mappa 1.

Mappa 2 .

Mappa 3.

Mappa 4.

Mappa 5 .

Mappa 6.

Mappa 7 .

Mappa 8.

Mappa 9 .

Mappa I O.

Mappa 11.

Mappa 12

Gli sbarramenti difensivi del Feldmaresciallo Kesselring, 1943-45 (cap. I)

La battaglia del Lago Trasimeno, 20-29 giugno 1944 (cap. 2)

Area a sud-ovest del Lago Trasimeno (cap. 3)

Le località citate durante l'autunno, l'inverno e la primavera 1943-44 (cap. 4)

La situazione all'ini zio della battaglia, 19 giugno 1944 (cap. 6)

Villastrada-Vaiano, 20-21 giugno (cap. 7)

Sanfatucchio-Pucciarelli-Pescia-Ranciano, 20-24 giugno (cap 8)

Torrente Pescia -Torrente Spina, 24 giugno-1 luglio (cap 10)

Dettagli dei movimenti delle truppe dal 24 -29 giugno -

Torrente Pescia (cap I O)

Vaiano - Gioiella, 23-26 giugno (cap . 11)

Casamaggiore-Pozzuolo, 27-29 giugno (cap . 13)

Pozzuo lo-Le Capez zine, 29 giugno - 2 lugli o (cap. I 5)

INTRODUZIONE

Eccezion fatta, ovviamente, per l'assalto, durato quattro mesi, a Monte Cassino le nebbie della guerra continuano a ricoprire gran parte degli eventi bellici che hanno segnato il teatro italiano dal 1943 al 1945. Pertanto il resoconto elaborato da Janet Dethick degli otto giorni di furiosa battaglia, che ebbe luogo ne l settore orienta le della Trasimene Line (nota ai difensori tedeschi come Albert Line) , costituisce un contributo propizio ed importante al fine di comprendere le vicende della campagna italiana, al momento di svolta: l ' estate l 944. La Dethick descrive un microcosmo de l la guerra 'vissuta in prima persona' tramite testimonianze e memorie di un gruppo di c ivili e di veterani coinvo lti nella battaglia. La storia che viene narr ata necessita, comunque, di esse r e letta in un contesto più ampio affinché possa essere compresa in tutta la sua portata. Il fatto che gli otto giorni di battaglia siano coincis i con i magg iori cambiamenti nelle scelte strategiche degli Alleati - accompagnati da dispute e disaccordi tra i comandanti degli eserciti alleati in Italia, tra i loro referenti politici a Londra e Washington e i r ispettivi esperti militari-richiede d i essere v isto e interpretato nel quadro complessivo perché acquisti la necessaria prospettiva ad una comprensione storica. È altrettanto r i levante la necessità di conoscere e capire sia i l comportamento che le idee delle forze armate tedesche in Ita lia in questa fase della campagna e in che misura esse furono in grado di real izzare il sovrastante obiettivo strategico d i Hitler della difesa ad ogni costo delle posizioni

I sanguinosi combattimenti su i colli tra Sanfarucchio e Casamaggiore, così come quelli verificatisi sia intorno e ali ' interno delle mura della città di Chiusi , s ia ad ovest nei pressi del torrente Astrone, debbono essere perciò considerati solo il fuoco di una serie di cerchi concentrici cost ituiti da decisioni politiche e loro messa in atto . La sua condotta ed i suoi effetti furono intimamente connessi al processo decisionale che scaturì dalla sce lta di dire z ione per la spinta principale nella fase fina le della guerra contro la German ia naz ista : se, con Churchill, concentrare risorse già ne l teatro del Mediterraneo per effettuare un rapido balzo verso il nord Italia, spingendosi fino a Vienna, o, con Rooseve lt ed i suoi consiglieri, sfruttare il successo dello sbarco in Nonnandia portando ogni risorsa disponibile per impegnare i tedeschi in Francia allo scopo di ragg iungere il bacino della Ruhr e Berlino entro la fine del 1944. Coro ll ario del secondo punto di vista, che preva lse , fu costringere i tedeschi ad impiegare r isorse belli c he per arginare una seconda invasio n e della Francia, distoglienclole così dalla battaglia in Nonnandia, questa volta nel profondo sud, usando pr incipalmente tmppe e mezzi da sbarco sottratti alla campagna in Ita lia, e in partico lare la fanteria leggera e le unità da montagna de l Corpo di Spedizione Francese, nonché le navi che sa r ebbero state necessarie per lanciare raids ed effettuare attacchi di disturbo lungo i fianchi costieri delle forze tedesche in Italia

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Con il senno di po i si può dire che l'invasione del la Provenza non rappresentò un se r io problema per i tedeschi poiché, come è noto, Hitler non riteneva proficuo difendere il sud del paese. Proprio come, probabilmente, anche se le divisioni non fosse r o state distolte dal fronte italiano, le forze disponibili non si sarebbero rivelate sufficient i a conseguire quella rapida vittoria di cui Churchill era convinto . Comunque, allora sembrava che si fosse di fronte ad un dilemma , e s i determinò una conseguente mancanza di chiarezza nelle direttive strategiche pe r la campagna in Ital ia. Inevitabilmente questo margine di indeterminatezza influì sul processo decisionale a live ll o tattico e locale. Ne l g iro di poco tempo l'Italia venne relegata da teatro principa le delle operazioni anglo-americane contro i l nem ico in Euro pa ad un ruolo sempre più di secondo piano - un fronte secondario con compiti di logoramento cui spettavano scarsi riconoscimenti e poca g loria. Un'eco di questi risvolti negativi inevitabilmente trapelò anche fra le truppe a l fronte, sebbene i I loro spirito combattivo venne sostenuto da l 'cameratjsmo di trincea' e dall 'orgog l io reggimentale che emergono ch iaramente da i racconti dei sopravvissut i della battaglia rievocata da Janet Dethick. 1

Quando nel maggio 1944 la Gustav line venne finalmente spezzata a Monte Cassino e attraverso i Mont i Aurunci, le forze tedesche rischiarono una catastrofe : se la 5a Armata americana avesse eseguito g li ordini puntando ad est da Anzio per inte rcettare la ritirata de lla 10" Armata tedesca a Subiaco, una vittoria sarebbe potuta esse r e raggiunta che avrebbe costretto la Wehrmacht a ritirarsi al cli là de lla sua linea difensiva alpina. 2 Que l che avvenne fu che le truppe americane fecero a gara per raggiungere Roma, un br i llante premio politico a detrimento dei vantaggi strategici, e [a magg ior parte delle forze tedesche riuscì a sf-uggire alla trappola. Da allora in avanti esse condussero una ritirata sempre più aggressiva a mano a mano che gli Alleati tentarono, fal lendo , di raggiunge r e la valle padana prima della fine del l'estate.

A nche la dimensione eg li effetti de l la battaglia devono essere tenuti a mente. Se misurata con il bruta le computo delle perd ite, in confronto alla dimensione epica della Gustav dove 53.000 soldati alleati persero la vita nel corso d i una carneficina durata sei mesi , la battagl ia de l la Trasimen e Line non rappresentò affatto una battagl ia di grande importo. Gli Alleat i persero circa 500 uomini e i tedeschi probabilmente accusarono una cifra simile. La resistenza tedesca tra Chiusi e Castiglione del Lago ritardò l 'offensiva alleata per circa 8 giorni, tali da garantirgli un piccolo vantagg io tattico, ma gl i Alleati furono indeboliti magg iormente dalla diversione di quasi un terzo delle loro truppe per invadere la Provenza . 3

Tra le linee Gustav e Gotica , l'alto comando tedesco aveva pianificato la costruzione di non meno di cinque importanti linee difensive attraverso la penisola, quattro delle quali avrebbero dovuto consentire una difesa prolungata. 4 Hitler aveva ord inato al feldmaresciallo Kesse lring, comandante in campo delle forze tedesche in Ita l ia, 'di fermare il nem ico' a sud degli Appennini e, in partico lare, di non permettere l'evacuazion e dell 'Isola d'Elba. Nonostante la

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richiesta di Kesse lring per una maggiore libertà di manovra, Hit ler rimase inflessibi le a tal proposito Da parte al leata, la Quinta annata americana e l'Ottava britannica condussero effettivamente ciascuna la propria campagna a nord di Roma senza coord inars i, lasciandosi sfuggire in più occasioni la possibilità di intercettare la r itirata tedesca con de l le puntate trasversa Ii ai fianchi dell ' armata. 5 Nel momento di n1aggiore sfor zo, come già detto, il feldmarescia l lo Alexander, 6 comandante degli esercit i alleati in Italia, r icevette l ' ordine di scorporare sette divisioni da impiegare in un' invas ione de lla Pr ovenza, che sarebbe stata lanciata in agosto, e per la stessa ragione g l i venne negata la possibilità di tentare nuovi sbarchi oltre le linee nem iche. 7 Per parecchie settimane il suo staff aveva concentrato l 'attenzione sulla disputa concernente la strategia globa le, 8 mentre i suoi generali d ifettarono di immagina zione, e gli ufficiali subalterni, a differen za delle loro contropa r ti tedeschi , furono diffidati da l prendere delle iniz iative nelle battaglie localizzate e poco poterono per compensare l'inettitudine o la distraz ione dei loro s uperior i . 9

Conseguentemente la ritirata ' combattente' delle forze tedesche si rivelò complessivamente p i ù efficace nel frenare l 'avanza ta alleata di quanto Kesselring potesse ragionevolmente aver sperato all'indomani dello sfondamento alleato a Cassino. La fretto losa ritirata a nord di Roma divenne più lenta a mano a mano che si creavano robuste azion i di disturbo , che gli fornirono il tempo necessario a edificare una p iù so l ida linea d i fensiva, la Albert Line , attrave rso l' Ital ia, che correva approssimativamente da Grosseto ad Ancona

La Albert Line (al la quale le carte alleate si r ifer iscono come Trasimene Line) divenne così la scena della prima battaglia campale dopo la conquista di Roma. Essa segnò i I momento i I cui la Decima armata - una delle due componenti il Gruppo di am1ate C, che era stato sopraffatto dalla brecc ia ne lla linea Gustav e da a l Iora si era ritirato ininterrottamente e in modo talvolta disordinato - divenne un serio ostacolo su ll a strada deg li Al leat i verso nord. Nonostante gli otto giorni di aspri combattimenti che po i si svo lsero nella zona ad ovest di Castig li one del Lago fino a Clii usi e a lla linea torrente Astrone, le difese tedesche non vennero ma i rovesciate dag li attacc hi alleati. Fu solo a causa del la frettolosa r itirata della 14" armata tedesca - disposta lungo il versante tirrenico, innescata dalla cattura dell'Elba , in di r e z ione di Livorno (L egho rn ) e Siena, era diventata seriamente fuor i passo con la I oaannata che Ke sse lr ing ordinò a quest ' u lt ima di ritirarsi sulle posizioni intorno ad Arezzo nell'intento di scong iurare i l risch io un accerchiamento da ovest . 10 L' obiettivo di Alexander, comunque, era sostenere uno scontro decisivo propr io sulla linea Gotica piuttosto che annie ntare le a rmate tedesche prima che potessero raggiungere tale bastione: fino ad allora la sua politica era quella desc r itta in precedenza ironicamente come 'partita di caccia al fagiano ' , ricacciando indietro il nemico un poco alla volta in ogni settore, con un m in imo sforzo di coordinamento. 11

Così, per usare le parole dello stor ico ufficia le d i questa fase della campagna ita liana,

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Il Gruppo di armate C s os tenne in modo ince r to e confuso la s ua prima batt ag lia dalla cadu ta di Ro ma Tra il 18 e il 30 g iu g no la 14• annata tentò , falle ndo, di as s icura rs i una pres a s icu ra s ui settori d i propri a competen za dc lla An ton/ Alb ert Line, mentre le op erazi oni della 10" armata nei pres s i d e l lago T rasim e no di mo strarono ch e , su q ue sto fronte , i tedes chi s ottovalut arono la for za naturale della cam pagna ita liana a su d degli Appe,mini S ette ntrio nali , l' abi lità difen s iva d e ll e prop r ie truppe , e i problemi ch e gli A lleati si sa re bbe ro trovati di fronte per pote r s fr uttare efficac e me nte la loro s uperi o ri tà in t ermini di mezz i. ' 2

Quanto ai ted eschi dev'essere citato un e lemento ulteriore: Kesselring (forse dietro pressione d i H itler) aveva ordinato della divisione scelta di paracadutisti Hermann Goring 13 d i difendere Chiusi , città cinta da antiche mura, 'come s e fosse una rocca ' 14, decisione che inev itabi Imente foce della sua conquista la chiave per avere ragione della resi s tenza tedesca lungo tutto il settore del fronte da Sarteano a Castig li one del L ago .

Tornando alla battaglia stessa, attraverso le circa dieci miglia di basse colline ondeggianti, inten s amente coltivate, che separavano il lago Trasimeno da l gruppo di co l li decisamente più alti, p iù erti e meno fruttuosi, ad ovest di Chiusi, vennero sch ierate tre divisioni per parte : una corazzata e due di fanteria per entrambi. 15 Sbarrare ogni tentativo di aggira re Chiusi da ovest, era il compito di una quarta fonna zione tedesca, la 356" divisione di fanteria. 16 A difendere gli stretti varchi di accesso a Chiusi c ' era sia ad ed che ad ovest la Divisione cora zzata paracadutisti Hermann Goring già menzionata , a l centro c'era un'altra divisione scelta, la 1• divisione paracadutisti 17 (che aveva già tenuto I'abbaz ia di Montecassino per quattro mes i) , e a s in istra, vic ino al lago , era posizionata la 334• divisione di fanteria , 18 quella relativamente più debole tra loro. 19 Erano tutte ben fom ite di pezzi da 88 mm e di mortai lanciamissili, di corto raggio, (nebe!wer.fer), armi, entrambe, dagli effetti particolannente detestate dai soldati alleati . Tre linee di m itrng li atrici pesanti, sistemate nelle piazz ole mimetizz ate, erano state di s tese lungo le colline, all'interno delle fattorie e tra le macchie .

Da parte alleata, l'unità corazzata che convergeva a Chiusi era la 6• divisione sudafricana,2° di cui una delle componenti sul fianco sinistro era la famosa 24• Guards Brigade. 21 Al centro era disposta l a 4" divisione di fanteria br itannica22 (che includeva nel suo fianco sinistro il 4 ° reggimento esploratori del Royal Armoured Corps, dotato di corazza leggera) con parte della I a br igata corazzata canadese di rincalzo, mentre nel settore ad iace nte del lago la 78 · div is ione di fanteria 2 3 era schierata intorno a Sanfat ucchio , con una parte della Brigata coraz zata bri tannica e una parte del Reggimento corazzato canadese di rinclazo. Ogni d iv isione britannica disponeva di cinq ue reggimenti di artiglieria , cosa questa che g li assicurava la supremazia nella poten z a di fuoco media, ma non bastava ad eguagliare il terribile nebe!we,fe r . ln condi zioni meteorologiche favore v oli g li Alleat i (rare nella fase in ques tione) gli Alleati a v evano anche la possibilità di contare sul sos t egno aer eo de i cacciabombardieri, controllato sub ito a rid osso delle p r ime li nee tramite un sistema noto com e Rover D avid capace di segna lare g l i ob ietti v i e diriger e l ' attacco di uno o più appa-

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recchi appartenenti alla Desert Air Force della RAF. 24

La scena era così pronta per la battaglia. La narrazione di Janet Dethick è una combinazione di storia militare e sociale, un'are a di indagi ne che, negli ultimi 25 anni, ha acquisito un'importanza crescente per la comprens ione dell'imp atto e del s ignificato delle guerre 'totali' del XX seco lo. La battaglia consisté essenzialmente nel tentativo di aprire un passaggio e spianare la s trada - attraverso un territorio densamente popolato adatto alla difesa posto tra i monti e il lago - al l 'avanzata verso Firenze e la linea Gotica. Le conseguenze di questo tentativo gravarono pesantemente sulla popolazione civile, le cui abitazioni, strade e campi divennero i l campo di battaglia per i due ese r citi, come pure sug li stess i soldati. È esattamente questo aspetto, l'anatomia di una battaglia come esperienza umana totale s ia dei civili che dei militari nel corso stesso della battag lia 'at the sharp end of war' 25, che la Dethick cerca di trasmettere attraverso un palimpsesto dei ricordi , dei diari e delle memorie di coloro che vissero quegli eventi, come pure de i resoconti ufficiali delle uni tà britanniche impegnate nel settore orientale del fronte de l Trasimeno .

F u una battaglia, come lo furono molte altre, in cui non si può indicare chiaramente un 'vincitore'. Dopo dieci giorni di massacro 26 non si verificò alcun drammatico sfondame nto. I te deschi si ritirarono, ordinatamente nonostante le perdite subite, perché i loro comandanti erano convinti che l'andamento della battag lia nelle altre zone del fronte li avrebbe lasciati perico losamente scoperti ad ovest. 27 Prima di arretrare ebbero il tempo di seminare abbondantemente mine e trappole esplosive per ra l lentare l'offensi va alleata: una di queste era la bomba ad orologeria che fece esplodere la Villa Paolozz i, do v'era d islocata l'unità Rover David. Alcune delle unità di fanteria ne erano state gravemente co lpite: le brigate 36" e I 1a della 78" divisione da sole s ubirono un totale di 977 perdite (quasi 1/6 del la dei loro eflèttivi) , e il 6° battaglione dei Royal Jnniskilling Fusiliers do vette essere sciolto poiché non più in stato di efficienza ed i suoi sopravvissuti vennero inseriti in un altro battag lione,28 mentre un vano tentativo notturno di prendere Chiusi, compiuto dagli Highlanders sudafricani di Capetown causò i l tracollo di un 'i nte ra compagnia il 22 giugno .29

Potrebbe, a questo punto, rivelarsi opportuno riportare una testimonianza sulla crudezza d ell o scontro che si produsse nel s ettore occidentale della Trasim e n e Line :

A Chiusi i Cape Town High landers, credendo, in seg uito ad informaz ioni ambigue ricevute dalle unità in pr ima linea , ch e la città fosse vuota, avanzarono verso essa. La nott e del 21 la compagnia A tentò di aprirsi un varco s u per i n umero s i ter razzame n ti, contrastata da un pesante fuoco d'artiglie r ia, pioggia di granate e mi t rag liatrici Colti di sorpresa i difens ori tedeschi , grazie alla s calata di un piccolo sal iente, la compagnia A penet rò ne l centro cittadino. Le altre due compagnie de l battaglione si accorse ro ben presto che la città era fortemente presid ia ta e ricevettero l 'ordine di ripiegare. Ma per la compagnia A era tro ppo lardi : i difensori tedeschi scoprirono per tempo la presenza dei sudafricani in mez zo a loro e dettero il via ad un immediato contra ttacco . La compagnia allestì un perimetro difensivo che si imperniava sul Teatro Comunale.

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La divisio ne corazzata llerrnann Gi.ir in g lanc iò un robusto attacco a l tea tro e agli ecli (ì c i circostanti. fecero avanzare un tank Tig re e cannoni semoventi, dopodiché aprirono il fuoco. I paracadutisti piazzarono delle cariche esplosive per creare dei varchi nelle spesse mura del teatro, usarono i Panzerfàusts e provarono persino a fare us o di un ariete, facendo procedere u n ta nk a marcia in dietro co ntro i mur i Il PIAT man sudafricano (P lATarma anticarro britanni ca) provò a mettere fuori uso il carro Tigre, ma fallì non riuscendo a penetrarne la spessa corazza e alla compagnia non restarono altre armi anticarro Uno sbarramento d'artiglieria va nill cò parecch i assalti de i fant i tedesc hi , ma ess i era no ben ri solu ti. Tre ca riche ne l foyc r del teatro furono re sp inte da i d ife nsori c he falc ia rono g li attaccanti F in a lmente, dopo che 32 dei 40 combattenti nel teatro erano stati uccisi o seriamente feriti, e che l'edificio era in fiamme e s tava cadendo a pezzi, il sergente Campbell ordinò di innestare la baionetta per portare un assalto fi nale. A qu esto momen to un violento s barramento s i a bbatté sul l 'ed i li cio, provocando il co llasso dell'intero soffi tto. I s uperst iti de lla compagnia saltarono fuori dal teatro direllamcnte in mezzo ai blindati tedeschi: non gli restava che arrendersi. Mentre il fuoco dell'artiglieria continuava a fare a pezzi il teatro, i tedesc hi permisero ai loro prigionieri di !ornarvi dentro per trarre in sa lvo i fer iti. I Ca pe To\Vn H ig hl an ders aveva no per so u n 'in ter a co mpagn ia. I l co ma nda nte tedesco si congratu lò con uno degli ufficiali sopravv issuti, sorseggiando un cognac , per onorare una 'resistenza magni fica'. 30

C iò nondimeno la fase più cruenta de ll a battag li a si svo lse infatti attraverso e lungo le creste che tagliavano il campo di battaglia tra Sanfatucchio e Casa maggio re. Si trat tò per lo più di sco ntri ravv ic inati, anc he con assa lti a ll a ba ionetta e combatlimenti casa pe r casa, tanto nel le fattor ie quanto nei villaggi. Gli Alleati persero molti carrarrnati, che non potevano farcela contro i Tigre tedeschi, e come sem pre i tedeschi d imo strarono di essere particolarmente ab ili a manovrare tatticamente e nel l'es cogitare stra tagemmi Alla fine, comunque , gli Alleati poterono impiegare in battaglia una maggiore quantità di uomini, godettero di un' in discussa su pre ma zia ae rea (condizio ni meteorolo g iche permettendo) e una prepo nd eranza nei me zz i

Alla fine di giugno questi vantaggi misero in grado il 13° corpo di penetrare e sg retol are due dei tre gruppi di fortificazio n i ad ovest de l lago Trasimeno .

/\I lora i tedeschi o rga nizzarono una ritirata tatfica verso no rd , in direz ion e de lle loro successive linee di difesa (Geo,g e Paula Lines31 ), dove riuscirono ad fe rmare per a nc ora un mese l'avanzata allea ta verso la linea Gotiea. 32

Così la st rat eg ia di Ke ssc lr ing fu premiata , a lmen o per qu anto ri guarda l'organizzazione Todt che poté usufruire di altre dicci settimane per completare le fortificazioni della line a Got ic a. L'Ottava armata raggiu nse i sob borghi di Firenze il 4 ag osto, se bbene la c ittà vera e propria non venne liberata dai tedesch i per ancora due settiman e. Da allora in avanti, in coincidenza con il lancio dell'invasione della Provenza (operazione Dra goo n) , la campagna italiana fu definitivamente dec las sat a in un p iano sec ond a rio.

A ll ora si può dire che la Trasimene Line non fu che un evento seconda rio nell'ambito di uno scacch ier e comunque secondario? Se si prende co me punto di riferim e nto l 'economia g loba le de lla Seconda g uerra mondia le, ma p ersi no nel contesto della campagna italiana , forse la risposta potrebbe essere affermativa. Ma certamente non lo fu per coloro che ne vissero e ne soffr irono le

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v icende: al contrario, questo m icrocosmo del la g uerra, per quanto durò, rappresentò pe r tutti costoro la guerra stessa . 3 3

Ciò emerge pa lesemente da ll e test imonianze fom ite in questo libro da coloro che presero parte a quegli eventi - molto concretamente per molti di loro, essa r imase 'the time oftheir l[fe', l 'esperienza che ha segnato tutta una vita, c he ha lasciato un ' impronta inde lebile nella memoria.

Janet Deth ick ha reso un servizio a l la storiografia sul la 'Guerra in ltalia' 34 r accog l iendo e trascr ivendo una se lez ione di ta l i e tante memor ie, vive e vissute, all' in terno d i un palinsesto intensamente descritto di impressioni ed immagini, c he non può non toccare l'immag inazione de l lettore . La s ua sensibilità nel descrivere ed intessere i rico rdi personali dei testimoni civi l i e dei mil itari (che inevitab i lmente comportano delle distorsioni dovute al trascorrere del tempo) ins ieme alle lacon iche annotazioni dei diari di g ueJTa ufficia ii del le unità impiegate in b attagl ia, l'interfog l iare il racconto ve lato di ott im ismo, dag l i sviluppi successivi delle conseguenze con le vivide descrizion i coeve degl i scontri mo rta li, e così connettendo organicamente passato e presente, tutto ciò rappresenta un contr ibuto valido e importante alla ricostruz ione sia di que l che significò essere là, in quei frangenti , sia di quel che s ignifica oggi pe r co loro che sono sopravviss u ti .

I l libro della Dethick non è strictu sensu un saggio di storia m i litare - per ' r ecuperare' l ' intera battag l ia del T rasimeno sarebbe necessario adottare una metodo logia più amp ia e s istematica, che si esten da a l settore del fronte più ad ovest e alle relative popolazioni, che indaghi le idee e i funz io namento delle alte sfere di comando, e anche che inglobi la prospettiva che l'altra parte, quella tedesca, aveva de l l'intera battag l ia . Ciononostante il l ibro ragg i unge parecchi obiett ivi ri levant i. Anzitutto, esso fa luce sull'esperienza ' della guerra da l basso', ponendosi al live l lo dei bamb in i che affo l la n o una cant ina umida, o una caverna, ment re il bombardamento infuriava int orno a loro; a livello di Tommy, con il s u o pesante fuc i le Lee Enfield , che avanza su p e r una costa sfidando la piazzola nascosta d i una mitrag li atrice; a l live ll o del comandante d i un carram1ato c h e sente dal lo scatto di segnalazione, t ram ite il suo citofono, che u no dei s uoi compagni è stato co lp ito e pro bab i lmen te sta bruc ian do vivo; e al l ive llo del part ig iano che s i nasconde fra le canne, mentre i suoi in seguitori che lo avrebbero ucc iso, s i avvicina n o . E, in seco n do luogo , esso documenta, con un tono impressionista ma memorabilmente, lo scotto pagato alla guerra in te rm ini di sa ngue versato, e il disappunto e la pietà della me mo r ia . Infine, esso apporta alla 'banca dati ' de l la memoria popo lare un co nt ributo che, altr imenti, sarebbe andato perso per sempre co n la scompa rsa dei suoi custodi

Ciò che ancora ma n ca è uno sforzo interp retativo volto a d ana li zzare e s intet izzare il rapporto di questi dieci gio rni cl i battaglia s ull a Trasimene Line con l'in tero pe ri odo e co n l'intero spazio della campagna, che s i confront i e dia conto de l la natura prob lematica cie li 'uso della testimonianza orale, quale componen te di recupero storico , che vagli c r it ica m ente u n bacino più ampio d i font i

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ri levanti - incluse quelle ted esc he, qu e ll e a ll eate e quell e fas cist e che l'autri ce non ha utilizzato - e che s ia così in grado, poggiando sul lavoro pionieristico dellaDethick, di costruire un resoconto com pl etame nte scient ifi co de l mod o in c ui g li it a li a n i e g li Al leati vi sse ro i loro g iorni più lunghi , s ulle sponde del lago Trasimeno.

1 Cfr. la commovente rievocazione dell'attegg iamento di 'Tommy Atkins', archetipo del fa nte britannico, fornita da Giorgio Spini in Inghilterra e I talia n el 1900 , a cura di l. Grcenlees, F irenze, La Nuova ltalia, 1973, pp. 305- 306. Spini, che allora era ufficiale di collegamento con un reggimento britannico d 'é lite, racconta anche la sto ria di «un colleg a it a li ano rim asto ucci so pesta ndo una min a [ I e mi venne da dire: Ma quel pove rett o, in c he modo stupid o s i è ucciso! » C il nostro colonn e ll o in glese, con gelato umorismo: «Senti, senti, il tenente Spini ha inventato una maniera intelligente di farsi amm azzare su questo fronte».

2 li ge nerale 1:-leinrich vo n Vi et in g hoff, comandante de ll a 10• armata, desc ri sse co s ì la visione tedesca della situazio ne: ' D 'a ltra parte, dal nostro punto d i vista, non sembra che la scelta di tenere di riserva il C.E.F. prima e il Co rpo canadese poi , piuttosto che imp iegarli in qualch e modo, s i s ia rive lat a un effett iv o va nt aggio [per g li A ll e ati 1. Un a ltro pron to attacco dalla prima delle due unità sopraddette a Subiaco avrebbe mo lto probab ilmente isolato e inferto un durissimo co lpo all'a la des tra della Decima armata, il qua le disponeva dell a magg ior parte delle div isioni, comprese le mi g liori. Un raffo rzamen to del le avanguardie con il Corpo cana de se nell ' in izia[me ntc qu as i ape rta area tra Tivoli e il Lago di Bracciano, con l'obiettivo di puntare rapid amen te a Terni e Ri eti, e, attraverso Orvieto, fino a Perugia e Arezzo , av rebbe messo la Decima armata in una posiz ione qua s i di spe rata, se nza preg iudicare in a lcun modo I' inseguirn ento dell a Quattordi ces im a armata. La I o• annata probabilmente non sarebbe stata annientata, ma essa non sarebbe stata più in grado di costituire una linea difensiva ben organ izzata nella zo na del lago Trasimeno. E lo stesso discorso va le per g li Appennini. li balzo ne ll a va ll e de l Po avrebbe potuto rappresentare il pun to d'arr ivo dell'inseguimento lanciato da Roma. (Vedi il Repo rt No. 24 Historical Section (GS.) Canadian Army Headquarlers, 31 marzo 1949).

3 C fr. Sir William Ja ckson, Th e/vlediterran ean and rhe Middl eEas f. Volu m e VI Pari li: Vic tory in lhe Medit erranean Jzm e lo Oc tober 1944, 1IMSO , 1987, pp. 1-l O; ve di anche il class ico di Michael Howard, The Mediterranean Stralegy in the Second World War, Weidenfcld & Nicolson, London, 1969

4 Erano le lin ee Hitler, Casar,A lber t, e Heinric h. Tra la Cas are laAlbcrt vi era no una linea di racco lt a, la Do ra, e una linea di ' disturbo' , la lin ea E. La Alberi line venn e identific ata dagli Alleati come TrasimeneLine.

5 Cfr Sir William Jackso n, Th e Medit erranea n and the Middl e Easr, c ii. , pp. 17 - 18. Du ra nte la magg ior parte dì qu esta fase della ca mp agna, il lato de ll 'annata co rreva poco a est della Via Flaminia; la Quinta armata progredì più rapidamen te nel settore occi dentale, dove era più agevole ava nzare pe r i blind ati , ri spetto all'Ottava armata pos izion ata

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centralmente, la quale si trovò contemporaneamente d i fronte a truppe d i miglior qualità e s u un terreno con molti ostacoli naturali.

6 La promozione di Alexander a questo grado fu retrodatata al la liberazione di Roma (Cfr. Jackson, The Mediterranean and the Middle East, cit. , p. 457).

7 La storia ufficiale ammette cheA lexa nd er non riuscì ad impiegare nel modo migliore le sue truppe indiane e francesi da montagn a , mentre ripose troppa fiducia nella capacità de ll e unità corazzate che s i trovarono alla prova dei fatti svantaggia te da un ambiente fisico non idea le; così vennero sprecate alcune opportunità di tag liare le comunicazioni, ad est, de l 51 ° corpo tedesco da montagna e ad ovest del la Decima annata (Cfr. Sir William Jackson , The Mediterranean and 1he Middle East, cit., pp. 32-33)

8 Cfr. Sir Will iam Jackson, The Medit erranean and the Middle East, cit. , pp. 19 -22.

9 Per un 'accurata analisi delle forze della Wehrmacht, de ll a sua flessibi lità e versatil ità sul campo di battaglia, a confronto con gli A ll eati, cfr. Williamson Murray, German Military Effect iveness, Nautica! andAviation Pub lis hing Company ofAmerica, Baltimore MD, I 992, particolarmente le pp. 193 -216.

10 Yon Vietinghoft: comandante la 1O" Armata dich iarò di essere ' un po ' intristito' dalla necessità di ritira si, e il Ge nera le Traugott Herr, comandante il 76 ° corpo paracadu tisti, ancora il 28 giugno riferì che r il uttav a ad ' abbandonare il lago ' dato che le sue forze erano ancora ' in controllo della battaglia ' (Cfr. Jackson, The Mediter ranean and th e Middle East, cit., p. 45).

11 Montgomery adoperò questo termine per cr iticare le tattiche adottate da Alexander nella fase finale della campagna in T unisia. L'approccio alleato consisteva sempre nel preparare in anticipo e dettagliatamente le battaglie più importanti, con conseguente richiesta di forniture logistiche e spiegamento di truppe da manuale. D'altra parte erano assai meno abili ne ll o sfruttamento tattico de ll e opportunità che via via si creavano. Questo atteggiamen to si rifletteva a nch e nella relat ivamente scarsa capacità fra gli u fficial i suba ltern i e i sottufficiali d i compiere manovre flessibili sui campi di battaglia, ciò che non era vero per i loro omologhi tedeschi. Cfr. Sir William Jackson, The Mediterranean and the M iddle East, cit., p. 19.

12 Jackson , The Mediterranean and the M iddle Easl, cit., p. 33

13 Si trattava in realtà del Fallsch irmpanzerkorps Herman Gorin~, agli ordini del Generale di brigata Wilhelm Schmalz, conta va 81 I effettivi all'inizio (app. 50% della forza teorica) della battagli a

14 Cfr. Sir Wil liam Jackson, The Mediterranean and the Middle East, c it., p. 33 .

15 Le tre divisioni allea te comprendevano il 13" corpo dell 'O ttava annata britannica .

16 Questa divis ione (comandata dal Generale d i corpo d'armata Kar l Fau lcnbach) era al completo, ma priva d i es per ie nza in battaglia; formalmente apparteneva alla 14" armata.

17 Coma ndata dal Generale di corpo d'armata Richard Heidrich, forte di 902 effettivi (app. 45% de lla cifra teorica) all'inizio della battaglia

18 Comandata dal Generale di di v is ione Hellmuth Bohlke, a ranghi fortemente ridotti ali' inizio della battaglia.

19 Sembra che tutte le formazioni combattenti tedesche menzionate abbiano ricevuto sostanz ios i rinforzi nel corso de ll a battag lia: al 1O di luglio le cifre segnalate erano r ispettivamente di 3580, 1530, 1750 effettivi, nonostante le perdite subite nel le du e settimane precedenti.

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La 6" divisione corazzata sudafr icana (comandata dal Generale cli divisione, W.H .E. Poo le) giunse in Italia ne ll 'aprile 1944 e quella di Chiusi fu la prima ballaglia cu i prese parte ne l corso dell'avanzata a nord di Roma.

2 1 La 24" Guards Brigade comprendeva tre reggimenti: il 5° Grenadier, il 3° Cold~tream , e il l O Scots).

22 Nel suo testo J. De thick i11 ustra le tre brigate che la componevano; era coma ndata dal Generale di divisioneA.D. Ward.

23 Vedi J. Dethick per la composizione; era comandata dal Generale di divisione C.F. Keightley.

2 4 Nei dieci giorn i del la battag li a il DAF ri spose a 36 chiamate di assistenza e Rover David diresse 17 attacchi (inc lusi I O 'cabrank' - cioè con continua successione di aerei); e ntro la fine della battaglia quest'u ltimo si trovava in una vi ll a, nei pressi di Gioie] la , dalla quale poteva osservare buona parte campo di battaglia; iI 30 giugno 1944 la s ua attività su bi un contraccolpo causato dall'esplosione di una bomba tede sca a orologeria che uccise o ferì sei addetti; uno dei sopravvissuti (l'austra li ano Jack Doy lc) divenne uno dei magg iori ispiratori di questo libro (p . 78) .

25 Cfr. John E lli s, The Sharp End of Wa,: The Fighting Man in World War lf, David & Charles, Newton Abbo t, 1980.

26 LaDethick e lenca i nomi (ma non i gradi) dei morti tra le fil e a ll eate utilizzando i dati della War Graves Commission (338), ma non fornisce le c ifre rel ative ai feriti e ai dispersi (spesso di ve nuti pr igionieri di guerra) che, secondo le proporzioni usuali, sarebbero alm eno in n umero doppio; devono esse rsi ver ifi cate almeno altrettanti morti tra i tedeschi, ma non se ne dà conto ne l li bro, lo stesso vale per i morti e i feriti tra i civili Un'attenta stima porterebbe a ipotizzare che più d i 3000 furono le persone rimaste uccise o muti late nel settore in questione, mentre è ragionevole supporre che una c ifra ana loga po trebbe essere ipotizzata per quanto concerne il settore occidentale del fron te de ll a battagl ia (da Moiano a Sarteano).

27 Cfr. nota 2 sopra.

28 Cfr. Jackson, The Mediterranean and the Middl.e East, c it., p. 45.

29 Cfr. Jackson, The Mediterran ean and the Middle East, c it. , p. 43.

3°Kevin Pietersen, 1994 (Wargame 'sce nario' pub_bl icato in internet ma evidentemente basato su i documenti originali delle un it à); iron icamente pare che il fuoco di sbarramento finale, qu e ll o che provocò il cro ll o de l tetto del Teatro Comuna le, s ia prov enuto dall 'a rti g li eri a sudafricana, la quale faceva affidamento su mappe inesatte. In so lo questo scontro la 6° Divisione corazzata s ud africana perse più di 200 uomini . Sarebbe interessante in dagare i ricordi che di questo episodio hanno conservato s ia i ci ttadini di Ch iu si che i sopravvissuti alla batta gl ia. Cfr. anche Ne il 01ven, Victmy in /taly, Cape Town and Johannesburg, 1975.

31 La Georg correva da Poggibonsi a Montone , passando allraverso Ci vitella in Val di Chiana e M. Li gnano; la Paula andava da Montclupo a Fig line.

32 Cfr. Jackson, The Mediterranean and the Middle East, c it. , pp. 72-81 .

33 Allora, le truppe ne ebbero sentore: nel 1944 una nota donna, membro del Parlamento britannico, insu ltò grossolanamen te i soldati deJl'8" armata britatrnica appe ll andoli D Day Dodgers, ossia gli imboscat i del D- Day, e Tommy Atkins le repl icò con una canzone, ironica, intonata su Liii Marlene (r istampata iii The Rebel :S- Ce ilidh Song Book, Glasgow, s d.):

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D ear Lady As t or, you think you know a lo t, S tanding on a platform and talk ing tomm y ro t, You ' r e Englancl 's sweeth ear t and iis pride, We t hin k your rnouth 's too b loo cl y w ide: Th a t's frorn yo ur O-Day Dod ge rs in far-off lta ly.

Look a round t he moun tai ns , in the mud and ra in, You' II lìncl th e s catte red crosses t here's some wh ich have no narnc , Hea rt break and toil and suffering go n e T he boys beneath t hem slu mber o n

Those are t he D Day Dodgers in sunny ltaly .

34 Cfr. Lamb Richard, War in ltaly 1943-1945. A bruta! sto ,y, Lon don, John M urray, ]993.

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1943-45

v1APPA 1. GLI SBARRAMENTI DIFENSIVI DEL FELDMARESCIALLO KESSELRING,
I' ~I ,~/ ,.1 I \' ,.,! .,., J ') ' . . Milano SaJò•(! LG ARDA 1 Torino I , l.a S pczfa MARE AlllU TA ICO fj MARE TI RR EN O N t 200 KM ~S;ramsa 29 23 -
Liuee difensh e principali LINEA GUSTAV LINEAA.OOtf LIN EA ,\LUElff <> del TRASIMENO U N.Et\G OTICA a Gro\is-eto Chiusi Fabriano .r(-si Bibbie-na
Legenda

La risposta del comandante generale tedesco in Italia, Albert Kesselring, allo sbarco del! 'Ottava armata in Sicilia nel 1943, che seguiva la vittoria alleata ad El Alamein nonché la successiva resa dei comandanti dell'Asse in Africa, consisté nel costruire una serie di linee difensive parallele che partivano dal A1ar Tirreno a ovest, proseguendo attraverso gli Appennini, fino a raggiungere l 'Adriatico a est. Lo scopo era ritardare quanto più possibile l 'avanzata del nemico verso nord.

La prima di queste linee, la linea Gustav, correva dalla costa occidentale a nord di Napoli , attraverso i .fiumi Garigliano e Rapido, fino a Monte Cassino, per congiungersi al litorale adriatico a nord del jìume Sangro . Occorsero le quattro battaglie di Cassino, avvenute tra il gennaio e il maggio del 1944, perché la linea venisse sfondata e l 'Ottava armata potesse proseguire la marcia verso la A d olf Line, un fronte dffensivo a ovest di Cassino lungo la strada verso Roma.

la Quinta armata, che era sbarcata ad Anzio nel gennaio 1944, entrò a Roma il 4 giugno successivo e proc edette verso nord lungo una direttrice a ovest di quella seguita dall ' Ottava armata britannica, la quale assegnò al Xlii corpo britannico il compito di ricacciare i tedeschi su per la valle del Tevere verso Orvieto. La storia ufficiale del reggimento East SuJTeyi cui due battaglioni, il 1° ed il 1/6° Surreys, erano parte rispettivamente de!l '11° brigata (78" divisione) e della I 0" brigata (4" divisione) - afjèrma che

il viaggio da Roma ad Orvieto è stato una sorta di avanzata tri01ifale) con gli italiani che salutavano festanti nelle città e nei paesi lungo il tragitto) offrendo vino e fiori alle tntppe che passavano ci bordo dei veicoli.

Tuttavia L'offensiva alleata volta a risalire l 'Italia centrale verso nord subì una netta battuta d 'arresto lungo la Alberto Trasimene Line, la quale jàceva parte di una linea difensiva più lunga che andava da Castiglione della Pescaia, in Toscana , attraverso Grosseto e la valle dell 'Ombron e, fino a S. Quirico d'Orcia, per poi dirigere a est verso Chiusi, costeggiando la riva meridionale del lago Trasimeno, e più su fino a Perugia. La linea proseguiva da Gualdo Tadino fin dentro le Marche passando a sud di Fabriano e di Jesi per terminare n el Mare Adriatico a sud di Ancona e

CAPITOLO 1 Maggio1999
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del Monte Conero. Gli Alleati furono costretti ad espugnarla prima di poter sferrare l 'atlacc o alla più temibile delle fortificazioni tedesche, la linea Gotica, uno sbarramento che da La Spezia, passando a nord di Firenze, attraversava gli Appennini fino a raggiungere a Pesaro . Nel suo Libro Clear the Way Richard Doherty cita altre due linee difensive, oltre a quella del Trasimeno e a quella Gotica, e precisamente la Arno Line, che correva da Bibbiena a Pisa, e la Arezzo Line. Doherty dice

Tìttte queste linee difensive erano essenziali alla strategia di K esselring p er immobilizzare t /i Alleati nei pressi della linea Gotica all'apProssimarsi dell'inverno (1944 -45).

Questo libro cerca di ricostruire quel che accadde lungo un segmento della Trasimene Line - e precisamente l'area compresa tra il Lago di Chiusi e le rive occidentali del lago Trasimeno - affidandosi alle memorie dei civili italiani che furono testimoni oculari, ai racconti scritti dei partigiani locali, ai diari ufficiali dei battaglioni impegnati, alle storie dei reggimenti, ai libri e agli articoli redatti sia dai protagonisti della battaglia che dai giornalisti, al periodico « Eighth Army News)), alle lettere spedite e alle interviste rilasciat e dai veterani all'autrice e, ultimi ma non per ciò meno importanti, ai diari degli ex soldati, diari che in realtà non era consentito loro tenere. Pertanto le battaglie combattute dalla 6a divisione corazzata sudafricana del XIII corpo per la conquista della vicina Chiusi, così come le vicende legate alla liberazione di Perugia, esulano dal presente lavoro

Era una ca ld a mattina di maggio prossima a l finire del millennio , e se so lo il generale di brigata Pat Scott, della Jrish Brigade, si fosse trovato al suo posto d'osservazione s u al Caste l lo di Montalera, avrebbe certamente scorto una vettura che lentamente si dirigeva verso ovest lungo la costa meridionale del lago Trasimeno, in Um bria, circa a metà strada fra Roma e Firenze.

La vettura attraversò la pa rte moderna del paese di Sant'Arcangelo, arrampicandosi poi su l promontorio di Poggio di Braccio. I suoi occupanti, australiani, a stento si capacitarono dello spettacolo che si presentò innan zi a loro tutto in una volta: il b lu argenteo de lle acque lacustri punteggiato dallo scuro verde delle tre isole, ciascuna con una sua precisa storia da raccontare Fu all'Isola Maggiore che i partigiani liberarono un gruppo di ebre i e d i detenuti politici, ag li inizi del giugno l 944, pe r condurli non in sa lvo bensì nel bel mezzo della battaglia, dopo aver affrontato il Lago in tempes ta. I canneti si distendevano s ulle spon de del Lago fino a lambire Castig li one del Lago mentre nella calura estiva le bianche mura del castello tremolavano produc endo un netto contrasto con il verde delle colline che si distendevano verso ovest. Mancava ancora un

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mese perché al verde subentrasse il grano dorato , quello stesso grano dorato che aveva fornito alla 334• divisione di fanteria tedesca la miglior copertura per entrare in azione nella battaglia del Tras imeno , prima di ritirarsi su per la Val di Chiana, verso Arezzo, e poi attraverso la va.Ile de ll ' Arno su fino a Firenze.

In lontanan z a si vedeva iI sottile campan il e rosso di Sanfatucchio, e accanto , vicino, quello di San Felice, ciascuno dei due come una fenice risorta dalle ceneri. A ovest l ' orizzonte dai picchi gemelli del Cetona e dell ' Amiata si frastagliava in una lunga cresta alla cui e s tremità settentrionale si v edeva Montepulciano. A nord-est sorgevano gli Apjpennini purpurei dai qua li si dipana uno sperone che si insinua nel Lago formando l ' antico campo di battaglia sul quale Annibale ebbe ragione dei Romani ( 2 17 a.C.). F u proprio , laggiù da qualche pa11e, a quanto rammentava uno dei due viaggiatori, che una bomba tedesca ad orologeria fece saltare per ar ia una villa, dalle cui rovine egli riuscì in qualche modo a salvare la propria vita .

La macchina discese nella piana passando attraverso campi di gennogliante granoturco, finché raggiunse due vecchi pini mediterranei che, come due sentinelle, erano appostati al principio della strada secondaria che conduce da sud al paese di Casi lini. Qui svoltò a sinistra, costeggiò il Castello prima lasciarsi i campi alle spalle e inoltrarsi nella selva, per riemergere nel villaggio con le sue case sparpag li ate, quelle moderne sfacciatamente in vista, quelle più vecchie rimanevano quasi nascoste dietro un pa r cheggio vuoto, come a voler custodire un qualche segreto 1 forestieri lessero attentamente le istruzioni che avevano con sé, prima di imboccare via Del Molino dove, percorsi circa duecento metr i, si trovarono di fronte alla Casa di Pan .

La Casa di Pan è un'affascinante, vecchia casa tipica , dalla qua le i tedeschi nascosti avevano sparato ai soldati britannici, mentre gli italiani terrorizzati si rifugiavano nella cantina durante gli scontri più violenti. Una scala esterna conduce alla loggia coperta, dove una porta .introduce a l cuore della casa, una sempl ice cucina con un enonne focola re affiancato da due piccole finestre. Probabilmente l'edificio venne costruito in più fasi , poiché le stanze del piano superiore stanno su piani leggermente diversi. La struttura interna conserva ancora gran parte del pavimento originale in terracotta, composto da mattoni rettangolari disposti a spina di pesce, nonché le possenti travi di querciaonnai da secoli in lotta contro un esercito di tarli - a sostegno del tetto alla fiamminga Un corridoio centrale collega la cucina ad una serie di stanze, un tempo molto probabilmente tutte da letto , che ora fungono da soggiorno, da bagno e da studio. Al di sotto dei vani abitativi doveva esserci almeno una stalla per il bestiame-gli animali spesso utilizzati come bestie da tiro. Doveva poi esistere anche una cantina per le damigiane o le botti di vino rivestite di paglia, come pure una cantina per gli ziri o botti dell'olio d'oli v a. li capanno che ospita il forno a legna è sopravvissuto, ma il vicino porcile e il cortile per le galline , le oche e i conigli , sono stati trasformat i rispettivamente in w1 prato e in un patio.

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Gli austra li ani, Jack Doyle e il suo amico Billie Whitford, parcheggiarono l'automobile lungo il sentiero tra la casa e il forno, fermandosi un momento ad ammirare la vista moz zafiato di Panicale - la cittadina collinare dalla quale cinquantacinque anni prima i cannoni alleati annunciarono 1'inizio della battaglia del Trasimeno. Successivamente i due proseguirono per andare a prendere possesso del l 'appartamento - una stalla 'convertita' - dove avrebbero tras corso la loro vacanza. Ma non si trattava di un a vacanza quals iasi, bensì di una vacanza con una missione: riuscire a ritrovare la casa in cui Doyle dovette installare una radio la sera del 29 giugno 1944 , quando la linea del fronte era proprio a due passi . Per riuscirci avevano a disposizione so lo una fotografia aerea scattata ad un'altezza di circa 7800 metr i da un aereo da ricogni z ione.

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MAPPA 2. LA BATTAGLIA DEL LAGO TRASIMENO, 20-29 GIUGNO 1944 o 4 Divisione 13 Corpo Km [ 4R 4 Esploratori [ 108 IO B,igota 288 28 Brigata Verso Città dcUa Pieve Legenda IIB 78 Oirisioo, f 388 13 Corpo 368 34 Lago del Lago 11 Brigata 38 Brigata 'lrish' 36 Birgata (56 Es1>loratori)

CAPITOLO 2

L'Italia occupata

La 78" Battleaxe Division, parte del XIII corpo britannico, sbarcò in Sicilia il 1O luglio 1943, due settimane prima della caduta di Mussolini, il 25 luglio. Mentre il governo italiano presieduto da Badoglio conduceva, senza molta convinzione né chiarezza, un negoziato segreto con gli Alleati per ottenere un armistizio. i tedeschi inviarono dei rinforzi nella Penisola attraverso le Alpi. Dopo i 'annuncio dell'armistizio dell '8 settembre, molti soldati italiani tornarono alle proprie case e molti di essi, poco dopo, si nascosero per sjì1ggire alla chiamata alle armi nel nuovo esercito della Repubblica di Salò A Itri ancora formarono gruppi di partigiani. 1 più sfortunati vennero deportati in Germania e poi impiegati nei lavori forzali o rinchiusi nei lager. L'inve rno 1943 - 44 fu segnato dall'occupazione nazista e dai preparativi della popolazione civile alla guerra.

Al 13 maggio 1943 il generale Messe 1 ed il suo parigrado tedesco von Arn im si erano arres i ag li Al leati, dopo la sco nfitta subita in Tun isia . Jack Doyle ebbe un ruo lo in quella sconfitta poiché pi lotava il cacciabombardiere Kittyhawk per la 3" squadriglia della Royal Australian A ir Force, u n apparecch io in dotazione anche a lla 78" e alla 4" divis ione del la 'I" annata britann ica . ln seguito eg li mosse alla volta di Malta ove si approntava l ' invasione della S ici lia c he avvenne i l 1O l ug li o, quando l 'Ott ava armata b r itann ica, gu idata dal generale Montgomery, sbarcò sulle coste orientali di Siracusa L' invasione si rive lò p iù ostica de l previsto, tanto che la 73 a div isione Battleaxe , che era r imasta a Sousse in T tmisia, r icevette l'o rdine d i tenta re la conqu ista dei pendii del Mo nte Etna Successivamente la 78' divisione divenne parte del XIII corpo ne l l'Ottava armata. Essa era cost ituita da lla 36a brigata, dalla 33a o lrish Brigade e dal !' 1 t• brigata.

Liberata la Sicilia, l ' Ottava armata s barcò a Reggio Ca lab ri a il 3 settembre pe r po i marc iare ve rso no r d li IO reggimento East Surrey, che faceva parte del! ' 11" brigata, invece che a Reggio sbarcò a Taranto il 22 settembre, e Jack Doyle lo seg uì come pi lota d i cacc iabomba r d ie r i . Lo sbarco di questa unità avvenne pertanto a Taranto quattordici g iorn i dopo l 'armis ti z io dell'8 settembre

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Mentre s i combatteva sul loro suolo, gli italiani furono scossi da un teJTemoto politico. Musso l ini , deposto il 25 lug lio , era stato so s tituito dal Re Vittorio

E manue le III con .il maresciallo Badoglio a capo del Governo. I l Duce, prigioniero sull ' isola di Ponza prima, e poi sul Gran Sasso, fu liberato dai tedesch i per ord ine de l Fiihrer, grazie ad una rischiosa impresa aerea. S uccessivamente, dopo un perio do in Germania, fu condotto a Salò, su l Lago di Garda, ove costitu ì la sua Repubblica dive n endo a tutti gl i effett i un fa ntoccio di Hitler.

A l momento dello sbarco alleato in Sicilia so lo due divis ioni tedesche presidiavano l'isola , a ltre due stazionavano sem p re nell 'I talia meridionale, mentre par te di una divisione, raffo r zata da alcuni reparti d i paracadut ist i, si trovava nel centro Italia . Gli Alleati richiedevano a ll' Italia la resa incon di zionata q ua le pre s upposto per una pace separata con un governo non-fascista Badoglio annunciò « la guerra continua», intendendo che la guerra a fianco dei tedeschi sarebbe proseguita, ma Hitler non perse tempo ad inviare più truppe tedesche verso sud per occupare la Pen iso la. 12.000 uomini, per lo p i ù paracadutisti, mossero alla volta della valle de l Tevere a nord di Roma, armat i con pezzi d'artiglieria pesante compresi carri armati con can noni da 88 mm . La forza effettiva del la divisione corazzata di granatieri era stata accresci uta fino a 24 000 uomini, con 50 tanks leggeri e 150 pesanti . Winston Church i ll dich ia r ò alla Camera dei Comuni:

l'unica conseguenza de lla scelta del Governo I ca ti a no di sottostare al giogo tedesco sarà, nei prossimi m es i, che l'Italia sar à m essa a ferro e fuoco da un capo all ' al tro . .. dovremmo lasciare che gli italiani, per dirla in modo semplice ma efficace, cuocia.no nel loro stesso broclo . 2

La storia av r ebbe dato ampiamente ragi one allo statista ing lese . Nonostante la dichiarazione di Bado g lio su ll a prosec uzione della guerra, si svolsero in S icilia negoziati segreti per ottenere un arm ist izio . l te r mini de l la questione erano che, qualora gli Alleati fossero sbarcati con forze sufficienti, il governo italiano avrebbe accettato la resa incondizionata. Il giorno dopo l 'annuncio dell 'a nnistizio le forze arn,ate italiane si trovarono allo s bando , prive com 'era no di direttive da parte del Capo de l Governo l n questo vuoto molti soldati a bbandona rono i propri regg imenti per fare ritorno alle propr ie case. In segu ito Mussolin i ord in ò loro di arruolarsi ne l suo esercito repubblichino, ma furono in molt i a non riconosce re il Governo di Salò come legittimo e, alla luce della fuga sia di Badogl io che del R e in Pugl ia, essi decisero di imboscarsi sui monti pe r sfuggire alla cattura e alla coscrizione, dando vita invece a gruppi d i part igiani.

Adriana Sordi proviene da Piana, un villaggio s ituato nella pianura a nord di Castiglione del Lago, ad un chilometro dal Trasimeno . Uno dei suoi fratelli era nato nel '24 . Lei racconta,

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Mio fratello, che era del '24 - era il periodo che doveva essere militare - è stato pa recchio temp o nascosto alla macchia.

Poi, all 'ultimo è <loVLHO uscire, e guesti super ior i g li dicevano "non continuare a stare nel b os co, vieni con noi, andiamo verso nord e . . . vedremo quello che s i trova".

Lei non ha rivelato chi fossero questi superiori, né, se lui s i unì ai repubblichini piuttosto che ai partigian i.

Benito Sacco era un giovane militare che stava in fureria. Ven iva da Moiano, un paese che si trova sulla st rada tra Chiusi e Castigl ione de l Lago. Moiano aveva una storia di oppos izione al fascismo che risa l iva all ' inizio deg li anni Venti, quando in più di un'occasione i camion carichi di fasc isti attaccarono la sede s ocialista mettendola a fuoco. Il padre di Ben ito era stato costretto agli arresti domici l iari dal l 'ottobre del 1926 e suo fratello, Solismo, era stato costantemente sorvegliato , poiché entrambi membri del PCI. Benito scrisse:

Dopo la. ca d uca del fascismo s . i g iun se al cosidde tto armistizio dell'8 settembre che con la fuga <la Roma del Re e d i Badoglio, portò un caos indescrivibile in tutto il Paese. Il Cap itano comandante la mia compa1-,'1ùa la mattina del 9 non si arrese ai tedesclù, ma all'alba ci fe ce caricare armi e bagagli c ci invitò a segu irlo ritirandoci su l monte, la sciando lib ero chi voleva tornare a casa propria. Quas i tutti lo seguimmo sul monte, stracarich i di armi , muni:don i , vettovagliamenti per quanto più p otem m o; da gucl momento, ci disse il capitano, eravamo partigiani in attesa di eventuali ordini se la si tuazione si fosse schiarita. Ne l ca os che s'era prodotto, dopo qualche giorno, essendo io in pensiero per la nùa famiglia, con nùo padre e mio fratello vigilati politici antifascisti e il rito rn o vio lent o del fascismo rep ubblicano sotto il dominio dei tedeschi, chi es i cd ottenni il permesso di tentare il ritorno a casa. Gettato il vestito militare e infilato il mio da civile che avevo presso un conos cente [ . .. ), nlÌ misi in v iaggio con mezz i <l i fortuna e a piedi; imp iegai 2 gio rni per giungere il 17 [settemb re I a casa. [... ] All'ord in e del gover n o fascista di consegna di tutte l e armi io nascosi, sotterrando lo, il fuc il e da caccia che po ssedevo raccontando che m'era stato sequestrato da sconosciuti, e quando più tardi i carabi ni e ri mi cerca v ano (come anche a l tr i) per farmi rip rese n ta re al corpo in segu ito ai bandi di chlamata d e l governo di Salò, io spa rii di circolazione andando al bosco, e i miei

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giustificaro n o la mia assenza dicendo che e r o riparr iro per Spo leto e non !;apevano altro. 3

La stessa matt in a che il comandante di Benito Sacco decise di imboscarsi ass iem.e alla s ua banda, due prigioni er i di guerra in g les i for ano rilasci at i, in s ieme ad altri, da l campo di concentramento di Laterina, vicino ad Arezzo, in Toscana.

I due giunsero a piedi presso l'abitazione di Giulio Cozzi Lepri, nel paese di Vaiano, che s i trova a cavallo della cresta che separa i la g hi di Chiusi e del Tras imeno. Cozz i Lepri e ra un colt ivato re diretto, ma soprattu tto un noto ant ifasc ista che per le sue idee socialis te era stato internato molte volte tra il 1926 e il 1942. I due inglesi ovviamente erano stati messi al corrente che quello era un posto sicuro. La nipote di Giulio Cozzi Lep ri, Si lvana Chionnc, ri co rda:

li mio nonno ha fatto dal cz6 a l '42 tutto al confino perché era antifascista ... a Lipari, Ponza, e , \sciano di Mo ncefr:rro in p rov in c ia di Sassa ri . È sta to p rocessa t o perché es prime va opinioni con trari e a quelle de l partito fascista e allora era antifascista, era SO\'Yersivo. 1 el periodo della rin>luzionc fascista i fascisti aveva no e.lato fuoco alla casa c.lue volte, fuori a ll' aia .. . e le pa ll otto le nel soffitto in casa e n e i muri . Quando aveva bisogno di fare degli interessi con il mio babbo, il nonno scriveva a Mussolini - perché sennò, non lo mandavano mai a casa - l o r im andava n o pe r guattro giorn i o otto, di p endeva, e c'erano sempre quattro carabinieri che lo guardavano, due e due per darsi il cambio. i\Ii 1icordo che mi porravano le ciliegie. Sono cresci uta repressa , perché era tutto un di vieto . Bisognava stare zill i, bisognava non parlare. Quando ho fatto le elementari che veniva la direttrice, mettc, a la testa dentro l'aula e con il dito mi indicava. "Quella è la nipote.: dell'antifascista." Durame la gue rra l'ul timo confino l'ha fatto n e l '42 - era to rn ato.

Quando questi due prigionieri appena rilasciati sono passati e si sono fermati qui, la mia mamma aveva chiesto a mio nonno se doveva da rgli da mangiare e le ha d etto Ji fa rlo prima che tornasse a casa il mio babb o Arna ldo. Il mio babbo non ha visto niente, aveva sempre paura. La mia mamma ha fatto bere ai due un uovo e g li h a <lato il pane co n il pro sc iut to e so no and ati via Uno era moro e uno era bion do. E il mattino dopo è passato un camion delle SS con i cani. Erano andati giù a Le Coste, sono andaci li, loro si erano nasco sti e credo che n e abbiano trovato almeno uno ... ha fa tto la sp ia qualcuno del posto ... sem pre i soliti bravi fasc isti del posto.

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Persino prima del! 'armistizio, spie alleate erano venute in ce rca della casa di Cozzi Lepri. Si lvana dic e:

J\ile n cre e ra v am o ... - faccia conto, a mezzog10rno e me zzo , all'u na - mentre mangiava m o, la chiave era nella p orta, nessuno sapeva mai ap rire il portone. Loro l' hann o apert o . Si sono visti qu esti frati che salivano le scale a due a due. Come m a i pa rl avano b ene l'italia no? Biond i, a l ti; i frati non vanno ma i in due. E cantava n o 'Fiorin, Fiore ll o', c1ues ta canzo n e Si so n o m ess i a tavola, ci hanno sa lutato e, senz a mangiare, sono riparti t i gi ù attraverso i campi, sono sp a rit i come sono ve nuti, nel nuJla. Quando il m io babb o and ava s u alla Villa Ca r toni perché erano i suo i parenti, c1uesta gente, "Qui ci sono pas sati i frati, così e così. voleva n o sa pe re " "Che cosa vo levano sapere?" "Di Va ia n o Hanno c hi esto la strnda."

Quei giovan i italiani che non si imboscarono vennero ripetutam ente chi amati alle arm i dalla Repub bli ca di Sa lò. Sub ito dopo l '8 se ttembre i fas cist i fecero un 'ad una ta a Castigl ione del Lago, guidati da Francesco Sbarag]ini , figlio del parlamentare social ista Giuseppe Sbaragl ini - che, come Giulio Cozzi Lepr i, era sta to deten uto come pri gionie ro po litico -e ri uscì a conv inc ere mo lti g io van i ad arrnolarsi nell' ese rcito della Repubblica e a combattere a fianco de i tedeschi. Sec ondo g li antifasci st i locali vi riusci g iocando sulla reputazione del pad re socialista ed imbrogliando la gente su l carattere socia li sta della nuova repubblica 4 Altri g iovani furono forzat i a lavorare per la To dt. Originariame nte creata come organizzazione int erna alla Germania per combattere la disoccupa z ione , dal 1939 in po i ass Lm se una fonzione esc lusivamente militare, ini ziò a costruire strade, aeroporti e altre opere minori, divenendo anc he responsabi le della man ute nzione. Al fine di reperire s uflìciente manodop era i tedesch i rico rsero al lavoro forzato, reclutando la manodop era prin c ipa lmente nelle nazioni oc cupa te o tra i pri g ioni eri di gue rra. Dopo l 'a rmi stizio la To dt estese le sue operazioni a li ' Itali a così che la gioventù loca le dall 'are a in torno a Castig lion e e Panica le ven.ne costretta a lavorare al grande deposito d i munizioni presso Casc in al~~~:~;;; propr io ciò che accadde anche ai fra te lli Taini Il deposito venne allestito accant~ j a ll ' impo nente Castello di Monta lera, a sud della strad a Chiusi- Perugia, proprio 1 a e st di Pan icarola . A lcuni dei g iovani che lavo rarono là riusciro no a rubare varie q uantità di muni z ioni , passandole ai parti gian i, che dopo l' am1istizio s i erano organ izzati intorno a Moiano. Leo Be rbeglia , di Gioiella, in vece, fu impiegato dalla To dt all'aerodromo di Castiglione del Lago, dal 20 settembre 1943 fino a lla fine di apri le 1944.

Anto nia Vinerba viveva in una casa colonica adiacente a qu esto campo d'av iaz ione . Così ne scrisse :

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L'8 sette mb re, giorno de ll'a rmi stiz io, ch e doveva es ser e il giorno d e ll a fine d ell a g uerra e così fu v is to da tutti , in realtà fu la giornata che segnò l' inizio della vera guerra; i ted eschi arrivarono a ll 'ae.ro p orm 1'11 sette mbre, r.re gionù d o po l'armi sti:t.io, e se ne impo ssessa rono. Qua ndo arrivarono all'aero por to lo trovaro n o praticamente ab b andonato, il p erso nale era sca ppato; i pochi rim asti ve nnero carica ti su camio n e p o rtaci v ia . L'aeropo r to fu tenu to da un pre sidi o di pochi te deschi; t ro varo n o quattro cavalli che venn e ro dati a mi o padre affinc hé Jj tenesse nella sta lla. 11 respon sab ile tedesco parlava bene l' italiano. Questa accadeva fra l'aurunn o del '43 e la primave ra del '44.

Il 'signor Cimbano' - uno ps e ud onimo per un signore c he pers ino dopo cinquantasei an ni ha timore di ri ferinni i l suo nome - era un giova ne so ld ato di c ia nnovenn e che restò vittima di una retata ad opera de ll e truppe tedes che. Eg li d ice,

Io ero qui a casa, c 'era una cinquantina di so ldati che ci banno carica ti su tre camio n e ci han no portati a d Orb e te llo, dove c'è la laguna tra il mare e P orto Santo Stefa no . .. era il '43 e lì ci sono sca to tre mesi.

Poté riten ers i fortun a to per es se re stato portato a lavorare in To scana e no n in Germ a nia.

El io Bennati e Giuli o Co ppetti furono men o fo rtunati dei loro compatrioti che lavorarono per la Todt vicino a casa o comunque in Ha iia. Entrambi erano fi g l i di contadini, proveni e nti ri spettivamente de ll e fra zion i cli Frattavecch ia e Ranciano. Elio era stato catturato , insieme ali 'unità dell'e serc ito in cui militava, la mattina de ll '8 settembre , prima c he avess e il tempo di tornare a casa e venne trasp ortato ai campi di lavor o forzato in Ge rmani a, se bbene foss e un pri g ioniero di g uerra. La so rella di Giul io ricord a che Giulio fu porta to co me prigion iero a lavorare in Gennan ia, e che lo ro rimasero a lungo senza sa pere se fosse vivo o morto.

Ce lestino Oionisi, di Sa nfatucchio , ricorda di a ver visto treni cari chi di so ldati che , no n e sse ndo riusc iti a raggiungere cas a e rano sta t i succes s iva mente ca tturati e trasportati ai campi di la voro in Germania. Dice,

Dopo 1'8 sette mbr e tra s porta vano questi nùli tari ita lia ni in Germania, in vagon i merc e sigillaci. U n giorno uno cli qu es ti vago ni era fermo appe na fuori dalla stazione di Cas tiglion e del Lago, vi cino all'aerop o rto . C' era no alcuni co ntadini che lavorava no i campi vic in o alla fe rrovia e se ntiron o g li uomini ne i vagoni c h e

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ur lavano chiedendo di essere liberati. Dicevano "Venite ad aprirci!" ai contadin i che erano sui campi. "Venite ad aprirc i!" Aprirono e fuggirono tutti . M a dopo - erano militari italian i - andarono presso i con tadini e mi sembra che davano 600 lir e - il costo <li una bicicletta ... - per ogni uomo fugg i to . F. allora furono tutti riconsegnati

Jack Doyle trascorse l'autunno pilotando i cacciabombardieri Kittyhawks sulla costa orientale dell'Italia. Difatt i 1'8 settembre stava bombardando Catanzaro in Ca labria, pi ù ta rdi durante lo stesso mese era impegnato in voli cli ricognizione e, in ottob re, decollato dall'ae r oporto di Mileni vicino a Foggia, in Pug l ia , bombardò la ferrovia vicino a Pescara 5 R i entrando alla ba s e probabilmente aveva scaricato tutte le bombe non utilizzate, al fine di rendere più agevole l'atterraggio, esattamente ciò che fece nello stesso mese un aeroplano tedesco mentre rientrava all'aeroporto di Sant'Egid io , vicino a Perugia, uccidendo una ragazza d i nome Li na nel vi Il aggio di Gioi ella. Con il trascorrere dell'autunno , gli abitanti dei villaggi e dei borghi adagiat i su i dolci s aliscendi che compongono la campagna tra il lago Trasimeno e la Va l di Chiana, si resero conto che si sarebbero dovut i p r eparare a lla gue r ra. T terreni compresi in q uel l ' area erano intensamente coltivati, con campi d i grano intervallati da o liveti e vignet i ; offrivano , qu indi , u n r ipa r o ideale per chi doveva difendersi, come pure un ostacolo per chi doveva attaccare . Ogni casa colonica isolata era un potenz iale nascondiglio per cecchini, ed ogni campani le forniva un ottimo punto d'osservaz ione ma era anche un fac i le bersaglio. Nel fondovalle i ponti che scavalcavano torrenti e canali di irrigaz ione potevano esse re faci lmente d istrutti dagl i eserciti in ritirata , come d 'altra parte anche dai partigiani. Gli abitanti comunque non potevano sapere che le truppe non sarebbero sempl icemente passate attraverso i loro villaggi, perché non si sarebbero ma i potut i immag inare che i tedesch i avrebbero r esistito e combattuto . E non potevano sapere che i loro villaggi avrebbero costituito i capisald i de l la cos iddetta Afbert o Trasimeno Line, il bastione difensivo che il feldamaresciallo Kesselring, comandante delle forze armate tedesc h e in Ital ia , aveva deciso di erigere nell'intento d i un rallentare la ritirata verso F irenze, e nemmeno che i l co lonnel lo Jo hn Ho rsfall dei London lrish R[fles avreb b e descritto quella battaglia come "tanto ardua quanto quella di Cassino" 6

La morte di L inaMagionami ebbe l 'effetto d i una scossa per tutto il vi llaggio di Gioiel la, spingendo lo a li 'azione. Dalla posi zi one dominante dei rilievi, che costituiscono il bordo orientale de ll a Val cli Chiana, G io iella cond ivise con i suoi vic ini settent ri onale e meridionale, Pozzuolo e Vaiano, lo 'svantaggio' d i avere una ch iesa prominente e ben visibile da mig li a d i distanza. Leo Berbegli a ricorda,

Fin o a ll 'ottobre o novembre del '43 non ci rendevamo conto di che cosa fosse la guerra, a par te po i c h e e rav amo rimasti

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sem:a corrente elettrica e cp.1indi non potevamo più sentire noti;;,ie né dai comunicati d iciamo italo- te deschi né da guelli alleati. Allora

è successo, ptirtroppo, che un aereo che rientrava da un bombardamento sganciò crualche bomba, che cadde proprio nel campo giù sotto il monumen to Una signora ch e e ra li davanti alla por ta - era una m ia coe ta nea - fu co lpita alla coscia da una scheggia che probabilmente lese l'arteria femorale. La portarono di corsa all'ospedale Jj Castiglione del Lago, però non ci fu niente da fare . Questo episodio però fu decisivo p er noi, una disgra;;,ia grave per la famiglia. Anc he il paese lo sentì, ci stimo lò ad o.rgani;;,zarc i e prepararci in gualche modo. i \llora che cos'è successo? che noi ci demmo da fare per preparare i cosiddetti rifugi, lungo i campi non lontano del paese. Se una bomba avesse co lpito sopra ... addio!

Però çome paraschegge erano più che sicuri.

Il colle sul quale sorge Gioiella è costituito da tufo e, secoli prima, gli Etruschi costruirono l e loro tombe scavando la roccia in var i po st i lì intorno. l rifugi ven nero scava ti nelle pendici del colle, e spesso rimasero sorprendentemente ben nascosti dagli alberi e dai cespug l i cresciuti sui pendii scoscesi sopra i letti dei torrent i. Tutti i c uni co li usufruivano di due access i , per scongiurare l 'eventualità che si rimanesse in trappolati dentro. Era impossibile rimanere in posizione eretta al loro interno, ma nonostante le ridotte dimensioni essi osp itarono moltissimi sfollati . Lucio Bucci ri corda,

Le divis ion i, g li odi, non c'erano. Seppure c i fossero stati, scomparvero, perché tutti insieme lavoravamo per fare il rifugio . Non è che servivano a una famiglia so ltanto, servivano a chiunguc entrasse dentro. Avendo t utti i viveri, avendo il vino e l'olio, facendo il suino - nel periodo dicembre-gennaio c'erano anc h e queste prime necess i tà per mangiare.

Gli a b itanti di Vaiano cominciarono a prepararsi per la battaglia cost ru e nd o alcuni r i fugi . Un o dei più lun gh i fu scavato a Fonti, nel greppo accanto alla casa colonica di Annibale Cesarin i Mariuccia Viti ricordava che a Pozzuo lo c'era un rifugi o nel campo della fiera sotto il giardino della chiesa, dove si svolgevano le sagre del villaggio. A Casamagg iore- c he si trova su una cresta minore che si allunga da ovest a est partendo dallo spartiacque pr in cipa le tra Gioiella e Po zzuolo-furo no realizzati dodici rifugi, ricav ati all'interno dei ripidi costoni tra il villaggio e la fornace lun go la stra da pe r Pozzuolo.

I rifugi tra i paesi di Sanfatucchio e Pucciarelli vennero costruiti ali' interno di un pendio scosceso sotto· ad un paesino chiamato Poggetto. A Ranciano , che sorge sulla cima della collina a su d del torrente Pescia, Fedora Coppetti

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ricorda che i rifugi erano stati fatti male, rivolti dal Iato sbag l iato e perciò la gente fu cost r etta ad usare ]e cantine come riparo. Realizzare rifugi nelle zone pianeggianti si rivelò davvero un' im presa. Adriana Sordi rammenta i r i fog i a Piana.

Li avevamo fatti nei campi, scavarj sotto terra. Quasi tutti erano a 'L'. G li uomini avevano tag li ato de ll e piante, poi avevano sistemato questi tron chi e li avevano copert i con la sabbia, con la terra . S i me tteva no tutti g li uom ini a costruirli all'altezza di due metri. Hanno cominciato nell a prirnavera .

A Castiglione del Lago i rifugi erano sotto al li vello dell'acqua. Dino Sacchi dice, " lì avevamo fatto le grotte . . . era sempre umido."

La prima ondata di tedeschi arrivò antecedentemente all'annistizio e si accantonò presso le famiglie benestanti o presso quelle famiglie che possedevano ]e case co loniche più spaziose. Adele Tavin i di Centoia - che s i trova oltre Petr ignano, appena al di là del confine con la Toscana- ricorda i l primo arrivo di tedeschi:

Hanno requ1s1to la casa dello zio perc h é aveva sette stan ze.

Dopo la dichiarazio ne di guerra fatta dall'Italia alla Germania, il 13 ottobre 1943 la s ituazione si fece tesa e nonostante che s i fosse r o già c reate alcune amicizie- "vo lente o nolente eravamo cli ventat i amici", ricorda Giulio Cardini, il figlio del dottore di Gioiella - ci furono anche di sfiducia e ritrosia. Ali 'inizio i so ldati del Reich non rubavano cibo n é oggetti agli italiani , nono stante che a mano a mano che l 'a nno passava si sarebbe verificato esattamente l'opposto, poiché le battaglie che si s uccedevano più a s ud lungo il fiume Sa ngro, ad An z io e a Cass in o, com i nciavano a costare caro e i loro rifornimenti a scarseggiare . Mariuccia Viti assisté a diversi ep isodi accaduti durante l 'occupazione tedesca a Pozzuolo nel l 'inverno 1943-44 . Le truppe si erano accampate cl i fro nt e a casa sua e si tenevano in forma praticando la ginnastica all'aria aperta persino durante le giornate più rigide d'inverno. Mariuccia Viti racconta de l le telefo nate fatte dal Co m ando tedesco presso Villa Nazarena, appena sopra la strada dove viveva.

Mi ricordo c h e quando telefonavano do vevano parlare a voce alta. Io ero sempre un po' sorvegliata, dovevo chiudere la fine st ra perché ero l'unica che sapeva u n po ' di tedesco a c1u e ll 'epoca, e loro temevano che, parlando al telefono lassù, io d a qui sentissi qualcosa . ALlora io tenevo sempre la fin es tra chiusa . Questo era una specie di ordine - non è che l'avevano imposto in

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malo modo p erò dovevo tenere questa finestra sempre chiusa. Forse pensavano che io parlassi tedesco anche meglio di guanto in realtà lo parlassi, p erò per essere sicur i ... ce lo hanno sempre chiesto con gentilezza.

Mariuccia, come L eo Berbeglia, aveva i mparato il tedesco al liceo. Dopo aver combattuto la battaglia del Sangro la 78" divisione fu riposizionata sulla parte occidentale del fronte, muovendo da Campobasso, in Molise , a Cassino, dove si aggregò la 10" brigata della 4" divisione, che sbarcò a Napoli il 21 febbraio. A quel punto si era g ià tenuta la prima battag l ia di Cassino ed il monastero benedettino era stato annientato Prima della te r za battaglia, che tra il 15 e il 20 ma r zo, d istrusse la città di Cassino , i partigiani, che si erano rinforzati all'interno e all'esterno di Moia n o, avevano forma lmente prestato giuramento come brigata Risorgimento e preso posizione sul Monte Pausillo. Questa montagna separa due importanti strade: la Route 71, strada statale che da Orvieto conduce a Castiglione del Lago v ia Città della Pieve, e un 'a ltra direttrice che da Città della Pieve conduce a Perugia Entram be le strade sarebbero diventate assai fam i liari alla 73a divisione nell'estate ormai prossima. li CLN (Comitato di Li berazione Nazionale), che aveva sede a Roma, inviò Alfio Marchin i - partigiano noto con il nome di battaglia Luca - ad organizzare i pa1tigiani operanti nell ' area della Toscana orienta le e nell'area del T rasimeno , in Umbria , in unità o brigate, e lui stesso divenne comandante della brigata Risorgimento, mentre Solismo Sacco assunse un ruolo politico I partigiani erano impa zienti per l'arrivo degli Al leati, la cui avanzata sfortunatamente procedeva a rilento, e a ll o stesso tempo erano contenti di assistere allo spostamento delle truppe tedesche a sud verso i l fronte di Cassino . Fedora Coppetti, di Sanfatucchio , che da ragazzina viveva a Ranciano, ricorda bene i movimenti delle truppe .

1fa) fratello i'vfario era in servizio alla stazione di Panica le. Prima stava giù alla stazione di Chiusi. Fece un mese lì e poi lo trasferirono. Per andare a Chiusi gli toccava camminare sempre in m ezzo ai ca1np1 a cat1sa de ll e autoco lonne tedesche che andavano gi ù a Cassino.

Secondo suo marito , Davide Rocchini, alcun i dei ragazzi che andarono giù a Cassino avevano so lamente quindici anni, altri diciassette.

Fedora ha un buon motivo per ricordare il marzo 1944 : infatti in quel periodo suo fra tello maggio re Giu lio si trovava in Germania ai lavori forzati, mentre un eccesso di curiosità costò la vita a suo fratello Mario, ucci so il 30 del mese . Così racconta:

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È entra to al lavoro quel giorno a mezzogiorno. Sono venuti d alla sta;r,io n e d i Pani cale a chiama.re il mio babbo C'era mio zio con loro che disse, "Andiamo, si è rovinato Mario " Allora la mi mamma s ubi to disse , "È morto." Ha rico n osc iuto lo zio dalla faccia Q u esto, "No, no, non è. morto, andiamo " So n o andati. alla stazio n e, invece di .tvfario b anno tro vato u n cugin o che disse, "Andiamo a Castig li one, l'hanno portato all'ospeda le " Quando lui stava a Chiusi g li avevano dato pe r riserva, se qualcu n o fosse venuto a dargli fas ri dio, u n moschetto c ome arma, invece qui alla stazione avevano messo delle bombe a man o sui cassett i. Lui, poverello, aveva voluto vedere come era fatta q u es t a bomba . Aveva una scatola di cer ini, fum ava . Ma non è scopp iata per questo, ha tirato la sicura e gli è s coppia t a . L'ha acce cato. È morto senza mano e se n za o cchi. La scato la di cerini gli è cas ca ta lì. Se avesse visto l'uffic io non c'era un m illi metro di carta n on punteggia t a d alle sc h egge d e lla bomba. È a.rrivato all'ospedale di Castiglione an cora vivo e ha detto al p retore lì, "Non dit e niente a l mio babbo di co me sono io." D opo lo zio 111.i h a detto come era n o le sue c on dizioni. C'aveva in più la feri t a. nel cuo r e. Io ho visto, io ho lavato i panni che aveva addosso, aveva un impermeabile, tutto squarciato in c1uella zo na lì, al petto.

Allora Fedo ra Coppett i non era che una ragazz ina d i 12 ann i.

NOTE AL CAPITOLO 2

1. Il G en era le Giovann i M esse gui dò laPri maArm ata Italiana in Tunisia. Nel maggio 1943 s i arr ese con le forze d all'Asse. Pi ù tar di Mussolin i lo promos s e maresc iallo .

2. R ie hard Lamb , p. 12

3. Benito Sacco , La Mitraglia, in Storia d ella Resistenza nella Zona Sud-O vest Trasimeno, pp 94-95.

4. Sol ismo Sacco, p. 169

5. Jack Doyle, Fly ing Log.

6. John H o rsfall, lettera all'a utrice, 22 d icembre 1999

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MAPPA 3. AREA A SUD -OVEST DEL LAGO TRASIMENO

Verso Co rfona

Verso Fer retto

4 [sola Magi,•iore

• ca~'figlione del Lago Isola Polvese

ontepu ciano ,Ca sa maggiore •Ranc ian.9 ,,.. _ -~

A G ioieU~ ). 1 Pucciarelli. ', / Verso Perugia w _.., /'-/ ' ' /\/.

Lago '( '' i, , '>_ --,-'~ Sant'Arc:mgelo di , Sanfatuccliio , ..- ..- ' Montepulcia no \.- • \ '...,_ Panicarola 2 'I" Vaia no , Casa Iin i .,, Villastrada ' \ ,.,Macchie ,,.. ..t....... \ /

Lago Cimbano ' \, 1 1 di \\ \ \ Chius i _ _ _ , Panicale \ Verso ., Chiusi Paciano Moi:1110

I I I I r J \ I

N f

Monte Paus.illo ...

:,, Verso Perugia legenda

À I Poggio di Braccio

• 2 Castel lt:1 di Montalera

• Chiesa di San Fel ice

Strade 1>rincipali

St,·ade s econdarie

46

Verso • Foiano della Chiana 1 J 1 • Le Capez:iine I ;- , Petr ignano '\ \p;~.,a~,'' ' I -, _, _.\,/ ' ,,,,-_,,, I / , __ .,,., ,,,, ,. / Poz:wo l~ ' Ve r so 1 _ ,., To!·r. re.scia M I' / - •- v Lago Trasimeno
Città della Pieve •\ ...
Verso Onieto
O 2 4 Km 6

CAPITOLO 3

Cresce la tensione

Nella primavera del 1944 ci fu un imponente spostamento di truppe tedesche a sud verso il fronte di Cassino , cui seguì una ritirata dopo l'ultima battaglia di Cassino in maggio Con l'avvicinarsi degli Alleati a Roma i partigiani sul Monte Pausillo e nella zona del Trasimeno divennero più audaci e un gruppo di essi riuscì a sottrarre armi da un magazzino di munizioni tedesco a Cascina prima che venisse bombardato dagli A lleati Essi minarono anche ponti e sabotarono varie linee di comunicazione

La Quinta armata entrò a Roma il 4 giugno e, come l 'Ottava armata cominciò a pressare l'esercito tedes co verso nord, i tedeschi presero a fortificare la sezione della Trasimene Line che andava dal Lago di Chiusi a Vaiano e a Sanfatucchio .

Gli umb ri dell'area intorno a Castiglione de l Lago assistevano con trepidazione alle manovre delle truppe e delle anni tedesche, mentre quelli res id enti più a sud e ad est subivano i bombardamenti alleat i. Nel suo diario di guerra Jack Doyle dich iara che il 12 apri le era impegnato a bombardare Terni, Fo li gno e Perugia: si trattava della sua ultima miss ione prima di unirsi al Number l Mobile Operations i l 13 maggio .

Due g iorni prima quei soldati tedeschi che avevano trascorso l ' inverno del 1943 -44 in qualità d i occupanti a Palazzo Torrigiani - un magn i fico palazzo a l centro di G ioiella - avevano celebrato i I Primo Maggio, motivo di no n piccola so rpresa per g li italiani. I fascisti infatti avevano vietato le ce lebrazioni de l Primo Maggio e commemoravano invece la fondazione di Roma, 21 apri le . Leo Berbegl ia ricorda,

J tedesch i, pur essendo naz isti, facevano la Festa de l Lavo.ro, il Primo maggio Lì, nel giardino del Pa lazzo Torrigiani, ci fu una grande festa, ci inv itarono lo avevo un vantaggio, par lavo un po' d i tedesco . Dopo la festa partirono tutti per Cassino.

A Vaiano tutto il mese di maggio passò fra apprensione e paura. li prete, don Ange lo Go ri, scrisse

ll passaggio dei mil.itari te deschi; le ricognizioni continue di apparecchi; .i bombardamenti delle città vicine. Il mitragliamento

o
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degti automezzi sulle strade statali e ovunc1ue fosse veduto un assembramento: tutto metteva in a llarme. Chi può cerca di allontanarsi. '

Ci fu un inizia le spostamento di truppe a sud verso Cassino . La quarta ed ultima battaglia per Cassino ebbe luogo tra l' 11 e il 18 maggio 1944 e coinvolse il XIII corpo de l l'Ottava armata britannica, che comprendeva sia la 73 as ia la 4• divis ione. Conclusa la battaglia, i tedeschi, tallonati dalla 78adivisione, si ritirarono più a ovest verso la linea Adolf Hitler, che ,correva dalla costa tirrenica fino a un punto a ovest di Cassi no, lungo la valle de l Liri , ricongiungendosi con la linea Gustav, lungo la cosi ddetta Snakeshead Ridge.

Dopo la battagl ia ci fu un ripiegamento generale.Alcuni dei soldati tedeschi in ritirata si acquartierarono a Ranciano, nella casa appartenente alla fam ig lia Coppetti Fedora così ne parla:

Quando facevano la ritirata, i tedeschi, andarono giù a Cassino, dopo tornarono indietro per riposarsi . Sono venuti a casa nostra , a Ranciano, e ci hanno manda to fuori. E loro si sono impossessati dall e camere, del la cucina, hanno portato su la paglia e il fieno, al ti così. Ci hanno fatto dispetti. La damigiana del vino sopra al tavolo , poi c'erano gli ziri .. . Hanno preso le coperte dal letto per metterle sul tavolo e usarle come tappeto da gioco, e dopo si sono messi a rubare. Prima avevano portato via nitre le patate - le potevano trovare, perché era giugno, la roba c'era in campagna. Poi dopo le uova dei po.lii. Poi si sono messi a fare qualcosa da mangiare. In cucina c'era yuesto mobile, questa vetrina. L'hanno bruciata. A guello il mio ba1?bo ha dovuto fare un po' di resistenza . "Ci sono le legne fuori ," disse. L'hanno preso un po' sotto occhio e dis se "Lasciali fare, mangiassero qu ello che vogli ono," e andò fuori. Gli è toccato andare via ed è s tato tre giorni alla macch ia, perché sennò, l'av rebbero ammazzato. La prima macchia, prima della Badia. Noi soli, la inia mamma con noi due fig li. Poi tutti i tedeschi si sono messi a fare i brustengoli, e mio fratello, poverino, era piccino, aveva solo cinc1ue anni, aveva fame Sopra l a madia loro avevano messo tutti i fucili e mitragliatrici. Non si poteva alzare guel cop erchio, anche volendo, per prendere una fetta d i pane, anche se c'era. "Mamma, ho fame."

All'ultimo uno di loro è stato generoso, ha cap ito, ha consegnato alla m ia mamma la pade ll a, ma la inia rnamma non si fidava perché lavavano le pade lle male. Però per accontentare il figlio gli ha fatto quello che poteva con tutti. quei tedes chi intorno.

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La famiglia Menca relli scappò da Castig lione, per t imore che il campo d'aviazione rappresentasse un obbiettivo de i bombardieri alleati al pari della linea ferroviaria e della strada principa le per Roma. Nella loro casa avevano accolto anche un gruppo di tedeschi in ritirata. Graziella ricorda:

A casa nos tra in v ia Buozzi a Cast iglion e de l Lago i te deschi sono venuti a mettere un Comando. Sono ve nu t i a ve d ere, avevano visto che era. una villetta fatta di cemento arn1ato, hanno bus s ato .. . "Buono, buon o ."

Sua figlia, Luisella O livo, ricorda che per mo lti anni la nonna tenne una radio appartenuta a quegli stess i tedesch i. La famiglia partì per Gioiella, senza immaginare che si stavano dirigendo proprio nel cuore de l la battaglia. Grazie Ila continua:

Noi . . . Che cosa facciamo? siamo andati su a G ioiella: vicino al cimitero c'erano dei parenti d ella mia mamn1a, s.i sono offerti ad ospitarci. Il fatto che er a a.rrivato questo Comando alla no stra casa in Castiglione ... ci siamo se ntiti in pericolo. Avremmo fatto du e o tre vi aggi con un carro di buoi, avevamo portato via la camera de i mi ei genitori che era be llissima . . . il 20 maggio. Tutti contenti sembravamo . Il mio babbo era s tato chiamato guando scop piò la guerra nel '40 però c1uando si stava avvicinando il fronte gui , avendo la moglie e du e ragazzi e c1uesti piccoli - io otto anni, mio fratello q u attordici, tredici - lui ha fatto di tutto per tornare a casa. Se devo dire sinceramente, ha fin to di essere mala to, dicendo di avere una sciatica, in somma ... con la finta sciatica è to rna to in bicicl etta da P isto ia . E poi invece siamo andati incontro alla mor te perché c i hanno bombardato gli inglesi che erano a Panicale .

Benito Sacco conservò questo r icordo de lle truppe tedesche in ritirata. Dopo l' ultima ch iamata al le am1i dei fascisti il 25 maggio, quando i disertor i furono minacciati di morte, lui aveva preso la decisione di non nasco ndersi più e di consegnarsi. Ecco le sue parole :

Luca, il comandante della brigata Risorgimento, decise di farmi presentare nella fv1ilizia Ausiliaria Ferroviaria, istitu ita per collaborare coi tedeschi a protezione delle vie di comunicazione, ma ch e, specialmente qui, se r vì per salvarsi dalle chiama te e per non finir e al nord. In cp.:iesto modo si d istoglieva l'attenzione fascista dai vigilati antifascisti e contemporaneamente si potevan o avere

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dirette notizie e controllo sulle mosse delle forze . [...] N el pomeriggio di un giorno di maggio che non ricordo, dopo una leggera pioggia, (al mattino avevo visto mio fratello) lasciai il posto di Caionco la e in b icicletta, su per i Poggi, andai in giro di perlu strazione nei dintorn i giungendo verso Vaiano, sulla strada comu na le dove tra n sitavano automeni tedeschi in ri tirata verso il nord, dopo lo sfondam ento d el fronte a Cassino. Ero con l'amico Agnelli davanti a casa s ua q uando d'imp rovviso d a ponent e apparvero due cacc ia inglesi che li presero di infilata mitragliandoli ripen1rame n te Noi ci chludemmo in casa e dalla frnestra osserva m mo tutta la scena: i camions si fermaro n o, i mil itari fuggirono lontan i su i campi, e solo q u ando i caccia disparvero e furono ce r ti de l loro allontanamento, tornarono sui camions. Resisi co nto che alcu ni a u tomezzi eran o danneggiaci da non poter p iù ripartire, li scaricarono di tu tte le armi, m unizioni e quant'altro conte n evano, ne fecero un m ucch io su l campo, l o cosparsero di b en zina e lo distr u ssero incendia nd olo con .le bombe; poi rip artiro n o t u tti con l'unico auto m ezzo rimasto ancora valido a • ? viaggiar e .-

La data do veva essere quas i certamente intorno al 30 di m aggio e fu ricordata nel la storia ufficiale de i Surre ys in Italia come il giorno in cu i i tedeschi iniziarono nuovame nte a r iti rarsi, questa vo lta dalla AdolfHitler Line, con la 78· di v isione sempre alle costo le . Mentre i l oro compatrioti s i r it iravano a nor d verso Roma, un g rupp o di ufficiali ted esc hi piani ficava la success iva linea difensiva, che divenne poi nota come Alberto Trasim ene line : essa correva, in questo tratto, dalla città toscana di C hi us i, oltre il lago omonimo, fino al lago Trasimeno, attraversando i paesi di Vaian o e S anfatucc hio e le colline c h e fo nnano il con fine t ra Umb ria e To scana. Don Angel o Gori sc ri sse c he a ll a fine di maggio arr i varono i m provvisamente una decina di macchine c on il coman do dei T edeschi, in ùna sala del pa l azzo Mezzetti tennero a dun ata . Dal mon u mento osservarono il punto topografico . .. po i .ripartirono; solo in casa di Cesarini Annibale restò un uffici a.le all oggiato . Alle nostre p reo ccu pant i domande, r ispo n devano : "qui niente guerra .. . niente paura". Ma. come stare tranc1uilli? 3

I partig iani ap parte nenti alla brigata Ri sorg im ento dec isero che era gi unto il momento di mettere le mani s u una parte d elle munizion i s t occa te dai te desc h i al l 'i nt erno di un magazzino a Casc ina, sebbe ne fosse presidiato da alcune truppe tedesche . Lo renzo Belardin ell i scrive :

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Un giorno di maggio andai da solo a ispezionare la 7,ona e scopr ii dove era sistemata la stiva delle bombe, e allora stud iai il piano. La mattina segt1ente ritornai con a ltri 4 amici partigiani verso mezzogiorno, ora del rancio dei tedeschi che si allontanavano e, disposti i miei compagni armati ma rsavestiti da contadini nei campi vicini a inia copertura, mi avvicinai alla sentinel la d i guardia, lui so lo, e alla buona gli dico "ciao"; 1ni rispose in friulano o mezzo tedes co, io non capii nulla, ma di co lpo dico : "non ti muovere, sono un partigiano, la montagna che vedi è piena di partigiani, c1ui fra giorni scoppia tutto, asco lta: io voglio delle bombe a mano, ti do SO lire, tu da c1ue sto momento fai la guardia a me, non più per i tedeschi." La sentinella s pav e n tata reclamava ma io a brutto muso gli dissi: "Ti preme la vita? fai c1uello c h e ti dico: se qualche tedesco do vesse ritornare, tu cammini, se non c'è nessuno stai fermo, e stasera scappa verso la montagna , perché fra qualche giorno c1ui bruc ia tutto ." Ora acconsentì, prese i sole.I.i e io chiamai i miei uomini e cominciammo a trasportare c.1ue ll e casse di bombe; dalla stiva le por tammo 400 - 500 metri lontano e le nascondemmo in una forma coperte col fieno, saranno state una ventina circa e il carro ve nne p ieno Verso sera io col carro e i miei buoi tornai s u l posto ins ieme co l partigiano Libero Papa e ricari cammo tutte le casse sempre nascoste sotto il fieno. Sembrava il traspo rto d i un normale carro <li fi eno , c1ue lla era la stagione e noi conraclini, non destava sospetti n eanch e nei brevi tratti di strada i:naestra che dovevamo attraversare, <la c1uelle campestri piuttosto l u ngh e che ci riportavano sotto i Maznrelli a Le Tre Case . Lì giunti, un po' pr ima in aperta campagna ripetemmo tu tt a l'operazione <l i scar icarle e nasconderle sotto il fieno. A notte tarda andai ad avvertire 'So le' o Motano e fina lmen te c1ue lla notte p otei dormir e a casa mia . i\ vverti t o il Con,an<lo, la notte dopo venne dalla mon tag na tin grosso gruppo di partigiani a prendere il nos tro bottino e t rasportarlo attraverso i campi e bo schi su per i faticosi sentieri del P ietrero e della Pineta fino agli accampamenti dell 'A cq u asanta e di ìvla lagronda . 4

D i fatto i partigian i avevano c o munica to la pos iz ione d el magaz z ino di munizioni ag l i Alleati tanto c h e ne l le ultime sett imane di occupazione tedesca fu ripetutam e nte bom b a rda to dat i 'aviazione.

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Altri part igia ni tentarono in più occasioni di sabotarlo, facendo uso di mine e chiodi lungo le strade battute dai tedesch i e distruggendo segnali strada li oppure mod i ficando li . Tagliarono i cavi del telefo n o e del te legrafo nelle campagne, come pme quelli Iw1go la ferrovia tra la stazione di Panicate e Ch iusi ino ltre si diedero da fare per danneggiare i pont i stradali. Se l'obbiettivo di questi atti di sabotagg io consistesse nel ritardare la r itirata, permettendo così agli Alleati di raggiungere i tedeschi , p iuttosto che nel prevenire l'arr ivo d i ulteriori rinforzi tedeschi che si stavano muoven do dal Nord , non è dato sapere Forse quelle azioni rappresentavano per loro più semplicemente de ll e dimostrazioni d i forza.

Comunque sia, uno d i questi ponti attrav ,ersava il Pesc ia - un p iccolo torrente che nasce su l le colline sotto G io ie l la e Casamaggiore e scorre tra Vitel lino e Ranciano per gettarsi nel lago Trasimeno a sud d i Castig l ione del Lago . li seguente brano di Mar io Taini, noto come 'Serse ', rievoca questo evento.

Il sabotaggio sul Pescia (più importante perché v i scorre la Stara l e) l o compimmo in quattro: i o e il Bonanni che mettemmo le rnine, e i parrigian i Sacco Roberto e Gori Carlo che da espe rti rematori not tete mpo traversarono il lago dallo sbarco di Braccio presso S. Arcangelo alla foce del torrente che è t ra i Pucciarelli e Castiglion del Lago. Risalimmo il torre nte dall'argine sinistro con molte difficoltà e piazzammo le rnine un po' alla svelta perché dalla parte di Castiglione ve nivano rumori punto rassicuran ti, (certamente tedeschi in movime n to), tirammo le sicure e fuggimmo .

G ià prima di giungere alla nostra barca, sentimmo una esp los ione fortissima ma una sola. Comunque non c ' era nien te da fare e perciò c'imbarcammo nuovame n te riprendendo la dire7.ione di Braccio dove giu ngemmo a giorno . E rava mo parti.ti circa le 10 di sera .

Nella traversata ci chiedevamo il perché di una esp losione sola . La sp iega'.l.ione si ebbe il g iorno dopo, c1uando si seppe del danno prodotto , as s ai relativo, perché la strada non s'interruppe causa la seconda mina non esplosa . Però

l'op era 7.ione fece lo stesso grande scalpore nella '.I.Ona e anche a ltrove, perché si sapeva che le strade e i ponti era no guardati di giorno sempre e, si diceva , anche di notte. 5

Con l'approssimarsi d eg li Alleat i a Roma i partig ian i si fecero più intraprendenti . Du e episodi illustrano gli scontr i con i fascisti loca li. Piero Marchett in i scrisse :

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Durante l'avanzata alleata su Roma e subito dopo la sua occupazione, servendoci di nostri uomini adatti a ll o scopo (anche ex fascisti di cu i eravamo sicuri), furono da noi preparati e condotti alcuni colpi di mano che sono da ricordare, due notturn i e al tri in pieno giorno. Il primo di notte, contro il nucleo cli polizia ferroviaria obbediente anco ra a Salò, da molti mesi sistemato in località Villa Cartoni [a Collelungo] in aperta campagna prospiciente la statale e la ferrovia Roma - Firenze (che già in precedenza era stato oggetto di disarmo da parte di partigiani di altra 'banda'), per .incitarli a fuggire e venire con noi o comunque disperdersi. Il risu ltato fu ottimo perché senza alcuna resistenza si arresero tutti e noi razziammo tutto, armi e munizion i; c1uanto agli uomini, qualcuno venne con noi, altri si dettero a lla macchia ma da isolati, e c1ualcuno tornò aJ1a propria casa pronto a sfuggire al pericolo tedesco, così quel nucleo si sfasciò e noi ci sentimmo più sicuri 6 Poi, i l primo giugno So l ismo Sacco ricorda che i partigiani liberarono un gruppo di soldati ita l ian i : i tedeschi l i tenevano prig ionieri a Moiano e li costr ingevano a lavorare per loro. Una volta liberat i in 39 accettarono l'invito dei part ig ian i a seguirli su l Monte Pausi Ilo .

Pu fatto un ricco bottino in armi, munizion i, viveri ed altro materiale e furono fatti prigionieri 3 tedeschi e un ufficiale ita liano (azione delle Scuo le di Moiano e del ìv1olino Lena, 1° giugno 1944) . 7

114 giugno, due giorni prima dell'invasione de ll a Normandia, la Quinta annata americana entrò a Roma. Secondo quanto dichiarò Lady Asto r in Gran Bretagna, durante un suo discorso, le truppe che combatterono in Italia non essendo coinvolte nello sbarco in Normand ia non erano che un gruppo di D DayDodgers Fra questi 'imboscati', i sopravviss ut i di Cassino, c'erano gl i uom ini della 78" divisione, che stavano inca lzando i tedeschi oltre Roma. Essi e b bero il tempo di dare so lamente una rap id a occhia ta alla Città Eterna prima di oltr e p assare V iterbo sulla v ia verso Orvieto e Città della Pieve

Jack Doy le era ancora impegnato in voli di addestramento, nell'ambito delle Mobile Operations, e sperava d i ottenere presto i l meritato riposo magari gi ù a Sorrento dove dal 19 maggio anche la 4 " divisione stava t irando il fiato. Il

116° Surreys r iporta che una parte del la 4• divisione aveva persino assistito ad uno spettacolo in c ui era apparsa in carne ed ossa Marlene Dietrich. ln ogni caso a partire dal 5 giugno anche loro no n poterono più evitare la guerra perché proprio q uel giorno si m isero n uovamente in ma r cia ed entro la sera del 6

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risu ltarono accampati vicino a Tivoli , a est di Roma. Pronti ad accoglierli lungo la Trasimene Line c'erano la 334adivisione di fanteria tedesca, la I a divisione paracadutisti e la divisione corazzata Hermann Goering in sieme alla 356a divisione di fanteria del l O corpo paracadutisti. La 334udivisione si era schierata sul fronte che correva dalla riva del lago Tra simeno, attraverso Vaiano, fino a Sanfatucchio, e la Ia divisione paracadutisti tra Vaiano e il Lago di Chiusi. Nel frattempo la H ennann Goering si stava po s iz ionando nei dintorni di Chiusi, mentre la 356a divisione di fante ria si installò lungo la strada tra Chiusi e Sarteano. La linea della battaglia si era così tracciata.

NOTE AL CAPITOLO 3

1. Don Remo Serafini cita il diar io di don Angelo Gori, Storia di Vaiano, p. 212.

2. Benito Sacco , La Mitraglia, in Storia della Resisten=a nella Zona Sud-Ovest Trasim eno, p. 98.

3. Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori, Storia di Vaiano, p. 213.

4. Lorenzo .8e lardinclli , Ric o rdi della Lotta Partigiana , in Storia della Resisten=a nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, pp. 11 4-115.

5. Mario Ta ini, li mio Contributo. Quattro Sbandati nella Lotta Partigiana nel!a Zo na Sud del Tra s imeno, in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 187.

6. Piero Marchettini, Relazione sulla Attività della Banda Partigiana di Sanfatucchio-Macchie, in Storia della Res isten za nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 67.

7. Solismo Sacco, La Resistenza nella Zona Operativa della Brigata Risorgimento (Pievese, Cast iglion ese e dintorni), in Storia della Resisten=a nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 29.

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I

PRIMAVERA 1943-44 (CAP. 2 -6)

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I • Le Ca peni ne 1 / I ' Petrignano \ \ I -, Pia:1:l1 ' I -....;: _...1 .,----'< / ',,,,) / ;- - - Vitellfn o / .Pozzuolo 1 / • J r - - To rr Pesci I -,..- • • , Cas;11naggiore Rancia no

T u oro . (J d Isola M.aggior c Lago Trasimeno Isola Po lvcsc • • • , lol)l • / ,,. fl' L\.--

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L) \ ./ . Badia !. • 1 / Verso Perugia G101e ll a ~-;-,.,.~, , / • ', / • vp · d.8. · Lago , arraia - --<" ogg,o I r.1 cc10 di I Villa Carton i ,, ' >, Mo ntepulciano , , luffa. >,- Panicarola \ La Vill a•'- ~Sa nfatu · ?bio · ' ., :' Cascrna \ 1'11>•·' \ -r:: · ,ano • S tazione .Panicate .,. I

' .f' Villas trada \ , :\-fa cc hi e / i"'\-!- -xcc • / ( Gufua n o - Mk.~.a r elli' / ~a,l,O ~l>t ,.,. : • \ - / p . f.t/,·{,b Le Tre Case ' • Pa nka le ogg:1 ___ , \

Verso Chiusi ., ' '

Le Coste ...... ' P,et~cto Paciano \ • Mo iano

Ma la g rond a

Mo nte Paus ill o / .,. / I

/ / I I + Po nte

- \ -" Ve r so Perugia \ ,,.,, /

Città d e lla l'i e, e $ Deposito di munizioni tedesco M - M ontanaio

VCC - V illa Cartoni (Collelungo)

4 Km 6 8 Verso Orvieto

MAPPA 4 . LE LOCALITÀ CITATE DURANTE L'AUTUNNO, L'INVERNO E LA
o
2
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I preparativi per la battaglia

Mentre i tedeschi utilizzavano il lavoro forzato degli italiani per la costruzione delle postazioni per l 'artiglieria tra Vaiano e Sanfatucchio, i civ ili subivano dai loro ex alleati vari tipi di maltrattamento. D([fìcoltà e privazioni co lpirono un po ' tutti. li cibo era diventato un lusso, tanto che a Casamaggiore i tedesc hi sterminarono una famiglia per un po ' di pan e. Tulli cercavano di sottrarre quanto più si poteva alle razzie dei tedeschi nas condendo tutto nei luoghi più impensati, poiché non esistevano merci o suppellettili, non importaquanto modest e, che le truppe d'oc cup azione non co nsiderassero legittimo bottino di gue rra. Con l 'approssimarsi della m età di giug no la gente iniziò a cercare scampo nelle cantine e ne i rifugi.

Poco prima che anivasse la nuova ondata di tedeschi uno dei comandanti del la Todt ammonì la popolazione loca le . Leo Be rbeglia ri co rda:

Obiettivamente, se siamo riusciti a nascondere la roba lo dobbiamo a quel famoso capitano Ba tz della Todt, che a m c e al povero P ie ro Pao lozz i disse - infatti. noi spargevamo la voce''Voi, na sco ndete tutro, perché qu ando v erranno quelli , so no delinquenti," lui stesso ce l o disse. Dai discorsi che faceva si sape va che non era nazista; assolutamente. "Nascondete tlltto, se nnò, portano via tutto, di s truggeranno."

Mariucci a Viti ricord a che il padre, temendo il peggio , aveva già mandato la fig lia diciassettenne in cam pagn a:

E ravamo a Cozzano, poco lontano da P ozzuolo. Eravamo rifugiati li. Io ero stata chiusa a lmeno un mese in una grotta, se mpre a Cozz ano, perc h é era un po' ri sc hioso p er noi ragazze. ell'escrcico.:. io no n condanno né i tedeschi n é g li inglesi n é g li americani ... gli ese rciti in ritirata, soprattutto, è chiaro che sono allo sbando qui ndi posson o comm ette re cose che normalm e nte non farebbero ... inso1nma. Comunque c'era questo

CAPITOLO 4
56

rischio per cut 10 stavo chiusa. Poi, a quell'epoca conoscevo abbastanza bene il tedesco, e c1uind i ero un po ' soggetta ad essere presa e portata con i tedeschi, portata come in t erpre t e. Io non ho avuto alcun fas tidio, però c'era cp.:ies t o rischio. E ro insieme ad una ragazza che era figlia di un nostro operaio. Dopo che io sono andata da c1ui, i primi di giugno , mio padre andava. e veniva e qualche volta anch'io, però insomma, eravamo sfollati in campagna. In quel momento salvarci la pelle era la cosa più importante.

Anche l 'altra sua figl ia , ormai in stato avanzato di gravidanza, fu mandata presso degli amici che vivevano vicino al cimitero di Pozzuolo. Mariuccia conserva un dolce ric o r do dei due so ld ati tedeschi, Helmut e Albert, con cui strinse amicizia nell'inverno '43 - '44 Ad essi certamente non calzava la descrizione che alcuni fecero dei paracadutisti tedeschi. Lei racconta cosa accadde dopo la nascita del suo nipote.

Furono m olto carini perché mia sorella che era incinta di nove mesi oramai perc h é l'u ltima mia nipote è nata il 9 giugno del '44 e mia sorella era già stata sfollata in campagna in una casa vicina al cimitero, e quando è nata c1uesta bambina, in casa c' era mio padre e le altre due ragaz ze, erano bambine anche loro, perché una è nata ne '37 e u na nel '41 , facevamo festa. A llora, questi tedeschi ci chiesero che po t evamo avere da festeggiare, e noi gli dicemmo che era nata questa sorellina. Allora, uno dei due, non mi ricordo se Helmut o Albert - poi Helmut doveva esse r e u n g r aduato, non sono sicura - colsero un fasc io d i rose, non so di quale giardino, e lo portarono a casa in omaggio per mia sorella . Sì, furono molto carini.

Infatti per quanto riguarda i tedeschi che giunsero come parte della "nuova ondata", ness un altro si sognò di dire c he i tedeschi furono "mo lto carini". Celestino Dionis i, di Sanfatucchio, paragonandoli agli Alleati li descrive così.

Quei tedeschi erano fanatici e gli inglesi, gli Alleati, erano faciloni . I t edeschi uccidevano per niente. Quando sono arrivati hanno attac c ato un manifesto, "Se muore un tedesco muoiono dieci italiani ." Arrestarono questo ragazzo con una rivoltella in tasca . "Come mai avevi questo busso lo? Dove l'hai t rovato?" E l'avev ano ammazzato. Si chiamava Tanganelli.

A dele Tavini, che viveva a Centoia, a nord di Po zzuolo appena oltre il confine co n la To scana, descrive il comportamento dei tedeschi che requisirono la casa di suo zio .

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I primi da n oi non ci hanno rubaro niente. Però agli altri hatu10 fa tto danni perché tornavano carichi di roba, lenzuo la, radio, biancheria intima, coperte, però a noi non ci davano noia ... era roba dei negozi perché dalle case p ortavano via poco .. . .radio, biancheria di seta . .. per i contadini quelle cose non esistevano. Era roba dei negozi perché s i vedeva da come era piegata ... roba d'oro, un pacchetto di forbicine d'oro ... un soldato tedesco me li ha rega lati Decidemmo di nascondere le nostre cose dentro una capanna. C'era il fìeno, la roba per l'inverno e si era fatto una specie cli rifugio e c'hanno messo un t elone verde Ci si era messo tutta la b ianc h eria e poi dopo c'era il fieno. Sono arriva ti gli altri tedeschi, la seconda ondata, e hanno p iantato sopra il camion. Hanno portato via tutto c1uello che hanno, trovato. Hanno anc h e lavorato i campi per trovare la roba. Se c'era l'allarme che passava l'aereo loro correvano in casa e se io ero fuori I.oro venivano a cercarmi e mi diceva n o così "Stai così" e mi mettevano sotto il muro .. . per fare del male andavano fuori, perché da noi ci dovevano stare . Noi .ragazze non ci curavamo guand o c'erano loro perc h é non volevamo che ci guardassero lo avevo diciannove anni e giravo scalza. Un soldato giovane - avrà avuto circa vent'anni - mi ha regalato un paio di zoccoli nuovi e anche una camicia da notte di seta. E una volta anc h e una scaco.la di carne che puzzava tanto che mi sono sentita male e dovetti andare in camera. C'era uno di loro che par lava l'italiano così b ene che pensavo che fosse italiano, un fascista. Sapeva anche scrivere in i taliano e mi sono detta, un soldato tedesco che parla e scr ive bene l'italiano, poco probabile .

Tsoldati tedeschi, come molte altre generazioni di so ld ati prima di loro, vivevano di ciò che trovavano. Essi trattavano con disprezzo quelli che erano stati fino a poco prima i loro alleati. Minacce e rappresaglie erano all'ordine del giorno. Graziella Men care Ili 1icorda di aver assistito ali' arrivo della divisione di paracadutisti a Gioiella.

Noi siamo stati soltanto sfortunati perché dopo un po' di giorni che erava m o li sono arrivati i tedeschi con tutta l' arriglieri a. Allora dalla casa dei nostri parenti ve d evamo .la stra da - tutta un a curva - per ar rivare su a Gioi.e lla . I grandi dicevano, "Ma dove vanno? Da d ove vengono?" Sono venuti proprio al cimitero a noi.

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Le persone gran di aveva n o capito che ci saremmo trovati i n per ic olo con l 'arr ivo de i tedesc hi. i\ llora u n a contadina, imp ress ionata proprio da ll 'arrivo di questi tedesc hi, si preoccupò ad avvertire la padrona; infatti bussa e dice, "Signora, signora!" "Che c'è?" "Sono arrivati i tedeschi!" "Dove? Dove sono? To sono tutta in disordine!" Scendeva le sca le in una vestaglia celeste di raso e con i b igodini. Quel mattino, dalle 11.30 alle 12 .00 ... mancava una settimana alla battaglia. Qualcuno ci diceva, prima che arrivassero i tedes chi, che ci avrebbero rubato tutto .. . que ll o che trovavano, quello ch e vede v ano .. . tutti ci facevano amma1,'.!,are. Allora noi piccolin e pensavar:no che portassero via tutto e ab biarno indossato tutti i vestiti uno sopra l'altro ... la Diana sette ne aveva messi, tutti que lli che aveva. Io, che sono del '35 . . . sentendo che avrebbero portato via tutto . . . a giugno . .. eravamo belle s udate!

Occu ltare i prop ri beni era la regola non solo per la famig lia Tavini e per Graziella ma per molte altre persone. Anche la famiglia Sordi riuscì a nascondere almeno in parte i propr i averi. Adriana ri co rda,

Noi avevamo un negozio di alimentari a Piana. Allora, la roba che ci davano con le tessere - la farina, cassette di marmellata - si era nascosta tutta sotto terra . Avevamo fatto una buca in cantina perché non c'era il pavimento e avevamo messo tutto dentro uno ziro. Poi invece è successo che il fronte si è prolungato e la roba non si poteva tirar fuori C'e ra n o i tedeschi in casa e in cantina avevano messo una mitraglia sopra una bigoncia, sicc h é non potevamo andare e scavare . Non sapevano che sotto c'era la roba.

Mar ia Brozzetti racconta come i v icini nascosero i l vestia ri o.

C'erano due famig lie cli vicini, e una lavorava da sarto. Aveva de.Ile stoffe, te le imp ermeabi li, e tante altre cose da sa lvare, e la mamma dell'altra famiglia fece delle buc h e e sa lvò tutto, ma la sua roba fu massacrata.

La famiglia di Giulio Cardini abitava in una grande casa s ulla strada prin cipale di Gioie Ila. Possedevano una grande cant in a, che si sarebbe rive lata un buon rifugio, e G iulio ricord a che lì dentro, da qualche parte, avevano nascosto parecchi barattoli con i coperchi di vetro smerigliato nei quali avevano messo

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del b urro. Leo Berbeglia, sempre di Gio iel la , dice che alcuni contadini ammassaro no il pane.

Allora il pane si faceva in ogni famiglia e l 'avevano nascosto dentro i pagliai. Eravamo diventati fra t elli, chi aveva pane lo dava, eravamo tutti una famiglia .

Quegli a bitan ti che non erano riusciti a nascondere i propri beni assistettero impote n ti ai tedesc h i che razziarono quanto più poterono. A vo lte p o i i tedeschi si accorgevano di aver sottratto molte cos e inut ili e le abbandonavano per stra da. M arina Ronca, di Cas t ig li on e del Lago, ricorda, A noi, i tedeschi c 'h anno portato v ia il pane e il prosciutto e sarchia to tutte le patate e le hann o mangia te. Ci facevano la vare i panni, lavare l'insalata, ci to cc ava servirli e state zitti. A casa mi a portarono via roba d i seta, i vesti ti, le sc arpe, le oche ... ha nn o voluto le oche per mangiare. M i è ve nut o da rid er e guando a bbiam o ri c onosciuto la roba c he avevano portat o via dai vicini e poi lasciato . Una mia z ia dis se, "Ma guarda, le scarpe di Mario da s poso. G u arda il vestito della i\tfe n ca." La sig n ora Men ca era di una famig lia ch e ci abitava accanto, dove c 'era no tre o quattro cognate, e potevamo sentire i bisticci perché due le aveva n o rub a to le o ch e insieme ai vestiti ma a ll e a l tre n on avevano ru b a to niente. Una di q u este p roponeva di dare almeno mezz' oc a a quelle a cui avevano portato v ia un'oca intera. "Ronca, l'oca non la voglio" risponde la sig nora Men ca e la signora Ronca urlava, "Bisog n a d arle un pezzo p erché hanno portat0 via t u tto ." Le abb iamo mandato a chiamare, dicendo che i tedeschi avevano la scia to questa ro ba, ma, anche se a vevamo perso tutte le n ost re oche, una parte non cc l' h anno data. , Mio zio , p rima di partire per la guerra, aveva comprato una. bicicle tta . La teneva sotto le scale dello stanzin o coperta di stra cci e sacchi di iuta. I tedeschi Ja trovarono . La zia di sse, "No, m i o mar i to torna ." "Tu non preoccupare signora, 10 riportare a tu o mari to, incontrar e e dare la bicicletta ."

Don Re mo Serafini, nel descrivere gli accadimenti a Vaiano e citando di ret tamente dal diario di don Ange lo Gori , il parroco del paese duran te il periodo bellico, scrisse:

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Noi civili ci si guardava in faccia l'un l'a ltro; i più stavano nelle case; ogni tanto qualche soldato tede sco ven iva a chiedere cibo. Nelle case di periferia asportavano anima.li di po ll aio e altri oggetti che credevano utili o che a loro piacevano. Chi aveva il coraggio di opporsi?

Intanto ciascuno nasconde qu e llo che di meg lio ha ove meglio crede, nelle cantine . In q ualche amb.iente nascosto, magari murandone la porca. Tutti nascondono perfino le masserizie, i v1ven. Nella chiesa il parroco nascose alcune valig ie dei parrocchiani.

Il Dott. Biagio li viene perquisito, riesce a dare a l sacerdote l'oro logio e una borsa con una somma di L. 40.000; l'uno e l'a lr.ra vengono nascosti in chiesa. Il sacerdote cerca di venire incontro come può; uno s i raccomanda che un so lda to gli ha promesso la fucilazione se non ha, tempo mezz'ora, un paio di calze; e d il sacerdote pr ende un paio di calze in casa propria e va alle Fo ntanelle a calmare l e ire di que l soldato. 1

Le minacce divennero ben presto una pratica comune. G iu lio Cardini ricorda quando i tedeschi minacciarono il padre, medico, che era stato loro precedente amico

C'era il comandante tedesco che ve niva spesso a casa nostra e ci disse, "Guardate, noi siamo anùci, ma noi tedes chi abb iamo gli ordini precisi, e dobb ia mo eseguirli alla lettera. Se c'è il coprifuoco, la gente non può uscire per strada. Anche se lei è il dottore e esce di casa, tutto guan to, no i dobbiamo tirare."

Le minacce accompagnavano anche le richieste di cibo . Dino Sacch i, di Castiglione d el Lago , ri co rda che i tedeschi gli rubarono pane e prosciutto .

Nli ricordo che si fe ce l' ultima infornata di pane e qua ndo se ntiv ano l'odore il pan e se lo portavano via Poi c'avevamo un prosciutto tagliato, e videro questo prosciutto. l'vlio zio disse "Lo tagliamo, li facciamo contenti, ne facciamo la metà p er uno." Allora c'era uno ch e parlava un po' di italiano e ci disse, "Per te c'è la pistola. " Lo zio gli disse ",\llora, pre nd etelo," e ci hanno po rtato via tutto il pane e il prosciutto. Dopo non si faceva più i l pa n e .

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A Casamaggiore le SS uccisero du e membri del la famigl ia di Enzo Tartacca .

E lio Be1rnati ricorda c iò che ac cadd e.

C'erano due famig li e che abitavano nella casa dove adesso abbiamo il nostro agriturismo e una cli gueste aveva appena fa tto il pane. I tedeschi l'avevano sentito, e a ttaccarono l'altra famiglia sotto la minaccia cli una mitraglia. Tartacca li minacc iò con un forco n e. I tedeschi l'amman arono e anche la moglie, che era incinta cli otto m es i, ma la fig li o la di cinque aniù si salvò perché il corpo della mamma le cadde addo sso Gli altri guattro fig li scap p arono cli casa e si nas cosero sotto un greppo insieme ai t re figli dcll'alr.ra famiglia ma furono uccis i da una cannonata.

La fam ig lia di Marina Ronca e tutt i quelli ch e si rifugiarono presso la loro cas a ebbero maggior fortuna della famig l ia Tartac ca . Marina Ronca rico rda, C'era no i te desch i che s ta v an o se mpr e là dentro. Ce n' era uno a lto che mi ricordo, era sempre a liscia.xc i v i te ll ini e le vac ch e "Belle, belle," diceva. U n giorno alla padrona di cas a dic eva , " I\'1amma, h o u na bru tta notizia a dare per ce. Non tro va r e il maresciallo tedes co e io avere o rdi nare di fuci lare trentacingue perso n e. " Questo p arlava un po ' bene l'ita liano perché c'era stato a ve nd ere le stoffe No i ragazzini non ci rendevamo c o n to di gu e ll o che dic ev a perché ai gue i tempi si se ntiva so lo la fame nella pancia. Il g iorn o dopo è ve n uto dentro. "Mamma , tranc1uilla, m a resciallo ted esco ri torna t o Aveva perso strad a, è ri tornato " Allora, le persor:ie più grandi no i c1 siamo tutte rincuorate.

Marina non tralasciò di dir e che i tede schi andarono in cerca di donne e che lei e molte altre ragazze appartenen ti a qua t tro di verse f~ rniglie , per due giorni , rimasero nascoste nella paglia. Anche Maria Brozzetti si nascose ass ieme alla sua amica perch é sua madre temeva che potesse accader le qualche incidente. Maria racconta così questa storia:

Erano arrivati i t ed eschi d elle SS Poi si sentiva qua e la ch e davano un po' di noia alle donne oltre a prendere i raga7,zi per fare le po s ta zioni. In casa c'eravarno io e mia m adre, so le, p erché m io fratello era in guerra e mio p adre era morto. Pensava che fosse l'ora a portarmi v.ia quando i tede schi co minciarono a fare qu este buche per le mine so tto la casa accanto dove abitava una mia anùca . La videro affaccia ta - bella, rno ra - era più grande di m e, e la mia

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mamma, molto sveglia, di sse, "Bisogna portarle via perché due raga7,ze qua . .. " Io ero raganetta però avev o un po' di presenz a . Corro da cp.:iesc'am ica per le scale - ce ne erano ... vanno su due fi le, una fuori e una all'interno. "Sì, si," gridò, "mi ha detto il mio babbo che bisogna andare via, aspetta un momento " "Bisogna andare via, bisoj.,>na correre." Ne l frattempo che si dice così, che lei prepara una cosina e si da per scendere le scale, un tedesco era già arrivato al portone, al secondo portone che veniva dentro. Aveva una bic icletta in mano. Però, essendo chiusa la me tà della porta il pedale gli si impicciò nella parte chi usa. Fatto sta che nel .ritirarla indietro noi riuscimm o a scappare Ma la paura fu tanta, tanta! Ci hanno rinchiuse in una stalla a Boldrin i, ci sono due case lì, dove c'è la chiesa. C'avevamo una casina vecc hia a due piani, più il fondo con un sottoscala li, ci rinchi usero con delle tavole, con delle porte davanti. Ci cercavano sul serio, e si .1imase li fino a lla mattina , dal pomeriggio Una notte e mezza giornata.

Anc h e Celestino Dionisi s i sofferma sui tentativi che fecero i tedeschi per procura rs i delle donne. Eg li d ice,

Ivli ricordo il 20 giugno perché la sera av anu, 111 mezzo al paese - noi c'eravamo ancora, non eravamo g ià ancia.ti al Poggetto - c'erano d ei tedeschi dentro u na macc hin a e si dedicaro n o ad u briacars i. Prima fecero assaggiare il vino a meio ero un ragazzino, ero mezzo ubriaco - e poi dopo add iri ttura, volevano l e donne .

1 bambini della famiglia Sord i era no stati mandat i via p e r c hé la mad re non li sentiva a l s ic uro . La fig li a più gran de, Adr iana , viveva ancora a casa ed aveva diciassette an ni. Rammenta così quanto accadde,

Eravamo sfollati da una sorella della ma mma, vicino alla Piana però in campagna. Eravamo otto figli e la m amma aveva paura ch e tutti i tedeschi in casa ci avessero dato fasti dio . Lei era .rimasta lì perché per fare il pane accendeva il forno con il carbone. Dove n on c'era nessu n o i tedeschi rompeva n o tutto, tutti i mobili.

Lei era restata a casa con il babbo e no i figli eravamo anela.ti da una sorella che stava un po' fuori della Piana.

Ne ll a settimana che precedette la battaglia in ogni villaggio gli uomini venivano rastre l lati e costretti ai lavori forza ti per i tedeschi. Leo Berbeglia ricorda quanto accadde a due paesani di G ioiella.

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C'erano due ve cchi etti ... a loro i te deschi han no tirato una bomba perché c'avevano un camion tedesco e facendo manovra andò contro il recinto e disa:usse un pezzetto. Chissà che cosa avrebbero detto ... Quell i erano i famo si paracadu tisti , gli Hermann Goeri11g, era no treme ndi , anima leschi erano, e g li tirarono una cli quell e bombe a mano col manico - c'avevano un manichelto cli legno, che era tipo ba rattolo, come posso dire? di pomod ori, cli fagiolc tti -e li h an no amma zzati, tutti e due. Ai funera li <li c1ues ri due poveretti non c'era mica la cassetta da morto. Li misero in due len%uola, uno davanti e uno dietro, e il prete, don Gino, po veraccio! dic eva le preg hi e re e poi o g ni tanto arrivava un a gra nata alleata , e allo r a la sc iavam o i morti i n terra e ci buttavam o giù noialtri , perché non era il caso cli stare dritro, capito?

I ted esc hi lavorav a no febbri lmente pe r s istemare le posta z io ni dell e mi trag l iatrici. Gli uo mini d i Va iano ve nivano radunati con la forza e costrett i ad aiutarli . Dal Lago di Chiusi a l lago Tra sime no, passando per Vaiano e Sa nfatucch io, essi costruirono postazioni a di s tanza di ci nquecento me tri l ' un a dall'a ltra , in sta lland ov i mi tragliatri c i o armi ant ica rro . Don Angelo Gor i scrisse,

I tedeschi erano soliti combattere con il minimo possibile di me zz i e mat er iali, ma con il m ass imo grad o di cora ggio e tattich e ge niali, si stav an o pre paran do per prendere posiz ione. 2

Il signor C im bano parla de lle sue esperienze e di come riu scì per poco ad ev itare di esse re spedito a l nord. Era stato trasfe rito da O rb ete llo , dove aveva fatto parte di una squ a dra di op e rai ai lavori fo rzati , al fronte a nord di Roma. Così ri corda, ·

So no vern.1 ci gli ing les i e hann o sparato ve rso noi, allora i ted esch i ci h anno portalO indietro d i circa trenta chil o metri.

Pioveva, e io dissi al mio amico, che era cli Cimbano anche lui, "Guarda, stanot te va do via, va do a casa." Di sse, "No n è mica faci le, pe r arrivare a c asa co me si fa? Si pu ò trovare anc h e i campi minati." lo g li risposi, "Tanto va le morire per una mina che per una cannonata." D isse, "Noi, andiamo. Se ce la facciamo, torniamo ." Siamo torna ti. Siamo partiti verso il 9- 10 giu g no e a bbiamo messo qua ttro g i orni e quattro notti per ri tornare su . Ani.vaco qui, d opo quattro gionù è arrivato qu esto fronte. lo però per otto gio rni n on so no stato bene, sempre in m ezz o ai tedeschi a cavare le p atate. O per una cosa o per un'ala:a ho d ovuto fare

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questo lavoro . Poi gli inglesi con una granata hanno fa tto un ferito al Comando tedesco, che si trovava in una delle case lungo la strada che porta giù al Lago di Chiusi.

La granata probabilmente era g iun ta attraverso la val le dalla direzione di Città della Pieve. Continua,

Hanno preso una rete del letto, l'hanno messo sopra, e noi ragazzi che lavoravamo per loro ci hanno fatto portare alla Villa Cartoni, lunga la strada per Gio iella. Di fronte c 'è una casa con una cantina con la porta di ferro e c i hanno fatto portare lì. Poi l'hanno caricato su una motocicletta con la carrozz in a. Ci hanno portato alla Villa e ci hanno chiuso a chiave dentro un 'al tra cantina ma dopo un'ora sono venuti a prenderci. Dentro la cantina c'era della legna che abbiamo dovuto tirare tutta fuori. C'erano anche c ibo, vino, ma anche panni, camicie, berretti - tutta roba dei propri etari - che i te deschi strappavano e adoperavano per pulire i camion .

Poi è s ucces so che è venuto un tedesco con una motocicletta, ci ha messo per fila e diceva a tutti, "Quanti anni avere? Quanti ann i avere?" Io risposi, "Io ho vent'anni." E mi ha detto, "Tu, vent'anni, niente soldato?" Ho risposto, "Io ma lato," e ho messo le mani sop ra il cuore, batteva forte perch é avevo paura. E lui mi ha de tto , " T u malato andare a Firenze con tutti gl i a lt ri ." Quando siamo stati - prima di arrivare a G i o i ella - noi siamo andati più avanti. Io insieme a due altri a bbiamo preso d i corsa quest'altra stra da. Gl i inglesi cominciarono a sparare, tutt e granate, e ci siamo bu ttat i giù sulla greppa, e scoppiavano sopra le piante, mm tum, e io colsi l'opportunità e sono andato verso casa mia. Quat tro altri ragazzi sono andati verso Lopi, da un amico, e sono andati a finire verso la Badia.

~f i so no fermato su u na casa, ci sono stato un giorno e u na notte, e la mattina dopo è arrivato un tedesco. lvli ba dato un calcio sui piedi e mi ha dato una za ppa . . . io, siccome ero già stufo ho dato una zappata molto forte e ho s t.roncato il manico. Lu i era da brontolare e gli bo detto, "Inglesi, americani, niente buono." R ispose, " Bisogna :wdare e fare postaz ioni ." Io non ero contro gli inglesi, ma avevo paura di essere portato via, per questo ho risposto così. Infatti, io ero badogliano.

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Poi che cosa è successo? Da li io non nu ero fermato a \ prendere un'altra zappa . Sotto una pianta c'erano due tedeschi. lo avevo la zappa sulle spalle e loro mi hanno dato l'alto là, e mi hanno puntato la. mitra tutti e due . Io ho lasciato la zappa che era rotta e li ho chiamati, "Camerata," e loro mi hanno detto, "Komm, konm1," e gli ho detto, "Inglesi, americani, niente d i buono. lo portare un'altra zappa e fare la posta7.ione," e mi hanno detto, "Andare e porcare anche pane." Sono partito, e per fortuna c'era la nebbia e sono potuto tornare a casa mia. Ho fatto tutta quella strada dove c'era il Comando tedesco. Se non ci fosse stata la nebbia non ce la facev o. Però loro non mi sparavano perché dovevo trovare un'altra zappa .

Quando sono tornato a casa, loro ci avevano levato il poll i, le oche, li avevano arnmazzati, li cocevano ma non hanno facto tempo a mangiarli perché hanno dovuto saltare da ll a finestra e andare via perché il fronte si avanzava . Quando sono arrivato con la zappa rotta li trov avo li a casa mia andav ano da una casa all'a ltra.

Io ho fatto una postazione li nel bosco sotto C im bano .

Qui era tu tt o pieno di postazioni. Io ne facevo una 7 e 11 11110 amico ne faceva un'altra sopra Circa trenta o quaranta persone segavano l e piante per coprire queste postazioni. Con lo zappare si buttava via la terra e loro andavano dentro un metro e mezzo. Quando ho fatto la postazione sono tornato a casa e lì ho trovato guesti due tedes chi. 11.i. hanno messo con le spalle rivolte a l muro, con la rivoltella puntata sopra il cuore. C'avevo un portasigarette e due sigarette mc lo hanno portato via. Però, non mi hanno sparato, anche se mi hann o dato una botta a guel braccio . Quando lo tenevo levato gli hanno qato giù, poi mi hanno las cia to andare. Dopo un'ora i tedeschi mi hanno ripreso msieme a un prosciutto e una forma di formaggio e mi hanno portato al lago laggiù.

Le circostanze d e lla morte di Donato Bonci, zio di Marina Ronca, non sono affatto chiare ma è plausibile che egli si sia rifiutato di far parte di un gruppo di lavoro forzato, che doveva scavare le postazion i per l'artiglieria tedesca. Lei dice,

La mia casa si chiamava Podere Nanareno. Si trova nel bosco andando verso Vitellino, o ltre la ferrovia. M io zio abitava

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dove c>è l a Sc u ola l'vfaterna a cc a nto all'Isola Ver d e, se s i g ua r da c' è scritto Po d ere Re n ato Era i l fratello di un a mi a zia M i ricordo questa persona come se fosse qui Una sera e ra a casa mia perché si era sganciato un cance llo e con la sorella h a fa tto una cli quelle bisticcia te p erc h é lei dic eva ch e aveva p aura degli ap p are cchi, d ei cannoni, in vece lui ha d etto, "Io n o, io ho p aura delle truppe a piedi " Lei gli dice "no, qu ell e so n o persone che ragionano." E lu i dice, "No, quando la gente è in fe r o cita . . . " C'era una lite fra loro che mi ri co rdo an c ora , b o ancora il s uono nelle orecchie . Insomma, mia z ia non vo lev a darla vin ta al fratello .. . non ha finito di mangiare m a le ha d e tto, "Con t e n on ci parlo." La n otte che fu ammazzato è vem1to su alle be stie con l 'a ltro fratello e i te d eschi l' h anno cbiarnato . P assava tutt a la no tte , no n tor nava . f\ ll ora chiamavano i contadini con i carri per r.ras portarc mu ni z ioni e cose varie e n iente, si e fatto gi or n o e questo non era. tornato . Sono p artit i e so n o an d a ti all a ricerca. No n stava da nessuna par te , nemmeno sopra n ell e camere, niente. A J un certo momento m io fratello p iccolo che è del '26 si era affacciato d ella fin estra. d ella cucin a e l' ha vis t o fuori, morto . Chi l'avreb b e fa tto? La moglie era in uno s t ato intere ssa n te d a se t te mesi . Undici mesi ch e si erano s p osati . La figlia si chiama Donatella. I tede sc hi p erc h é l'a vevano fatto? Non lo so, s e aveva fatto cp.:ia lch e gesto . . . era. un uomo molto bu ono, p er ch é e ra de lla famiglia Bon ci, il fratell o de lla mi a zia Orsola, un a famiglia cli p ersone b uone . Questa persona , solo a vede rla davanti fa c eva sugges ti one, lu i era a l to, moro, mo l to seno .

An che il padre di Mari uccia Viti, come Tulli o Pazzaglia, fu costretto a costru ire le posta z ioni delle mitrag li atrici . Eg li scrisse,

Ab itavo a V aiano in località P oggio del Papa in u na delle case colonic h e d ella zo n a . In c1u ei giorni del passaggio d el fronte de lla. ultima gra nd e guerra mondial e in questa nos t ra zona del Trasimeno, ch e fu n ell a seco nda quindicina de l m ese di giugno 1944, tutta la pop olazione la passa mmo male, perché i tedes chi in ri. tixata s i fermarono qui p er rnolti gio rni , e nell' ultim a setti mana ci furo n o anc h e s contri armati verso San fa tucchio e il torrente Pescia, e il conti n uo rabbioso bo mbardamen to da par t e dell'artiglieria A lle ata piazzata a l di là del monte Pau si.Ilo , d ove si sapeva che c'erano i partigiani; ed ino ltre i ripetuti mi tragliam en ti ae r ei.

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La ttuppa tedesca in ritirata aveva piant ato dell e batterie nei pr ess i di casa mia e più oltre, i n dire7.i o n c di Gioiella e Sanfatucchio. P er rifornire queste batterie i tedesc hi prel evaro no molti uomini tra noi ci vi li di que sta zona, tra i quali anc he il sotto sc ritto, per l'imprud e nza di essere rimasto u:oppo a lungo incorno a casa a causa d el bestiame.

Jl compito impostoci era dì t ras portare a spalla d ei grossi proi e ttili di canno n e da un dep osi to d ove in pre cede nza l' avevamo ammucchiaci, attraverso v iott o li di camp ag na scomodi e faticosi fino la batteria. Cc ne facevano cari ca re tre o qu attro ciascuno (un p eso di circa una cinquantina di chili) e u:asporca rli a un a d is tanza d i circa du e chilometri, sotto la scorta di lo r o soldati. E questo lavoro ci toccò nei primi giorni dell a sosta.

Il temp o e ra pio voso e pegg io rava le n ost re condizioni. Vari <li noi stanc hi e anch e affamati, non c e la faceva n o più; i ragaz :à più deboli si arrend eva no m a i so ldati tedeschi di sco rta, senz a pietà li cos tringevano a rialzarsi usando il calcio de l fucile.

A me , proprio p er l'imprudenza ch e prima ho detto, toccò di vivere ve rso n otte, al termine della faticosa giornata, la peric o losa avventura ch e qui dico e c he ricorderò per semp re, propri o per il grave rischi o che cors i. S'era fatt o sera ca rdi e non ci la sciavano tornare verso casa. Io ero s tanchi ssimo e p ensavo male su lle in tenzio ni dei mili t ari tedes chi , proprio p erch é ci ttatteneva no. P er qual motivo? Ch e s tava succ edendo intorn o a noi ?

Scava qua si combrunando e mi ba len ò l' idea di sca ppare, profit ta ndo di un momento favo1·evole che la b.,·uar<lia s'e ra un po' dista nzi ata da m e, e me la sv ignai. r\nche se non imm ediatamente, però, qu asi subito la guardia se ne accorse, e gridando mi corse dieu:o; ma io acc e lerai la corsa, e sarò stato a due - tr ec ento m etri circa quando sentii una sventagliata di miu:a. Per fortuna rimasi illeso e segujtai a fuggire.

Cos ì m c la cavai, e ho potu to raccontare la p e ri colosa avv entu ra; e qu esto certamente graz ie al grano ch e in quel periodo era g ià alto, ma a nche g r az ie alla confo rm azio ne del terreno che io be n conoscevo per sa pere d a gual parte fuggire,

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e anche per !'ora tarda ; e forse anche grazie al militare, che «lasciò perdere» e non riusò il mitra . E, ripensandoci bene, ora posso anche aggiungere : grazie al mjo coraggio da inc osciente che m.i spinse a te ntare la fuga; perché, come si seppe dopo, in a ltre parti non Jontane (verso ìv1oiano e verso Chiusi e Ch ianciano) i tedeschi furono feroci, perché con altri che si trovarono nelle ste sse nostre condizioni, dopo gue l forzato lavoro, li avevano ringraziati con una scarica di mitra. 3

NOTE AL CAPITOLO 4

1. Don Remo Serafini cita i l d iario di don Angelo Gori, Storia di Vaiano, p. 21 5.

2 Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori do n Ange lo Gori, Storia d i Vaiano, p. 213.

3. Tullio Pazzagl i a, Testimonia nza di un colono , in Storia della Resistenza nella Zona Sud-O vest Trasimeno, pp. 208-209

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Rappresaglie

La lib e razion e d i cinque ebre i da un campo di co nc en tramento sul/ 'Jsola Maggiore da parte di un gruppo di partigiani provocò nel/ 'iso la le rappresag lie d e lle truppe tedesc h e di stanza a Tu oro. Du e famiglie furono sterminate dai tedeschi a La Muffa, vicino a Sanfatucchio.

Ne l fratte mpo i pa1tigiani erano impegnati in lavor i d'altro genere . Esis tono molte version i dell a Iiberazione d el gru pp o di eb rei e prigionieri politici detenuti all ' Is ola Maggiore. Un partigiano , B runo Meoni, s ucces s ivamente divent at o s ind aco com uni sta di Casti g lione del Lago, descri sse co sì c iò che acca dde:

La lib e razione degli eb re.i dal posto cli concentrame n to di Is o la .Maggiore fu concordata col capo da l n oscro gruppo di partigi a ni disl ocato nei pre ssi d ei canneti d e l lago , in un picco lo caso la re cli p es catori c he fun geva a nche da rifu gio del g ruppo stesso, per l a scelta dei volontari. Alla spe dizi one , prepa r ata che fu , prese ro p ane, o ltre al capo Piero Marc h ett ini, i p esc atori S isto e Brun o Mconi, Carlo Tini, Qua g lia , Mencaroni detto «Balilla», Altido ro cl e lto «P a llino» e· forse a ltri ch e non ri co rdo. Prend e mmo posto in du e barconi a ren-ti tipo mil i tare presi all'Aeropo rto di Castiglione del Lago . ouetcmpo, circa alle ora di cc i, partimmo dal s udd etto caso lar e rivolti ve r so l' Tso la Maggi o re; fu una traversata piuttosto faticosa a causa ci e l lago mosso, ma non si poreva rimand a re; n e ll a not te stell a ta si se n t ivano solo i colpi rirmi ci dei remi e le vo ci so mm esse d ei rematori, e forse ognuno senàva d e ntro di sé i co lpi del proprio c uore.

Approdammo all'isola tra l'una e le due <li notte, e con l'a usili o di alcuni isolani pre avverti ti, e la co llab orazione fo rzata d e lle guardi e di ser v iz io a l castello dei Marches i G uglielmi che ospitava gli ebrei, n eutra liz zato nel suo a ll oggio il c apo della polizia fascista che n o n s i trovò p er c hé n ascosto o fuggit o nell a notte,

CAPlTOLO 5
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salimmo alle stam:e de l Caste llo e invitam mo g li inte rnati a seguirci, essendo ve nuti per li berarli dal rischio di essere deportati più al nord. Fu per loro una gradita sorpresa, ma essendo il lago nel frattempo di ven uto m ol to mo sso, so lo cinq u e di essi s i avventurarono co n n oi nei barconi , dispo st i a l rischio de lla difficoltosa craversata per le grosse onde causace dal forte vento, pur di toglie r s i dalla loro assai peri co losa condizione di ostaggi Tutti g li altr i furo no s i stema ti p res so le fanù g lie già pr o nte ad accoglierli

Quelli li berati e portati a riva, furono nascosti per alcuni giorni, imp onendo l i os ri ti forza ci a l c apo fas ci sta l ocale Caste ll ani Augusto <<gran se ni or» de ll a m i lizia .repubb lic hin a, imp onendogli non solo <li tenerli nascosti ma anche di prot egger li e di mantenerli.'

Il resoconto di Pi ero Marehettini differi sce parzialmente da que llo di Bruno Meoni. Egli spiega come il tentativo di liberazione seguì alla caduta di Roma , ma non fa cenno alcuno al furto de ll e due barche dall'a eropo rto di Cas tiglione. Dà anch e un ' a ltra ve rs ion e di c iò c h e ac cad de a l capo della pol iz ia fascista coincide. Scrisse,

S b arcaci e ra pi damente raggiunto l 'ob bietti vo, co m e pr imo atto fo n e utralinaro nel suo alloggio il capo della po lizia addetta alla sorveglianza degli internati, il fascista Lana Luigi.

March e tlini fa a nche i nomi del le cinqu e persone riportate a Sanfatucchi o a ttraver so iI lago.

Di quelli disposti al rischio della traversata con noi, ne rico rd ia mo cin c.1u e, precisa m e nte: ,\e.l a Cocn e Gi ulia no Coen di Perug ia, Mario Modo g li an i e Brun o r\jò di Roma, cd E nrico Lufcschitz di Trieste. Questi furono portati in salvo in t erraferma e messi al sicuro propri o nella villa di Sanfatucchio d e l capo fasc ista loca le Cas tellani Aug u sto, senior d e ll a nù lizi a repubblichina, che si sapeva in procinto di partire per il nord coi ted eschi, al gu ale fu imp edita la partenza e gli fu imposco, pena la vira, l'o ccu ltamento e il mantenimenro dei cim1ue intern ati fino la liberaz io ne ormai prossima. Finalmente l'odi ssea di queg li osrnggi si concluse con l'invio da parte del Comando inglese alle loro r esidenze, trann e il Sig. Lu ftsch itz E nric o c he fu ric overaro a ll 'O spe da le civil e di Orvi eto.2

J
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Riguardo agli avvenimen ti di quel p erio do , Guido Lana - figlio di Luigi Lan a, segr e ta rio del fas c io locale e fas ci sta dell a prima ora de l movimento, da ancor prima della marcia su Roma del 1922 - so s ti e ne ancora un ' altra versione a sua volta.

lo ero all ' i so la, i l mi o babbo co mandava il c ampo 1 <li concent ramento che c 'era . Molte perso ne non lo sa nn o, però c i fu una rap pr esaglia lì. i\lla v ig ilia d e lla b at tag lia arrivò u n fonogra mm a d a Perngia dal Co m and o che diceva a mio padre di con seg n are i co nfin a ti tenuti nel Caste ll o G u g li e lmi a l pi ù vic in o Coma nd o tedesco. C'erano eb rei e antifascisti - i prigionier i politici più c he altro e r ano sp ie . Dentro il Cas tell o Guglielmi ... capirai ... insomma, prop ri o male n on s cavano . E mio padre disse, " Ma questo è matto, se io co ns egno questi ai tedeschi mica li portano dietro, li fa nn o fuori. " Quindi chiam ò tutti a racco l ta su l pi ana l e e g li disse, "Io h o ric evuto le istruzio ni di consegnarvi ai t e d es chi , io non bo nessuna intenzione di obbedire agli ordini , mi sem b ra follia. A vo i ch e sie te n el campo do un co n siglio: sce nd ete in paese, ve di amo se riusciamo a mischiarvi a ll a popolaz i one, in mo d o tale c he se vie n e gualcuno Ja c ontrollare] n o n v i riconos c e " E di ss e a i ragazzi, " o n fate stup idaggini, aspettiamo ora mai che passi il fro n t e." E r av am o sotto la Repubblica Socia le , allo ra c'e ra i l ban d o cli arruo lamento, e chi non si pre se ntò rischiava la galera .

.Avevano co s tituito una Po liz ia P erroviaria ch e faceva la g uardia alle staz ioni da Ficulle fi n o a Camucia insieme ai ted es chi , avev ano il Co mando g iù d ove ora· c'è la ca sa de g li Arca ngeli , lungo la s tr ada per Pozzuol o vicino alla s tazi one di Castiglione de l L ag o . Q uand o mi o pau re era s ta to mand a to a ll ' iso la e h a co m andaro il campo se li p ortò dietro . Vo leva n o fare gli eroi, i pa rti gia ni. Que lli di Cas tiglione han no fatt o gue ll o c he li aveva ch ie sto il babbo, ma gli altri, que lli delle frazioni, presero tutte le armi, comprese i mo sc he t ti 'm od ello 91 ', quelli lung h i, ru barono delle barche e scapparono, p o rtando con loro questi ebr ei che li seguiro no. P ra di loro c'era questo Meoni che p iù t ardi divenne il si nda co di Cas tigli o ne - era un non senso quell o che aveva scrit to su l su o libro, aveva scri tto la sto ri a a modo suo. Scrisse che mi o p adre sc app ò e qui n di n o n po tevan o prend e rlo ... c'e ra no altri, un o si chiamava 'Ba lilla' . Leggendo la loro storia, si scopre ch e sono partiti da Cas tiglio n e de l Lago d o po ave r rubato , s ottratto ai

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tedeschi due barconi. Tu mi devi cap ire, se lo ro potevano entrare nell ' ae roporto e portare v ia d a i tedeschi due barcon i mili ta ri e ve nire all'Isola - non c'aveva mo nemmeno la p o lvere. Dicono di esse re partiti da Castig li one per liberare gli ebre i ma in realtà s i trovavano già a ll 'Iso la perché facevano i militari li, erano militari della SL1uad ra nazionale ... certi. comunisti ...

Guido L ana accenna anche ad alcun e rappresaglie che sfortunatamente furono me sse in atto in qu esta pa1te dell 'Umbri a come in molte a ltre zo n e d'Itali a. Egli prima di tutto desc rive ciò che accadd e dopo che i partigiani liberarono i prigionieri polit ic i e gli ebrei. f\llora to rnarono c1ua da ll ' i so la e c ertamente fecero cp..1alcosa: divennero ero i d ella Res i stenza. Infa tt i rubarono un camion militare ted esco e lo nascosero dietro un a casa colo nica. Quando i t edes chi rinvennero quel coso ammazzarono tutti. I cosidde tti partig ian i dicono che furono ucci si perché furono presi durante i l combattime nt o - ci sono i nomi ricordati in quelle pa rri, pe nso laggiù a Pucciare lli . P overac ci, li hann o fa t ti a mm azza re loro, i partigian i.

Un ' altra rappresag l ia si verificò il 14 di giug n o a La Muffa , v icino a Sanfatucch io Pi ero Marchettini riporta la ve rsione 'partigiana' dell'evento.

L'interve nto di tre n ostri uomini nel t entativo <li oppors i alla raz z ia in un casola r e di co loni a breve dis tanza dalla stra d a stat a le di transito della ritirata tede sc a, pro vocò l a cruen ta reaz io n e di una loro numero sa e vio lenta pattuglia c he sp i nse contro il m uro della c asa tutt i i prese nti d elle du e famiglie co lon iche Mezzetti e Bru ni e li falciò con sve n tagliate di mi tra , provocando sei morti (4 uomin i e 2 don ne) e u na do nna ferita grav1ss1mamente. Questi i nomi d ei colpi t i: Mezzet t i Ado l fo, Mezzetti D ante, Mona chini Maria , Bru n i Att illio , Bruni Fra nc e sco, Migni G ina, tutt i morti , e Pausilli Ma ria ferita

graveme n te . 3

Un abitante del pos to, che ha chi es to di mantenere l'an onimato , racconta i fa tti in maniera di versa

La rap pr esaglia è cap itata in loca li tà Poderami, v ic in o a L a M u ffa. Sappiamo benissimo che i fascisti vo levano rifarsi una verginità e si mi sero a far e i partigiani. Avvenne che i l Coman d o

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tedesco stava minando oltre La M u ffa questo p onte, e un sol d ato tedesco venne in locali t à Poderami, della proprietà Buitoni, a cercare d elle uova . All'improvviso ques t e tre figure cav arono la ri voltella.. Lui chi ese cosa volessero, e loro r isposero c h e lo portavano con sé. Lui, mo l to furbamente, g li disse, "E i miei compagni ? Vogliono veni.re anche loro. Sia m o stufi della guerra. Io posso andare a chiamarli, e poi and ia m o via tue.ti." Lorq, imbecilli, lo la sciar ono andare, e qua nd o tornarono s u fecero u n ~ bella pisc ina. Co lp irono chi n o n c' e n trava niente , presero una famiglia di contadini, li chiuse ro in u n a stalla, b u ttarono dentro una bomba o due. Da u n'altra parte poco <listante fe cero altrettanto. Loro , i partigiani, riu scirono a dileg uars i, loro si sa lvaro n o Contem p ora n ea m e n te, u n tedes co ve nn e su al loro Co m ~ndo, che era in un a villa vicino al cimitero di Sa n fatucchio , a chiamare i suoi c a m erati che aveva n o un'auto blinda t a .

Propri o a. Sanfat ucc h io cer c avano questi elementi, c'era una speci e di rastrellamento ma non trov a rono n ess u no Questi co s iddetti pa rti g i ani non fa c eva n o ni ente , non er an o in condizioni di fare ni en te, era ge n te che si sare bb e suicidata se avessero provato sul scrio ad attaccare i tedeschi , perché costoro a vevano una forza ta l e, un'organizzazione ta l e che era in es pugnabile, in attaccab ile . Solamen t e gli Alleati potevano fare qualcosa, con la loro strapotenza di mezzi . Neppure la versione de i partigiani di come venne uc ciso Terzilio Tangane lli combacia quell a di Celestino Dionisi . Ecco la test imonianza di Jginio Tili.

11 nostro par tigiano Te rzilio T an ganelli era in vigil anza contro le razz ie tedesche, nella pia n ura verso il lago V ista u n a di cru es t e razzie compiuta in un cascinal e presso Pa;1Ìcarola, tre partigia ni affrontarono i razziatori e riuscirono a togli e rgli i due buoi ch e trascin avano un cannone, catturando così t utto : i 3 milit ari tedeschi, i bu oi e il cannone , e questo se1na far uso di armi . Poco dopo, res isi conto di qua nto accaduto, interve nn e infuriata una p a ttuglia <li sci militari tedeschi; a c.1uesti i nos tri tennero testa con un lancio di bombe a m ano e colpi di pistola, ma sopraggiu nti a l tr i te d es chi richiamati dallo scontro, i nos tri partigiani fu rono sopraffat ti, e m entre Ju e di essi p oterono in qualche modo salvarsi, il T a n ganelli, colpito monal.mente, decedeva . 4

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C iò che è assolutamente certo è che l 'az ione ardita de i pa rtig iani nel liberare i prigionieri dal! ' Isola Maggiore guadagnò loro una certa reputazione, ma provocò anche de ll e conseguenze. Ecco come Gu id o Lana prosegue la s ua storia.

Succede che a Tuoro si s pa rge la notiz ia che a ll 'I sol a c' erano i partigiani . Allora cominciano prima due po i tre, a ven ir e i tedeschi per fare prepotenze Passano dei giorni e in sei o sette arrivano con un barcone . Invece di scendere in paese scendono dietro la casa del prete, dove adesso c'è il giardino davanti a Sauro e e n trano in paese. Cominc iano a g u ardare intorno ed e n tra no ne ll a prima casa sulla destra, scherzano un po' e poi cominc iano a prendere c.1u ello che trovavano, oro e soldi. Quindi da lì van n o di fronte, nella casa cli Pera.i e pure là fa nn o lo stesso lavoro . Nell'Isola si diffuse la notizia: "Ci sono i tedeschi! portano via la roba!" Chi aveva la radio la nascose . E poi c1 uesti, avendo fa tto su bito u n bel bottino, erano diventati euforici e allegri, e g uardavano le case che aveva n o le persiane . "Kapitalisten ." Entravano e buttavano per ar ia ogni cosa finché giungono all'Albergo Barrocci . Il Vec chi o Bartocci aveva la radio, una di c1uelle grosse, l' aveva nascosta in canti n a. Questi arriva n o, c'era il bar e chiedono se c'era la radio ma lui gli dice di no.

Vanno avanti alla casa cli Vincenzo Paci . An che li c'era una radiolina piccina, era un rega lo di nozze. Affia ncata a casa aveva una specie di orticello, e c'erano i covoni, e so tto aveva nascosto la radio. Si era no preoccupati di levare le pers iane, e metterle da u na pa rte . E n trano questi tedesch i. Erano arriva ti in fondo, era l'u l tima casa de l paese, era no propr io eufor ic i. "Kapitalisten, Kapitalisten " A ll o ra, Or lando Ch iappa fr eddosuo cognato era stato i n German i a con i tre n.i della Todts ic come masticava c1ualche parola di t edesco cercò di contrastarli, ma questi si misero a. girare per casa. Arriva.rono nel salottino d ove c'era stata la r adio , chiaramente non c'era p iù ma c'era l'antenna. Quando questi vedono la cosa dicono, "Ci pr ende in giro," e un'a l tra volta Chiappafreddo cercò di rimediare. "Radio kaputt, è a Tuoro da l meccanico " Quelli l o prendo n o e lo portano in cucin a dove c ' era tutta la fami glia. Quando il vecchio Paci vide arr iva re qu esto bottino razziato d i crua e d i là e che lo stava n o por tando via, si alzò di scatto e andò alla porta, sicuramente, si pe nsa, per p rendere la rad io. Se nnonch é,

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dietro la porta c 'era app eso un fucile, e quando l'ha nn o visco alzarsi e andare ver so il fucile, gu elli ha nn o spa rato su bito. C hiapp a fr e d do, che aveva la rivo l te ll a in tasca, m ise la mano di etro per t irarla fu ori ma c ome il te d es c o v i de la rivoltella, l ' a c c hi a pp ò, e C hi app afre ddo azzannò la mano del tede sco. Quello l' arnmazz ò c on la sua rivo l tella ed egli m ori con un pezzo d i carn e tedesca in bocca. T utto in un a stanza . Tl figliolo, po vero Beppe, che vid e il babbo morto lì, cruell'altro ne ll' altra maniera, era vi cino alla por ta, prese il fu cile e sparò i due colpi che c'erano dentro ma non li prese , però i tedesc hi , c1uando vid ero que ll a reazione scapparo no dalla cas a .

Gli isolani eran o tutti per st rad a ad as p e tt are i tedesclù e guando li vide ro uscire fuori ch e s p arav ano all' i mpazza t a, sparirono tutti Questi s i allontanarono dalla c asa, mentre i l povero Beppe uscì fu ori e, mentre stav a rimettendo le cartucce, una pallotto la di rimba lz o lo colpì al calcagno . Cadde in terra, sparò ma n o n prese n ess un o . I tedeschi si dettero alla fuga, cercando di tornare alla b ar ca, se nn onché uno ch e e r a un marinaio i ta li ano, un di sertore, l' unic o c h e aveva un po' di pratica con le arnù, era d ieo:o un mur o, u scì fuori , sparò e p rese un tedes co in pieno. F u solo ferito, però non morì, arrivò carponi fino al la go e si buttò in ac<.1ua .

E per for tuna dell'Isola qu e lli che scappava no lo vi dero butta rsi in acg ua ma lui non sapeva di essere fer ito . L'Isola si riunì un mome nto, e t utti c erc arono di aiuta re q ues to ragazzo che perdeva sa ngue. Intanto nella fanùg lia c o lpi ta dalla tra ge clia . . . solo urli e pianti. Un ragaz z o era cors o die tro ai tedeschi e vide ch e, me ntre tornavano verso Tuoro, buttavano dalla barca tutto cru ell o ch e avevano rub a t o , l e radio , qu es ta roba qu i, t utta in acc1ua. Lì per lì non capi gue sto raga:,:'.to e tornò in paese, "Quelli che fanno ? S tanno buttando tu tto in acg ua , diamoci alla fuga, perché se loro si presen tano a l Comando con uno in meno ... " E infatti è su cc esso che arr ivarono al Comando a Tuoro, partì un carro arm a to, arr i vò su l pontile di Tuoro e comin ci ò a cannon eggi are l 'Iso l a. /\ . noi ci sa lvò la casa del pr ete , le cannon a te o pigliavano c1uella casa o passavano l'Isola .

Io andai in casa. Queste cannonate, sembrava che fossero cascate su un fonnicaio, ci fu un fuggi fuggi. E poi nessuno aveva capito che i tedeschi sparavano col carro armato e siamo andati t utti

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dall'altra pane dell'iso la. Mentre io correvo il Perai arrivò con la sua vecchia manuna che era praticamente considerata paralizzata. D ice, ''Dammi una mano per sorreggerla:' e se la caricò addosso ma lui correva più cli me. Cosicché arrivanuno in fondo al la strada e c'era questo povero Beppe seduto sull a pietra, si teneva il piede in m,u10 che sanguinava. Avevano cercato di levargli la pallottola ma avevano fatto più danno . "Dammi w1a mano," diceva, "sono giovane, non voglio mo1ire." I o avevo questa vecchia addosso, pensavo che qualcuno gli desse una mano. Invece .. . l'istinto di conservazione è tremendo. Che fece, questo poverino? Tornò in casa e si nascose sotto il le tto dove c' erano i morti, e li morì dissanguato anche lui. Intanto parù da Tuoro una barca militare con tutti soldati armati e vennero all'Isola. }2 successo che sull'Iso la c'era un altro disertore, Italo D'Accordi. Ad ,\ozio si era sfasciata ogni cosa, e lui erenuto all'Iso la dove conosceva una ragazza . Ve1me crua pensando essere accolto. Quando vide l'arrivo dei tedeschi pensò di poterci dare una mano e così indossò l'uniforme, ma questo gli costò la pelle. Ins ieme al prete, don Ottavio, cercò di contrattare con i tedeschi per farg li capire che gli altri loro camerati aerano vem1ti qui ad offendere. Cercò di andare nelle case con i tedeschi per fargh capire che gli altri avevano ini.7.iato tutto, invece i tedes chi lo accusarono di mentire. Forse avevano l'intenzione di portarlo al Comando a Tuoro, ma prima gli dettero una mitragliata e ci misero una i.,ruardia. Urlava tutta la notte e nessuno ri uscì ad andare ad aiutar lo . Lui voleva fare da mediatore perché gli altri venivano per fare t utta una razzia. Scapparono tutti gli abitanti. Noialtri avevamo due barche e nmanemmo senza. Noi, correndo, tutta l a famiglia ci nascondemmo in una specie cli bosche t to luogo il lago, e ci trovò uno scoglio grosso e il povero nonno disse, " ·Mettiamoci qui," e ci si buttò in terra lì dietro lo scoglio, ora il caso volle ch e senza accorgersene ci fermammo proprio sotto il viale, quello che porta su al castello, e ci salvò un agave, un'agave enorme, spinosa, che ci fece da scudo perché ce l'avevamo sopra la testa . E c1uesti, da lassù cominciarono a sparare ai pescato ri che fuggivano. Questi erano già lontani e i poch i co lpi che li raggiunsero arrivarono senza forza. Sentirono le urla, e si nascosero sotto ad ogni raffica. Intanto stava facendo notte e vi posso assicurare che vedere le raffiche con i traccianti che si avv icinavano non era una cosa piacevole Io ero sdraiato con i sassi che si erano conficcati nella

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sc hiena. Mia sore ll a Sandra s i e ra infilata le dita ndle o recc hi e per non sentire gli spari. lo, l'ulLima raffica l'ho vista all'alcez;,.a della mia testa, l'ho vista spartire l'albero. Pe nsò, ".Adesso ci tocca," però siccome c'erano queste agavi davanLi a loro non ci vedevano. Intanto si faceva notte. E com e se non basLassero loro, si passava un ricognitore inglese che lanciò una bengala e co sì ci mise di nuovo a giorno. Tutci fermi perché lassù c'erano sempre quelle sentinelle che a ncora sparavano. Li sentimmo parlare e ogni tanto buccavano le cicche sotto. A un certo momento mio padre disse, " on possiamo stare qui in eterno," e sentivamo delle voci c h e venivano d al paese . Piano, piano, s ull'ombra delle pi ante, carpon carponi, arrivò fin o davanti a ll a casa. Davanti c'era il muretco del Perai, c'era una luce di luna incredibile e non sapeva che fare. Attraver sò la strada e si mise su ll 'om bra del muro, senza sa pere che da ll 'altra parte ciel muro c'era il Perni, che vista quell'ombra, faceva la stessa cosa. (\ni.vati dove c'era il cancello si sono trovati a faccia a faccia. Comunque prese notizie per quello c h e era successo, che t ut ti si e ra.no radunati in casa d i un a ltro pescatore. Così, così, a.desso s i va su piano piano, e si arriva alla casa. I \nche noi si andò in cucina e ci si mise sorro il tavolo, era l'u ni co posto rimasto libero. Intanto mio nonno disse, " , \d esso vo i state qui, io vado a ve dere se posso rimed ia re una barca," perché lui giustamente diceva, "Alle donne non fanno nieme, semmai se la prendono con noi uomini. Se riesco a trovare una barca noi ci a llontaniamo ." E gira gira trova la barc a c he era proprio del Paci, che era affo nda ta proprio <lavanti, aJlora pian piano si mene lì senza far rumore, la svuotò, e poi ci imbarcammo noi e il povero bab b o. Co n l' imp egno che ci sa remo affac ciaci al lago p er vedere quando si poteva torna re, le.: donne dovevano mettere un segnale sopra le pietre del porto e così si fece. Remavamo sull'ombra, quindi in un certo momento siamo usciti dal l'ombra e cominciarono a sparare, però viaggiavamo come se avessimo un motore. 1l lago era calmo, uno specchio E così si arrivò a Castiglione del Lago.

Il massacro aveva avuto lu ogo il 14 giugno. Guido , assie me al pad re e al nonno, tornarono a Castiglio ne de l Lago per scopr ire che mo lti abitanti se ne erano andati, che alcuni di essi erano nascos t i nella cantina del Comune e che altri giacevano privi di v ita.

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NOTE AL CAPITOLO 5

l. Bruno Me oni , Alcuni Cenni Rievocativi di Lot ta Partigiana nel Castigli on ese, in Storia della Resistenza nella Zona Sud- Ovest Trasimeno, pp. 118- 119

2. Pi ero Marchettin i, Relaz ioni sulla Attività della Banda Partigiana di Sanfatucchio-Macchie di Castiglione del Lago (Perugia), in Storia d ella Resistenza nella Zona Sud-O vest Trasimeno , p. 67 .

3 . P iero Marche tt ini , Relazioni sulla Attività della Banda Partigiana di Sanfatucchio -Macchie di Castiglione del Lago (Perugia) , in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 69 .

4 . Ig ini o Tili, Relazioni sulla Attività dei Part igiani della Banda di Panica/e, in Storia della R esiste n za nella Zona Sud - Ovest Trasimeno, pp. 6 1-62

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MAPPA 5. LAS ITUAZIONE ALL' INIZIO DELLA BATTAGLIA, 19 GIUGNO 1944

ris h Fus iliers

Panical e • Co ma ndo l,a nca~ hir e ... -\ \ ,,. ', Fus ili e r s 11 Brigala "

~I\ Moiano " • • Palazz uolo

r1;.ciano ' ' ' \ (8 Argyll + S ulh erla nd Highlanders ) ,' 36 Bri gata

I• Maninzano

Le gen da Strade principali S trad e secondarie De posito di munizioni t edesc::o

{Liberata il 19.06 da g li lfas t S urre ys 11 Brigala)

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L'ultima settimana

Nella settimana precedente la battaglia gli Alleati effettuarono una serie di raid aerei, per colpire l'aeroporto, la ferrovia e le postazioni tedesche. I raid,; provocarono danni, .feriti e morti a Castiglione del Lago cosicché molte persone cominciarono ad abbandonare la zona verso le campagne in cerca di un rifugio presso parenti e amici. Non si rendevano conto che andarono proprio dove il passaggio della linea del fronte li avrebbe investili in pieno I tedeschi minarono gli edifici nei villaggi e le strade ne/l'intento di ritardare quanto più possibile l 'avanzata del nemico. La 78" divisione, dopo aver completato la liberazione di Orvieto il 14 giugno, si diresse a nord per :,,ferrare ! 'attacco a Città della Pieve. La cittadina, che era presidiata dalla divisione di paracadutisti tedeschi, .fu liberata il I 9 giugno dal / 0 East S urreys del!' Il a brigata.

Ce lestino Dionisi des crive come g li abitanti di Sanfatucchio ebbero il loro battesimo del fuoco.

Qui tutto è iniziato il 13 giugno. /\ Sanfatucc hio era festa perché c'era un prete che festeggiava tutte le feste del calendario e il 13 era la festa di Sa nt' Antonio da Padova. Qu indi, quel giorno era mezza festa - non so che giorno della settimana era - e in paese, a Sanfatucchio, c'era un po' cli gente. Già in quel momento c ' erano in paese dei tcde sclù sbandati, c hi viaggiava con dei cavalli, chi a p iedi, chi addirittura appresso a un contadino, un ceno Torr ini, cd alcuni rubavano, ad esempio presero un carro con i bu oi. Ques t o carro era fermo li v ici no a l monumento di Sanfatucchi o - c'era una be t tola poco distante - e ad un cerro momento si senù i fischi, dei sibili - i famosi sibili - e poi lo scoppio. Però cascav ano so tto, passavano sopra, e noi, non ci rendevamo conto di che cosa fosse . Ma dopo ci fu qualcuno che aveva fatto il militare, che era to rn ato d a poco da Lib ia, e disse, "Queste sono delle armi'' , e fu allora che iniziò .

CAPITOLO 6
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Pochi giorni prima g li abitanti di Gioie l la avevano reagito piL1ttosto a cuor leggero quando un proi e tto so rvolò le loro tes te. Leo Be rb eglia così racconta, Ar rivaro n o qui dei proiettili di ar tiglieria a lunga gettata. U n a sera eravam o s tati ad una cena, e c'era il babbo di Pi e tro Medi, Gualtiero, che aveva un p o' alzato il gomito. Ad un ce rto punto p assarono questi pro ie ttili so p ra e si vedeva e si se n tiva il rum o re. Un o fa , "Madonna, arr iva no anche qui ,' ' e lu i disse, " Porca M iseria, ci son o tante fossette in Ttalia, p erc hé pisciano proprio sulla nostra?"

Sia la famiglia di Leo che quella di Giulio Cardini decisero che il momento era maturo p er entrare nei rifugi. Leo pros eg ue ,

l o stetti nel rifugio da l 13 o 14 giugno fin ve rso il 22 o il 23, però do p o andai a Porto dove fortunatamente no n ci fu ni e nte, lì si mang ia va il ce rvel lo macinato op pure i budelli de i v it e lli. r\vcndo fa me si mangia.

Nel racconto cli Giu lio ,

No i, pr ima che a ni vasse il fr o n te, facemmo un rifugio in fondo al giardino e ci siamo e ntra ti qualche volta quando se ntivamo le formazioni di b om bardieri alleati, co n qu e l rumor e caratteristico, ma non è ch e qu a ndo eravamo lì ci sa lvav a da qualch e azione bellica. Cè stata un a sera , app un to, ch e non si sa se p erc hé avevano lasci a to la luc e acc esa op pur e c'era no gli olivi ch e aveva n o le foglie arg e nta te, m a ci fu uno sc ari ca m ento di b o mb e per aiu ta r e l'atterraggio d egli aer ei.

Dev 'essere stato propri o allora che Adria na Sordi corse in un rifu g io portand o con sé i due fratelli minori e la so rellin a . Adriana non spi ega se si trovasse o me no in campagna, nella casa d e l lo zio, ma è c e rto c he si trovava abbastanza vicino a l vi ll aggio per tornarvi a prendere dell'acqua.

Siamo rim as ti d e ntr o il ri fugio pe r diciannove giorni. Senza pan e, se nza niente. Di cia nn ove gio rni s en za pane. l o ce ne avevo una ' fila ' e la te nevo per mia s orella cli quattro anni . Se mi chie <lcva una fetta d i pane gliela davo - io ero la più g rande . Aveva mo me sso i materassi laggiù, eravam o sempre sdraia ti Io correvo a la Piana, a casa, perché c'e ra il po z'.l.o, prend ev o un secc hio d'ac qua e p o i mi r int anavo.

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Il 13 giugno fu un data decisiva anche per la famiglia Paggetti di Castiglione del Lago.

La città, che giace sopra un promontorio calcareo, rappresentava un'efficace posiz ione difensiva che consent iva di dominare tutto il lago. A tutt'oggi essa conserva ancora intatte le mura e le tre porte : Porta Senese, che domina la strada che si dirige ad ovest transitando per Pozzuolo; Porta F iorentina, che s i affaccia verso Co11ona, e Po11a Perugina che guarda il lago verso sud offrendo un piacevole co lpo d 'occhi o sulle colline che da Città della Pieve vanno a Panica te, poi fino a Montalera e o ltre. Le mura circoscrivono un insieme di du e piazze magg ior i e d ue minori , attraversate da due stra de princ ip ali ed una strada secondaria. Su via Vittorio Emanuele, che parte da Porta Senese, danno la chi esa di San ta Ma ri a Madda lena e la casa di Gu id o Lana. La via confluisce poi in Piazza Mazzin i, la pia zza principa le, a l centro della quale è posta una brutta fontana del seco lo sco rso costruita per rimpiazza re un antico pozzo. Su un lato del la piazza s i erge la tone con l 'oro logio, mentre su due dei tre lati restanti si levano alcuni interessanti palazzi che ospitano rispettivamente l'ufficio di in formaz ione turistica, la staz ione di pol izia, e l'Hotel Miralago . Da Piazza Mazzini la strada prosegue fino alla più piccola Piazza delle Erbe - dove viveva la famig lia di Antonina Paggetti - confluendo po i nell'altra piazza principale, Pi azza Gramsc i, che ha l'aspetto di un giardino pubblico piuttosto che una canonica piazza, costru ita a mo' di terrazza sul lago: su un lato di Piazza Gramsci si erge il Pa lazzo della Co rgna e su Il 'altro so rge l ' ospedale. La seconda strada corre paralle la a via Vittorio Emanuele e si chiama via de l Forte, in fondo alla quale si trovano la chiesa di San Domenico e le scuole elementari. Dietro via del Fo rte, appena dentro le mu ra, c'è una stradina dove ha sede l'as i lo nido, no ta come via de l!' As i lo Reattelli. Verso nord, nella piana lungo il lago sotto la cittadina, c 'era l'aerodromo . Oggi nella zona sorge un nuovo , anonimo comp lesso abitativo , lad dove c'erano so ltanto campi e case coloniche isolate.

Al tempo del la battaglia della Trasimene L in e le due princ ip al i vie di comunicazione stradale e ferrov iaria - rispettiva mente la strada che collega Arezzo a Roma attraverso Orvieto e la l inea F irenze -Roma - passavano a poca di stanza a occidente dell'aerodromo. Ogg i sono s tate affiancate dall'autostrada Al e dal la tratta ad a lta ve loc ità Firenze-Chiusi. La vecchia linea fe noviaria si fregiav a del nome ' Asse Roma-Berlino', che si può ancora oggi leggere in una iscrizione sulla facciata d i un ed ific io lungo i binari presso la stazione.

Ebbene, in quel la data la famiglia Paggetti, come pure molte a ltre, dec ise di a bba ndonare la propria abitazione per cercare rifu gio in campagna . Antonina ri cord a,

La sera de l 13 g iugno, il pomeriggio anzi, io con la mia famiglia abb iamo preso un barroccino, ci abb iamo messo su le cose indispensabili, materass i, vestiti, qualche va ligia piena di indumenti,

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e partimmo per la Baclia da Pia zza delle Erbe Noi eravamo tre figli, la mamma, il babbo e la vecchi a nonna ma lei non voleva venire con noi. Era una donna piccina ma m olto coraggios a. Questo barr ocino lo tiravamo un po' per uno, noi figli <la clie tro a la mam ma face va da somaro davanti - perché il babb o non s cava tanto b ene, era sempre stato tanto lagnoso -e partimmo per la Badia, tutta gu e lla s tra da per La C en etta, proprio in bo cca al lupo. Tanti, tanti ted es chi c'erano.

Arr iv am mo lassù e c'era n o g ua ttto c ase in fila , e ci mettemmo sulla lo ggia di una casa colonica. Era estate, faceva n otte tardi perché era n o le giornate p iù lung h e dell' anno, ma, nel momento in cui arrivammo, cominciava a fare sc ur o e i b eng a la sopra Castigl ione del La go s i ve de vano benissimo . Allora noi pensavamo a questa nonna che avevamo la sciato indietro co n ta nto rammarico. Ma le i . .. non c'era modo per portarla v ia. In qu ell a serata il bombardamen t o durò per tanto t empo per ch é e ra piena di l uce, si vedeva proprio come di giorno . Andam m o dentro q uesto rifugio e s ia mo sta ti lì p er tan ti giorni finche no n è passato il fronte. Il rifugio era s caco fatto sotto il g repp o , giù n ei ca mp i. Erava m o tante persone, quattordici o qu indici, e nessuno si muoveva. C'era la gente del posto, gli uornini, la famiglia Mearini . .. mia manm1a . .. usc iva solo lei per cercare di porta r ci qualcosa da man giare . Andava nei buchi dell e pa tate fra un bombar d amento e un altro, l e scavava e faceva dei tegami d i patate lesse nella casa dove erava m o prim a . Era p ericol oso acce nd ere il c amin o p erc h é vedevano il fumo, allora solo il for n o . .. Qualcosa avevamo : qua lche rap a, mi rico rdo mo lt o bene delle patate le sse, m a non c'era altro.

La fami g lia di Dino Sacchi viv e va in una casa c o lon ic a nei p res si d i Castig l ione del Lago, lungo la strada che univa Orvieto a Chiusi - nota agli

A lleati come Route 71. Cos ì Dino racconta ,

C'eravamo anda ti a nch e noi in camp agna perch é dicevano che qui, s iccom e c'era l'aeroporto e qua c'era la strada per Roman on c'era mic a l' au tos trad a - dicevan o ch e g ui ci bomb ard avano, che era meglio andarsene, e siamo andati a Vitellino, dove c'è la scu o la. C i siamo sta ti due nott i, an dam mo d a qu esta zia, ci mettemmo sui fondi dove ci avevano fatto i letti U na notte due canno n ate prese ro proprio il t etto e la ma t tina qu a nd o mi sv egliai

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\•idi tu tto il ciel o. " Ma dove sono," mi son o chies to, "che cos' è suc cesso~ " .-\llora abb iamo preso tutta la nos tra roba e siamo to rnati a casa . "Questa noctc, du e bo mb e - se dobbi am o mor ir e, mo riamo a cas a nostra," c i siamo det ti.

In ta nto a Cas tiglion e la nonn a di Anto nina si agg regò a molti deg li altri abit a nti che , inv ece di anda rsene in campa gna, si rifug iarono ne lla cantina sotto al Com un e . Antoni na co ntin ua,

L a m ia n on na, in s ie me al la levatri ce, insiem e a l pr ete , ins ie m e ad alr r e persone ch e erano rim aste nel paese, m o l ti anzia ni - povero Oraz io, era l 'arc hi v is ta comu n ale - a nd arono tutti nei fo ndi de l C omun e dove c ' erano le leg naie. Lì ora h a nno rifatto il sa lone de l co n siglio co mu na le . U n o spostame n to d 'aria fece s battere la m ia no n na co ntro il muro e si rn ppe il femore, p o veretta. La mi se ro su un mate rass o, la c opri ron o. C' e r a il professore d e ll 'ospeda l e, che era un rumeno, e a ll o r a q uesto qui non sa p eva come far e per qu esta povera vecchi a ch e aveva più di ot tant 'anni. Alla fin e lei è campa.ta fin o a nova ntaqu at tro anni, m a è stata per se i mesi sul letto discesa con un rorolo di gio rna li sott o il fe m o re fin c hé non si è fatt o il sop rosso . D o p o la ga mb a si era acco rcia ta ma lei co n il b asto ne ha ca mmin ato .

Anche il parroco ragg iunse i fedeli in ca ntina. Do n Remo Se rafini - pa rroco di Sa nfatucc hi o - scri sse, citando dalle M emorie di don Tommaso Ve cchiparr oc o di Cast ig lion e de l La go durante la gu e rr a - ch e assi eme a molti comp aes ani d o n Tomm as o cercò protezione nell ' ampia cell a so tterran ea della Pretura, ove trascorse parec chi g iorni. Eg li dormì s ull a pag li a , come tutti gli altri , ce rcand o di aiu tare, confo rta re , prega ndo e rec it ando il ros ario co n loro tre vo lt e al giorno. 1

C itando dire ttam ent e il diari o di don Tom maso , don Remo descri ss e così l ' esperienza d i q uei g iorni:

Cas tiglion e del Lago ebbe il passaggi o de l fron te cli gu e rra, soprattu tto d al 13 a l 29 giugno 1944, e [i s uo i abitanti J tocc ar o no co n ma n o c h e cos'è il campo de ll a pi ù sa ng uin osa b att agl ia .

F urono 16 giornj <l ' inferno! Da lla te rra sibili sinistri di granate e cli can n onate; d a l cie lo b omba rdament i e mitrag li a m ent i e razzi

lumin os i <l i n o tt e. A ltr e 19 v ittime n e ll a po p o lazio n e c ivile, a lcune d e lle qual i ba rb a ra mente truc id ate senza r ag ion e d a i

Tedes chi in ri tira ta. La notte da l 13 al 14 giugno fu la p iù te rri bi le.

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Ben 7 volle un aeroplano tedesco bombardò dall'alco Castiglione de l Lago, seminando disastri e morte. 2

Antonina P aggetti ricorda i suoi vicini, tutti uccisi, Morirono diverse perso n e e tan te rimasero fe ri te. Stavano uscendo perché c'era stato l'allar me aereo e stavano scendendo pe r la strada che va giù verso il lago. Morirono tre che abit.avano davanti a casa mia. Tutta la famiglia, babbo, mamma e figlia. Eravamo sem p re insieme. E ci canzonavano quando noi andavamo via. Lei era italjana però aveva vissuto per ta nti ann i in Fran cia e par lava con l'accento stretto francese. Ci d iceva, "Ma dove and a te, s ta t e gui, dove andate in bocca al lupo?" Noi, invece, impauriti. di qu es ti bombardamenti, partimmo. 1\lotirono Pagnotta, il babbo di I\rnaldo, e Gina Monotto li , e Raniero e Maria Teresa Pizzuti. Abitavano tutti in via del Forte.

Guido Lana, assieme al padre e al nonno tornò dall'Isola Maggiore e si rese co nto quanto la cittad ina fosse stata severamente danneggiata . Guido racconta,

Si arrivò a Casciglione de l Lago e in mezzo alle canne si trovò arenato un crag h erro, e a ll ora prendemmo la barca e la mettemmo al sicuro . 11 motoscafo era p ieno d i pu lci , ma come ci fossero andate non si sa - mio padre, che e ra d i ca rn agione molto chiara, non le dico come lo ridussero Disse mio no n no, "Io sono vecchio, ci vado io a vedere." D a li chiese appunto come stava n o l e cose, c i venne a p r endere e disse, "C'è qualche tedesco in giro, pe rò nie n te d i pericoloso," gu indi venimmo su in paese, a casa, per prende r e q ualcosa da ma n giare

La lor o casa, ac can to a ll a chiesa parrocchiale, e r a stata colpita da una granata come test im oni av a la brecci a ne l te tto Ess i no n t ro va ro no pra ti ca men te nulla da mangiare a parte qualche vasetto di ma r me llat a e un pr os ciu tto rid otto all'osso. Guido Lana prosegue,

Con l'afa <li giugno, avendo da m a ng ia re so lo u n osso di prosciutto, ci veniva la sete.

Poi descr ive un mo me n to di fo rzata ilar it à ch e s i s tam pò nell a sua me m oria.

Una sce n etta di que l giorno, che quando si arrivò a casa d a l porto c'era u n g r uppo <li tedesch i che ridevano, scherzavano,

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c o ntenti - avevan o aperro il nego zi o Je l cappellaio, s otto la cas a de l prete, e u s civano c o n tutti i cap pelli infil ati, c'er a u n o che aveva messo gu a rr.ro fez , rigidi, co n la fran gia a par te , giocava n o . E qu es ti sa pevan o c he o ggi c i s i sal va ma d omani ... ?

li suo racconto pro s egue soffermandosi su ll 'a ttività de i tedeschi nell a cittadina.

A ll 'os p e d ak aveva n o fatt o una s p ec ie di osserv at o ri o e guan d o siamo tornati su a bbiamo trovato ch e c'eran o i ted es chi c h e scavano ste n dend o la lin e a t e lefo nic a fi n gi ù.

Erano consapevoli c he i tedeschi, avendoli notati , a vrebb e ro potuto scambiarli per malinten z ionati. La s anzion e per co lo ro che minacciav a no di gu as tare i te legra fi era l 'ese cu z ione. Adel e Ta v ini di ce ,

Al mio c a mpo sop ra cas a c' e ra un fi lo che ser viva p er il tele fo n o . E r a aranc io n e ... se qu alcu n o avesse avuto il coraggio di tagliarla dov evamo far e atten zi o ne, pc.:r c h é se c i trov a van o , amma zzava no tu tta la fami g lia.

Lo stesso Guido riferi s ce di un incidente che coinvolse le truppe a lleate a Ma g ione - pa es e che sorge in col Iina su l la sponda opposta d e l lago ri s pett o a Casti g lione.

So tto Ma 6rìo ne un co ntadin o va n el campo e vede i fili e p e n s a " Q ues ti va nn o ben e.: pe r la vigna, " comincia a tirare q ues ti fili e li tag li a . U n a p a t t ug li a di ing les i a nd ò a ce rcar e co me m ai .. . c.: l' ha fucilato s ul posto. Perc h é la gu e rra non è mica uno sche r .1,0, no n g li h a nno c hi es to p e r ché li aveva presi, aveva roLco la linea Ji comuni caz ion e c iò bastava . La g u e rra è cos ì. Se una cos a non s i dev e fa re, non s i deve fare e b asta, non importa <l i ch i s i u-aua .

Torn ando al le pa role di d on To mma so riportate da don Remo, è diffic i le imma g inare pe rché un ae reo ted es co a v re bbe do v uto bomb a rdare Cas ti g lione la notte tra il 13 e il 14 g iugno 1944 , con s iderato c he c ' era no tede sc hi sia in città che all'ospedale. Prob abi lm ente s i trattav a di un'ip otes i e rrata, eg l i accu sa va i tedes chi di qualcosa di cui non e rano colp ev oli. Oc corre o sse rvare ch e don Tomm as o usa s pesso immagini mo lto colorite, per ese mpio ,

Rimane va n o, purtro ppo, in Italia g )j eser cili ted esc hi , in se n sata mente c hiam a t iv i da M uss olini in a iut o, i qu ali, d i

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conseguenza, mentre tentavano cli fronteg giare Ing lesi e Americani avanzanti da l Meridione d'Italia, si abbandonarono nella lenta ma inevita bil e ri tirata a tutte le più feroci rappr es aglie, degni emuli d e i loro antenati U nni e Vandali. 3

È assai più v erosimile che la cittadina fosse bombardata dagli aerei Alleati che avevano come obiettivo l'aerodromo , in preparazione dell'attacco del la 78" divisione a lla Trasimene Une.

Thomas McCrow , appartenente all '8° battaglione The Argyll and Suth erland Hìghlanders - che in sieme con i l 6° West Kents e il 5° Buffi costituiva la 36" brigata - scrisse ne l proprio diario,

15 -16 - 17 gi ug no. Approccio alla zo n a cli attesa, 6 miglia a s ud di Città della Pi e ve. In g iro ci so no molti ce cc hini. Lasciato il punto 319, vicino a C it tà della Pieve, alle ore l 1. Siamo ava n za to per nmo il giorno - molto bagnato. 11 soldato Drake è stato fr e dd at o da un cccchino. 4

Il 5° N orthamptons della 11" bri ga ta s tava dando l'ass alto al Mon~ Gabbione, situato a est di Città della Pieve, in quella che è considerata la migliore ~i combattimento mai eseguita dal battaglione. Il terreno collina re s ul quale stava n o combattendo è stato descritto dal colonnello John Hor s fall dei London Jrish Rijles come " il più insid ioso terreno co ll inare che avessi mai visto sino ad allora in Itali a . " 5 Nel suo libro Up th e Boot: a Private :., War, Lawrencc Fish - a llora apparte nente al l O East Surreys, della 11 a brigatadescrisse l ' attacco del s uo battaglione a Città d e lla Piev e.

C o n una s e rie di avanzate e di scara mucc e ci avvicinammo a ll e pendici di C ittà d ella· Pieve, finen<lo so rt o un vig oroso fuoco d'artiglieria nella p e nombra crepuscolare de l tra m o nt o . La mattina s e gue nte siamo avanzaci sulla città, incontrando per la strada un cannone anticarr o d a 88 mm m esso fuori uso e un paio di s erventi senza v ita ch e giacevano nei pressi. Alle prim e lu ci la ci ttà pa r eva Lranquilla; croppo tra nquilla. Se i tedeschi davvero se ne fossero andati, saremmo stati acco lti dai cittadini festanti.(•

Il IO East Surreys era il secondo scaglione di truppe alleate che tentavano di prende re la città, la quale è sita in a lto in una posizione prospiciente la Val di C hiana, dalla parte opposta rispetto a Chiusi. Allora , pr ima dell'avvento dell'autostrada , Città della Pieve occupava una posizione chi av e, giacendo s u uno dei punti più alti sovrastanti l' unica strada tra O rv ieto e Castiglione de l Lago.

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Dalla cittadina si gode tuttora un'incantevole vista sul lago. Parecchi giorni prin1a g li lrish Fusiliers della 33n brigata eran o riusciti a entrare in città per esse re pe rò su bito respinti dalla 1a di visione paracadutisti. In seguito, il J 8 g iugno, anche loro s i mo ssero da sud a est verso il Monte G iove prima d i oltrepassare Città della Pieve e muovere verso nord, attraverso le colline più bas se che decl inan o verso il lago. Fu pro prio s ulla s ommità di una di queste colline, esattamente ove sorge il Castello di Montalera, che il generale di brigata Pat Scott installò il s uo quartiere generale dal qua le go de va di una panoramica sull' intero campo di battaglia. Anche i Lancashire Fusiliers del]' 11• brigata mo sse ro verso nord. Pete r Barrow, che era assegnato al loro quart ie re generale, scrisse,

I l 18 giugno il quarrjere generale del battaglione si trasferì a Pi egato M u oven d o ci a tt raverso i l bosco per raggi u ngere Panicale siamo arr ivaci in una fattoria che era stata u tilizzata da una .retroguardia tedesca come postazio n e per una mi traglia trice, poi ripulita dai nostri uomini co n un a gra n ata . Un Gerry era stato ucciso e poi disteso s u di u n p icc olo carro. Gli i talia n i che trovammo lì volevano sape r e cosa farne , così dicemmo loro che d ovev a essere se p pelli to e su ll a tomba fosse lasciato u n paletto con attaccata la sua medaglietta d ' id e n tità. L'uomo doveva essere stato almeno u n sot tufficia le e indossava a b i ti e leganti cd un be l paio di stivali luc idi Il ragazzino della povera famig lia italiana, che avrà avuto dod ici ann i, chiese se p oteva avere queg l i s t ivali: noi accon sent i mmo e p ri m a ch e c e n e andassimo già li aveva sfil ati e se li stava p rova nd o . 7

Poi P eter salì con i Lancashire Fusiliers verso Pan ica le, dove g l i Alleati ricevettero un caldo benvenuto almeno da parte di una famiglia . Kevin Hil l, ora un tenente colonnello in pen s ione , ma a quel te mpo comandante de lla compagnia C, ricorda che

erano in corso i p reparativi di un m a t rimonio e il padre d e lla sposa venne e ci invitò a bere u n biccruere di vino. An d ò in g iardin o per scavare e, tirando fuori il vino, disse, " l'avevo na s costo a causa dei ted esc hi , n on vo levo che se lo prendessero."

La sposa e lo s poso d ovettero cambiare il program m a della lun a d i miele. Invece di andare a nord come previsto, dopo u n ra pido esame d e lla situazione a nel arono in vece a s ud nella direzione da cui venivamo n o i. 8

I partigiani scesero dal Monte P au si Ilo dopo l'arrivo deg li Alleati e alcuni di loro s i misero a dispos iz ion e del Comando all eato di Panicale. Mario Taini s crisse,

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Ormai eravamo liberi e noi cli questo piccolo gruppo tutti sa lvi. f\Jcuni che lo poterono si allontanarono per le proprie case, e anche io in serata, finalmente tornare a Panicale, trovando la occupata dagli Alleati E li, trovai anche i prigionieri russi che erano partigiani con noi, a disposizione del Comando Alleato.

Il quale Comando era provvisoriamente alloggiato in Piazza

Umberto I nell'appartamento della famiglia Pannocchia, sotto gli ordini del Cap. Paterson C. II (Brit) Inf Bde dello Stato Maggiore 78 Div. Nel rivedermi quei prigionieri mi fecero gran festa, ed anche io ed al t ri partigiani come me, rimanemmo a disposizione di quel Comando. Il quale Comando, nei giorni successivi, ci utilizzò portandoci sul fronte per attraversarlo allo scopo cli osservare le posizioni e postazioni tedesche e forni.re le necessarie notizie e informazioni utili alla grossa battaglia che si stava combattendo per rompere la dura resistenza tedesca. 9

Il capitano al qua le si accenna nel precedente brano era quasi certamente il capitano A.O. Paterson . Kevin Hill par la di un certo Pat, a quel tempo ufficiale in servizio di stato magg iore presso il quartier generale dell' I I a brigata di fanteria . 10

Come gli Alleati si fecero sotto, i tedeschi cominciarono a seminare diffusamente le mine. Maria Brozzetti afferma che a Casamaggiore minarono l 'intero villaggio. Il vicino di Giulio Cardini venne costretto a piantare le mine d i fronte a casa sua per farla eventualmente esp lodere , ostruendo così l'intera sede strada le da Vaiano a Gioiella, allo scopo di ritardare l'avanzata alleata. Giulio dice,

Quando Felice Giulietti scavava la fossa per la mina davanti a casa sua lui chiese una sigaretta a un tedesco e il tedesco gli disse "se vai giù per la strada troverai tutte le sigarette che vuoi, perché lì ci sono gli americani." Poi ci ripensò, e gli dette questa sigaretta, e anzi lo aiutò persino a scavare questa fossa.

Adele Tavini riferisce di un identico comportamento tenuto dai tedeschi a Centoia,

A Centoia c'è una grande villa sulla strada e allora i tedeschi avevano messo c1ueste mine . .. quelle grandi, anticarro. Erano tutte collegate e dovevano far saltare il palazzo. Un certo Arturo, che aveva fatto il militare, li aveva visti mentre stavano mettendo sotto terra le mine. Ce n'erano otto, tutto intorno villa. Di nascosto, perché c'era il copri fuoco, con le piccc~le pinze, non so come, è

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riuscito a tag liare i fili e non è sa ltato nien te. Non gli mancava il coraggio anche se era borghese. Ci ha raccontato tutto dopo, perché se veniva scoperto . .. la villa doveva salta re per bloccare la strada.

Davide Roech ini dice che a Sanfatucchio n on solo minarono una casa ma add iri ttu ra gli diedero fuoco . C'e ra la Casa del Fas cista Prima di partire i tedeschi che l' hanno minata tutta, perché dentro c'erano tutti i documenti del fascismo ... guand o l'hanno minata, le hanno dato fuoco, era rasata proprio. Sotto c'era un tedesco sullo scantinato. Io non penso che fosse gue llo che l'aveva minata , guello si vo leva nascondere dalla battaglia perché si era stufato.

Forse un po ' bizzarro e certamente curioso fu il tranello che i tedeschi tesero agli Alleat i, che viene raccontato da ogni castiglionese q uando si rievoca la guerra Ecco la versione di Guido Lana.

Avevano organizzato u n bel gioch ino. Avevano dei piccoli cann oni che trainavano co n i cam ion, ognuno aveva un caricarore cli cinque colpi. Me ttevano il cannone in posizione, sparavano i cinque colpi, che poi part ivano . Dall'a.ltra parte [gli Alleat i, a Panicale,J vedeva no le fumate e sparavano. Per cui credevano che ci fossero chissà quanti tedeschi gui, invece c'era un camion, un guidato re e un'a ltra p ersona, oppure un altro camion, da sei a otto pe rsone a l massimo. In più avevano messo deUe sagome tra i merli del castello, e da là con i binocoli le prendevano come soldati. E per m ass im a carog11a, c'era un mu lo che era con loro - lo avevano preso per t rasportare qualcosa - e rimase impigliato con la carretta al fin estrone grande che c' è in fondo alla corsia, per cui ogni volta che si sparava una cannonata questa bestia, poveretta, si ritirava, però aveva la carretta fuori, e vedevano questa cosa che si ritirava e non potevano sapere ch e cosa fosse . Quindi, canno n a te all'ospe d a le un'altra volta .

Antonina Paggetti oss erva,

Questo fronte non passava mai perc h é gli inglesi vedevano queste sagome suUe mura del paese.

Anto n ia Vinerba scrisse che

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Castiglione del Lago era occupato da una guarn1g10ne tedesca comprendente un tedesco e due po lacchi. Per dare l'impres sio ne di essere più numerosi avevano messo pupazzi con elmetti tedeschi lungo la merlatura del cas tello. Da Pescia si aveva l'impressione che Castiglione fosse presidiato da un forte contingente tedesco, da qui la convinzione della nece ss ità di bombardare il paese .

Maria Reattelli rammenta che, in seguito, i pupazzi furono sistemati in casa sua Dice ,

Nel mio garage per mol to tempo ci sono state le sagome dei soldati tedeschi. Uno del castello le muo veva e la ge nte diceva, 'ven i te avanti, non c'è nessuno', gli Allea t i bombardavano e bombardavano e non andavano oltre. Tu tti.

Alla gente del posto piace pensare che fu questo tranello a trattenere gli A l leati ma in realtà le cose andarono diversamente: essi non furono effettivamente in grado di rompere la Trasimene Line fino a l 29 giugno.

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NOTE AL CAPITOLO 6

1. D on Remo Serafini, 1993, p 126

2. Don Remo Serafini , 1993, p. 124.

3. D on R emo Serafini, 1993, p. 124.

4. Thomas McCrow, estratto dal Diario di guerra, sc ritto in una lettera all 'autrice, 30 Marzo 2000.

5. "The foulest b it oflta lian hill country I had seen so far", John Horsfall , p 140 .

6 Lawrence Fish, p. 130.

7. Peter Barrow, in una testimon ianza scritta fornita all ' autrice da K evin H ill, settembre 2000.

8. Kev in Hill, in un 'in terv ista con l'autrice , se ttembre 2 000 .

9. Mario Ta ini, Il mio Contributo - Quattro Sbandati nella Lotta Partigian a nella Zona Sud del Trasim eno, in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest del Trasimeno, p. 193 .

1O K evi n Hill, lettera all'autrice , marzo 2001

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SAS 8 A rg yll +.

S uth cr land Highlanders

( 78 Di vis i one)

S R 5 B uffs

Vill a o, c fu int e rro gato il 'Signor C imbano'

Piazzo le d e ll e mitragliat ri ci tedesche

Due tank.~ m ess i fuori co mbattimento qui · limite dell'a va nzata

O Km / lii / / / / Ve r so Chiusi Lago di / / 36 Brigata : ' .· Verso \; VAIANO 4'i/lzA1$ . Sanfatucchio ' . ···~- ·r~T;r / · · ·. ·:. · ·· -~ \ li Cc llaio · ·,.. ~'"' . ...,~ .·· C unbarm \ •\ ., · · • \'-('"'Qc~.· \ V ILLASTRADA · · · ~VCi111bano·~ ,.,,.' . ' .,,. .,,. ~'-' ·/'t ' .,,,,,..,,,,,. ,·. \)' ' / d> ·. ,:::i I V>·... \ / I t<·.: ··· •.~a nta gallbm , r . ~s.,. oggr ... v ···" d> : • V}· ~····
TRESA ;!#\ • e:,.':, \ -;;, 1 Pal auolo \ I I Verso Chius i I I Legenda
MAPPA 6. VILLASTRADA-VAIANO , 20-21 GIUGNO
Torr.
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Comincia la battaglia

Cimbano, Villastrada e Vaiano

19 - 22 giugno 1944

Il generale James, comandante della 36" brigata, 78° divisione , il 20 giugno lanciò i suoi uomini ali 'attacco della Tra s imene Line , a Villastrada. Sebbene il villaggio venire liberato, i tedeschi respinsero l'offensiva a seguire che James lanciò verso Vaiano. La popolazione di Vaiano, rifugiatasi nelle cantine sotto i palaz zi della piazza o nei nascondigli tra i ripidi oliveti che scendono al Lago di Chiusi, udì crollare il campanile della chiesa. Quelli che ebbero il coraggio di mettere la testa fuori dai rifugi videro i tanks della Wiltshire Yeomanry in fìamme, tutti in fila lungo la strada che porta da Vaiano a Villastrada .

Il 19 giugno a Jack Doyle fu ordinato di unirsi a Rover David. Frutto dell' ingegno di David Hayson, generale dell'Aeronautica, Rover David non era che un sistema che prevedeva l'impiego di un 'u nità per le operazioni mobili da dislocare in una posizione strategica, a bordo di un 'autoblindo o di w1a jeep oppure occasionalmente dentro un'abitazione in rovina. In ogni caso, questa unità si sarebbe posizionata subito a ridosso di quel pezzo di fronte tedesco, da cui partiva uno sbarramento di fuoco, che impediva l'avanzata delle truppe alleate . Questa unità era in contatto con le forze aeree ed era in grado di guidare le operazioni di bombardamento su quel!' obbiettivo . Entro la fine della settimana poté installare il suo quart iere generale a Panicale.

La sera precedente a Città della Pieve la 78a divisione , grazie ad un piccolo colpo di fortuna, riuscì a vincere la battaglia che si era protratta nella città per tre giorni con notevoli perdite da entrambe le parti. Albert Hodgson del 138° City ofLondon Field Regiment, Royal Artillery, raccontò che il 18 giugno in tarda serata il Centro di comando della divisione intercettò un messaggio del nemico contenente le indicazioni per il ritiro da Città della Pieve. Un rapporto dei Surreys dice,

Cinque minuti più tardi le artiglier i e della divisione bersagliarono costantemente le uscite della città. La mattina seguente i sobborghi di Città della Pieve era no disseminati di

CAPITOLO 7
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corpi di paracadutisti tedeschi ondirneno, i pochi che si salvarono continuarono a colpire le nostre truppe con azioni di ce cchinaggio, finché la città non fu ripuli ra . 1

Poi il 1° East Surreys avanzò alla volta di Moiano e i partigiani reg istrarono ne ll e l oro memo ri e quell 'a rriv o, a lungo attes o, delle truppe al leate. So li smo Sacco scrisse,

[passammo la] caldissima domenica 18 giugno 1944, so rro l'intenso bombardamento incrnciato delle contrapposte artiglierie e le fi tte granate che condizionavano i nostri movimenti. Così a norrc noi non sap evamo ancora come scavano le cose. Di gu es to ci ren d emmo conto nella tard a ma ttinata del giorno su ccessivo 19 giugno, guan<lo vede mm o s cend ere nwneros i carri arm ati legge ri inglesi d a lle co ll ine del pievese verso la pianura di Moiano. «La vist.a di quei mezz i fin poco p1ima apportatori dì motte, ora enmo annuncio dì vfra, e n o i in uno spontaneo s lancio di gioia ci abbracciammo e co n Alfio 'Luca' che iniziò cantammo 'Bandi era Rossa'» 2

Alcuni di quei partigiani ch e eran o com uni sti si sentivano a disagio per via del fatto che i loro lib eratori erano parte inte gra nte del mondo capitali sta e non di qu e llo comunist a e Sergio Marchini non manc ò di puntuali zz arlo quando descrisse il segue nt e episodio.

Vogli o ricord are anche l ' ultimo epi so dio di g ue rra nella no s tra zona, liberata il giorno 19 giugno, cp..1ando, scesi da l m o nte con g li ing lesi nella pianura di foiano, tre mie i partigiani «A lberino» e altre due che non ricordo, in ricogni:.àone nella p iccola valle del Maranzano p e r individuare un 'a ttiv i ss im a b atteria re<lesca di retroguardia, furono oggetto d e lle mira cli una loro mitraglia e si salvaron o die t ro il g reto del torrente, difendend os i con lanci o di bombe a man o e provocando così l'immediato interve nto di una pattuglia avanz ata ingl ese, lì nei pressi, che, nello s contro, sopraffece i tedeschi , che eb b ero tre morti e perse ro otto u omi ni fatti prigionieri e tutte le anni . 1 p artigiani però, in compenso, fur o no di sarm ati e chiusi in uno s talle to del contad ino li v icin o, da do ve , chiarire le cos e, furono li berati alc une ore dopo . C osì, nella .J soci e tà borghe s e, si trattano gli s trani eri, anche se amic i.3

Successivamente g li Alleati crearono un campo d'att er raggi o provvisorio a Moiano come pure un ospedale da campo. Solismo Sacco scrisse,

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Gli AUeati dovettero allesrire a Moiano un improvvisato campo di aviazione per elicotteri e cacciabombardieri, che fu sulla larga pianura tra le ville de l Dott. Belmonte e del maestro Ciarapica . Inoltre stabilirono il Comando di tutto il fronte centrale proprio nella mia abitazione, dietro la quale avevano alzato l' alta antenna della radio col cavo che da ll a finestra retrostante entrava nella stanza ove era. la necessaria apparecchiatura tecn ica. Qui gli inviati della stampa attingevano le notizie ed informa%ioni militari da diffondere nei bollettini. 4

Il giorno 19 g li Argyll and Sutherland Highlanders stavano mobilitati in attesa a Palazzo lo sul lato co ll inare proprio sopra la zona meridiona le di Moiano. Thomas McCrow della compagnia B scrisse che essi "rimasero appostati per tutto il giorno". " Nel frattempo a Vaiano i tedeschi avevano trascorso la sera del J 8 banchettando a casa di Giulio Cozzi Lepri. Silvana, la sua nipote, dice, La mattina del 18 giugno sono arrivati altri tedeschi. Io ero una bamb ina, avevo dodici anni. La mia famig.Lia mi nascose - una giornata incera sono stata chiusa di sopra, al buio, se nza vedere nulla perché i tedeschi potevano salire e trovarmi Hanno preso l e donne, hanno pe lato i polli gui nell'aia, e hanno cucinato. Chi ha cucinato non mi ricordo, non vedevo. Le vo ci giravano che il comandante tedesco, maresciallo Walter, aveva de tto che facevano la ritirata, che non sarebbero passati di gui, ma sarebbero passati per Perugia. La mia mamma aiutò a pelare questi poUi, po i trovò un anello in quel po z%0 laggiù. Non sapeva se l'avevano messo, ma lei l'ha rrovato, ha chiamato questo tedesco e gliel'ha dato, perc h é quella sera con tutte le rappresaglie che c'erano aveva paura e g liel'ha consegnato .

Ques to l' ho saputo so lo la sera p erché sono stata chiusa tutt o il giorno. La mia mamma i tedeschi l'lnnno presa a schiaffi, guclla mattina che (le donne] cucinavano. Le dettero gli scapaccioni, poi c'era la ruota di una macchina e gliela tiravano . Qui sapevano, diciamo, che non erano graditi. Si rifacevano su di noi per ch é era stato insegnato loro che in questa casa non erano grad i ti.

Più volte in quei giorni il prete di Vaiano, don Angelo Gori, salì in cima al campanile e scru tò, scavalcando con lo sguardo il vicino villaggio di Villastrada sulla collina prospiciente, la stata le 71 ossia la strada Chiusi -Castiglione del Lago . Egli udì il rumore de l le arm i che gli parve provenire da quella direzione

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ma che in realtà pro ve ni va da l l'altra pa rte de ll a va l lata, da C ittà de l la Pi e ve . Di notte la vista dei proietti l i incuteva ansi a e terrore. l i 17 giugno, mentre insie me al fra t e) lo s i tro vava lass ù in c ima pe r ass iste re all e man o vre de ll e truppe tedesche che prendevano posizione, un soldato tedesco, che stava in piedi accanto al monum e nto de l vill aggio, puntò il fuc il e contro d i lo ro int imand og li di scendere subito: temeva che stessero segnalando qualcosa a l nem ico che, pensava no , s i stess e acc i nge ndo a d attac care a Vil last ra da. 6 Don Remo Serafini scrisse che

quella sera 18 giugno pochi dormirono nel proprio letto.

[ 1 P oca ge n te [p a rtec i pò [ a ll 'u ni ca Messa celebrata presto.

Quella sera fu l'ultima volta che la ca m pana co l suo a rgenteo suono gridò dal campanile la pn.:sem:a di Dio al popolo cristiano.

D . .A nge lo Gori c on la pro p ria famig li a : la m adre j ], il fratello t.. .], la cognata 1 ], la nipote f...], si rifugiarono nella ca ntina; v i po rta ro n o gli arre di sa cr i per la Messa, oggetti cari; ed ivi alla meglio riposarono seduti, a pp oggiati ai muri. Fuori rumori di ma c chine da pr in cip i o; poi qualche s coppio in lontananza; poi sile n zio e b ui o; so lo l o stro pi cciare di qua lc he so ldato sotto una tenda aperta addossata ad una macchina vicino all a c a sa p arrocch ia lc. 7

S ilvana continua,

Aveva m o fat t o un r ifu g io i n ca n ti na , e il mio n o nn o, che aveva già settantasei anni, ci ha eletto "Andate giù voialtri, io rima ngo qu i in casa," e an d ammo tutti in cantina e sentivamo gli aeroplan i, gli inglesi con le mi tragliatrici , com b at t eva n o in continuazione . A d un cerco punto venne la m ia nonna, la ma mm a d e ll a mi a m amma , da dietro cas a, <l ai ca mpi , "A nd ate v ia. tutti, andate via, porcate via la Silvana," perché i precedenti erano che il m io n onn o e ra a n tifascista e aveva paura ch e i tedes ch i potevano iifarsi anche su di mc . "Porrate via la S ilvana p erc h é ci so n o tutte le SS ubriache, hanno <lue can n on i lassù e fanno strage."

Pioveva a diro tto, semb rava l'i nve rn o, m a era la se ra ci e l 1. 8 g iug n o che ci si al7.a con le coperLe e si cerca cli andare via. Si sente il can n o ne d ei t ed esc hi che sfo nd a og ni po r ta. Il m io bab b o co r re d i corsa a vedere <lei mio nonno . Di già c'era un tedesco in casa, aveva preso il nonn o pe r i p ie di e l' aveva buttato per terra. Noi qui cliecro p er il campo, che era il nostro, e si in comin ciò ad a n d a re giù, e pioveva, p ioveva, finché non ci portarono in casa un

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contadino, Lungarelli, e questa d onna, poveretta, m i v o leva far bere un uovo, dare la minestra, ma io avevo tanta paura, non volli nulla, e m i fe cero sdraiare nel let to e si vedeva gli aeroplani che sorvo lavano perc hé il tetto era scoperchiato.

La matt ina seg uente, i I l 9 giugno, do n Angelo Go r i celeb rò la messa nella sua cant ina. Ad essa presero parte numerosi parrocchiani in cerca di rifugio, nella speranza che ness un o li d isturbasse lì sotto. La cant ina si riempì sub ito, ma i tedeschi contin uaro no costantemente a ch iama re fuo ri gli uomi ni pe rché andassero a lavorare ai nidi de lle mitragliat,-ic i, oppure per trasportare le munizioni ed eseguire a ltri lavori. Un so ld ato tedesco, catto l ico, ch iese al prete del ]' o l io; avuta soddisfaz ione s i al lontanò , po11andosi via un commi li tone che aveva di ss uaso d al rubare. Avvic inando si al prete, aveva fatto il segno della croce e g li aveva chiesto di prega re per lui. Arr ivò poi un altro soldato che ordin ò al parroco di apri re la chiesa. Eg l i lo pregò di rispettare il luogo consacrato, ma il tedesco non volle sent ire ragioni: " la guerra è gue rra" di sse, e il prete fu costretto ad obbedire. Ripose l' ost ia nel reliquiario che po i portò con sé durante i l resto di quella terr ibi le settimana.

I co lpi d' arma da fuoco provenienti dalle vicinanze del villagg io am mon irono tutti su ll'approssimarsi della battagl ia. Sia la chiesa che la casa del prete tremarono . Fuggirono tutti dalla can tin a di don Angelo nella speranza di trovare un posto più s icuro; so ltan to i l prete e i suo i fam i liar i rimasero anco ra là ma non per molto ancora. In fatti le esp losion i si fecero assordanti : le mitra gliatrici e i bomba rd amenti scuotero no vio lentemente le fondamenta del l 'e di ficio. E po i d'improvviso si udì un e difi cio crollare e una nu vola di polvere r iemp ì la casa. Dovettero darsela t utti a ga mbe. 11 prete accorse per ren dersi co nto de ll'accaduto: un p ro ietto aveva colpito la sta nza al d i sopra della sagres tia squa rc ia nd o il muro ed incendiando l ' in tera st ru ttura . Furo no costretti ad an darse ne . Scap parono attrave rso un bu co che si era a perto s ul soffitto sopra le loro teste e corsero a rifu giarsi nella can t ina appartenente ad Annibal e Cesar ini. S i ritrovarono in settantad ue là dentro, costretti a restarci fino al 26 gi ugno. C inquan ta persone ri pararono ne ll a canti na di Pasqual e Cesarin i, menlTe un al tro g ru ppo di perso ne ri fugiatesi nel la cantina di Mezzetti fu costretto a sgomberare da l le SS, che la vol lero pe r sé . 8

Silvana e sua mad re erano trn co loro che furo no sgo mberati . Si lvana ri corda, La matti n a, il 19 giugno , bisogna andare a vedere come stava mio nonno ... Si ri to rna su pian pia n o . Mentre si tornava, i tedesc hi prendevano tutti g li uomini per fare .l e postazioni - sono state fatte so t to casa dietro i pini . I tedeschi, quei p ochi che c'erano, ci rnandarono cutti in paese. L ungo la stra d a mi sono dovuta fermare perché un sidecar mi e ven u to ad d osso e mi ha colp ito a l bracc io .

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Tutti erano nella ca sa della fami g lia Me%zctti, nella canti na, ma da lì ci buttar o no fuori un'altra volta - ero con la mia mamma - e ci mandarono nella cantina di Cesarini fino alle cinque del pomeriggio, proprio in mezzo alle pallottole che volava n o da mlte le parti e non si capiva nulla di queUo ch e s uccedeva.

Ciò che stava accadendo era che il Brigadier James, comandante della 36" brigata, aveva sfe rrato l'a ttacco alla Alberi o Trasimene Line . 11 colonnello John Horsfall de i London fri sh Rifles descr isse l 'e vento in questa maniera.

Buttandosi avanti aUa nosa·a sinistra, la 36' btigaca era scesa dalle colline da Città de ll a Pieve, incontrand o w1a fort e o pposizione a mano a mano che s i avvicinava a l lago di C hiu si. Qui, in un paesaggio dolcemente on dulato, a tratti con poca visibil ità - c'era una distanza di cinque miglia da li al Trasime no - gu.i in un terre n o costi tuito da poggi con fitta bos caglia, villaggi e fa t tori e, Kesselrin g lanciò la sua sfi da. Quella sera gli Argylls c onquis tar ono Villastrada, qualche miglio alla nostra sinistra e, prem endo ancora, emraron o a Vaiano, un miglio a est de l Lago e.li C hius i. Qui, nell'oscurità, subirono un robusto co ntrattacc o e, prima che la notte finisse, gl.iArgylls fw:ono ricacciati indietro c on pesanti perdice. Molti, purtroppo, furono fatti prigionieri. Il genera le Jarnes, comandant e della 36' brigata, non fu sco raggiato da guella battuta d 'arresto, sebb en e non se n e ca pacitasse appieno. Il giorno seguente scagli ò i Buffs contro lo stesso o bbie ttivo - anc he i Bu.ffs ve nnero selvaggiam e nte contras tati e respin ti indi etro frastornati. La 36· bri g ata , dop o un giorno e m e7,zo di pesanti combattime nti , era stata fcrmata. 9

Thomas McCrow aveva lasciato Palazzolo, vic ino a Moiano, insieme al resto degli Argylls, risalendo la strada seco ndari a verso i paes i di C im bano e Villastrada, passa ndo sotto a ll a ferrovia , attrave r so l 'abitato di Ca ioncola e poi su per la collina fino a P oggi. Ecco un estratto dal s uo diario.

20 giugno Parti t i all e 03.00 per Poggi. Inco n t r ate mit ragliatric i. Continuaco verso Il Birgliz io, pesante fuoco di micragliacrici. Caporal e impson ferito . Wiltshire Yeomam y (9· brigata corazzata), so rto il n os tro Coma ndo, ric eve l'ordin e di fare da b attistrada dentro a Cimbano aUa compagnia B. Compagnia B occupa Cimb an o. Siamo sottoposti a pesante fu oco di mor taio. Caporale t\nderson ferito . 10° pl oto ne si lancia dietro ai nemici in ,i.tirata e n e fe risce tre. 10

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L'arrivo de l Comando della compagniaB a Cim bano è rimasto ben impresso nel la memori a de l signor Cim bano pe r un'ottima ragione. Cos ì ne narra,

Quando ho fatto le postazioni sono ve nu to a casa mia e c'era u n ted esco ferito ad un dito. È andato verso Ca nragallina, h a tro vato g li ingl esi e g li ha cletro, "Io ho l asc iato il fronte tedes co " Allora g li inglesi sono ve n uti da m e e mi hanno po rtato a l Coman d o, ch e era a Cimba n o lungo la strad a per C hiu si. J ,' interprete mi po rtò a u na finestra su l p iano di so pra e da lì si vedeva t utta la stra d a d ove io ero passato, ch e viene su dal lago, e gli indicai dove erano i tedesclù. :tvf i d isse, "Se mi dici le bugie, vengo gi ù e ti a mm azzo ." Dico, "Se fai l 'av anzata o ggi a me sta bene, s e la fa i d o m ani non mi sta più bene ." Mi disse, "Fra un'ora e mezzo facc io l'avanzata." A prì il telefono, che era come un macinello, e h a p ar lato, e io sono andato a casa inia e d o p o du e ore hanno fatto l'avanzata.

Il tenente colonnello Taylor ordinò alla compa gn ia Y degliArgylfs di dirigersi , dal la loro posizione di Pozzuolo, a Vaiano.

Buoni p rogressi fa t ti p er <lue miglia su terreno acci d entato p rima d i incontrare oppos izione alle ore 11.00, quan do siamo sta ti sot t opos ti a fuoco cl i mitragliatrici e ab biam o a tt accato immediatamente p ostaz ione nemica d a cui i te deschi so no scappati, lasc iando due morti. Un'o ra p iù tardi la co mpagn ia X ha occupato il vi ll aggio cli Villastra d a . La compagnia Y si è mossa alla loro sitùstra e la compag1ùa B ha occupato le posizio1ù cli fronte a Vaiano .

Dopo ave.r richiesto fuoco <li suppo rto da parte d ell'artig lieria e d ei mortaisti, le compa gn ie R e B hanno ric evuto l'ord in e cli avanzare alle 19.00. Sono s tat e sub i to contrastate a di stanz a ravvicinata tr a le case spa rs e e g li orti, fino a m ezzanot te . Ne ll'oscurit à ne ssuna delle co mpag1ùe è stata in grado cli pre parare <lei punti cli difesa sodd isfa c e nti e alle 02.00 i tedes chi hanno co n t ratta cc a to e so praffa tto un plotone della compagnia B in po si:ào n e s c oper ta. Dopo u l te ri or i comb attiment i a distanza ravvicinata il tene nt e colonnello Taylor ordina. ad e n trambe le comp agnie di ritirarsi. Le perdite ammontavano ad un morto, sedici feriti e trent asei di spers i. Secondo c1uanto appreso successivamente da civili, vi furono almeno otto mo rt i tra i tedeschi e si dice che la città era stata difesa da un battaglione in tero di tedeschi. Dopo di ciò conso lidammo le no stre posiziotù. 1 1

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Thomas McCrow descrisse lo stesso episodio come segue,

21 g iugno. r\ ctac w a Vaiano. Il se rgen te Ellis ucc iso da un a mitra glia tric e, il tenente Mackintosh e alcu ni altri del suo plotone sono taglia ci fu o ri; il t e nente, il caporale Ferguson, i soldati Ircland , Milne, Goodman e Ewan man cano a ll 'ap p ell o . Il resw della compagnia si ritira, alle 05 .00, e rim ane fuori dall ' az ione per il resto d e l g iorn o . 12

Sembra che quei soldat i morirono invano. Silva na ricorda come le speranze della gente si mutarono in rassegnaz ione il 20 giugno.

" r\ rrivano g li in gles i! arrivano g li ingle s i! " C'erano due tanks ch e venivano lun go la strada da V ill astrada e i te de sch i, da dietro Va iano, li inc enerir ono con i lanciafiamme. ln fatri furono abbandonati là per mo l to tempo a ncora , e insieme a loro rimase ro bruciate anc he le nostre speranze.

In fatt i due membr i de lla Wiltshire Yeomanry r im asero ucci s i il giorno 20 , probabilmente s i tratta va dell'equipaggi o dei tank s. Si lvana continua a raccontare.

Ci buttarono tutti in piazza - o h , quelle cannonate degli ingle s i! Crollò il campanil e, ancora lo sento La ca mpana quando è casca ta è a ndata in pe zz i. Poi verso sera - a giug n o fa buio più tardi - comincio a s trillar e, "Voglio il mio babbo! voglio tornare a casa!" Mio nonn o, dalla parte della mamma sapeva un p o' di tedesco, perché lui e ra stato pri gioniero in Germania durante la g ue rr a ' 15-' 18, a ll ora va da questo maresciallo Walter e g li dice che c'era da trasportare a casa un ferico - io non mi ricordo - e quindi to rniamo giù. Ci di sse dì asp ettare prima d i con tinu a re per c hé era <li una malig nità immensa, ma alla fine si v iene g iù per la cort a di Vaia no tra le cannonate, insomm a si arr iva di g ui. La casa era tutta sfon data , tutta aperta, qu in di in cantina non ci s i va, si viene giù nell'aia e lì c'è una p ostazione tedesca e comin cian o a sparare. La mia mamma, " Buttali in terra!" io mi son o me ssa a rotoloni e so no arrivata in fondo a ll'ulivew con la mia mamma dietro. Come sia ve nuta non lo so. Laggiù alla bo cca d e l nostro rifugi o c'era un c ovone Ji g rano per na sco nderci , scosta no un po' di gra n o e mi tirarono dentro. i\lio babbo e mio n onno erano na scos ti lì sorto. Casca una canno nata e a nche se

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doveva essere il pun to pi ù sicuro, la te rra mi casca tutta sopra. Credevo di esse re ferita - era una scheggia perché i l bollore l'ho sentito s ul naso . Allora mi riprende i l mio babbo e si va in una casa di un contadino laggiù lì sotto. Lì c'era no tre morti - il primo morto che io ho v isto era li. Poi si va tutti in qu ella stalla e li si riman e fino al 25 la mattina.

Il racconto di don Angelo Go r i della distruzione del la chies a non coincide con q ue llo d i Silvana quanto al la data. Eg l i scrisse,

Il p rimo e più gran de bersaglio fu il campanile e guindi la chiesa. Quanti colpi [il 20 giugno] . .. la foracchiarono tu tta la cupola <li recente costruita.

[Il 22,] granate una difilato all'altra rag liano la cima d el campanile, trafo rano la cupo la ... cd una co lpisce a morte l a campana 'Carmela' ch e dà l' ultimo grido in cruel cielo lampeggiato <li fuoco, come l'u ltima preghiera al cielo di c1L1e i figli ora t remanti e nascosti sotto l'i ncubo d e lla morte. Un proiettile proprio s ulla bocc a del rifugio-cantina Cesa ri.n i Pasquale scoppia semina ndo la morte : i bambini che si e rano avv icin ati per p rende re un po' d'aria cadono due morti, Cesar ini Assunta di Pasguale, di anni 12, e Cesarini Maurizio di Luigi d i anni 7 , e una govern ante ferita Ccsari ni Anna sorella <li Maurizio.

Il 23 mattina pre sto ese quie e tu mu lazione delle du e vittime e di un a te r za che se ne aggi un ge, i l vecch io Fumi L uciano. 13

Dopo che la 36" b r igata ebbe fa l lito nel tentativo di sloggiare i tedesch i da Vaiano , ag li abitanti del paese non restò che attendere l'arrivo del 2 °/4° Hampshire Regiment de ll a 28" brigata, 41 ' d iv isione, perché il loro incubo svanisse .

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I. The Surreys in ltaly, The Queen ' s Royal Surrey Regim e nt Mu se um Guildford, p. 3 l.

2. Sol ism o Sacco, L 'Apporto Antico del P C.1. n e lla Resistenz a, in St oria d e lla Res isten=a n e lla Zona Sud-Oves t Tr as im eno, p. 83.

3 . Se rgio Marchini, Ricordi di Episodi della Guerra Partigiana, in Storia d ella Resist enza n ella Zona Sud-Oves t Trasim eno, p. I 08 .

4. Solismo Sacco , L 'Apporto Antico del PC. !. n e lla R esisten=a, in Storia d ella R es istenza n ella Zona Sud-Oves t Tr asimeno, p. 85.

5 Thomas McCrow, estratto dal Diario di guerra nella lettera all 'a utrice de l 30 marzo 2 000.

6 . Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori , Storia di Vaiano, p.214.

7. Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori, Storia di Vaiano, p.2 14 .

8. Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori, Storia di Vaiano, p. 2 16 .

9. John Horsfall, p. 142.

10. T hom as McCrow, estratto da l Dia rio di guerra ne l la lettera a ll 'aut ric e del 30 marzo 2000.

11. Officiai Hi s tory of th e 8th Batt a lion Argyll & Sut h e rland H ighlanders.

12. Thornas Mc Crow, estratto dal diario di guerra ne ll a lettera all'autrice del 30 marzo 2000.

13. Don Remo Serafi ni , 1985,p.217.

NOTE AL CAPITOLO 7
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MAPPA 7. SANFATUCCHIO-PUCCIARELLI-PESCIA-RANCIANO , 20-24 GIUGNO

Ranciano

•• ì, ·.. ~qp /

Km 1 ' ' ' ' '

Lago Trasimeno

•\ / Carra: ' , := t '' Si!' 2 ', t I '', La çolonnetta . \ \ SANFATUCCHIO

Verso Villastrada

' Macchie

tegenda

U Brigata SN 5 Reggimenlo No rtha11111tonsh ire (78 l>h isione)

LF 2 La ncas hirc Fus ilie rs

3!1 Brigata LIR 2 I.ondon oh Ritles 'lris h' (78 Di ~isione) RIK 6 l m i; killin g fusiliers

Rlf J Royal mh Fusiler., e, Villa 71

Postazioni dell e mitragliatrici tedesche

ss 71

Ferrovia

Strade seco ndari e l>ire:r.ion e di marcia

..
'
'\
-<~
'~ \ ___ ,,, Panicarola Chiusa~
105

La battaglia di Sanfatucchio

20- 21 giugno 1944

"La 78a divisione continuò ad esplorare le dffese nemiche intorno a Sanfatucchio. La 334° divisione di fanteria [tedesca] resistette ostinatamente, contrattaccando ogni guadagno alleato e rispondendo con un pesante fuoco difensivo sia con l 'artiglieria sia con i Nebelwe r fer [lanc iarazzi a sei canne). L'II" brigata della 78" divisione guidò l'attacco all'asperità di Sarifàtucchio. Il 2° Lancas hir e Fusiliers riusci a far breccia il 21, assicurandosi una via sul versante meridionale di Sanjàtucchio Nella mattinata il 2 ° London Irish Ritles (38" brigata), suppor tato da un r eggimento di tanks della l" brigata co razzata canadese, irrobustì l'attacco e il villaggio venne ripulito entro mezzogiorno, dopo combattimenti corpo a corpo. I tedeschi con tratta ccaro no violentemente per tutta la notte seguente, ma senza successo. "

(Da The Mediterranean and the Midd!e East, Volume VI Part Il)

Richard Dohe rty, nel suo I ibro Clear the Way scrisse, ll 20 giugno, i Lancashire Fusiliers, avanzando verso i l lago Tras imeno, i Northamptons alla loro destra, gli East Surreys alla loro sinistra, e appoggiati dai tanks dalla Warwickshire

Yeomanry, furono resp i nti dai reparti tedeschi nel taese di Sanfatucchio . 1

Il villagg io cli Sanfatucchio, con le sue du e chiese, poggia su una col linetta parallela a ll e collin e che fanno d a spartiacque tra il Lago di C h iusi e il lago Trasimeno, e d è separato da quelle colline dalla valle di un piccolo corso d'acqua, il Rigo Maggiore . La strada e la lin ea ferroviaria p r in cipa li da Castiglione del Lago a Chiusi corrono immediatamente al di sotto del vi ll aggio a est della collinata, mentre, al di là delle colline, una strisc ia di terra pianeggiante si distende lun go la riva frangiata di canne ad ovest del L ago. Nella pianura sorgono tre caseggiati: Carra ia, Panicaro la e Macchie Il bivio per Perugia las cia la strada Castig lione-C h iusi proprio sotto Sanfatucchio, cosicché i l villagg io aveva un

CAPITOLO 8
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importante va lore strategico . Chi un q ue avesse controllato Sanfatucchio avrebbe potuto di conseguenza ese rci tare un contro llo sulle strade che andavano in tre di rezi oni diverse: Chiusi, il lago Trasimeno e Perugia. TI generale di brigata Pat Scott, dell a br iga ta lrish, scrisse,

L '1 1" brigata era stata impegnata in una dura. lo tta.. I Lancashire Fusiliers aveva n o fatto del loro m egli o per prendere Sanfatucch io ma inva n o, ed anzi se la era n o v ista bru tta a cau sa de ll e grana t e e dei co lp i di morta io. I Nort hants s i trovarono s ulla loro de stra, tra lo r o e i l la go . Tu tto il fronte s i stava i nas pr endo . Gli 'unni' stavano opponen do r esiste n za e sem b rava che avessero a dispos iz io n e tutti gli uomin i che occorrevano l oro Stava n o comba tt endo c o n m olta de term ina z ione. Avanza re sembrava dive ntato molto <lifficilc. 2

Nel su o l i bro Fling our Banner to the Wind i I colo nnello John Hors fal I dei London l rish Rifles scr isse,

lguclli cl e ll '] 11" b riga t a furono lanc iaci a lla destra. d ella 36", r i sa l endo lun go la costa del Tr asi me n o attraverso Mac chi e, nell'intento cli prendere il cri na l e d e l Fat u cchio e aggi rare il s istema difensivo intorno a Vaia no. Sia gli Eas t Surreys ch e i Lancashire Fusiliers ,nrevano provato a prendere il crina le il 20 [giugnol ma en tr a mb i era n o incorsi in un a oppos iz i one mi ciel iale . 3

Il capora le A. Green , segnalatore di reggimento della compagnia C de l 2° lan cashire Fus iliers, sc r isse,

M i r ic o r<l o che avvicinammo al colle s ul g uale sorgeva Sanfa tucchi o lungo un cana le m o l to profond o, probabilmente un letto di fi ume asc iutto, ch e ci fornì una s ufficien te cop ert ura p er la lunga dist an z a dalla lin ea di p a rtenz a fino al limite d el paese Credo ch e la compagnia C si tro vasse alla d estra del b attagli one d 'a tt a cco. Pu pro p r i o durante c1u es t' azione che il b attaglione su bì il b attesimo del fuoco d ei Nebe lw e rfer ch e p r od uce va il peggiore dei rumori immagin a bili, quand o sparava, un rumore ch e è molto difficile descrivere - dire i ch e è come il raglio cli un as in o mo rente sovrapposto al rumore cli mobili su rotelle girevoli completamente a rru ggini te Tn p rece d e n za aveva m o già. incontrato c1u csra pericolosa e b r utta arma ma i pr im a d 'allora ,J

aveva no su bi to una ta le conc en traz ione di fuoco Rius cinm10 a

107 I") ,v~ '\ \

raggiungere il perimetro di Sanfatucchio pr ima che i tedeschi ci fermassero e me ttessero fuori uso alcuni tanks della Warwickshire Yeomanry con i loro cannoni anticarro, ch e erano nascosti nelle case ai margini del paese. Di conseguenza credo che sia stato il 13° plotone ad accusare il maggior nume.ro di perdite poiché fu costretto ad abbandonare un certo numero di case che era riuscito ad occupare. Il Comando d ella compagnia C si era interrato ai bordi di un campo di grano e l'alteaa cli queste piante ci nascose alla vista del posto d'osservazione tedesco, il che fu per noi una gran fortuna vista la concentrazione di fuoco proveniente da quei Nebelwerjèr. In questi frangenti noi segnalatori - insieme a me c'erano John Cooper e Ken Curtis, tutti segrnùatori di reggimento - eravamo mo lto occupati poiché fummo costretti ad assumerci il controllo radio del ba ttag lione, dato che l'app arecchio del Comando de l battaglione era dive nu to difettoso, e dovevamo perc iò annotare tutti i messaggi scamb iati, con tanto di riferimento orario, per tutte le trent asei ore s ucces sive fino all'arrivo della nuo va radio portata dallo scaglione B, cruando iJ controllo delle trasmissioni tornò di nuovo al Centro di comando del battaglione. 4

Celestino Dion isi ricorda quando i tedeschi misero fuori combattimento i tanks della Wmwickshire .Yeomamy,

E poi, sempre di più, queste cose si in tensificano, questi bombardamenti di artiglieria, e arriviamo al clou, diciamo, il 20 giugno. Allo ra si scappò, questa notte si andò giù a dormire su una capanna al Poggetto . È proprio guesto che ho vissuto, noi siamo stati li cd io posso raccontare solo quello che è capitato lì, ma a me mi hanno raccontato che ad un certo momento c'avevano i cannoni anticarro posati, cominciarono ad arrivare i carri armari, e ne fecero fuori subito tre. Anzi, ne fecero fuori due , un terzo lo fecero passare, e andarono sotto e nusero una mina magnetica ed è sa ltato anche quello.

Continua, I paesani avevano scavato la roccia e fatto questi .r i fugi den tro una grossa scarpa ta. Lasciarnm.o la capanna e entrammo dentro questo rifugio ed il prete era li dentro. Il 20 giugno alle dieci di mattina ini ziò un bombardamento di artiglieria semplicemente spaventoso . Dalle dieci del mattino alle dicci cli

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s era , una cosa in c redibil e . Io direi diec in e e di ec in e di mig li a ia di p roietti li . Sopra il ri fug io c'e rano le case, e d a queste case i detriti venivano giù . . . Questi tedeschi erano d ei soldati eccezionali, s ec o nd o me, dirci ind o t t rin a ti, aveva n o un ' es p eri en z a b e lli ca che n o n è parago n abi le c o n que ll o c h e si le gge s ui libri . l o h o un'enciclopedia della storia della Seconda Guerra londiale e la sto ria è se mp re sc ri tta dai v inci t ori, e purtr oppo un 'infi ni tà di cog lio n ate è s ta ta sc ritta d agli eroi, se c'e rano. No i - la ini a fa miglia - eravamo d ecisamen t e contrari alla loro i d eo logia - eravamo una delle due o tre famiglie anùfasciste di Sanfatucchio - però gli eroi eran o lo ro, perc h é bas ta p e nsar e che co n una s pr o po rzion e di mezzi ch e può esse re consi d erata da l 1O a l 100, m a forse più , 1O al 20 0, loro sono stati in grado di fermare qucsro fronte, perché avevano un 'esperie nz a tutta loro. Bastava u n so lo soldato p e r tenere un front e d i 100 -15 0 m e t ri, a s u a vo l ta o g ni so ld at o aveva un determina t o nu m ero di postazi oni . La fanteria a ll eata cercava di avanzare e lo ro li mitragliavano, non p assavano E rutto si rip eteva i11 c o n tinuazion e) (]Uesta cos a. No i s ian10 riu sc1t1 a sc appare d a questo ri fugio e a n dare a ltr ove.

Egli c i offre il segue nte e sempio di fan atis mo ted esco .

Un ami co mio, Marca ntoni ove ll o, c h e ad esso è mo rto, raccontava quello che è successo a Zuc conami, che si trova in fond o a v ia Lazio . C' è una st rad a ste rrata che and ava gi ù alla s t az io n e di Pani ca le . Lì ve ni va s u un ca rro ar mato con dietro cinque mili t ar i. E c'era su l campo una p ostaz ione tedesca. Tl te d esco fe ce passare il carro arm ato poi 1ni rragliò tutti e cinqu e e fur o no sepp elliti lì. Q uesro c a rr o armat o è arri vato su a Z uccona tni e a ll'impr ovviso u n te d esco è ba lzato sotto, davanti al muso d el carro a r mato, g li ha sparato con u n a di que ll e mi traglia trici, g li ha sp arato st1ll'oblò . C'è stata tma gran de lotta fr a q uesto ca rro armato e ques to t edesc o fin ché il carro ar ma to non riuscì a schiacciarlo contro il muro.

Anch e Dav id e Ro cchini racconta una storia avvincente om1 a i divenut a parte de l fo lclore lo ca le.

, \I Fosscttell o c'è un casettine n el campo, s u un pogge tto, e vicino c'era un a bucarell a . Questo te d es co era li d e ntro , e quando v edeva g li in g les i li trin ciava. Ci saranno s t ati circa ven ti . C'era n o

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anche i tedeschi morti ma più o meno erano gli inglesi c h e furono uccisi. A llora uno acchiappò su da un fosso piano piano a cane cane, si è rialzato e zac! l'in glese al tedesco gli ha tagliato la te sta .

L'inglese ha fatto b ene, perché qu esto ted esco ne aveva ammazzati tanti. Dic evano che quando d ' in ve rno la buca era piena d 'a cqua dove c' era questo tedesco morto non ge lava mai.

Ce lest ino descrive le perdite subite dai tedeschi e dai Lancashire Fusiliers.

In questo frattempo c'era anche un certo condimento di morti - non è ch e tutti i tede s chi era no vivi, ma la proporzione anche d ei morti era sproporzio na ta a danno degli alleati. Dopo abbiamo visto le sepolture .

Ch iaramente Dav ide e Celestino, che allora erano ragazzini, avevano sovrastimato i l numero di soldati alleat i mort i ma i feriti furono talmente tanti che i Fusilisers stentarono a reggere la lin ea Fra loro c'era il capora le Frank Jefferson , che recuperò abbastanza infatti per ricevere la decorazione della Victoria Cross dal Re d'Inghi lterra, quando più tardi venne in vis ita in Italia, per il coraggio dimostrato a Cassino. TI 20 giugno l 'elenco dei morti si allungava con due equipaggi di caITisti appa r tenenti a l la Warwickshire Yeomanry, un membro de l I 7° Field Regiment, Royal Artillery e uno dei Lancashire Fusiliers. Il giorno dopo altri sette Lancashire Fusiliers persero la vita 5 Peter Borrow, impiegato nel reparto 'se rvizio informa zioni' dei Lancashire Fusiliers scrisse i seguenti appunti a proposito del l'attacco del battaglione a Sanfatucchio.

MaJ: 20 g iugno 1944. Il battaglione attacca un vi ll aggio (Sa nfa t ucchio) in coll in a, 4 miglia a sud di Castiglione ù e l Lago e de l lago Tras imeno. No n dov reb ber o p rovar ci dato che hanno dormito poco per 4 o 5 giorni ù i fila e hanno anche m angiato poco e marciato duramente. Mattina - l'attacco procede lentamente. Nel pomer iggio un aspro com.battimento casa p er casa - mo l te mitragliatrici nemiche. Per guanto rius ciam o a dedurre (Comando del battaglione a Panicat e) le cose non va nno b ene - i ta nk s non supportano bene. f\ll'imbrunir e la com pagni a B h a mosso all'attacco alle 23.00. An cora ne ssuna notizia.

Egli prosegue raccontando come il g iorno seguente le compagnie dei fucilieri ripiegarono fino a Panicate lasciando ag li lr i'Sh Rifles l ' onere d i attacca re . O.ice,

Mi ero annotato degli appunti dettagliati che desc rivev ano lo stato del battaglione mentre sfilava innan zi a noi ma devo averli

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persi. Ricordo che erano comprens ibilmente esausti, sporchi e logori. 6

.John Horsfall, a que l tempo tenente colonnello, descrisse q ue l che accadde dopo .

La sera del 20 la 78" divisione era stata costretta ad arrestarsi. Le sue due brigate avanzate si trovavano a stretto contatto con il nemico ed entrambe avevano sofferto molto. Restava la Irish Brigade ed ora crui ndi toccava a noi. Appollaiati su al Castello di l'vlontalera, da l posto d'osservazione dei Faughs (gli Irish Fusiliers), l' in tero settore del Trasimeno si dispiegava sotto di noi come fosse sul modello di un paesaggio, con il lago al centro . U n campo di battaglia davvero irreale. Pers i no il tuono d ei cannoneggiamenti g iungeva a no i appiattito dalle tre miglia di vaporosa campagna che ci separavano. Ep pur e il fuoco era tanto; molto, molto più che a l trove dopo Cassino, e gli sb uffi d'ovatta prodotti dalle esplosioni dei mortai si levavano in continuazione da quelle collinette dove sapevamo che i Lancashire Fusiliers resistevano dispc ratamente. 7

Il genera le Pat Scott interruppe John, mentre stava contemp lando questa scena, per comunicarg li che il ge n era le Charles Keightley aveva avuto un'isp iraz ione improvvisa. Stava proponendo di co ndurre i London lrish Rifles per mezzo di ducks- il sopra n nome dei mezzi anfibi senza art ig lieria adoperati pe r il trasp o rto di piccoli gru ppi di soldati attraverso brevi distese d'acquaattrave r so le 1O miglia del lago Trasimeno s barca n do olt r e lo sbarra mento te desco . John Hor sfa ll co nt inua,

Cercando le parole giuste feci notare che la veloci t à dei ducks era rid icola, che il l oro rumore era come quello di un t rattore c he partorisce, e che si sarebbe posto un prob lema militare c1uando il comitato di ricevimento ci avrebbe interce ttato dall ' altra parte con gli 88 , i riflettori, etc ., dopo aver atteso con impazienza il nostro sbarco.8

Fortunatamente il pi a no non venne ma i rea lizzato; invece i tre battaglioni c he cost itu ivano l'lrish Brigade si raggrup parono su l bassop iano sotto Pan icale . Gli lrish Rifles avanzaro no verso la loro area d i raccolta, da cu i avrebbero lanciato l'attacc o a Sanfatucc hi o, a ll e 02.15 de l 2 l. I tanks della squadra B, de l I' 11° reggimento corazzato canadese, erano di rincalzo , sotto il comando di Douglas Mc l ndoe . G li Skins (lnniskilling Fusiliers) si radunarono in un ' area

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vicino a Macchie, dove c'era anche il resto dei carri armati. I Faughs si erano concentrati vic ino a Panicarola. Era pronto i I palcoscenico per quella che più tardi Pat Scott descrisse come un a delle più sanguinose battaglie cui avesse partecipato I' lrish Brigade ed una delle più proficue. John Horsfall e il colonnello Mackenzie dei Lancashire Fusiliers avevano avuto un incontro di primo mattino alla fabbrica di mattoni presso La Chiusa, tra Sanfatucchio e Panicarola, e John fu raggiunto dal s uo Brigadier alle 07 .00 circa, mentre si accingeva agli ultimi preparativi. Stando a quanto g li aveva riferito Mackenzie, era evidente che i London lrish Rifles avevano di fronte una giornata particolam1ente dura . Il loro compito era sfonda re a Sanfatucchio e penetrare quanto più possibile a nord. Secondo Pat Scott

l'ini zio della battaglia fu il peggiore perché tutte le possibili linee d'avanzata erano sorveglia te dal Boche in città, che pot~va disporre di ve duta simile a quella di chi osserva un tavolo da biliardo dall'alto. Inoltre era irnpossibile approntare un fuoco cli s barram ento da parte della nostra aràg lieria fissa poiché le truppe avanzat e dei Lancashire Fusiliers erano troppo a r idoss o degli obiettivi. 11 primo obbiet t ivo consisteva nell'installarci nella parte posteriore della ci tta dina aggira nd o la da ovest per poi assaltarla da nord. Questo fornì la miglior copertura e si rivelò anche una scelta g iusta per fare avanzare i tan ks . Oltretutto, da quella parte c'era un gr upp o di case iso lato che pensavamo sarebbe facilme n te caduto nelle nostre mani grazie ad un'azione combinata [della fan te rial con i tank s , un grimaldello per scardinare le dife se nemiche. 9

L'opposizione era costituita dai reggimènti 754° e 755° della divisione corazzata granatieri, che poteva contare solamente cinque battaglioni. Schierati con i Londonlrish Rifl.es , oltre ai tanks canadesi, c'erano alcuni Genieri sotto Ronnie Denton [ ... ] Freddie Cullen e le sue mitragliatrici Vicke;:_s con Harv ey Shil l iday con i suoi mortai da 4.2 (entrambi appartenenti al Kensington Regiment), Paul Rockcliffe, Alan Parsons e Bob Carey del I 7° Field Regiment, Royal Artillery, e una parte del 254° reggimento controcarro che era aggregato alla 78a divi s ione. 10

L'ora zero scattò alle 07.30 a.m. I tanks dello squadrone B d iedero inizio al la battaglia, mentre la compagnia E puntò al vi llaggio e la compagnia F aveva l'obiettivo di far sua la zona ria lzata a nord . Contemporaneamente ai primi movimenti partì un intenso fooco di sbarramento ed entrambe le compagnie, non appena superata la ferrovia, subirono un mitragliamento continuo proveniente da tutte le dire zioni. Nel frattempo i tanks raggiunsero la cima del colle e furono immediatamente sottoposti ai co lpi anticarro sia da nor d che da est.

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Gli abitanti de l villaggio disperati cercavano scampo da un rifug io all'altro.

La mattina del 21 giugno si diceva, "Fossero arrivati gli Alleati !" Qualcuno si affacciò, non si ve d eva nessuno dei te d es ch i, "Sono partiti, meno ma le. " Invece, alle prime luci de ll' alba, se v ide ch e c'erano cin q ue muli t edesc hi , e così an che c1uesta mattin a jniziò co m e quella ava n t i, come al so lito. Noi c'eravamo spostati da l rifugio la sera p rim a perché c ' era n o intorno p arecchi morti, eravamo venu t i su n e.I caseggiato, in un a sta lla - non perché si pensava che qualcu n o si sa lvasseinvece, se veniva u na b om b a sopra, se cadeva una bomba, non c 'era n ien t e da fare . Dalle schegge ci si salva, ma non dalle bo m be . Dentro questa stalla capi t ò un tedesco che si rifugiava, mangiava una s c atole tta , c ercava acq u a per bere. A veva u n tascapane e una spec ie di porta -armi, e pensavamo che c1uesto voleva nascondersi lì, perché s i m ise in mezzo. Dopo un po', nemmeno un'ora, capitò un a lt ro e m olto sgarba m e nt e parlò con il primo che si rianimò e p artì . Ne l frattempo una pove retta , un a ragazza - la sorella di Davide Rocchini - era stata accecata, non mi ric ord o come.

Fedora Coppetti, m ogl ie di Davide Rocc hini, descrive qu ell'episodio, C'era una persona ferita , la sore ll a, perché i tedeschi le aveva n o cavato un oc ch io con un a pistolara . La pallottola è entrata c1ui d ava n ti al viso ed è uscita di etro u n orecchio . Era incinta di sette mesi . . . Oggi v ive a Fire n ze.

Anche il resto della fa mi g lia di Davide se la passò veramente mal e . Secondo

Fedora,

Lui ha avuto ta nt e disgrazie perché g li è morta una sorella, un cog n ato di solo ve nt i qua ttro anni è morto e ha lasciato la moglie e un bamb in o di so lo sette i:,i-iorni. Poi gli è morta la mamma di mia suocera [sua nonna] perché le è cas cata la casa. Questa bomba che dico, la ca nnonata ch e è arrivata i l gio rn o dopo, è arrivata sulla casa dove stava mio marito. Dun q ue tutto su u n gior no.

Dav id e stesso ricorda,

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lo sono proprio di qui, abitavo a l Poggetto. Allora, noialLri avevamo fatto i rifugi dentro una cava di pietra, l'aveva mo fatti nella part e opposta Quando si so n o ritirati i tedeschi s i spa ravano di sopra ma dovevamo andare via perché c'era t ropp a gente. Stavamo dentro una stalla La casa era cascata, non avevamo niente, guindi stavamo li Dormivamo a paglier iccio perché non avevamo i letti.

Alle 09 .30 Douglas Mclndoe era a lle porte de l la città con alcu ni dei s uo i tanks. A Il e 10 .30 la compagnia E, gu id ata da Ronnie Boyd e supportata da una sq uadra di tanks, s i era aperta un varco nel primo gruppo di case dopo aspri combattimenti ravvicinat i. Joh n Horsfa ll scrisse che, avanzavano gra dualmente, pian piano , irrompendo da una casa all'altra non appena il tank più vicino le aveva sparato contro un colpo . Nonostante tutto i I nemico continuava a combattere e il suono lacerante del le loro pistol e mitragliatrici, dette schmeisser, imper versava. Però, mal grado il fatto che le gra nate vo lassero in e ntra mbe le direzioni , Horsfall ritenne che nes sun soldato nem ico sa rebbe potuto fuggire poiché, esse ndo il loro pres idio orm ai c irc ondato, non vi erano più vie di fuga. Le perdite della compag ni a E furono pesanti ma , secondo Pat Scott, la magg ior parte dei nemici venne sterminata, sebbene alcuni feriti finirono prigionieri. 11 Il Diario di guerra del 2° battaglione London Jrish Rifles riporta:

11.30. 12 prigionieri (754" reggimento corazzato g ranatieri) presi dalla compagnia E in città.

All e 13.00 la res istenza in città venne me no, dopo quattro ore di violenti combattimenti corpo a corpo. Dal libro di John Horsfall è tratta questa struggente descrizione del faccia a faccia tra i R(fl,es e i tedes chi dopo la battaglia.

Per un breve periodo una certa calma tornò a Sanfacucchio al termine degli sco ntri, ma sapevo che si trattava solo di un momento per respirare. Una volta che l'Obe rst [il colonnello, 11 d t .] nemico fosse s tato m ess o al corrente dell 'accaduto - cioè c he i suoi uomini avevano ammainato la loro bandiera - l'intero inferno ci sare bbe finito addosso. Ma per il momento egli non poteva dare nulla per certo, poiché non era in grado di capire gra n ché d i etro al fumo e a ll a polvere che ci avvolgevano. La città offrì delle scene indimenticabi li e la cessa%ione degli scontri mise in 1isalto rumori diversi - l'affanno d ei feriti, lo scr icchioli o <lei calci dei fuci li sulle mura ture e i mattoni ch e cas ca vano sulle strade, mentre i vetri s i frantumavano, tintinnando e lasciando partire schegge ovunque. Per lo più piccoli

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rumori, alcuni ridicoli . Ovunc1ue c'era polvere, poiché gli intonaci e le costruzioni in mattoni erano s tati polverinaci dal passaggio dei tanks o colpite da guei mortali 75.

Il campanile domina v a la città ma era s t ato privato della parte super ior e e di un pezzo della fiancata. Più tard i rinvenimmo là sopra i cadaveri d e ll a squadra d'os serva1/. ion e nemica, che doveva esse.re r ima sta in trappo lata. Aveva rappresentato un ber saglio troppo facile pe r i canks!

I portaferiti di ambo le parti era no indaffarati e Rhys (il dottore) si stava prendendo cura di alcuni feriti distesi sul se lciato. A ltri tra i nostri feriti, sedati presso il posto di medicazione re gg imentale proprio acca n to a lui, presto sa r ebbero stati sa lva ti, portati via a bordo d e i m ezz i da salvataggio. 1\ crualche metro di distanza da loro, oltre la stra da , sparavano i nostri mortai.

Lungo la strada principa le ed in to rno alla piazza donine di prigionieri si stavano riposando, venivano soccorsi e forse si meravigliavano cli essere ancora viv i. Se mbravano brave persone, seduti su l pavé, appoggiati agli edifici. .1\folti di loro fumavano ma per il mom e nto l'acqua era scarsa, mentre ne avevano un disperato bisogno. Una coppia di fucilieri della [compag1ùa J E li sorvegliavano - sempre che chiacchierare con i prigionieri a loro affidati e passare in giro bottiglie d'acqua possa dirsi sorvegliare.

Io e Paul parlammo per un po' con un hauptmann [capitano, 11 .d.t.] artigliere - un giovane b e n edu cato che parlava ing lese fluentemente Ci sarebbe piaciuto averlo <falla nostra parte C'era po i un altro ufficiale, un tenente bavarese che aveva un carattere piuttosto div erso. Somigliava ad un ottuso teppista ed ebbe la sfrontatezza di dirci che avrebbero ancora pocmo v incere la gucrra. 12

Quanto al l 'arrivo degli Alleati la versione di Celest ino differisce di un'ora da l rapporto uffic iale. Egli ricorda, Dopo le due arrivarono gli i\lleati, gli inglesi dell'Ottava armata, tutti festeggianti, ci dissero, "State lì, perché qui si combatte." i\ d un certo momento arrivò un soldato alleato, fasciato ad una spalla, che aveva la croce rossa qui sul braccio. Ci raccontò che aveva soccorso un tedesco fer ito e quando lui si avvicinò il tedesco gli dette una revolverata, benché ferito. Il soldato alleato

115

lo ucci se co n la cassa de l mo schetto. Lavorava per la C roce R ossa, voglio clire il fanatismo di questa geme, gente capace di fare di rutto.

Lui e la s ua farni g lia rimasero lì fino a l giorno dopo.

Mentre la compagnia E era impegnata ne l paese, la co mpagni a r s ta, a ingaggiando que lla che Pat Scott definì una "spaventosa battaglia corpo a corp(1 in mezzo al gra no " . 13 Allo s tesso tempo Dou g las e i su oi tanks da dietro làcèvai 11) a pezz i il caseggiato. Ve nne creata una cortin a fumoge na c he avvo lse iI cen t ro finché le scorte di fumogeni non s i esaurirono, do podi ché tutta la potenza di fuoco dell 'a rtiglieria fu indirizzata a l cimitero di S . Fe li ce e verso il col le di Pucciarelli , da cui i t ed es chi con t inuavano ad impegn a re la compa g nia F, r e ndendo la vita difficil e s pecialm en te a i carri ar mati.

Fuori dal paese vero e proprio , ma semp r e s ulla mede sima cresta, so rge la seco nda chi esa di Sanfatucc hio , San Felice , inn anz i al c im ite ro. Qui il terreno d eg rada ripid o ad ov est nella va lle de l Rigo M agg iore, in que i giorni ri cop erta da una spes sa col tre di g rano. Ad est un'altra cresta si a l lunga ve rso i l lago: in bilico sulla sua so mmi tà si trova il paesi no di Pucciarelli. C'è un incrocio do ve la s trada min o re proveni e nte da un borgo minusco lo, Ce ras o , si infila tra la c hi esa e il cim itero e po i interse ca la s trad a pr incipa le Sa nfatucchio- G ioi el la pri ma di continuare a ridosso del c rin ale verso Pucciar elli. Ebbene, la resistenza tedes ca a San Fel ice e a Pucciarelli cont inuò anche dopo la caduta di Sa nfatucch io .

Alle compa g nie H e G fu impartito l'ordine di avanza re, la H attaccan d o il cimitero e la G ripulendo l'area intorno alla città dove c'erano ancora molte mitragliatrici tedesche in azi one. TI diario di g uer ra riferisce che il comandante de lla compag nia H, il ma gg iore Wo ods, era stato fe rito all e l 1.45 e ch e iI ca pitano C ra ig si era prese ntato a l Ce ntro di co mando del battaglione e aveva ass unto il Comando della compagnia. Il libro di Richard Doherty Clear the Way illustra quanto accaduto in dettaglio,

D e ntro la c hi esa un ufficiale tedesco assa i de terminato teneva duro assieme ai s uoi uomini, pro telti dalle strutture in pietra. A lla fin e la chi esa ve nne d emo lita d ai tanks [ch e s pararon o] co n l'a lzo zero, e so lo così la re sistenza cess ò. A que l punto era rimasto soltanto un tank Sherman, esse ndo s ta ri tutti gli altri messi fuori uso dai pezzi anticarro da 88 mm, camuffaci, le cui sq uadr e avevano corag g iosa mente sfidato i b om bardame nti b ritannici; que ll e ar mi e r a n o state as tutam ente po s iziona t e in modo tale che nulla o quasi po tesse sfuggirgli . o n appena la chiesa crollò, il cimite r o Jjvcnne

più vul n e rabile e i so pravvissuti della compagni a I I fu rono in gra do cli conquistarlo pe r usarne i muri com e scudo protectivo.

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La compagnia H non fece in tempo ad entrare nel cimitero, che i tede schi passarono a l contrattacco. [Prima] gli scar icaron o addosso il fuoco dei mortai - o l tre un centinaio di colpi nello spazio di pochi minuti - [poi] molti so ldati tedeschi raggi unsero il muro di cinta del cimitero e lanciarono un grap polo d i granate contro i fucilieri che non disponevano di mezzi per replicare. Fortunata m e nt e i tedeschi scagliarono le gra nate a ve nti o trenta piedi [di distanza] invece di lasciarle semplicemente rotolare al di là del mu.ro sopra gli uomini che cercavano riparo accostati proprio lì dietro; di conseguenza non si registrarono vittime né feriti. L' imp eto delle truppe tedesche si spense con l'uccisione del loro Feldwebel [serge nte, n.d.t. J. E g li ebbe la sfortu na di sbirciare oltr e il muro dopo l'esplosione dell'ultima granata contemporaneamente a l te nente Wcbb -Bo\ven. L'ufficiale dei R[fles te neva in pugno il revolver carico e spa rò su l tedesco disgraziato da pochi centimetri. 14

John Horsfall aggiunse, Essendo morto i l loro leader, i fanti oltre iJ muro si arresero subito, gridando "Kameracf' e gettando i lo ro fucili oltre il muro in atto cli resa . Parecchi altri se la sv ignarono ma molti di loro furono colpiti dai mortai mentre fuggivano. 15

C.L. Birkett di Enfield, Middlesex, scrisse all'autrice, Ho servito co me fuciliere nei London lrish Rifles cimante questa baccaglia e mi chiedo se il ritaglio di gio rnale all egato proveniente clall'«Eigh th Army News» , in pessime condizioni poiché l'ho portato nel mio zaino fino alla fine della guerra, possa int eressarle . Concerne l'attacco che compimmo ad un paese sulla sponda occidentale del lago Trasim eno, s critto da un noto giornalista, Eric L inklater, che intervistò i membri del nostro battaglione dopo l'attacco. 16

L'articolo di Linklater, intitolato La 78" ... la BBC racconta alla Gran Bretagna recitava:

Tra le rovine di quella che era stata u na piccola chiesa cli campagna, una mezza dozzina di soldati circa sedeva sopra un cumu lo di macerie. Parzialmente sepolti dalle pi etre erano gli abiti da cerimonia del prete,z di seta blu e porpora, ormai lacerati, e da u na vetrata spa ccata la statua di cera di S. Anna, credo, che

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indossava un abiro nero e impolverato, era volra verso la porta con un espressione di srnpore. In cima al mucchio di immondi1/.ia innanzi c'erano una vecchia spazzo la da rasatura, una ta1/.za smaltata con un foro, caricatori di munizi oni, il calcio spaccato di un fucile e frammenti di web equipment . I soldati erano sporchi e in di so rdine e le loro guance erano grigie, in parte di polvere e in parte di stanchezza per la battaglia. Avevano combattuto duramente per conquiscare la chiesa e il muro di cinta del cimitero appena oltre [ ] Dissi loro, "C redo che siate molto fieri di voi stessi". "Ci sentiamo maledettamente spiacenti per noi sressi", fu la risposta che ricevetti. Guardai con rispetto colui ch e aveva parlato e riconobbi la voce del soldato di fanteria britannica. Erano org ogliosi ... e pro prio per questa ragione av rebbero di lì a poco in<lossaro ancora una volta il lor o sporco eLJuipaggia m cnto e ripre se ro le lor o armi di nuovo lu strate.,-

Eric Linklater non aggiunse che fra questi soldati c'era il capitano Bill Craig e che, quando eg li aiutò a tira r e fuo ri a lcuni uom ini sepo lti sotto un muro cro ll ato, g li venne dato un anello, trovato in buone condizioni alla mano fratturata della statua di cera della Madonna, da uno de i fuci Iieri che era stato es trat to vivo dalle macerie. II capitano Craig, che si infilò l'anello senza difficoltà, lo tenne come souvenir. 18

Sia Ce lestino Dionisi che Davide Rocchini raccontano la battaglia di San Felice. Celestino, il cui giovane amico Altero era a quel tempo un volontario della Repubblica di Salò ed aveva una scarsa opin ione delle capacità militari dei R{fles, dice,

l1n aJ11ico mi raccontò quello che era successo dentro il cimitero di San F eli ce. C'era LJu esto so ldato che si chjamava Reen Joncs, mono il 22 giugno [in realtà si trattava del fuciliere Frede1ick

f\nhur Jones, del 2 ° battagl ione The London lrish Rifles, morto il 21 giugno e sepolto nel Cimitero Alleato ad ;\ssisiJ. Qu esto amico mi disse, "Questa gente, questi , \lleat1, non avevano la concezione di quella che poteva essere la guerra ... diciamo che erano stupidi. Io ero con la famig li a del prece dentro la capella dei N uccioni, ché aveva il so tterraneo. Il cimitero ern più o m eno come oggi, solamente che il cancello era più stretto. In fondo al cimitero c'è una cappella clùamata mor tua1ia, e di etro i teclesclù avevano messo una mitrag liatrice, e quelli che entravano li facevano lfuori]. T,i hanno fatti entrare den trn i loculi e ha1mo fatto una bella piscina. F questo

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poveretto era ferito grave mente, era riuscito a trasc inarsi d entro c1ues ta cappe ll a, e, dopo, gli calava il sangue che arrivò sotto nello scantinato dove c'e.ro io rifugia to insieme a questa famiglia."

In seguito Celestino vide dove era stato temporaneamente seppellito e lesse il s uo no me sulla croce che avevano piantato s ul la tom b a. La versione di Davide è questa:

Dentro il cimitero c'erano d e lle famiglie nascos t e d entro una chi.es ina. Avevano fatto il rifugio li, so tto l a chiesina . Avevano fatto un a boto la in mezzo per an <lare g iù, ave vano messo una porta, u n a tavo la, in so mm a, qualcos a sopra in modo che sotto non ve d evano A llora sopra c 'erano dei morri - g li ing les i - e q u esti di sotto dissero, "Han n o ro t to la da1.11.igiana d el vino," perc h é veniva giù il rosso . Però era sangue. Que ll i sotto non erano tranquilli perché se scoppiava una bomba sarebbe r o rima sti sepolti vivi

Intorno alle 16.00, dopo la caduta della ch iesa di San Felice e del cimitero, la compagn ia E ricevette l'o rd ine di ass icurars i un avamposto sul colle di Pucciarelli , mentre l'obiett ivo de ll a compagnia F fu prendere i l controllo dell ' in crocio stradale. Ne l suo libro Battleaxe Division Ke n Ford scrisse,

J,a battaglia proseguì con l'avanzata delle due compagnie fino ad a.Uo.ra in retroguardia .... ma la resisten7,a nemica rimaneva caparbia. Le mitragliatrici, b en n ascoste tra le fi tte piante di grano, colp ivano d'infi lata il fianco dell'avanzata e iJ te nente George Dunshea th rimase ucc iso mentre gu idav a il s u o ploto n e "con un va lore e d un irnp eto magnifico contro le fitte mitragliatrici tedes c he" 19

Forse q uesto è il tip o di azio ne c he Altero avrebbe descritto come avventata o p ersino st up id a

John Horsfall fo rni sce due eccellenti descrizio ni di come le compagnie E ed F riuscirono a oltr epassare due case co loniche che si trov a van o lungo la loro avan zata . Scrisse ne l s uo libro,

T fucilieri della comp~l11ia F salivano in avanti come una marca so1vassando la compagnia H, mentre il 17° cam pale batteva il terreno qualche centinaio di mebi più avanti. Il p rimo ostaco lo sul loro cam mino era una deliziosa casa di cam p agna a rid osso della strad a; sup erarono le siepi d el giardino e fecero irr uzio n e n ella casa in men che non s i elica, cogli endo la sml mancia ta di occupanti ancora. in Jisarmo.2u

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Egli non sp iega se s i trattava di civili ita l iani o soldati te deschi, tuttav ia la zo na più dista nte de l gi ardino era senz'altro occupata dai tedeschi. Durante la battaglia del Trasimeno fu pratica comune da parte dei tedeschi occupare e difend ere le case di camp ag na , forzando i s oldati all eati ad atta cc a rle e ad espugnarle una dopo l 'altra. Continua il racconto,

Qui la !compagnia] F venne accolta dal rombo delle mitragli atr ici s pandaus a distanza ravvic ina ta, c on l'usuale frantumarsi dei vetri, con le ardesie che precipitavano e il sibilo d ei p roiettili rimbal za n ti. L e sc intille pi ovvero copiosamc.;nte su l mio tank. 2 1

Eg l i era g iunto a bordo del suo tank di comando e partecipò all'attacco martellando il nemico si a a co lpi di 75 mm sia a raffiche di mitrag liatri c i B esa del tan k. Qu asi tutti g li a lt ri tanks erano sta ti messi fuori uso. John Horsfall aggiunse,

Parecchi dei nostri ta nks si trovavano dall'altra parte de lla s trada appe n a più avanti. Allora dopo avc.;r d ato una seconda occhiata mi accorsi che era no immobili e spenti. Notai anche l'od o re del carbu rante e il fumo. Erano fuori uso tutti e tre.

Eg li ve nn e subi to rag g iunto dal com and ante de i carri , Doug las Mc l ndo e, a bordo del suo tank seguito da uno dei pochi Sherman rimasti funzionant i. Co ntinu a,

Len tam e nte ci s iamo spos tati avanti ver so i ro ttami ... . gualche centinaio di metri lungo la strada c'era una fattoria c ... . cominci ai con la nci argli co n tro una cl o;:zina di gra nate ... . poi ci spingemmo a destra per il crinale di Pu cciarelli e le pendici rotonde c he disc end o no verso la zona lacu s tre, dove so rge va no altri gruppi di edifici vicini quanto bastava da risultare pericolosi. Paul C ull c n (17° campale) ingaggi ò co m bat tim ento anche con guesti e così, nel volgere di u n breve lasso di tem p o, l'argento d el lago Trasime n o ve nne soffocato dal fumo, dalle fiamme e dalla polvere. 2 2

Alcuni tedeschi si erano trincerati da un lato di un campo di grano e furono bersag li ati dal fuoco de i tanks. Jo hn Hors fall sc ris se che , immedi atamente do po che il fuoco cessò, essi balzarono fuori dalle loro trincee fortificate come conigli che se la svi gnavano. Un grupp o corse su fino ai ta nks gettan do i fucili in terra, ma la maggior parte si radunò per arrendersi in un appezzamento di terra, che era stata arata, finché gli uomini di Col in Gib bs dell a compagnia F non gridarono loro intimando

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la resa. Horsfall disse anche che fece un segno al gruppetto più vicino e loro si rifugiarono al riparo del suo tank poiché i loro commilitoni stavano ancora sparando all'impazzata da ll a cima della strada . Egli riportò il carrannato tìno alla casa retrostante , seguito dai tedeschi "come agnellini", e una volta là furono fatti prigionieri dalla compagnia F. Probabilmente ne furono catturati 17, che poi vem1ero scortat i fino al Centro di comando de l battag lione dove giunsero, secondo il suo rappo1to ufficia le, alle 17.32.

Anche C.L. Birkett menzionò quell'azione a San Felice. Egli fu uno dei soldati che parteciparono alla sconfitta del contrattacco tedesco sferrato contro una di queste case coloniche . Ne l marzo del 2000 scrisse,

Soffrimmo considerevoli perdit e e tutti i tanks furono m ess i fuori uso. Dopo un'audace azione nel cort ile della chiesa avanzammo fino a un a casa colonica a nord del vill aggio e lì .respingemmo pa rec chi contrattacchi, causando notevoli perdite al oemico. 23

Se da vve ro tutti i ta nks fossero s tati messi fuori uso allora non c'è dubbio che i l risultato finale sarebbe stato di ve rso , mentre invece cinque mantennero la piena efficienza.

Ciò che accadde fu che dopo altre due ore di combattimenti la compagnia f riuscì ad assicurarsi il controllo dell'incrocio , sebbene si trattasse di una situazione assai precaria, bersagl iati com ' erano da tutte le direzioni. Nondimeno la compagnia si spinse oltre raggiw1gendo un u lteriore un gruppo di case, alcune delle quali erano in fiamme. John I-Iorsfall così descrisse l ' az ione, Ad trn passo [da noi] giaceva un 88 rovesciato con i suoi serventi mor t i H accanto .... la compagnia F . . . . era per icolosa m ente isolata ed io non ero in gra do cli aiutarla. 24

Doherty scrisse,

La compagnia E aveva raggiunto il colle di Pucciarelli ma aveva ancora di fronte un nemico ben determinato, asserragliato a semicerchio, e così dovette condividere quel colle con i tedeschi, una situazione ch e perdurò tutta la notte. 25

Non appena la luce cominciò ad affievolirsi i tedesch i dettero vita ad un contrattacco accompagnato dal fuoco dell 'artiglieria sia contro la compagnia E sia contro la F. Ad un certo punto la compagnia E si trovò per errore a condividere alcuni fabbricati con i l nemico e nonostante che entrambi avessero iniziato un lancio di granate incrociato , ben presto la spossatezza prese il sopravvento e dopo un po ' le azioni d ivennero sporadiche, finché i contendenti finirono le

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muni z ioni . La compagn ia E trascorse la notte insiem e ai suoi avversari, nel medesimo posto, non lontani gli uni dagli altri. Johnll orsfall conclude,

Cos'a ltro potevi fare a ll'interno di qu egli edifici, immersi com'eravamo nella corale oscurità e senza neanche la possibilità di sapere dove effettivamente si trovassero i nostri com pagn i?26

Thomas Bali, un seg nalato re aggregato ai Rifles, sc risse, Fui portato con una jeep al Comando della compagnia E per rimpiazzare un altro segnalatore, F rank E dward s, rima sto ferito . Partimmo con un param e dic o e proseguimmo lun go il tragitto senza incidenti finché, giunti nei pressi dell'incrocio, ci imbattemmo in un so ld ato te d esco armato di mitrag liatri ce che stava disteso obliquo lungo la strada. Lo investimmo con la jee p e ciò c h e in gt1 e l mom en to mi s tu pì fu ch e il nostro paramedico rim ase con il tedesco per prestargli aiuto mentre noi proseguimmo. Quando giungemmo ad una gran de casa colonica, occupata dalla compagnia E, m entre entravamo di corsa ci fu una raffica di spa1i. e più tardi scop1i.mmo che i tedeschi avevano rubato le nostr e batt er ie radi o m a avevano las c iaro il cibo che recuperammo in un secondo momento. l tedeschi si muovevano a cavallo. 27

D opo essersi mosso per prestare aiuto le compagnie E ed F, ma prima che venisse sferrato il contrattacco, .John Ho rsfall to rn ò al paese dove n otò c he

I nostri mortai erano posizionaci nella piazza e sparavano come pa zz i . Parecchi dei so l da ti c h e li man eg giavano indossa vano solo degli s h orts, e.lato che s i era n o to lti le loro cam icie, pregne di sudore per v ia de ll ' issare le bombe da ll 'u no a ll 'a l tro .... Non si eran o praLi ca men tc mai fe r maci dall'iniz io del combattimento e prima che fosse notte avevano sparato l'incredib ile ci fr a di du e mi la cari che ne.I alto csp los ivo. 28

Sanfatucchio qua si costò la vit a a lui e al Brigadier Pat Scott. Infatti mentre d iscuteva no su Il a situaz io ne del la battagl ia piovve un a gra nata 5 .9 ted esca propri o innan z i al loro Comando, che distrusse la jeep del colonnello e ne ferì seriamente l'autista.

A lt ri non fu rono così fortunat i, infatti Davide Rocchi ni ramme nta un fosso , attiguo a lla s ua attua le ~bitazione a Zucconam i, del quale dic e,

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l proieLt ili . . . le bombe .. . C'e r a un fo sso laggiù in fo ndo e dentro c'era no <licci inglesi e sette tedeschi, tutti morti. E ci slcttcro sette o otto giorni ...

li diari o uflìcial e de i London lr ish R ifles ripo11a qu anto seg ue :

22 giugno 1944, ore 08 .00 . Perdite totali nelle ulcime 24 ore, tenente Dun shea th e 9 so ttuffici ali u cci s i. Maggiore Woods, tenenti Hunter e Fay assieme a 64 so ttufficiali feriti. Ness un disperso.

Le salm e se polte nei cimiteri di g uerra di Orvie to e di Ass isi sono dodic i e non dicci come invece rip orta il diruio di guerra. Non c'è dubbi o che, in seg uito , du e dei feriti si aggiunsero ali' elenco . Oltre ai dodici fucilieri altri due membri degli equi paggi dei carri canades i comandati da Mclndoe persero la vita il 21 giu gno. Le perdite de i tedeschi, al di là de ll e impress ioni dei du e ragazz i del pos to , David e e Ce les tino , furono ben più gravi. Oltre a qu elli uccisi- Pat Sco tt dich iarò che alm eno cinquanta morti vennero contati solo ali 'interno del villaggio, mentre un altro rapporto parlava di sessanta morti tedeschi, di cui più della metà nel villaggio-v i furon o quarantotto pri g ioni eri co mpres i du e ufficiali, quasi lutti fer iti , che venn ero condotti a l Comando del batta g lione entro la fine della g iomata. ~ 9

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NOTE AL CAPITOLO 8

1. Richard Doherty, p. 165.

2. Pat Scott, Officiai Report, p. 1.

3. John Horsfall, p. 142.

4. Caporale A. Green , memoria inviata all'autrice , 2000.

5. The War Dead of the Commonwealth Orvieto register.

6. Peter Barrow, memoria inviata all'autrice , 2000 .

7. John Horsfall , p. 143

8. John Horsfall, p. 143.

9. Pat Scott, Officiai Report, p . l .

l O. Pat Scott , Officiai Report, p. 1.

11. Pat Scott, Officiai Report , p. 2.

12. John H orsfall, p. 155 .

13. Pat Scott, Officia! Report, p. 2.

14. Richard Doherty, pp. 169-70.

15. JohnHorsfall , p. 154.

16. C.L. Birkett, lettera all ' autrice , marzo 2000.

17. Eric Linklater, «EighthAm1y News», 1 luglio l 944.

18. Rapporto consegnato al reggimento dal maggiore (capitano all'epoca della battaglia) Bill Craig.

19. Ken Ford, p. 180.

20. John Horsfall, p. 156.

21. John Horsfall , p . 156.

22. John Horsfall, p. 157.

23 . C.L. Birkett, lettera ali ' autrice, marzo 2000.

24 . JohnHorsfall,p.158.

25. Richard Doherty, p. 170.

26 . John Horsfall, p. 159.

27. Thomas Bali, lettera all'autrice , magg io 2001.

28. John Horsfall, p. 161.

29. Diario di guerra dei London Ir is h Ritles .

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Pucciarelli, Montanaio, Pescia e Ranciano

21 - 24 giugno 1944

Più ad est il 6° Inniskillings, sempre appoggiato dai tanks canadesi, liberò il paese di Pucciarelli nel corso del [giorno] 21 e la mattina su ccess iva attaccò a ovest, giù lungo il colle, il nemico che ancora resisteva intorno a Sanfatucchio. Quest'azione sfondò la linea avanzata tedesca ma i tedeschi contrattaccarono ancora con un alto numero di perdite . Durante il 22 e 23 giugno la 78a divisione consolidò le posizioni intorno a Sanjàtucchio Al! 'alba del 24 giugno la 78° divisione attaccò ancora, essendo l'obbiettivo della 38a brigata di prendere i paesi di Pescia e Ran ciano, nonché occupare la linea del torrente Pescia. I Roya l Irish Fusiliers portarono a term in e questa operazione entro le 1O. 00 a Pescia e per le 16.00 a Ranciano e, con gli lnniskillings e il 50 No rthampton s sulla propria destra, raggiunsero il torrente Pescia in serata. "

(Da The Mediterranean and the Middle East, Volume VI Part I[)

Il Brigadier Pat Scott a veva originariamente programmato di spedire gli Jnniskilling Fusiliers a Pucciarelli alle 15. 00 del 21 giugno ma il contrattacco tedesco nell'area del cimitero di San Felice ritardò il loro ingresso, poiché mancavano dell 'appoggi o dell'artiglieria. Alle 17 .00, quando una formazione di tanks canadesi venne spedita a dargli man forte, essi avanzarono e molte delle case in cui i tedeschi s i riparavano, come pure le piazzole delle mitrag liatrici , vennero distrutte Comunque, la situazione sul colle di Pucciarelli rimase estremamente confusa poiché i tedeschi ancora presidiavano alcune delle case adiacenti a quelle che erano state invase dagli Skins . Richard Doherty ricorda che il loro comandante

Scampò di poco quando, avanzando a bordo del suo tank in testa alla squadra, con la testa che sporgeva dalla to rretta, un tedes co gli sca ric ò contro una raffica di mitragliatrici schmeisser che tagliò in due la ci.nghietta delle sue cuffie audio. 1

CAPITOLO 9
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occorsero lo.ro tre ore per pe netrare nel v ill aggio e il feroce combattimento per le strade con t in uò poi p er quasi tu tta la notte. 2

Richard Doherty sc risse che

in to rno a menanotte la j eep d i seg n alazione del battagli one, con d ue t.rasmettito ri, una ra dio e l'autista, si infilò dritta attraverso le posizion i più avanzate d egli l11niskillù~gs e proseguì per circ a un miglio dentro le lin ee tedes che . Quando la jeep si t.rovò di fronte un a sen tine lla l'autista invertì la m a rcia e, nel tentativo di evi tar e le raffich e dell e schJJJeisser, finì in uno sp ro fondo e si capovolse. Fo rtunatam e nt e l'autista e uno dei segna lat ori sopravviss e ro e r i entrarono , mentre si pensò che l' altro seg nalatore fosse s tato cat tura to . 3

I

John Ho rsfal l descrisse i l contrattacco lanciato dai tedeschi alle prime luci del giorno. L'artiglieria avanzò attraverso i fruttet i del vi llaggio supportata da due tanks e da una quantità mass icc ia di cannoni Egli citò in particolare l'epi sodio in cu i ess i penetrarono negli ed ific i dove al primo piano e rano insta ll ate le mitragliatrici a ll eate. Un certo

T eddy C ullen divenne famoso n el r eggim en to per avere sm o nta to uno dei t re ppiedi u sa ndo poi la mitraglia trice m ò di ma r te ll o pneumatico contro gli incu r so ri di so tt o . A lla fine dettero fuoco al pos to e i tedeschi cominciarono a far lo a pezzi .. ..

A qu el punt o i tenaci artiglieri alleati do vette r o sbr iga r si ad u s cir e . · 1

Sfortunatamente gli edi fic i situat i fra g li Skins, che era no a Pucciarelli, e i Rijles, che erano sul colle che dall ' incrocio conduceva al vi llagg io, erano tuttora occupati da una compagnia di fanti te deschi. Perciò alle 08.45 del 22 g iu gno i Rifles affidarono ad un plotone della com pa g nia G il compito di penetra rvi scortato da tre de i cinque tanks rimasti . I tanks prepararono la strada s u per il co lle sfruttando s ia la copert ura degl i alberi d'u li vo s ia la cortina fumogena forn ita da ll a J7• compagnia d ' artigli eria campa le . John Horsfal l scri sse,

Osserva nd o con il m io binocolo il v icino incro c io vidi anc ora le fragoros e esp losioni d ei 75 che sventrav ano pezzi di edifici e, gualche is tante d opo, g li u omini di Joh n Kerr che irrom p evano n e ll 'edificio che s i tro vava p i ù v icino . Poi app.licavan o la nostra solita tec nica, lavorando una casa alla vo lta, m e ntr e i tanks avanzavano le ntamen te attraversando gli orti e i cortili, d opo aver ripuli to ogni edifi ci o d all'a alla ze ta .. .. all e 11

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a . m . John segnalò il successo [dell'operaz ione] poich é ogni e dificio era s tato reso sicuro . ... C asa per casa, stanza p er s tam:a. Cinqu e o se i dei suoi uomini erano s ta t i colpi t i, e s e bben e pa re cchi accusassero so lo ferite legg e re, 1'11 ° CA ..R aveva perso un altro eguipaggio cli tank . John trovò un a do zz ina di tede schi morti o in fin cli vita all'in terno degli edifici e fece 17 prigionieri .. . . Rh ys, che era sa li to su con le sue jeep per riportare i feriti, inconr.rò alcuni uomini di John che rientravano, preceduti eia una fila cli jager disp erati . Soldati malconci di entrambi g li sch ie ramen ti stavano at tacc a ti ai ranks. A ltri venivano traspor ta t i, s u d e ll e cin g hi e improvvisa te con i fucili dai tedesc hi e dai nos tri uomini in sie m e . Questa era la scena dopo la ba ttagl ia, dopo t utto l' o s tilità non era mai guako sa cli persona le . 5

Horsfall proseguì dicendo che c i fu poco movim.ento durante il pomeriggio ma che i cecchini di entrambe le parti rimasero lo stesso occupati. Nell ' intento d i elim inar e la maggior parte dei posti che potevano offrire una v alida cop e rtura ai cecchini, gli artiglier i alleati "si divertivano sparare qualche raffica contro le case coloniche vicine". 6 Colin Gibbs della compagnia F, che insieme ai suoi uomini aveva occupato un gruppo di edifici proprio sotto ali' incrocio , improvvisamente si r ese conto che i tedeschi dispiegati so lo qualche centinaio di metri a nord stavano indietreggiando. Colse così l'occas ione per spinge rsi fino a l caseggiato successivo, Montanaio, situato a circa quattrocento metri di distanza. Questa fattoria - che secondo John Horsfall era di costruzione recente e che era una delle più pittoresche che avesse mai visto , molto probabi lm ente appartenente ad un ricco proprietario - era la casa del capo dei fascisti, Castellan i, ed era stata utilizzata come ri fugio provvisorio per i cinque ebrei liberati dai partigiani ali 'Isola Maggiore. Qui s i verificò un combattimento tra la compagnia F, ri dotta ormai a trenta unità, e un'intera compagnia di tedeschi. I R[fles spezzarono questo contrattacco costringendo i tedeschi a ce rcare riparo nelle fosse o dietro gli a lb er i intorno all'edificio, tuttavia si ritrovarono a loro vo lta perico losamente isolati perché il tenente colonne l lo Ho rsfall non era in grado, per mancanza di uomini, di inviare rinforzi Quanto alle sco rte di munizioni la s itua zione de l battaglione era disperata e gli uomini furono costretti a una difesa di sperata armati so ltanto di p istole e granate . Dalle 08.00 del g iorno 2 l fino ad allora i Rijles accusarono 14 morti e circa 80 feriti nelle loro file. 7 L e pe rdite degli Skins erano di 9 uomini e 18 feriti; per contro le perdite tedesche ammontarono a 60 morti ed un numero elevato cli fer it i . 8

I l 23 fu un giorno di stallo perché l'intera Ottava armata si preparò a lanciare un nuovo affondo s ull 'intero arco de l fronte e la 78 adivisione fece altrettanto. Secondo i piani, il compito dell'Jrish Brigade era di lib erare i paesi di Pescia e Ranciano che sono situat i a n ord del colle d i Pucciarelli - il primo è situato sul

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te r reno più basso, me ntre il secon do sorge sul pro ss imo co ll e, che ha una somm ità più pianeggiante. Da Ranciano il terreno scende in declivio verso nord , giù nella valle del piccolo e lento torrente Pescia - da cui l 'o mon imo paese .John Ho rsfall osse rvò la sce na con il suo b inoc olo da l pri mo pia n o de l caseggiato d i Montanaio, con Co lin Gibb s al s uo fianco, e discussero dell'attacco ai due paesi che sarebbe s tato condotto dai Faughs, con gli Jnniskillin g di rinca lzo Sfortunata me n te la co mp a g n ia F si trova v a in una posi z ion e mo lto esposta, o per meglio dire era come se s i trovasse sulla punta di un tr iangol o isoscele, e si s arebbe trovata prop r io sulla linea di fuoco delle truppe alleate non app e na l 'attacco fosse partito. Quando p er ò gli ve nn e p rospe tt a ta la poss ib il ità di rit irars i per un quarto di miglio, Col in , dopo ave rne di sc usso con i su oi uomini, deci se di restare in posizione, dicendo che all 'o ra zero av rebbero trovato rifugio n eg li scantin at i. T uttav ia a nco r pr ima di trova rsi s ull a linea di fuoco d e ll e lo ro stesse arm i la compagnia F dovette affronta re un a ltro contratta cco a Montanaio, durante il quale alcuni tedeschi rius c irono a penetrare l'e dificio principale per la nci a r e le g ra nate Le p e r d i te si eq u iva lsero su per g iù da ambo le pa rt i Tra quelle della comp agn ia F vi fu Alan Parsons, il loro artigliere, che "con un proiettile in una gamba e un schegg ia d i granata nell 'a ltra che gli tolse lo scarp o n e," r im ase co mun que a l p ropr io po sto 9

Secondo P at Sco tt il pi an o p revedeva che il giorno dopo , i Faughs (Roya l Jrish Fusiliers) avrebbero attaccato Pesc ia e R anciano sostenuti da una squadra di t a nks e da un fuoc o di cope rtu ra .Joh n Kerr e gli Skins a vrebbe ro o perato a lla loro destra per guadagnare la zon a che sovrastava i I torrente P esc ia, mentre gli lrish Rifles a v rebbero coperto il fianco si n istro.

Intanto la famig li a Coppetti e ra in trep idaz io ne per l'attacco imm inente. Fe dora rico rda , La n ostra casa, laggiù a Rancia no, g i à bruciava pe rch é ave va preso fuoco e n oi ci siamo rifugiati sulla canti na cli un al tro. Sopra, a casa nostra, c'e ra della roba che i nostri amici avevano por ta to da Sa nfatucchio . Bauli di roba, corr ed i, macchine da cucir e pre se ro fuo co, tutto. Quindi s iamo ve nuti quassù sul punto più alto di R anciano, erava m o in guesta cantina. Noi stavamo in mezzo alle bo t ti d a vino, brac cati , e si sentivano le cann o na t e che arrivavano in co ntinu o. Ci s iamo accorti ch e i tedeschi avevano messo sei bombe a mano in cantin a in mez:1.0 a noi e g uan do si sono vis ti ch e q uesti inglesi non eran o a n cora arrivati le voleva no far scop piar e. Se ci avessero anunazzati, si sarebbero ammazzati tu tti, p ure loro. Cercavan o la micci a e allora il mio ba b bo disse, "Dio mio ! D io mio ! ragazzi, da qu i bisogna uscire, perché guesti le fanno sco ppiar e!" ientre noi siamo sal tati da una stalla ad un'altra abbiamo sentito la mi traglia cd eran o

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ing les i. Da.i cappelli si capi.vano che erano inglesi - il te<lesco c'ha l'e lm etto, g l'inglesi ce l'hanno largo con la righina sopra. Sono arrivati questi inglesi <lopo tanto .. . <lopo aver comba t tuto tutto il giorno .

Il se rgente Rob bi e Robinson conserva questi ricordi dell'attacco, Nel g iu gno 1944 avevo 21 anni e comandavo come sergente un plotone nella compagnia D, 1° battaglione The Royal Jrish Fus ili ers . Durante il 24 giugno, cli prima mattina, la mia compagnia venne inviata a sostegno d e lla compagnia C che stava attaccando le unità tedesche ne ll'area cli Pescia. La compagnia C: e ra comandata da l m aggiore Neville Chance e, dopo aver sub ito p oche perd i te, verso mezzogiorno r iu scì a pren<le.te i l controllo di Pescia. Contemporaneamente all'attacco della compagnia C, la cornpagnia B, comandata dal maggiore Dickie Richards, scava attaccando Raociano, r i pu li to dalle unità nemiche nel pomeriggio, anch'essi con perdite minime .

E n trambi gli attacch i conseguirono llfl certo numero cli p n g10111cn .

Di prima mattina la mia compagn ia cominciò ad avanzare a sostegno del la compagnia C, protetta <la una nebbia che credo sia peculiare <leU'area del Trasimeno in q u el pe ri o do dell'anno. Durante la n ostra avanz ata in m eno ai campi cli grano la ne bbia si sollevò lascia.ndoci esposti agli ar tig lie r i n e mici. Ricordo ch e fumm o bersaglio cli u n 'arrna contraerea qua<lri- canna da 20 mm ch e sparav a piccol e granate al tamente es p los ive, con un a frecruenza di centinaia di colp i a l minuto, che scopp iarono in aria sopra di no i ma senz a fe ri re nessuno. Fornina tamen te g li artiglier i nem ic i non erano in grado di a bb assa r e le loro canne quanto bastava per co lpirci diretta m e n te Quell'arma spa rava ,l rido sso d i Pescia e fu catturata d alla comp agnia C.

Non ap p ena le compagnie Be C: ebbero consolidato le loro n uove p osizio ni, la mia compagnia venne m anda t a a ripu lir e l'area comp res a fra i due paesi Q ue ll a notte m.i or dinarono di effettuare una ricognizio ne o ltre Pescia, per verificare se i te d esc hi avessero

a bba n d onato la zo na. G l i unici tedes chi ch e v i<li erano morti, diste si accanto ad un carro Tigre, fatto fuori da un tank canadese d ell'11 ° r eggime nto corazzato che aveva agito <li rinc alzo ai n ostri attacchi. Ovviamente i danni a lle costrm'.ion.i furono ingenti in

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tutti e due i paesi a causa dei bombardamenti. I tedeschi , in aggiunta all'artiglieria, adoperavano anche il Nebelwe,fer, un lanciamissili a se i canne . Erava mo molto rammaricati per i ci vili intrappolati ne ll e aree cli combattimento (ed ifici cli ogn i sorta e rano da noi come dai tedeschi considerati obbiettivi legittimi, perché entramb i sospettavamo che fossero occupati d a l n emico) t\ fine battag li a era sconvo lgente assistere all e famiglie c he r itornavano dai rifugi alle loro case e le trovavano distrutte. 10

Un g ruppo di so ldati dalla co mp agn ia B si trova in una casa a Pescia quando d'imp rovv iso un carro Tigre fece centro e provocò danni a tre delle mura. Quando ciò accadde l'a iu tante ma gg io re era sed uto nell a stanza a l primo pi a no e stava pa rl an do con il gene rale di br igata Pat Scott a ll a radio: il generale rammenta che lui non fece in tempo a dire "Passo e chiudo". L'ufficia le addetto alle tra smi ss ioni, Jerry Ch a mbers, rim ase ferito a l braccio e il fuc ili e re Watson ven ne sba ttuto a terra da una cre denza vo lant e rimanendo tuttav ia illeso. Per niente scossi, due fucilieri, Clark e Morris, non si mossero dal piano superiore, mentre i l tank continuava a be rsagliare la casa. 11 Fedora co ntinu a la sua s tor ia,

Ci hanno liberato il 24 la sera, il giorno di San Giovanni Battista . Que ll o che abb iamo passa to quel g iorno ! P er il fronte sono morte quattro persone. Una raga'.l.%a era in una casa e la mamma h a dovuto trascinarla fuori - le è caduta proprio una trave sopra e le h a sc hiaccia to l'osso <lei coll o. E i tedesc hi ... per forza la volevano tirar fuori, poverella, mi ha racconraro la sua man1ma in mezzo all'aia . Era m orta. Io ho preso la giacca di mio mari to per coprirla - le mo s c he -m a no n c'era dov e souerrarla. Poi l'hanno messa in una forma che è stata ricavata. Du e a l tri m or irono pro pri o lì a Ran c iano: uno daU e sca le è mor to, la casa è crollata quando lui era dentro; un altro uguale. Sempre le cannonate! Ci sono stati lre giorni non le posso cfuc . .. sco ppi avano t:1.1lti i vetri dall e finest re , tutte cascate, e n o i bambini tutl i scalz i. I fili del telefono tut t i stro nchi , pe rch é i tedeschi avevano fatto delle tracce del telefono, e dopo le cann o nate, la stra d a p e r c h é era un a strada bia nca, no n c'era l'asfa lto, c'era l'acciaio, il ferro, il vetro che ci mangiava i piedi, tutto rintrecciaro in mezzo a que lla breccia

"Od dio, sono ar rivati g li in g lesi !" Questi in g lesi , povere lli , c'hanno fatto capire che da lì dovevamo andare via, perché i ted eschi, da li parecchi, li facevano prigionie ri , li avevan o presi e li

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avevano chiusi in uno sta lletto dei polli. Io non so c1uello che è successo. A noi ci h anno fatto capire che dovev amo andare via.

"Via! v ia!" e ci siamo acchiappati, siamo scappati <li notte . Siamo ven uti a Sanfatuccbio e, dato che non avevamo ancora finito di subire, è arrivata la cannonata da lontano, proprio qui a Sanfatucchio, da Vitellino. Il m io babbo, preso dall'angoscia, aveva proprio per so la testa, se n on c'era la mamma lui non sarebbe mai tornato. Lui diceva, "Bisogna andare su lla montagna." "l\fa dove, b abb o?" Eravamo in pochi : io, che avevo dodici ann i, mi fratello che ne aveva cinque, il babbo e la mamma.

Il mio babbo, preso di quest'angosc ia, disse, "Bisogna andare via, bisogna andare via," e si arr ivò a Paciano l a sera, s iamo arrivati su questa famiglia sca lz i, non avevamo più niente. Di giugno si portava le ciabattine ... però scalzi siamo arrivati. La mia mamma, poverella, aveva afferrato un pezzo cli pane e si portava dietro la sacc h etta, .il nùo babbo, il figlio piccolo così lo teneva sempre a cava ll. o, perché sca lzo, come cammina v o, povere ll o? Io ero più grande, avevo dodici anni, camminav o.

Io ho vom itaro tutta la notte perché avevo preso freddo - per il fronte pi oveva sempre. C'erano questi so ldati accampat i sull'aia, ci hanno visti p er la strada che saliva, e mi ricordo che ci hanno portato del pane bianco, b ianco come gues ta tovaglia, però salato. . . ma noi avevamo fame!

I prigionieri ai quali si riferisce Fedora potrebbero essere stati arrestati da un radiotelegrafista di Dublino, i l fuci li ere Hobden della compagnia C. Richard Doherty scr isse che riuscì a fare parecchi prigionier i tedeschi graz ie alla sua antenna radio . ,4Era andato nel granaio di una fattoria trovandola pe rò occupata da un manipolo di tedeschi il cu i uffic ia le gl i pun tava ad dosso una pistola. Hobden eb be una ta le scar ic a di adrenalina che portò l'antenna della s ua radio 38 in posizione di guardia e i tedeschi s i arresero. Si riporta che la compagnia C rinven ne un camion tedesco carico di prosciu tt i, burro e formaggio, in mezzo al quali si trovava un pacco indiriz zato a una certa Frau Schrnidt di Berlino Il caporale Smith, un comandante di sezione nella compagnia C, lo rimosse e lo rein diri zzò a Mrs . Smith di Birmingham. 12

Invece, del bottino alleato faceva parte una mucca morta Robbie Rob inson scnsse,

H o un ricordo del 25 giugno, u n ta nk canadese c h e lasc iava

l'area di Ranciano con una grande mucca bianca adagiata suJ muso del t ank. L'an imale presumibilmente era sta t o ammaz7.ato da una

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granata o da un proiettile nel corso della battaglia lì attorno . Non sapremo mai se venne portata via per darle sepol tura o per essere consumata dal.l' equipaggio affamato del tank. Molto probabilmen te fu considera ca un legittimo bottino del campo di battaglia."

John Horsfall si sentì sollevato nell ' udire la voce di Colin Gibbs che lo ch iamava via radio da Monta naio, perché da quella direzione proveniva una "quantità impress ion ante di fumo di olio e fiamme che divampavano verso il cielo." Il fumo proveniva da due o tre tanks tedeschi lasciati bruciare sul campo di battag l ia , mentre le fiamme erano generate dall 'a utome zz o di Co lin che era stato parchegg iato dietro alla fattor ia . La casa era stata colpita sette volte dalle armi alleate ma, considerato che gl i uomini avevano preso rifugio nelle cantine, so lamente una piccola parte della compagn ia F era stata co lpita e in pochi rimasero feriti seriame nte . John desc ri sse come la co mpagnia si 'p rese cura ' de i ted <;sch i autor i del contrattacco della sera precedente.

La maggior parte del pres id io nemico fu aggirato dall'attacco dei Faughs e, non appena c1uesri ulcimi erano and ati avan ti, Colin aprì il fuoco su i te d es chi arroccati negli edifici. circostanti con i suoi 6 -pounders. Dato che i ted es chi era no sostanzialmente tutti concentra ti sull'attacco p rincipale , egli rit1scì senza incontrare opposizione ad a bb attere grossi pezzi del l e murature che a l oro vo l ta rovinarono addosso agli occupanti, e, quando la demolizione e bbe term in e , insieme a t111a do zzina d e i suoi accorse per un so pralluogo . Non ci fu bisogno d i sparare, e immag i no che il n e mico non poté a ddirittura accorgers i de l loro sopraggiungere a causa della spessa coltre di fumo e polvere . Co lin recuperò dalle maceri e 18 in creduli prigion ieri. 11 resto se l'era data a gambe e nes suno fu in g rado di intercettarli e fare fuoco. Sette dei suoi uomini ri.rnasero feriti e perdemmo anche uno o due deg li artiglicri.11

Durante l 'attacco a Pescia e Ranciano i Faughs avevano accusato circa 40 fra morti e feriti, di cui otto morti; avevano pe rò fatto più di quaranta prigionieri tedeschi. 15 Alla fine del 24 g iu gno i London lrish Rijles fecero il conto del costo della battaglia : 16 morti e 98 fer iti dall ' inizio del 21. John Horsfal l riportò che qu attro fucilier i erano assenti e che una de l le compagnie era forte di venti uomini , due altre ne contavano trenta e solamente la compag ni a G arrivava a cinquanta. 16

L'u nico rifer imen to a prigionieri di guerra dell'lrish Brigade, John Ho rsfall lo fa ne l racconto di come James Dunnill, che comandava i Faughs, il suo ufiic iale infonnatore, tenente Garn bl e, e i I comandante di batteria assegnato al

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battaglione, maggiore Duffy Anderson, presero la strada sbagl iata a bordo del tank di testa: invece di andare dir itto verso Ranc iano essi p iegarono a sinistra ve rso Badia, andando a finire propr io fra le linee nem iche. 17 Mo lti tedeschi , comunque, erano finit i nelle man i degli uomin i del Brigadier Scott che ne avevano catturato p iù d i 300 e ne avevano sepolti altrettanti. 18 Robb ie Robinson, dei Faughs , sc r isse,

Il giorno 25 giugno il battaglione cominc10 a ritira rs i dall' a r ea del Trasimeno [per dir igersi] verso l ' Egitto, dove ci saremmo riuniti con il resto della 78 " division e per riposarci e ristorarci dopo più di 18 mesi sempre in azione in Tunisia, Sicilia e . . I li ,9 poi 111 ra a.

l i genera le d i br igata Pat Scott disse ne l suo rapporto che la " lrish Brigade aveva compiuto l'ultimo sforzo." Infatt i il 6° Jnniskillings dovette essere scio lto, a seg ui to del ritiro de lla 78• div isione dal fronte e i sopravvissuti furono inseriti nel 2 ° Inniskillings. Il 1° Royal lrish Fusiliers era entrato in battaglia sotto comando del loro aiutante magg iore, poiché non erano rimasti altri ufficiali. 20 John Horsfa l l scrisse a l padre,

Raramente ho v isto così tanto bestiame, completamente sc io lto e ch e gode della sua libertà. Ci sono distese Ji conigli liberi che mangiano cavo li, e qualc h e oca apparentemente inton tita che vaga per la strada, e d anche ga ll ine, polli e ana.troccoli . Ci sono persino g iovani maiali che gironzolano su e giù per g li orti deserti. Sembrano tutt i abba sta nza felici sebbene d isor ienta t i. Mo l ti di loro troveranno ben presto la v ia delle nostre cucin e da campo. Sanfatucchio offre una vista deso lante e ci si seme co lpevoli per esserne responsabili, poiché d ev ' e ssere stato uno de i posti più graziosi sulla te rra, con quella che 1..rna volta era una be ll a c h iesa antica . . .. i \lcun i coragg iosi

iWops2 1 s tanno appena torna n do . 22

]33

I. Richard Doherty, p 171.

2. John Horsfall , p. 160 .

3. Richard Doherty, p. 171.

4. John Horsfall, pp. 164 -5.

5. JohnHorsfall , pp.166-7.

6. John Ho rsfa ll , p. 167 .

7. Diari o di g uerra de i Lond on Iri s h Riflcs.

8 . Pat Scott, Officiai R epo rt, p. 3.

9. John Horsfall , p. 173.

IO. Robbi e Robin son, lettera ali' autrice, febbraio 2 000 .

11. R icha rd Doherty, p. 175.

12. Richard Doherty, p. 175.

13. Robbie Rob in so n, let te ra all'autrice, febbraio 2000 .

14 . John Horsfall , p. 175.

15. Pat Scott, Officiai Report, p . 5.

16 . John Horsfall, p. 181.

17. John Horsfall, pp. 179-80 .

18. John Horsfa ll , p. 181.

19. Robbi e Robinson, lettera ali 'autrice, febbraio 2000 .

20 . Jackson (Si r) William , p. 45.

2 1. Te rmin e usa to, in partico lare neg li St ati Uniti, per indicare in senso s pregia tivo g li itali ani.

22 . John Horsfa ll , pp. 182-3.

NOTE AL CAPITOLO 9
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MAPPA 8. TO RRENTE PESCIA - TORRENTE SPINA, 24 G IUGN 0-1

,, ,, ,, ,, Jt' /Verso Po~.zuol o

O Km

11 Brigata ( 78 Di v isio n e)

36 Bri gata (78 Di v Mone)

I S R egg iment o 1::ast S urr ey

SN 5 Regg im en t o Northampton s hire

58 s Rulls

6'WK6 Reggimento ltoyal \\/e st Ken

8AS 8 Argy ll + Sutl,e riand Highl:rn d er;, ltoya l Annou red C orp s

9 Hrigafa c111·:1'.1.'.1. aht

56

56 R eggiment o es ploratori

B osco citato nel te!>to

S lradc principali

St rade seco ndarie

Direzioni di ma rc i a

Fe rro,,i a

Casa Co l on ica / V ill a

Casa Colo nica c il:Jta da La , ncnce F ish ( Cl• 1>. I S)

LUGLIO
l.egenda Lago Trasimeno
-
135

MAPPA 9. DETTAGLI DEI MOVIMENTI DELLE TRUPPE DAL 24-29 GIUGNOTORRENTE PESCIA

•·Verso Rad ia 36 Brigata (78 Divisione) 11 Brigata (78 Divisione) Torrente : Verso Lago Trasimeno La Cascina \ \. 58 ~1/.a forre l 25 ~)_N,f ~56 llaY • Ranciano " Km 58 6WK 8AS 5N Legen da 5 Buffs 6 Royal West Kents 8 ArgyD + S utherland Highlander.ì 5 Reggi mento Northamptonsh.irc Ro ya l Armo ured Corps 56 56 Regg im ento Esp loratori 9 Divisione corazzata \\Il Y \\\lnvic k~h.ire Ycomanry HQ Giorno di giugno 1944 Bosco citato nel lesto Chiesa Casa colonica Caseggiati Comando Buffs 136

Attraverso il torrente Pescia

25 giugno 1944

"La 36" brigata era stata tenuta pronta per guadare il torrente e avanzare verso la strada che collega Castiglione del Lago a Casamaggiore. Il Pescia si rivelò impraticabile al transito di ruote o cingoli senza un ponte mobile, ma il 5° Buffs lo attraversò a guado senza problemi e poté approntare una testa di ponte sull'altra sponda Per riuscire a riparare un ponte demolito sulla Route 7J oltre al torrente, i Genieri lavorarono tutta la notte sotto un forte temporale e finirono per le 05. 00 del giorno 25 Sfortunatamente i tanks della Wiltshire Yeomanry, destinati a sostenere l'ulteriore avanzata a nord del Pescia, si erano impantanati nel terreno fangoso e non riuscirono ad attraversare fìno alle 09.30, quando i Royal West Kents e !'8° Argy ll s della 36" brigata avevano raggiunto La Bandita dove erano stati fermati per mancanza di appoggio corazzato. L'avanzata portò la 36" brigata in vista del suo obiettivo, che era la strada laterale Castiglione del Lago -Casamaggiore, e la portò a ridosso della principale linea difensiva tedesca. Qui le truppe malconce della 334" divisione di fanteria erano rinfòrzate da un bauag!ione della / " divisione paracadutisti e da un altro de/La 15" divisione granatier i corazzati . Quest'ultima formazione era stata richiamata dalla sponda orientale del Trasimeno il 25 giugno per rù1/òrzare le posizioni tedesche . "

(Da The Mediterranean and the Middle East, Volume VI Part Il)

Mentre la lrish Brigade era impegnata a Sanfatucchio, Pucciarelli, Pescia e Ranciano, una parte della 11" brigata si era dispiegata tra lo ro ed il lago con il compito di avanzare lungo la s ua sponda occidentale. Ne l pomeriggio del 23, .il

5° reggimento Northamptonshire venne distaccato in appoggio agli Skins a Pucciarelli. Un soldato rimase ucci so e si trova sepolto ad Orvieto. 1 1partigiani , che avevano messo in piedi un improvvisato Centro di comando all'interno di una capanna di pescatori fra le canne de l lago, entrarono in contatto con le truppe alleate s ia lì che a Panicale, dov e per un periodo l ' 11" divisione ebbe il suo quartier generale.

Mario Taini ricorda,

CAPITOLO IO
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I-.-I io ed altri partigiani come me, rimanemmo a disposizione di quel Comando. Il c.1uale Comando, ne i giorni successivi, ci utilizzò portandoci sul fronte per attraversarlo allo scopo di osservare le posiz ioni e le postazioni tedesche e fornire le necessarie notizie e informaz ioni utili alla grossa battaglia che si stava combattendo per rompere la dura resistenza tedesca.

Ta in i si r ecò nell'area v ic ino a Sanfatucchio e tentò di attraversare le linee nemiche nell'intento di ottenere info nnazioni circa le posizioni de l nemico. R iuscì a penetrare nell'area comp resa tra Pucciare ll i e Pescia ma non poté andare oltre, a causa del fuoco incessante delle mitragliatrici Comunque la sua missione si rivelò utile pe r ché egli fu in grado di riportare con esattezza la posizione di ce r te pattuglie tedesche e de l le piazzole delle mitrag liatrici, specia lmente di quelle che tenevano sotto tiro la strada. 2

Piero Marchettini - la cui casa di fam igl ia a Pucc iarelli era stata gravemente danneggiata durante la battaglia e figura sulla prima pagina dell'edizione del primo luglio de ll ' «E ighth Army News» , in u na fotografia che riprende g li lnniskillings mentre marciano attraverso il v i llaggio - descrisse così la situazione ne i pressi del lago.

Noi ci siamo trovati in mezzo a ll e due linee con w1 piccolo grnppo armato d islocato, appunto, tra .i canneti del lago ed altri spars i nella campagna nel tentativo di protezione, in qualche modo, dalle razz ie tedesche. È quel gruppo costretto tra i ca1mcti, guidato dal l'improvvisato caposquadra Meoni Brw10, che prese subito contatto con l'avanguardia inglese giunta il 19 giugn o nella nostra zona in lo calità Carraia. Q u el gruppo , pur .rimanendo autonomo nelle sue posizioni, si collegò alle truppe inglesi con le quali cooperò attivamente con preziose informazioni

Sostarono da noi ancora. dieci 6riorni, collaborammo attivamente col loro Comando sistemato presso la chi esa, con continue informaz ioni di carattere m ili tare: sulla conformazione del terreno, postazioni nidi di mitragliatrici, ecc. 3

Da quanto sappiamo su ll a d isposizione dell' 11 • brigata, sembrerebbe che qu ando Marchettini parla dell'avanguardia si rife risca ai Northamptons . Il resoconto che segue, scri tto da Bruno Meoni, sembra suggerire che lui, se non anche il resto dei partigiani, avesse una noz ione poc o ch iara di q ua li fossero le effett ive alleanze dura nte la Seconda guerra mondiale . L'avvers ione dei comun ist i ita] iani verso gli Alleat i e special m en te verso gl i americani conferì un to n o partico lare alle loro memorie, ed essi tese r o sempre a minim izza re il fatto che i cap italisti, nelle vest i ci el i ' Ame ri ca e dell'im p ero britannico, avev a no imito le forze con i comunisti sovietici per sconfiggere si a il fasc ismo che il nazismo .

[...i.
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Il no stro gruppo operativo era nascosto nei canneti a cavallo tra le d ue linee che si fronteggiavano. U n giorno jo e il compagno

A ntoni o Casanova decidemmo cli raggiungere l e truppe alleate attestate presso la borgata Carraia La nostra perfetta conoscenza de l luogo ci consentì cli evitare i nciampi, eravamo armati di moschetto e bomb e a mano; camminammo guarding hi fino al campo degli inglesi. Il Casanova, simpatica persona, aveva in ciso s ulla cassa del mosch etto da un a parte: «W Roosevelt e C h urc hill» e dall'altra : «\YJ Stalin»". ;\]. momento dell'incontro il partigiano aveva messo in b ella evicl enn la parte del moschetto ch e inneggiava agli Alleati; senonché un tenente che parlava bene l' itali ano volle ammirare il mo schetto scolpito e non tarclù a scoprire l'altra faccia inneggiante a Stalin , ciò che gli fece esclamare: <<S iete impai-ziali ma. la vostra Italia la li beriamo noi!». Poi ci offrirono cibo in scatola e pane bianco che noi non avevamo più, ci dettero delle sigarette, ci fecero delle foto e poi ci fecero salire su l retro di un carro armato, avviando il mezzo blindato verso le linee tedesc he. lo e Antonio ci g uardammo un attimo s tando s ul 'ch i va là' e decidemmo che, se fossero andati ancora più avanti, sare mm o saltati dandocela a gambe, sape ndoci scoperti fuori dal carro e perciò facile mira dei ted es chi. Fu un falso allarme, forse uno sc herzo dei carristi inglesi perché, fatti cento metri girarono su sé stessi portandoci al loro Comando che si era sistemato presso la chiesa. Ci interrogarono, vollero sapere notizie sulle posizio tù dei t edeschi, segnando su lla carta geografica assai dettagliata i punti indicati da ll e nostre informa.zio1ù, poi ci fecero ritornare dai nostri compagni nella nostra p osizione, dopo ave rci assicurato il loro co ll egame nto e protezione.

Due gionù dopo una pattuglia dei militari inglesi si presentò al nostro 1ifugio e ci parlarono un po' concitati. Non comprendevamo una parola di que llo che dicevano, ma noi pensammo che fosse giw1t o il momento di attacco generale ai tedeschi, e senza indugio architettammo noi partigiani una specie di piano di attacco da condurre con g li inglesi in quel tratto del fronte. Lasciammo Sisto, ben istruito, con gli inglesi per farg li da gtùda, coordinando l'azione in m odo da dare a noi resto del gruppo, in quel momento di nove partigiani, cli aggirare la postw.ione da die tro i canneti e prendere il nemico di fianco. Qualcosa del piano però non funzionò bene: infatti l'attacco di Sisto e degli inglesi con raffiche di mitra e lancio cli bombe partì un po' presto p er noi, ma quasi subito ci uninuno con le nostre fucilate che so11xcsero i tedeschi a tal punto da

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non riuscire, loro, a sparare un so lo co lpo, acquattati come erano a terra pur cli salvarsi in qualche m o do, dato che l'attacco fu im p rovviso. E per me fu pimtos to fortunato, perché nella fog;a della s p aratoria mi ero rrovato s coperto e avendo a pochi m etri LLO soldato tedesco, p erò venrre a terra e so tto mira del fucile di Casano va. Quella era una p os tazione che noi non avevamo bene individuato. Non r iuscinuno a sapere l'effetto del nostro attacco, cioè quanto pesò la nostra presenza, ma gli inglesi fece ro alcuni prigionieri. Per noi andò per il meglio, n e us cimmo tutti saJvi:1

Sem brer ebbe che questo incidente sia accaduto intorno a l 22 g iu gno. Infatti Meoni prosegue citando un as pro combattimento che s i ve rificò tre giorni dopo , il che ci fa ritenere che si stesse indubbi a mente riferendo alla battaglia o ltre i l Pescia, qua ndo c ioè a lla 36" brigata, ch e subentrò al!' I P br ig ata il 25 giugno, fu assegnato il compito cli avan zare su Castiglione del Lago. Thomas McC row, deg li Argyll , and Suth e rla nd Highlanders, a ppuntò nel proprio diario ch e, dopo essersi ri t ira to da Yil lastrada e dopo un giorno cli sosta a Palazzo lo, vic in o a Moiano , il battag lione moss e di nuovo all 'att acco il 24, qu es ta v olta vers o La Muffa, sotto S anfatucchio , dove era no state effettuate de lle rappresaglie d ie ci giorni prima. Eg li scr isse,

Messi in disarm o m a poco dopo riceviamo l'or di ne di m uovere verso Sanfa t ucch io

D i là proseguirono lungo la strada principale so tto Pucciarelli e i paesi di Ranc iano e Pe sc ia, finché giunse ro a l torrente . Il Pescia infatti non può dirs i propriamente un fiume ave nd o piuttosto l 'apparenza di un fosso , ma ciò nondimeno esso costituì un serio ostacolo per i tanks della Wiltshire Yeomam y , che non poterono attrave rs are finché il ponte n on f u rico stru ito. Probabilmente era stato distru t to dai te de schi in ri tirata , sebbene occorra ricorda re c he anche i parti g iani ebbero provato a di strnggerlo e però , allora, solo una dell e due bombe che piazzaro no esplose. Ken Ford sc ri sse,

Sin dalla p rim a ma t tina i Bujj's erano r im asti a l coperto ne ll a loro a rea di raccolta dietro a lla Jr ish Brigade, in attesa di uscir fuor i e ini z iare l'avanzata 5

1123 gi ugno erano stati rimp iazzat i s ul fronte di Yillastrada dallaSom erse t Light Jnfantry d e lla 28 a bri gata, 4" divisione , e il 24 eran o avanzati fino al Pesc ia . Egli continua,

Duran te u n t empo rale t e rrifican te il maggiore Van A mmel

guidò i Buffs ol t re il to rre nt e ve rso un g ruppo di case in cui s ta zion ava il nemico. E ntrando in azione coperti dal fu o co di

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sbarramento dell' artiglieria, i Bujfs forono in un baleno in mezzo a ll e t ruppe nemiche e a ll'interno de ll e case pri ma ancora che [i t ed es chi] potessero rendersi conto di ciò che era a cc ad u to. Tr e ufficiali te de schi e cinquantatré so ldati d ell a 334a div isio n e tedesca furono fatti p rigioni e ri, insieme ad un carro Tigre e ad un pcz7o d ' artiglieria , trai na to da cav alli . 6

Due dei Bujfs persero la vita nel corso di questa azione . 7

Il 24 g iu gno il 6° Battagl ione dei Royal West Kents lasciò Palazzolo per Pucc ia r el l i e, alle 20.30, tutte le compagni e e il Comando de l battag lion e si erano già stab iliti nel vil laggio , in attesa di attraversa r e il Pescia grazie alla testa di ponte. Avanzarono fino al torrente e coprirono la zona, mentre gli zappatori costruirono un ponte per i tanks - il tenente Tom l inson della 214a compagnia campale era i l responsabile della co struzione. 1 Genieri lavorarono per tutta la notte, mentre imperversava un forte temporale , cosicché per le 05 .00 del giorno 25 sarebbe stato possibile per i tank s attraversare , se non fosse che s i im pa n tanarono nel fango. Cos ì gli Argylls, assieme ai West Ken ts, passarono davanti ai tan ks per unirsi ai Buffi·. La storia ufficia le degli A rgy lls recita, ;\ Il e 07 .00 il battaglione passò il Pescia soggetto ad un p esante bombardamento che causò a lcun e pe r dit e tra cui i l capitano Ne il \Xfebster, comandante de ll a comp agnia B, ch e restò

UCCISO.

So ltanto quattro ore dopo che i l ponte era stato completato, i tanks riuscirono ad attraversare pe r a nelare in appoggio alla fanteria che si era spi nta in avanti.

M iraco losamente non c ' era stato fuoco nemmeno mentre gli uomini del gen io avevano lavorato nel l ' oscurità, ma, quando arrivò l'a lb a e le attività in torno al ponte divennero visibili, il bo mbardamento ri prese violento.

Da l lato a est della strada c he conduc e a Cast iglio ne de l Lago, sulla te rra appartenente al la famig li a Reattelli, c'erano pa recchie case colon iche, ciascuna occupata dai tedeschi, che dovevano essere prese dalla fanteria . Alle 10.3 0 di qu e lla mattina la compagn ia Y degli Argylls esp ul se il nemico da una cli queste case e , un 'ora dopo, uno dei suoi plotoni , fo rte di sole diciotto uni tà, gu idato dal tenente Stephan, uccise undici ted eschi e ne catturò tre conquistando ancora un'altra casa. O ltre al capitano Webster rim ase ucciso w1 a ltro soldato e quattordici altri rimasero feriti . 8 Maria Reatte lIi, figi ia maggiore del menzionato proprietario te rriero che era stato anc he s indaco fascista di Cast igl ion Fiorentino (un p aese tra Cortona e Arezzo) , dice quanto segue a propos ito della difesa tedesca della strada che portava in città . Dato che Maria si trovava a Cast igl ion F iorentino in qu e l periodo, e che rientrò a Castiglione del Lago dopo che il fronte era passato, probabilm e nte rife ri sce ciò che qualcun aln·o, presumibilmente w10 dei contadin i del pad re, aveva vis to.

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Deve sa pere per obb iettiv ità di cose ch e bastavano tr e tedeschi per tenere fermo l'esercito alleato. Tanto è vero che c'era un ragazzo di sedici anni so pra un al bero d o ve è stato per tre g iorni e ha avuto la medaglia d'oro .

Quand o i tank s e bbero attrave rsato il toITente, alle 09.00 , du e co mpagnie dei Royal West K ents e deg li A rgylls av e vano già s uperato la ferrovia e stavano avanzando lungo le stra de bianche che conducevano, dopo La Casc ina e La Bandita, al loro obbiett ivo, oss ia la strada che si s tende ad ovest di Cas tiglione del Lago att raverso i paesi di Vitellino , Casa magg iore , e G io ie l la. I I resoconlo ufficiale degli Argylls continua,

Per le 15.30 era stato r aggiun to l'o bbie tt ivo d ella st r ada ch e da Castig li one <lc.:l Lago si d irige a ovest. Fu un gio rno profi c u o di combattimen t o co ndott o quasi per irn e ro dai com an danti cli plotone e di sezi o n e. Gra z ie un al tiss im o stan dard di leade r s hip u-a i subalterni e gli ufficiali <li complemento queste tatti che ebb e r o n otevole suc cesso

Ecco il racconlo della stessa giornata da parte di Thomas M cCrow :

Sand y Alexancl er assu m e il co m and o di ciò c h e .rimane della B Co mpan y Ottiene il perme sso di avanza r e per sottrars i ai bombardamenti. Abb iamo deciso di m ette re in s ieme i resti dei plo toni 11 e 12 Pro viam o ad a ndare o ltre la stra da bi anca ma finiamo sotto un fi tto fu o co di mitragliauicc. Ri spondiamo a l fuoco. Il cap orale Briscow si comporta b e ne. ] ndietreggiamo e poi giriamo intorn o a sinistra. Contattiamo la War w ic kshire Ye omamy e loro sparan o furio sa mente verso il bo sco.

Doveva trattars i del bo sco a nord de l Pesci a, che si trova tra i I torrente e La Bandita. Thom as co nt inua,

Avan zia mo, il 10° plot o ne a s ini s tra, il 12 ° p loto ne a de stra, verso l'obie ttivo e poi o ltr e. Ora sono le 14.0 0 cir ca .

Contatta ta la compagnia X sul nostro fronte sinistro. Muovia m o indietro s ull'obie ràvo, punto 296, e ci tri nceriamo . Subiamo un cann o neggiam e nto intenso e un mitra gliam ento da lla sinistra di Castig li o ne. Pos izione pre cari a, il fianco s inistro è s coperto.

Osservando la mappa in sca la 1:50.000 il punto 296 polrebbe trova rsi dove la strada bianca in mezzo a Vitellino si con giu nge alla strada pri ncip ale proveniente da s ud , in pros simità alla ex scuola e vicino a lla cas a dove Dino

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Sacchi aveva trovato rifugio con la sua famig li a quando il te tto fu demolito da una granata.

Cyri l Ray scr isse ,

La mattina i Royal West Kents avevano su p erato i Buffi ma senza essere in grado di entrare a Castig li one a causa de l fitto fuoco dei mortai e delle mitragliatrici, che li mise a dura prova. Fu una giornata difficile anche per i Northamptons. Dopo l'attraversamento del Pescia occuparono una casa dove subirono lanci di granate e mortai per tutto il giorno e rutta la notte, d a cui dovettero ritirarsi il giorno dopo 9

Infatti, tra il 25 e il 26 giugno i West Kents e i Northants accusarono rispettivamente sette e cinque morti. 10

Ray prosegue con un riferimento ai partigiani - il primo ed unico riferimento da parte della 78• divisione nell 'area del Trasimeno.

Nella notte del 25 d ue italiani si offrirono volontari per esp lorare Casriglione del Lago. Partirono a mezzanotte con una barca e tornarono alle 3 a.m . per riferire che c'erano solamente pattuglie in città, non una forza d'occupazione, ma che c'era una batteria di cannoni operativa. 11

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Sul lo stesso evento il partigiano lginio Tili scrisse, 12

Ansideri Vincenzo e Bruni i \ngelo s i sono servià di una b arca per recarsi, via acqua, al capoluogo Cas tiglione de l Lago [ . ] per riportare no tiz ie di carattere militare da fornire al Comando Tnglesc presso Sanfatucchio.

Il fatto che alle prime ore del 26 gli A lleati conoscessero l'esatta situaz ione all'interno della c ittà smentisce la leggenda locale secondo cui gli Alleati, vedendo i fantocci e credendoli soldati, frenarono la loro avanzata. La ver ità è che la 36a brigata rimase sulle su e posizion i durante il 26, ment r e le altre due brigate conso l idavano l a l inea nel l e retrovie. Durante questa operaz ione di con soli dam ento delle pos iz ioni il lo ro comandante, generale James, venne ucciso da un colpo d'arma da fuoco d avanti alle pos iz ioni del 6° Royal West Kents . Si sapeva che nel frattempo i tedeschi s i stavano rinfo r zando, facendo aJTiv are i l I 04 ° reggimento granatieri co r azzat i da Pe ru gia.

Questo brano di Bruno Meon i illustra i l cont r ibuto finale dei partigi an i a i combattime nt i ne.ll'area de l Trasimeno.

Tre gi.onù dopo nel furore de ll a b attaglia fra tedeschi e inglesi tornammo anche noi di nuovo all'attacco di altra postazione vicina. Mentre i colpi dei nostri moschetti, anche se piuttosto cli retroguardia, cd i mi tra tcdesclù si incrociavano e le p allotto le fischiavano ovu nque sopra e di fianco al le nostre teste, ve demmo sbucare di corsa a distanza da dietro i filari di viti. una donna allo scoperto completo, che chi-unava a gran voce «Pallino». Era la rnanuna de l nostro partigiano c he correva preoccupata e spaven tata per .la vita di suo figlio che era lì con noi. La fortuna ci fu benigna anche c1uesta vo lta, perché nesstmo rimase feri to e i tedeschi s i ritirarono, certo non per opera nostra, al di là del torrente Pescia, sull e loro ultime posizio1ù in c1uesto tratto d ecisivo del fronte "

Igini o Ti li conc lu d e cos ì il racconto de ll'azione dal p unto cli v ista partig iano,

A1 termine d ell a grossa battaglia che durò altri dieci giorni s ulla p ianura e i co lli. del Trasimeno, b a t tuta su tutta la li nea. la res istenza nemica, col tedesco che già stava ritirandosi per se mpre, tutri i nostri partig ian i gra dua.lment e stavano tornando alle proprie case, e anche su ric hiesta e ord in e del Comando inglese loca le, la nostra <<banda», fu dichiarata disciolta il giorno 26 giugno con la consegna delle armi. 1

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NOTE AL CAPITOLO 10

1. Commonwealth War Graves Commission Orvieto Register.

2. Mario Taini , Quattro Sbandati nella Zona Partigiana Sud del Trasimeno, in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno , p.193.

3. Pietro Marchettini , Relazione sulla Attività della Banda Parligiana di Sanfatucchio - Macchie di Castiglione del Lago (Perugia) aggregata alla Brigata Risorgimento del Monte ?ausilio , in Storia della Resistenza nella Zona Sud- Ovest Trasimeno, p. 70.

4. Bruno Meoni, Alcuni Cenni Rievocativi di Lotta Partigiana nel Castiglionese, in Storia della Resistenza nella Zona Sud- Ovest Trasimeno, pp. I 19 - 120 .

5. Ken Ford, p. 181.

6 . Ke n Ford, p. 181.

7 . Commonwealth War Graves Commission Orvieto Register.

8. CyrilR.ay,p. 149.

9. Cyri l Ray , p . 150 .

10. Commonwealth War Graves Commission Orvieto and Assisi Registers.

11.. Cyr il Ray, p. 151.

12 lginio Tili,RelazionesullaAttività dei Partigiani della Banda di Panica/e, in Storia della Re~stenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 63.

13 . Bruno Meoni, Alcù'ni Cenni Rievocativi di Lotta Partigi a na nel Castiglionese , in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno, p. 21.

14. Igin io Ti li, Relazione sulla Attività dei Partigiani della Banda di Panicate, in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno , p. 63

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2/4 Reggi me nto H a mps hire

2 So me rse t U g ht l nfa ntr y

2 Reggime n to Kings ( Li , e rp oo l)

4 R eggim e nto Es pl o r al o ri

Postaz io ni d ell e mitr:1g lia lri ci t edesche

Coma nd o 2/4 H a ots 24 G iu g no

Casa Colo nica / Villa

it ero del vill aggio 11 Os11edal c del ca mpo

Tf 26 G iug no pos i-zio ne ca rri Tig r e

MAP PA 10. VAIANO-G IO IELLA, 23-26 G IU GNO 7' \l'i{u\!, ' "~ Verso Pozz uolo \,,.,. ' 1 1 · Selvella I / / .,.,, Verso Po r to ..-,y - rr+~x Q \ · d ·c I · __ .><...'-Ì,i'H='- tf. ··t···· i-:... ue r\ci:1 1 o r ve 10 111 KL - .: Sa nta 'Luci a Gio ie ll a \\iìil ·· {. ').. P o dere Fa ttore Badin I%, \ -1 ;... .... )~,. .... --.--... ', ,; '<~ l.,o pi ~' 1 te Bo r c hi e • \ \ t s - - - - -"'-I ,.. ,.. lJ ,-. LaI:, '; Ri g'l /: Ce retta I - \ 7,, 'C t ~«>,;, ...\: , ·. Fo ntega Uo "' "" La Vii ~•/ ~:;,· .. . ·~.. ... ·..casa (i: Ve rso Ver so rt o ! / , e' a . · . .,. Sa nfatu cchio Poggio , a r tom :.: .,. ., S ·~H : :i: ·· '1 ·· ..>---._ .ta Ma ria .., \. _ : Pogg1.1~ .. ,; .. ·· ···· " 'v • 214 .,:<-.. ,,···· .. '\ .·· t7 ~ ~: ~... del l'a pa .·· / ··-:'--.., · Casa .. "\. . ····'!.~ \ Para diso ~' _.: r Ball otti ( ·jP ·.. : .· ' ": Bo na mi .. : 1, \ + .··> ·.. ": Vaiano\ 4 1'> ·\ ··.~ ...... .. ... Il Cella io ······ .~······ i \"' \~ t ...-·v~~~ / , f \ .:i'~..,_} :i:. / S an fatu cch io I ode r c ,\ ( · Carb o ne ·.. c · b .ò p ··:su : 1111 ana • · · o Km 28 Hri g at a 4 Oh•isione Roya l Ann o u red Co rps 1 (. : 17 / \ V ill astr ada · · /. p ,_ 7 -- ' Podere Scott o ' ·.. 17· .,.--.i_•181 ,1111 ·. '!...,,,,. ',/ ;,.. .,. C imhan o ·· Ve rso Chiusi v .,. 2/4 11 s u Kt 4 legenda
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Cim
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CAPITOLO Il

I tedeschi si ritirano da Vaiano 22 - 25 giugno 1944

Quando il generale Kh·kman , co mandante del Xlii corpo britannico, decis e il 21 giugno che l 'atta cco di un corpo d'armata sarebbe stato nec essa rio per sfondare le difese del Trasimeno. predispose I 'avan=a ta della 4" divisione dalle riserve per rinfor=are l 'assalto e dispiegarla ad ovest di Vaiano con l 'o rdine di prendere il post o del 5° Buffs della 78" divisione nella notte de l 22 - 23 g iugno. La 28° br igata, gu idando la 4" divisione , affrontò una dura battaglia per liberare Vaiano dove i para cadu tisti della l " divisione, esa usti ma ancora tenaci. co mball eva no con l a solita cap arbietà Minacciati dal! 'avanza ra della 78° divisione attrav erso il torrente Pesc ia, i tedesc hi si ritirarono il 25 giugno da Vaiano e ripiegarono verso la loro principale lin ea difensiva sul co lle Casamaggiore-Frattav ecc hia. La 28° brigata avanzò disponendosi con due battaglioni, il 2°/4° Hampshires a sinistra verso Gioie/la e la Somerset Light lnfantry a destra verso Badia, onde stabilire un contatto con l 'ala sinistra della 78a divisione.

(Da The Mediterranean and the Middle East. Volume VI Pari li)

11 22 giugno i l 2° batta g li one della Somerset Light lnfantry, che assieme al 2°/4° i !ampshire Regim ent e al 2° reggimento King s Liverpool apparteneva alla 28 " brigata della 4• divisione , mosse verso l'area di radunata dietro a lla 78• divisione, dov e si prep a rò per assume re la direzion e dal 5° Buffs della 36a brigata a Villaslrada. Tony Fo wnes, un cecchino del 2° Some rsets, ha citato questa g iornat a nel s uo d iario.

In mattinata mi sentii ancora una volta poc o bene, così decisi d i marcare visita Rolfe, un altro collega tiratore, s i sentiva a ltrettanto male - ci denum> malati ins ieme e così mi la sc iarono fuori dalla baccaglia. Più tardi durante il giorno l'accampamento divenne rranc1uillo e così io e Rolfe ci siamo s i stemati con il resto dello s caglione B - i meccanici, i Genieri, ccc. Nel frattempo i nostri amici marciarono le ultime poche mi g lia. L 'obie ttivo era, credo, un a pic col a cit tà chi amata Vi llas tra d a . Di nuov o i cannoni

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colpjxono la città e concentrando il tiro sulla torre . Gli 'unni' ovviamente credevano che la torre ci sare bb e servita come punto di riferimento p er l'ar tiglieria. Poco a p oco, pezzo dop o pezzo, la torre venne smembrata. 1

Prima, nel suo diario, Tony dic e che solo il comandante di compagnia aveva una mappa e che spesso le truppe non conoscevano i nomi dei villaggi per i quali passavano. Nonostante la li nea di partenza de i Somersets si trovasse s ul primo co lle al di sotto di Villastrada , il campanile della Chiesa che eg li ve d ev a demolirsi s i trovava ne l vi IIaggio di Vaiano, pochi chilometri a nord di Villastrada e visi bile da miglia di distanza .

I mortai erano in posiz ione nel v illaggio alle 19.30 e il resto del battaglione dette inizio al la marcia da Il 'area di raccolta alle l 9.45. Il giorno 23 alle 00.30 i rifornimenti erano completi e la Somerset Light Jnfantry sotto il tenente co lonnel lo A.p. McC hechn ie aveva allestito il Comando a Villastrada, mentre quello del 2°14° Hampshires, agli ordini de l tenente colonnello F. Mitchell, era stato a llestito nel paese di Cimbano. Una pattug l ia di ricogni zione dal la com pa gnia B de l 2°14° Hants , agli ordini del tenente Curtess, uscì ve rso Vaiano e tornò alle 04.30 dopo essere entrata in contatto con il nemico in una casa s ita su i pend ii del villaggio, che pensò potesse trattarsi del posto di comando tedesco. Il capo pattuglia ucci se un tedesco a una distanza di tiro di mezzo metro circa e la pattuglia fece rientro salva nonostante fosse stata bersagl iata da mitrag li atric i, granate , schmeisser e mortai leggeri; propr io qu esti ultimi avevano battuto la valle alle spal le della pattuglia mentre faceva marcia indi etro verso la sua compagnia , alt' incrocio Cimbano -Sanfatucch io. 2

Intorno a mezzogiorno del 23 si notarono alcuni tedeschi muoversi in torno a Vaiano e più tardi una pattug li a diurna del 2 °1 4° Hants, consistente in un ufficiale e quattro altri soldati, uscì in ricogni zio ne a est del vil lagg io, finendo ben presto sotto i l tiro de l le spandau e dell'artig l ieria da un gruppo di edific i presso Il Cellaio, lu ngo la strada Vaiano-Sanfatucchio. Si registrarono dell e pe rdite cosicché la compagnia A inv iò rinforzi pe r coprire i I ripiegamento del la pattug lia, cosa che avvenne sempre sotto il fuoco nemico. Il tenente Boden e otto altr i soldati furono feriti tutti piuttosto ser iamente. Alle 17.00 il tenente colon ne llo Mitc hell ordinò che le posizion i nemiche a Il Cellaio ven issero bombar date e circa 75 granate ad alto potenziale esplosivo, capaci di penetrare anche i veicoli corazzati, furo no sparate sotto la dire z ion e della compagnia A verso g l i ed ifici. Quest'azione provocò, secondo quanto venne ri fer ito , lo sparpagliamento del ne mico. Di notte, a lle 22.00, la compagnia A inviò un'altra pattuglia verso le stesse case, la quale ri fe rì n el le prime ore de l mattino che quegli edifici s i erano lib erati.

Il tentativo di due jeep del 2°14° Hants di percorrere la strada verso Vaiano fa llì su bito , essendo finite sotto tiro non appena raggiunte le prim e case del

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vil laggi o , e la j eep al comando, sulla quale si trovava l'ufficiale di collegamento, venn e persino colpita. L'altra jeep ripiegò. Tuttavia nonostante la compagnia

D avesse spedito una pattuglia con il con i l compito di rintracc iare la j eep sp arita per rimorchiarl a, non si rinvennero tracce né de l mezzo né dei suoi occupanti. 3

Ton y Fownes se la cavò per i l rotto della cuffia quando lo scaglione B avanzò in prossimità della prima linea. Scrisse,

Vener dì 23 giugno. J ,o scagl ione B s i è mo sso di mez%o miglio oggi p omeriggio .... Ci s iamo fermati su di un poggio che dominava la Va l di C hiana. U m io amico Rolfe ed io ci siamo se d uti al sole ad ascoltare il placido c hi acc hi ericcio d ella armi, m e ntre acca nto a noi il sergente George, del reparto pionieri, si accovacòò a te rra di seg nando croci per 'futuri client i' - n on mancava altro che l'aggiunta dei nomi. Il sole era ca ld o e le acg u e del Trasimeno, in lontana n za, scintillavano. Du e d egl i autisti stavano portando i cam ions da tr e tonne lla te ai bagni da campo e prima di p artire ch i esero se qualcuno avesse vo lu to approfittarne per un bagno. Decisi c h e se avessi accettato, la po lve re delle strade che avremmo rip ercorso a l ritorno avrebbe reso tutto inu t ile . Cob b er g uida va uno dei cam io ns . Questa vol ta suo 'figlio adottivo', u n esile italiano di circa undic i o dodi ci anni che era o r fano di guerra, d e cise cli stare con noi in torno a ll 'area dello scaglione, dietro a ll a casa colonica, vic ino alla qual e si trovav ano i nostri bivacchi . G uar davamo i mezzi di traspo r to c h e imboccavano la stra d a princ ipa l e. Come la i mb occa ron o s i a lzava una nuvo l a di po lvere dalla parte p osteri o re e subito si misero a correre aLl' impa%%a ta po ic hé gli ar tiglieri tedesc hi li avevano presi di mira e co min ciarono a sp arargli addosso, e così li perdemmo di vista d ietro la sc ia cli po lvere e di fuoco . Qualche te mp o dopo stavamo ancora osse rvando quella lingtia cli strada che p o r tava a Co rtona, q uando i camio ns ve nnero presi cli mira m entre rientrnva no . I canno ni fecero nuova m ente fu oco e no i assistevamo ansiosame n te all a lo ro corsa . Le granate cadevano app e na dietro cli loro finché improvvisame nte ci fu uno scoppi o prop rio sotto alle ruot e del secondo mezzo di traspor to; avvo lto nelle fiamme e nella po lve re il veicolo rovinò fuori. strada privo di contro llo. A ltri ass istettero alla medesima scena e in u n manciata cli seco nd i u n'am bu la nza-jeep p io m bò sulla s trada verso il luogo dell'incidente. Non p otevamo fare altro se non g ua rdare e

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pregare. Più t ardi ci sede mmo con il sergente George e facemmo due chiacchiere .... 1\ccanto a lui c'era un fascio di croci bianche .

t e prese una fra le mani e con il pennello e la ve rnice vi dipins e il nome Cobber - nome, grado, numero e rcm,rimento Sotto un albero vicino se deva un piccolo ragazzo, con occ hi dalle ciglia rosse, che non diceva nulla , e fissa, ·a gli Appennini lontani Con il sopraggiungere d ella sera ebbe inizi o un bombardamento e ci ri fug iamm o nelle strette crinccc. 4

La storia ufficiale non fa menzione di questo episodio, ma registra il fuoco di mortaio che bersagliò il la to sinistro dell a co mpagnia A dei Som erse ts e segna la anche c he l'aiutant e maggior e Fox e un a ltro ufficial e rimasero uccisi quando i l bombardamento co lpi il Coman do della compagnia5, che forse era stato installato presso la casa colonica chiamata Cimbana, la quale si trova ali' in c rocio dov e la strada proveniente da Cim bano verso San fatuccio in co ntra qu e l la che col lega Vi ll astrada , e Vaiano . Il s ignor C im bano rico rda che, dietro il pagliaio s'erano rifugiati due carri armati alleati e da las sù, d a Va iano, s para ro no e li ce ntrarono tutti e du e. Una cann onata ha foraco un muro dell a sta lle per le bestie ed è andaro a finire dentro . Io ero ad Orbetello con il proprietario, un mio amico di guerra, e siamo to rn ati insieme. Ha tenuto il proiettile, da un carro armato. Due morti ci son o s tati.

A metà pomeriggio del 23 venne elaborato il piano di battaglia per il giorno dop o. Fra Villa stra da a s ud e Pozzuo lo a nord s i e rge una seri e d i co l li verso est, a part ire dal lo spa rt iacq ue principale che divide la Val di Chi ana dal lago Tras imeno e su ogni col le sorgeva no diverse case co lo niche , ciascuna occupata dai tedeschi. I paesi di Vil lastrada e Casamaggiore e il caseggiato di Lopi si trovano a cavallo di tre di questi co ll i, ment,e Vaiano, Gio iella e Po zz uol o sorgono là dov e uno di qu est i inco ntra lo sparti acqu e nord -sud. Tra Villast rada e Vai a no si trova il co lle s ia della Casina Bassa che di Poggio del Sole, che un sentiero congiunge a Sanfatucchio. Questo colle era il punto di partenza da c ui i Somersets sarebbero avan za ti ne ll a va ll e sotto a Va iano per poi proseg uir e ad est aggi rand o i l vi ll agg io verso il loro obiettivo rappresentato da l bivio dove il sentiero che corre lungi il Poggio del Papa immediatamente a nord di Vaiano intercetta la strada dello spartiacque prin c ipa le. Da Vaiano il 2°/4° Hants e ra in procinto d i entrare in azione per spaz za re via og ni sacca d i res iste nza iso lata e per bonificare la zona dall e mine e dalle trappol e esplos ive con l'a iuto degli zappatori e dei Genieri. I Som ersets si sarebbero poi mossi alla volta di Poggio Santa Maria che si trova ne ll a zona occid enta le del co lle su l qua le so no situati Po de re Fontegallo e Casa Nuova e che so rge a nord d i Poggio de l Papa . Il 2° Kings ( Liverpoo l), che era

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a lla loro destra, li avrebbe dovuti sopravanzare per lanciarsi su Gioiella. Il 4° reggimento esploratori aveva il compito di percorre re le sponde settentrionali del Lago di Ch iusi, minacciando così le vie della ritirata tedesca prop ri o dalla città di Chius i, per poi tornare ad operare nuovamente alla sin istra degli Hampshire,\· A destra del 2° Kings (L iverpool), sulla pianura a ovest di Sa.nfatucchio, era schierato il 1° East Surreys della 78" divisione .

Alle 22.00 dello stesso giorno uscì una pattuglia del 2°/4° Hants in ricognizione per ispezionare gl i edifici a ovest di Vaiano, dove era stata segnalata la presenza di una piazzola con mitragliatrice. La pattuglia rientrò a lle 03 .45 dopo aver subito più volte il fooco delle mitragliatrici e dopo aver anche scorto una pattuglia nemica che passava fuori tiro a causa della natura de l suolo. I ricogn itori del battaglione si erano spinti duecento metri oltre il gruppo di edifici che aveva la missione di controllare, fino a raggiungere il punto dove il sentiero abbandona la strada principale nella parte inferiore de l villaggio e scende al Lago di Chiusi. Rimase là. per c irca un'ora senza entrare in contatto con i l nemico. Comunque a l ritorno venne sotto il fuoco nemico, fortunatamente senza subire perd ite 6 La mattina seguente , il 24 giugno, la 78• div is ione, che stava operando alla destra della Divisione a Pescia e Ranciano , inviò un rapporto secondo il quale la battaglia proced eva bene, perciò il comandante del XIII corpo, il generaleKirkman, dec ise di impegna.re la 4a divisione nell'attacco . La 2" Somerset Light Jnfantly entrò in azione dopo aver trascorso quella che la sua storia ufficia.le definisce una "notte pacifica" . Alle 08.00 s i unirono ai tanks dello squadrone B, del 12° reggimento corazzato canadese, e alle 09.45 i carri canadesi avanzarono verso il colle Casina Bassa-Poggio de l Sole con i Somersets al seg uito. Il dia.rio ufficial e dei Somersets recita:

Ore 11.00. I tanks avanzano fino al ruscello ai pie<li del primo obiettivo. .Attraversato il ruscello. M itraglia trici piazzate s ull 'altura di fronte aperto il fuoco e costretto i fanti a buttarsi per terra. L'ufficiale al comando si spinse avanti per fare in mo<lo che le compagnie B e C avanzino e s i uniscano ai mnks. Comungue la compagnia B è tal.men te sotto il fuo co proveniente dalle spandau che non è ciuscita ad organizzarsi. La compagnia C è fermata dalle mitragliatrici alla s ua destra. Postazioni de ll' artiglieria molto ben nascoste, non localizzabili. T nostri uomini erano rintanati in mezzo alle a lte piante di grano e non appena mettevano fuori la testa per avanzare le mitragliatrici aprivano il fuoco pesan te mente. l tanks che erano sul colle fecero saltare per a1ia molti Boche ma neanche loro riu s cirono a localizzare tutte le postazioni. I nemici o.ra battevano la nostra zona con iNebelwe,fer e con le granate. Le perdite conùnciavano ad aumentare. 11 comandante del Tank Battalion è timasto ucciso . 7

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Sebbene per le 11.45 i Somersets assieme ai tanks di sostegn o avessero raggiunto il colle di Vaiano la loro avanzata venne fermata a Bonami dalle mitragliatrici nemiche appostate nei campi di grano e nelle trincee e si decise che il 2 °/4 ° Hants non sarebbe partito a ll 'attacco !ìntantoché i Somersets non avessero raggiunto il loro obiettivo ovvero i l b iv io. Invece l 'artiglieria de l 2°/4° Hants concentrò il fuoco delle granate su Vaiano. Dal Centro di comando del battaglione a Cimbano si godeva di una buona panoramica delle operazioni.

A volte l' int ero villaggio restava coperto sotto una colrre di fumo e polvere quando un edificio collassava a causa dei bombardamenti. 8

I tedeschi replicarono cannoneggiando il Co mando del battaglione ma non si registrarono perdite.

r\ll e 16.00 la compagrùa r\ dei Somersets segnalò di aver visto il nemico abbandonare l e posizi o ni di fronte a loro. !,' ufficiale in comando ordinò di pre ssarli il più velocemente possib il e Fu ciò che tenta ron o di fare ma su bito incapparono nel fuoco delle mitragliatrici proveniente da Vaiano, alla loro si ni stra. Comu nqu e s i portarono lentam ente avanti e alle 19.00 un picco lo g ruppo gu idaro dal 2 ° tene n te P.A. Thick attraversò il ruscello e attaccò una casa dove si credeva che si nascondessero i tedesch i. E ntrarono nella casa e distruss ero la mitrag liatric e ma i tedes chi si infilarono rapidi nella fossa adiacente. Il tenente Thick venne ucciso mentre usciva dall a casa e il L ./C. Collingwood rimase fcriro. Gli altri tre o quattro dovettero ritirarsi poiché la loro co mpagnia non era in g rado ùi raggiungerli. Ripi egaro no fino ad un punto che era di poco più avanzaro rispetto a quello di partenza. L'ufficiale comandante decise allora ùi consolidare le posizioni in ciuella zona per trascorrervi la notLe La compagni a D inviò una pacmgli a oltre il torrence per loca li7.zare le posizioni n emiche. Essa riuscì ad individuare la postazione di una micragliauicc e regi strò movimenti lungo il se nti ero su l col l e Questi movimenti sembravano sop rauu tto cli italiani.9

Nonostante il pesante bombardamento e il fatto che i loro compagn i fossero stati visti abbandonare le posizioni a est di Vaiano, al le 16 00 iI paese era a ncora in mano tedesca. 11 genera le Mont ague Dougl as Sco tt, de lla 28" brigata di fanteria, in fonnò il tenente colonnello Mitchell che i loro attacchi sarebbero stati rinviati fino alla mattina seguente. Comunque alle I 9.00 us ci rono le pattu g lie. Una di esse, al comando del te nente W. F.J. Brown, sa rebbe avanzata fino a Casa Paradiso che si trova vicino a l punto in cui il sentiero dal Lago di

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Chiusi si congiunge alla strada G io ie! la-Vaiano sotto a Poggio Santa Maria, por tand o c on loro un radioricevitore in mo do tale che , se il comandante del plotone l'avesse ritenuto o p port un o, avrebbe potuto decidere di lasciare una p iccola sez ione s ull' altura del Poggio per osservar e Va iano il giorno seg uente. Venne predisposta una se rie di parole in codice La compagnia D sotto il tenente Rorich sarebbe avanzata verso un gr uppo di case a l margine di Vaiano, ad ovest della strada. Una pattug li a gu idata da l tenente Bowers de lla compagnia

A venne nuovamente in v iata a Tl Cellaio per assicurarsi che laggiù le case non fossero state rioccupate . 10

li s igno r C imb ano de s cr isse ciò che stava accadendo al 4 ° esplorator i so t to alla strada di Va iano in torno al Lag o di C hius i. Dalla strada Villastrada- Chiusi un se nti ero porta giù a l lago passando oltre i p oderi Scotto e Carbone , ed alcune case co loniche.

Hanno fatto l'avanzata su questa stra da qui ma la grande battaglia era giù d a Vaiano verso il Lago di Chiusi. La fanteria t edesca ha fatto un p rig ioniero ing lese d e n tro il loro Comando .

Mentre en trava de n r.ro l'h an no accalap p iato ... era diventato giallo, bianco come la carta, e loro g li hanno dato una sigaretta - i tedeschi gli h ann o dato una siga retta. Questo l'ho sap uto quando sono tornato a casa. Fra su uno de i d u e cani. armati che scendevano giù, sparavano

lì a ll a casa. Dopo c1uello è sceso, è andato a ve d ere la casa e loro l'hanno preso p1i.gioniero. Le famiglie si nascondevano nelle stalle. L' avanza ta è scesa da qui, e quando so n o passati qui era no a venti metri u n o all'altro - una polvere! Era da c1u esto Comand o ted esco che eravamo stati costretti a portare c1uesto tedesco che era stato ferito d a una pattuglia ing lese alla Villa Cartoni sopra u na rete d el letto. C'e ra no du e cani. armati tutti ab b andonati che li avevan o colpiti da Vaia.n o, uno era p ieno di ogni cos a - sigarette, cappotti - ma mi semb ra che come morti no n ci sono stati. Era un carro ar mato inglese - c1ue ll i che erano q ui era n o tutti inglesi . C'erano te d eschi in tutte c1u este cas e .

Giunto in prossimità del lago il sent ie ro oltrepassa un canale di sco lo appena a nord de l Podere Carb one. Il signor C imbano d isse che i tedeschi difende vano il canale e che gl i ingle s i lo attacca r ono.

Hanno bu ttato c1uesti fumogeni e sono anelati giù d entro questo fosso - e li si sono trovati a tu per tu

ll 4 ° es ploratori s tava operando in quest'area e non c 'è dubbio ch e i sette morti registrati siano occorsi in ques t 'az ione. ' '

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Il prete di Vaiano, don Angelo Gori, scrisse ch e a l ca la re della sera tutti gli uomini vennero fatti uscire dalle cantine ove si trovavano e anche lui fu p r eso proprio in quell'occasione. Stava piovigginando e sotto la pioggerella furono costTetti dai tedeschi a trasportare indietro tutte le armi lungo la strada verso Gioiella fino al cimitero di Vaiano po iché i tedeschi si stavano ritirando . 12 Indubbiamente gli ital iani notati dai ricognitori dei Somersets erano quelli cui si riferisce il parroco.

A fine giornata un p lotone della compagnia C dei Somersets si ritrovò iso lato dal Comando dopo essere riuscito ad entrare in contatto , su loro lato destro, con i l 1° East Surreys. Il Diario di guerra dei. Somersets registrò le perd ite della g iornata: un ufficiale ucciso (Phillip Thick) e tre altri uffi ciali feriti insieme ad altri ventise i soldati. Comunque i registri del cimitero di guerra mostrano che altri nove uomin i de i Somersets rimasero uccisi il 24 giugno oltre Phillip T hick, e o ltre al comandante del tank menzionato dal diario risulta ucciso anche un altro canadese. 13

Alle 04.00 del 25 giugno le pattug lie de l 2°/4° Hants fecero ritorno La pattug lia de l battaglione riferì che il fango e la scarsa visibi lità avevano reso difficoltoso il camm ino ma, ciononostante e malgrado il fuoco nemico, avevano raggiunto il sentiero che conduce giù a l Lago d i Chiusi dal villaggio di Vaiano. Avev ano anche lasciato parte del la pattuglia al margine di un campo di grano al pun to più estremo che erano riusciti a ragg iungere prima di rientrare. Nessuna delle pattuglie aveva subito perdite e tutte fornirono uti li infonnazioni. 14

Il pianificato attacco a Vaiano n on ebbe mai luogo poiché le osservazioni effettuate, in aggiunta alle informazioni provenienti da i civili, dimostravano che i tedeschi si erano ormai ritirati dal paese Il generale di brigata Montague Douglas Scott ordinò che i l 2°/4° Hants muovesse verso Vaiano come primo obiettivo. Alle 11.17 a.m. la compagnia D, preceduta da una pattuglia esplorante e sostenuta da una squadra di tanks e ntrò a Vaian9 senza incontrare opposizione La compagnia B, subito dietro, accusò una perd ita a causa d i una trappola esplos iva. 15

Il padre di Silvana Chionne assisté all'arrivo degli ingles i dalla stalla adibita a r ifugio. E cco cosa accadde secon do la sua testimo n ianza

11 mio babbo disse a. mio nonno, "Li vedo da guella parte. Però non sono tedeschi, guelli devono essere gli inglesi!" Il mio babbo ci la sc iò laggiù e venne su a casa piano piano perc h é c'era un sile nzio, un silenzio. "Che cosa è successo, che cosa è successo?"

Qui dietro casa c'era la inia cagna, e inve,ce c'era un uomo morto.

C'era un maiale, i polli morti, un puzzo. A llora il m io babbo ritornò giù e ci disse, "1'1i sil ch e ci sono gli inglesi, bisogna torna.re verso casa ." Allora si viene su tutti verso casa, c'erano i c ecchi ni che sparavano da l Poggetto del monumento cli Vaiano. Lungo la strada

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ch e va a Gioiella, alla Villa Ca rtoni, si ve de la ri t ira ta, si vede che si ritirava no e sparavano, m e e rano queg li spari oramai e si torna su a casa Al t ri quattro te deschi mor t i. f\Uora il comandante ing lese, Dio lo ben edica , fece cenno a l mio ba bbo di non a n dare in casa p e rché c'erano tutti qu ei fili che erano attaccati alle min e.

C hiam ò dei soldati e li fece levare questi fili. La mia mamma gli colse i fiori e g lieli dette. Il coman dante disse a l mio babbo, "Ora vado a comb a tter e per un'ora e poi ritorno ." Ma non è p iù tornato.

E le vo ci dic evano che c'era stato un comba tti mento la s sù da Birib ò, e ce ne so n o sa ltaci pe r aria venti du e . Infatti, lì c'era un campo santo.

Per le 13.15 le restanti compagnie de l 2°/ 4° Hants erano giunte a Vaiano e si stavan o concentrando per avanzare a La Villa . Il tenente colonnello Mitchell oss ervò iI fronte da una casa situata a Poggio de l Papa e decise che iI s ucce ssivo obi ettivo sarebbe stato il co ll e innan z i, sul qua le s i trovano la Villa Cartoni, il Podere Fontegallo e Casa Nuo va. L'attacco sarebbe stato guidato da una squadra di tank s a diretto contatto con le compagnie avanzate e sa rebbe stato effettuato un fuoco di sbarramento di artiglieria per neutralizzare sospetti nidi di mitrag liatrici. L'uffic iale comandante e il posto di comando si sa rebbero mossi a lle spalle delle prime lin ee a bordo de i automezzi cingo lati fino al pendio sottostante alle case e da lì avrebbero partecipato all 'assalto finale a piedi.

Alle 15. 00 le avanguardie, le compagnie Ce D, rispettivame nte a destrn e a sinistra, lasciarono la li nea di partenza a Bai lotti, ne ll a zo na occidentale del colle di Poggio del Papa, e non appena aggredirono i ripidi versanti verso le tre case subirono un intenso tùoco di mitragliatrici. I tedeschi che occupavano le case lanciavano bomb e a mano e c i furono delle perdite. All e 15.50 le trnppe erano su l colle ma le case attendevano ancora di essere bonificate. L'ufficiale comandante ordinò ad un plotone della compagnia Cd i effettuare un attacco laterale intorno ad una delle case, molto probabi Imente al Podere Fontegall o, po iché l'area era sottoposta ad un pesante timeo di spandau e i tanks avanzarono a sostegno. Comunque il plotone rimase inchiodato da l fuoco de ll e mitragliab·ici, accusando gravi perdite tra cui lo stes so coman dante del plotone, ossia il tenente Lewis, che perì. Nel frattempo il Comando del battaglione veniva bo mbardato durante il trasferimento da Vaiano e il gene rale d i brigata Montague Douglas Scott in sieme con il comandante della 4" di visione, il maggior generale Ward, rimasero leggermente feriti . 16

Mentre la compagnia C era impegnata con i tedeschi a Podere Fontega ll o, la compagnia D aveva raggiunto iI bivio a Casa Paradiso. Dissero d i non essere stati in grado di attaccare e prendere subito l'altura innanzi a loro, il Poggio Santa Maria , indeboliti dalle perdite, così il tenente colormello Mitchell ordinò ai tanks di bersagliare la sommità del poggio . Poi la compagnia D g irò attorno a questo poggio, guadando un corso d'acqua. L' artiglieria creò sul poggio una cortina fumogena, cui fece

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segu ire c inqu e minuti di inte nso bomb ardamento e la compagn ia B fu in viata o ltre al la D per conquistare quel punto, sub end o alcune perdite ma infliggend one di più al nemico. Per le 19 20 il poggio fu loro.

Intanto la compagnia Cera riusc ita ad occ upare la casa che aveva assaltato ma poi dovetle fronteggiare un contrattacco sferrato da trenta o quaranta ted es chi ch e ve nn ero respinti senza troppe difficoltà , sebbene g ruppetti isolati proseguirono il fuo co fino alle 19.30. li maggiore Morgan , uffic iale responsabi le de ll a compagnia S, si distinse con una mitragliatrice Bren, qu esta e il fuoco de i fucil i inflissero perdite piuttosto inge nti ai ne m ici , a lcuni dei quali furono visti in fuga. Il 2 °/4° I l ants su bì tm a perdita, un soldato co lpito ad un piede. 17

I Somersets, a est del 2°/4° Hants, avevano avuto una giornata mi g liore. La pio gg ia era cad uta pesantemente durante la notte ma era poi cessata e la matt in a le comunicaz ioni fur o no riall acc iate co n tutte le co mpagnie compresa l a compagn ia C. Quest'u ltim a, in precedenza dichiarata di spe rsa, ricevette l 'o rdine di provare ad avan zare a ll 'aperto nel tentativo di lo ca iizzare le posizioni nemiche. Tuttavia non ci fu fuoco nemico vista e il te nente colonnello McChechnie ordinò all e compagn ie Ce D di avanzare. Per le 12. 30 avevano fatto se i prigionieri, cinque de i quali appartenevano a l reggimento paracadutisti ed uno ai pionieri (di fanteria). Più tardi la co mpagni a A catturò ancora un altro prigion iero. 18 Alb e,1 Dickinson, membro della compagnia S, così ricorda quel giorno.

Pesancemence bombardati dalle Sobbing Sisters !m orta i multi-c a nn a, n.d.t j o Nebelwe,fer. Avanzavamo accompagnati da un t a nk Sherman co n e quipaggio canadese. Avevamo appena risalito un'altura sul quale stava una fatto ria con parecchi fienili s ull a d estra quando, e.la un boschetto a circa mezzo miglio nella va ll e di fronte a n oi, udim mo de ll e esplosion i c vede mmo i l fumo dei mortai ch e avevano sparato, Q u alche seco nd o più tare.li le bombe iniziarono a cadere e c i tuffammo tuni a terra n e i pressi dci co vo ni. Una gra n ala a pallette ferì uno dei [nostril giovani a<l un brac cio, nulla che n o n potess e esse r e sistem at o con una medicazione <la campo, ma n on ci fu altro . Co munque.: quand o g u ardammo il tank c he sostava nell'aia della fatto ria vedemmo c h e il pil ota e ra sceso e teneva una mano sull ' occhi o. D iceva " H o perso il mio dannato occhio", ed aveva r agione La sc h egg ia di u n a granata g li elo aveva cavato 19

La compagnia O fronteggiò l 'opposiz ion e delle mitragliatrici appostate in alc uni edifici , cos ì la c ompagni a A le fu invi a ta a sostegno. Poi a nche i ta nks mossero e le po s izioni ne mich e furono neutrali zzate, dopodi ché il tenente colonnello McChechnie decise di consolidare in a ttesa di ulteri ori ordini. Allora il Co ma ndo a van zato del batta g lio.n e si mos se qua s i subito e per le 14.30 circa

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sopraggiunsero la retro g uardi a e il persona le resta nte. II diari o registrò che nel mentre il 2°/4° Hants alla loro sinistra stava pressando su per la strada ma i pro gressi erano pochi e lenti a causa de lla ten ace opposizione incontrata e par lò anch e di un contrattacco subito dalla compagnia C.

La se r a tardi subimmo il contrattacco ma l o respingemmo la p osiz ione su 1 nostro fianco destro era un'incognica. on disponevamo di informazioni su ch i si trovasse là e le compagnie del fianco destro dov et t ero te nere a lta la vigilanza. 20

A I tramonto i12°/4° Hants era così ripartito: la compagnia C aveva allestito il Centro di comando al Podere Fontegallo, la compagnia B occupava la collinetta di Poggio Sa nta Mari a, la compagnia A staz ion ava nella valle tra Poggio del Papa e Podere Fontegallo e la co mpagn ia D era appena so tto al bivio vic ino a Casa Paradi so A ll e 2 J.15 le truppe ricev e ttero un pas to caldo e le razioni da mettere negli zaini, ma non poterono riposare poiché alle 22 .00 a ciasc una compagnia fu dat o l'ordine di te ne re pronto un plotone qualora s i fosse verificato un contrattacco. Proprio mentre l 'ordine veniva comunicato la compagnia C finiv a sotto un bombardamento di artiglieria e un tank si inc endiava e tre so ld ati restavano gravemente feriti. Un'ora più tardi, temendo forse una a ltro contrattacc o, il tenente colo nn e llo Mitc hel l ordinò ad un a patt ug li a de l battaglione di muoversi oltre la compagnia C

li Diario di g uerra a fferm a ch e

alle 23 .0 0 circa, la pat tuglia d'assalto partì dalla ;;,ona della compagnia C per ripulire una casa appena di fronte ad essa che probabilmente n asco nd eva il nemico armato di spandau. Non erano avanzati ch e pochi metri quando si imbanerono in un forte g rupp o nemi co -a ppr ossima tiva m ente 50-60, c h e ernno impegnali in un contratcacco alle posizioni della compagnia C. Il nemico bersa g liò la pattugl ia co n s c hmeisser e spandau infligge ndo le alcune perdite, incluso il tenente Brown che rimase ucciso . Da a llora in poi g li attacchi del n emico divennero più robusti, canto che spararono contro le finestre e i muri della casa che ospitava il Co m ando della compagnia C uccidendo sci uomini e fer en don e circa 20 . J ,a compagnia C rispose con grande d eterm in azione lanciando bombe a mano e facendo fuoco contro il nemico con tutte le armi di cu i dispon ev a, g razie al fatto che ri s ultava su ffici e ntem e nte vis ibile in guell'oscurirà poiché indossavano divise cli tipo chiaro. Infli ssero certame nte delle perdite ma queste ultime doves se ro poi essere evacuate, sebbene due tedeschi morti furono

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rinve nuti la mattina fuori dall a casa. Il nemico girò gradatam ente into rno aJla casa e la compagnia C fu costretta ad abbandonarla essendo rimasta senza munizioni e trovandosi in una posizione ind ifendibile . Si ri tirò per circ a 30 m er.ri fino ad un fosso da dove attac cò il nemico. l portaferiti uscirono sotto il fuoco e<l evacuarono i feriti nei pressi del perimetro della casa.

Alle 01.4 5 il comandante della compagnia C organizzò un co ntra ttacco, no n ost a nte ch e la s ua forza r isultasse assai ricl oLta. ll contrattacco riuscì pienamente e il Boche venne sgomberato dalla casa e dal suo perimetro, e il fuoco ne accompagnò la fuga giù per la co llin a. Quindi la compagni a ric onso lidò e l'ufficiale comandante la rinforzò con il plotone pionieri. All a verifica fatta alla prima occasione utile si riscontrò l'assenza <li 17 uomini, ritenendone alc uni POW [prigio ni eri di guerra]. Un caporale che era s ta to fatto prigioniero fu ggì e rientrò ne ll e nostr e lince . 2 1

Di ques t 'ultimo attacco i Somersets furono informati dal 2 °14° Hants la sera ta rdi e fu ord inata l 'a llerta generale poiché si pe nsò che il nemic o potesse contrattaccarli. Comunque non accadde null a e il g io rn o 26 il batta g lione s i trovava ancora lì. Per le 04.00 di venne chiaro che il nemico si e ra ritirato. Si apri anco ra il fuoco, ma in misura ridotta sia quando la B compagnia del 2 °14° Hants s i spin se ve rso La Vill a trova nd o i l paesino non occupato, sia quando la compagn ia A ava nzò in mezzo a ll a campagna verso Lopi , s ia quando la compagnia C si portò fino al raccordo stradale. La compagnia D raggiunse una zo na sottostante Le Borchie per veri lica re la situaz ione di un piccolo gr uppo di edifici . 22

I Somersets continuarono ad avanzare a e~t de l 2°/4° Hants e il Di ar io di guerra racconta,

26 giugno. Ne lla n otte la situ azione era ancora ind efinita e si deci se di inviare una squadra dal 2" battaglione Somersel light Infanlry verso la colline prossime <li fronte e alla nostra destra. La squadra cons isteva delle comp ag nie Be Ce due gruppi di tanks, agli o rdini del comandante della compagnia S, il maggiore Luckock. 23

TI c olle , su l quale i l coma ndan te d i compagn ia dì Albert Dickinson ave va ric evuto l'ord ine di in viare una squadra, era qu e l lo che va da Le Borchie verso Ranciano, attraverso Lopi. Trai i due paesini se ne trova un terzo, Badia, situato s u di un o speron e che s i protende a nord ne l la val le de l Pescia, e po iché nel libro Th e M editerranean and th e Midd!e East s i afferma c he Badi a venne presa dai S omersets il 26 g iugno , sembra che s i tratti precisamente della loca lità

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che la compagnia B riportò come non occupata. 24 Non solo non c'erano te deschi maAl bert Dickinson rifer ì che la com pagnia S quasi non aveva rilevato nemme no la prese nza di civili italiani attraversando la campagna intorno a Badia, poiché essi si eran o rifugiati per cercare di evi tare battaglia. 25

L a famiglia Paggetti era rimasta al l ' intemo di un rifugio, ricavato nel fianco della c o l lina, sotto a l paesino, per tutto il tempo trascorso da quando avev a lasciato Castiglione del Lago, vale a dire da più di una sett iman a. Antonina racconta la sua storia

Un f,'1.0rno la mia mamma prese la b icicl etta e andò a trovare questa n onna a Castiglione Attraversò i cru11p i e la nonna le diss e, "Disgraziata, era tutto rn.inaro, sci passata per q uel campo è pieno d i min e, non so come hai fatto ad arrivare lassù!" No n andava s ulle strade - c'erano le motociclette d ei te de schi, quindi a nd ò per i campi - si immagini, con la bicicletta. Quando ritornò su ci disse, "Stanno comb attendo a lla Cerrecta e tra poco arriveranno anche qui" . Aggiunse, "A Ranciano, di socco, ci sono già gli inglesi."

Nella no ta d el Diario di g uerra de i Somersets si legge,

Gli abitanti d el villaggio erano m olto lieti di vedere le truppe britanniche ed acco l sero con gioia la pattu glia.2 6

Antonina d ice,

E mi rico rdo che qu ando p ass,u·o n o g li inglesi con i camion, tutti usc irono fu ori di questo rifugio - e la gente non si contava Prima non c'era nessuno. Il mio b abb o chiese a un camion che ci porti a Castiglione. Disse c h e la roba saremm o tornati poi a prend erla. E si rideva. Tu tta la strada p ie n a di tutto quello che ... tutto qu e ll o ch e capita quando arriva un nuovo esercito.

Ancora una pattuglia uscì dall a compagnia B, stavolta a sin istra, so tto Lop i, muovendo verso ovest lungo la strada del colle cercando di entrare in contatto con il 2°/4° Hants che si stava avvicinando a Gioiella. li contatto venne s tab ilito e dalle sue posizioni vicino a Lopi la compagnia B diss e di aver visto nwn erosi Boche nella valle innanzi che entravano in un cimitero. Venne inviata un panuglia dalla compagnia D nel tentativo di eliminar li ma dopo essere rimasta via a lungo la pattuglia tornò a mani vuote. 27 Il cim itero era a Gioiella e s arebb e s tato preso da l 2° Kings più tardi nel corso de llo stesso g iorno.

Il 2°/4° Hants aveva subito un gran num ero di perdite a Vaiano, considerato che per le date del 24 e 25 giugno v i sono tre salme nel reg istro del cimitero di gue1rn di Bolse na e diciannove in quello di Ass isi , ed ancora altre tre in ciascuno dei

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due cimiteri per il giorno 26. Il loro Diario di guerra enu mera venti morti in azione e settantaq uattro feriti, di cu i sei perirono più tardi. La discrepanza si deve senz'altro al fatto che success ivamente a ltn due fe ri t i non si salvarono . Esisteva Lm cimitero temporaneo su l pendio co ll inare so tto a Pogg io Santa Maria , dentro un oliveto, nei paraggi di ciò che Silvana Chi onne de scri ve come la casa appartenuta a Bi ri bò e non v'è dubbio ch e l ' ufficiale che ammonì il padre di Silvana sulla presenza di mine intorno all'abitazione, mai tornato dalla battaglia, s ia sepolto là.

Tony Fownes dei Somersets, ancora fuori combattimento in qusti g iorni, rico rda di aver notato un altro cimitero di guerra provv isorio a Vaiano e scrisse:

Subiro n el prato all'ingresso della citt.à si trovava un cimitero pi u ttos t o gran d e e fra co loro che ripo savano in p ace purtroppo c'erano anc h e parecchi dei nostri. Fra coloro che tuttora vi riposano c'è Bill Harse n t da Salisbury, c h e cadde il 24 ne ll 'attacco alla città 28

Leo Berbegli a di ce,

Lì per li facevano l e sepolture provvisorie sia gli .Allcaò che i te d es chi - non guardavano se erano am ici o nemici .

Usavano sacch i d i juta perché il nylon no n c'era . Gli mettevano il piastrino p er il rico n oscimento. Poi dopo un po ' di tempo affidarono a dell e organizzaz ioni private il recupe r o di c1uestc sa lme e a quel punto mettevano le salme dentro ca ssette di legno. Poi le portavano a i cimiteri.

C irc a due mesi dopo le salme sarebbero state riesumate e trasferite ve rso la loro ultima dimora a Bo lsena, Orvieto o Assis i.

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NOTE AL CAPITOLO 11

I. Diario di g uena (i nedi to) di Tony Fownes.

2. Diario di guerra del 2/4 Hampshire Reg irnent, giugno 1944, p. 7.

3. Diario di g uerra del 2/4 Hampshire Regiment, giugno 1944, p 8.

4. Diario di guerra (inedito) di Tony Fownes.

5 . Diario di guerra de l 2nd Somerset L ight lnfantry, g i ugno 1944, p. 2.

6 Diario d i guerra del 2/ 4 Harnpsh ir e Regiment, giugno 1944, pp. 7-8.

7. Diario di guerra de l 2nd Somerset Li ght lnfantry, g iugn o 1944, p. 2.

8. Diario di gue rra del 2/ 4 Hampshire Regiment, giugno 1944, p . 9.

9. Diario di gue rra de l 2nd Sornerset Light I nfantry , giugno l 944, p. 3.

l O. Diario di guerra del 2/ 4 Hampshire Reg iment, giugno 1944, p. 9.

11 . Commonwealth War Graves Commission Assisi & Bolsena registers .

12. Don Remo Serafini, 1985, p. 217.

13. Commonwealth War Graves Commission Assisi & Bolsena registers

14. Diario di guerra del 2/4 Hampshire Regirnent, giugno 1944 , p. 1O.

15. Diario di guerra del 2/4 H ampshire Regiment, g iu gno 1944, p. 10.

16. D iario di guerra de l 2/4 Hampsh ire Regiment , giugno 1944, p. l l

17. Diario di guerra del 2/ 4 Hampshi r e Regiment, giugno 1944, p. 12.

18. Diario di guerra del 2 nd Somerset Light Infantry, giugno 1944, p . 3.

19. A lb ert Dickinson, lettera a ll'autrice, marzo 2000.

20. Diario di gue rra del 2nd Somerset Light Infantry, g iu gno 19 44, p 4.

21. Diario di guerra del 2/ 4 Hampshire Regiment, giugno 1944 , p. 13.

22. Diario di guerra del 2/4 Hampshire Regirnent g i ugno 1944, p . 13.

23. Diario di guerra de l 2nd Somerset Light Infantry , g iugno 19 44, p 4.

24. Diario di gue rra de l 2nd Sornerset Light Jnfantry, giugno 1944 , p. 4.

25. Albe r t Dickinson, lettera a ll 'a utrice, marzo 2000.

26. Diario di guerra de l 2nd Somerset Light Infantry, g iugno 1944, p 4

27 . Diario di gue rra de l 2 nd Somerset Light Tnfantry, giugno 1944, p . 4.

28 . Diario di guerra(inedito) di Tony F ownes.

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Gio i ella cap itola 26 giugno 1944

Poiché il 2°/4° Hamps h ires aveva su bito mo lte perdite a Fontega llo verso nord da Vaiano a Gioiella, venne raggiunto e superato dal 2° Kings Liverpool co n l'obielfivo di conquistare Gioie/la nella tarda sera del 26 giugno . Lo stesso giorn o il 2° Somerset Light Infantry e ntrava n e l paes ino di Badia Fortunatam en te g li abitanti di Gioie /la non subirono che poche p e rdite gra=i e al fatto che molti d i loro avevano trovato prote=ione nei rifugi che avevano costruito durante l ' inve rno. Ma a Badia i civili non furo no a ltrettan to fortunati co me mos tra il monumento di g uerra vicino a lla chiesa di San C ristoforo co n la sua lunga lista di dec e duti.

La seconda parte del sesto volume del libro The Medite rranean and the Middle East affe rma che

Ci fu un'aspra lotta per Gioie lla , presa alla fin e dal 2° Kings, che venne a sos tener e gli Hampshires a n otte fatta il 26 giugn o . 1

Tra i paesi co ll inari Gioie llaè quell o meg li o con se rvato e ben poco è cambiato da al lora. La strada principale è costeggiata d a case eleganti, due dell e qua li appartengono rispetti vamente a Giulio Cardini e a Felice Giul iett i. Tutti gl i edilì c i che furono dann egg iati da min e , bomb e o ta nks in transito sono stat i ri costru iti con mattoni locali e con lo stesso sti le, a differenza deg li stabi li in piazza a Pozzuolo. Ci sono due p iazze , una d i fronte alla ch ie sa, vicino alla casa di Giuliett i, sulla qua le so rge un e legante palazzo i cui stucc hi cadenti so no puntegg iati d a fo ri d i proi e ttile, e l 'a ltra vicino a Palazzo Torrigiani , c he fu il qu art ier genera le gemrnnico ne ll' inverno del 1943-44. La st rada che conduce a Porto lascia il vil laggio dalla parte opposta rispetto alla seconda piazza e prosegue lun go la cresta che fa da spa rtiacque. Prima di raggiungere Villa Pa o lo7.Z i e la st ra da minore ve rso Bin am i, la via s i divide: a s ini st ra condu ce giù a Porto , mentre a destra raggiunge Pozzuo lo seguendo il crinale. La strada per Castiglione passa dietro a Palazzo Torrigiani , porta al fondovalle formando due st rett i tornanti, sa le sul col le di Casamaggiore-Frattavecch ia, sce nde ne ll a va ll e del Pescia, desc ritta in que l punto dal IO East Surreys come un gola st retta,

CAP ITOLO 12
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prima di raggiunge re la quota di Vitellino, per poi finire giù al Lago. Dalla casa in cui s i erano rifug iati, in fondo alla strada bianca, che dal monumento di guerra prosegue die t ro a l cimitero di Santa Luc ia e sce nde nel la valle del Pesc ia , la famig lia Mencare lli vide i rinforzi tedesc hi arrampicarsi s ugli stretti tornanti fin o al vill agg io. Graziella Men ca relli descrive ciò che ac cadd e all a sua famig li a men tre la battag lia infuri ava a sud di Vaiano.

E ra il 22 g iugno . Noi stavamo in una case tta piccolina c h e era il grana io del contadino che stava vicino, a cinguama metri in un a casa colonica . Ques ta caset ta era fatta da una so la stanza, e poi c'era la cantina sem interra t a Loro, p overetti, e la fam ig lia Papalini, aveva n o liberato tutto questo e ci hanno ospi tato gentilme nt e Fu il babbo più cli tutto che voleva andare, la m amma era poco conv in ta Noi erava m o qui e tutti i cannoni erano lì a cento metri. G li inglesi con i cannocchiali vedevano i tedeschi e bo m bar d avano.

Il bab bo era morto p er ch é la ca nn onata l'aveva p re so in pieno e noi eravamo feriti Era l'u na e u n guarto del giorno l'vli ricordo c os ì bene p erché ero p ic co la Era un caldo una giornata nuvolosa è ancor a. più caldo. Stavamo per metterci a tavo la . La donna di serviz i o aveva cucin ato un coniglio ch e c i avevano d ato i contadini. Io avevo co n rne il mio babbo ch e d esideravo tanto.

Quando era partito ero piccola, avevo so lo c1 u attro an ni. E ra dolcissimo, buono - la mia mam m a mi ca era cattiva m a era severa .. . lui era buono perché non c' era m ai . Eravamo a tavola e avevamo cominciato a ma n giar e quando ad u n cert o punto abb ia m o sentito tanti aeroplani ch e passavano. Andavano p iù giù . P e rò mi è ve nu ta ta nta paura pe rch é t r emava tutt a la casa . Dicevamo, ' ~'-\nd iam o so tto ." C'era la ca n tina che e ra semin terrata. Siamo sces i gi ù in ques ta cantina dove c'erano tre te d eschi malati stes i in terra con qualche c o p erta. Erava mo noi in c1uattro e questi tedeschi. C'e ran o delle sedie vic ine e io avevo messo le gambe puntate su una sedia.

Io n e l momento in cui cad d e la b omba sono rimasta stor di ta . Pensavo che fosse s u ccesso c1m1lcosa so lo a me . M i fisch iavano le ore cc hie, si era p erforata un a membrana del timpano .

Ci h a nno dissotterrato con i picc on i. S i son o accorti su bito, i tedeschi , perché si ccom e c' erano tre di loro, ci hanno tirato fuori.

Sentivo ch e mi pigiavano, camminando sop ra le ma cerie Jvli hanno scavato fuori co l piccone mi h a nno p r eso per l e braccia. Qui

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ne lla gam b a avevo u n osso rotto e pre n dendo mi su con le b raccia la ca rn e andava a b ran d elli, la frattura es p osta Uno d e i tedes c h i a veva i bude ll i fu o r i Io ho v isto tutto u n affa r e d i sangue c h e us civa d a ll a panc ia, q u e ll o era l 'intes ti n o Ci h anno tira t o su tu t ti e ci ha nn o p ortato a ll a casa. di q u esti conta di n i che erano t utti al r i fu gio. No i inve c e volevamo mang iare belli e co m odi! I t e d es c hi c i h anno po rtato a Pozz u o lo per un a n o t te in una casetta c he è stata rifa t ta in p ietra. Aveva n o striscia t o d elle lenzuo la e con t u tte c1ues t c st r i sce ha n no c e rc ato d i ... vi c i n o c'e r a un in f e rm e.ria da c a mpo .. . me n t r e era n o in a t tes a cli porta r ci li .. . Era a lla Contea, la Ve li a, e la m attina dopo ci h anno portato a ll a Fo r estier a , d ove m i h anno fatto .l 'i niez i o n e c o n tro il tetano . C'è s tato un corri corri e la ma m ma no n li aveva visti tirare su il ba b bo. Pe ns ava c h e l' avessero ti rato su prima dall e macerie e c h e l'avessero portato da q ua lc h e a l tra par t e, però aveva av uto il sos p etto pe r c hé n on l' h a v isto. E a.llor a siamo restati qu alch e g iorno lì . I P i evai o li ci h a n no accud iti co n estrema ge n ti lez z a . . . ci faceva n o da ma n giare .. . p erò h anno capito che io avevo bisogno di cure - avevo l'osso rotto - so lo dopo un a n no h o camminato d i nu ovo perché l 'osso si è dovuto r i fo r mare .. . g u anto c'è vol u to ! Q u alc u no , n o n so di p reciso ch i, vo leva che io andass i a Fir e n ze, all 'Isti tuto Orto p e di co di C a.r egg i, perc h é avevano ca p ito ch e avevo m olto bisogn o e potevo ri manere zoppa . Quando la mia mamma sen tì ch e vo levano portarmi a F ire n 'l.e di sse, "11a co m e, avremmo il fronte semp re die t ro , e n o n voglio r ientrare o l t r e la l inea t e d esca . E non so dove è m io marito, è a n cora d ispe r so , non so c h e fi ne ha fa tto ." Lei, di n ascosto, pe rch é s are bb e r o venuti a p render m i con i p rop r i mezz i, d i nas costo m i p re nd e - io s t r ill avo di d o lore - mi portava su l le spalle . Sapeva c he sotto P ozz u olo aveva i pa re n t i in c am p agn a " Io sca pp o e vado da g u es ri pa r enti. " Vo leva to rn are d ove c 'era stata la di sgraz i a p er ch é c 'e ran o i gioi elli, i d enari e tutto - trova m mo però ci aveva n o s a c ch eggia to t utto . C'erano camp i , c' e r a n o fossi, e eravamo in m ezzo a ll e ca nn o n ate Era s e mp r e u n a giornata nu vo l osa, il 25 g iugn o Abb ia m o raggi unto la casa di c1 u es ri parenti, mio fra te ll o andava ava n ti , s i st a nc a va Lì c' era un c ugin o di secon d o grado d ella m a mm a che aveva fatto l' in ferrniere m e nrre faceva il s oldato. Era co sì b ravo, fo r tuna t a m e n te Siam o ti.mas ti lì tre o c1 u a t tro giorni e mi curava lui.

1f-i4

Il giorno dopo Graziel la, s ua madre e suo fra tello ragg iun sero l 'ab itazione d ei loro parenti , il 26 g iu g no , la gente di Gio iel la si trovava nei r ifug i o nelle cant in e appartenenti alla famig l ia Ca rdini. Giulio racconta,

Hanno com i nciato a b omba r da r e Gioiella p erché (;io ie lla e ra in un a p osiz io n e strategica, essendo s u una collina a p iù di 360 metri !<li a l tena] , e poi in cima c'é il campanile, tant'è ve ro che la prima cosa c h e era sta t a distrutta a for za di ca nn onate era il camp anile, e pe r d i struggere il camp an il e hanno distrutto tu tta Gioie lla , ovv .i a m ente .

No i abb iamo vissuto in c1 u esta atmosfera di gue rra, di bombardamenti, di cannoneggiamenti, allora, tutta Gioiella, ad un cer to p u nto, i mp aurita, - c'erano settanta persone, grosso modosi era rifugiata n e ll e mi e cantine che erano molto grandi Non so perché a casa. m ia, ma essendo la più antica - era u n vecch io convento e le mura so n o spesse 80 centimetri - si pe nsav a che lì si e ra più si curi. E p o i c'e rano a ncora in cantina c1uelle costru zioni dove fa c eva n o il vino, in mattoni e cemento, che d avano una maggiore ragio ne di sicurezza pe r st are qui . F noi, sia m o stati c1ui fi n c h é ha nn o co minciato a bombardare . S.i so no cominciati a preoccu p a re perché è scop pi ata la fa m osa mina c h e hanno messo d avanti al porcone della. casa d i Gi u lietti a cinc1ue m etri da casa rnia che ha a p e r to un cratere sulla strada. Il p roble ma d e i t edeschi c1ua le era? Quello di cercare di ritard are il t rans i to d eg li A lleat i. E inve c e non hanno fa t to ni ente, hann o fatto un cratere sulla strad a ma g li A lle ati in c1uattro e <-Jtiatr.ro otto l'hanno rinchiuso. Poco dopo, però - ancora gli A ll eaci e rano lo ntani- è ent rata una b omba in casa mia dalla finestra d ella sa la d a p ran zo e ha ape r to tutto un buco c h e ancora si ve d e, e ,l <-Juel pu n to noi abbiamo se n t ito che ci crollava la casa addosso . Invece, il pav ime nto dell'altra sa la non è caduto, p e rò se nt en d o mtta la parte sopra, il tetto che crollava, ad un certo momento si diceva, "Non poss iamo riman e re c1ui a fare la fine d e l topo," e siamo usc iti fuor i. C'è stato un momento quando i niz iarono a mi tra gli are e dovevamo uscire. La lvf a ri a di Ma uro , ch e non ric o rd o come si chiama , si era fer ita a un b raccio , e po i c'era u n fer i to d a un'a ltra pa rte e siamo fuggi ri g iù p er la v ia delle Fonti, la strada davanti a casa inia che va in discesa e siamo finiti in mezzo a1 campi. Tn mezzo ai camp i, tut ti sdrai ati d entro tm fossato

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A Il e 12 .30 de l 26 g iugn o il 2° Kings al comando de l ten e nte co lonn el lo

W.V.H. Robins mosse a ll a vol ta di La Villa dove poi allestirono il Centro di co mando de l battag lion e, e d a dov e partirono g li ordini pe r l 'attacc o a Gio ie lla. Le compagnie C e D, rispettivamente a destra e a sinistra avrebbero guidato l ' assa lto as s iem e a du e gru p pi di fuoco dello s quadrone A del I2° reggimento corazzato canadese di rincalzo, mentre le compagnie A e B sarebbero state te nut e di ri se rva. Anch e la I04" batteria campale e i l 30° Pield Regiment de l la Roya l Artil/e,y pa rtecip aro no all'attacco 2

Alle 16.00 le compagnie Ce D partiron o e si diressero ve rso il co ll e s ul qual e sorgon o i l c imi tero, la minuta chiesa di Santa Luc ia, la casa in cu i la famiglia Mencarelli a veva tro va to rifugio, la casa di Pietro Med i e ali ' estrem it à o rien ta le la casa co lon ica nota come Se lvell a. Gl i abitant i del villa gg io che si erano rifugiati ne l fossato le vide ro sopragg iun ge re . Giulio di ce,

Da una parre del fosso c'era un grup p o di te deschi, e dall'a ltra c' eran o g li 1\llcati, che vc1ùva no su con comodo quando avevano ammazzato LU tti Si sparava no so pra le no s tre tes te Il fig lio del farmacista, caleui Vittorio, alzò il sed ere e una sch eggia g li ha trapassato un g lu teo da parte a p arte . , \nc ora vive gui a Gioiella.

Alle 16. 20 i l maggi o re Hodge s della compagnia D ri fe rì che le mi trag l iat rici ne miche sparavano verso le sue postazion i, ma non pervennero notizie sui pro g ress i de lla compag nia Ca cau sa di p roblemi con i l loro apparec c hio radio. Ad ogni modo i tanks trasmi sero la no tizia che la compagnia C stava ten e ndo bene co n la co mpagni a Da lla sua s ini stra. A tre 16.47 le avangua rdie erano a ci rca se icento metri soltanto da l villaggio e alle 17 .15 la compagnia D aveva ragg iunto Sa nta Luci a e il ci mit ero . Mezz'o ra dopo s i collegarono con la co mp agnia C, ma ve ni vano fe nn a ti dal bombardamento dei mortai tede sc hi . La compa gn ia C aveva subito perdite e a lle 18.00 entram be le compagnie si riorganiz za rono, a pprontandosi ad avan z are ass iem e a i ta nks canades i per fare fuori le mitragliatrici nemiche ? Giulio Cardin i ramm enta il nido de ll e mitragliatrici .

Sicché siamo stati lì ne l fossato terrorizzati, e alla fine i t ede schi hanno comin ciato a indietr eggiar e, e noi si am o a ndari ovviamente della parte degli Alleati che p e rò n on erano passat i p e r G io iell a ma aveva no preso que st a p os izione limitr ofa . I tedeschi aveva n o pia zzato una batteria di mo r tai e lo s t esso g li J\llea ci, e n oi erava m o continuamente sotto le bombe.

Leo Be rbegli a parl a dei co mbatt im en ti , che descri ve com e virtualmente co rp o a corpo, che ebbe ro lu ogo lungo la str ad a che da Sel.Ye.l l~ duc e ~ dj Santa Lucia.

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C'era un pont e, e i tedeschi avevano minato anche li. Infatti c 'era un tedesco ch e non aveva fatto in te m p o ad innescare la mina perché i primi A lleati lo videro e l o ammazzarono. U n o gli fregò le scarp e , e il so lda to che arrivò dopo s'arrabbi ò . So t to il cimitero di G ioiella, dove sta Sociarclli, un te d esco e ra appostato dietro la capanna. G li Alleati, l' avamposto come si dice in ter min e tecnico, erano ve nu t i su da Selvella ed erano di etro .l a casa. T primi due si so n o affacci a ti fuori d e ll ' angolo dell'a bitazione e una sven tagliata di mi tra li ha fatto fuori tutti e du e. Poi il tedesco è scappato, se nnonché a ltri soldati alleati l'hanno inseguito e l'hanno fa~tto fuor i alla c1ucrcia di Corvello ni , sotto il cimi tero di G io iella \ Io avevo tanta p aura che v icin o, tra il campo del ba rbiere e quello di Sociai:cl1f,qlìè11ocn e e rac h Berna, c'èll11Sacco di nmer ia le \ b ellico seppellito, perc hé c'erano tanti di quei lanciabombe, con1.e _ SÌcfiiamano, 1 m o r taretti alleati -ch e si ~ax icav.a1-10 pe.r davanti, ... che dopo i ragazzi an-c..la\1 ai10 a fregare le cariche p er carica.re l e cartucce.

C'e ra un carro ar mato che si spos tava dall'aia d el Belloa ndava lì ai c ipressi del Berna a sparare trn po' di co lp i poi andava là dietro Scale tti - gli Allea ti maga ri pensavano che ne avessero tanti ma invece cc n' era solo uno. E ra un Tigre, con il cannone lungo, invece lo She rman aveva il cano n e corto. Qui ammazzarono i l contadino, il suocero di Sa n tic ciuoli, che morì ne l po dere nostro. Aveva nasco s to i sol di ch e non li hanno mai ri trovati, perc hé li aveva nascosti ben e. Era morto p er una sch eggia.

Alle 19.25 il Brigadierordinò al battag li one di prendere Gio iell a e consolidare le posizioni. A questo punto anche la compagnia B s i era portata avanti e s i teneva pronta sotto a Santa Lucia. Alle 20.50 il maggio r e Hodge s seg nalava che il combattimento sta va andando "veramente bene" nel v illaggio di Gioiella sebbene il fuoco dei mortai nemici fosse ancora intenso. Alle 21. l O la voce del ma ggiore Tuohy della compagn ia C venne in onda, per la p rim a volta duran te la battag li a, per ann un ciare la conquista di Gioiella. TI tenente colonnello Robins ordi n ò alla compagnia A di avanzare per congiungersi al le altre due com pagn ie nel villaggio dato che queste avevano sub ito delle perdite, e si preparò p er un possibi le contrattacco . Al le ultim e luci del giorno la compagnia fu in grado di raggiungere il villagg io senza problemi. ''

Pietro Medi spiegò cosa accadde alla fine della battagl ia alle persone che avevano trovato rifugio nel fossato a nord del cimitero.

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È

sceso qu est o so ldato ing lese che ci ha c..l et to, "Tra m ezz 'ora cesserà il fu oco." Era quasi il tram o nto . U n a s ignora ch e capiva un po' di ing lese aveva capito ch e fra mezz'ora potevamo u scire. Quindi siam o u sc iti e e r ava mo an cora in m ezzo al fuoc o . P o i, per for t un a, so praggiunse il bui o subito d o po e i b ombardamenti cessarono . C'e ra questo in glese dietro a lla m asse ria c on la milragliatri ce, che qu a ndo mi aveva v isto nelle b r accia di mia madre - avevo qu attro anni - m i ha pr eso e nù ha po rtato a casa.

Leo Berbegli a dice ,

La se r a del 26 g iug no, ch e s ono entrati gli All ea ti con 1 ca rri a rmati , so no u sc iti rutti dai rifugi Ci fu de i feriti , però, eran o stati mand ati prima alla V illa Cartoni perch é lì c'era l'ospe<lalicchio e poi ad Orvieto. Anda ndo a V ill a Cartoni s ulla s ini s mt, giù , un p oclùno più in basso, c'è una sta ll a per i m a iali e cin quanta melri dopo c'era questo famoso ospedale.

G iulio Cardini e la sua fa miglia s i rifugiarono anco ra , qu es ta vo lta in una casa co lonica. Eg li dice ,

~-\ndammo g i ù a l Pod ere Fattore dove i o ass 1scem a qu es ta battag lia t r a carrarmati con bom be fumog en e Pracicamen tc si arri va o da Frattave cchia o dalla Badia, accan to a ll a chiesa c'è una stra da che va g iù, pro seg uend o per quella strada si arriva a Pod ere Fattori. iamo stari divers i gio rni laggiù e ab biamo vis co tu tte queste co se. Poi h o ass isto a una battag lia ae rea an che, non so s e e r ano dei Lig htning o ppu r e <l e i Messe r schmidt che combattevano. P oi mi tenevano dentro , se gualche proi e ltile veniva giù d alla cima al fo ndo . .. l co ntadini se n e e rano anda ti - e r a no mari to e mo g lie - e ci la s ciaron o prnl icamente pa dr oni di tutt o .

Leo Berbeglia ri co rda di ave r v isto un soldat o morire me ntre torn ava a Gioi e l la da Port o il 27, il gio rno dopo la battagl i a. Il registro del cimitero di guerra di Assi s i segnala il se rge nte Norman Ea r l, del 4° esplorato ri , l ' unico soldato del battag li one ucciso quel giorno. 5 Il 4° esploratori s i stava spingendo sotto Porto verso Puntoni pur fronteg g ia ndo una i nt e nsa oppo s iz ione, es se ndo avan za to lungo tutto i l bord o se ltentri o na le de l Lago di Chiusi. 6 L' incid e nte era cap itato c irca du e chil om etri a no rd del vil laggio di Porto , dove la strada piega a nord-es t e da dove si possono scorge re gli albe ri che c irco ndano la Vi Ila Paolo zz i su l co Ile s uccessivo. Le o ricord a,

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C'era una cosa che mi ha scioccato. Sulla strada, quella che viene su da Porto, sulla curva, la strada che allora era. sterrata, la famosa 'curva de l Capitano', c' era un ' autoblinda alleata. Io sono passato propr io cinc3uc o dieci minuti dopo perché s t ava ancora bruciando. I l militare, che era so lo, era riuscito ad uscire e saltare fuori, però, poverello, era morto Lì proprio sul margin e della strada, era tutto bruciato.

Il 27 il Comando del battag l ione de l 2° Kings si trasfe rì da La Villa a Lopi, dove ve n ne preso di mira dai mortai e da i canno ni tutto il giorno Riferirono che la Duke of Cornwall~· Light lnjàntry stava avanza ndo al la loro destra in procinto di attaccare la strada Casamaggio re-Castiglione de l Lago . La co mpagn ia B, che non era stata im pegnata ne i combattim enti per il villaggio, alle 10 .30 del 28 inviò una pattug lia esp lorante sul punto più alto sopra lo spai1iacque tra Gioie ll a e Pozzuolo, appena pri ma del raccordo stradale a Binam i, dove si trova la Villa Paolozzi, e, non ravvisando la prese nza d i so ldat i nemici, si stabilirono lì a ll e 15.00, raggiunti ne ll a notte da ll a compagnia A de l 2°/4° Hants. 7

Il Diario di guerra del 2° Kings registrò quattro mo rti, ottanta feriti e nove dispersi, mentre c inque furono i pr igion ieri catturati dai tedeschi. 8 li cimitero di g uerra di Assisi registra cinque morti il giorno 26 , esse ndo fo rse deceduto più tardi uno de i feriti. Il registro di Bolsena segnala un so lo nome per qua nto riguarda il 2° Kings il 24 giugno, quando si stavano portando avanti a est dei Somersets 9 Inoltre il 26 la 12a d ivisione corazzata canadese pe rse sei uomini, cinque dei qual i sono sepolti ad Ass isi e uno a Bolsena; nei giorni precedent i di combattimento a fianco de l 2°/ 4° Hants i canades i persero a ltri quattro uomini, anch'essi seppelliti ad Ass isi . 10

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NOTE AL CAPITOLO 12

l. Jackson (S ir) William , p. 44.

2. Diario di guerra de l 2nd Kings (Liverpool) Regirnent , 26 giugno 1944.

3. Diario di guerra del 2nd Kings (Liverpool) Regiment, 26 giugno 1944.

4 . Diario di guerra del 2nd Kings (Liverpool) Regiment , 26 giugno 1944.

5. Commonwealth War Graves Commission Assisi register.

6. Diario di guerra del 4th Reconnaissance Regiment, 27 giugno 1944 .

7. Diario di g uerra del 2nd Kings (L iverpool) Regirnent , 27 giugno 1944.

8. Diario di guerra del 2nd Kings (Liverpool) Regiment, 28 giugno 1944.

9. Commonwealth War Graves Commission Bolsena register.

10. Common wealth War Graves Commission Assisi register.

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Il deposito di 1111111i=io11i tedesco pres.m Cascina dopo il bombardamento aereo alleato [I.IV. \/}

La strada principale d i Villos /rado Il ca, 11panilc> è rimast o 11111 la caso a sinistra i! st(l(O dw111eggiota da 111m bomba. / I. W.M.}

Un 1011k Sl1emu111 canadese ,·icino alla msa di (jiulia ('ardi11i " Gioiello {I. W..\IJ Wemer Fishe,: prigioniero 1edesco diciam101·e1111e [I. W.M.) lf 2° ba ttaglion e dei Royal Fus i li ers a ttraversa Vaiano per ragg iunge re la pr ima linea so tto a Pozzuolo [i. WM ] li 2" ba/taglion e dei Royal F11siliers a Gioie/la ff.WM.J Veduta del sei/or e ori emale del campo cli batlaglia dal Castello di Monta/era [!. WM] Il 5" Bu[(s si avvicina al conjì11 e con la Tosca na sollo al torrente Spina {I. WM.J Il B Sq11adro11 del 56 ° esploratori in Via Viitorio Eman uele aflrave rso Porta Senese Castiglione del Lago / I. W M} Una jeep apparte11e11/e al 39/ 34 lfem'.v Mortar Batter)' del 71h Am i - Tank Regim ent 11eo:ela11des e vici11iJ al Lago Trasime110 Da si11is tra a destra : Co /in Cockran, Tony Bullock e 1/cmy Allen (au/istaJ ffl,10g rajìa

S Fatucchio: la strada princ ipale e il c ampanile danneggiato [fotografia cortese mente concessa da Don Rem o Serafini}

Villa Pao ln==i µ rima de lla g uerra [{<11o g rafla de ll 'a 111ricej
-----
Rif11f!io 11ei pressi di Gioie/la. ge111111io 2000 [fotografia de/1'0111rice/
Cim iter o di g uer ra d i Or vie to 2001 [fotografia de ll 'a utric e/ Ja ck Doyle a Villa Paolo:z i, 111aggio 1999 Uo t ograjìa dell'a 11 t rice/ Fuori dal r(fuxio. da sinistra a destra: Leo Berbeglia. E11:o Gili11i. i ·autrice. Lucio Succi. Pie1ro Medi. ge 1111aio 2000 Lfotografìa dell'all!rice]

10 Brigata DCLI (4 Di\•isione) BH

1/6

11 Brigata IE (711 Divisione) LF lfo ya l Annoured 4

C Ol])S

Legenda

Duke of Cor n wall's light lnfaotry

2 Hattaglione Bedfonlshirc + Reggimento llertfordshire

1/6 Reggimento !fast Surrey

I Reggi me nto !fast Surrey

2 Battaglione Lancashire Fusiliers

4 Regg im ento Es 11l oratori

Ci1s a Co lonica / Villa St rade secondarie

Direzione di marcia

MAPPA 11 . CASAMAGG IORE-POZZUOLO, 27-29 GIUGNO \ Km / y .· 2 -"" ~··· \ ·····;,,,."' - 'I. 1·•~1Rogheti __ _ I: ' ,,,--~--'--~ -~ / -_ _, -. -.,,,,. '\ Podere : Vc l'St) / "' Nard e lli La Mcrcanzi:; · Castiglion e ,;' P« \zu olo , ·del Lago o •.... ta, iano /r f'<. •..1 //.,llf't'I..~-~',<, ) """- '.'. Mercan,\ io · /• •- - - 'I ',,,)-' · 1.n· " '\~,, · · • ·11 Chetcaiu .,. / Ver so Mon t cpuldano :· r; I··· H- '\ Il:. i;: .,.:, ' éJ'izano \ Fontepecciano · ., (y,'1<0Y'/\'I' La forn ci, _ _ I I.e Cascll Ì = -• / • ldrini / / / Casa maggiore - -r--.!. _ _ _ -\ • / \- / 7 t F'rnttavc('chia "· ·.Villa l'aolc,,,i// '.::. / ' . "' / (, (J.:. ..:.;· ··>r,,;,v,',,-1 __ \~/\/ ,... ... J.~"\ .,..\ f . / .,. .,. ,,,- ••·• Le Fonlauelle ~, 'untom ., . • , \ ., Cuna ..) ,,, "' G101clla{ ) ""~ • Hadia ,; · ·. • d e l 1 • I __ • __ , ~, / / Lago di · ·. ( ~apitano / "--:/ ~' "( ' - l.vpi , , ___ .,I Montepulciano · I '-. '\., ' -I \ \ La Co nuncnda ·., .. \
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Avanti fin o a C asama g gi ore 27 - 28 giu gn o 1944

"Durante il 27. la IO" brigata della 4" divisione, supportata da un regg im ento d i carrarmati canadesi. passò a ttrav e rso l a 28" brigata e s i concentrò vicino a Lopi in procinto di at tac ca re il colle tra Casa maggiore e Frattavecchia il g iorno seguente. Assistita dal 2° Lancashire Fus i li e rs della 78" divisione alla s ua destra, la 10" brigata, insieme alla 2° Duke of Cornwa l1's Light lnfantr y e a l 2" Bedfo rd s, ripu lì il colle, mentre il villaggio di Casamaggiore cadde nelle mani del J/ 6° Ea st Su rrey s la tarda sera del 28 giugno. Più a destra i Lancashire Fusiliers entrarono a Frattavecchia e n e lla stessa nott e o ccu paro no una posizione a nord dell a strada per Casamaggiore. La linea principale di r es ist enza t edesca era stata superata .. ,

(Da The Mediterranean and the Middle East . Volume Vi Pari Il)

li 25 giugno la compagnia B deg li A rgyll and Sutherland flighla n d ers , ave ndo raggiunto la successi va line a di difesa de i tedeschi , che era costituita d a lla strada c he corre a ovest d a Castig li on e del Lago a Ca sa magg iore , ri ce vette istruzioni per trincerarsi ed aspettare che la 4• di~isione raggiungesse a s ini stra la stess a posi z ione. Ri masero nelle loro a ngus te trinc ee s in o a l 27 e T homas McCrow scrisse nel suo diario che furono pesantemente bombard at i e mitragliat i e c he la loro posiz ione e ra precar ia po ic hé ne ss uno ne proteggeva il fianco s inistro. A ciò pose rim edio la compag ni a A dei West K ents che avanzò il 27, pass a ndo per Le Cas e ll e lu ngo il sentiero che da Rancia no va fino a Vite ll in--9 ,

ripulendone la zona boscosa prima di raggiung~eU1-\lG._dellj! strada d i Casamagg iore alle l :f.00. - -

Anton ia Vine rba si stava nasco ndend o con la sua fami g li a presso I Pise ll i, vicino a Vite llino , ave nd o lasci ato Cas tigl io ne del La go come fe ce ro tante al tre famig li e. Lei sc r isse,

In quei giorni p ensavamo di essere s raò liberati dalle tru pp e alleate, ma in realtà eravamo in piena linea di guerra .

CAPITOLO 13
\
184

Lei ricorda l 'arriv o di alcuni s oldati ch e dopo aver att raversat o i l torrent e Pesc ia avevano stabilito il proprio Centro di comando vic in o al po s to in cui si trovava lei. Secondo Antonina si trattava della Quinta a rmata. Scrisse, No n molto lontano da noi c'era un pr es idio militare e i soldati ci permettevano di asco l tare la radio a cuffia, così eravamo informali di cìò che stava avve nend o - la 5" armata si stava d irige nd o vers o S iena e 1'8' annata puntava su Cortona.

Ella rammenta che suo fratel lo aveva deci so di lasciare il loro rifugio assieme ad un amico, Stefanelli, ma rimase ferito da un cecchino tedesco quan do si trov ava a non più di trecento me tr i dall'abitaz ione

l ;u colpito al gomito, dopo una prima medjcazione ad opera di alcuni militari dei presidio fu trasp ortato all'ospedale di Panicale e success iva m ente a ll 'ospedale mili tare di Or vieto

li Diari o di guerra del 5° Buffi indica che il loro Comando era appena a sud di I Piselli , tra La Bandita e La Cascina Le trnppe della compagnia D, muovendo in dire zione d i T Pis e lli , fecero prigioniero un so ldato tedesc o trov a to nascosto nella lo ro a rea , e il 27 alle 18.00 , la casa ove stava la co mp agnia B venne centrata da un colpo diretto ma non si ebbero perdite .

A sud-ovest del 6° West Kents la Som e rs et Light Jnfantry era impegnata ne l con so l idamento e miglioramento de ll e posizioni , s uccessiv am ente laDuke ofCormva/1 's Light Jnfantry, del la lo• br igata, assunse la direzione de lla linea al co mando de l tenente colonnello Musson. Questa sostituzio ne non si svol se senza intoppi come avrebbe dovut o, perché l 'artiglieria che s osteneva l'avanzata de lla Duke of Cornwa/1 's Light Jnfantry effett uò un bombardamento proprio nella zona in cui era in perlustrazione una pattuglia dei Somersets. Secondo i l loro diario di guerra ess i non erano stati informati di questa operaz io ne. Fortunata me nte non s i r eg istrarono perdite. 1 Ton y Fow nes dei Somersets, che non s i era ancora rimess o dall'attacco di diarrea, par la del 27 giugno.

G iorno tranc1uillo .... la sola attivi tà fu un incendio s ulla collina lo ntana , dove il maggiore C hetw ynd - Scap l eton scava effettuane.lo un'altra delle sue regolari pulizie per via dell'igiene. Con l'a iuto di u n po' di bem:ina alcun e carcasse di a nima li furono cremat e. Questo prod uceva un sa cco cli fumo e n o i aveva m o buone ragioni per credere che quel fumo avrebbe potuto creare dei probl emi.

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La sera prima Fowner s i era accampato in un picco lo campo con pagliai circolari dietro a d una casa mezza demo l ita vicino a Vaiano . In un campo adiacente g li abitan t i ci el villaggio stavano lavo rando pe r mie te re il granooperazione che era sta ta ritardata a causa della battaglia. Disse che gl i uomini stavano tagliando con falcetti e coltelli e che le donn e st avano rac cogliendo e legando i fasci. Ma que lla gi ornata così tranquilla era dest inata a fi nire in maniera di vers a . Eg li scrisse,

Turno di guardia notturna co nd iviso con u n a t tempato impiegato della n ostra compagnia. E ntrambi abbiamo s offerto i m o r si de ll a fame, dai quali ci siamo sollevati dopo un po ' quando l'impiegato ha tirato fuori una lattina di manzo in scato la . L 'av evam o quasi fi.rùto e stavamo gironzo lando s u per la collina d al campo verso il Comando, che era stato alles tito in una solida casa 50 metri su per la strada, qu,ando qualcosa di c erta m ente m olto pesante venne scarave ntato lungo la strada dierro di noi. A lmeno, ci sembrò che la 'cosa' si appross im asse lungo la strada p iu ttosto che seguendo una txaiettoria sopra g l.i edifici. Co m e ci bu ttammo dentro la p o r ta questa cosa esp lose sulla strada pro du cendo un rumore terrificante. Le porte d e ll 'edificio erano doppie e m o lto pe santi. Noi facemmo appena in tempo ad a p rirle e richiuderle una volta d en tro, prima che una serie di esplosioni paresse distruggere rutto. Stavamo distesi e ascoltavamo.

Può darsi che n on si trattasse di nu ll a di p iù pesante del solito ma forse fu la strada chiusa a limb omb are il s u o n o ampliandolo. Attraverso la strada c'era il rumo r e dei mattoni e delle tegol.e che cascavm10 p oiché l'edificio era sta to co lpi t o . Comunqu e non durò a troppo lu ngo e presto to rnam m o a fare la guar di a . sebbene ri man e mm o ragionevolmente n ei pressi della porta .. . . n on si sa mai. Alle 2 a.m. il turno era fini to e così 1ientrammo al campo e ai nos tri bivacchi per il r esto della notte che fu ciui era 2

Aven do assunto la posizione in prima fi la, la Duke o/ Cornwall 's Light !nfanh y riuscì a creare una testa si ponte sulla strada che porta d a Casamaggiore a Casti g lione de l Lago . Gli abitanti di Casa maggiore era no rimast i all' inte rno dei rifugi per parecc hio tempo quando si verificò l ' att acco . Mar ia Broz zett i e la sua amica, che erano state nascost e ai tedeschi, lasc iarono la loro stall a per un irsi agli altri civili in uno dei rifugi co stru iti nelle rip ide sponde de l torrente , le cui acque vengono a ll a luce vicino alla fa bbrica di matton i chiamata La Fornace, situata sulla linea spartiacque lun go la strada pe r Pozzuolo, e sco n-ono po i a est fin o a confluire nel Pescia a ovest d i Vite llino. Lei r ico rda,

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Alla ma tti na presto si andò a guesti rifugi sotto il Piscino, dove c'erano tutte le fonti dove si lavava i panni, è mo lto bello lì. C'erano dodici rifugi, se i a.cl ogni lato del fossato . In un certo momento non le dico la ge nte che c'era dentro Tutto il paese, non solo, c'erano molte mogli degli aviatori dell'aeroporto di Castiglione del Lago. Qualcuno del paese era fuori, era raduna to con i figli o con i parenti in al cri po sti e cp.:ii erano ven uti degli a ltri. Allora, cominciarono ad avvicinarsi i giorni della ritirata qui ndi l e bombe che si sentiva, la nebbia, non si vedeva più niente fra il fosso, fra nitto eravamo Il.

L ì c'erano i Torrini, i signori che stavano nella casa rossa, quella gra nde villa ai margini del paese. Avevano du e figli, un o era in Spagna e u no era gui, e venne con la mog lie anche lui de ntro c1uesto rifugio. Allora si volevano bene, era brntta per la. guerra, però A llora questo signore disse, "Qui si sta morendo di fame." Eravamo in tanti, com e si fa? Dis se, "Io ci provo , avrei un bel prosciutto a casa." Almeno con una fettina per ognuno per un pochino s i campava bene. E poi c'era un campo c..li patate. Ogni canto si andava a p rendere quelle patate, le l egne non c i m a nc ava no perché c'era un bel fosso. E così partì. Ci portò parecchie uova e un bel prosciutto. Però i t edeschi erano vicini, avevamo paura. Si scavò sotto il rifugio poi quando si sentì che sopra c'erano i tedeschi - avevamo già scavato per nascondere quello che avevamo da mangiare - la moglie di Torrini si sdraiò sopra, si mise un cuscino nella pancia che sembrava incin ta . E po i noi vi cin i a questa che si lamentava. I te c..leschi entrarono dentro e la fecero alzare. Si rischiò non le dico quanto. Portarono via i l prosciutto ma ci lasciarono le uova. Le urlacce , i gesti, avevano s postato tutto per guardare . Non t rovarono niente, solo queste cose, e andarono via .

La mia mamma era mo lto sveglia . "Sembra che si sia calmato," dis se . "Domani mattina io vo rrei andare a ve dere. Se tro vo qualcosa ... " C'erano tanti conigli nella nostra stalla che la mia mamma teneva perché allora non c'era niente, era l'unica risorsa. Un'a l tra che stava di fronte le disse, "Vengo anch'io."

Poi tin'altra signora che stava sotto. Partirono in c1uattro e andarono a vedere se .riuscivano a prendere c1ualcosa p erché non avevamo più niente. l tedeschi le presero tutte e c1uattro e le portarono nelle scuole di Pierini che erano le elementari in quel palazzo grande

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in mezzo a l paese Le porta.ron o dentro a pelare le oc he. Noi eravamo tutti nel rifugio e io tutta sola. Si cominciò a vedere questa signora ch e arrivò, peggio ancora per me che non vedevo mia madre. Si comi nci ò a vede re l'altra signora e le a ltre due, la mia mamma n on si ve deva to rnar e. .L o s maniavo. Nli tenevano. PoiDio volle - arrivò . ln somma, sono già due brutte cose.

L'altro ep isodio fu, diciamo, proprio due o tre gio rni prima del fronte . E ravamo mcci là dentro oramai esa usti .. . non n e la potevamo più. Le bombe che si se ntivano, il bombardamento che era proprio vicino, vic ini ssimo, ma ad un certo punto si cominciò a sentire un lamento in lo nta nanza. '~\iuto! aiuto !" Da Casell e, si sentiva un lamento che ve niva giù da quelle patti. Probabilmen te erano già spostare che venivano giù da noi - queste due persone. Gli uomini non è che cc n'erano molti, erano tutti richiamati, però due di den tro dissero, "Biso g na a ndare a ved ere." "Come si fa, con ru tte queste bombe?" Fuori le schegge rompevano le piante e dentro il rifugio c'era qualche ferito. Questi due, "Bisogna andare a soc correr e." Si se ntiva la voce anche di una donna che chiedeva aiuto. In que sto fos so avevano fatto delle sca lin e nd terre n o. Di sotto si pareggiava con il terreno dei campi invece a ndand o su verso Le Caselle c'erano questi piccoli scalini di terra. Si ve devano due su, d a capo, a ttaccati, erano mar i to e mogli e. G li uomini scava no per andare quando arrivò una granata e ad uno ferì una gamba. Trascinandolo l'hanno portato giù nel rifu gio. Questo lame nto si sentiva sempre più vicino, ma ,con lentezz a. Partiron o degli altri e per an d are di loro ma oramai erano quasi arriva ti. Che cosa videro? Videro una donna che aveva appena partorito. L'uom o d ove va essere dell'aviazione ch e portava la m oglie al no stro rifugio però non cc l'ha fa tta, e si era fermata a ll e Case lle. C'eran o tutte le case vuote perché non c'era più nessuno. Ha trovalo un letto, ha fatto par to rire la moglie. Aveva un g r embiule, e il bambino lo teneva così, e lo trascinava dietro, p overina, pe rché aveva app ena partorito. Quindi uscirono a portare gi ù questi altri due . Nel momento, le dico la verità, rutti quanti intorno a questa donna, le p erso ne anziane ad aiutarla a far e <-1ucllo ch e si deve fare per un a donna app ena partorito. Dici amo che n on s i sen tiva giù n eanche le bombe che ci cadevano in torno, dalla gioia. Questo è l'episodio che mi ha molto colp ito.

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A sud ciel torrente dove si trovavano i rifugi e parallelamente ad esso sta il colle su cui si stende la strada Casamaggiore-Castiglione. A no rd c'è un'altra cresta, pronunciata, incoronata da una striscia di case coloniche - le due più vecchie sono note come I l Civettaio e Pod ere Il Mercanzio - e su di una piccola collinetta, a mezzo fianco tra Il Civettaio e il torrente, c'è una casa co lonica, F onte Pecciano Le case erano normalmente occupate da famiglie di contadini ma nei giorni precedenti la battaglia ciascuna era stata occupata da un gruppo di tedeschi. Ernesta Ridoni, una giovane sposa di ventidue anni, viveva con i suoceri e non sapeva nulla circa il destino del marito, Elio Bennati , che ] ' 8 settembre si trovava nell 'esercito italiano nel nord Italia vicino al confine francese. Ecco la sua storia.

La battaglia durò otto giorni, fu proprio il momento più brutto d ella mia vita. Avevamo fatto un rifugio - i nostri uomini l'avevano fatto - e ci si stava bene, un be l rifugio . C'erano due o tre famiglie che stavano li però quando arriv arono questi tedeschi dissero che dovevamo andare via, che venivano e bombardavano e che noi dovevamo andare via . Noialtri dicemmo, "Noi abbiamo un rifugio," e loro risposero, "Questo è buono per noi, voi in campagna." Ci toccava chiappà quattro barattoli e un pezzo cli pane se c'era e si andò in giro così, non si sapeva dov e anda re . .. eravamo sbandari.

Però passando da casa. nostra, un chil ometro neanche, c'è un bosco e accanto c'era una casa di famiglia, diciamo un a casa grande e si entrò li e c 'e ra canta gente nella stalla, lutti riparati, tutti stes i li sulla paglia. Noi avevamo abbandonato casa, però c'erano le bestie - i bovi, le vacche, i maiali. Eravamo un po' lontano da casa e si pensava a c1uelle bestie. Si diceva, "Poverini, moiono di farne, cli sete," perché era estate. All ora il mio povero suocero disse, "Bisogna avvicinarsi in su, bisogna avvicinarsi dov'è la casa." ·A bbiamo lasciato tutto li, rutto guel che ci si aveva . Poco, ma cli quello si viveva. Si chiappò noi per l'insù. Quando si fu da ll a via c' erano le cannona te quindi si prese sul basso perch é sulla strada all'alto ci vedemmo m eglio.

Con le mitraglie da questo paesino, Frattavecchia, era n o vicino, a due chi lometri, a.rrivavano bene. Dier.ro cadevano le schegge . Si arrivò su ma a casa non s i poteva arrivare. Si trovò un'altra famiglia vicina, si andò e si bu s sò sulla porta d avanti. "Entrate, entrate, si sparano, s i sparano. Passate per dietro, perché davanti non dobbiamo aprire perché se ci vedevano . . . basta un 01.ornento .. . sparavano." Allora, si alza la testa pe.r dietro e si entrò .

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C'era Lea de Regis e la sua famiglia i padroni di Il C iveccaio, c'era un bel branchetto, cingue o sei famiglie Infatti venivano da Casti glione del Lago c he li non è successo quasi ni e nte. P ensavano che passassero per la via azionale, invece passarono tucci per la cam pag na.

Frattavecchia era attaccata dai Lancashire Fusiliers. Ess i attrav er sarono Badia n e ll a nott e del 27 e riusciro no a pre ndere il paese il 28, prima di esse re r itira ti dalla l inea. Tre soldati rimasero ucc isi e so no seppelliti ad Assisi. 3 Si atte s ta r ono a n ord del la st rad a ma non a pp e n a pas sò l'intero front e loro rientrarono a P a nicarola in attesa di and a re a Tivoli, v icin o a Roma.

Mentre i Lancashire Fusiliers transitavano nei dintorni di Badia, i Somersets s i g odevano qu alche giorno di rip os o a Poggio d e l Papa, proprio sott o a Va ia no, e il 2° ba ttagl io ne del reg gime nto Bedfordshire and H ertfordshire, appartenente alla I o• divi sio ne , aveva scavato le trincee intorno a una de liz iosa vecchia casa chiamata La Commenda, un tempo app a rtenut a a i Ca va lieri del l 'o rdin e di Ma lt a e che viene descritta dalla storia ufficiale del battaglione \ come una fattoria. Essa si trova a sud d e l la strada L opi-Sanfa tu cc hio proprio a ov est di San Cr ist oforo , una d e lle du e c hies e di Bad ia. Nel suo libro Blue ltalian Skies Above Franck Snape scr isse,

Nell a se ra ta ci fu detto che av r emmo atta cca to la ma t tina seguen te e che avremmo dovuto fa re nostra la linea del la strada Nard elli -Po zzu olo. Dop o c he si era fatto bu io ci ve nn e dato s u un pasto caldo e poi con vergemmo verso un punto cli raduno presta blito, nei campi in basso intorn o a Pontanella dove ci di spone m mo. La nostra compagnia era all'avangua r dia, sul lato sinistro dell'attacco. E ravamo a circa mil1 cquattroce nto metri dalla line a d i par te nza dcll'attacco. 4

Qu esta era la s trad a per Casamaggiore I ted es chi avve rtirono Ern es ta e la sua famig lia che avrebbero dovuto allontanarsi dalla line a di fuoco . Lei ricorda che,

do po, guando fu il momento, quando arrivò il fronte ci di ssero, "Bisog n a scappà - ci facevano capire - stasera casa kap utt ." E no ial tri s i chi appò , s i fuggì, s i pig li ò i ba tatto li che avevamo . Due amici nostri, con una scheggia, morirono lì sulla strada. Uscirono da lla p orta e morirono. Noialtri si arr ivò alla porta della nostra a bitazi one dov e stavamo prim a, si arrivò li, non c'era più niente, né un tedesco, né una persona; c'erano quattro be stie, du e erano morte e due era no sciolte, erano sci o lte dall e

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catene, erano vacche . E dopo si andò nel nostro rifugio. Non c'era più nessuno . F. si stette tranquilli e beati.

Le Fontanelle, per usare il nome corretto, è una casa colonica giacente su di uno sperone rivolto ve rso nord nella valle che va da Gioiella sotto Badia fino ad incontrare i l Pescia. Dalla va ll e sottostante il terreno si inerpica verso la strada Casamaggiore-Castiglione e può essere descritto come una serie di campi coltivat i . Alle quattro e mezzo i l battaglione salì su per il pen di o e poi lungo la strada presidiata dal la Duke of Cornwall's Light Infantry. La sto r ia ufficiale del battaglione narra,

La lu na splendeva in cie lo e c1uesta parte dell'operazione venne condotta con sorprendente facilità e prima dell'a lba tutto il battaglione era a ridos so del torrente che si trovava a sud della linea cli partenza e parallelo ad essa Mancava no pochi minuti alle cinque. 5

Frank S nape cont inua con la storia.

All e cinque appena il mio plotone, che era l'avanguardia, e il plotone che era alla testa dell'altra compagni a di testa, uscirono allo scoperto e iniziarono ad attraversare questa aperta campagna Imp.rovvisamente udimmo un te rribile rumore dei Nebelwerfer, il mortai a multi-canne nemic i. Il rumore era simile all'urlo che emettere bbero un certo numero di sirene anti-raid aereo, se sfuggissero al controllo e suonasse.ro tutte quante insieme con un'intensità gradualmente crescente. Non credo che esista nulla di sir:n.ile. Con le normali granate dell'artiglieria ci si abitua ai suon i cosicché uno può dire con ragionevole certezza "guella cadrà lontano" oppure "quella cadrà vicino" e abbassarsi, ma con questi mortai era impossibile. Come piovevano sopra di noi , continuavamo ad avanzare finché improvvisamente le bombe corn.inciarono a caderci attorno . Allora ci gettammo a terra rimanendo schiacciati quanto p iù po ss ibile a l suo lo. Ci trovammo all'aperto privi di copertura e potevamo solo augurarci che rutto andasse per il meglio. Quando il rumore dell'esplosione cessò, mi alzai e urlai al 10° plotone di avanzare. L'a1ia era satura di fumo e polvere a causa delle esplosioni e i nostti nasi e le nostre gole erano co lmi d i fumi agrodolci. Non appena .l'aria si pulì rimasi stupito nel vedere che il mio ploton e era incolume e andammo avanti ma senza poter evitare w1 nuovo bombardamento pochi minuti più ta rdi. 6

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La storia ufficiale continua,

Tl primo ob iet tivo del ba ttaglio n e era la par te de ll a strada intorno ai punti 340 e 386, un'area di case coloniche sparse, campi di gra no e fru tteti fo rtem e nte pr es idiati dai Bo che. O g ni campo di grano proteggeva i c ecc hini , ogni casa co lonica poteva ospitare, come spesso acca dd e, un m anipo lo di Boch e . E og ni m etro d ella n ostr a avanzata rimane va s otto oss er vazi on e da p arte delle postazioni nemiche, dalle quali sarebbero potuti partire bombardamenti accurati e fuo co di mortaio. 7

La st rada cu i s i r ifer isce è quella bianca ch e collega Podere 11 Mercanz io e TI Civettaio all a strada principal e Casamagg iore- Po zzuo lo. Frank Snape s cri sse,

A t travers am mo da linea di panen%a ed avanzammo verso l'obi ettivo. Erano le sei e mezzo di un a gloriosa mattina d'estate. Vede mm o poc o de ll a g l o ri a perc h é un forte sba r ra m e n ro d'artiglieria ci prece de tte e il gemito continuo de ll e granate c he passavano so pra la testa e po i le deronazioni - quan do esplo de vano si sprigionava un a sp e ssa polvere rnisra a lle es ala% ioni e ai fum i acri della cordite che bruciava - effettivam e nte annullarono la gloria m attu tin a. Una volta varcata la lin ea di p arte nza il Lerren o scend eva ripido prima di inerpicar si sul co ll e .... All'inizio il terr eno era un prato e poi su i fianchi più bas si del colle diveniva rico lm o di grano che Io copri va poi all'insù, oltre il nostro sguard o . A c irca m età strada dall 'obie ttivo c'era un gruppo di case e poi in cima al colle c'era una fat toria co n tanto di giar dino e fru tteto .

Come transitammo sul prato, granate da ll e nostre stesse armi iniziarono a pioverci ad d osso e fu evid e nte ch e u na de lle n ostre armi sta va sparando co rt o. Im me di atamente il comandante di compagnia si mise in co ntatto c on l ' uffici ale avanz ato di o sser vazione degli artiglieri pe r fer mar e tu tto; ne l fr atte mp o d oveva mo sp inger ci avanti . Stavo camminando a ffian ca to da du e del mio grupp o e fu so lo urla ndo con t utta la mia vo ce che avevo in gola che riuscii a far avan za re i mie i uomini , m a devo dire che ness uno si ferm ò .

Proprio gu an do co minciammo a sa lire il co l.le ver so le prim e c ase a ttir a mm o l'attenzione di una sezio n e di tedeschi che oc c upavan o la fatto ria, ma sebbene i proiet tili ci fisc hias sero add oss o gli uomini and arono avanti con determinazione. F u

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assolutamente splendi d o come non esitarono nemmeno per un momento.

Mentre ci avvicinavamo a ll a c asa, i miei artiglieri 'Bren' avanzati spanvano <lelle raffiche in posizione eretta e non appena penetrammo nel cortile una quindicina di tedeschi vennero fuori dalla casa con le mani in a l to U rlai "Cessate il fu oco", ma dato il calore della battaglia e l'ecc itazione tutti gli uomini erano tali che dqvetti correre da uno degli artiglieri Bren per strappargli l' arma o avrebbe u cc i so tut ti i te<leschi senz,l pensarc i due volte . Scortammo i prigionieri a l Co ma ndo della compagnia. 8

F rank stava probabi lmente scrive ndo quello che accadeva presso un 'a ltra casa colonica che occupava una posi z ione simi le proprio su di un poggio m inore ad ovest di Fonte Pecc iano. La compagnia A, a destra della compagnia B, fu probab i lmente coinvo lta nel combattimento di Fonte Pecciano. Prima che arrivassero i Bedfords la fam ig lia di quel posto aveva dato ri f ugio a un aviere alleato per c ir ca una settimana. Dino Sacch i ricorda, Lo zio mio, il fratello <lel babbo .. . erano scappati p erché disse che lungo questa strada che va da Castiglione a Ch iu si era pe1ico loso, e avevano un pod ere a Casarnaggiore, sulla campagna, dove c'è il cimitero di Casarnaggi.ore, di c1ua, sulla destra . Otto giorni prima arrivò un inglese, un pilota. lJ n p ilota inglese che gli era stato abbattuto l'a ereo, è caduto con il paracadute, ed era r imasto nella zona. Camminava di notte, perché di giorno se i tedeschi lo trnvavano e arrivò alla casa d i questo zio Parlava un po' d ' italiano e si fece capire, e se lo nascose. E quando ci fu questa b attaglia all'arma bianca i tedeschi l'han.no visco "E questo chi è?", gli <lissero, perché c' era sempre c1ualcuno che c1ualche p arola parlava. Gli d isse, "Q uesto è mio figlio, ma è malato." G li disse che era s cemo, in p och e parole, che non capiva. Sennò dice, "Come fftai è c1ui?" perché allora tutti g li uom1111 giovani erano alle armi Lo zio così lo sa lvò, senno lo ammazz avano.

Sia Dino che Ernes ta fanno cenno al combattimento di Fonte Pecciano. Ernesta dice,

Li i tedeschi fecero un macell o, ossia gli inglesi perché fecero arma b ianca Quando arrivarono questi ing lesi c'erano c1uesti cedeschi li falc iarono a t u per tu. M i ha raccontato un mio cogn ato che era li con,e rifugi.ato, che i t edeschi avevano preso un prosciutto

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in mano e che erano inchi.nati di etro queslo pagliaio D o p o diedero fuoco a questo pagliao e bru ciarono insieme. Hanno trovato quattro o cinc1uc corpi b ruciati con quel prosciutto vicin o. J..:rano tu tti li con un co lte llo in ma no, brusti.ca ti tutti. Anche li la gente mori. Morì un dirigente di banca e la figlia, si chiam ava Anna, aveva solo dodici anni, era una ragaz zina . Questo dirett ore di banca , ch e stava a Castiglione, mc ve nne su dal paese a rifugiars i e trovò la m orte. E dopo lo misero qui al cimiLero.

D ino aggi unge , M i ricordo che m ia cugina si era spaventata ta n to perch é c' erano rutti ques ti solda ti feriti, era una bamb in a . r\ Po nte Pcccia no uno scontro all'arma bi anca, ci oè co n i pugnali, non la sparato ri a. Mio z io racc o ntò a mi o padre che c'eran o lanci ted es chi e inglesi feriti., ch e li avevano m essi tutti in lcrra, e ch e c'era la Croce Rossa che li curava. Erano diventaci tutti amici, anche se prima si so n o s parati.

Frank Snape guidò i suoi uomini sino a ll 'obiett ivo, che era la strada bianca, se nza ulteriori incidenti. Comunque un a vo lta là si pensò che si fossero a llontan ati un po' troppo sul la des tra. Egli sc risse ,

l\,li fu ordina t o di avanzare lungo il lato sinisrro d ella s trada e ripulire un ed ificio a circa centottanta metri di distanza, mentre un altro plotone, sotto il tenente Bailes, sareb be avanzato alla mia destra. Quas i contemp oraneamen te a quando lasciammo il frutte to de ll a casa colo1ùca ftnimm o sotto i colpi d e lle mitrag liatrici ne miche dalla nostra dest ra . P orta nd onù avanti localizzai il nid o della mitra g liatrice n ell' angol o di un ca mpo e i n v iai una squ a dra ad o ccup a rs ene ... . Il se rgente del mio plo tone, T om N ewnh am . . . . cominciò a bersagliare quella postazione con bo mb e ad alto po te n ziale es pl os ivo . C i stavamo me tte ndo in g i nocchi o per spa rare fianco a fianco con Tom c he dirigeva il fu oco quan do udii rompersi un fucile cd un rumore meta lli co, secco. Voltando mi verso To m stav o per d o ma n darg li cosa fos se, qua ndo mi ac cors i che un proiettile lo aveva ucci so. Ne ll o stesso ista nte un altro del mio plotone disse, "Sargc è là", e indicò l'ango lo del camp o in cui stavam o. Intravede ndo un movime nto dissi, "i\ndiamo," all a sq uadra mortai e cominciamm o a co r rere verso il cecch in o.

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Finora, nella guerra in Italia avevo acquista to una pistola t edes ca Luger che portavo in aggiunta a l fucile che l'ufficia le comandante in sjsteva ch e tutti i comandami d i p lotone portassero. La Luger aveva un ca.ri.catore a se tte colpi. Avevo un co lpo in culatta, sette nel caricatore cd un caricatore pieno di r is erva che p o r tavo n ella m ia tasca di medica zione da carnpo così ch e avevo, in tu tto, 15 colpi per la J .uger. Quando mi trovai a circa 30 metri dal cecchino cominciai a fare fuoco co n la mia Luger e continua.i a s p ara re finc hé non fin ii i colpi, muovendomi nel frattempo in ava n ti mentre il tedesco mi sparava . Per mi o disgu s to mancai sem pre il be rsaglio e alla fine, a circa 1O metri da lw gettai a terra la pisto la e te ntai di sparare con il fucile ma s coprii che l'ottura to re si era bloccato, p robab ilmente a causa d ell a po lve re , e co si le mia unica chance res tava la baionetta, saltai addo sso al mio u omo, lo colp ii in pieno collo e lui and ò giù . Es trassi la baion etta e, appena in tempo, arrivò uno del mio p loto ne, il so ld ato Prosser, c he lo finì con una raffica d ell a su a Bren. Fu una fortuna che lo fece perch é sebbe n e il tede sco fosse cro llato teneva ancora una granata in mano che stava per lanciare.

Q u est'avventura non era durata mo lto, ma quanto b astava p e rch é il tenente Rai les i n s ieme c on il s u o p lotone avanzasse legge rm e n te e v idi che, m e n t re il mi o p loto n e ricominciava a m uoversi, il su o era ava n ti in mezzo il grano a circa sessanta metri dagli edifici ch e erano il nosu:o obiettivo.

Raggiu n si il mio plotone, entramm o nel gran o e avanzammo. Improvvisamente udimmo il balbe ttio <li una mitragliatrice e il motore di un tank ne ll'area <lelle case. I proietti.Li sc hi occavano so p ra le teste e n o i ci tuffatru110 in m ezzo al g rano in un b a leno. U rlando agli uomini di avanzare pa ncia a terra, ti uscimmo a raggiungere l'altro plotone. Pochi me t ri innanzi si trovava un g reppo e d ecisi <li raggiungerlo p er verificare c1uan te pro babilità c'eran o cli progredire anco ra. .Andai a carponi fi.no al greppo e non ap pe na lo raggiunsi il tenente Bailes ordinò al s u o p loto ne di avanzare e, alzatosi in p iedi, camminò in posizione ere tta oltre il greppo La m iu-agha tii ce nemica apri il fuoco e lui timase is tantaneamente ucciso, mentJ e pa recc hi cli guell i del s u o p lotone che erano avanzaci co n lui rimasero f eti.ti. I rrunc<liatamcnte gli altri si dispe rsero in mezzo al grano e si p erse il con cro llo <lei p lotone. A d intervalli d i temp o il ta nk nemico b ersagliava <li proiettili la strada e il cam p o di gra no cli fronte a noi. E ra chiaro che te ntare cli avan zare

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iso la tam e n te e ra un a paz Y.i a e d ecis i <li contatta r e il comandan te cli compagnia per comunicargli la posi?.ione.9

La storia uffic ia le afferma che un tank Tigre tedesco si era ab ilmente nascos to di etro un edifici o, s po rgend o so lo la bocca del s u o pezzo da 88 111111 e in ta l modo ri uscì ad isol are un terzo de l plotone che so ltanto i I g iorno dopo po té ricongiungersi al battagl ione. Al Iora due carri Sherman appartenenti a l 12° reggime nto corazzato can adese mosse ro a lla v olta de l Tigre per affronta rl o ma il ri s ul tato fu che entrambi ve ni sse ro mess i fu ori uso. Più tardi qu e l ca rro arma to rastre ll ò la strada bi anca e uccise iI comandante del la compagn ia A, iI te nen te Cox. 11 maggiore Lord Wynfo rd era stato il comanda nte de lla com pagn ia A sino al mo mento in cui prop rio a li ' in izio dell 'az ione venn e fe1ito. Su ccess ivam ente il tenente Cox aveva ass unto il com ando prim a di esse re ucc iso, e un terzo uffi c ia le, il ten ente Rose , anc h 'esso feri to, non riuscì a cavarsela. Perciò fu necessario aggregare le compagnie A e B. Mentre aveva luogo qu esta riorgan izzaz ione il ne mi co dava v ita ad un co ntrattacco da s udov es t, s t imato de ll a consi s ten7.a cli w1a co mpagn ia . L'a rtiglieria aprì il fooco contro le tr uppe ted esche, le q ua li s i gettarono a terra per riapparire so ltan to mezz'o ra più tardi a soli 70 metri circa alle spalle delle trincee della compagn ia appena aggrega ta . La sto ri a uffi c ia le riporta che tutte le mi trag li atric i Bre n e i fo ci li d is ponibili furono impi egati per res pin gere l' in c urs ione nemic a finch é quell'attacco venn e fre nato , contrastato e finalmente respinto . Quel gio rno la fante ri a Boche non dette altri proble mi all a compagnia. 10

Sfo rtunatam ente nel fratte mpo il tank Tigre era s tato impeg nato ed esse ndos i spos tato più ad oves t per ass umere un a pos iz ion e v ic in a a lla strada che co nd uce a nord ve rso Pozzuolo faceva fuoco contro altri Sherman canadesi che e rano avanzati a supporto delle avanguard ie. Lea de Reg is ri co rda d i av er ass istito alla battag lia dei ta nks ed Ern es ta disse che furono in tutto circa di eci i carrarmati ad andare in fiamme e le loro carcasse non furo no rimosse per a lme no due ann i. Otto uom ini del 12° Canadian Armoured Tank Regimenl rimase ro uccis i il 28 giugno.

Il rapporto uflìcial e de l 2° batt ag lione B edfo rd shire a n d Hertjo rds hire R egim e nt riporta c he mo lte delle perdite furo no cau sa te da ll e granate e dai morta i come pure dai cecchini e dalle mitra g li atr ici M G 42. O ltre ai tenenti Cox, Bai Ics, e Tom Newnh am a ltri otto soldat i fu rono uccis i il 28 g iugno, e tutti so no stati, seco ndo la prass i, sepolti ad Assisi in s ieme a i canadesi dei ta nks . 11

A proposito dei tedeschi fe riti che g iun sero ali ' ab itaz ione dove la sua fami g li a si stava nasco ndendo prim a di andare nei rifugi, la n otte de l 27 giugno, Ernesta d ice quanto segue.

Arrivarono di no tte, fe ri ti, i te d eschi, p ove rini , ce n'era uno che una scheggia l'aveva presa sul sedere. I ;uggivano di qua e di là in q u esta stal la . . . s ì lame ntavan o e c'e ra q ualcu no nella bar e ll a e gli avevano a cceso una s igaretta, la faceva no fL u11are . S tava un p oc hino meglio. Qualcuno a,·cva un fazzo lecto in cesta, per coprire la faccia .

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C'erano tanti feriti, insonuna. Noialtii . . . si stava là p<.:r tre o quattro notti. Di giorno ma an che la sera, anche tardi, arrivaron o questi ted esc hi tutti assetati. "Acc1ua, acc1ua," ci dic evano, pover in i. "Acqua, acqua, sennò, sparare." lo ave,·o ,·encidue anni, ero sposata, ero giova n e, la Lea ne aveva meno, è del '26 mcmre io sono del '22. Dissi, "lo, per uno, ci vò a pigliare quest'acqua, però da sola non ci vò." Era notte. La J,ca disse, "E allora, ci vengo anche io. Si va giù, s 'jn rin ge." C'e ra una buca, u n po;.:zo, m a era profo nd o. Prendiamo guest'aC(JUa e torniamo su . C'avevano quelle boraccc, q u ell e cli stoffa, riv esLite, li intingemmo dentro il secch io p erò ce ne mettcnuno poca e la vo levano sempre di più. Ci salvammo, perché sem1 0, c1 ammazzavano.

Poi un'altra sera ci chia marono. " Una signora, una signora. Cinque minuti." C'erano alcre do rme, ma se ne fregaYano, a,·evano pau ra, guindi no n si mossero. Dissi, "To ci vò però Lea , dovete venire anche voi Io ho paura, <la mc, sola, n on lo so, dove mi p orrano?" E g u ando si scappò fuori ci davano una ramazzata e una scopa, e le misero ne ll e mani. C'era un seccatoio, dove si seccava il tabacco , e ci portaro no dencro. C'era tutta roba ... runo l'andaw di co rp o lo ro , durante c1ue sti g io rni tutto pi e no di quell a roba, e ci dissero, "Pulire per bene." Poi c'avevano messo u n a barca cli paglia da l p agliaio e si buttavano t u t ci a giacere, a stare a ripo so. on ci dettero niente, non ci molestarono in nessun a ltro mo d o, ci lasc iarono .

Sia lei che Frani< Snape citano i morti . Frank sc risse, Qu an <lo fu se ra u sc im m o cd isp ezio n ammo l'arca lungo la quale ernYamo avam'.aci speranzosi e dalla quale cornammo stJi scia n d o in pre <l a alla d ispe rnzion <.: . Recupera mmo p arecchi d ei nostri feriti, li riportammo indietro e ci di ssero che altri dei n osui uomini in precedenza erano stati fatti ptigionicii dal nemico. t\nchc i morLi fur ono riportati e sepo lti n egli orci della casa col onica. 12

Ern esta par la di quelli c he era no s tati uccisi v icino a dove viveva e che erano sta ti seppe lliti là nel cimitero provviso rio.

Son o s r.ati li p er du e o r.rc m es i nean ch e, perché era gi ui-,rno e in aurunno li portarono via. C'e rano i nosui v icini, c'era anche mio cog n ato, ch e e ra ragazz otto, aveva circa guindici anni . Quando li

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tirarono fuori lo mandarono via - erano brandelli, non erano sfatti del tutto, avevano la carne. Li portarono \'la.

Apparten ev an o o al 2° B eds and H e rts o a lla Duke of Cornwa/1 s Lig ht Jnfantry, e furono trasferiti ad Assisi.

N OTE AL CAPITO LO 13

1. Diario di g uerra del 2nd Somerscl Lighl In fantry, p. 5.

2. Diario di g uerra (inedito) di Tony Fo w n es .

3. Commonwealth Gra ves Commission Assisi R egister.

4. Frank Snape, Blue lfalian Skies Above, p. 49 .

5. Bedjò rdshire & Hertfordshire Reg im en tal Histo, y , 1985, p. 650.

6 Frank Snape, Blue lta!ian Skies Above, p. 49.

7. Bedfo rdshire & Hertfordshire Reg im e ntal Histo1J1, 1985, p. 650.

8. Frank Snape , Blue Jt a lian Skies A bov e, p. 50 .

9. Frank Snape, Blue lfa!ian Skies Above, p. 5 1.

10. Bedford,hire & Hertfo rdshire R egim e ntal Histo, y, 19 8 5, p. 65 I.

11. Commonw ealth War Graves Commission Assisi Register

12. Frank Sn ape, Blue lta!ian Skies Above, p. 53 .

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Avanti verso Pozzuolo e Castiglione del Lago

29 giugno 1944

Durante il 29 giugno i tedeschi si ritirarono lungo una linea che andava da Pozzuolo a Castiglione del Lago. Nel corso della ritirata essi continuarono a combattere ma fallirono nell ' arrestare l'avanzata verso nord delle divisioni 4a e 78(1 . Jack Doyle, sotto il comando di Rover Dav id 1 , arrivò a Villa Paolozzi, dove il 4° reggimento esploratori, che aveva combattuto intorno alla sponda orientale del Lago di Chiusi, aveva stabilito il proprio Comando, per installare una radio proprio dietro la line a d e l fronte.

Il 29 giugno c'era una ritirata genera le lungo tutto il fronte. Nella notte , alle 02.30, la compagn ia B del 2° Kings, che stava su una collinetta dominante la Villa Paolozzi, distinse il rumo re di w1 mezzo di trasporto, inc lu so quello di un veico lo cingolato, che si dirigeva a nord. Il 2°/ 4° Hants lasciò la prop ria posizione e si raggrupparono a La Villa, dove furono temporaneamente ritirati dalla prima linea per un per iodo di riposo assolutamente necessario , essendo trascorso il pomeriggio inattiv ità amministrative e facendo il bagno Il 4° Recce effettuò w1'ampiaavanzata e allestì il Comando propr io nel la Villa Pao lozzi, mentre i12° battaglione The Royal Fusiliers della 12" brigata stava per avanzare e preparare l'attacco a Pozzuolo. Una spessa coltre di nebbia incombeva su Gioiella impedendo l'indispensab il e ,ricognizione ma alle 08.30 g iunse la not iz ia che l'attacco era cance ll ato dato che il villagg io era già nelle mani degli Alleati, quelle del l/6° Surreys della Ioabrigata, che aveva affrontato tre dure giornate di combattimento. Avendo attraversato Gioiella dopo il 2° Kings e ripulitala da ll e retroguardie il 27, ess i avanzarono per conquistare Casamaggiore a ll a fine cie l 28 e la mattina seguente proseguirono per Pozzuolo trovando ovunque mine e trappo le esplosive. Tre soldat i erano stati uccisi durante l'azione di rastrellamento che stavano conducendo a Gio iella e altri due durante la conquista di Pozzuolo . La strada tra Casa.maggiore e Pozzuolo era stata infestata di mine e quando una jeep che trasportava provviste alle compagnie più avanzate ne incontrò w1a, il capitano R.A. Grigg e il C./Sergeant lnch rimasero entrambi uccisi, mentre gli altri due passeggeri riportarono delle ferite. Un civile che dichiarò di essere in grado di accompagnare le trnppe attraverso le mine e le

CAPITOLO 14
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trappo le esplos ive fin dentro a Pozzuolo venne condotto al Comando del battagl ione a lle 11.07 e fu inviato alle truppe della compagnia B che facevano strada. 2

I Bedford'i sti larono senza ostacoli attraverso Narde ll i, un caseggiato a est di Pozzuolo, avanza ndo sopra un 'a ltra cresta che so rge a mezza via tra Pozzuolo e Petrignano. li IO East Surreys dell' 11• brigata in contrò più di un problema nell'area del Podere la Mercanzia vicino alla stradaPozzuo lo-Castiglione del Lago, tanto che dovette temporaneamente ritirarsi, tuttavia ad est gli Argylls lasciarono Vite Il ino e si spinsero a nord ve rso Piana. Cas tiglione del Lago venne finalmente liberata e i fantocci civetta imbottiti di paglia dal castello finirono nella cant in a di Maria Reat1elli. Ne ll a pr ima mattinata de l 29 g iugno Frank Snape venne spedito in missione per individuare in quali paraggi si trovasse il Tigre che aveva scompag inato le fi le dei Bedjòrds il g iorno precedente. Egli scrisse,

Sub i to dopo k prime luc i de l mattino seguente il comandante della compagnia mi spedì co n una pattu g lia in ricognizione nell'arca della fabbrica per ,·crificare se il nemico si trovasse ancora là. Avrebbe dovuto trattarsi di una m era ricognizione e lui disse che non avrei do v uto prendere alcun rischio di mia iniziativa. Seguii il percorso che i Ledcschi avevano utilizzato per tentare il loro contrattacco e dis ces i una sponda scoscesa sovrastante una spelonca sufficientemente grande per contenere un plotone. Pr oseguendo con molta cautela, nel timore d i dove r a ffr onta re il ncrnico da un momento all'altro, udii delle voci. Pensando "Eccoci al mornem:o decisivo", fermai i due compagni e ci m ettemmo ad ascoltare. Avendo acquisito un'infar.inarura d'ita li ano mi accorsi su bito che proprio que sta era la lingua che stavo ascoltando, co sì' mi avvicinai quel ramo che ba s tav a per s crutare dentro la spe lonca e vidi una pietosa folla di uomini, donne e bambin i tutti acc al cati. Q u ando impu g nando un revoh·cr scesi giù fino all'ingresso della spelonca si levarono le gr ida " T edeschi! tedeschi! " Dissi che non eravamo tedeschi ma inglesi e allo ra uscirono tutti, fiondandosi su di noi per abbracciarci e stringerci le mani. Li interrogai ma non seppero dire se vi fossero ancora ted es chi in giro, cos ì non ci re stò che sp ingerci fino alla fab bri ca . Tutto era calmo e tranquillo. Nel cor1 ile d e lla fabbrica trovammo le lracce ciel Tigre, un mucchio di casse conrenenti bombe u sare e altre casse d i car icator i ma n on tr ovammo neanche un tedesco. Sulla via del ritorno alla compag nia passarnmo per g li edifici che eran o stati il nostro obiertivo il giorno prima. Tutto era pacifico, il nemico si era ritirato duran te la notte:'

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Maria Brozzetti e sua madre lasc iarono il loro rifugio ma lei no n d ice chi gli aveva dichiarato il 'cessato peticolo'. Forse fu l'uomo che uscì da ll a spelonca

lib erala da Fra nk e dai s uo i comp agni ch e success ivam e nte si e ra no re c a li in un a ltro r ifug io per d ire c he il pos to era s ic uro e c he si po teva usc ire. Si trattava de l padre del l' uomo che attualmente possiede la terra nei pressi della fabbrica di mattoni, La Fornace. Mar ia contin ua la s ua storia

Dov e si esce fuori dei rifugi, lì ci vorrebbe davvero un sanruario, perché turt'atrorno a l fosso c'erano b u c h e di bombe, pieno era, ma dentro si sentiva so lo qualche sc h eggia vic ino ... a qualcuno è cascata su lle gambe però intorno è s tato bombardato. Noi si partì da que sto fosso lUtti insie me in fila n e lla n eb b ia che non le d ico, e po i si fece la strada per le Caselle.

1 dl'altra strada, quella che , •iene su in salita da Le Caselle a Casamaggiore, c'era una perso na mor ta n e Ua fo rm a d e lla s trada. Era uno del nostrn paese che scava sopra il negoz io. Che potevam o fare? 1 oi ci dove,·amo salvare Si partì rutti insieme da Casamaggiore pe rché c.1ui c'era. a n cora un po' di p erico lo e mi ricordo ch e si incontrarono gli ingle si con i carri armaii J:: noi dicevamo, " Buongio rno, buongiorno" dalla paura. ~-\.rrivarnmo al di la d el biv io che p o rta ai Lop i Sulla s in istra c 'è una c a setta n o n tanto in alro, un po' spostata, e c'a,·evano due vuoti so tto, stalle, e tutà ò mettemmo sdraiati là dentso Eravamo li da un giorno, due al massimo. Per fortuna s iamo venu ti via, p e rché a Casamaggiore c'era ancora qualcosa.

Poco di s ta nte, d a l ri fug io vicin o a ll a ca sa in collin a d e i suoi s uoceri , E rn es ta Ri doni ricorda di aver assistito all'arrivo del resto dei Bedfords. Lei dice,

Noi ci al z anuno la matt.ìna - era il 2 9 giuhrno, gio rn o in c u i fummo liberati - e vedemmo questi cappe lli che erano in g lesi perché i tedeschi c'avevano il casco diverso. "Questi sono differenti, non sono ted esc hi " E no ia ltri insegnammo agli ing les i c he i tedesch i li avevamo lasciati li in quella ca sa dove ci mandarono via, lì erano tucci tedeschi ancora, mtta la notte avevano sparato, avevano trinciato tutto

Ernes ta Ri don i rim ase im pr essiona ta da l numero d i sol d ati che vide e d isse che arrivavano a sciami . Infatti duran te le prime ore del 29 giugno il Comando del battag li o ne e a ltre du e c omp ag ni e di ri serv a s i unirono a lla compagni a B nel l 'avanza ta ve rso il loro o bie tti vo, la strada di ter ra battuta La Fornace -TI Mercanzio La storia ufficiale riporta,

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Non appena la luce lo permise i posti cli osservaz ione sorvegliarono la strada Nardelli-Poz:1.uolo che per il battaglione rappresentava il prossimo limite da raggiungere. Non si notavano movimenti, eccezion fatta per un qualche occas ionale civil e nel vi llaggio di Nardclli. Pertanto non nessuno si sorprese qu ando la compagnia D, che guidava l'avanzata, attraversò indenne il villaggio senza incontrare alcuna opposizione. Dopo una breve sos ta l 'ava nzata proseguì a nord attraverso la campagna, sempre guidata da ll a compagnia D. Non incontrammo re siste nza né lanci di bombe finché la compagnia D non finì sotto il fuoco delle mitragliatrici, sia dentro che in torno a Roghe t i, che si trova imm ediatamente ad est <li Pozzuo.lo. 4

Si ricorderà che si era ottimisticamente sperato che i Bedfòrds avrebbero raggiunto la strada Nardell i- Pozzuolo il 28, il g i orno prima. C'è una credenza diffusa tra gli italiani e cioè che Pozzuolo non sarebbe mai caduta in mano alleata il 29 se non fosse stata bombardata il 28. Mariuccia Viti dice,

I tedeschi hanno combattuto fino a ll'ul timo. Gli inglesi dovettero bombardare proprio perché un gruppo sparuto cli tedeschi - forse ce n'erano quattro o cinque, non più - te neva no a testa tutti gli inglesi. Da Gioiella non riuscivano a prendere la strada da Gioiella per Pozzuolo. Presero Casamaggiore ma non riuscivano a prendere Pozzuolo. Infatti qu est' ufficiale inglese disse al parroco di Gioiella, don Gino Materazzi : -"Purtroppo dobbiamo bombardare il suo paese a ltrimenti non riusciamo a conquis tarlo. [Don Gino era nativo di Pozzuolo, n.Ja.] Perché qui c'è resistenza. " Qui cc n'erano molti di tedeschi perché c'era propr io il Comando gui a Villa Nazarena . '

Dal le memorie dei partigiani emergono ancora, di tanto in tanto , riferimenti al bombardamento di Pozzuolo . Solismo Sacco, di Moia n o, ignorando gli sforzi prodotti dal I' lrish Brigade a Sanfatucchio, Pescia e Ranciano, e dalla 28" brigata a Vaiano e Gioiella, scr isse,

È qui che riuscirono i nfatti a resistere sulle rive del torrente Pescia (linea del fronte Ch iusi -Castig lion del Lago) per mo lti giorni durante i quali l'aviazione alleata, per stroncare la loro resistenza, bombardò con una formazione il paese di Po7.7.uolo, nelle immediate retrovie tedesche . 5

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Secondo lui il bombardamento di Pozzuolo fu uno de i due eventi più importanti della battaglia del Trasimeno, insieme a quanto accadde nel teatro di Chiu si. No n è affatto chi aro perché eg li c iti la battagli a di Chiusi tra la divi s ion e paracadutisti Jf erma nn Goering e la 6" divi sio ne corazzata sudafr ic ana del XIII corpo, mentre attribuisca poca importan za alla battaglia che ebbe luogo sul le colline e ne i villaggi ad ovest de l lago nel la qual e i part igiani g iocaron o un pur piccolo ruo lo. S i rammenterà che egl i fu l'o rganizzato re politico del gruppo di partigiani denominato Banda Risorgimento e non c'è dubbio che l'accu sare del bombardam ento quei fascisti che seco ndo loro avevano offerto rifu gio a i tede sch i se rvì ag i i scop i polit ici dei partigiani. Si lvana Chionne dice anche c he

a Pozzuolo e Petrignano c'erano <liversi fascisti che ai tedesch i avevano <l ato ospitalità - li aveva n o nascosti e Pozzuolo è sraw di conseguenza bombardato.

È poss ibile c he il Centro di com ando ted esco a Pozzuolo fo sse un obbi ett ivo Rover David, perché come ha scr itto Jack Doy le,

Ci fu daro un ber sagl io molto spe cifi co da attaccare, fors e una particolare ca sa o !-,rruppo cli ca se .... il volo cli sei apparecchi sarebbe sc~tto condotto \'erso <li esse per poi lanciarsi s ull 'ob iettivo uno dopo l' altro. Il sistema Rove r David ven n e u sato solamente quando l'esercito srava per a "avanzare" o attaccare. 6

I resoc onti ufficiali de ll a 4" divi s ione non fanno ma i riferim e nto a questi bombardamenti, né al fatto c he ta le operaz ion e abbia agevo lato il 1/6° Surreys a prendere la città. Infatti il primo luglio l'edi zio ne cieli' «E ighth Army News» pubbli cò un arti co lo in cui s i dichiarava ch e

i tedeschi non hanno difeso ·ardelli e Pozzuolo e la n oslre avanguardie si so no s pinte a no rd attrave rso Lav iano 7

Comunque un pi lota delle Forze Aeree Australiane foce un viaggio da Fa lerium, vicino a Civita Cas t ellana, nel Laz io, per incontr a re l'uflìciale comandante dell a 4" bri gata, il generale di co rpo d'arm ata Ward. li suo nome era Flight Lieutenant R.1-1. Burd en, 450 Squadron, RAAF, e quanto segue è ciò che eg li disse.

Lascianuno lo squadriglia con un camion alle 06.30 del 3 luglio

194-t-, per essere al c1uarrier generale d el XIII corpo entro a lle 12.00, ma , a causa del fatto che esso si era spostato più a no rd, n on facemmo rapporto alla G28 Air Unii fino alle 14.00. \'erùmmo trasferiti al quartier generale della 4 ' divisione b1i.tannica, dove rispondemmo alle domande

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del generale comandante, il genera le Ji corpo d'armata \X!ard. 11 generale è eccezionalm ente propenso all'avi azione e sapeva piuttosto dettagliatamente dei n os tri recenti sforzi e d e i n os tri preceden ti ri sultati. In particolare egli è molto soddi sfa tto deg li es iti del b ombardam ento de lle piazz o le delle mitragliatrici che avevan o ritardato l'avanzata s ul lato occidentale del lago Trasimeno. Noi g li spiegamm o che questi o biettivi erano talvolta difficili da individuare e distruggere. Eg li ci disse che anche se le mitragli attici non ve nis sero danneggiate il risultato sarebbe comunc1ue di grande aiuto, poiché accorgend osi cli essere stato indiv id uato e d i esse re divenuto un bersagli o, il n emico inm1ancabilmence ces sa il fuoc o, fa le valige e muove verso una nuova p osizione. Così l'ostaco lo all'avanz a ta vien e eliminato. 9

Così l ' obiettivo principale degli ae roplani che Tony Fownes udì passa re il 28 g iugno sarebbe po tu to esse re la distruzione de ll e postaz ioni delle mitrag liatrici o avrebbero potuto essere di costrin gere Po zzuo lo ad arrendersi . Durante la battag lia del Tras imeno ra ramente s i ricorse ai bombardamenti a cau sa della scarsa visibi li tà, tanto che vennero utilizzati so lo nella fase fina le. Fow nes scrisse nel suo d iario,

rv[ercoledì 28 giub>no. G io rno m o lto tranquillo che abb iamo per l o più trascor so sdra ia ti so rto a l s ole cald o . Ci fu un un'interruzione du ra nte l a quale siam o s tati 'intrattenuti' <lai Mustangs che eseguivano b o m bar damenti e mitrag li ava no a bassa quota le lin ee n emiche a poche mjglia di clistanza. w

Dei bombardamenti del suo paes e Mariuccia dice que sto.

P e n savo che fosse impo ss ibile ch e buttassero delle bomb e a Pozzuo lo. Tnvece il mio babb o voleva, pretend eva c he u scissimo di casa, perché non si sa mai , anche per sbaglio po ssono sganciare una bomba, e quindi voleva che ci alzassimo e che ce ne an <l assimo. No i ve<l eva no il bombarda menLo da Co:1.zano e dicevamo, ''V a bene, non ci importa niente ch e caschi pure la casa, crolli rutro, bombardino li e non qui."

In fatt i la piazza del pa ese venne co lpita dall 'attacco. Lei co ntinu a, Tutta la pia:1.za è imbruttita - tut ti pala :1.zi nuo vi o la maggi or e pane . E rimase sotto le ma ce rie un ' in te ra fami g li a, pare cchie persone, n on mi 1i cot:do se cinqu e o sei, e si s alvò solo una ragazzina che adesso è s empre a Perugia. Si chiama Geo rgina ma io

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non l'ho più rivista da tan tissim i anni . Qtùnd i Pozzuolo era tutta una rovina, tutta una maceria .

E l la proseg ue descrivendo la battagl ia a Cozzano, appena sotto a Pozzuolo. I te d esc hi si sono spos ta ti da Cozzano, sono andati n ell'altra co lli na a Lav ia n o, e gli ing lesi era n o in basso ma no n si decidevano a sa lire . Com u nque , appe n a so n o saliti hanno messo tutti i loro cannoni e carri armati in un'a ia di un contadin o in a lto e naturalmente i tedeschi hanno visto dall'al t ra co llina e h ann o cominci ato a cannoneggiare. Prima di questo , forse cinque mi n uti prima, una delle mie ni poti - era piccolina, aveva cinque a n ni - non voleva s tare più chi usa nella sta ll a <lei contadini dove era mio pa dr e, la mamma di questa figliola e altre due sorelle, ha vo lu to uscire, mio padre l' ha portata fuori, là, propr io di fronte alla stalla; dopo, a p pe n a cominciato il cannoneggiamento, lo sp osta m ento d'aria l'ha sbattuta, non lo so, qualc h e metro lontano, pe r fortuna , e mio pad re rimase fer ito da una scheggia. E quindi là com inciò un po' la tragedia d ell a farniglia . La sera gli inglesi hanno preso il p icco lo villaggio. Io so n o stata là tutto il giorno per aspettare che m i dessero notizie <li dove avevano portato mio padre, perché l' avevano salito in un amb ulanza e po i soltanto la sera tard i ho sap u to che era s ta to portato in un ospedale <la campo ma non sapevo dove .

C o nte m poraneamente a li 'in g resso del 1/6° Surreys a C o zzano e a Lav iano, i Bedfo rds s i sp in gevan o vers o Petr igna no. Fran k Sn ape scrisse, Du ra nte i l giorno conti n uammo a d avanzare a grand i passi, prima gu idati <la una c ompagnia poi da un ' altra e cos ì vi,l p er tu tto il pomeriggio, fin ché n on ci fermammo per 'fare i l tè' .

F u un vero soll i evo pe r ché avevamo percorso una gran d e d istanza attraverso un ' as p ra ca m pagna . La giornata era stata torr id a, la via polverosa e tutti cominciava m o ad affievo l ir ci .

Non app ena ci fe rm ammo la pri m a cosa che faceinmo fu mette re i bricchi della me n sa a b ollir e per fare il tè e dopodiché scavamm o delle trin c ee stret te p er proteggerc i in c aso <li b omba rd amento.

A lle cin que circa ripre nd e n1mo la ma rcia, guidati d alla compagnia

D, e in torno alle sei incontr ammo l'opposizione del fuoco delle

MG 42 La situaz ione diven ne assa i confusa e così res tò fino alle otto e mezzo cir ca

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Allora fu jl nostro turn o (compag ni a B) cli g uidare l' avanzata e parten do d alla strada C. Cip r esso -Me la io, ch e si di sten deva sopra un colle, avrernmo a t ta cca to il colle success ivo c h e sorgeva a<l una di stanza approssimativa d i qua tt ro o cinc1u e cento meui. Partimmo con il sosteg no de i ta nks ma quando ci trovammc5 lungo il pendio ci pio vve a ddosso l'in fe rn o. Le mitragliatrici e l' artiglieria n emich e fecero fuoco creando u n certo scompiglio. Questa vo l ta il comandante cli compagnia, maggio re E.S. Jenkins, si trovava in u na posizione sufficientemente avanzata per non subir e gli effetti del fu oco n emico, e dato che ora si st ava face ndo buio egli proseguì se nza accorgersi di essere rima sto in avanti so lo con il suo Company Headquarters . i \ ren d ere la faccen da più complicata ci si misero anche i nostri tank s che ini7.iaro n o a far fuoco a casaccio. Quando fu i pe r tentare cli sping ermi i n ava n ti con il mio pl otone, t>riu ns e l 'ufficiale co m andan te e disse , " Restate fer m i, non avan'.l'.a te cli un passo se nza is r.r uzio ni" . Poco dopo J enks to rnò e avendo .lasciato il suo Coman d o della compagnia in p ossesso dell'obiettivo, fece l'u nica cosa sens a t a: gui dò la compa gnia in fi la indiana dirit to a ttraverso la campa g na fino a ll 'obiettivo. Comu nqu e d ato che le altre compag11ie si e ra no arrestate su ll'a ltro fianco dove ci av ev a par lato l ' u fficiale comandan te, noi ci trov avamo, come compag nia, taglia ti fu ori.

Jen ks assegnò le posi7.ioni ed io misi i miei uom i ni a scava r e Alle tr e c ir c a del m atti n o per cepimmo d ei pass i provenir e da die tro il plotone e notammo delle sagome sc ure. Gli diedi l'al t e la ri sposta fu: " Va tutto b en e, è so lo l' u fficiale com andante ch e po rta <la ma ng iare" . Sem b rava c h e i po rta tor i di cibo avessero pro vato a rin t racciarci p er poi ri en trare al Comando del battaglione dicendo che non erano stato in g rad o di t ro v arci, al che il comandante d e l batta g li one si er a me sso personalmente a ll a g u id a del reparto. N ie n te av rebbe p ot u to rendere più caro l'ufficia le c omandante ai suoi u omin i come ques to epis odio . Loro dedussero che se a l ui premeva così tanto il loro b enessere da portargli p e rso nalmente d a rna ng ia re, allora egli li avrebbe sempre p ro tetti in qua lun q u e altra circosta nz a e senza dubbio fu quello che egli fece. 11

La 36• brigata av eva combattuto fero cemente, riuscendo ad avanzare lentamente lungo la strada tra Pescia e Cast ig l ione del Lago, e le compagnie del fianco destro de l 6° West Ken ts avevano sos tenuto 1'attacco . Il 26 gi ugno

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il comandante d el la brigata, James, era rimasto ucc iso da un colpo d'arma da fuoco innanzi alle posizioni dei West Kents. Cyri l Ray scrisse,

Quella notte i l 56 ° esp lo ratori, o.ra di nuovo sotto il comando della divisione, dette il cambio alle due compagnie del fianco des tro dei Royal West Kents, duramente provate dalla ba ttaglia, e colmò il varco men t re la fanteria si sparpagliò in varie stalle e fattorie in previsione cli un contra ttacco .. . . Ciò che indebolì la difesa tedesca fu l'avanzata br.i tannica su ambo i lati del saliente della divisione. A sinistra i sudafricani ripulirono Chiusi il 26 6,jugno e si incamminarono verso Montepulciano, alla stessa a lt ezza della divisione, sebbene soltanto .il 30 giu gno riuscirono a conquistare la ci ttadina. A de s r.ra - ossia ad est del lago - la 6" division e coraz7.ata del X corpo britannico raggiunse .la divisione il 27 giugno quando penetrò nei sobborghi cli Magione. 12

Eg l i proseguì dicendo che fu il 56° esplorato ri che si accorse dei primi segnali della ritirata del nemico.

Ad una pattuglia dello squadrone B, g uidata da l capi ta n o Lampard, fu ordinato di avanzare per impossessarsi di una casa a ridosso del paese. Essi erano riusciti a levare so l tanto poche mine 'c hiave' dal campo minato che circondava la casa prima di sub ire .il fuoco nemico, ma la truppa che li seguì scoprì ch e la casa era stata evacuata. La mattina seguente lo squadrone B s i diresse a Castiglione del Lago in perlustrazione e per sminare la strada. Essi trovarono la città libera .13 --...__ _)

La data era quella del 29 giugno. Dino Sacchi rammenta una conversazione che ebbe con i tedeschi prima che s i r it irassero. Dice,

Durante la notte sentivamo tum , tum, una via vai. A lla mattina non c ' era più nessuno. Erano andati via tutti, perché

I-Ians, un soldato - perché eravamo amici anche con quello - ci d isse, "Vedrai che domani ci tocca andare via, perché qui il lagoil paese è fatto così - se arriva.no g li inglesi ci chiudono la ritirata, ci fanno tutti prigionieri. C'abbiamo l' ordine di partire però ancora non siamo s icuri, secondo come arrivano gli inglesi." Quando hanno

visto che erano quasi arrivati sono andati via C i sa lutava no, mi ricordo, perché fra di loro c'era anche gente per bene. C'erano

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parecchi austriaci, che li avevano presi, li avevano portati via, mica loro vo levano fare la guerra g li austriaci, non gli fregava niente, pe rò gli toccava fare. T u tti non erano d ' accordo, anche fra di loro. Non s i poteva fare a meno , li avevano presi per forza, arruo laci.

A lla m ezza n otte de l 28 giugno quattro te d esc hi armati di m itragl iatrici scesero ne l gran d e sotterra neo del la P r etu ra, dove don Tommaso Vecchi assieme a mo lt i dei suoi pa r rocchian i si erano rifug iat i Quasi tutti stavano do nn e ndo e si svegliarono allarmati . li prioTe andò incontro ai so ldat i ed ed ucatamente d oma ndò lo ro di com p ortars i bene e di aver p ietà d i tutta quella povera g e n te lì r iun ita. Essi se ne andarono e qu el la fu l'u ltima volta che furo no v ist i. Erano le tre del mattino q ua n do un cast iglionese entrò dicendo c he fina lmente i te d esc hi se ne e ra no andati . Tutti s i r a ll egrarono e vollero us c ire p er ri ve d ere di nuov o il cielo e le st e ll e, p oic hé entrava poca luce tra le fi tte grate nel sotterra neo pe rs in o duran te i l giorno. Nazza re no , frate llo di Antonia Vinerba, c he s i era rifugiato ne l sotterraneo se nza d ub bio assistette a ll a seguente s c e na che d escrisse .

Una mattina i tre m i li tar i t e d eschi abbandonarono il paese, e i p aesani potevano avvertire g li Alleati de ll o sgombro nemico fa cendo s b andierare un lenzuo lo bianco sugli spa l ti <le i caste ll o . . . i l 29 giugno eravamo liber i. Durante la ritirata i tedeschi mi n arono la struttura d ell 'aeroporto, ancora oggi sono visib ili le ma ceri e di que ll 'esp los i one

Anche D in o Sac chi vid e a rri vare gli ing les i. Eg l i d ice,

To mi ric ordo sempre q u an do so~o arrivati gli inglesi a p iedi lungo il lago e an che lungo questa strada, tu tti in fila indiana co l fucile davanti cos ì. ;\ ll ora, non sapevamo che era n o ingles i e io dissi, "Bab b o, ci sono i teùesch i, ci so n o tanti tedesch i, c' è una fila lunga. " Ris p ose , "Q u elli non so n o tedesc hi perché la div isa e d iversa . M adonna, ma non saranno gli ingles i?" A llora io anc.Jai giù a vedere e il p rimo che era davanti mi fece, "Alt." lvli disse in italiano, "Hai v isto i tedeschi?" "No, sono anela.ti via tutti." Tnfatti, io lo sapevo, p erché il giorno avan ti qui era sem pre pieno di teùeschi . Gli inglesi p assavano lungo questa strada, avevano bisogno di accrua, cli vi.no, si erano ferma ti . Mi 1ico.rùo ch e uno mi clisse, "Ho sete." Avevamo un pozzo co n l'acqua fresca e io mi ricordo questo secchi o, lo te n evo cos ì. Loro m orivano d ella se t e, e c1uand o erano a due o tre metri tirava n o fuori la loro tazz a , e p ig liavano l 'acq u a - mentre camminavano intingevan o, io ci sono s t ato più di u n ora .

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Din o rammen ta anc h e 1'attacco aereo che costò la v ita i vicini di Antonina Paggetti.

Qui c'è s tato un m omento che s iamo s ta t i male, ci sono stati i morti. P ensi, due o tre giorn i prima che arrivassero gli inglesi il p aese era pieno di carri armati tedeschi che si ritiravano . A rrivò un aereo che buttò giù tre bengala - sono fasce di luc e ch e r imangono a cento metri d alla t erra e illuminavano tutti questi ca rri armati. Poi, arrivarono tre . .. mi sembra che c'erano tre o q uat t ro aerei che buttarnno le b ombe. Vo levano prendere qu esti carri armati pe rò hanno colpito du e o tre ca se in paese. :Moti una b ambina ch e veniva a s cu o la co n me, s i c h iamav a Son ia, e i suoi geni t ori. C'aveva p re so in pieno la casa . T\11ica volevano pr e ndere quelli, volevano prendere i carri armati , pe r ò hanno s b agliato cento cinc1u anta metr i. l\i[i ricmdo perc hé ci rimasi tanto male perché mor ir o n o questi poveracci che non c'entravano nie nte . E poi, c1uesta ragazzina che morì, i s u oi, i genitori erano an dati a lavorare in Francia e guando scop pi ò la guerra li facevano r ientrare. "Se non fossero rientrati," si dicevano i ragazzi, "se fossero rimasti in Francia !"

La su a teo ri a dei fantocci civetta non coincid e con q uella proposta dai castigl io nesi po iché egli d ice che erano stati mess i là a li'ultimo momen to , ap pena prima della ritirata , e parl a anche delle perdite.

I tedes chi avevano messo <lei pupazzi nel castello dove s i vedevano, avevano messo l 'elmetto in testa e poi se ne sono an d ati . Meno male che qui non ci fu u no scontro frontale . Se ne andarono p er qu esto motivo . J morti, i soldati, ce n' e ra uno gui a cento metri dalla mia casa in via Roma. L'avevano sepo l to sotto terra e d o p o u n mese circa vennero e l o tiravano fuori e lo portarono via . Però qui c'erano pochi morti p erc h é non c'era stato lo scontro frontale .

È imp ossibi le dire chi fosse q uesto so ldato. I West Kents avevano perso sette uomini tra il 2 5 e il 26, cio è quando il com battim e nto ebbe lu ogo vic in o al t orrente Pescia, e uno il 28 quando ess i s i tro vavan o nei sobborghi de l la città, ma non ci so n o ri ferime nti a l fatto che qu a lcun o del 56° esplorator i abbia perso la vi ta a Castiglion e . 14

L' «Eighth Army News» del primo lug lio di chiarò a propos ito d ella presa della città,

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L'avanzata dell'Ottava armata a nord di Roma superò i 200 chilometri con la cattura di Castiglione de l Lago. Le truppe d'assa l to di un Recce Regt. avanzando a piedi trovarono che l'area era fittamente mina ta e presero un prigioniero Bo che in città. I civili dissero che i tedeschi avevano evac uato la loro roccaforte durante la precedente notte lasciando una piccola retroguardia, e che due posti d'osservazione., controllando la pianura a sud, furono impegnati fino all'ultimo.

Un a ltro titolo diceva,

L'Ottava occupa Castiglione - La s trada per A rezzo è spianata.

L'artico lo prosegue dicendo che solto alla città l ' avanzata si dispiegò lungo la Highway 71 e che il nemico subì danni e perdite ingenti .

Cyril Ray dice che nel pomeriggio d i un afoso giorno di giugno i l 56° esploratori si trnvava parecchio a nord di Castiglione del Lago e che il reparto 8 aveva co lto di sorpresa un plotone nem ico, uccidendo otto uomini e ferendone mezza dozzina prima che i rimanenti potessero darsela a gambe scomparendo in mezzo al grano. Eg li dice che il villaggio successivo-che,sebbeneegli non lo nom ini, non avrebbe potuto che essere il paesino di Castagni - era stato evacuato dai tedeschi soltanto mezz'ora prima. Lui dice che il reparto 8 si fennò appena per un bicchiere di vino alla Big House . ' 5

Gli Argylls lasc iarono le loro trincee vicino alla strada per Casamaggiore, a ovest di Castiglione a Vitellino, dove erano stati trincerati a partire dal 25 e si diressero a no rd solto un lancio di granate. Essi raggiunsero il gruppetto di case proprio sotto alla strada Pozzuo lo-Castiglione del Lago, noto come Lisciano, dove Thomas McCrow della compagnia B segnalò che il suo collega sergente O'Sullivan era stato fe rito . Essi si spinsero fino a Piana e McCrow scrisse che quando calò l'oscurità un velivo lo nemico sorvolò la zona. 16 Anche Tony Fownes e Lawrence

Fish de l 1° East Surreys fanno cenno a questo velivolo .

Mentre i l 1/6° Surreys era stato ingaggiato i n combattimento a Casamaggiore, il IO East Surreys dell' 11" brigata si trovava ad est dei loro compagni , i Lancashire Fusiliers, per liberare a una a una tutte le case coloniche che sorgevano traFrattavecc hia e Vitellino, fino ad arrivare ad est dello stesso co ll e che i Bec{fords avevano preso il 28 di g iugno . La storia del reggimento recita, Il 1° Surreys , sostenuto da due squadre di tanks appartenenti alla Warwickshire Yeomanry, avanzò e continuò ad avanzare, posizione dopo posizione, superando una scarsa resistenza finché non raggiunse l'area del Podere La Mercanzia. Qui il battaglione

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ven n e bloccato da un intenso fuoco delle mi t raglia t rici. La campagna era p raticamente costellata di fattor ie c iascuna delle guali era presidiata e do veva essere conc1uis tata L'avanzata consisté di parecchie battaglie a l ive ll o d i compagnia Il 29 giugno la compagnia C, agli ordi ni del capitano G.L.A . Sguire, per riuscire a li berar e una casa colo ni ca subì undici perdite, tra cui il tenente Ca rpe n te r che fu ucciso da un co lpo di mortaio . 17

Lawrence Fish descrive ciò che accadd e alla compagn ia B, cu i appaiteneva , durante l'avanzata a nord ve rso il Podere La Mercanzia.

Ava n zava m o l e n ta m e n te , conc1ui s tando terreno aspramente contrastati da un nem ico che era ben posizionato su lle sponde oc cid enta li del lago I plotoni della compag nia B avevano gua dag n ato il p ossesso di parecchi e c ase co lonich e lungo il colle co n l'aiuto dei tanks. Per u n paio di giorni si ve rificarono v io lenti scontri a fuoco, il che rendeva estremamente pericoloso muoversi. Poi d'impro vviso cominciammo a vedere i tedeschi, s p aiati g u ae là, che parevano n on avere id ea di dov e nascondersi.

Si s t emammo una m itragliatrice Bren so pra un tavo lo di cucina, puntando fuori da una fin estra, ed inscenando una specie d i ese rci tazio n e di t iro, contro queste tru p pe ovviamente inesperte. Si sareb b e poi sa pu to che si tra t tava di truppe d'artig lieria co n traerea , anuo latc a forza nella fa nt er ia U no di loro si infi lò ingenuamente in un a fattoria o ccupata da uno dei p lotoni della compagni a B. Stava portando un a b omba verso u no dei tanks di sostegno. For mna tam ente c1u a lcu n o se ne accorse e lo fece fuori.

Il 29 giugn o, il gio rn o dopo il mio ventunesimo compleanno, la compagn ia B avan'.I.Ò attraverso un'arca leggermente boscosa .

Q u i ci im bat te mm o per caso nelle inconfondibili tracce largh e tre pied i di un tank Tigre. Poiché la compagnia B si tr ovava tagliata fuori a quel punto, priva del supporto d ei canks, i nostri sensi si fecero ancor più reattivi in previs ione di imbat tersi in questo m ostro gigante . Esso non sare b be stato cer tamente solitario. Avanzam mo lungo i margini dei campi di g rano p er raggiungere un canale d'irriga'.l.io n e p oco profond o dal gua lc siamo entrati in una s tr etta go la, co n il m aggiore Bcllamy in testa . Il 12° plotone lo seguiva d a presso. Avevamo p ercorso pare c chie centinaia di mcui lungo questo p assaggio nas c os t o q u ando una mir.ragliatric e fece fuoco e il maggiore Bcllamy cadde con mo lti proiettili nel basso ventre e n e lle cosce. Partì

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un fuoco proveniente da armi leggere. Un fuoco intenso di mortaio piovve sulla gola -un'a ltra imboscata."18

La piccola gola era molto probabilmente la parte superiore della valle de l Pescia, dove nel corso d'acqua che sgo rga vic in o a La Fo rn ace e scorre a sud del Civettaio e del Podere Il Mercanzie confluisce un a ltro corso d'acqua, che sorgeva lì vicino. Sulla spo rgenza che domin a la confluenza c'era una casa colonica Lawrence continua,

T portaferiti riuscirono a tirar fuori dalla fi la .il maggiore Bellamy e a condur lo fino a lla casa co lonica adiacente. Il re sto della compagni a si dist1ibuì sui bordi della stre tt a gola per a nd are all'attacco d ella fon te del fuoco di mitrag lia trici che continuò, ins i eme ad a l tre, a rastre lla re l'area . Il bombar d amento dei mortai crebbe d'intensità causando quas i una dozzina di perdite.

Il 12° p lotone lasciò la gola e si dir esse alla casa colonica. l'vli ricordo la corsa acquattati tra i filari delle viti in un vigne to, asco ltando lo stac cato mart ellamento dell e mitragli e e vede nd o le nuvo l ette di po lvere c he si sollevavano di fronte a me . Un m u cchio d i fie n o che si profilava in lontananza prese fuoco non appe na gli spa ri lo co lp iro no e lo incendiarono Siamo avanzati a fati ca, in qua lch e modo , attraver so il v ig neto crive llato di p ro iettili e raggiungemmo la casa colonica in rela tiva sicu.rezza . Ab biamo rapi d amente p.redis p osto u n perime tro difensivo per opporci ad un pro b abile contrattacco po.iché li fuoco di mortaio e di MG p roseguiva incessante Corse voce che ci eravamo spinti fuor i da lla copertura d e ll' a.rtiglieria e dei tanks . Adesso erava m o comp leta m e nte sol i.

Co n il passare del tempo l'inte n s i tà del fuoco andava scema nd o e si rista bilì la calm a n el settore Stavo di gua r~ia da un pi cc olo pertugio all'in tern o cl.i un fienile quando un tedesco si alzò in m e%%O i cesp ugli a meno d i cento metri. Era stato ovviamente impegnato in una fun zione biologica e si s tava infilando le brete lle sopra le spalle . Mi d ava la schiena e io puntai il mirino all'incroc io delle bretelle e fe ci fare il primo scatto al g rilletto. A quella distan;1,a pa reva ri em p ir e l'apertura. Il tedesco a lzò le bracc ia stiracch iandòsi la nguidame n te, vo lgen do il v iso al so le crogiolandosi nel suo calore. L'imba ra%%0 morale di sparare ad un uomo di spa lle inconsapevo le e indi feso bloccò il dito su l grilletto. Se solo fosse stato rivo lto verso cl.i rne ... almeno . .. ma non lo era. Lasciai che, lemme lemme,

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si dirigesse verso g li alberi fino a sco mparire. Poco d opo apparve la fif,iura di un altro tedesco, forse lo stesso di pr ima? Aveva l e mani a lzate tenendo con un fazzo letto bianco annodato ad un basto n e . Corsi al.l'ango lo del fienile facen do scgno di avvicinarsi. Al suo arrivo lo perc1u isii e poi lo p ortai dentro la casa dove adesso si era stabilito i l Comando della compag nia. Dopodiché lo consegn a i perché fosse interrogato

Prima di riprendere la mia posizione vidi il maggiore Bellamy disteso e molto sofferente, il c h e non prome tteva molto bene. G li a ugurai buona fortw1a. P iù ta rdi venne portato v ia ma a tutt'oggi ig n oro che fine a b b ia fatto .

Con il calare dell'oscurità udimmo i corana ti t edeschj m uove r s i proprio di fr onte a no i e i rumori di un im minente contrattacco a lla fa t tor ia . Nelle co ndi z ioni di iso lamento in cui si trovava la compagn ia s i decise di co m p iere u na riti.rata ta t tica verso il canale t to d'irrigazione, qualc h e centinaio di metri indie t ro . Dato che i feriti era no stati evacuati in pochi minuti fu mmo p ro nti a ma.rciare. Un sottufficiale venne da me co n il prigioniero tedes co e disse , "Ecco il tuo prigion iero, Fish. Non possiam o rischiare che ci tradisca mentre s civoliamo via . Portalo laggiù e infilagli una gra n a ta in tasca." Nella luce fioca p otei sco.rgere la paura negli oc c h i del prigioniero . Sapeva ciò che lo attendeva. Rifiutai di obbedire all 'ord in e e dissi a l sottuffic iale che mi sa r ei assunto piename nte la res p o n sab ili t à di c1 ue ll'uo mo. Il so t tuffic iale se bb ene rilutta nte acce t t ò la replic a . "Se anc h e solo s ba t te le cigl ia spara al basta.rdo." Il prigioniero era terroriz1.ato ed estremamente docile . Infatti ci aiutò a. t raspo r ta r e u n p o' della n os r.ra a t trezzatura La ri tirata si svolse quasi in tota le sile0'1.io

Raggiungemmo il canaletto d'irrigazio n e senza osta coli proprio c1uando e bb ero inizio i rumori dell'attacco alla oramai d ese rta casa colonica. 19

Lawr e nc e ricor da che qua ndo s tavano ma rciando protett i dall'o sc urità un aereo sorvolò la zon a . Egli scrisse,

Udimmo l' app arecchio compiere un gu:o am pio e venirc i d i rettamente add osso per sganciare una pioggia di bombe antiuomo de l tipo butterfly Co mp ì du e vol te lo sganciam}:nto con notev ole acc ura tezza Sembra che i Junker 88 fossero: in quel momento e in q ue ll a zona, dotat i di u n d isposi t ivo rivoluzionario di

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osservaz ione notturna. C iò pc.:rm.ise all'apparecchio di dirigersi verso il bersaglio mentre marciavamo di notte fra g li alberi e di effetruare bombardamenti efficaci. 20

Anc he Ton y Fownes, a ncora a r iposo in s ieme ai Som e rsets, descrisse, la stessa sera, un attacco aereo.

Di notte R o lfe cd 10 nentrammo al nostro b ivacco e leggemmo i no stri libri a lla luce di una taz%a rovesciata reggente una cand e la sul dorso. Tur co era calmo, poi sem brò che s i fosse scatenato )'in fcrno, le mitragliatrici scarica.vano migliaia di caricatori e i proiettili uggio lavano e fisc h iavano sui teui e sulle strade. Io e Rolfe ci alzammo dalla strettoia del bivacc o , vestiti solo di magliecre, scarponi e mutande. Si mutava di una novità per no i, un atta.eco dal c ielo. Prop rio mentre t1 scivamo a ll o scoperco i motori delle macc hin e proruppero dal null a e quello fece un altro giro per compiere ancora un'ala:a passata. Io e Rolfe ci spostammo rapidamente nel fi eno - non so che copertura pensavamo che avr eb be potuto for nire, ma. pareva gra nde e solido. Dato ch e il rumor e dei motori dell'a ereo veniva da est n oi ci buttammo nella parte del fieno ad ovest. Quasi conten1poraneamente si spalancò la porta della casa vi cin a e il maggiore Chetwynd - Staplcton, in pigiama, b affi rizzati, gridò, "Porcate un qualche Bren sul tetto. Abbacrete quel maledetto."

U na o due persone iniziaron o a darsi un po' da fare ma allora, pro p rio mentre il ronzio de ll 'ae reo si affi evoliva. , era ormai tro ppo tardi. Le armi Ack- , \ck raccolsero la sfida e il loro fuoco iniziò ad infilzare il cie lo nel quale splendeva la nu ova luna, con zampilli di fiamme che sembravano migliaia di scintillanti lucc iole, lucciole che durante le notti calde davano un cocco di romanticismo persino a ll e lande icaliane devastate dalla guerra?'

In dubb iamente Jack Doyle udì e probabilmen te vide lo s tesso app arecc hi o dal sola io de ll a Villa Il Gioie ll o che apparteneva al Conte Paolo zz i e a ll a suo famiglia, situato in una posizione dominante sul colle tra Po7.zuolo e Gioiella. Egli era giunto là con un 'unità mobile in missione Rover Davide così racconta:

Quando il mio primo turno di operazioni terminò, dop o 14 mesi, nell'Italia cemrnle, mi furono assegnaci compiti nell'ambito di Rave,· David. Ciò comp ortava. che dovevo trovarmi v icin o alla linea d e l fronte per dirigere il pa ttug liam e nto aereo degli obiettivi

2 14

spec iali segnalati dall' Ese rc ito app ena prima l' attacco delle nostre truppe . Ovviamente u n'a ltura cos tituiva un va ntaggio. Così scelsi un grande pa lazzo a d ue pia ni che mi ricordavo si trovava a n o rd del lago Trasimeno. Era il crepuscolo del 29 giugno qua nd o accosta i la mia jee p a ll a gra nd e scalinata ed e ntrai ne ll'a trio sa lone d'ingresso. Con il mio radio-operatore della RAAF e, seguito dal m io A rmy Liaison Ojjicer con il suo radio -operato re, ci r ecammo nell'attico ove rimos si alcune tego le e d e tti un'occ hi ata alla line a del fr onte. 22

Se vid e le lucciole o ammirò semplicemente la n otte d 'es tate ... è di fficile da dire

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l. Per maggiori dettagli vedi il cap itolo 7.

2. Diario di guerra del 1/6 Surrey Regiment, giugno 1944

3. Frank S nape , Blue ltalian Skies Above, p. 53 .

4. Bedfordshire & Hertfordshire Regiment Officia! Histo1y, p. 652 .

5. Sol isrn o Sacco, La Resistenza nella Zona Sud- Ovest del Trasimeno, in Storia della Resistenza nella Zona Sud-Ovest Trasimeno , p. 32.

6. Jack Doyle, lettera all'a utrice, apr il e 2001.

7. «E ig hth Army News», l lug li o 1944.

8. La s ig la G2 ident ificava il servizio infomrnzioni.

9. RAAF 450 Squadron Operations Log Book July 1944.

10. Di ario di gue rra (inedito) di Tony Fow nes.

11. Frank Snape, Blue ltalian Skies Above , p. 54.

12 . CyriLRay, p. 151.

13 Cyril Ray, p. 151.

14. Commonwealth War Graves Commission Assisi Register

15 . Cyril Ray, p. 151.

16 . T horn as McCrow, Diario di guerra.

17 . .The Surreys in ltaly 1943 - 45, The Queen 's Royal Surrey Regiment Museum , Guildford, p. 31.

18. Law rence Fish, p. 132 .

19. Lawrence Fis h, p. 134.

20. Lawre nce Fish, p . 134.

21 . Diario di guerra (inedito) di Tony Fownes.

22. JackDoy le, letteraall'autrice,ottobre 1999 .

NOTE AL CAPITOLO 14
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MAPPA 12_ POZZUOLO-LE CAPEZZINE, 29 GIUGN0-2 LUGLIO

Verso Cortona

Verso ._ Ferretto '

/ \ Le Capezzi ne / // I / I / I ,," \ 'C~deri Stella ,, "",, Tor r_ l'aganico

J,,,.,. "'"' - '' '\..L / / /

~~ r so Pctri~iano ~~,"" Podere Giardini Verso foiano "'U l>cJ,J~ Piana de lla r, . < Podere Chiana ,..> 1 , s,, ~Y~.-- il ./" ,ti '(, ,~ - '

Legenda

Ver,o

C,,stiglione

del I.ago

"/

Pozzuolo \', Nar\delli

\l" \ ··

Verso Ì 1 r La Fornace Monte pulci a no •cozzano

Royal Am1oured Cocps

J /6 S l/6 Reggimento East S urrey

SU 2 Somerset Light lnfantry

I O 2B.li 2 Uedford + Brigata Reggimento Hertfords hire (4 l>h ision e) DCLl Duke of Cornwall's Light lnfantr y 2R Urigata (4 Divisione)

2/4 H 2/4 Reggimento Ham ps hire

KL 2 Reggimento Kings (Liverpool)

4 4 Reggimento Es ploratori

Strade seco nd ar ie Direzioni di marcia Casa Colonica / Villa

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La battaglia continua 30 giugno -3 luglio 1944

Mentre le divisioni 4" e 78" pressavano i tedeschi, rispettivamente a Petrignano e a Piana, furono ripetutamente attaccate dalle truppe in ritirata. La gente del posto, liberata dal! 'occupazione tedesca, aveva ora un altro problema: rintracciare i parenti feriti che erano stati ricoverati prima n e gli ospedali da campo e poi portati a Orvieto, anche perché cercare di raggiungerli signijìcava avventurarsi tra i pericolosissimi campi min a ti. I tedes chi, fìdando nel fatto che i loro nemici avrebbero allestito i Centri di comando nei palazz i che loro stessi avevano appena sgomberato, piazzarono una bomba ad orologeria nella Villa Paolozzi.

La compagnia B del Bedford and Hertfordshire Regiment, trovandosi isolata in un punto avanzato del fronte, si svegliò all'alba del 30 realizzando di trovarsi sotto il tiro dei cecch ini da ogni angolo . Si trovavano vicino al Podere G iardini , a est di Petrignano. Frank Snape scrisse che un ragazzetto , che fu abbastanza imprudente da sostare in piedi fuori dalla sua trincea venne colpito alla testa e ucciso. E ra v amo pesantemente bombardati in quest'area ma fortunatament e non subii perdite nel mio plotone . Avevo un raga z zetto nel plotone che si infila v a fino i n fondo alla sua trincea ogniqualvolta arriv ava una granata. Questo provocava un effe t to negativo negli altri uomini, così dissi al suo comandante di sezione, Bob \Villiams di mandarmelo. A nche se ero quasi sempre in grado di dire se u na granata sarebbe piovuta vicino o meno, non giudicavo s empre correttamente e tutti gli errori che facevo erano per un eccesso di prudenza in maniera ta le che mi butt avo anche per qtialche granata che cadeva lontano. Comunque la mia armale trincea era posi?.ionarn in tal modo rispe tto alle armi nemiche che era immune dal bombardamento. Le granate s coppiavano o sulla co]Jina di fronte o finivano diritte nella. valle.

CAPITOLO 15
218

Potevo perciò resta r mene in piedi per tutto il te m po senza paura, ma c1ucl ragazzo agitato non lo sapeva. Quando mi raggiunse d issi, "Fai come se fossi a casa tua." Come sentimmo arriva re le prime granate lui ballonzo lò per terra ma te ne n do un occhio su d i me, ma menr.re continuavo a scrivere lui gradual mente perse paura e dopo una chiacchierata con me era p.ronto per tornare a l suo plotone. Prima di andarsene m i d isse che era meraviglioso il modo in cui sub ivo tutto quel bombardamento senza indi etr eggiare. Questo culto del fa lso eroe m i rese un po' colpevole Ne l pomeriggio l'intensit à de l bombardamento diminu ì ed in se.rata cessò completamente Il comandante della co m pagnia m i spedì nell'area innanzi con una pattuglia di combatrimento, quanto un plotone, per verificare se fosse occ u pata dal nem ico e per accertare che il nemico non si stesse disponendo di fronte alla compagnia per attaccare. Ho sempre accettato di buon grado l'incarico di pattugliamento di ricognizione ma tentare di controllare circa trenta uomini in una. per lustrazione era c1uasi imp ossibile e mi sentii estremamente fortunato per non aver avuto problemi lungo la strada e per esser potuto to rnare da l comandante della compagn ia e dichiarare che era tutto pulito.'

Per il resto de l g iorno i Bedfords restarono sulle lo r o pos iz ioni in attesa di essere rimpiazzati dalla 28 ab r iga ta.

I lo r o commilitoni della 10" brigata, la Duke ofCornwall 's Light Infantry, subentrarono a l 1/ 6° Surreys a Pozzuolo alle ore 08 .00 di ri gen dosi ve rso i l Po dere Giardini con l'obiett i vo di distruggere il nemico che si stava riti ra ndo attraverso Pet ri g nano . Durante la notte tra i l 30 e i l primo lug li o la compagnia B riferì di essere entrata in c on tatt o c on i l nemico e il pr imo lugl io il battagl io ne s i portò verso una nuova area di ra d unata in loca lità Belvedere, a nord di Petr ignano . Le loro perd ite nelle due pr incipali a zio ni duran te la ba tt a g li a del Trasimeno - la presa della stra da d i Casamaggiore e la liberaz ione di P etrignano - am m o nta vano a ventuno morti, nov a n t uno fe r iti, q uatt ro feriti che rimasero nel battag l ione e se i d ich iarati dispersi . Nel cimitero di gue rra di Ass isi vi sono ve nt u no tombe e in quello d i B o lse na un a, pertanto è presumibile che uno dei so ld at i rimast i fe r iti morì in seguito. Il 1/6° Surreys perse a ltri se i uom ini il 30 gi ugno . 2

La mad re di Graziella Menca re lli , in seg ui to all'inci dente in cui era stata ferita sua figl ia e ne l q ua le s uo marito era dato per dispe rso, trascorse parec chi giorni presso i suoi parenti, so tto a Pozz uolo, non appena il fronte passò tornò a Gio iella G raz iella ricorda,

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Mentre eravamo lì la mia mamma è venuta a sapere che avevano continuato a scavare per vedere se c'era il mio babbo. L'hanno tirato s u tutto a pezzi, il pezzo più gran de era il braccio. È andata a riconoscerlo, a G ioiella, è venuto su anche suo fratello da V i llastrada. La. mia mamma l'aveva riconosciuto per l'orologio. È stato tirato su - insomma sono state recup erate queste ossa - c'erano pochi p ezzi -e messo in una cas sonetta, un metro per mezzo metro, che è st ata messa nella cappella del cimi tero di Gioiella . Rimase li per qualche giorno, poi un mio zio è potuto andare su con la bicicletta e l'ha portato al cimitero di Castiglione del Lago. Ed era così i1 funerale. È stato messo in un loculo costruito per un bambino, ma dopo la mamma Io spostò. La mamma è voluta tornare sempre nel posto dove era successa la disgrazia perché in tanto si erano già spostati i tedeschi e c'erano degli inglesi .

Gli inglesi che mi curavano avevano capito che avevo bisogno di cure diverse e ci hanno portato loro con una jeep a Orvieto. Per ò ci hanno fermato prima a Città della Pieve, anzi, la prima tappa era a Moiano pe rché dove c'erano le s cuole si erano fatti anche l'infermeria, g li inglesi. Allora, li mi avevano fatto qualcosa, poi mi hanno ripr eso e mi hanno portato a la Pieve. An che lì ci sono stata qualche giorno. C'erano anche gli indiani con i turban ti, c'era uno che sembrava un arabo, moro moro, mi portava sempre il te . Ad Orvieto c'erano i medici, i chirnrghi. Era la prima volta che io vidi il Duomo. Faceva no tante soste perché le strade erano piene di buche . lo strillavo dal dolore. l\tli si sono ro t te le ossa. Pure li ci sono stata una settimana . I letti erano pochi, perciò tutte le barelle erano attaccate per terra in doppia fila. Dopo un paio di giorni si era liberato un letto.

Gli inglesi ci hanno portato la cioccola ta. Io, per paura che qualcuno la prendesse, l'avevo messa rutta v icino a me sul letto. Era c1uasi luglio ed è diventata tutta moscia sotto le coperte ed anche se non era troppo vicino alla carne si è sciolta lo stesso Era guella cioccolata nera, guella che p iaceva a me.

C'era lì un'altra paz iente di Castiglione, Vittoria Ol ivo, aveva intorno a venti anni . È stata ferita, penso, lo stesso giorno, a Vitellino, ai Nonni. U na scheggia era passata tutto l'osso della gamba. È rimasta zoppa , perché anche i muscoli li aveva lesi.

'
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Luisella O livo, la figlia di Graziella, aggiunse che Vittoria no n s i era mai sposata; a caus a della s ua ferita il s uo fidanzato l'aveva abb an donat a . Nel frattempo il 30 gi ugno Mar iuccia Vi ti era in cerca del pad re assente. Così ne parla,

An davo continuamente p er i vari ospeda letr.i da campo a cercare mio p adre . tv!i accom p agnava un nostro operaio e guindi da Cozzano ero an d a t a a Binami, sempre tutto a p iedi , ovviamente con il rischio di mine , di saltare p er aria . Quando siamo a rrivati, venen d o d a Binami alla Villa Paolo zzi c'era n o in giard in o Piero Paolozzi e la Giovanna, che aveva più o meno la mia età . ìvfi hanno v i sto e mi hanno d etto , " Ma dove vai, Mariuccia?" "Vado a cercar e mio padre perché è rimasto feri to a non so dove l'hanno portato. Mi hanno eletto che al ritorno d e ll'ambul anza mi avrebbe r o saputo dire dove l'avrebbero lasciato, invece non sono più tornati c1uei so ld ati i ng lesi che l 'avevano caricato 111 a.mbu l aoza, lo sto cercando di speratamente " G li ho raccontato la storia J\ili d issero, "'Ma v ieni de n t ro, ti diamo q ualcosa da mangiare." Ho <le tto, " No, per carità, lasc iatemi andare, io ho fretta, d evo andare." Avevo s up era t o , diciamo, tre o c1tiattro cento metri da loro andando ve rs o Gioi.ella, ero arrivata in cima alla salita, d ove c 'è a sinistra la casa di L ui.ge tti e alla destra c'è quella casa d i Berbeglia, guando saltò per aria la villa .

Leo Berbeglia non s i t ro v a va tanto vi c ino all'esplosione quanto Mar iuccia, tuttavia anch'egli era poco dista nte. Leo r icorda.

11 30 giugno con un amico andavamo a prendere il p ane giù fu ori il paese a u no di c1uesti contadini che li aveva nascos ti dentro il pagliaio. Quando fummo li dava n t i a F ie rli sentimmo ... ci g irammo e si vide u na co lonna di fumo e p olvere, e pur non ve d endola perché la collina che d a là la copriva, ci si è resi conto che era la V ill a Paolozzi

Maria Brozzetti era ancora rifugiata nella casa sotto ali' incro c io strada le di Lopi. Lei di ce, Sentimmo un grande bo tto . Infat ti dopo si seppe di c1uello che era accaduto. Alla Villa Pao loz7,i, de l conte, so no morti d ue figli, P iero e Giovan na, poi Renzi Maria che era della servitù.

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Lucio Bucci perse un 'a mica di scuola, P aola . Di ce,

I genito ri cli Paola che aveva la mia età, erano gli uomini di fidu cia d e l pad re del Co n te Pao lozzi. I , ui faceva il ca p o meccanico e la mog li e e r a l'addetta a ll a famig li a . Questa bambin a, che aveva l'età mia, era de l '35, ed è morta co n i geni tori quand o è sal cata la v illa.

Jack Doy le p e nsa di essere stato uno d e i tre so ltanto che riu s cirono a salv a rs i. Eg li dice,

I tecJ es chi avevano abbandona to la casa vemiquattro ore prima del n os rro arrivo e c'erano ancora alcuni domestici, cosicché rit ene mm o che il posto foss e sicuro. Igno ra vam o ch e i tedesch i avevano siste mato una bomba d'a erop lan o cli 500 kg nello sca ntin ato - insomma, un a carica nascost a - regolata per esplodere all e 3 p.m., c ome accadde . U na parte del personale dell'annata -c he era s ta ta ri tira ta dal fron te p e r una brev e sosta - insieme anche ad altri costituivano i ve nti presemi all'interno dell'edificio. Si p e nsa che s olo tre di noi sopravvù,sero .'

Nel Di a rio di guerra del 4 ° regg iment o esp lorat ori compa re qu esta annotaz ione.

r\Ue 15 .30 una min a o una carica a scopp io ritarda to fec e saltare la casa, incluso il Comando, e molti uomini del reggimento, la RAF e undi ci civili resta ro no se polti sotto a ll e m ace rie. Alcuni furono recup era ti v ivi. L e pe rdi te del reggime nto ammontarono a sette uccisi, tre feri ti ed un feri to ch e morì in se gu ito. Tu tti i documenti e le mappe di cui disp oneva il Co m ando fur o no di s trutte, compreso il Diario di gue rra de l m ese di giugn o co mpl eto di a ppendici. Il Co mando del reggimento to rnò a Porto, il B Squadron dive nn e di ris erva e al reggimento fu dato un giorno di riposo prima di ripr e ndere l'avam:ata . 4

G li otto morti de l 4 ° esp lora tor i ri po sa no ora tutti ad Assis i. 11 30 giugno i Roya l Sign a ls ebbero una vittima e un 'a ltra la ebbe il 2744 Squadron della Royal Air Fo rce Volunteer Res erve, entra mb e sepolte in un a tomb a comune ad Assisi. È possibile che sia no morti anc h'e ss i nell 'esplosione 5 A prop os ito de lla bomba Leo Berbeg lia di ce quanto segue.

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Dicono che i tedeschi, andando via, i birboni, avevano ragionato che dove c'erano stati loro sarebbero venuti gli alleati. Avevano messo questo esp l osivo dentro la ca l daia della termosifone . Co l timer a tempo.

Piero Pao l ozzi era suo amico ed era stato consigliato da Batz, un uffic iale tedesco della To dt, di nascondere le proprie cose . Leo proseguì dicendo, Povero Piero, gli salvò la roba ma non la vita.

Mariuccia Viti scampò alla morte per un pelo . Lei racconta, Quando vidi saltare la villa credevo che fossero morti tutti . Addirittura, credevo che non ci fosse salvato nessuno. Poi dopo le leggende sono state tante, alcune avevano detto che avevano messo una bomba ad oro logeria nella carbonaia. Io mi sono salvata per la questione cli un quarto d ' ora, venti minuti.

Sentendo l'esplosione lei non tornò a vedere cosa era accaduto ma continuò a dirigersi verso l'os p edale da campo a Villa Carton i .

Camminavamo sui campi e non sulla strada perché i me7,7,i andavano avanti e dietro. Un soldato inglese mi ha dato una spinta, m i ha buttato per terra, e mi ha indicato con il dit0 che stavo per mettere piede su una mina. I rischi ne ho corsi tanti.

Mariuccia non trovò il padre a Vi lla Cartoni e non è certo se sapesse che i sopravv iss u ti all'esplosione della Villa Paolozz i erano stati portati in quell'ospedale da campo - compresa Giovanna che sfortunatamente morì p i ù tardi - e Jack Doyle. Jack era p r ec ipitato da l solaio ma la sua caduta era stata frenata da una trave che gli salvò la vita. Soffriva moltissimo e da Villa Carton i venne trasferito ad Orvieto in posizione sedu ta prima di essere traspo r tato in aereo a Napo l i presso l 'ospeda le a ll eato laggiù.

P rop r io come Jack e Graz ie ll a, anche il padre di Mariuccia era stato po r tato ad Orvieto .

Dopo una settimana ho saputo che era stato ricoverato ad Orvieto insieme ad a ltre persone di Po7,7,uo lo e mi ricordo che insieme alla mamma di un ragazzo ferito, che è vivo tuttora e si ch iama Gaspari, andammo da Pozzuolo ad Orv ieto a piedi. C'abb iamo messo tre giorni ed è stata un po' dura . Quando ho saputo che era ad Orvieto siamo partite. Volevo un permesso dal comandante inglese che era a Palazzo Moretti e mi dissero che

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non potevano darmi nessun permesso perché era la linea del fronte, guindi tutto era a rischio nostro. Potevamo andare ma loro non potevano dar ci n essu n permesso. Non volevano che ci spostassimo perché era molto pericoloso, tutto minato, e quindi era molto, molto risch io so, comunque ci sia m o arrivate cd io ste tti una decin a di giorni in ospedale con mio padre che era in condizioni pietose ovviamente. Mi pare che ci fosse un acca mp ame nto di canadesi socco Orvieto. Mi rivolsi a loro, e furono verame n te molto, molto gentili a caricare mio padre e me e ci portarono a casa, in guesta casa. Quan d o son o ri to rnata a casa ho dovuto rimboccare le maniche. Mia sorella aveva questa bambina piccola e mio padre in que ll e co ndi zioni.

La madre di Adriana Sordi, ferita a Piana, dietro alle linee tedesche, fu una vittima della battag li a che s i stav a svolgendo a Sanfat ucchi o. S forttmatamente non fu possibile condurla in tempo in un ospeda le sufficientemente attrezzato. Adriana racconta la sua storia.

Io per la guerra ho perso la mamma. I~ stata ferita il 21 giugno ed è morta il 23 giugno alla Pi ana . Era una sc heggia di gra nata. 11 babb o dic eva sempre, perché aveva fatto la guerra mondiale del '15 - '18, che sperava che in una pianura così l 'av esser o fatto presto , ve lo ce, invece hanno trovato il duro perché i tedeschi, magari uno o due, si spostavano e facevano sembrare che ce n'erano tanti, facevano tanto rumore.

Quando la mamm a è stata ferita erano a Sanfarucch.io, che facevano la ritirata. Quel giorno si vedeva che il sangue le diceva qualcosa, è venuta su al rifugio dove eravamo rifugiati e ha d etto, "Andiamo a casa rutti insieme perché adesso arriva il fronte, io con voialtri lon tani non mi sento bene." È venuta s u e ci ha portato a casa . Per and are a casa mia s i passava davanti a un'abica:r.ione dei nostri vicini. Mi sono fermata li per salutare una mia amica e in quel momento hanno incominciato i bomb ardamenti, le schegge e le cannonate. La mamma era vicina alla finestra quando una granata è es pl osa su ll a fi ne stra. C'era un ' inferriata davanti e esplo den do su l ferro le schegge hanno ferito tutta la casa e le hanno sfiora to la testa. Quando io ho se ntito quell'esplosione so n o corsa là e la m amma era per terra. Pensavo a uno sve nim en to perché non si vedeva niente. Ho chiamato una vicina e mi sono fatta dare l 'aceto pensa ndo di rianimarla un pochino. Cos ì invece ,

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quando l'h o fatto ho v isto il sangue, c'aveva i cervelli di fuori . In casa con lei quando era successo c'erano i miei fratelli, uno del ' 29 e un altro del '35, e la soreUa più piccolina che aveva quattro anni .

Dopo era arrivato mio cugino con un militare c h e era di Reggio Ca labria, mi sembra, faceva il militare qui a Castiglione del Lago perché c'era l'aeroporto, e hanno p reso la portantina che avevano portato diretto dall'ospedale da campo dei t edes chi che era in una casa di un signore vicin o, il Papi, in p aese Io e ro im pazzita, non capivo più niente. Avevo d iciassette anni e mia madre aveva solo qua ranta cin que ann i. Mi sono trovata a correre dietro a loro e non so nemmeno com e sono arrivata li. L' ufficiale m edico m i ha detto, ''Alla m amma abbiamo fatto u na puntura, finito l'effetto la mandiamo via."

Dopo la signora - il marito era maresciallo pilota ali'aeroporto - diceva, "Io ho un fratello co lon ne ll o m edico - mi sembra che fossero dell'Alta Italia -e io ho assistito tanto con mio frate llo . Se solo fosse s uccesso in trn momento norma le la mamma si sarebbe salvata perché già negli ospedali delle gra ndi città facevano quelle cose c osì che in campagna invece non c'era niente. Trasportarla nelle altri parti non si pote va perché eravamo in mezzo ai fronti."

In r ealtà non era intrappolata tra i due fronti, si trovava bensì dietro alle linee tedesche . Se fosse stato possibile salvarla avrebbe po t uto essere ricoverata in un ospedal e civil e più a nord I tedeschi avevano proposto di portare Graziella Mencarelli a Firenze per curare la sua gamba ro tta . Comunque è verosimile che non fosse davvero possibile fare qualco sa per sa lvar la e così le allev iarono il do lore. Adriana continua,

Era rimasta ferita il 21 ed era morta i l 23 . Non era c osc iente ma resp i rava . Era un a d o nna giovane, un a donna sana, c'aveva il cuore forte . E noi .. . disperati. Quando sono tornata da c1uesto ospedale militare sono cominciate a piovere le cannonate e dovevo attrave rsare il paese per to rnare a casa. Non ne pote vo più. Questi due ragazzi che l'avevano portata là si sono fermati a casa di uno zio, fratello di mio p ad re e hanno pa ssato la no tte lì. Con la sorella piccolina che aveva quattro anni, il fratello del '29 e qu ello del '35 a nda mmo in uno scantinato e si passò la notte H. AUa m.ia sorella piccola di quattro anni le p re sero le convulsioni sicché con questa figlio la in collo si passò tutta la n otte, p overina.

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La mia mamma la ri cor derò sempre Quando è morta toccava seppellirla. 11 custode del cimi tero aveva fa tto una fila di buche perché già c'era stato qualch e morto . Sicché nel nostro negozio degli alim enta ri c'e rano tutti questi scaffali, e su lle tavo le c'erano le ces t e d ella pasta. U n signore che era mo lto amicoera di Trieste - si adattava a fare un po' il falegname e ci aveva fatto queste tavole . Allora, queste tavole le ha inch iod ate per fare la b ara e ci hanno me sso la mamm a ma le tavo le erano u n po' corte. Quanto abbiamo soffer t o... Dopo, questo militare di Reggio Calabria e un mio cugino l'hanno presa con un carrellino e l ' hanno portata d a casa al cimitero. E n o i tutti a pian gere e strillare. Quando sono stati per la strada due o tre vo lte gli è tocca to ferm ars i e nascondersi sulle forme perché arrivavano le cannonate. Poi l ' hanno messo giù su una buca. Dop o non si sapeva nemme no quale era per ch é ci furono ve n titre mort i alla Piana, tutti per bombardamenti, schegge e granare.

Come avevamo fatto a riconoscerla? Noi non l'abbiamo riap erta. Lì per li si po rtava un fiore m a non si sapeva se fo sse la mamma o qualcun altro . Poi, cera lo zio cli mia so r e lla, quella maggiore che era sposata - anche lui aveva avuto due morti, uno il giorno dell a mamma per un a scheggia, un altro invece che portava il vino al padrone a Ferretto, e col ca rro passò in un posto che era minato e saltò per aria - djceva, "La tua mamma è qw perché mio fratello l 'abbiamo messo qui ieri e lei l'avete seppellita pr ima. "

La madre di Adriana era morta da una sett im ana quando la compagn ia B d eg li Argyll and Sutherland Highfanders giun se a Pian a il 30 g iugn o. Thomas

M cC row scri sse nel suo di a r io che ava nza rono e s i tr incerarono vicin o a Piana e c he quando fece scuro l 'ap pare cchio nemico ritornò creando scompiglio.

Tony Fownes, che si trovava ancora nei sobborghi di Vaiano, scriss e, Oggi la g iornata è buona per legge r e un po' e scrivere qualche lettera . Ho anche fatto un p o' di bucato. Stanotte è tornato l'aereo tedesco. La tecnica sembrava quella di arrivare da una certa alte zza e poi, qu ando la sua presenza ve niva rive lata dal fuoc o, ri accendeva i m otori e mitragli ava a bassa quota con tutte le munizioni di cw disponeva . Questa volta alle 10 .30 io e R ol fe eravamo pronti a tuffarci nel pagliaio e dal tetto un a coppia di Bren spa rò a casacc io in cielo. P en so che in questa mani e ra ambo le parti abbiano sprecato un sacco dj munizioni. 6

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Questa fu l'ultima notte di ristoro dei Somersets dalla prima linea. La mattina seguente, il primo di lu glio, la 28 a bri gata salì a sostituire la 10" brigata, a nord di Pozzuolo. Frank S nape del 2 ° Bedfordshire and Herifordshire Regiment scrisse,

Nelle prime ore .... alt re truppe occuparono le nos tre posizioni e noi fummo richiama ti per riposarci qualche giorno. Così ebbero termine tre gi orni di attiv ità intensa durante la quale ci eravamo mossi in avanti per guasi sette miglia e avevamo incontrato, combattuto e v into parte della crema dell'esercito tedesco, in posizioni che erano favorevoli al nemico e trovandoci, per lo più, in inferiorità numerica. Per essersi distinto in queste azioni, il maggiore E.S . .Jenkins ricevette subito un D.S.0 7

Alle 08.30 del primo lug li o la 28" brigata cominciò ad avanzare su un largo fronte da Pozzuo lo in direzione nord, gu idata dal 2 ° Somersets e dal 2° King :.,.. Regiment, supportata da due gruppi di tanks, e con il 4 ° regg imento Recce davanti a copri r e Per le 10.40 avevano raggiunto la piccola chiesa di Santa Margher ita che si trova ali 'estremità occidentale del co lle Cipresso -M e laio, ove i Bedfords erano già arrivati il 29; e per le 13.40 la compagnia C dei Somersets, con il 2°/4 ° Hampshire Regiment alla sinistra, erano avanzati di cinque ch il ometr i e mezzo oltre Petrignano. Ess i superarono Belvedere- cioè il punto più lontano cui s i era spinta in precedenza la Duke o/ Cornwall ~Light Jnfanhy - e raggiunsero Le Capezzine, dove viveva Adele Tavini. Il Comando ve nne trasferito ai Poderi Ste lla , che si trovano proprio a nord di Petrignano oltre il confine con la Tosca na e malgrado l 'acca nita resistenza e l 'intenso fuoco di spandau raggiunsero quel lo che la storia ufficiale dei Somersets denomina " l 'obiettivo fina le" -proba bilmente il villaggio di Cento ia - e consolidarono le posizioni. La storia ufficia le continua così,

Il nemico fu colto di sorpresa e si ritirò in tutta fretta, lasciando 6 PO. W., due cannoni da fanteria, un 88 mm, un mortaio e molto equipaggiamento. Alle 18.00 circa il Comando del ba ttaglione venne bombardato e il nemico tentò di penetrare nell'ar ea della compagnia D ma venne re spinto lasciando 5 PO. W.8

Adele ricorda chiaramente l'arrivo degli Alleati. Ne parla così, Quando è passato il fronte - una mattina, era la dom en ica - m i sono affacciata fuori del rifugio e ho visto fuori gli Alleati .

Però a prima vista non sapevo se erano inglesi o americani. Poi li avevo riconosciuti dalla divisa perché c1ualche anno avanti avevamo

v isto un film chiama to Bengasi ch e si svolgeva a Tripoli - no? - e

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e li ho ri conosciuti, che erano inglesi. Lo 7.Ìo aveva fatto la guerra mond iale, e anche il mio bab b o - ed erano senza gambe tutti e due. Allora, mio z io prese un panno bianco e si è messo così.

Però du e giorni avanti i m iei due fra t elli sono andati a casa a prendere qualcosa e sono passati attraverso il bosco. Hanno trovato u n ragazzino che era un nostro amico di casa, della nostra età, che si chiamava Remo. Aveva trovato una bomba a mano pero non sapeva che era una bomba. Mio fratello gli ha facto, "Butta la! butta la! stai attento che può essere una bomba!" ma quando era arrivaro vicino alla casa dove c'era u n cugino suo, con la moglie e tutta la fanùglia, ltù ha fatto, "Italo! Italo! guarda che cosa ho trovato !" "Buttala! buttala ! Remo", gli 6i-ridò . Remo aveva solo nove anni. Però il cugino d i quesw era già stato in guerra, era tornato già dall'Africa, si cch é lui sapeva come erano le aJ:mi

Sfortunatamente pur avendola gettata via la bomba es plos e con risultat i tragici perché It a lo rimase ucciso.

L'hanno portato all'ospeda le ma era già morto . C i sono stati tre feriti oltre a quello: la mog lie e l e cognate. Quando una cli loro è morta venti anni fa aveva ancora le schegge addosso . Questo mi hanno racco nta to i miei fratelli quando sono tornati. C'era Umberto, che aveva preso tutta la polvere addosso e g li scavo accocco lata tutta la notte, rutta la notte sognava "Italo, Italo . .. "

Evidentemente mentre il fronte s i approssimava c'erano ancora d e i tedeschi nei paragg i e Ade le proseg ue nel racconto di un a lt ro tragico episod io.

Jn mezzo ai camp i c'e ran o ancora i tedeschi . A una famiglia della Petraia gli morirono tre figli in guerra . Uno partì di leva n el '42, l'hanno mandato a Rodi ma non era mai arrivato. L'hanno visto quando l'hanno salutato, "Ciao, mamrna," e non banno saputo più tùente - la nave è stata silurata. Quando è passato il fro n te, prima c'era il bombardamento degli ame ricani - il primo b omb a rd amento era di giugno. Una ragazza, che aveva la mia età, una bomba la prese ed è morta. Poi, quei te d eschi nascosti in mezzo al grano hanno preso e fuc ilato l'alr.ro fratello.

Personalmente comu n que lei fu più fo r tunata di mo lt i a ltri poic hé non s i verificarono tragedie nella sua famiglia . A dele, come molti altri italiani, no n facev a d istinzione tra ame ricani, britannici, canadesi, neozelandesi o sudafricani,

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e l 'errore di includere gli Alleati tutti sotto l'etichetta di 'amer icani' non venne commesso soltanto da coloro ch e avevano so lo un'istruzione elementa r e . Adriana r icorda di aver sentito i tedeschi in ritirata e dice , Sentivo la ri t irata dei tedeschi. Avevano cavalli, muli e i tedeschi correvano e . . . a.lla ma ttina non si è visto più niente di queste cose che erano s ucc esse . Siccome c'era l'aerodromo vici n o ci hann o b ombardato e po i v ic ino a Fe rr etto c'erano le gazzelle de ll a polizia che avevano mim et izzato con le pian te . C'e rano aeroplani e carri armati. I bombardamenti c'erano tutti i giorn i - passa ta la Piana ci sono sta t i tanti morti perché non prendev ano un obiettivo preciso. Passato il fron te il babbo ha voluto il loculo. L'abbiamo levata e abbiamo riconosciuto le tavo le. È stato un gra nd e guaio .

11 depo s ito di muniz ioni cui A driana fa riferimento era quello nascosto nella boscagl ia tra Piana e Ferretto vicino a dove una serie di sentier i convergono fino ad incontrars i a Le Sette Strade. Il 21 giugno i tedeschi avevano catturato e ucciso due ragazzi che pensavano avessero tentato di rubare delle a nn i dal deposito. Si chia m ava n o Qu into Bertolini Nappini e Arnaldo Rossi , rispett ivamente di quindici e diciassette ann i.

Ad est del bosco si distende un a campagna piuttosto aperta e piatta, cosparsa di case coloniche ciascuna circondata da un podere . Dopo che g li Argylls si erano spostati o ltre la Piana, essi furono richiamati dal fronte e ma nd ati a P alazzo l o, vicino a Moiano , prima di essere inviati in Tuni s i a e così provvisoriame nte fuor i dal la guerra. Il compito di inseguire il nemico fino al fiu mi c iattolo S p ina - che scorre ad est fino ad immettersi nel lago Tras im enofo assegnato al 1° East Surreys dell ' 11" brigata, ma anch ' ess i poco dopo forono sottratti alla prima linea. I Northamptons, loro compagn i nell' 11" brigata, che dopo la battaglia pe r il P escia si erano brevemente riposat i a Panicarola, riportano ne l loro di ario d i guerra che il 29 giugno furo n o intrattenuti dalla banda mu sicale della 78" divisione. La loro pausa fu davvero breve poic hé il giorno success ivo vennero trasportati a Pia na dal R.A.S.C. per quell e che Cyri l Ray descr isse come "strade brutte, torride e polverose", e in seguito a un ' intensa conce n traz ion e di fuoco da parte dell'artiglieria pesante attaccarono l'area boscosa oltre il villaggio. Trovarono che la zo na inn anzi era libera dal nemico, sebbene, dice Ray, "dissemin ata delle vittime del la nostra artig li e ri a" 9 La mattina del primo luglio avanzarono sostenuti da una squadra della Wiltshire Yeomanry e conquistarono due case co loniche chiamate ri spettivamente I Gagg i e Podere I Monelli. Inviarono pattuglie fi no al torr ente Sp ina prima di ricongiungersi co n i loro co ll eghi nella 11" b ri gata, ossia i Lancashire Fusiliers e il 1° East Surreys, a Panicarola, in attesa di spostars i vers o sud a Tivoli . Il tenente co lo nnello Kevin Hill ric o rd a .

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11 comandante decise che a\'evamo tutti bisogno di farci una nuotata. Fece caricare i veicoli an ti carro, rendendo furioso il comandante di re par to. Egli di sse, "Que s ti sono ve ic o li da battaglia, non sono fatti per trasportare le persone." Partimmo - com'è ovvio la geme non s i infil a il co stume d a bagn o per andare in battaglia . Comunque, mentre stavamo là i tedesch i cominciarono a lanciarci c ontro un a gra n ata ogni ta nto , il che mi ricordò molli ss imo qua n to ac cadd e a Gallipoli quando cioè le eruppe andavano a nuotare e c'erano i rurchi il fatto che il com and ant e d e ll a truppa fos se così fu rio so mi di vertì da vve ro. Dopo di ciò ci ritirammo a Tivoli, a est di Roma.

I Buf.fs e i West Kents si mosser o in prima lin ea, avanza ndo contro una re sistenza che gradualmente si affievoliva lungo le spond e occidentali de l lago. Giunti nei pressi di Co rton a furono a nch 'ess i ritirati. Al 56° esploratori fu assegnato il co mpito d i avanzare lu ngo la ferr ov ia , para llel amente all a cos ta del lago e alla statale 71, nelle parole di Cyri l Ray essi furono

martellati da cannoni semovent i per rutto il gio rno e per gra n parte della notte, esse nd o p oi anc he cos tretti a cont inue devia1.ioni poi ché i t e d es chi avev an o fatto sa ltar e LUtti i ponci durante la ritirata. Essi furono gli ultimi ad essere sos tituiti , ma cnrro il-+ luglio l'i ntera 78' div is io ne era lo ntan o dal fronte, cedendo l'avanzata alla 6" divisi one corazzata britanni ca . 10

La 4 a di v is ione s tava ancora combattendo ad oves t de lla 78" division e, spostan do s i da Le Capezzine e Cento ia giù verso la Val di Ch iana . Alle I 0.4 0 del 2 luglio la compagnia D dei S om e rsets s ubì un notevol e contrattacco da parie dei tan ks avversa ri, ma nonostante il s ubbugli o riuscì a cong iun ge rsi all a compagnia A, costringendo così il nemico a ritirarsi nella notte tra il 2 e il 3 luglio. La 12" brigat a, che se bbene ap parten ess e alla 4 a divi s ione non avev a preso pa11e ai co mbattimenti s ino ad a lIora, sos tituì in prima Iinea la 28" brigata in quella stessa notte , e la 28• b rigata prese posizione a lle loro spa lle coperta dai tanks . 113 lu g lio Ton y Fown es insiem e a Rol fe, il colle ga tirat ore, furono visitati dall'ufficial e medico e dichi a rati abili. Il suo diario riporta quanto segue.

Qu ella se ra prendemm o po s izio ne nuovamente in lin e a, sulla groppa di un mez zo da 3 ronnellace, in cima a munizioni di og ni tip o - granate da mortai o, bombe a mano , bomb e per il PIAT ( la nciab om be controcarro], muni%ioni da 303. Be h , se qualcosa ci avesse colpito la fine sa rebbe se nz 'al tro scala mol to rapid a. Il ca mion c i co ndu sse fin dove stava no le trinc ee del Comando de ll a

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compagnia e là ci scaricò. Il reparto di rifornimento della fureria si stava proprio preparan do a partire con un carico di pasti cucinati, già pronti nei recipienti per t enerli caldi per il Comando del battaglione un miglio circa più avanti. Il viaggio venne effe ttuato con veicoli cingo lati leggeri armati di Bren e non tutto andò liscio. Come imboccammo la strada alla m assima veloc ità, le armi ed i mortai nem ic i fecero del loro meglio p er bersagliarci. I colpi esplodevano da ambo i lati della strada come pure sia davanti. che dietro. Ma fonunatamente ce la facenuno. Non scorderò tanto facilmente Tacky, del CQMS ICompany Quarter Master Stores]non riesco a ranm1entarne l'intero nome - con guella sua maniera strana e nervosa di sbattere le pal pebre, con l'e lm etto che gli celava abbondantemente gli oc chi, e che guando scaricavamo i pasti ripeteva, "Dai, andiamo. Muovetevi che devo rientrar e" .

1 Somersets si stavano riposando vicino a Le Capezzi ne per la notte, lungo la via per Foiano della Chiana Tony continua la storia.

lo e Rolfe girammo in torno a ll' ango l o di una casa nella pi azza di un piccolo paese. Vedemmo il sergente maggiore di reggimento Lander e d eravamo sul punto di domandargli, "Scusi signore, potr ebbe dirci dove sono i cecchini?", guando ci fu un suono molto familiare e sem pre descritto come qualcuno che strappa un velo cli seta e poi ... Crash. Qualcosa di inconsueto, uno s coppi aereo, dritto innanzi. No n dista va più di trenta piedi ma mentre mi in ter rogavo su l eia farsi alzai lo sguardo e vidi che tutto quan to era rimasto non era che una nuvola cli fumo nero. "Cecchini al di là della strada", ur lò il sergente maggiore e noi ci cacciammo velocemente suU'usc io di ciò che si rivelò esser e un piccolo riparo per il bestiame. I nostri conmlilitoni erano là, distesi sulla paglia. Quando raggiungemmo gli altri sei cecchini fummo accolti dalle solite spiritosaggini. A guanto pareva si erano travati. bene con gli abitanti del posto e non ci volle molto perché ci trovass imo dietro l'angolo e su per le scale della casa U na vo lta dentro ci unimmo alla coppia e al fratello della moglie per un pasto. Il fratello ci te n eva molto a raccontarci d e i giorni ch e aveva trascorso neU'ese.rcito di Mussol ini in Abissinia. Si rimboccò il pantalone per mo stra.re.i una cicatrice sopra al ginocchio. Co modamente rilassato, emetten do boccate di fumo ci assicurò che se non fosse per quella a de sso sarebbe là fuori a combattere

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ass ieme ai suo i frat elli ne lle fila dei p a rtig ia ni . Ma si s tava fa ce ndo se ra e noi do ve vamo rient ra r e n e ll a n os tra sc uderia . Come to rn ammo indi etro alcuni p rig io ni eri erano fatti venire ava n ti, tra c ui du e ru ss i ch e si era no u niti a H i tler. Più ca rdi, dur ante la notte , quan d o Ro lfe e d io st ava m o di guardia ass ie m e, comin ciammo ad in traved er e d elle c o se nel bui o e a salte ll are piuttosto agi t a ti, tutto p e r nien te . 11

Dopo gli orro ri d i cui e ra stato tes timo ne a Cass ino, Ton y Fownes scampò pe r s ua fortun a a lla battag li a del T ras imeno. Da quando e ra no subentra ti alla 10• brigata, i So m e rs ets avev ano perso altri sei uom ini , il 2°/4° Hants ne aveva pe rso a ltri otto e i B ec(fords dell a I 0" brigata avev ano perso ancora q uattro un ità a l momento d i essere avvicendat i il prim o lu g li o. Pr ima d i ess ere ri chi amata d a l fronte anc he la 78• di vis ione aveva subi to ulte rio ri perdite nell 'avanzata oltre Cas ti g lio ne de l Lago. 1 North a nts persero quattro uom in i il 30, me ntre i l 1° East Surreys e i A rgylls a nd Wes t Ke nts ne pe rse ro un o c ias cuno lo s tesso g io rno . L'op era z ione di pul izia lun go la l in ea ferro via ri a c on dot ta d a l 56° es ploratori cos tò la vit a ad un soldato 12

La 4 " divi s io ne cont in uò a in ca lza re i ted es ch i fi no ad Arezzo ed o ltre. Cas t ig lion Fio rent ino era un a dell e c itta di ne a s ud di Arezz o c he fu l ib e rata dai neoze land es i de ll a 6° bri ga ta, 2° di vis io ne . La Rea tte lli fu un a de lle fami g li e che lasc ia rono la c ittà per attrav ersare le montagne ne l tentati vo di torna re a lle lo ro prop rietà press o Cas ti g l io ne del Lago . Maria Re atte ll i racco nta la su a s toria .

Abb iamo passaro il fr o nt e q uando e ra a Co rt o n a . Da Castiglio n F iorentin o sia mo ve n u ti qu a a Cas tiglion e del Lago di etro la mo nt ag na di Corto na . 11 mio babb o cra il p odcs tà fascis ta di Cas tig li o n Fi o ren tin o e ha sal varo ta nti i n g les i intcrn ati a Cas tig li o n Fior en tino, aveva a n che gli ebrei e an che per loro ha avu to u n g ra nd e occ hio di rig uardo . Q ues ti ing les i h an no avu to un a vira mo l to com o da con lui - c'eran o a nc he d e i ce cosl ovacc hi - e no n li ha mai facci me tter e nei cam pi di co n centra m e n to, eran o sempre te nuti in cas e p rivate. È s t aro rico n o sciuto q ucsro. Quan d o è pass a to il fro nte lui è a nd ato a pres entarsi a l Comando ingl ese:.: e ha d e tto , "lo so no il p o d està fa sc ista di gu esco p aese ." Il coma nd ame gli ha d ato la m ano e gli h a det to , "Le i è il prim o fas cista c he t roviamo dopo lo s ba rco di J\ m:io."

11 mio b abb o era in s lr e tra coll aborazion e sia con i ca pi par tigiani c h e c on i ca pi c o m unis ti e il co m and ante alleato g li disse, "Q ui sono già ven u ti i p artigianj e i cap i c o munis ti a dirci c h e non d o bb iamo torce re nemme no un ca pe ll o a lei. " Ha n no fa t to

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una ta le amici?.ia gli inglesi con mio padre che quando portarono la luce e lettri ca a Castiglion Fiorentino la prima casa illuminata è stata la nostra, in omaggio a lui, perché aveva salvato cruesca gente. Un tale Holliday inglese gli fece un attestato che avrebbe voluto che mio padre presentasse a l Comando inglese. Nlio padre glielo strappò davanti e gli disse, "Io ho fatto so lo il mio dovere, non ho bisogno di giustificarmi con nessuno." Dopo Holliday è andato al Comando inglese e gli ha raccontato guesta cosa. Gli inglesi l'hanno adorato, mio padre, c'era un'amicizia sincera. Cre d o che sia l'unico caso di un fascista che è stato in otti.tni rapporti con tutti, ne avev a sa lvati tanti. di c1uesti inglesi.

Quando la famiglia Reattelli arrivò a Castiglione de l Lago trovò la città che si leccava le ferite . Come pure tutti i paesini nei din torni. li fronte era passato seminando morti e feriti da ambo le parti, case danneggiate ed altre distrutte, contad ini senza più bestiame né mezzi di sostentamento, camp i minati ed am1i ovunque.

NOTE AL CAPITOLO 15

1. Frank Snape, Blue ltalian Skies Above, p. 55.

2. Commonwealth War Graves Commission Assisi and Bolsena registers.

3. Jack Doyle, lettera all'autrice, ottobre 1999.

4. Diario di guerra del 4° reggimento esploratori, giugno 1944

5. Commonwealth War Graves Commi>sion Assisi and Bolsena registers.

6. Diario di guerra (inedito) di Ton y Fownes.

7. Frank Snape, Blue Italian Skies Above, p. 55.

8. The Campaign in ltaly, 2nd Some rset Light Infantry, p. 189.

9. Cyril Ray, p. 152 .

I O. Cyril Ray, p. 152.

11. Diario di guerra ( in ed ito) di Tony Fownes.

12. Commonwealth War Graves Commission Assisi and Bolsena registe,·s.

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Le conseguenze - Si torna a casa

Ad attendere Le famigli e italiane che facevano rientro alle proprie case c 'era uno scenario di vari gradi di distruzione Cosi non restò loro che intraprendere la difficile opera di ricostruzione tanto delle abitazioni quanto delle loro vite . I soldati alleati che seguivano da presso allestirono piccoli spettacoli e furono a loro volta intrattenuti dai festeggiamenti delle famiglie. Gli esponenti locali più in vista del fascismo ricevettero un trattamento diverso dagli Alleati a seconda del grado di collaborazione che avevano assicurato ai partigiani e del grado di libertà di cui avevano goduto gli internati posti sotto la loro responsabilità.

Non appena finì momento peggiore della battaglia di Sanfatucchio, il 22 giugno , la famiglia Dionisi abbandonò il rifugio a Poggetto e fece ritorno a casa. Celestino dice,

Trovammo il paese lutto sotto sopra. U na cosa che voi non potete capire, quello che è un paese dopo che è passata la battaglia. A rrivammo a casa a Ceraso alle due del pomeriggio e poi andammo sub ito a Paciano . ìvli r icordo che siccome t:1.11:ta la gente era partita, i militari rilasciarono tutti gli animali che trovavano. Allora c'erano questi conigli: io ne presi uno e partimmo, sei o sette chilometri a piedi Arrivammo su a questo paese, presso un vecchio conoscente, gente che ci ospitava. Ma ' non c'era niente a Paciano, la fame era terribile .

Per raggiungere Paciano la famiglia Dionisi fu costretta ad attraversare la statale 71 - la strada che collegava Chiusi a Castiglione del Lago.

Questi All ea.t i ... eravamo storditi dai mezzi che portavano : carri armati, cin gola ti , trasporti truppe. Noi facevamo il paragone con i tedeschi: i tedeschi con quattro muli tutto facevano. Arrivammo all ' ac campamento alleato, ci dettero una scatola di mines trone e si mangiava quella . Il g iorno dopo, il 23, si ritornò a Sanfatucchio. Ma era molto perico loso perché i

CAPITOLO 16
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ted eschi lanciavano .. . c'era un aereo tedesco ch e ritornava la notte e mi tragliava; era un solo aereo e, quando prendeva, pre n deva bene pe rch é era pieno di mez z i alleati - non si può nea nch e immaginare quanti ce n'erano!

Anche Fedora Coppetti, insieme a l fratell in o, tornò da Paciano a Sanfatucc hi o per stare con s u o zio, mentre i suo i genitori pro segu irono fi no a Ranciano per rendersi co nto di cosa si potesse recuperare. Lei ricorda il seguen te dettaglio de l cimitero a San Felice,

I colomb ari dei mie i nonni materni sono st ati rutti buttati per ana .

I I prete di Vaiano scr isse c he quando finalmente i soldat i alleati arrivarono a Vaiano e s i poté usci re dalle cant ine, dove i paesani avevano cercato riparo, la gente rimase inorridita dal la scena che s i presentò ai loro occh i.

Un grido di dolore corse p er il petto: non ho più la casa! La clùesa era stata quasi completamente distrutta.

Entrando nella Chiesa ricolma di macerie il prete ve nn e co lto da un profondo senso di di s perazione, e tuttavia era ben consapevole del compito c he ora lo atten deva, ri co minciar e tutto daccapo . 1

Si lvana Chionne descrive le condizioni in cui i te desc hi avevano lasci a to la casa sua e quell a di suo cugino .

Il portone tut t o minato, le porte non es istevano più, il puzzo! D i tutto, aveva n o fatto di t u tto! Devono anc h e aver ricoverato un fer ito e così dalla cam era hanno portato di sotto i l mio lettino, las cian do l o po i con tutt o i l p us , le fa s c e . C'avevano p ortato le do nn e che avevano preso - questo ce l' ham10 raccontato d opo. Vi ll a Cartoni era della mia cugina. Loro si sono salvati da qu i, perc h é se ne andarono in cim a a l Lago cli Chiusi, sotto il Porto . I tedeschi insieme con i fa scisti so n o stati là pe r tre o quata:o giorni, facendo man bassa cli cu cco e poi, quando si so n o ri tirati , sono ven u ti via e h anno preso u n b astone e h anno cominci ato a rompere tutto .

G iulio Card ini dice ,

A Gio iell a non c'era più niente, la casa non ce l'avevam o, e s ic ché ab bia mo un po' aspettato , sempre a Podere Fattore, do ve ci siamo rifug iati, fi n ch é, praticamente, g li i nglesi ci davano

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qualcosa. T tedesch i prima di parti.re hanno fatto delle cose terrificanti, ammazzaro no per il pane. Invece noi con gli americani qualcosa riuscimmo a prendere.

Giulio, allora un ragazzino, ha usato il termine 'americani' per indicare g li Alleati in generale.

Arrivaro no con i ca.rri armati. Ritirandosi verso nord, i tedeschi partirono con questi carri armati - non c'era l'asfalto allora - e loro , manovrando, dove prendevano prendevano. Per fare la curva i carri armati, a forza di passare, pigliavano e buttavano giù. E poi sono passati gli americani, con carri armati, jeep, jeepponi, e auto blindate - noi ragazzi gli giravamo intorno per vedere queste co se, però hanno fatto un macello, perché se a guida.re un carro armato c'è un tedesco o un americano non cambia molto. Questa strada era devastata, non era nemmeno carrozzabile. Avevano sistemato delle assi di legno, ma poi cominciò a piovere e ... quan to fango!

Una trasmissione radio aveva detto che Gioiella era stata ridotta ad un cumulo di macerie. Un uomo venne in bicicletta da Roma a Gioiella perché aveva sentito che gli Alleati, dopo aver combattuto un 'aspra battaglia, erano riusciti ad aprirsi un varco tra le rovine del paese. Pensò che dov e ssero essere morti tutti . Infatti di fronte alla casa di Giulietti la strada era impraticabile, perché l 'e dificio era stato fatto saltare in aria dalle mine , ma i tanks alleati semplicemente passarono sopra le macerie, prima uno, poi un altro, poi 50secondo la testimonianza di Leo Berbeglia - cosicché alla fine era stato tutto livellato.

I tedeschi, approfitt ando del fatto che gli abitanti dei villaggi se ne stavano nascosti, si erano introdotti nelle abitazioni mettendole a soqquadro. Leo dice, Gioiella era, come posso dire . . . un armadio mio, l'avevano portato in una casa di un altro e a me mi avevano ammazzato un maiale sopra al le tt o - un maiale che avevano rubato a qualcuno

Maria Brozzetti tornò a Casamaggiore dalla casa vicino a La Vi Ila, dove si era r i fugiata, e trovò la sua abitazione danneggiata.

Sopra la mia casa esisteva un altro piano ma, dopo che rimase gravemente lesionato dall'esplosione di tre granate, abbiamo deciso cli non ricostruirlo. Le porte erano tutte aperte, in basso era tutto aperto e i conigli nella stalla. erano tutti morti. Quando la

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mia mamma tornò per vedere se trovava cpalche coniglio vide che erano tutti morti. Il mobilio in casa rimase intatto o fu solo scheggiato, guindi è stato recuperato. Ciò che portammo fuori era tutto a pezzi.

Don Remo Serafini descrisse ciò che gli abitanti di Castiglione, riemergendo dai loro rifugi sotto i locali della Pretura, si trovarono di fronte . Erano le prime ore del 29 giugno,

Usciti appena fuori di guel sotterraneo, ove penetrava da strette feritoie una scarsissima luce anc h e in p ieno giorno, qua le non fu lo spettacolo desolante offerto ai loro sguardi! Il giardinetto municipa le tutto devastato da ll e cannonate: i se colari tigli in gran parte abbattuti o orrendamente sfrontati e spezzati nei rami e nei t ronchi. Ino ltrandosi entro il paese, buch e e squarci orrendi in qua si tutti i muri esterni delle case; le strade t u tte ingombre di sassi, di coppi, tego le, travicelli abbattuti fino a rendere disagioso il passo; dappertutto macerie, rottami, rovine, fili elettrici penzolanti; la piazza del mercato sconvolta da innumerevoli buche.

[ ] Ripetutamente colpiti: la bella chiesa Parrocchiale, che ebbe una campana spezzata, l'organo di str utto, il campanile smantellato, la cupola traforata, abbattuta la volta del porticato; la chiesa di San Domenico, che ebbe demolita parte considerevo le del bel soffitto secentesco; la torre del Palaz:1,0 municipale; l 'asilo infantile, l'edificio scolastico, la casa parrocchiale e g uasi tutti i tetti delle case priva t e, compreso l'os pedale. [ ] una visione insomma da far venire le lacrime ha gli occhi

Alle 9 .30 del g iorno 29 ve nnero finalmente reparti inglesi e americani, i quali dissero che per poco Castiglione del Lago non era stata sp ianata a l suo lo dagli aerop lani, per l'ostinata resistenza dei pochi Tedeschi che non si risolveva no a partire e a cessare il fuoco. 1·. · 1 1fa i tedeschi, nel ritirarsi, lasciarono distruzioni sopra d is t r u zioni sistema tich e e inesorabilmente acca nit e . Ponti, ferrovia, strade, stazione ferroviaria, aeroporto completamente distrutti . Parola d'ordine data dal Comando Tedesco ai suoi guastator i, era: "disrruggere senza pie tà". E la parola d'ordine fo eseguita con teuton ica ferocia e rabbia.2

Ancora una volta troviamo il r ife rimen to agli americani, come se fossero stati loro ad aver combattuto su lla Trasimene Line .

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Do n Remo ri portò che, a poco a poco, le mace rie vennero rim osse e la vita riprese il s uo ritmo nonnal e. Fred Redman dell'«Eighth Anny News» disse ai s uoi lettori che

Castiglione si è ripresa dalla guerra più rapidamente di ogni altra città che io abbia visto lun go la direttrice d ell 'ava nza ta d ell'Ottava armata. A mezzog io rno k strade erano d isseminat e di macerie a causa dei nostri bombar damenti. Du e ore dopo eran o s tate ripuli t e 3

Lentamente ma se nza sosta gli sfol lati fecero ritorno . La madre di Graziella Mencarelli rientrò da li ' osp eda le di Or vieto assieme alla figi ia: tro va rono la loro casa seri amente danneggiata e oc cup ata da un a fa mig lia di senzate tto. Grazi e lla d ice,

Nel frattem p o c'erano ca dute cin que cann o nate . J ,a casa non l'av evan o s b arcata, perché era di cemento a rm ato. Una cann onata aveva centrato un angolo, sfondando così i.I soffitto e r e ndendo inabi tabi le il piano supe rior e . i\fa è tutto. L'avevamo t r ova ta occ upa ta, pe rch é avevano detto a questa famiglia ch e eravam o tutti m orti. Lui era un addetto al Registro delle Impost e qui a Castiglio ne, cio è l' es attor ia de ll e tasse . La sua casa l'avevano un po' sbarcata, e lui si trovava senza casa e l'avevano d etto intant o che noi er avamo tutti morti. La mi a mamma ci h a fatto sc e ndere d ai s uoi ge nitori ed è do vuta and a re a c asa a vedere in che condizioni era . 1 0n c'era la chiave, niente , ha buss ato ed è venuto a d aprise gu esro signore . Disse, " l o, pur tr o ppo, h o se nti to che er ava te tutti morti. " La mamma fa, "Ma io n on la mando via," perché ci faceva comodo per fa r e qualche so ld o perch é la disgrazia fu gro ssa. " i\fa in ve ce di occu pa re il sotto lei si d eve acc onte ntare di a nd are so pra. " E si fece così. Si trasferì so p ra e noi ci siamo rie n trati a casa nostra, sotto. Questo era lu g lio del '44.

Torn an do a Castiglione del Lago da Castig lion Fioren tino Maria Reattelli rientrò a casa sua - un elegante pala zzo nel centro storico , e lo trovò seri am ente danneggiato .

oi abbiamo avuto otto cannonate in questa ca sa . Il bagno era sfo ndato co mpletamente. I l mio babbo, che aveva sempre id ee s tran e, non ce l' ha fa tta riaggiustare finché non aveva riaggiustato quelle case coloniche dei contadini, quindi siam o stati a be ll'aria

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per un bel po' di tempo. E si vede ancora, c'è una cannonata che ancora si vede . C'è un rigonfiamento dentro che non è stato aggiustato perché non ha fatto cadere il muro. È rimasta la do ssa e bas ta . Si vede nella scala giù e anche nella porta ci sono le schegge. Le ho lasciate perché mi piacciono: le testimonianz e ci vogliono.

Malgrado la devastazione che li circondava, i c ivili ita liani e quei soldati alleat i che provvisoriamente si trovavano nelle retrovie festeggiarono la ritirata tedesca Don Remo raccontava che i castiglionesi celebrarono nella Chiesa danneggiata.

F u quello, malgrado t utto, un giorno di fes ta . Subito ci riversammo in chiesa (povera chiesa colpita e massacra ta!) a ringraziare il Signore di averci e salvato la vita . Tro v ammo intatto, in mezzo alle macerie piovute all'interno da ogni parte, il quadro del S. Cuore al suo posto [. . .] e quella visione ci commosse, come quando si rivede un carissimo amico. [. . .] Il 2 luglio (che cadeva di domenica) il Ivfaggiore inglese [... ] volle e presenziò colle sue truppe a una S. ·Messa e il Te Deum di ringraziamento. 4

Antonina Paggetti era tra i presenti.

Si è andati alla messa . Mi ricordo come ora, con don Aldo che allora era il prete.

L eo Berbeglìa descr ive i festeggiamenti in Piazza Torrigiani a G io iella.

Un pomer iggio dettero uno spettacolo su ll a piazzettac'erano le ballerine. Loro sono arrivati il 26, e lo spettacolo sarà stato il 28 o il 29: avevano organizzato un palco su un camion . Ci invitarono tu tti a questa festicciola, a questo spettacolo, dove insieme alle ballerine facevano i clown, ci tenevano un po' alleg.ri, però noi eravamo tutti presi dal d overe rimettere a posto la roba, siccome avevano spostato le cose da una casa ad un'altra "Questo e il tuo ... "

Tony Fownes che scrisse che il 28 fu proiettato un film show nel centro abitato vici n o, presumib il mente Vaiano, e i Somersets , che erano stati temporaneamente ritirati dal fronte e si stavano riposando a Poggio del Papa, videro George Washington Slept !-!ere con Anne Sheridan e J ack Benny.

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Mentre guardavamo il film ogni tanto si udiva un boato, allorquando una granata isolata pioveva rra gli edifi ci della ci ttà. 5

Il 30 g iugno il fi lm show preparato per il 2°/4° Hants venne bruscamente interrotto dall'approssimarsi di un apparecchio nemico nelle vicinanze. Adele Tavini racconta ciò che accadde a Le Cappezzine quando arrivarono g li Alleati.

Tl giorno che era pas sato il fronte si faceva festa perch é ci si sen ti va liberi. Portavamo <la b e re agli A lleaci e c'erano fiori. Stavano all'Istituro Vegni, a Le Capezzine, in un collegio. Stavano bene lì perché c'erano i dormitori, le cucine. Rim anevan o lì finch é non li ha n no mandati v ia, perché g li davano il cambio.

Dopo ta nt e pr ivazioni sembrava che g li All eat i avessero port ato l'abbondanza. Leo Berbeg lia racconta del cibo che venne distribuito da g li Alleati.

Ci offri r ono cioccolate, sigarette, caramelle, pan e . Scioccati dal bianco pane - noi credevamo che fosse di ri so per ché era talmente bianco . G li Alleati c i po rtaro no tutto. Io e F elice Giulietti mangiammo carne in scatola, a rgentina, e il primo pane bianco ch e io avevo mangiato, davanti a casa Berna. Non avevamo le p osate, si fece una forchetta co n un pez:t.0 di legno come i cinesi ... poi c'erano tè, caffè; poi, da buoni italiani, cominciò il mercato nero . Io abitavo lì, dava nti al barbiere e quindi ho visto tu tto. Il barb iere aveva organizz ato il suo salone dentr o l'ingr esso del Palano Torrigiani: "Di d ove sei?" chiedeva ai soldati, "Di Liverpool," rispondevan o. Faceva i capeW, la barba, e vendeva scato le di s iga rette, c inquanta sigarette all ' una , le New Cut , l e Chesterfield e poi le Carnei e le Luck y Scrikc.

Profumatissime!

I Wes t Kents e i Buffe tùrono acquart ierati a Castiglione del Lago il 29 e il 30 giugno. Dino Sacchi si ricorda soprattutto di quelli che alloggiarono nella sua abita z ione racco ntava .

Quando sono arrivati hanno dormito qui, in qu esta ca sa 111 via Rom a. Poi , c'era un a ltro conta din o qui , Bianconi, e qualcuno and ò là . l pr imi due giorni era no sem pre all'erta, per paura che ritornassero i tedeschi ...

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A Castiglione non c'era pm niente, non s1 trovava pm niente. Noi, c'aveva mo tutto, perché eravamo contadini in campagna. C'avevamo il grano, il vino, l'o lio, lUtto, ma in paese non c'era niente, non c'era più niente Le ultime due settimane quando c'erano ancora i tedesch i a.rrivarono gli iogles.i e noi eravamo sempre in me;;,'.to. Avevano un sacco di cioccolata e me la davano, mica gliela chiedevo io ma me la davano.

Anche la moglie di Dino, Feiicetta Foicolini, si ricorda della cioccolata, Io ero piccolina ma mi ricordo che stavar:no dentro i rifugi fra la Piana e Petrignano, a Berconi, in quella ;;,ona Jì. Mia madre aveva due bambine, io e m ia sorella, eravamo sotto te.tra. Allora, quando dovevamo andare per i nostri bisogni corporali avevamo pau.ra e ci prendeva la diarrea. lo avevo c.1uattro anni C'era un fosso, andavamo lì di corsa e poi entravamo dentro. E poi mi ricordo nella nostra casa un certo Bill, e lui diceva, "Mie bambine, mie bambine," perché anche lui aveva delle bambine. Ci disse, "Dammi le bambine," poi ci dava la ciocco lata . "Mangia la cioccolata ." A ll ora, diarrea di nuovo .

Mariuccia Viti, come pure Dino Sacchi, non avevano affatto sofferto la fame durante tutto il periodo d'occupazione tedesca e durante la battaglia, ma ciò che era mancato loro erano le sigarette .

Per i viveri, onestamente, in casa mia non abbiamo sofferto, assolutamente no, perché avevamo un po' di campagna. Io s inceramente la fame non l' ho sofferta. L'unica cosa che m i mancava erano le sigarette. Avevo cominciato a tred ic i ann i a fuma.re. C'era il ta'.!,ionamento. To e.lavo i miei punti per i v iveri a qualche operaio e loro mi davano la possibilità di avere le sigarette. Facevamo uno scambio ili merce. lo prendevo zucchero, pane, pasta o qualcosa in casa e li davo all'operaio che in cambio mi dava le sue sigarette. Piccoli trucchi . . . poi ... sì, addirittura fumavo il t rinciato, pig liavo l e foglie di tabacco, poi con le cartine si facevano le sigarette, quello sì . Disagi ce ne sono stati. In casa mia per quello che r iguardava l' alimentazione non c'erano problemi per c hé c'erano patate, verdure - avevamo la campagna, ci clava la poss ibilità di avere il maiale, ci facevamo il prosciutto.

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Mariuccia non lasci a capi re se riu sc ì a pro cura rsi le s igarette dop o l'a rrivo de g li Alleati, lega lmente o ricorrendo a que l mercato nero di c ui parl ava Leo Berbeglia.

'Grazie' a ll e sigarette Dino imparò qualc he parola d'in g lese .

I o avevo imparato so lo a dire " Have you got a match please?", cioè "cerco un fiammifero". Ci davan o quei barattoli di sigarette, barratoli di lamiera, e dentro c'era n o cento sigarette. Eravam o ragazzi .. . e gua nd o sono partiù q uesti inglesi ci hanno lasciato un barattolo.

Eg li strinse a mic izia con un soldato a lleato .

Lo chiamavamo 'il cuoco' perché faceva sempre il tè. Era un uomo robusto, un po' anzianotto, su cinquant'anni, allora se mbrava vecc hio perché io e ro un ra gazzino. Mi vo leva b en e, mi teneva sempre c on sé, lo aiutavo . Io por tavo la legna perché accendeva il fuoco, facevano dei grossi calderoni qui, sorto casa, perché questo palazzo non c'era. C'erano le scalle per le mucche, i v i telli che c'avevamo qui. II fo rno per fare il pane. E lui faceva semp r e questo t è. e fa ceva tanto. Ci metteva non solo acqua, ma a nc he latte condensato in polvere, aveva un mestolo e poi quando buctava giù q uesto tè, il tè c'avevano in sacche tti grossi, non erano fi ltri, erano proprio foglie di tè. Un sa cc o versava d entro e poi 6tirava. Poi arrivavano i soldati con ognuno la sua tazza, e dentro mettevano le foglie e tutto, e beveva n o qu esto tè. Sono sta ti qui quindi ci giorni, venti gio rni, e siamo diven tati a mici. Penso che si chiamava John .

Allora, noi c'avevamo un pozzo, un pozzo dell'ac qu a, ed io, ragaz zo, avevo disegnat o g li aere i che ve devo passare. E lui diceva, "Ques to è inglese, è un Lightning, e invece quell'altro è tedes co, è un Fokke." Qualche volta la domenica scava con noi a ma ngiar e, mangiavam o insi eme - lui solo, no n tu tti - qualch e volta è ve n uto anc he a messa insie me a m e, i n chiesa. Si divertiva con me . .. io ero un ragazzino .. . quando è andato vja piangeva.

Jo hn fors e appa rteneva a lla 1o• Division Jndian Army c he, assieme a l la 2• divi s io ne neo ze landese, ri mase temporaneamente a Casti g lione, o ne l le sue vicinanze, nel mese di luglio, prima di ricacci are i tedeschi su per la valle del l'A mo , verso Arezzo e poi Firenze, affi an cando la British 4th Divisione la 6· d ivisi on e corazzata. Dino non seppe più null a di lui .

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Adele Tavini dice che i soldati Alleati allogg iati a l l'Istituto Vegn i piacevano parecchio alle ragazze de l posto.

Le ragazzine c'erano sempre intorno a.gli Alleati che si trovavano bene qui perché venivano su e ballavano nelle famiglie . C'era un cugino mio che suonava la fisarmonica e ce n'erano due che venivano sempre da noi . Passavamo le serate i nsieme, poi venivano a ballare con no i . Con no i s i comportavano bene, anzi ci difendevano se c1ualcuno non si comportava bene. Sempre, sempre mi r i cordo quei due ragazzi .. . si sa, per ragazzi si intende gli ameri cani, gli. inglesi. Le ragazze si montavano la testa . "C h e vogliono da me? Sono sposato e ho un figlio di nove anni," si lamentava uno d i loro. Non ci hanno dato noia, abbiamo fatto am i cizia. Ci portavano il cioccolato C'era E lda, m ia sorella p iù piccola, andavano sempre ad aspettar la all ' uscita della scuola ad accompagnarla sempre fuori del campo.

Furono almeno due famiglie italiane che videro concretamente riconosc iuto l'aiuto ma anche l'amicizia d imostrata a i soldati a ll eati, mettendo continuamente a repentaglio la propria inco lumità Dino Sacchi parla d i s uo zio, che prestò soccorso ad un aviere alleato a Fonte Pecciano .

Allora, questo ragazzo dopo un paio di giorni che erano passati g li inglesi, tornò con gli ingJesi. Dopo sci mesi allo zio, che s i ch iamava Sacco Giuseppe, arrivò dall'Inghil terra, dal re, un ringraziarnento, un diploma, scritto in i taliano. Questo ragazzo ebbe tanto paura che i tedeschi l'avrebbe ammazzato se l'avessero trovato che guando era tornato in Inghi l terra si vede c h e ha raccontato tutto ai suoi superiori . Questo diploma mio zio ce l'aveva sempre, ma ora lui è morto.

Silvana Chionne ripor ta un altro e p isod io in cui gli Alleati riconobbe ro ad un civile italiano il merito di aver aiutato un mi litare br itanni co .

La Villa Cartoni era di mia cugina, no? Aveva.no dei contadini sotto Cit tà deil~L Pieve , tra Ficulle e quei boschi., e uno di l oro aveva salvato un inglese. L' ha nascosto nel campo e po i l'ha coperto con tutte le spine sopra. I tedeschi sono arrivati con i camion m a lui era talmente b ravo non l' hanno t rovato. Quan d o sono venuti gli inglesi gli hanno lasciato un lasciapassare e con

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questo bigliettino il marito della cug.ina andò - era fiorenti.noan dò a F irem:e dalla Villa Cartoni, perché c'aveva la mamma e voleva sapere se era ancora viva . Allora, faceva l'autostop con l'esercito inglese. Credevano che c1uesto lasciapassare fosse di lui, e l'hanno portato con loro.

Chiaramente, la maggior parte dei contadini aveva ben altro in testa che non i viaggi, poiché la battaglia era stata in gran parte combattuta nelle case in cu i essi vivevano e sulla terra che essi coltivavano. Non c'è dubbio che il contadino in questione era stato più che contento di consegnare il salvacondotto a l suo padrone, specialmente se lo avesse aiutato a tornare ad essere autonomo. Maria Reattelli ha già accennato al fatto che suo padre in s isté affinché venissero ricostruit e le case coloniche dei suoi contadini, prima ancora di casa sua . Lei continua,

T contadini se ne erano a n dati via per mettersi a l si curo, perché le loro case non era no rimas te in piedi, e poi erano state anche rninate, perciò erano perico l osissime. Non so dove se ne andarono .

Le case si trovavano tutte lungo la strada che dal Pescia porta dentro a Castiglio n e de l Lago e ciascuna di esse si era sostenuta una dura battaglia. Stando a quanto dice Fedora, il padrone della famiglia Coppetti, da Ranciano, la pensava diversamente sul benessere dei suoi contadini.

Il mio babbo era del '94 e il fronte è passato nel '44. Era . tanto depresso perché non ve deva più tu t ta la sua roba , non aveva più niente. A quell'età, oramai . . . "Liberati, ma a che co sa serve a me? Siamo sa lvi ma non abbiamo più niente. Un figlio mono, la casa bruciata, le bestie morte. Che torniamo a fare?", disse. Tnvece la mia mam m a, con le buone maniere, a mio babbo diceva, "Domenico, noialtri dobbiamo ritornare, che pian piano ricominciamo. Al padrone gli si darà niente, basta ch e s.i'potrà fare qualcosa per noi ." Non c'era verso ma la mia mamma e il mi o babbo tornarono lì Io stesso.

Era una tragedia, la casa tutta cascata. C'era solo il trincio, non avevamo grano, ni ente. Niente, perché tutto era stato cannoneggi ato. I maiali c' avevano portato via. Le b estie tutte e quattro morte. Gli ingles i ci hanno cavato le bestie fuori dalle stalle e le hanno messe nell'aia a ciarle fuoco . Può capire lei, era il mese cli giugno, con que i caldi che erano dovevano bruciarle perché la puzza c'era.

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Non c'avevamo un pollo, niente, niente. Lei consideri, un contadino rimettersi in pianta, da trovare, da comprare. Soprattutto la gallina per le uova. Pian piano abbiamo fatto tutto quello che si è potuto fare, però le tribolazioni era no tante, perché il padrone non era d'accordo di comprarci le bestie, allora il contadino come si doveva fare? C'era il terreno da lavorare e trovare una bestia dall'una o dall'altra. Mia madre aveva comprato due pollastre picco le così e con c1uelle aveva rifatto il pollaio.

Ernesta Ridoni descrive il suo ritorno a casa così:

La casa era distrutta, le bestie non c'erano più - noialui. s'era contad ini , coloni, c'era il padrone . Allora, lì non c 'e ra niente da fare, perché non avevamo più una bestia, non avevamo niente. Per disgrazia, diciamo, poveracci - una famiglia distrutta, i Tartacca, il podere, la casa era libera e si venne qua, in q u ella casa dove abbiamo fatto l'Agritu1ismo.

Marina Ronca ebbe maggior fortuna poiché la s ua casa, Podere Nazareno, era rimasta in piedi, benché lei fosse costretta a dormire a pianterreno a causa dei gravi danni subiti dal piano superiore. Marina rip ensò alle oche rima ste tutte morte o ferite, mentre sull'uso dei tedeschi di rilasciare , talvolta , gli anima i i rubati durante la ritirata, invece di nutrirsene, ecco cosa racconta Dino Sacchi .

Al contadino della Bandita gli aveva n o portato via tutte le bestie, i tedeschi, le portavano via. perché le ucci d evano e le mangi avano . Dungue, un paio di buoi li abbiamo trovati a Terontola, da un altro contadino . Dopo i te d esc hi erano scappati e li avevano lasciati lì. E due mucche, due mucche per il latte, no? Ugu ale, da un altro contadino. Ma dopo cinque o sei m es i lo zio li ba ritrovati. "A noi ci hanno portato via un paio di buo i e due mucche," disse. "Ma guar da te, quel tizio c'ha un paio d i buoi e non sa di chi sono e da l'altra famiglia là ci sono due muc ch e, le hanno lasciate i tedeschi." Ci andammo a vedere ed erano le nostre, ce l e ridettero. Nlio zio gli dette <.1ualcosa per averle governate. Era un momenta ccio. Queste due mucche cì davano il latte, erano importanti.

Sebbene quando la famiglia Reattelli rientrò a Castiglione il fro nte fosse già passato e, per dirla con le parole di Maria, "il peggio era passato", essa si trovò

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sub ito a dover fa re i con ti con i danni alla casa ed anche co n i danni provocati dalle truppe vi avevano trovato a l lo gg io M a ria continua,

Io ho tr ova to in casa i gollisti, i o c'ho facta un a litigata immediat a perch é av eva n o se que st r a to t utta la casa. E c os ì litigando litigando mi so no fatta d are quattro stanze e loro sono rim as ti du e g iorni po i so no par titi ed è a rrivato il Comando ingl ese 6 • ella stanza là davanti, che fa parte della c in ta muraria e d a lla c1u a le c'è un bel pa no rama sul lago, avevano m ess o il Ge ni oc'erano tutti i ta,·oli da disegno dove preparavano i ponti per il Valdarno. Il G enio h a a nche s minate tutta la zona .

I Ge nieri appartenevano all a sezione ponti e1i A, inco rporata nell a 10"di vis ione indiana.

Oltre ad elaborare i piani per il prosegui mento della battag lia, i comandanti in g lesi dovevano gestire la situaz ione local e e le rel at ive cont inge nze così co me si presentavano. In assenza di una q ualche a utorità , la legge e l'ordine si erano praticamente di ss olti. S i verificavano piccoli c rimini e gli a nimi si es aspera vano fac ilm e nte. Adele Tavin i ra cco nta del furto avvenuto a casa s ua,

Qu a ndo ci s iam o torn ati che i ted es chi n o n c' era no più, non c'era manc o la r o ba che avevamo nascosto den tr o la ca pa nna. La co lp a era de i t edeschi , degli ing lesi , però e ra come ad esso, dicono g li albanes i ma chissà qu a nti italiani ci so n o in m ezzo. Adess o c'è la sc usa di que st i extra co munitari , so no tutti lad ri. Per ò, la roba l'abbiamo rivista perché la mamma c'aveva le lenzuo la co n le cifr e a pu nto cro ce . ..

Voleva, cioè , dire ch e quell a rob a poté rivederla nelle a bitazioni de i v icini.

C'era anche Io zu cch ero sot to perc hé ci da va n o a tutti l a tessera. Tanto, tanto : [c ioè] era p oc o, ma noi non ne face va mo uso. C' eran o quattro chili e mezzo a l me se perché c 'era me zzo chilo a te sta . Chi l' ha preso ? I tedesc hi n o, perc hé d oveva n o rovesciare la terra per pr e nderl o Cr edo di no

Mari a Bro zze tti av e va avuto un 'es peri e n za simile.

Av ev am o u n armadio dove te nevamo il tela io, e ogget ti vari , che fu svuotato Avevano portato via tutto, ma non cr ediamo c h e fo sse ro stati i t edes chi. Avevamo in sa cchi le penn e di ga llina - eravamo po ve retti - e ci si dor miva . In mezz o a que sto sacco avevamo n as cost o una sveglia c h e era dallo zio in r\merica

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che ci aveva mandato. Ci tenevamo tanto, e l'avevamo nascosta den tro questo materasso. Quella non cera p iù. Dopo diversi anni casual.mente in casa di questa persona la vicli. "Questa è la mia."

"No, no, questa l'ha comprata mio figlio ." O metters i a udare, o gridare , o rimanere zitta - e io sono rimasta zitta Non per il val.ore , per il ricordo , era molto bellina.

Potevano ver i ficars i anche rappresaglie contro i fascisti locali o persino co ntro i tedeschi prigionieri di guerra. Silvana Chio nn e , ri esce a dare un'idea dell'intensità dei se nti menti che si provavano allora, Dopo d ue giorni del fronte è passato da c1ui, andando verso la Villa, u n cam i on inglese con i prigionieri delle SS. Gli inglesi li avevano accerch_iati, erano ritti con l' e lmetto. La poca ge nt e che è stata fuori g li gridava, "Assassini, assassini."

D'altra parie i sentimenti non erano da una parte so la . li nonno di Gu id o Lana, fascista dalla nascita del partito, rimase di stucco incontrando alcun i ufficiali ing lesi all'IsolaPo lvese.

L'Isola Polvesc era proprietà privata, e il proprietario aveva sposato una inglese. Durante i giorni che si raccontava all'Isola si era mangiato tutto quello che e ra possibile mangiare. E eravamo proprio arrivati alla fame. Anche perché i pescatori non si fid avano di uscire perché i caccia inglesi gli sparavano, quindi erano di corsa. Allora u na sera di sse que sto pescatore, " P erc hé n on si prova ad arrivare a Po lvese?" r.\ Polvese c'erano due con tad ini. "Qualcosa se caso si riesce ad avere." Allora il povero nonno che conosceva molto be n e il proprietario d ell'Iso la disse, "Ci vengo anch'io." An d aro n o con queste tre barche e c'era anche qualche donna . I contadini all'inizio si erano spaventati, perché non sapevano chi erano, ma quando arriva r ono e videro scendere il mio nonnoperché era un personaggio - dissero, "Giova111ù, c'è anche lei, c'è anche lei. Venga, venga." E il nonno andò su al palazzo, entrò dentro ed erano a tavo la, c'erano anche gli in g lesi. C'erano gl i inglesi sull'altra spon d a del lago. Questo ufficiale v iene incon tro a mio non no a d a rgli la mano, e il nùo nonno non l'ha stretta. È rima sto male del fatto che ci fossero g li inglesi a pranzo. "Che c'è, G iova nni, " g li dissero, "Questo è il comandante de ll' AMGOTGoverno [1vfilita.re] Alleato dei Territori Occupati." Il comandante disse, "Senta, a noi ci hanno detto ch e a Isola Maggio.re c'è un

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fascista peric o loso e ch e dobbiamo provare ad arres tarlo." "C he io sappia, a Isola Maggiore ci sono due fascisti, io e mio figli o, e non cr ediamo di esse.re p ericolosi. " Do p odiché sj salutarono e ve nn e v ia. Ques ta scoria ci ha ra ccon tato un o dei p escato ri.

Chiaramente g li ingl es i sa pevano chi erano quei fasc isti ma, anche se avessero av uto dei dubbi, que lli che ebb ero a soffr ire ne lle mani dei fasci s ti g lieli avrebbero di ssipati. Guido Lana fu tradito da un prigioniero politico all'Isola Maggiore, uno di q ue lli ch e suo padre s i era ri fiu tato di consegna re a i ted eschi in ritirata.

Fra i confinati, uno di questi ebrei tedeschi c'era un cer to Borg. Quest o, per sca ppare da l castello inve ce di pr endere il v iotto lo ch e sce nde giù da San Fran cesco ne fece un altro e cadde e finì tutto in una spinaia, quindi rimas e mezzo mor to laggiù . Si può immagin are in che co ndizioni e ra , Jo aiutaron o e spogliando lo - c'aveva una maglia e mutand e d i lana , come si fa, ad es tate a porcare ma gli a nda rono ben e perché gli salvai-ono da molte cose. Ne i g io rni s uccess ivi noi siam o andati all'Isol a e g li faceva n o i mas saggi. Quando sono arrivati gli inglesi da Tuoro questo sudi cione andò al com anda nte e gli diss e, " Quell o - io - è il figlio del coma ndan te del campo di con cen trame nto. " E c1ucll o, molto più giudizios o di lui, gli disse, " loi con i bambini di quindici anni n on ci confondia m o." Avevo quindici anni .

Comunque il padre di Gu id o, d ive rsa ment e da Maria R eattelli, non aveva tentato di negoziare con pa rti g iani e com unisti pri ma de ll 'a rrivo deg li Alleati, cos icch é ness uno prese le s ue dife sa quando ·g iunse il momento , ma lgrad o il fatto che si foss e rifiutato di consegnare i prigionieri po liti ci violando le dispos izion i ri cevu te . Gu ido dice,

Una sera ta, su l tardi, il mio babbo era i n vestag lia e p antofole quando sentì qualcuno che bussava. Scese e apri e su ll a soglia c'e ra qu est' ufficial e ingl ese. Spiegò cort ese mente che il g i orno dopo sare bber o venuti a d arrestarlo L'hanno p ortato via e per due anni non sa pevam o dove fosse Ci scriveva ma le lettere no n sono ma i arrivate Come pro tes ta, in tutto quel temp o la barba non si era mai fatta e non fumava, che per lui era molto so rp rende nte perch é era un fumatore accanito. Infatti l' avevano p ortato e incarcerato gi ù a Pa dula, vic ino a Na poli. Quindi tornai a Castiglio ne del Lago per la seconda vo lta con il resto della mia famiglia.

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NOTE AL CAPITOLO 16

I . Don Remo Serafini cita il diario di don Angelo Gori, Storia di Vaiano , p. 218

2. Don Remo Serafini cita il diario di don Tommaso Vecchi, Storia della Chiesa di Santa Maria Maddalena in Castiglione del Lago, p. 125

3 . «EighthAnny News», I lug lio 1944.

4. Don Remo Serafini cita il diario di don Tommaso Vecchi , Storia della Chiesa di Santa Maria Maddalena in Castiglione del Lago , p. 125.

5. Diario di guerra (inedito) di Tony Fownes.

6 . Non è chiaro chi fossero questi ufficiali francesi. Il CEF attraversò la Val d'Orcia dal 22 al 27 giugno 1944.

CAPITOLO 17

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Dopo la battaglia - Le perdite

1 civili feriti tornarono gradualmente a casa dagli ospedali, ma sfortunatamente il numero dei morti e dei feriti continuò a crescere ancora a lungo dopo il passaggio del fronte. La causa principal e era rappresentate dalle mine e dalle armi disperse in gran quantità, molte delle quali finivano nelle mani dei bambini.

Jack Doy le, Graz ie ll a Mencarelli, Vittoria Olivo, il fratello di Antonia Vin erba ed il padre di Mariuccia Viti furono quattro tra i molti civili ricoverati dagli Alleati ali' ospedale di Orvieto. Silvana Chionne descrive ciò che accadde a Vaiano.

Gli inglesi portarono tutti i malati ad Orvieto C'era questa signora rifugiata nella mia cantina, di sotto, che aveva preso uo infezione nel sedere - avev a un buco così! un puzzo, un puzzo ... -e aveva la febbre altissima. Allora, facevano bollire un tegamino d'acqua con un po' di sale, e lo tiravano sopra. Non c'era nient ' a lt ro , non avevamo nulla . Sono arrivati questi ingle s i, l ' h anno caricata in una barella, il marito veniva da Cimbano, m ieteva il grano qui, a casa mia, dopo si presen t ò al Comando con tutti i dati e l'hanno portata ad Orvieto.

Qualcuno ovviamente morì prima ancora di poter essere ricoverato all'ospedale, come nel caso della madre di Adriana Sordi, mentre a Cast iglione del Lago una bambina, che era l'unica sopravvissuta di una famiglia sterminata durante un raid aereo, morì due settimane più tardi in c ir costanze misteriose. Ma ria Reattelli sp iega l'accaduto.

E rano farmacisti e abitavano dove adesso c' è il Bar Latino.

L a casa è stata ricos t ruita, ed è l'unica moderna in paese .

Sfortuna t issimi! Era rimasta viva la bambina, che era. nella culla, sono morti i ge1ùtori ... disgraziati proprio. Poi è morra la bambina.

Ma non so perché probabilmente c'aveva delle complicazioni. Può

CAPITOLO 17
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darsi che è stata anche feri ta , perché era crollato tutto - s i trovava in camera dov e loro sono morti . Forse non avevano trovato il latte, una cosa del genere.

Enzo Gilini, che aveva sei mesi in quel tempo, ricorda che sua madre, Aldovina Tarquini, era stata la balia di quella bambina.

Le dava il mio latte. J\!Cia madre parlava di una ragazzina rimasta tutta sola, con tutti i suoi familiari morti.

Lo stesso Enzo era scampato alla morte per un soffio in un altro incidente. Insieme i suoi gen itori e le due sorelle T ina e Maura si erano rifugiati in un a stalla a Soccorso - località vicino a Castiglione, lungo la strada per Pozzuolo. La stalla venne colpita da una scheggia di proiettile e sua madre rimase ferita. Proprio qualche secondo prima lo aveva affidato alla so rell a maggiore Tina . Sua madre riportò una fer ita alla gamba ma si rifiutò di andare ad Orvieto dove avrebbero voluto portarla, poiché era preoccupata che qualcuno si prendesse cura della famiglia . Enzo rimase scioccato per tre giorni, dopo di che ebbe a soffrire causa di un ascesso, ma non si ric orda chi s i prese cura di lui , né dove. Alla fine, da Orvieto i fe ri ti furono rimandati a casa. Come il padre di Mariuccia Viti , che era stato portato a casa da alcuni canadesi a bordo dei loro mezzi di trasporto , anche Graziella Mencarelli e Vittoria Olivo vennero riaccompagnate a casa dagli Alleati. Graziella Mencarelli ricorda,

Questa ragazza, la Vittoria, aveva la sore lla , la Gisella, che è andata a prenderla con un'ambulanza inglese. Allora mia madre disse, "lo torno con te."Siamo tornate tutte insieme . C i siamo messe in questo porticato ad aspettare, c'avevano messo due ore in più del previsto perché le strade erano piene cli buche. Partimmo. Lei aveva il lettino, io ero in terra .. . che dolore ... non mi avevano potuto ingessare. Io strillavo e lei ancora di più . Allora ci hanno ferma to, erano le due di notte, eravamo su a 1'1onteleone. Aveva mo visto dalla strada una luce in una casa perché c'era una persona che stava male e allora si erano alzati. La sorella di questa ferita è andata a bussare per chiedere se ci potevano ospitare. Avevano appoggiato la barella su una seggiola. i'vli avevano regalate una pa lla di Natale, arancionel'ho tenu ta per tanto tempo. Il giorno dopo siamo partite.

JI recupero di Graziella fu lento. Sua madre, che pure era stata ferita, rifiutò, come la madre di Enzo, di andarsi a curare per non dover lasciare i figli da soli.

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Due volte alla settimana la mia mamma mi portava su ali' ospeda le . Anche lei è stata ferita, aveva il timpano.. . ad un certo punto quest'orecchio ha cominciato a farle tanto tanto male e allora il medico di Castiglione l'ha fatta vis itare da uno specialista. Doveva andare a Perugia a farsi operare ma lei non c'è voluta andare. "Chi si occuperà dei miei figli?", ha chiesto. Le è andata bene perché è guarita lo stesso. È stata tanto male a l punto che non poteva portarmi più a fare le medicazioni e allora è arrivata una mia z ia dalla campagna Veniva in bicicletta e mi metteva dove c'era il portabagagli cli ferro e dopo un anno ha ricamminato.

Il numero dei mort i e dei feriti italiani continuò a sal ire dopo il passaggio de l fronte . Gli inc identi e le fatalità erano provocati dalle mine e dagli altri ordigni bellici ab bandonati. MariaReattelli accennò al fatto che uno dei compiti deg li ingegneri che stavano a casa sua era la bo nifica de i campi minati sulla terra di famiglia. Così rìcorda,

Dopo la battaglia la prima volta che è andato lungo la strada un contadino ad arare è saltato per aria con i buoi. Era tutta minata completamente. Gli inglesi sono stati circa tre mesi a sminare. Poi nel '58 o '59 mio marito che è stato in Artiglieria, passata la guerra c'era q u alcosa che non gli andava bene, ha richiamato l'artiglieria italiana, hanno risminato e hanno trovato un cumulo grande cli materiale bellico e mine . . . era terribile, la zona era min ata completamente, anche a l cli là d ella ferrovia era tutta m inata .

Il contad ino citato da Maria era il padre di Mar ina Ronca . Mar ina r ipre nde la stor ia,

Dopo, il 7 luglio, u na mina tedesca è saltata in aria e ha ammazzato mio padre davanti al cimitero cli Castiglione del Lago.

C'è questa specie cli casa alta dove c'era il tabac co, ques ta è stata costruita dopo il fronte. Noi, prima, avevamo mietuto il grano, tutto era andato bene, venivano degli amici ad a iutar ci, era l' ultimo giorno, era un giorno di festa. Passando, la macchina, quella che tiravano i buoi, grattando così con la lama ha scoperto delle mine.

J\tlio padre era andato ava n ti a q uello che era sopra la macchina e ha messo su un piede . Mario, è rimasto ferito , era un fratello di mia zia , e anche un ' a ltra signora che stava lì vicino al ci.J.nitero.

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Con la rnina anticarro è saltato in aria anche un bue e l'ha sfasc iato . E uno si è rovesciato dentro il fosso, d e ntro la forma e li gli inglesi l'hanno ammazzato perché sarebbe sta to pericoloso andare a farlo gir are , a farlo rialzare, perché il terreno era pieno di mine . Lo zio non c'era, c'erano la mia mamma, mia zia, io - la più grande -e due miei cugini.

Din o Sacchi e suo zio evitarono per poco una fine simile, In quel periodo, dalla inia casa qui fin giù il lago era tutta agricoltura, non c'erano case, e i tedeschi avevano messo le mine. Il mio po vero zio aveva un altro podere vicino a Pescia, a La Bandita .. . zona Osteraccia, e avev amo un contadino. Il m io pov ero zio disse, "Aneliamo a vedere che cosa è successo, se sono tutti morti." Ci sono rimasti perché avevano anche le bestie. U n giorno si partì, si andò verso il lago e si andava a mezza s trada li. Mentre eravamo per strada ci fermò un altro contadino. "Ferma tevi, è tutto minato qui", ci disse. N oi, per fortuna, l e mine le avevano messe a passo d'uomo, e fortllna t amen te avevamo messo i piedi pri ma qua, poi là e non le avevamo toccate. Dopo ci eravamo accor ti, si v ede v ano anche Allora, che pen sa che facemmo? Ci si fermò e si t ornò indietro. Un altro contadino aveva tira t o fuori i buoi per andare a lavorare il terreno Trovò una cli ques t e mine e saltò per aria.

L'uomo cui si riferiva era il padre di Marina.

Noi avevamo visto questi buoi. Uno era piuttosto sfacellato. Aveva calpestato questa mina, che era scoppiata e così era morto . E noi ci dicevamo, "Madonna inia, guarda dove siamo andati a finire! Che fortuna abbiamo avuto!" E dopo questo altri contadini questo bue l' avevano spezzato - dopo tutto, era morto - e se ne por t arono un pezzo, mi ricordo, perché si diceva, "Tan to, è estate, diventerà cattivo." Allora, noi lo met temmo dentro il pozzo perché ci stava più fresco. Un giorno, due, si manteneva, vicino all'acqua, non che tocc ò. Per due o tre giorni mangiammo ques t a carne, perché all ora dove si andava a pren derla? Non c'era più mente.

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Giulio Cardini descrive così il fascin o che i l campo di battaglia esercitava sui bambini.

Noi ragazzi ci divertivamo, andav amo in giro per i campi do ve si trovavano bra ccia , ga mbe , t este e armi, carri armati sventrati, tutto Io avevo fatto una collezione di armi stupe nd a, perché in fondo alla cantina c'è una s p ecie di gro tta, avevo na scosto tutto li. D opo i carabinieri lo venivano a sapere - c'è sempre la gente che fa la spia - e allora vennero e po rtarono via tutto guanto. S ai c ome fanno in bat taglia, abban d onano, e per un ragazzino de ll' età mia , logi ca mente, è stato indimentica bile tutto questo fa tto .

Giulio fu più fortu nato de l fratello di Celest in o Dioni s i poiché n on do vette sop portare conseguenze per la sua cu ri osità . Celestino d escr isse ciò che accadde al fratello .

Io avevo tredici anni . Noi ragazzi andav amo a r ub are i meloni v ic i n o a gucsta pianta ch e si ch i ama 'la gu ercina' .

C'erano armi disperse da tutte le pa r ci e dicevano che alla guercia c'erano due mi t ragliatrici, bo m be a mano - g u elle ted esche con il m ani co ... erano leta li - e tanti moschetti. Allora un f,l10rno da solo ci va d o all a guercia, pre nd o un moschet t o e mi m e t to a sp arar e. f\d un certo m ome n to arrivò mio fratello e c1uesto ragaz:w che era un intenditore, p erché era stato vo lontario nella R epubblica Sociale Quando l'Italia è a ndata c on gli t\lleati la guerra era persa dalla parte dell'Italia, ma dall a part e dei giovani c'è s tato tanto risentimento c ontro questo tradimento fatto ai tede schi. A ll ora diversi ragazzi del paese sono partiti volon t ari e sono andati a Perugi a ad arruolars i.

L ' Italia, come accennato sopra, aveva dichiarato guerra aUa Germania il 13 ottobre 1943 . ' Co s ì racconta Celestino,

l'vli rin1proveravano, erano p iù gran di di me, ma io presi la mitragliatrice e mi m is i a sparare alle co lon n e di carr i armati alleati che passarono lungo la s t a tal e co m e se non posso. Allora, c'er a il passaggi o a livello, e dalle Ma cchie arrivarono colonne di ca rri armati che a ndavano s u verso Castiglione del Lago, e i treni n on viaggiavano. Ci guardarono co n il binocolo, ci danno una sventaglia e seguitav amo li per poco più di un ora a sparare . Io , mio fra te ll o Sisto, Alt ero e u no che s i chiamava Leonardo. Ad un ceno momento

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si rideva anche - come posso dire - era un diverrimento. Ad un certo momento sentii da dietro un 'A lt' . Vedemmo che c'erano due poliziotti militari con la pistola puntata . La polizia inglese, che c'avevano un piccolo Comando a Sanfatucchio, andando giù a sinistra dove c'è il supermercato Spesafacile c'è una casa e lì c'avevano una specie di Comando e ci dicevano, "Adesso portate tutte queste armi con noi," e ci fecero fare due viaggi, ci accompagnarono sempre e mettemmo guesti armi nei press i di questa casa. Ad un certo momento si ridevano fra di loro, capivano la nostra stupidità, e ci dissero "Adesso prigionieri." Allora, ci misero dentro un locale, chiusero la porta a chiave, ma c'era la finestra aperta Poco dopo mio fratello fu ucciso da una bomba che sembrava una penna stilografica. A Sanfatucchio, alla cinta de l cimitero, c'erano tante di queste penne. l'vlio fratello era con un amico e colse una candela. Disse a guesto amic o, "Guarda, fuma." "Buttala giù, buttala, è una bomba," e in questo momento gli scoppiò e lu i morì. Aveva diciassette anni Ma cli questi casi ne sono capitati tanti. Poi c'era tanta gente che per curiosità, voleva smontare gli oggetti

Marina Ronca racconta una tragedia simile avvenuta a Vitellino .

C'era una famig lia che aveva due gemelli, Romolo e Remo, e Remo morì per una bomba a mano. Dopo il passaggio del fronte buttarono giù delle penne. Andarono a raccoglierle, pensavano che erano delle belle penne, ma una la presero e scoppiò .

A Fe dora Coppetti è rimasto impresso un episodio drammatico in cui tre bambini rimasero uccisi a Ranc iano .

Pei: il fronte sono morti ere ragazzini piccoli che giocavano : sono rimasti così a corona, inchina ti, tutti sfondati, poverelli. Si era accumulata un po' di robaccia, è andato, si vede, a giocare, ha trovato guesta bomba: è scoppiata e ne sono morti ti:e.

Le morti continuarono a verificarsi per alcuni anni, come ricorda Leo Berbegli a.

Tre ragazzi della Badia, cinque ann i dopo, hanno trovato un proiettile, volevano smontarlo col martello, esp lose e sono morti tre bambini, uno di Quinto, uno cli Paggetti e quello della Cassaiuoli .

.A Binami uguale: uno moi:to e uno invece vivo però ha perso un

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occhio. Trovavano questi proiettili, qu est i bambinetti, curiosi, incuriositi. Non fu fatta un'opera di bon ifica qui. Il padre di uno di questi bambini, il marito della Elena Cassaiuoli, è quello che mori con il trattore con una mina anticarro per la strada di Pozzuolo : passò sopra con il trattore questa mina anticarro, saltò, e dopo cinque anni gli è morto il figlio con un altro residuo bellico, pensi - era il suo destino.

Tanto le anni più piccole, quanto quelle di dimensioni maggiori, come i tanks, furono abbandonate in gran quantità: nessuno infatti si sarebbe assunto l'onere d i rimuoverle. Fedora Coppetti e Davide Rocchini descrivono l'uso che se ne faceva.

I carri armati erano rirnasti in mezzo ai campi per tanto tempo, per un pa io di anni bu oni. Poi i civili li hanno portati via per servirsi d ei pezzi; le gomme , mi ricordo, le prendeva il mio babbo . Allora si aveva la bicicletta, mica la macchina - e chi ce l'aveva ? - e non si trovavano i copertoni. Per crues t o tagliavano le gonune di quei carri armati e facev ano i coper toni per le b.iciclette,

disse Fedora. Davide aggiunse,

Toccava den tarli perché erano duri, e p oi si arrotolavano sui cerchioni. Da sotto alla Colonetta per arrivare s u a Pucciarelli c'erano quattro carri armati bruciati ... li smo n tavano perché non c'era niente. Si prendevano cinque lire all'ora. Poi si vendeva no le schegge. Per raccogliere il ferro . . . un bel lavoro.

Trag icamente, ci furono anche dei corpi di soldati caduti ed abbandonati sul campo di battaglia. Maria Reattelli descrive la sua reazione al la notizia che un soldato morto era stato lasciato privo di sepoltura sulla sua terra,

Una volta avevo saputo che c'era un soldato tedesco morto nell'azienda e volevo andare a seppellirlo .. . ero molto attiva in queste cose in quell'epoca. Sono andata e mi hanno accompagnato gli inglesi qui, del genio. Quando siamo stati lì io volevo solleva re il bavero per vedere chi era e scrivere alla famiglia. Mi hanno tira to via di forza. Hanno d etto, "Per carità!" perché il p iù delle volte erano minati, li lasciavano fuori, minati di sotto L' hanno coperto e l'hanno lasciato.

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Ernesta Ridoni dice,

C'erano parecchi morti ... sotto la casa nostra c'era un pozzo, si a nd ava a prendere l'acqua. C'era un morto, poveracc io, tutto gonfio, faceva pena. Insomma. due o tre morirono lì, dei tedeschi . Quan d o passò il fronte i due tedeschi che restarono morti li , nessuno li pigliava, nessuno li portava via . Allora un p o' di terra si buttarono, sennò puzzavano, era lo stesso al cimitero di Casamaggiorc.

Leo Berbeglia ha manifestato il timore che possano esserci ancora molte armi spa rse qua e là, che aspettano solo di essere scoperte . A questo proposito Celestino Dionisi dice .

Quest'anno - 2000 - a settem b re io avevo un opera io che arava il terreno, è ve nu to a mc e disse, "Ho trovato un proiettile ." Era un proiettile alleato, l'ho denunciato ai carabinieri e l' hanno recintato. Poi qui, in c1u esto fosso, li c'era. semp re acc1ua perché c'è u na sorgente - adesso è tutto cambiatoe c'era anche sempre pesce, s i pescava. Anch' io in questo ho pescato tan t e bombe. i\,1a n on più di dicci o dodici anni fa . Stracarica Rino zappava da lì con il trattore e una bomba fumogena è esp l osa . Quelle però non sono perico lose.

NOTE AL CAPITOLO 17

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1. Ric hard Lamb , p . 148 .

I soldati del Commonwealth e il ritorno a casa degli italiani

L 'avanzata continua delle truppe alleate verso Arezzo, e più tardi fino alla linea Gotica, portò 'facce nuove ' a Castiglione del Lago , tra cui indiani, polacchi e neozelandesi. I soldati italiani che tornavano a casa si trovavano di fronte a grandi cambiamenti nelle loro situazioni familiari.

Durante la notte tra il 7 e 1'8 luglio, tre giorni dopo che il ritiro della 78• divisione Battleaxe dal fronte e nello stesso momento in cui la 4 a divisione si stava aprendo un varco in Val di Chiana verso Arezzo , il comandante di stato maggiore dell'Ottava armata, genera le di divisione G.P. Walsh, telefonò al Comando della 2a divisone neozelandese dicendo che aveva per loro una missione operativa urgente e che voleva che si iniziassero a muovere verso l'area del lago Trasimeno il giorno seguente.

L'avanzata avrebbe dovuto essere un segreto; tutti i segnali di identificazione dovevano essere cancellati dai veicol i e sia i gradi sui berretti che quelli sulle spallette dovevano essere rimossi. Il 9 ebbe ini zio l ' avanzata verso il lago. La prima autocolonna, quella della batteria 36, lasciò Aree di giorno, seguito poi durante la notte dal Comando della 2" divisione neozelandese e della 6· brigata di fanteria. Il 1O, 11 e 12 luglio la s• brigata &fanteria, un drappello di soldati di divisione e la 4" brigata corazzata li seguirono e quando, il 14, giunse l'ultimo gruppo, l'intero reparto mobile della di v isione era raccolta sul le spo nde del lago Tras imeno. I cingolati pesanti viaggiarono in mezzi adibiti al trasporto dei tanks che impiegarono altri tre g iorni . In una pagina della storia ufficiale, Italy. From Cassino to Trieste, voi. 2, può legg ersi che

gli accampamenti vennero allestiti sotto pini e querce in una deliziosa località campestre .... gran par t e del lago era circondata. da fango e canne, ma laddove era possibile raggiungerla per nuotarvi, l'acqua era piac evolmente tiepida.'

Brian Schofield ricorda che il suo ufficiale, Ken Drummond, alto circa due metri a piedi scalzi, per scommessa fece la traversata del lago. Era un eccellente nuotatore che nel 1942 era già stato insignito di una medaglia per aver salvato due vite nel Me diterraneo. Comunque né Brian né il suo ufficiale poterono

CAPITOLO 18
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godersi il lago , po ic hé alcune unità, fra cui le loro , ebbero g iu sto il tempo 'fare cono scenz a' co n e sso pr im a di essere impiegati nelle operazioni s ul fronte di Arezzo in lu gl io . Là Brian fu fe ri t o e rinvenn e all'ospedale di Caserta, ove la sua g ue rra finì, sebbene i s uoi colleghi sarebbero rimasti in Italia fino alla fine d el ' 45 . 2

Tony Bu llock, un g iovane sol dato diciannov enne appartenente al reparto L, batteria morta i pesanti 39 / 34, del 7° reggimento co ntroc arro neozelandese , la notte de ll' 11 luglio partì alla vo lta del lago Trasim eno -un viaggio di due g iorni - e alle 11 .00 della mattina successiva s i era appen a s istemato per donnir e a Ci v ita Caste ll ana, con il resto del reggimento , quando in s ieme ai suoi conm1ilitoni dei reparti L e P vennero bru sca mente ric hiamat i da l tenente Bates, il comandante della batter ia . Questi li infonnò che avrebbero dovuto tenersi pronti a muovere di nuovo en tro mezz 'ora, poiché era no stat i me ssi a disposizione del la 6" brigata di fa nteria ch e già si trovava nell 'area d e l Tras im e no. A causa dell'errore di qualcuno, l'ordine di unirsi alla 6n brigata di fanteria si era p erso . Le trupp e s i prepararono frettolosamente, riuscirono a gustare una ta zza di tè, e me zz 'ora più tardi parti r ono , accompagnate da due ca mions da tre tonne l late carichi di muni zi oni . Attraversarono Terni e Or v ieto e, da to c he le strade era in condizioni discrete , riuscirono appena a ra gg iungere il lago prima c he facesse buio , scoprendo però che la 6a brigata d i fanter ia s i era già portata avanti ve rs o Cortona. Alle prime luci anche Ton y e la s ua batter ia si dire ssero a nord . 3 La sto ri a ufficia le della batteria 39 /3 4 riporta che

Durante il v iaggio verso nord , dopo aver passato il paese <li Castiglione, il co m andante della bat teria s i sentì mo lto esposto, poiché tutta la strada era so tto osse rva:7.ione dalle alture su ll a destra. 4

Dino Sacc hi si ricorda tutto questo v ia vai e dic e,

Dopo un po' di giorni arriv arono gli a lt ri . . . c 'era n o i neozelandesi, erano dalle co lonie . Mi pare che e ra l'Ottava

A rmata ... Avevano fatto tutte q ueste tende, tendon i grossi, sembrava n o case, in m ezzo al bosco . La mattina pa r tivano tutti, e alla sera arrivavano g li altri d al fronte .

li bosco d i cui parla Din o s i trova a Vite llino , vicino a l la casa di Marina

Ronca, il P odere N azaren o.

George Jones dei Signals arrivò il 12 luglio . Nel feb braio 2001 scrisse che

tu t to il viaggio fu fatto cli notte. C'era la luna piena e una notte p e rfettame nte ca lma, tanto che sembrava c1uasi giorno .

G uida vo una m otoc icl e tt a e v idi per la p rima vol ta i l lago

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percorrendo una strada .in cima ad una collina - saranno state le 3 a .m. circa. La mia unità non permase a lungo nell'area del lago, probabilmente due o tre settimane, p rima di proseguire l'avanzata. A quanto mi ricordo eravamo accampati nel c ortile cli una fa ttoria con una.lunga viale che conduceva dritto giù al lago. Approfittammo della vicinanza all'acqua per fare qualche nuotata - dopo che ci eravamo fat ti largo at tr averso l a vegetazione acquitrinosa per raggiungere il bordo del lago. l'vli ricordo un episodio. Una volta mi trovavo in piedi nei pressi di un pozzo guardando giù verso l'acc1ua, quando questo giovanotto italiano venne verso di me con un conten itore o c1ualcosa d i simile Dal pozzo tirò su un secchio d'acqua in cui lavare quelle cose che stava portando dentro al contenitore. Gli chiesi cosa fossero e mi rispose che si trattava di zampe di rana, invitandomi ad assaggiar le. "Buona, mangiare". Io rifiutai educatamente poiché le zampe <li rana non erano p rop rio il mio genere. 5

Gli accampamenti alleati dettero agli abitanti del posto l'opportunità di guadagnare un po' di denaro di cui c'era tanto bisog no. Fedora Cop petti ricorda alcuni soldat i polacchi aSanfatucchio.

Qui a San Felice c'avevano l'accampamento i polacchi. Vicino al cimitero all ora c'era la macchia, erano accampati li. Portavano qualche so ld o a chi lavava i panni - 500 lire in banconote di occupazione . Le donne di Sanfatucchio, le mogli degli opera i , ci campavano. Andavano alle tende, le davano questi panni e dopo le davano i soldi, un pezzo di sapone, saponette, la cioccolata . . . Ma la mia mamma n on c'aveva passione perché aveva paura. 6

George Jones, proprio come i suoi commilitoni, spese a Castig lione parte de l suo denaro, contribuendo così a sostene re l ' eco nomia lo cale. Egli scrisse,

Ne i miei ricordi Castiglione delle Lago era come un paese incorn i ciato in una cartolina rimasto ill eso nel conflitto a differema Jelle altre città .... Non ebbi mo Ice occas ioni di recarmi in paese. :Mentre i combattimenti infuriavano alla nostra divisione fu ordinato di non mangiare gelati italiani poiché in tempo d i guerra si dubitava delle condiz ioni igieniche . Insomma una di c1uelle volte diedi un'occhiata in un negozio e vidi all'interno questo gelato molto attraente e ne comprai uno . Violai le regole, ma ne valse la

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pena. Così il mio primo gelato italiano lo comprai a Castiglione delle Lago. 7

Presto i neozela nde s i ripresero la marcia e George aggiunge.

Dopo che proseguii l'avanzata da ll'ar ea del lago la mia divisio n e, supportata dai partigiani i ta lian i , combatté molte battaglie contro i tedeschi. La guerra per me finì c1uando raggiungemmo Trieste. 8

I Genieri de l la I oa divisione indiana seg uivano da p r esso i neoze landesi. Guido Lana, che d a poco era tornato dall 'lso la Maggiore con la sua famigliama senza il padre stavolta -par la di loro.

Quando arrivarono gli indiani erano pratica m ente gli ultimi degli t\lleati e cercavano all oggi. Chiaramente nessuno li voleva . E rano le prime pelli nere che si vedevano. Però, l'ufficiale che faceva il giro per gli alloggi si presentò a casa mia. i'vli pare fosse un colon n ello. Gli dico, "Guardi, noi abbiamo il tetto scoperchiato, le stanze di sopra non sono utilizzabili, in più, io c'ho tre donne i n c asa." Lui mi fa, "E dov'è il t uo babbo?" Dico, "11 rn.io babbo e da voialtri." "Come da noi?" voleva sapere . "È prigioniero vos t ro ." "No, non può essere, finita l a guerra ." "L'ave t e preso dopo." Cambia subito a tteggiamento e fa, "Se è possibile non prendo le tue stanze."

In serata tornò e mi fa, "l'm sorry, met to buoni ufficiali." Due capitani, uno era un Sikb Il pr im o si chiamav a Marcello o gualcosa <lei ge nere, ma l'altro n on so co m e si chiamasse, era un poema. Trovarselo d avanti con le muta nd e lunghe come hanno loro, con i capelli sc io l ti e il pettine d i tartaruga in filato così, non era la più bella visione del mondo. Ma era cli una gentile%za .. .

L'altro, Marcello, prendeva l'a bi tudine e e n trava con noi, perché aveva voglia di parlare e vo leva stare insieme a lla ge nte. Allora, mi lamenta i con l'altro, il Sik h, e non disse niente ma il giorno dopo vennero due mili.tari e sc riss ero OffLimits . Quando Marcello ritornò a ll a sera e vide "Ojflimits" c hiese, "Che cosa e successo?"

Allora, era costretto a bussare se voleva entrare.

Di sopra si erano accampati in questo modo . Nella stanza migliore - in quella dove non pioveva dentro - c'era andato c1uesto Sikh perché era p iù importante anche se come grado militare erano ugua le. L'altro invece era sulla stanzina dove pioveva . Avev a

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messo la branda con sopra uno sp io vente e siccome mi dissero, "Non si può mettere c1ualcosa sopra il tetto?" trovarono un telo di u na te nda e lo stesero sopra alla meglio. Lo misero dove stavano loro, e ricolsero l'acqua con la quale facevano il tè. E poi ce l'offrivano - con l'acqua piovana del t etto. A llora io ... non mi piaceva il tè, ma il pove.ro non no diceva, "Si offendono" e allora si mise a disposizione alle cinque c1uando arrivavano. Visto che c'er a lui gli portarono i dolcetti con il miele, den t ro un fazzoletto che tanti anni p rim a era bianco. l'vlio nonno era schizzinoso e da guel giorno alle quattro partiva. Ci sono stati per due o tre mesi.

Anche Maria Reattelli li ebbe come ospit i

Quegli an ni li ricordo con piacere perché ci siamo divertiti con que ?to grande movin1ento in casa. C'era il Genio dell'Ottava Armata. E rano delle colonie, erano ... non voglio dire selvaggi, ma erano vestiti in maniera strana. Uno aveva la pelle di tigre addosso . Poi, qui in casa, nella stanza sotto dove stavano loro, c'era un princ ipe in diano che aveva una specie cli parato che avevano portato i suoi, e dormiva in questo lett o con quattro colonne che se lo p ortavano dietro. In casa nostra c'erano due indiani che montavano la guardia con la. scimitarra. Io e mia sorella si passava cinc1ue volte al giorno per vedere il movimento della scimitarra . E c1uella era anche divertente Poi c'era un corpo di ragazzi neri nel piazza le dell'asilo me ntre nella cantina avevano scavato de i gran buchi e lì avevano messo i gabinetti per loro. Avevan o d ei mezz i anfibi . . . ma così belli . .. avevano delle specie di gambe, e di questi anfibi in garage tanti ne avevamo. Quando hanno rifatto i po nti hanno usato questi mezzi an fibi e poi hanno messo la carreggiata sopra lo credo che c1uesco fosse lo scopo principa le, era una cosa molto velo c e. Qui c'era gente che disegnava, per quel pon te a Pontass ieve vicino a Fire nze c'era rutto sul disegno.

Gli indiani fecero una buona impressione ad Antonina Paggetti, che così ne dice,

Dopo sono venuti gli indiani. E rano belli, erano belli. Tu tti con il tur bante .. . era no alti.

I neozelandesi, d 'altra parte , si erano guadagnati una cattiva reputaz ione. Dopo la fi ne del conflitto in Euro pa, le truppe alleate rimasero in Italia per un

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po' di tempo e i neozelandesi tornarono da Trieste nel lug lio 1945 per accamparsi di nuovo nei pressi del lago Trasimeno. Non tutti passavano il tempo a nuotare , sebbene K.C. Gordon del 26 ° battaglione della 5a brigata di fanteria scrisse nell'autunno 2000 che dopo la guerra era stato s istemato al Lago per parecchi mesi, periodo in cui rischiò seriamente di annegare. 9 Egli non di ce chiaramente come passava il tempo libero ma è certo che non dovendo più portarsi al fronte per combattere , ed essendo impazienti di tornare a casa, i neozelandesi si resero responsabili di una serie di inciden t i, divenuti in seguito parte de l folclore locale. Marina Ronca se li ricorda molto bene.

Erano c1uelli che hanno dato più noia alla mia casa. l'vlia zia cucinava, sono arrivati due soldati e hanno preso la pentola dal fuoco e detto, "Mamma, questa mangiare noi." Mia zia è andata al Comando e si è fa tta capire al comandan t e che avevano portato v ia la roba. Ce n'era uno che venne in casa - non mi ricordo come si chiamava - ed anche se avevano fatto la mensa voleva le uova . Le voleva cotte al tegamin o .

Poi c'era una squadra che si ubriacavano molto. E quando rien t rav a, si dormiva ancora dentro le cantine, nelle stalle, cercavano signorine, cercavano signorine . Insomma, non è che ci hanno ammaz?.ato, più che altro ci hanno dato noia.

Leo Berbeglia li ricorda divertito.

I neozela nd esi agirono un po' con la prepotenza, erano accampati a Vitellino. A destra e a s ini stra d e ll a strada c'è il bosco, erano accampati lì. C'era un ometto che aveva un paniere pieno di uova, era andato in campagna a comprarle, e poi le vendeva , faceva un piccolo commerciante di uova. Ad un certo punto cominci arono a tirare da una par te e da un'altra , volevano portare via ques t o paniere di uova. ]-~ arrivata una donna - che era la mamma di Co lla - che per difendere quest'uomo aveva tirato pezzi di mattone e di sassi. Tl destino ... un sasso è andato dentro il paniere e ha fatto la frittata. Il babbo di Pietro Medi, con una paletta di legno, aveva cominciato a dargli d e lle botte sulla spalla e dopo se ne sono andati via, sono venuti giù per la strada di Castiglione. C'era un mucc hio di pie tre perché la strada, c'era la scu o la d ei carri armati, allora ogni tanto portavano al comune un camion di pietre per sca nsa re quelle buche. Vennero su a Gioiella a piedi e iniziarono a tirare le pietre. Noi ci nascondemmo dietro all'ango lo delle case con tutti i pali di legno.

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Per tre giorni e tre notti facemmo la guardia intorno al campanile per vedere se ve nivano, ci eravamo organizzati. Per fortuna non erano armati, però c'era chi dava ai pugni . . . era un po' sullo scherzo e un po' sul serio.

Venivano su a Gioiella perché avevano aperto la bettola dove s i bevevano il vino . Una sera cercavano le donne e non ce n'erano. Noi si rifuggia mo nella casa del prete. Ad un certo punto cominciarono a bussare - erano ubriachi - sul portone. "Vai a vedere di questi, chi sono?" Il prete aveva la nipote giovane, era nata a New York e aveva du e anni meno di mc . C'era anche la ma mma di questa ragazza. Il babbo era ancora a New York durante jJ periodo della guerra, era tornato dopo. C'erano insieme a me Fe li ce Giulietti e povero Al b erto Trombetta .

Cominc iarono a bussare . "Porca mise ri a, questi . . . " S i scese, si met t e questo coso di legno, sulla porta. Il prete si affacciò e gl i disse una parola che no i non sapevamo. Siccome la cognata che era venuta dall'America c1ualche anno prima s i arrabbiò. "Sei matto, don Gino," gli disse, "Son of a bitch, che ti pare a dire guesco adesso che bussano?" Dopo, però, se ne sono andati via .

Come aggiw1ge Leo, forse andarono anche a Gioie! la a far visita al barbiere.

Andavano a comprare le sigarette su l mercato nero senza tanti scrupoli .

K.C. Gordon scrisse che

il mer cato nero era stato orgariizzato ed era gestito dagli italiani, e mentre le nostre t ruppe facevano affari a l m ercato nero noi vendeva m o, l oro compravano. Avevamo una distribuzione gratu i ta di 100 sigarette circa alla settimana e solitame n te i non - fumatori le vendevano al mercato n ero a circa 1 O lire l'una. Presso i n ostri spacci c'erano sigarette in ven di ta al prezzo di 10 lire per un pacchetto di vemi! 10

Mar ia Reattelli trovò i neozelandesi piacevoli.

Qui c'era n o mo l t i irruenti n eoze landesi Però, di noie non ne abbiamo avute, anche se ogni giorno facevano i pugni m piazza . Era un divertimento, dalla finest r a li guardavamo .

Anelavano al bar, si ubri acavano e erano b otte, e noi ci divertivamo da matte. E il loro Comando, che stava su gli disse, "Metto al

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bando il paese." Erano simpaticissimi ... si picchiavano fra di loro e non davano noia a nessuno . .. era uno scontro di pugilato continuo

Guido Lana trovò comunque la loro presenza particolarmente fastidiosa non solo a causa della violenza, ma anche per via dei picco li furti .

ln piazza c'era il ring permanente. Due facevano a pugni e uno faceva da arbitro. Se la davano a mani nude, non con i 6)'uantoni. Quello che perdeva non era d'accordo con l'arbitro e faceva a pugni con l'arbitro. Veniva un altro che faceva da arbitro e così cominciava la mattina e finiva la sera. Ma quello che è successo dopo è più antipatico. U n gio.rno, in piazza dove c'è l'Azienda di Turismo c'era un bar. Noi, lo conoscevamo come il bar della Giacomina Romiti . C'era un bel bancone con dietro i v asi di vetro con le caramelleerano uno spettacolo. C'era anche il biliardo. Un pomeriggio arrivarono due di quest i neo7.elandesi che avevano bevuto abbastanza e cominciarono a dar fastidio alle persone ch e erano sedute fuori de l bar. Pra c1ueste c'era uno ch e noi chiamavamo i.I Giorno, aveva la barba lunga, un uomo anz iano. U no di questi. comincia a strappargli la barba, allora si prese la difesa di questo vecchio, ci furono degli spintoni. Questo entra nel bar e fa il giro del bancone, cerca di entrare dentro per andare a prendere i soldi della cassa. La Giacomina cominc ia ad urlare, e' erano gli a ltri che giocavano a carte dentro e andarono a soccorre la Giacomina. Fu soccorsa an che da coloro che giocavano a biliardo e insieme lo buttarono foori. Inmnto era arrivata altra gente, sono arrivati anche gli ita liani, un gruppo di autotrasportatori, collaborazionisti, che erano venu t i su con l'esercito inglese. Prima con gl i spintoni e poi con i cazzottoni e ci fu una rissa form idabile. A questo punto ci sarebbe stata necessaria la macchina da cinepresa, perché c'è stata una scena che finché vivrò vedrò . Dove c'è in piazza la tabaccheria c'era una porta con accanto una finestrella. Seduta sulla finestrella c'era la povera ivlimma Buffini. Una scena da rivoluzione francese . Lei · . s t ava facendo la maglia, faceva la calza. ''Ammazzateli rutti questi assassini." Vedeva una seggiola che le passava davanti, si impauriva e tornava indietro. Roba da pazzi. Mio nonno c1uando vide tutta c1uesta battaglia stava giocando a biliardo, si ab,ò e venne verso casa. Era c1uasi alla porta di casa quando sentiva un grande schianto. Lui portava i gilet - ci teneva sempre le mani infilate - e si è girato. Nel

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girarsi una gamba di una seggiola di ferro l'ha preso su una mano e sette punti gli dettero. Inm1agini quello che prese la seggiola intera.

I neozelandesi lottavano contro i castigliones.i ai c1uali erano aggiunti g li autisti italiani che davano man forte .

C'erano i bianchi ed i Maori. I Maori erano più buoni, non erano catt.ivi ma erano ladri. Non si salvava niente, cp.1alsiasi cosa che trovavano. Lì die tro c'era un filo cl.i panni stesi e rubarono una maglia d i lana e un paio di mutande. Uno di questi ha fatto un salto, ha agguantato ed è scappato. E rano una cosa tremenda. In piazza dove c'è il Bar Centrale c'era il Bar Gotti . Era messo diversamente, il bancone era nella parete in fondo, c'era dietro un grande scaffale di legno con le bottiglie. Era pieno il bar e arriva u n camion, fa manovra, alla fontana si ferma , motore acceso, scende dal camion uno di qu es ti Maori, grassotto, entra con un passo dentro il bar po i improvvisamente prende la rincorsa e fa un salto sopra il bancone, afferra una bottiglia di Vermut e nel tempo che uno si rende conto era gia partito. Rubò il bottiglione di Vermouth sotto il naso e non fummo capaci di fermarlo.

David e Rocchini riporta un episodio accaduto in un negozio, presumibilmente a Sanfatucchio.

E ran o ca ttivi i neozelandesi, facevano a botte, anche a boxe . E n travano dentro le botteghe , davano noia, si ubriaca van o. Mi ricordo che c ' era un bottegaio, Benedetto, che gli davano noia, g li davano le botte. Ma lui schivava alla boxe. Allora , c'erano le bilance con i pesi da 1 kg e lui li acchiappava e gli tirava addosso. Quando gli ha dato un cazzotto con un peso da un chilo si va per terra . Non perché li vo leva ammazza re .

In difesa dei s uoi connazionali K .C. Gordon scrisse, Concordo sul fatto che il solda t o medio bevesse molto ma le zuffe da parte delle nostre unità erano rare e infa tti non ric ord o di aver assistito ad un singolo incidente tanto in linea e nemmeno in licen7.a.

Egli aggiunge,

Trovo i commenti sul cqmportamento dei neozelandesi sconvolgenti ed io ho un senso di vergogna per esserci lasciati

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alle spa ll e una fama talmente disgustosa. È piut tosto tardi fa.do ora, ma offro le mie scuse a coloro che sentono di essere stati maltra ttati dalle nostre truppe. 11

Al la fine del settembre 1945 i neozelandesi si spostarono a nord de l lago Trasimeno, verso una zona di attesa vicino a Firenze, p r ima di trasferirsi a Napoli per l'imbarco. Un carico di soldati, tra i quali c'era George Jones , arrivò in Nuova Zelanda ne l giorno di S. Stefano ricevendo un benvenuto da eroi. Un benvenuto certamente caloroso, sebbene non proprio da eroe, lo ricevette anche Giulio Coppetti quando tornò a Ranciano dalla Germania nel 1946 . Sua sorella Fedora dice,

Dopo due anni, nel '46, sono venuti a dire a mio padre che era sceso Giulio alla stazione Aveva perso mezzo orecchio. Ce l'aveva ripo.rtato il treno.

Mar ina Ronca non dimenticherà mai il ritorno cl i suo fratello a casa. Era stato al Nord, ma lei non rivela se da ll a parte dei repubblichini, ne l la organizzazione Todt o ins ieme ai partigiani.

Il passaggio della guerra è stata tutta una tragedia. La notte che era rientrato mio fratello .:.... arrivava d i no tte da Nlilano, in b.icicle tta dopo qualche mese - era arr ivato al passaggio a livello e si era ferma to da questa famiglia, ha suonato e ha salutato il padrone <li c1uesta casa. Quest'uomo gli ha detto, "Marino, aspet ta che io ti accompagno, così si fa due chiacc h iere."

È uscito di casa e l'ha. accompagnato, e strada facendo mio fratello conrinuava a <lire, "La mamma sta bene?," perché sapeva che lei era sofferente di ossa, pensava che la mamma non ce l'avesse fatta a sopportare la guerra . "Sì, sì, la mamma sta bene, Marino. Marino, sta.i tranguillo, la tua mamma sta bene. Però - aggiunse arrivati sotto casa - la mamma sta bene ma il mo babbo non c'è più."

Quando entrò in casa, tra pianti, bestemmie e urla .. . faccia conto che crollavano le mura . La mia mamma per la sua disperazione ha dovuto ca lmarlo: "Ivfarino, ba st a, Marino, calmati, il babbo non c'è più ma c i sono io," ma non voleva sentirne. Vo leva aprixe la porta, anelare in camera. Da allora in poi prima non sarà sta to buono, è d ive ntato eretico.

11 fratello di Adriana Sordi tornò a casa dal no rd e trovò che le condizioni della sua famiglia erano del tutto mutate . Sua sorella dice,

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il mio babbo si era sposato di nuovo. Fatto presto. Faceva il portalettere e aveva il negozio, per i figli.i non ci pensava e si era trovato con tutti questi figlioli piccini. Io avevo so lo sedici o diciassette anni, dovevo tirar ava n ti Prendevo un po' di tritellonon so come voi lo chiamate - dopo la farina, prendevo una ciotola con un po' di accrua, l'impastavo, poi nella fornacetta da carbone con un coperchio di latta facevo b.rustolire un pezze ttino per ognuno e quello si mangiava. lo stavo su tutta la notte per lavare e stirare, adesso c'è la lavatrice ma allora andavo al fiume. lo ho fa t to di tutto per non fargli fare que l passo ma invece l'ha presa. Così, quando è venuto a casa mio fratello ha trovato questa matrigna e con ogni scala che saliva, uno svenimento .

Quella signora che ho detto prima, che lavorava con il frate llo in ospedale, erano dell' Alt'Italia, loro, rientrando, sono passati prima dove era mio frate.ilo, l'avevano trovato , ma non hanno avuto la forza di d irgli che la mamma era morta . Però, l'avevano detto a due suoi amici. Quando lui tornò per un paio di giorni era in ospedale, lo controllava n o e gli han n o fatto la puntura, e poi è r ientrato .

Quando lui e i suoi amici sono stati vicin i - perché venivano a piedi a ll ora - hanno co m inciato a vedere tutte le case sbar cate e g li hanno detto, "Ma te come fai, adesso vai direttamente alla casa della mamma?" "Eh sì, è, non vedo l'ora di trovarla." Invece questi amici sapevano che lei non c'era più. "Ma fermati, non ce l'ha i qualche parente prima di arrivare a casa? Semmai, la chiamano." Si sono fermati alla casa del fratello del babbo. Siamo ve nuti là, ce l'hanno detto c he veniva, e noi ci siamo messi tutti a piangere. Pensava di trovare la mamma, invece c'era già la matr igna.

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NOTE AL CAPITOLO 18

1. R. Kay, p. 99.

2 . Brian Schofield, lettera all'autrice, novembre 2000.

3. Tony Bullock, lettera all'autrice, novembre 2000.

4 . History o/ the 39/3 4 Battery, 7 NZ Anti- Tank Regiment, 2nd New Zealand Division, p . 32 .

5. George Jones, lettera all ' autrice, gennaio 2001.

6 . Parte del 2° corpo polacco che aveva combattuto a Cass ino.

7. George Jones, lettera all'autrice, gennaio 200 I.

8 . George Jones, lettera al l' autrice, gennaio 2001.

9. K.C Gordon, lettera all'autrice, ottobre 2000.

1O. K.C. Gordon , lettera all'autrice , febbraio 2 00 1.

11. K.C. Gordon, lettera all ' autrice , febbraio 2001.

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Il ritorno dei veterani

Quei soldati che combatterono sulla Trasimene Line continuano tutt'oggi a tornare in pellegrinaggio sul campo di battaglia.

Molti dei soldati sopravvissuti alla Campagna d'Italia ritornarono , presto o tardi, in quel teatro di guerra, per visitare i luoghi delle battaglie e i cimiteri ove i loro amici furono seppelliti. Alcuni tornarono in qualità di membri di associazioni come la Cassino Veterans Association ed altri vennero da soli o con i propri familiari. Albert Dickinson della compagnia H dellaSomerset Light lnfantry tornò assieme ai Cassino Veterans nel 1994, in occasione del cinquantesimo anniversar io della battaglia di Cassino Effettuò ancora a ltre visite nel 1995, 1996 e 1998 . Durante quella de l 1995 egli ritornò sulle sponde de l Trasimeno. Scrisse,

Le visite seguenti costituirono un ampl iamento della nostra visita a Cass ino nel '94, dopo la quale fummo conta ttati da un rappresentante dei partigiani - delle br.igate di Roma e Firenze - che ci in vitarono a tJ:ascorrere un po' di tempo con loro. Il che fu davvero piacevole, quello che ci offrirono da bere e da mangiare era molto buono. 1

Fedora Coppetti e Davide Rocchini rammentano che qualche anno prima alcuni soldati, che combatterono a Sanfatucchio e a Ranciano, fecero visita ad entrambi i posti.

Nel settembre 2000 Kevin Hill dei Lancashire Fusiliers trascorse alcuni giorni con suo nipote a San Feliciano, sulla sponda nord del lago, prima di scendere fino a Cassino . To ny Bu lloc k ritornò in Italia dalla Nuova Ze landa nel 1960 e poi nel 1983, e George Jones venne sempre dalla Nuova Zelanda ne l 1986. Durante gli anni Ottanta non c'è dubbio che molti veterani ritornarono prima che la vecchiaia gli impe disse di comp i ere il viaggio, ma il maggiore (in precedenza capitano) Bill Craig della compagnia H, dei London lrish Rifles ebbe un'altra ragione per tornare Celestino Dionisi dice,

CAPITOLO 19
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Il 19 o t tobre dell'83 a Sanfatucchio è capitato un irl andese, che si chiamava W illiam Stirling Craig, che cercava il prete. Si presentò a questo prete e gli disse, "io sono un capitano dell'esercito britannico. Cer c ava uno che parlava inglese e c'era il marito de lla Idda -q u esta raga7,za di Sanfatucchio che aveva sposato un americano."

Aveva portato con sé l'anel lo c h e gli era stato consegnato dopo la battaglia a San Felice il 21 g iugno 1944 . Nella versione forn ita da i London lrish Rifles, il r itorno del magg i o r e Craig è descritto come segue .

Qualche anno dopo la guerra, Bill Craig si rese conto che l'anello era d'oro e che probabilmente aveva un gran va lore.

Per ci ò lui cercò un modo di riportarlo nella chiesa cui apparteneva. Questo a ll a fine si concre t i7,zò quando si trovò in vaca n za in Italia e la sua intenzione fu semplicemen t e di riconsegnare l'anello al prete di San felice con qualche paro la di spiegazione . Ciò di cui non si rese conto fu che c iò che stava facendo era considera t o dagli ab i tanti del paese come un evento di significato profondo e che sarebbe divenuto l'oggetto di un articolo de l giornale loca le «Il Messaggero dell'Umbria» ed anche citato dalla televisione i taliana.

L'art ic olo di giornale recita :

Un maggiore irlandese dopo 40 anni riporta l'anello 'pre levato' come atto di fede. Simpatico episodio di onestà In un momento tanto difficile in c u i la delinquenza è sempre alla ribalta della cronaca, fa piacere ril evare che al mondo esistono ancora persone oneste, che da paesi molto lontani r iportano .in Ttalia oggetti di grande valo r e artistico . È accaduto a San Fatucchio, paese sull e rive de l Trasimeno.

Il maggiore irla n dese \Xi illiam Stirling Craig, abitante attualmente in Gran Bretagna, nel giugno del lontano 1944

rifugiatosi nella chiesa di San Felice di S Fatucchio, semi<l iroccata da i cannoneggiamenti dovuti al passaggi o del fronte, trovò fra le macerie la statua della :Madonna A d dolorata semid istrutta, con un ane ll o d'oro di grande va lo r e artistico. Lo prese con sé come atto di fede, riprome ttendos i di riportar.lo se avesse avuto la ve ntura di uscir vivo da ll a guerra .

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Ieri a distanza di quaranta anni, il maggiore Craig ha riportato al parroco di San Fatucchio, don Remo Serafini, l'anello di cui il prelato ignorava l'esistenza. L'episodio ha conunosso gli abitanti di San Fatucchio ed i parrocchiani hanno ringraziato il maggiore Craig, che ha passato l' i ntera. giornata nel paese assieme a l parroco e ai cittadini.

Nel 1984 don Remo Serafini scrisse a Bill Craig la seguente lettera.

[Sono] sicuro che sei davvero molto felice per aver riportato l'anello appartenente alla statua della madonna e per aver lo così salvato dalle rovine causate dalla battaglia intorno alla Chiesa di San Felice. Qui a Sanfarucchio la notizia della sua visita e della restitt.1%ione dell'anello hanno fatto rapidamente il giro della città. Ne ho anche parlato alla gente di Sanfatucchio durante la celebraz ione della santa messa la dom e nica successiva alla tua v isita. L'anello è rimasto infi lato alla mano de lla madonna per qualche giorno e poi portato nell'archivio parrocch iale, perch é la chiesa di San Felice è sita in un'area isolata, fac il e bersaglio per i ladri. L'anello viene infilato alla ma.no della madonna in occasione de.ile festività, delle processioni, ed in altre occasioni speciali così che tutti possono vederlo, dopo di che viene .riposto in archivio all'interno di un contenit0re spec iale sul qua.le è iscrit ta la sua sroria. 2

Senza dubbio anche i soldati tedeschi hanno fatto ritorno . Una notte Celestino Di onisi ricevette la visita di un tedesco sconosc iuto. Questo è il suo racconto.

Durante la batta.glia nel giugno ciel '44 l'artiglieria tedesca era posizionata qui a Ceraso. Io, nel '73-'74 avevo acquistato una proprietà lassù, dopo l'agriturismo Poggio al Sole, dista un chilome tro, più avanti a sinistra c'è una casa dove ci sono i maiali. C'era una casa lì, abbandonata. Allora quando c'erano i primi sequestri politici in Italia, c'era questo giudice, D 'Urso, e io stavo a Perugia, feci una s cappata a vedere questa casa abbandonata, a dare un'occhiata Era un giorno di gennaio, era molto freddo e la terra era ghiacciata, e il giorno precedente avevo fatto una bonifica vicino alla casa. Vedo un mucchio di terra che non c'era prima, vado a vedere, e trovo un buco che aveva una profondità di circa due metri. Facendo la bonifica io avevo riportato un metro e 30 cm di terra sopra - circa 70 centimetri e rano invece

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cli prima. Avevano scavato u na buca lungo du e metri e in fondo a questa buca c'era ancora ... i tedes chi avevano i teli m.imctici e le cu te mimetiche e io ho trovato c1uesti stracci mimetici, c'era anche la parete li scia d a una. parte dove una cassetta aveva lasciato un impron ta, una cas se tt a d elle muniz i oni. Ogg i per conservare c1ualcosa si usa la plastica . Infatti, la plastica e arrivata po co dopo la guerra. Dunc1ue, per c1uesto giudic e D'Urso, rn.i toccava d i an dare dal maresciallo dei carabinieri che aveva la caserma a Gioiel lapoteva essere stato nascosto dentro questa casa - e quind.i gli ho de tto cli questa buc a . Era c hiaro che questa fossa era messa in un modo coordinato ben preciso con la casa. L'a r tiglieria tedesca in gene re sono geometri. Insieme ai carabinieri abb iamo cercato tante sol u7.ioni, ma non poteva esserci altro che p ensa.re che un te d es co avesse nascosto un tesoro e quello, d o p o tanti annj., è tornato cli notte. 11 giorno avanti non c'era niente . .. cli notte c1uesto scavo l'avevano fatto. Non mi ric o rdo l'ann o esatto, ma sareb b e stato fra il 19 78 e il 1980. La famiglia era stata mandata via dai tedeschi prima della battaglia Uno cli loro mi disse, "Prima liberarono le b estie, i buoi, e noi ci manda.rono via cli casa, perc h é c1ui c'era c1u esto filo ne di cannoni tedeschi." I tede schi poi p otevano fare quello che voleva no .

li ritorno di Jack Doyle non fu affatto misterioso, fu piuttosto il suo viaggio a essere stato intrap r eso ne ll'intento di risolvere un mistero. Egl i possede va appena uno scampolo di informazione su cui basare la r icerca della villa ove saltò per aria, ossia una fotografia aerea scattata i l 22 giug no da un'altezza di 26.000 piedi. Sembrava r icordare che la villa si trovasse a nord del lago Trasimeno, malgrado fosse quasi comp letamente bu io quando eg li e la sua squadra arrivarono, e nonostante che il giorno seguente, quando s i verificò l 'esplosione, ess i non si fossero spostati da dove stav ano operando con la radio.

Eg li scrisse,

Nli trasportarono in ae reo dall 'ospe dale cli Orvieto a quello cli Napoli , così sapevo che c1uel luogo si t rovava molto pi ù a nord di Orvieto, certo molto più a nord del .raggio d'azione cli a.rtiglieria. f\ d ire il vero pensavo che si trovasse proprio a nord del Trasimeno, tirando ad indovina re. Individuai la Casa cli Pa n in un catalogo in cui si diceva che l'amichevo le proprietario inglese viveva cli sopra, una meraviglio sa fonte d i informazione poi.ché il mio italia n o è mo lto limitato. Per caso una delle mie altern ative c he era una villa

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a Gioiella. Io e Billie Wbitford, con l'aiuto di una ragana inglese, Janet Dethick, che viveva li vic in o, trovammo questo posto:'

Io non ero il proprietario inglese, ero ciò che nel settore degli affitti per vacanze è noto come il custode delle chiavi. Infatti il proprietario inglese aveva ve nduto ad una coppia olandese, Cornelius Kru ijt e Hera Tseng, che non vivono permanentemente in Ita lia ma utilizzano il piano superiore, cioè la casa originaria, per le loro vacanze. Comel iu s mi te lefonò per comunicare che un ex aviere australiano aveva prenotato una settimana di vacanza durante la quale sperava di trovare una casa in cui i tedeschi avevano lasciato una bomba a orologeria ed in cui egli rischiò di perde re la vita . Fu mi o compito di dare il benvenuto a queste persone dopo il loro arrivo, ma quando anda i ad inco ntrar e Jack portai con me una mappa su grande scala dell'area ma senza molte speranze di riuscire a trovare la casa dato che molte delle case coloniche danneg giate durante la guerra era no cadute in rovina. All'inizio non compresi che ciò che stavamo cercando era una villa.

Jack mi mostrò la sua fotografia aerea e immediatamente riconobbi le curve della strada che conduce s u fino a Gioiella da Vitellino e Castiglione del Lago Poi distinsi l'incrocio strada le nel paese e la congiunzione all'altezza della quale la strada per Binami lascia la strada per Pozzuolo e si dirige verso il Lago di Montepulciano. Sapevo che, adiacente a quell 'incrocio stradale, c'era una grande vi l la nascosta dagli alber i.

Penso che sia c1uclla,

Dissi a Jack, ma devi andare a. verifica rlo da solo per ch é domani no n posso venire con te

Jack e Billie trovarono la Villa Paolozzi, e Jack prosegue la sua stor ia

La magio n e era disab itata e così era rimasta per molti anni.

Sorgeva su un terreno dell'ampiezza di quelli che possono ospitare un campo da cricket, fittamente alberato e l'ec.lificio non era visibile da fuori del recinto alto 3 metri con un doppio cancello alto 4 metri, con massicci p il astri gemelli da ambo i lati. Si potevano notare due persone all'interno della recinzio n e - una indossava una 'mimetica' con un fu cile automatico in spalla e aveva du e cani con se, l'altro indossava abiti semplici - che ci approcciarono e dopo una breve c.liscussione ci imp edirono di entrare. 4

Quella stessa sera incontrai Jack e Billie a l Blues Bar di Gioiella e com inciammo a parlare al la gente del posto, gran parte della quale rammentava

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l'esplosione, e stendemmo un piano d 'az ione. Decidemmo di servirci de l l'aiuto di un ex carabiniere per accedere alla villa e per contattarlo scr issi una lettera e la affidai ad un s uo pa r ente, che gestiva il negozio de l droghiere in paese. Jack racconta, Portai la tua .lettera al negozio la mattina Jopo , prima de ll e otto, ma senza ottenere gra ndi ri sul t a t i visto che il proprietario del negozio mi ten n e in attesa per circa 40 i:ninuti. Sembrò non capire di cosa si trattasse. Alla fine arrivò un giovanotto vestito di blu, Fulvio Berbeglia, il qtia le cominciò a tempe s t arm i d i domande, essendo particolarmente inter essato al fucile mitragliatore . Poi gi unse Leo Berbeglia. Quando apparve l'ex polizio tto Pio Cimicchi io divenni un po' apprensivo perché p ensa i che avrei potuto creare problemi a c1ualcuno per la questione dell'arma da fuoco. Risultò che il ragazzo con 1'AK 47 e i cani alla villa stava se mplicemente cercando tarrnfi.

L'altro giovanotto che irnpedì l ' i ngresso a me e a Bill i e prob a bilm e n te ci aveva scambia ti p er cercatori di tartufi. Si consultarono brevemente, poi mi fecero accomodare nel sedile anteriore della macchina. di Pio Cimicch i, con Leo Berbeglia e suo nipote Fu lvio sui sedili posteriori e decidemmo d i arrivarci, ad ogni costo. E lo facemmo. Fu una vera e propria farsa a ll'i taliana e solo i n I ca lia sarebbe potu ta accadere. No i c1uattro ci dirigemmo fino al cance ll o la teralc e dopo aver discusso a lungo lanciammo il nos tro assa lto Girammo intorn o, passammo attraverso, sotto cd oltre l e barri cate ed il letame dei cavalli, finché ent rammo nell'edificio princip ,lle . Era come mc lo ricordavo; la cappe ll a ch e rammentavo era là. J ,a pa r te anteriore dell'edificio era stata J emo lita e ricos truita, ma. senza che si fosse tentato di duplicar e lo stil e origina le della costruzione. C'erano amp i gradini di fronte al cance ll o prin cipa le E ra lì sopra che avevo fermato la mia jeep quella sera del 29 giugno, cinquantac inque anni pri.J:na. 5

Jack teneva molto ali ' id ea di poter ottenere una fotografia de l la villa come se la ricordava in quella sera di giugno, ma nonostante il lancio di un appello attraverso il giornale locale n o n ottenemmo alcuna risposta. A I termine della sua breve visita egli tornò in Australia ed al la fine io riu scii a raggiungere Flavio P ao lozzi, un o dei ragazz i Paolozz i che fo r tunatamente non rimase coinvolto nell'esplosione . Scrisse,

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Cara signora Janet,

è solo oggi che ricevo la sua lettera insieme ai ritagli di giorna le allegati, poiché normalmente non vivo nella casa ad Arezzo presso la guale furono sped iti. È s tato molto toccante per me, come sono ceno l o è stato anche per Mr Do yle, ricordare con affetto dop o così tanto tempo mio fratello e mia sorella, Piero e Giovanna, che morirono quando la villa crollò. Sarei stato così felice di incontrare questo anziano signore che era giunto dall'Australia per rivisitare quei posti che vide come gi ovane soldato e che erano rimasti così chiaramente impressi n ella sua mente. Spero di procurargli un po' di piacere inviando questa l'ultima fotografia in cartolina de Il Gioiello com e era prima di essere distrutto e le chiedo di recapitarla a Mr Doyle. Se ci fosse altro che io possa fare per il suo amico australiano la prego di telefona rmi e chiedere di me o di mia moglie Gioia.

I miei migliori saluti, F la vio Paolozzi.

A parte quelle direttamente coinvolte, sono poche le persone che sanno della battaglia del Tras imeno. Un amico mio, un vecchio soldato britannico che ora vive a Sanfatucchio e che nell 'estate de l '44 operava sulle montagne umbre a Gualdo Tadino nella 4a divisione indiana, mi disse che "non è accaduto molto qui ." Quante pe rsone che viaggiano in treno da Castiglione del Lago a Roma hanno notato quelle enormi lettere nere dipinte su u n lato dell 'edificio a ridosso della linea ferroviaria che proclamano che la feJTovia era sull'Asse Roma Berlino? Chi tra i molti turisti di lingua inglese e tedesca si ferma per domandare perché ci sono così tanti brutti nuovi edifici nella piazza di Pozzuolo? Chi nota lo stucco foracchiato del palazzo accanto all.'ufficio postale di Gioi ella? Chi si sofferma davanti al monumento ai caduti di Badia o di Vaiano e chiede perché ci furono così tante perdite tra i civi li ? Chi si ferma a contemplare la lapide a Donato Bonci, lo zio dì Marina Ronca, che è affissa al muro della scuo la lungo via Buozzi, a Castiglione del Lago, o il monumento alle due famiglie stenninate durante le rappresaglie a La Muffa, sistemato in un piccolo parco accanto alla vecchia Route 71, diventata una strada secondaria dopo la costruzione della moderna strada Chiusi-Castigl ione del Lago? Quali tra i tanti inglesi e tedeschi in gita ali 'Isola Maggiore hanno letto l' iscrizione onnai sbiadita sulla p ietra monumentale incastonata sul muro della casa del la famiglia Paci, mezza nascosta dal gl icine? Chi riuscirebbe mai a scovare il monumento alla memoria dei due ragazzi uccisi dai tedeschi vicino a Piana il 21 giugno, nascosto com'è in mezzo al boschetto presso Le Sette Strade, vicino a Ferretto?

11 sesto volume dell'opera The Mediterranean and the Middle East, citando alcuni stor ici sudafricani, ri porta quanto segue .

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U g ro sso pro ble m a co n la Tras irne ne Li ne e ra che ness u no sapeva ove si crovassc, n e mmeno i tedes chi .

S i p otrebbe dir e che ciò è vero ancor ogg i, eccetto p er coloro che com batt e ro no là e pe r g li ital ian i o ggi di mezz a e tà ch e, insi e m e a qu e lli p iù anziani , sopravv is sero a ll a b attag li a.

N OT E AL CA PI T OLO 19

1. Alb ert Di ck ins on , lettera a ll ' aut r ic e .

2 . Resoco n to consegn ato da l M ajo r B ill Craig a l suo regg i mento.

3 . Jack Doy le, articolo scritto per una rivista del 450 Squadron RAAF, 1999 .

4 Jac k Do y le, a rti colo sc r itto pe r un a rivi s ta d e l 45 0 Squ ad ron RAA F, 1999.

5. Jack Doyle, lettera all'autr ice, 1999.

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UNA TESTIMONIANZA SUL MOVIMENTO PARTIGIANO NELLA ZONA MERIDIONALE DEL TRASIMENO

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Una testimonianza

Ho accettato con entusiasmo di scrivere la prefazione all'edizione italiana del volume di Janet Dethick The Tra simene Line. Sebbene rappresenti per me una prova non facile data la natura dell'impegno - sono tutt'altro che uno scrittore - tengo a dire che il mio entusiasmo deriva principalmente da due fatto ri: il primo riguarda il sentirmi in qualche modo, anche se mo lto indirettamente ' parte in causa' stante le mie origini , le considerazioni ed i valor i espressi da mio zio Solismo Sacco sul suo libro Storia della Resistenza nella zona Sud-Ovest Trasim eno di quel la che è stat a l'epop ea della Resistenza in questo te1Titorio. li secondo riguarda invece le vicende individuali non solo dei componenti la mia famiglia, ma anc he dell e innumerevoli persone che direttamente od indirettamente hann o vissut o quei momenti così carichi di tragicità comuni a tutti 'i passaggi' da situazioni oppressive e portatrici di violenza, a situazioni di libertà restituita ed anche in parte riconquistata dalla propr ia determina z ione. Ebbene, devo dire che tutto questo in me ha sempre albergato in uno 'spazio particolare' della mia coscienza poiché fa parte di un lascito su i generis la cui fonte ha principalmente un nome: la mia famiglia ed in particolar modo Solismo Sacco. Sia nel la mia infanzia, ma anche nel le età successive ed ultimamente soprattutto nel l'età adulta, un pensiero costa nte ha albergato nella mia me nte, un pensiero che forse potrà apparire agli occh i di ch i legge frutto di una concezione romantica della storia, un pensiero che a seconda dell ' età in cui si manifestava si coloriva di concezioni diverse, le gate agli affett i perso nali ma anche e soprattutto - ne ll'età p iù adu lta - legate a i valori che riguardavano le lolle degli uomini per una vita migliore, per la ricerca della loro 'fel icit à', e quindi inevitabilmente facenti part e di qu e l movimento di emancipazione delle coscienze che ineluttabilmente muove il mondo. Potrà stupire, ma questo 'pensiero ' è che tutto ciò , io non lo sento disgiunto, anzi lo sentivo e tuttora lo se nto in stretta unione con la natura che mi circonda. Ancora oggi, conoscendo più a fondo i fatti della stor ia recente e che hanno attratto la Dethi ck così profondamente in mod o ta le da far Le prendere la decisione di' fermare' quanto sc rive nel suo libro , ritengo che qu a ls iasi 'coscienza osservatrice' con minimo di patrimonio di sensibilità possa poter fruire della stessa natura delle mie sensazioni .

In questi ultimi anni in cui ho avuto occasione di passare vic ino a mio zio Solismo Sacco, morto vecchissimo all'età di ben 98 anni ho percorso moltissime volte con lui la strada che porta da C hiusi a Villastrada e più propriamente a Cimbano, il picco lo agglomerato di case dove lui naque nel 1903, da padre di umile condizio ne , socialista, sindacalista, uno dei promotori degli scioperi de i contad ini per ' iI seme e la coll a ia', ch e ' rapì' que lla ch e poi div e nne sua moglie,

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promessa sposa ad un piccolo possidente molto più vecc hio di lei , inimic a ndosi con questa azione la sua fa miglia che la di seredò e ruppe ogni rapporto con la ' rib el le' . G ià tutto questo raccontatomi fin da piccolo è stato per me qu as i un motiv o di orgo g li o poiché 'se nti vo e ci ved evo' l'a ffer marsi di co ncett i nuovi, scardinatori di vecch i equilibri che significa va no il dominio sulle coscienze che esercit a vano la ch iesa ed i preti su tutto l 'appa rato ' mate riale c so ciale ' di co me era co st ituita la società co ntadina di allora , s u lla qu a le gli agrari ed i padroni esercitavano il vero potere assoluto su lle cosc ienze dei poveri, ricattati dalla loro situazione eco nomi ca e moral e di sottop os ti. Sembra ancora ades so di udire le de sc ri z ioni di mio z io che mi par lavano di mio nonn o che da ll'a lto del co lle di Cimbano suo nava forte la 'cornetta' come segnale conv enuto rimbalzante di colle in co lle, ch e nel 1902 dava il via a ll'inizio degli atti di insubo rdinazi one alle regol e fe rree impo st e dall e leggi fatte dai cet i domin an ti degli agrari. Al lora la vi ta era senz'altro più brutale per i poveri, gravati dal fardello del l' ignoran za, ai quali spess issimo i padroni delle terre facevano sì che i fi g ii fin da piccoli forni ss ero bracci a pe r i l lavo ro an z ic hé facendo loro frequentare la scuo la. Se vol e vano impar are a legge re e scrivere ed avere una pur minim a istruzione c'era il prete che li 'a ddome sticav a ' seco ndo i dettami in valica bili de l catto li cesimo di a llora, incont es tabi lme nte schierato con i ce ti dom ina nti de g li agrari, s morzando ogni volon tà e possibi li tà di cam biare i ra pporti produttivi non appena i po veri ne fossero animati.

Cosa c 'entra a ll ora con tutto qu es to 'l'unione con la natura '? Pe r ch i conosce ind iretta mente q uesto tip o di cultura, di mod al ità di vita, di rapp orti umani , che nelle nostre zone principalmente ad economia agricola si è tramandato fino a ben i l dopo guerra (parlo degli anni '50), rifl e ttendo s u t utti questi conc etti al cospetto v is ivo de l terr itor io ove si so no esp ress i , io s ubisco qua s i sempre q uasi una sorta di 's ublim azion e' ri v ive ndo emotivamente ed in mani era molto forte le mie conoscenz e passate, po iché ogn i lu o go , og ni sgua rd o aJ territo r io mi fa trovare mentalm ente un nesso forti ssi mo con le azio n i deg li uomini , con le azio ni dei miei familiari che in questo terr itorio sl fatto hanno oper ato , riu scendo a collegare i mom e nt i dell e loro volontà, i lo ro mo menti emot iv i, le loro sp era nze con qu e l la che è sta ta la loro vit a, le loro soffe ren ze, le loro az ioni. E' tutta questa una sensazi one 'tu tta m ia', tutta speciale, che no n pu ò a ppartene re a nessun a ltro nel modo in cu i la sent o e la v ivo emotiv amente, e per questo anche mo lto difficile ad essere esp ressa in forma sc ritta. Forse, spesso è la cono sce nza dei fatti anche nei minimi particolari e la forza con la quale questi fatti e questi raccon ti si sono impre ss i nel la me moria e ne ll a sensibilità che fa sì che tale car ica e motiva sca turi sca al solo vedere un a stra da , un angol o di un caso lare, una ser ie di campi, un cam panile di villaggio lontano . È forse w1 d eside rio recon dito di 'asso luto ', di essere cos tante me nte capaci a sublimare concetti mate ri a li facenti parte della s toria materiale deg li uomini e l ' imm ateriali tà della bellezza e della presenza della natura che sovras ta tutto e tutti. Spesso ci riesco quando so no so lo, ed osservo il panorama a ridosso dei due laghi e ripenso al

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passato, a ll e persone che ho conosciuto, agli affetti, a l valore che hanno trasmesso le generazioni precedenti, e tutto questo per me sento che arriva in definitiva a rap presentare una condi zio ne irrinunciabile di poter e di dover assaporare la vita, il presente, poiché è questo presente che viene da così tanto lontano, ed è un modo - senz'a ltro tutto mio - di far riv ivere le persone che hanno già co ncluso la loro vita, di far rivivere il passato, sentendo come quasi una forza vitale che mi lega al territorio, alla sua natura, che fa si che anch' io sia parte di una continuità nel tempo.

Oggi, ritengo che tutto questo nelle generazioni che hanno seguito la mia, non esista più, si è perso velocemente ciò che per anni ed anni e forse seco li s i era accumulato, tramandato , osservato. Tutto questo per motivi palesi a chiunque, e non per voler a tutti i costi sottolineare una concezione marxista ma è 'i l modo di produzione' che determina inevitabilmente anche il modo di pensare delle persone. Non voglio e non è questa la sede opportuna per entrare in 'diaspore' sui massimi sistemi. Mi premeva solamente sottol ineare ciò che emerge dalla lettura completa de llo sc ri tto della Dethick e ciò che in vece resta 'nascosto' e del quale essa stessa non parla mai direttamente limitandosi alla enunciazione quasi capa rbi amente cronologica dei fatti. La descrizione ed il collegamento dei fatti mirabilmente ri costruiti ne lla loro temporalità rendono senza dubbio una veduta molto più complessiva delle vicissitud ini e de l 'v issuto ' da parte dei diversi schieramenti che si confrontavano: esercito Alleato , ese rcito Tedesco , Bande Partigiane e singo le persone . La precisione delle descrizioni fatte d ai s in goli soldati rappresenta un modo limpido e palese per far entrare 'emotivamente' il lettore ma anche lo sto r ico nella partecipazione alla vicenda che s i descrive, ed è proprio in questo che stà la capacità non comune che l'autrice profonde nella immediatez za intuitiva, nel la osservazione scevra dall'emotività dei momenti che erano comuni ai diversi schieramenti che si confrontavano, la facoltà di ricomposizione di q~esti momenti che 'presi e descritti da soli' avrebbero so lamente un loro va lore asso l uto, ma che v isti 'dall'a lto' vengono mirabilmente collegati con modalità semplice ma efficacissima ad un fine comune di tutta la vicenda dei 15 giorni de l la Trasimene Line.

Ciò che dal libro invece non emerge - anche perché s icuram ente non è questo il suo scop o - è il perché siano sorte velocemente 'cellule partigiane' a connotaz ione prettamente comunista e non tanto a caratte r izzazione polit ica di altri partiti. Occorre all'uopo sapere che in tutto questo ha pesato la peculiarità di c iò che era contenuto in quel piccolo agglomerato di case che è stata la frazione di Moiano, un luogo questo, che si è se mpre ' dis tinto' dagli altri e che ha fatto s i che nel le vicissitudini storico -politiche dai primi anni del novecento in poi si fosse sviluppato un seme che la natura del regime fasc ista nel ventennio che caratterizzò l'affermarsi dello stato totalitario non poté in alcun modo estirpare, anche se ridusse al silenzio totale i pochi avversari politici più in vista. S i deve proprio a pochissime persone che hanno profuso nella lotta tutte le loro energ ie, sacrificando una gran parte della loro vita pe rsonale, pagando di persona

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con la miseria, la violenza, le angher ie , l 'isolamento e qualche volta anche con la ga lera, la loro volontà di so pravvivere, la lo ro di g nità di pe rsone. Le lor o cosci e nze rea lmente progressiste, antitetich e a i disval o ri prod otti dal fasc ismo sia nell'intera Italia ma anche e soprattutto localmente, trovarono il modo, le ràgi on i e le fo rze pe r te nere viva la fiamma del la sp e ranza de l cambiamento. Segretamen te, lavorarono per un ventennio, intessendo soprattutto relazioni pers onal i, affett i ve, sostenendosi re c iprocamente, 'ap rend osi' solamente con coloro che e ra no con osciut i e fida ti ss im i. Ecco le ragioni per le q uali quando si produsse il cambiamento, do v uto certamente principalmente alle disfatte militari e poi iti che del regime , e' era g ià in qualche mod o una condiz ion e pronta a produrre i suoi effett i in mod o pa le se e a d affermarsi , c he aveva un minimo di base ed intelaiatura ideale ed orga ni zzativa, che produsse inevitabilmente il recepimento da parte de l socia le del le idea lità e de lle vo lontà c he avevano sostenuto le volontà dei resistenti a l fasc ismo .

Ques te sono le rag ion i di fondo, es press e in maniera sinte tica, che hann o fatto s i che s i pro du cesse ne ll a zo na del Trasimeno, dopo il passagg io del fronte di guerra una situazione di esplosione politico-o rganizzativa a connotazione prettamente co muni s ta con la rgo coinv o lgim ento de ll e popol az ioni ru ra li .

Ma veniamo ai fatt i che ho de ciso di prendere come 'emb lem atici' per spiegare le ragioni sopra de scr itte. li primo ri g uarda il te ntativo di minimizzare con fi ne inv a lidante que lla che è stata la Resis te nza ne l la zon a del Tras imen o ed in particolar modo quella del la' Brigata Risorgimento ', cercando di muoverne una c ritica so prattutto incentrata sul fatt o de l le origini che hanno dato luo go a ll a s ua form az ione , or ig ini perlopiù basate sul fatto del la renitenza alla chiamata alla leva della popolazione più giovane da parte dell a R.S.l. , e di una sempre più determin a la e late nte inte nz ion e di sa lvarsi da una gu e rra che o rma i d i giorno in giorno appariva persa poiché g li a lleati risult ava no vincenti ovunque. In qu es ta as se rzi on e s i risp ecc hia un a ' patolo g ia' di una grandi ss im a parte de l pop o lo italiano, trasversa le da se mpre a sc hi erame nti po litici di qualsi as i natur a e presente in maniera massiccia soprattutto ove è più presente il sottosvi lupp o e stati di biso gno do ve quindi a ltre pri o rità più materiali prendono il sopravve nto ne l le cos ci enze e nei co mp ortame nti c he non dete rmin az ion i di natura ideale, morale, politi ca È tipico dei regimi totalitari pro durre idee che compre nd ano solamente ci ò c he vi e ne da loro stessi indicato come il ' bene ' in contras to con il 'ma le', senza ricercare le cause che producono tutto ciò. e fornendo spiegazioni di facile intuibi lità, di ro zzezza di pensiero, ove la so ttocultura de lle mass e imp ove ri te recepisca il tutt o e faccia automaticament e il resto produ ce ndo in un cammino obbligato le paro le d'ordine d i comportamenti populistici. In pol iti ca biso g nerebb e non dime nticar e mai di ch ied e rs i: 'a cosa serve?' . La ri s po sta spesso sa rebbe in tan te occ asio ni a ltamente c hiarifi ca tric e e non di diffici le intuizione. Nel nostro caso fu pienamente comprensibile che ne lla situ az ione di sbanda mento c he si venne a crea re d opo l' 8 Se ttembre l 943 , un a grande ma ssa d i persone, di famiglie che aveva comunque gravitato 'qualunqu isticamente'

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nell'area del fascismo si sia resa ben conto che le sorti non promettevano nulla di positivo sia per il regime sia per i protetti da quell'ombrello reso a sistema. Venivano velocemente al pettine i nodi di come il fascismo si era affennato nel ventennio, delle responsabilità dei suoi dirigenti, delle ruberie del regime, delle responsabilità della guerra che adesso imperversava distruggendo case, persone, famiglie, portando per lo più morte, miseria e rinunce e distruzioni. Chi scelse la strada del bosco nell'area del Trasimeno aveva reagito con la coscienza di uomo libero, sia per sottrarsi alla chiamata di un regime che a tutti risultava sanguinario negli ultimi rantoli della propria fine , sia sicuramente per lo scopo più immediato di salvare il salvabile , cioè la pelle. Pochi comunque furono animati da spinte ideali e da reale convincimento di ciò che andavano a fare: solo quella piccola parte di uomini che 'resistenti' negli anni bui avevano profuso il loro verbo, la loro verità , le loro sane intenzioni ad altri, influenzandone le coscienze, poiché animati veramente da convinzioqi che avevano retto saldamente e che non avevano mai piegato la testa. Codesti , furono i veri artefici e tessitori silenziosi , quasi fari guida di ciò che doveva essere fatto, di ciò che non si doveva a tutti i costi fare. Senz'altro la loro attività ebbe dei limiti, dettati dalle situazioni contingenti, situazioni che produssero in quei fatidici quindi giorni della Trasimene Line , distruzione e morte in una direzione anziché in un'altra , ma che comunque in tutti i casi seppero evitare situazioni ancora peggiori alla popolazione, per aver impedito per esempio l'arroccamento da parte dell'esercito tedesco in ritirata sulla cima del Monte Pausillo dalla quale avrebbero facilmente dominato la pianura sottostante e la valle del Nestore, portando ancora e più a lungo distruzione e morte.

Certo , se la Wehrmacht avesse voluto avrebbe facilmente spazzato via quel gruppo di partigiani che spesso agivano anche senza coordinamento delle loro azioni. Spesso non giuochi la casualità e s p esso serve davvero far credere all'avversario di avere una forza ed una riserva di energie da poter mettere in campo, molto più grandi di ciò che realmente si possiede. Forse tutto questo ed anche altro pesò nelle decisioni di quell'esercito in ritirata, inseguito e braccato dagli al leati, in un terreno reputato pieno di insidie. Più si sarebbe fermato, attestato e schierato e più le distruzioni e le morti sarebbero inevitabilmente aumentate soprattutto per la popolazione civile presa tra due fuochi Queste furono le condizioni che fecero maturare nei pochi dirigenti partigiani della 'Risorgimento ' la parola d'ordine 'ad un esercito in ritirata occorre fare i ponti d'oro', per favorirne l'allontanamento e conseguentemente spostare la linea del fuoco. Così avvenne sostanzialmente per Città della Pieve ma non per Pozzuolo per esempio , il cui centro fu letteralmente 'spianato'. Certo, le morti ci furono, anche nella popolazione civile, ma al confronto di altri luoghi ove si produssero grandi tragedie, le popolazioni del Trasimeno furono -anche per l'intuito dei capi partigiani e non solo per casualità - risparmiate da immani disastri.

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Spesso fu la lungim iranza polit ica di certi uomini della Resistenza che fece si che il trapasso fra i l fascismo ed il CLN in diversi paesi fosse quasi indo lore per aver consigliato e messo in campo nelle settimane precedenti l'arrivo degli alleati, una serie di relazioni, di consigli, di avvertimenti dei qua l i i I regime non poteva non tenere conto 'Quel Console Carlini' che dall'alto sia della sua mole che del suo potere, ascoltò le richieste mossegli da Solismo Sacco al riguardo de l rilascio delle persone fermate, sapeva bene che lui stesso fra poco sarebbe stato un re i itto in procinto di affondare e perciò rappresentava 'il vecch io' e che 'Sole ' anche se schedato po litico sarebbe stato il ' nuovo' con il diritto di giudicare. Difatti lo lasciò andare anche se in quel momento av r ebbe potuto mette r lo a l muro, poiché sapeva bene chi era. Tutto questo , emblematicamente per far capire che i l trapasso fu caratterizzato in special modo nell 'area del Trasimeno - tranne in alcuni casi - da una non violento avvicendamento di forze, da tragedie evitate, da repressi sensi di rivalsa. Sarebbe stato facile infier ire sui vinti onnai allo sbando, ma furono proprio i più cosc ienti, coloro che erano stati più repressi negli anni del fascismo a fermare la mano dei fac inorosi che volevano vendicarsi dell e angherie subite, delle v io lenze, delle purghe e della galera. Coloro speravano veramente ad una riappacificazione de lle coscien ze e delle menti e temevano che si innescasse una spirale senza fine di faide, di rivalse, di eccidi, e che sapevano bene che 'so lo i poveri' avrebbero pagato più d i ogni a ltro per una simile situazione.

A ltro fu invece l'immediato dopo guerra dove s i produsse quella tendenza a l lo snaturamento di ciò che erano stati i motivi politici, culturali, etici della Resistenza. Forze potenti, si lenziose ma ben dirette , che fruivano di personaggi inseriti nei gangli vitali del!' ordinamento giuridico, economico, che riuscirono ad inserire rimestatori perfino nelle commissioni per il riconoscimento delle brigate pa11igiane riuscendo a snaturarne il valore e l'appartenenza. Era il vecchio stato liberale dal cui crollo era sorto il fascismo, che riprendeva forza, giovandosi di un trasfonnismo spesso celato a dovere , che nascondeva ag li occhi dei più sprovveduti di rutti g li schieramenti il suo carattere votato alla 'supremazia di classe'. Avrebbe incondizionalmente goduto del! 'appoggio di quella stessa Chiesa che qualche decennio prima avrebbe voluto distruggere, poiché un nuovo nemico si era manifestato all'orizzonte ed adesso occorreva unire le forze per arginare e battere quel regime che era vincitore ad Est. Vog l io concludere con una citazione di V. Meoni tratta da B. Ta l luri , Introdu z ione ad una vittoria partigiana, che secondo me è la più esplicativa e concisa di tutte: 'Una classe dirigente europea, fonnata dagli esponenti dell'alta finanza, dalla grande industria, dall'aristocrazia agraria e da ll e Logge Massoniche internazionali, la quale ha servito magari con disgusto il Fascismo ed il Nazismo, ne ll ' imminenza della disfatta, ormai convinta che sia inev itabile, cerca le vie della sa lvezza, scaricandosi di responsabilità e di errori, con atti gratuiti di sol idarietà e di tolleranza. Non a favore, s'intende, di operai, contadini o piccoli borghesi sprovve duti, ma a favore di coloro che domani potranno contare e con

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i quali domani sarà possibile ritessere, sotto qualunque governo ed in nome d i qua lunque bandiera, le tele di una supremazia, appunto ' di classe ' . E così è stato, con tutte le più diverse s fumature, con tutte le più diverse peculiarità, sotto l ' egida delle innegabili libertà individual i - represse anche nel sangue quando 'scanton ava no ', ma così innegabilmente è stato.

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Gli scritti di Solismo Sacco

So lismo Sacco ha lasciato nu merose testimon ianze scritte s ia s ulla prop r ia vita s ia al r iguardo di avvenimenti politici, storico-sociali, dei quali è stato spettatore nella sua lunga esiste nza . In tempi diversi e distanti fra loro ha prodotto - accorpando docum e nti , raccontando avvenimenti, e corredandolo anche con sue poesie - un libro da l t itolo Storia della Resistenza nella zona Sud-Ovest Trasimeno, che è stato ed attua lmente continua ad essere, non ostante la fonna relativamente densa di arcaismi, un punto di riferime nto per g l i studi sto rici di quel periodo riguardante quella porzione di territorio . Esse ndo stato spettatore contemporaneo deg l i avveniment i che si sono dip anat i abbastanza prima dell'avvento al potere del Fascismo, e qu in di anche prima della Prima Guerra Mondial e ('aveva già in qualche modo ' - p er s ua stessa ammissione - 'l'età della rag ione' già p rim a de l fati dico ' b iennio rosso '), ha vissuto intensamente un perio do densissimo d i lotte.

TI suo libro Storia della Resistenza nella zona Sud-Ovest Trasimeno è anche nella sua sempl icità espositiva un condensato estemporaneo d i interviste fatte a semp li ci cittadini, semplici lavoratori, spesso gente con neanche il minimo di istruzione eleme ntare , divenut i per personale convinzione o per necessità partigiani al b osco, per salvars i dall e deportazioni o sa lvare la pelle, ma tutt i coinvolti in quel crog iu olo d i eventi che caratterizzarono la caduta del fascismo ed il passaggio del fro nte nel terr itor io del Trasimeno . Ecco quindi l'un icità della tipologia e del contenuto della pubblicaz ione, alla quale è aggiunto in un capito lo a parte, un piccolo quantitativo selezionato di poesie a pa r tire dal 1923 che trattano soprattutto del 'c lima mora le' v issuto da una coscienza libera quale era quella del l'autore ' nel la notte fonda della costrizione e della reazione' . Perso nal mente trovo che soprattutto le poesie s iano l 'espressione più reale e più aderente agli stat i d ' animo che ha avuto l'autore e che lo hanno accompagnato da sempre nella osservazione cr it ica e met icolosa, rigorosa di quanto avveniva intorno e nell ' inev itab i le attrazione che in lui hanno esercitato tutte - nessuna esclusa- le manifestaz ioni de l la vita .

Le pubblicazioni di So lismo Sacco

• La resistenza nella zona operativa della 'Brigata Risorgimento ' (Pievese, Castiglionese e dintorni), a cura di So l ismo Sacco, Foligno, Editoria le Umbra , 1986, p . 123 .

• Sol ismo Sacco, La battaglia del Trasimeno: 15-30 giugno 1944, Comune di Castiglione del Lago , 1988, p. 3 1. 1

• Solismo Sacco, Storia della resistenza nella z ona sud-ovest Trasimeno ,

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La Storia della resistenza nella zona sud-ov est Trasimeno si compone di tre parti, le prime due denominate ri spettivamente Volume I e II, e l'ultima denominata Append ice, ma tutte e tre sono raccolte in un unico libro. TI Volume I non è altro che una nuova pubblicazione del libro del 19863 , l ibro che Sacco ha rivisto e corretto in alcuni dettagli. Questo Vo lume I rimane fedele nella pa1tizione interna al libro sulla Brigata Risorgimento, che si componeva di tre Part i: "La resistenza nella zona operativa del la 'B ri gata Risorgimento' (Pievese, Castig li onese e d intorni)"; "Le docum entazioni ufficiali"; "Le test imonian ze dei protagonist i". Tuttavia era nelle intenzioni originarie de l l'auto re integrare quella pubblicazione con una quatta parte, cosa che pe r ò non avvenne. Così egli decise di fare del Volum e 114 della Storia della resistenza la quarta parte de l libro precedente . La riedizione 5 del testo del 1988 sulla battag lia de l Trasimeno (ossia un "po emetto epico descrittivo in vers i lib eri su note di storia contemporanea") costituisce il cuore dell 'Appendice, che però contiene anche altri materiali, tra i quali una serie di fotografie e di mappe, il ruol in o de ll a Brigata Risorgimento e la pianta della sua zona operativa

Quaderni Regione dell 'Umbria- Numero spec iale 1991, p. 287. 2
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1 Questa pubb licazione è reperibile p resso la Bi bl ioteca Com una le di Castig lione de l Lago (PG), ma ved i anche la nota successiva.

2 Il l ibro, Storia d e lla resistenza nella ::ona sud-ovest Trasimeno, co mpr e nd e sostan z ia lm e nte entrambe le p recedenti pubblica z ioni, e cioè La resisten::a nella ::ona ope rati va della 'Brigata Ris org im ento' (Pievese, Castiglionese e d int orni) e la battaglia del Trasimeno: 15-30 giugno 1944, r ispett ivamente nel primo e ne l te rzo Vo lu me (Appendice) di cui s i co mpo ne.

3 Val e la pena d i riportare un brano tratto da ll a no ta in troduttiva di So li smo Sacco a La resistenza nella zona operativa della 'Brigata Risorgimenlo ' : " la p rima e seconda [pa11e di questo libro] g ià es istono, s critte in l<.)g li se parat i a suo tempo , ta nt i a nni fa, nelle relazioni fo rni te nel 1945 dai respon sab ili e coman danti dell e ' ba nde ' e gruppi partig iani di questa zona, e dal Comando del la 'B ri gata Riso rg imento ' che le collegava, relazione anch'essa fornita a ll e auto rit à poli t iche e mi li ta ri de l tempo; e d inoltre ne ll a breve stor ia da me scritta e forni ta in occas ione del 'Ve ntenn a le della Liberazione' e pubb li cata nel 1965 , an ch e se mut ilata, in opuscolo de i 'Qua derni de ll a Resistenza' da ll' Is tituto Umb ro di st udi e ricerche sulla Res isten za e Stor ia contemporanea. Si è trattato per me, a desso, so ltanto d i riprendere e coor din are in forma corretta quest o mate ri ale d'arch ivio, ut ili z zando lo ne ll a sua sostanza genu ina e d anche nella forma , spec ie la breve Stor ia sulla Resistenza in qu esta zo na , trascrivendola integralme n te (senza co rrezioni e mutilazioni) così com e io la sc ri ss i oltre ven ti ann i fa. A questo mater iale sto rico di arc hi v io che compone le pr im e du e parti di qu esto libr o, ho r ite nuto utile aggiungere una terza parte, fa tt a cl i test imonianze d ire tt e scr ille dai protagonisti (da alc un i de i protagonis ti ancora in vi ta), avendo io avuto cura, conoscendo le per la mia qua lità d i controllo politico del la Brigata, cli controllare ge losamente le verità scritte, sia per la mia ancora luc ida memoria ch e per i documenti reper iti nell'archivio della Sez io ne A N.P.I. d i Moi an o (m o lti d ispersi) o da cop ie da mc conservate " Agg iunge che la P resentazione è quella o ri g in ale di vent i anni pr ima, eccez ion fatta per la chiusa.

4 Per saperne di più s ug li ob bi ett ivi e sull'importan za che le tre pubbli c az ioni avevano per Sol ismo Sacco, s i co ns ig lia la lettura del la No ta in troduttiva al Vo lum e I e soprattu tto la N ota esp licati va del Vo lume li (p. 127).

5 Q uel la precedente fo pubbl icata dall ' Associaz ione Co mu ni de l Tras im eno .

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SOLISMO SACCO - Note biografiche

Solismo Sacco nasce a Villastrada di Castiglione de l Lago - e più propriamente-nel piccolo agglomerato di case nominato Cimbano il 29 novembre 1903, da padre fondatore nel 1902 del la locale Sez ione Socialista. Trasferitosi a Moiano ne l l 913 vi fonda il Circolo Giovanile Socialista nel 1919. Nel 1921 è 'terz ino ' (comunista un itario) e ne l Gennaio 1924 aderisce a l P.C.d'I.

La notte del 15 Marzo 1924 è selvaggiamente aggredito in una operazione notturna di po lizia e di fascisti concentrati a Moiano dai paesi vicini, riportando gravi lesioni permanenti. La notte del 4-5 Ottobre 1926 è arrestato assieme al padre da polizia e fascisti ed associato al carcere di P erugia Quando v iene rilasciato con l ' assenso del Ministero dell'Interno, è ammonito e vigilato speciale politico, confinato nella sua residenza con conseguenti control li e ripetuti fermi di polizia ogni qual volta ricorre una qualsiasi celebrazione del regime ed al passaggio di alte gerarchie fasciste e perso nalità politiche nella zona.

La sua attività politica clandestina ne l ventenn io fascista è mirata soprattutto a tenere viva con persone e famiglie fidatissime la fiamma ideale d i concezi oni avverse al regime dominante ed a preparare minuziosamente giorno dopo giorno i l collegamento e l'organizzazione di quel Partito Comunista che si è d isso lto sotto il tallone della repressione, e dei s uoi militanti espatriati o riparati nel!' anonimato delle città. Isolato anche nei rapporti personali in quello che può rappresentare l'aspetto umanitario delle relazi oni esistenti in un piccolo paese come è M oia:no, non c essa mai di lottare clandestinamente contro il regime, e trae dalla sua inven tata attività di fotografo i me zz i per i l sostentamento della famiglia, ampliando le s ue conoscenze delle famiglie e delle persone con le quali relaziona e finalizzando i l tutto a tesse re quella re te clandestina ma salda che consentirà al crollo del regime l' es plosione e la c reaz ione dell'organizz a z ione de l Partito Comunista ne l la zona del Tras imeno e nel Pievese. Infatti è proprio alla caduta della dittatura che s'impegna nella Resisten za attiva ed è dopo l '8 Settembre 1943 che con il collegamento con il Centro clandestino del Part ito Comunista tramite il 'P atriota Luca' a l ias Alfio Marchini assume il controllo po litico di que l la che fu la 'B rigata Risorgimento' del Trasimeno .

Dopo la li bera z ione, fu volontario, organi zzatore e dir igente delle lotte dei lavoratori nella zona Sud- Ovest del Trasim en o, organizzando soprattutto il movimento cooperat ivistico in quell'Italia che si stava sempre più affrancando da lle rovine di un dopoguerra ormai lontano, ma che ancora conservava spesso le strutture economiche ed i retaggi culturali di un mondo di mi s eria e di subordinazione agli interessi - soprattutto nella zona - de i potentati agrar i sopravvissuti al crollo del fascismo e d adattatisi ce lermente al la nuova situazione

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che garantiva la perpetuazione dei loro interessi, quegli stess i per i quali assieme ad a ltre classi e lita rie dell'Industria avevano puntato su Mussolini e sul fascismo venticinque anni prima per la loro sa lvaguardia durante g li sconvolgimenti economici e sociali prodotti da loro stessi e non dal proletariato, ingannato ed usato a fini di supremazia 'di classe'.

Solismo Sacco fu anche sindaco di Città della Pieve a metà degli anni '50. Lasc iò poi il suo mandato per ritira rsi a seguire la propria attività di fotografo, ma rimase sempre partecipe degli avvenimenti politici, economici e sociali ed all'attività de l suo Partito nella zona di Chiusi e soprattutto di quello che lui stesso aveva contribuito a creare nell'area di Mo iano e che sarebbe divenuto caposaldo, faro guida e forza dell'organizzazione comunista ne lla zona del Tras imeno. Solismo Sacco, soprattutto per formazione, forgiata s in dai primordi delle lotte soc ial iste dei primi anni de l l 900 e quind i per educazione e per cultura, è senz'altro da in serire in que l la schiera non numerosa di persone che hanno fatto la vera 'Resistenza'. Per definir lo e volen do parafrasare Norberto Bobbio quando parla di ciò che è divenuta 'do po ', la nuova classe polit ica, 'che salvo qualche rara eccezione non assom iglia affatto ciò che ci era parsa raffigurata in alcuni protagonisti della guerra di li berazione, austeri, sever i con se stessi, devoti al pubblico bene, fedeli ai propri ideali , intransigenti, tm1ili e fo1ii insieme; anzi, ci appare spesso faziosa, meschina, amante più dell 'inlrigo che della buona causa, egoista, tendenzialmente sopraffattrice, conotta pol iticamente, se non mora lmente e conuttrice desiderosa del potere per il potere e peggio del grande potere per il piccolo potere'. Ecco, mi sembra g iu sto ricordarlo, perché Solisrno Sacco è stato oggettivamente una di queste rare eccez ioni

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CARLO SACCO - Note biografiche

Carlo Sacco, nasce a Moiano, rrazione di Città della Pieve, nell'Agosto del 1946, ed è fig lio di Ben ito Sacco (jun ior) e di Derna Gorello.

Passa la sua infanzia a Moiano seguito nella educazione dalla madre e dagli zii (Sol ismo Sacco ePalmira Fane lli -coniugi-senza prole), i quali si dedicano ad instradar lo nelle prime e basilari conoscenze. Il padre Benito Sacco impegnato ne l suo lavoro di fotografo vedutista è per lunghi periodi assente da casa. Produttore di lastre per carto li ne per le ditte storiche del settore come la mitica 'Alterocca' di Temi ed altre.

All 'età di circa 6 anni si trasferisce nella vicina Chiusi Scalo poiché il padre gestisce il negozio di fotografia dai primi degli anni '50 e la madre lavora nella 'Trattoria Porsenna ' appartenente alla cognata.

Dopo aver frequentato le scuole e lementari s i trasferisce nella Repubblica di San Marino (Serrava l le) poiché il padre è socio e produttore-fotografo della Poi igrafica Sanmarinese impiantata con i capitali dei F.lli Marchini di Roma (cugini della mogli e di Sol ismo Sacco , Palmira Fane ll i) e s tretti amic i della famiglia Sacco, soprattutto per i trascorsi politici dei rispettivi genitori (Benito Sacco-senior - ed Alessandro Marchini). L'esperienza di San Marino non dura che qualche anno e chiusa la Poligrafica, Carlo Sacco con i genito ri ritorna a vivere a Chiusi ove frequenta l 'Istituto Tecnico Commerciale per Ragionieri e si d iploma nel 1966.

Frequenta il primo anno di Univers ità a Siena e nel 1968 viene assunto alle dipende nze del Monte de i Pasc hi di Siena, lavorando a Napoli e per lunghi anni a Firenze Con il primo stipendio acquista la prima Nikon e si dedica nel tempo libero con passione e continuità alla fotografia . Durante l'esperienza lavorativa ha occasione di sviluppare il s uo interesse fotografico e con questa idea viaggia e fotografa princ ipalmente in Asia ed i Arrica, visitando molti paesi e dedicandosi principalmente alla' fotografia di rep ortage' . Ha visitato più volte l'India, il Nepal, la Birmania, Thailandia, Indone sia, Russia, Turchia, Cina, Sri-Lanka, Vietnam e Cambogia. In quest'ultimo paese è stato colpito da un estremo interesse per le rovine di Angkor ed ha prodotto anche un libro fotografico con immagini in bianco e nero dedicate ai templi ed ai bambini , vittime dell a guerra civile che ha devastato questo paese, riportando anche riconosc imen t i internazionali (Premio mondiale Unesco 1997). Ha effettuato mostre in Vietnam dove ha collaborato con 1'Unesco per le immagini sulla ricostruz ione dei siti archeolog ici di My Son e della cittadina d i Hoi -An nel Vietnam Centrale, vicino Da -Nang . In Africa ha visitato a partire dalla fine degli anni '60 in poi : Marocco,Algeria, Tunisia, Eg itto, Suda n, Kenia, Tanzania, Mozambico, Malawi, Madagascar, riportando anche inu11agini di viaggio in 'sol itaria'.

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Ne l succedersi della produzione fotografica ha curato principalmente temat iche sociali ed etniche qua li: la prostituzione in India , il Kumbh -Mela, le grandi feste religiose Indù, la sacralità de ll 'acqua in In dia, il lavoro del l'uomo, la Bombay vittoriana e fatiscente, i grandi spazi delle sava ne afr icane.

Dalla scomparsa di suo zio Solismo Sacco, ha iniziato a mettere le mano nell'archivio di documenti che ne hanno accompagnato la vita politica, e con estremo interesse ha deciso in accordo con pubbliche autorità di cedere il proprio materiale fotografico, quello di suo padre, i documenti di suo zio e la sua bibl ioteca A l momento sta lavorando al pr ogetto di una Fondazione nella città di Chiusi che renda fruibile al pubblico il vasto patr imonio costituito da libri, documento e fotografie di Solismo Sacco e della famiglia.

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UNITÀ MILITARI COMBATTENTI

FORZE ALLEATE

13°CORPO

79a Divisione

36" brigata

5° battag li one The Buffs

6 ° battaglione The Royal West Kent Regiment

8° battaglione T heArgyll & S utherland Highlanders

38" brigata 'Jrish '

2

° battag li one The London Irish Rifl e s

1° battaglione The Royal Irish Fusiliers

6° battaglione T h e Ro y al lnniski 11ing Fusi 1iers

I O regg imento Kensington (sussidiario)

Il° brigata

5° battaglione The No1ihamptonshire Regiment

1° battaglione T he E ast Surrey Regirnent

2° bat tag li one The Lancashire F usiliers

Royal Artillel'y

17° reggimento campale

254 ° reggimento controcarro

13 8 ° regg im ento campale

Roya l Engineers

214· compagnia campale

Royal Armoured Corps

56° reggimento esploratori

9a brigata corazz ata

Warwickshire Yeomanry

Wiltshire Yeomanry

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4" Divisione

28a brigata

2° battag lione The Somerset Light Infantry

2° battaglione The K ings Liverpool Regiment

2°/ 4° battag lione The Hampsh ire Regiment

JO a brigata

Duke of Co rn wall's Light lnfantry

l / 6° battaglione T he Surrey Regiment

2° battag lione The Bedfordshire & Hertfordshire Regiment

J2 a brigata

2° battag lione The Roya l Fus i lie rs

2 ° battaglione The Royal Northumber land Fusiliers

Royal A rmoured Corps

4° reggimento esplorator i

Royal Corps of Signals

Royal Canadian Armoured Corps

l " brigata corazzata canadese

11 ° reggimento corazzato Ontar i o Regiment

12° reggimento corazzato Three Rivers Regiment

6" Divisione corazzata sudafricana

211 DiJ,isione neozelandese

5a br igata d i fanteria

6· brigata di fanteria

4a brigata corazzata

7° reggimento controcarro neozelandese

Signals

10°CORPO

611 Divisione corazzata britannica

1011 Divisione inditma

' A' repa,io indiano pontieri

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FORZEAEREE

450 squadriglia RAAF

3 squadrigliaRAAF

2744 squadriglia RAF

FORZE GERMANICHE

334a Divisione di fanteria

754° reggimento granatieri corazzati

755° reggimento granatieri corazzati

/" Divisione paracadutisti

356" Divisione di fanteria (1° Corpo paracadutisti)

Divisione paracadutisti corazzati Hermann Goering

15" Divisione granatieri corazzati

I 04 ° reggimento granatieri corazzati

In a lcun i cas i le uni1à sono riportate com e '' 36" briga,a", mentre in altri come "36 briga ta". Ho tentato di riprodurre ciò che era scritto nei testi che utiliz=ato e ciò che mi è Sfato detto dai tes timoni che ho intervistato . le unità militari sopra elencate sono quelle citate n el tes to. Altre unità, appartenenti alla Royal Artillery e al Royal Engineers, che subirono delle perdite in questa ballaglia, sono me n z ionate nella sezione "! caduti alleati (nota dell'autrice)

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CADUTI ALLEATI

78a DIVISIONE

Nome Registro Data K ing's Shropshire Light James J.G o 26/ 06* I11fa11t1y 5° battaglion e Buffs Canning F.R. o 21/06 Whife G.S .J. o 21/06 Kerley W .G. A 21/06 Steer A.M B 24/ 06 Cobbo ld E.O. o 24/ 06 Watson G.D. o 26/ 06 8° battaglione Argyll & El lis P.G. o 21/06 Sutherland High]anders Peters P.R. o 21/06 Armstrong G.S. A 21/06 Collins R. o 22 /06 Baird A.A. o 26/ 06 Hewitt R. o 26/ 06 W hyte N.M. o 30/ 06 Cameronian s (Scottish Rijles) Webster N.M. o 25 / 06* (/> battaglione Roya] West Cox W H. o 20 / 06 J(ents Brand E.G. A 20 / 06 Perkin W.J.W. o 25 / 06 Rogers L.P. o 25 / 06 Manning T. W. A 25 /06 Tee R.N. A 25 / 06 DaleG. o 26/ 06 Brop h y B . A 26/ 06 Pritchard J. A 26/ 06 Cook A.F.D . o 28 / 06 Mitchell A.F.M . A 30/ 06** 299
36a Brigata

lla Brigata

Nome Registro Data 5° battaglione Hextall N.A. o 20106 Northamptonsh.ire Rcgiment Ilibbett G. A. o 23 / 06 Grimmett A. A. o 24/ 06 Beale J.A. o 25 / 06 Prior E.J.H . o 25 / 06 Waggett C. o 25/ 06 Armer E.L. o 26/ 06 Whit e G.H. o 26/ 06 Pattridge W.L. B 30/ 06 Barc lay H. o 30106 Jackson R.J. o 30106 Poole E.O. o 30/ 06 1° battaglione East Surrey Da vis H.F. o 20/ 06 Rcgùnent Palin O. o 2 1/06 Hammond L. o 24/ 06 Woodb erry E.J. o 24/ 06 Pec k R.S. o 25/ 06 Catpent er P .J. o 30106 Gunson L.S . A 30106 2° battaglione Lancashire Harper H.A. o 20/ 06 Fusiliers Britton L. o 21/06 Cavanagh E . o 2 1/06 Kipling W : o 21 /06 McCabe H.J. o 21/06 Robetts O. o 21/06 Ross C.W. o 2 1/06 Sc hofield E.J. o 21 / 06 Eccl e ston H. A 28/ 06 Johnston C. A 28/ 06 Wan-en G. A 28 / 06 Gill J.W . o 30/ 06 300

38 3 Brigata

Nome Registro Data 2 ° battagli o n e London lrish Bosto n A.E. o 21/06 RiOes Burt C.H. o 21 /06 Godfrey W. I I. o 21/06 G ri ffiths C. J. o 21 / 06 Iligginson J. o 21 / 06 Marsde n G.J. o 21 /06 Marsh L.R. o 21/06 Roberts W.E. o 2 1/ 06 Swa ll ow M.C.H. o 21/06 WilsonS.R. o 21 106 Woods A.S. o 21 / 06 Coste r W. A 21/06 Jones F.A. A 21 / 06 Sharpe C. A 21 / 06 Merron D. o 22/ 06 re ill E. o 23 / 06 Pa rsons F.R. o 24/ 06 Verrin der R.F.C. o 24/ 06 Pca r ce P.R. o 24/06 2° battaglione Royal lrish Du nsheath O.E. o 21/06* Fusiliers 6° batta g li o n e RoyaJ A lgai· E.G. o 21 / 06 Inniskillin g FusUier·s Eng land V.D.G. o 21 / 06 Ilorgan C.J. o 2 1/06 McC reary J. o 2 1/ 06 McLaughlin T. o 21 / 06 Onions J. o 21 / 06 Roac h T. A.G. o 21/06 Wanklyn K .G. o 21/06 ~UJTaY J.P. o 22 / 06 Ne lso n J.C o 23 / 06 Gor don T. B 23 / 06 Royal Ulster Rifles Roche R.R. B. o 21 /06* 1° Roya l I ri sh Fus ilic l's A llen W.C.H. o 24/06 Bro wn L.G. o 24/ 06 Clcment J. o 24/ 06 Marsh I.O. o 24/ 06 3 0 1
McDonnell E. o 24/ 06 McMullan T. o 24/ 06 Tuffey H. o 2 4/ 06 Will iam s N.W o 24/ 06
° battaglion e Ken singt.on Taylor J. B 25 / 06 R e gim ent (sussi di a ri o) Top h am G. o 22/ 06 Ey les J. E. o 24/ 06 Cou lso n G.J o 27/ 06 Graham E W. o 27/ 06 Greenwood C. o 27/ 06 Ho ll oway S.F. o 27/06 Ravenscroft \V . o 27/ 06 Cross R. o 28/ 06 Savage S.A. o 28/ 06 Chappel H. o 30/ 06 Ro v ai A rmoure d Corp s Nome Registro Data 56° r eggim e nto es plorato ri Kemp S. I. o 02/ 07
1
Nome Registr o Data W a rwickshire Y e oman ry Garbutt W . o 20/ 06 We lch E o 20/ 06 Palme r J.V. · o 23 / 06 Day D.I o 24/ 06 Hol m es C . E.H. A 24/ 06 Bailey TE. o 28/ 06 .Tones E. o 28/ 06 Bo dd y G J.R. o 2 8/ 06 , v m s hire Y eomanry Cott r e ll P. G . A 20/ 06 Ho dso n T. A 20/06 Hint on E.G. A 25 / 06 Spreadb ury G .F. A 27/ 06 302
9a Brigata co raz zata

Rovai Artillerv

Rovai Engineers

ROY AL CANADIAN A RMOURED CO RP S

1a Brigata corazzata canadese

4a DIVISIONE

10a Brigata

East Surrey Regt. Catering Corps

1/6 battaglione East Surrey Regiment

e H.H .

L.E.

A. E

Nome Registro
Cogger
o 132°
Beverley
o Kirwan
o YoungG. o 64°
Griftiths
o
17° reggimento campale
E.A.T.
reggimento campale
W.
G.
reggi.mento controcarro
H .
Nome Registro 256
West
o
FieM Company
J.J.
Nome
Hawkins
Bo
Hisey
Drew
Shaw
Dehmel
Hurst
Smith
11° reggimento corazzato
A.W. Ontalio Regiment
ddington R.C.
E.
\V.F.
H.
M.G
A.
W.A.
Nome Shai)
Blackman
Lampton
Fleet P.J. 303 Registro o A o A A A A A Registro B A A A Data 20/ 06 20/ 06 20 / 06 30/ 06 23 / 06 Data 29/ 06 Data 21/06 21/06 22/ 06 24/ 06 24/ 06 Ol/07 02/07 02/ 07 Data 24/ 06** 27/ 06 27/ 06 27/ 06
Inch G.D . A 29/ 06 GriggR.A. A 29 / 0 6 Dodd L.S. o 30/ 06 Day S . A 30 /06 Dunn J. A. A 30/ 06 Fuller R.E. A 30/ 06 Handbury C.A. A 30/ 06 Keefe R.C. A 29/ 06** Lawr ence G. W. A 30/ 06 Duke of Cormva ll's Light Baylis E .C. B 27/ 06 Infantry Deffick W A. A 27/ 06 Hancock W.J. A 27/ 06 KingS. A 27/ 06 Le Clercq G. A 27/ 06 Marsh G.E. A 27/ 0 6 O s borne C.W. A 27/ 06 Wears A A 27/ 06 Baffett L. A 28/ 06 Belcher A.W. A 28/ 06 Haffis J.M. A 28/ 06 Ha1 t T.H. A 28/ 06 Jack.son J. C. A 28/ 06 Swan E. A 28/ 06 A d ey F.R. A 30 / 06 Grimme tt R. F . A 30 / 06 Pay n e J. H.J. A 3 0 / 07 Schofield P. W. A 30 / 06 Shailes H. W . A 30 / 06 Trewolla R. E. A 30 / 06 Williams J. A 30 / 06 2° battaglione Bcclford & Butter.fie ld R. A. A 28 /06 Hertfordshire Regimcnt CoxR.R. A 28 /06 Desborough G H. A 28/ 06 Harries D G. A 28/ 06 Kendrick J. J. A 28/ 07 I ,awr ence G .A. A 28/ 06 . ewnham T.H. A 28/ 06 R e ad D A A 28/ 06 304

28a Brigata

Smith A.W. A 28 / 06 Fish D. 1:3 29 / 06 Fudge D. B 29/ 06 Jarvis A.C. A 30/ 06 Keast S .G . A 29 / 06 Duke ofCornwall's Lig ht Bailes A.M A 28/ 06* Infantry
Nome Registro Data 2/4 bat.t.aglionc Hampshire Dunstan L.A. B 24/ 06 Regimcnt Kinsma n H I3 24/ 06 Stabbins G.F. B 25 / 06 Bowskill R.B . A 25 / 06 Brown W.F.J. A 25 / 06 Dyer A.E. A 25 /06 Edwards L. A 25 /06 Goddard W. A 25 / 06 Herviou E .J. A 25 / 06 Hillings C. A 25 / 06 Holton J. A 25 / 06 Loveridge S.G. A 25 /06 No rth E .S.C. A 25 / 06 Paddon C .J . A 25 / 06 Peters S.R. A 25 / 06 Phillips LH A 25 106 Plain N.L. A 25 / 06 Shadwell S.J. A 25 / 06 Targett D.W. A 25 / 06 West A .W A 25106 Woodgate W.G.H. A 25 / 06 Butler G.R. B 26106 Juc kes V .E. B 26/ 06 Waldron A.E. B 26/ 06 Caes,u· H. R. A 26/ 06 Hanison L.N.W . A 26 / 06 Stallard T. F. A 26 /06 RuffK.H. A 29 /06 BlakerG.B. A 0 1/07 305
Edwards C.R. A 01/07 Hitchens C.M. A 0 1/07 T,0fts R.J. A 01 / 0 7 Mand er A J. A 01/07 Saund ers R. A A 01 / 07 Stephens S .G . A 01/07 Stephens A.A. A 01/07 Ha mp shire C arbineers Lew is E .G_ A 25 / 06* YeomamyRA 2° battaglione Somerset Sawtell E.J B 23 / 06 Light Infant.ry Fo x C.G.C. A 23 / 06 Hancock W .J. A 23 / 0 6 Cogg e r A .T. B 24/06 D e lv es L. A 24/ 06 Di x on E .J. A 24/ 06 Ee ls H.R. A 24/ 06 Hallett D. A 24/ 06 Harsent W T. A 24/ 0 6 Mars h R. A 24 /06 O'ConnorM. A 24/ 06 Springa ll J.H. A 24/ 06 Dev ine S.A. B 25 / 06 Brooks AH. o 25 106 P lum m e rT E B 25 / 0 6 A brahams A. E A 01/07 Bow yer G.R. A 01/07 Cahvell J. A. A 0 1/07 Cole A .W . . A 01 / 07 Ke y C .F . A 0 1/07 W illiams A . J. A 0 1/07 Wiltshire Reg im en t T hi ck P. A. B 24/ 07* 2° battaglione King's Butl e r J.J. B 24/ 06 Liverpool Regiment Cannon M. A 26/ 06 Ga mble J.W. A 26/ 06 Lester J. A 26 / 06 McCarthy E H A 26106 Mo JTis E A 26/ 06 Bates S. A 28/ 06 Gordon J. A 28 / 06 306

12a Brigata

Jones D.L. A 28, 06 T,yo n s J. A 28 / 07 Ro ll ins K.A. R 29 /07
No me Regi ~tro Da ta 2" batta gli one Ro yal Bo n·adail.:: A.G. A 30/ 06 Fu sili ers lngram A. , \ 30 /06 M ills J. A 30 / 06 Pet ley C. A 30 / 06 \Vallace J. A 30106 \\fa r d C.F. .\ 30 /06 Winney \V. F. i\ 30/ 06 l)raper F. G. A 0 1/ 07 Eva ns M. A 01 / 07 Fan-ington F. A 01/07 F latt R.C . A 01 / 07 Lo n g m an W. A 0 1/ 07 Sawb ridge J. A 01 / 07 Whitley S.J. ,.\ 01 /07 F,ming to n A.C A 02/ 07 Rogers F.C. A 02 / 07 2° battaglione Roy a l Fow ler .J. B 28 /06 No11hwu berland Fu s ili ers llerdson J. A 30106 Mc lnto sh G . M. A 30 /06 Os born e A. A 30 /06 I3urgess r.c. B 01/07
Nome Registro Data -t0 reggim e nt o es ploratori Richmo nd R. B 24/06 A.k ins A. A 24/ 06 A lle n A.H. A 24/ 06 Can- P.13. /\. 24 106 llan-ison R. A 24106 .l o hnson S.0. A 24/0 6 M iddleton J. W. A 24/06 Eas twell W.G. A 25/ 06 307
RovaJ Armoured Corps

Rentoul L.M.

Earl N.F.

A ll e n A

Cottrill R.

DayW. Dickinson A.

Eams haw E

Ihmis A .C .

Bine R. J.

Wilcox C.B.

Royal Artillerv

No me

.Myers II.R.

Russell W .H.

Waller II.F.

Welch J.

Ta y lor E. J W.

An d ers on S .

Bullivant R.

Can J.B.

Evans S.

McH u g h M.

McCleod A

W ass J.

Da y F.II.

77°

Royal Army Service Corps

Royal Army Medicai Corps

Royal Corps of Signa ls

Crowthe r E .

Burgogne E.

Hradshaw W. No me

Crouch K. A.

22 ° reggimento campale 30° reggimento campale Reggimento campale
C. 308 A A A A A A A A A A Registro B B A A A A A A A A A A A A B B Registro A A 25/ 06 27/ 06 30 / 06 30/ 06 30/ 06 30 / 06 30106 30106 30/ 06 30/ 06 Data 24/ 06 24/ 06 24/ 06 24/ 06 25 / 06 01 / 07 01/07 01/07 01/07 01/07 01/07 01./07 02/ 07 29/ 06 2 3/ 0 6$ 24/06 $ Data 30 / 06$ 30 / 06$
Treas ure

2744 SQUADRON ROY ALAIR FORCE

ROYAL CANADIAN ARMOURED CORPS

1 a Brigata corazzata canadese

V olunteer reserve No me Doug las J.J. Registro Data A 30/ 06$
Nome Registro Data 12° Reggimento corazzato St. Louis L. A 24/ 06 Three Rivers Regt. Dawson D.K. A 24/ 06 Grimstead J E. A 25 / 06 TyoW. A 24/ 06 Badgerow M.R. B 26/ 06 Barland KC A 26 /06 Beishlag f. T. A 26/ 06 Franklin E .E . A 26 / 06 Jones E .J. A 26 / 06 Walters E V. A** 26 / 06 Bier N.H. A 28 / 06 Desroches E.R. A 28/06 Erikson H. A 28/ 06 Forsyth JR. A 28/ 06 Hassell E. A 28/ 06 Tarling B.F. A 28/ 06 W ebb W.S. A 28/ 06 Dubc R. B 29/ 06 Hurst A. A 02/07 Smith W.A. A 02/ 07 309

Cimite ro di gue1rn di Orvieto

Cinùtero di guerra di Bolsena

Cimitero di gue1rn di Ass isi

Ufficiale combattente per l ' unità indicata in ci ma alla lista ma appa1tenente a ll ' unità indicata in italico

Dati di registro lacunosi (es. Keefe R.C. , del quale è noto il regg im ento ma non il battaglion e)

Non è ce rto che s ia caduto nella battaglia del Trasimeno

L'elenco è stato compilato secondo la cronologia delle perdite e suddiviso per unità com battente. Incrociando la data e il nome del! 'unità nel testo è possibile risalire al luogo ove c iascun milite è caduto. (Nota de ll 'autrice)

KEY o
**
B A *
$
3 10

LIBRI

Jackson (Sir) William, The Mediterranean and the Middle East, Volume VI Part I!: Victo,y in the Mediterranean }une to October 1944, HMSO, 1987

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Richard Dohert y, Clear the Way A Histmy of the 38th (Jrish) Brigade 194147, Dublin, lrish Academic Pres s, 1993

Cyril Ray, F rom Algiers to Austria, London, Eyre & Spottiswood, 1982 (I edizione 1952)

Ken Ford, Battlea.xe Division, Sutton Publishing WBD Ltd. Bridgend, I 999

Lawrence Fish, Up the Boot: a Private :ç War, Stevensville, Ont. , 1995

John 1-lorsfall, Fling our Banner to the Wind, Kin eton, Warwickshire, Roundwood Press, 1978

Roads to Rame , Wellington , New Zea land, Anny Board, 1946

Robin Kay, ltaly. From Cassino to Trieste , vol. 2 , Wellington, New Zealand, His torical Pub licat ions Branch, Department of Internal Affairs , 1967

Solismo Sacco (a cura di), Sto ria della R es ist enza n ella Zona Sud-Ovest

Trasim eno, Quaderni Regione del l'Umbri a Numero Speciale, 1991

Don Remo Serafini, Storia di Vaiano , Assisi, Ti pografia Porziuncola Santa Maria delgi Angeli, 1985

Don Remo Serafini, La Chiesa Parro cc hiale di Santa Maria Maddalena in Castiglione del Lago, Perugia, Leader Offset, 1993

Diari di guerra dei reggimenti e registri de lle operazioni militari

2° battaglione London Jrish Rijles

2° battag l ione Somerset Light Jnfantry

2° battaglione Kings (Liverpool) Regiment

2 / 4 battaglione Hampshire Regiment

Duke of Cornwall '.s Light Infantry

6° battaglione Royal West Kent Regiment

5° battaglione Buffs

56° reggimento Recce

4° reggimento Recce

2° battaglione Royal Fusiliers

1/6 reggimento Surrey

BIBLIOGRAFIA E INTERVISTE
311

5° battaglione Northamptonshire Regiment

Op erations Record Book, luglio 1944 , 450 Squadron RAAF

Flying Log Jack Do yl e 3 Squadron RAAF (poi 450 Squadron)

Pub blicazioni re ggimentali

The Story of the Bedfordshirc & Hert fords hire Rcgirnent

The Hi s tory ofthc 8t h Batla lion,Argyll & Sutherland High landers

Th e Surreys in l taly 194 3-45 (The Queen's Royal Surrey Rcgirnent Museurn

Guildford)

Th e Ca rnpaign in Italy 2nd So rnerset Lì g ht Infantry

Artic o lo tratto da ' The Wasp' 1945 2nd Batta li on Bcdfo rd s hi re & Hertford sh ire

Regirnent Bri ga di e r B. A. Burke

The H istory or the The Bed fordh ire & IJ e rtford shire Regiment LutonArchives

Report on th e Batlle of Sanfatucchio by Brigadier Pat Scott, 38th (Trish)

Br igade

'Blue Italian Skies Above' 2nd Battalion Bedfordshire & Hertforshire Rcgiment

Frank S nape _ 1990

War D iary Tony Fownes 2nd Somersct Light Infanlry (inedito)

Re socorui..individuali scritti (~ese lette.re a ll'autrice )...dci.Y.ct~ degli c~ti a Ueati

A. G reen

Pet e r Barrow

Kevin Hi ll

J ohn Horsfall

C.L. Birkett

T homas Bali

' Robbie' Robinson

Thomas McCrow

Albert Dickinson

Geor ge Jones

Tony Bullock

K.C. Gordon

Brian Schofield

Jac k Doy le

R eg imental Signaller 2° lancashire Fusiliers

lnt e lligence Section 2° Lancashire Fusiliers

2° Lancashire Fusiliers

2 ° London Jrish Rifles

2° London lrish Rifles

2° London Jrish Rifles

I O Royal lrish Fusiliers

8° Argy/1 & Sutherland Highlanders

2° Somerset Light Jnfantry

2" New Zeaiand Division Signals

2" New Zea/and Di vision 7° Anti Tank Regim e nt

2 3 New Zealand Divisio n 26° Jnfanfly Baflalion

2" New Zealand Divisi on 3 Squadron RAAF (po i 450 Squadron)

3 12

Resoconto individuale scritto in itali ano

Antonia Vinerba

Interviste di ve terani de)]e forze armate alleate

KevinHill

Albert Hodgson

2 ° Lancashire Pusiliers

138° City ofLondon Pield Regiment Royal Artille,y (78 adivisione)

Interviste di ciyili italiani

Celestino Dionisi, Davide Rocchini, Fedora Coppetti, Dino Sacchi, Graziella Mencarelli, Antoni na Paggetti, Guido Lana, Maria Reatelli, Marina Ronca, Enzo Gilini, Maria Brozzetti, Lea de Regis, Ernesta R id oni, E lio Bennati, Mariuccia

V it i, Leo Berbeglia, Pietro Med i, Giulio Cardini, Lucio Bucci, Silvana Ch ionne , Adele Tavini,Adriana So rd i, Fe licelta Folcolini, Lui sella Olivo, 'S ignor Cimbano'

Don Remo Serafini

F lavio Paolozzi

Richard Doherty

John Reeve

Bedfordshire & Luton Archives & Records Service

New Zea la nd Defonce Force Personnel Archives

Roya l frishFusiliersReg im ental Museum

Lon don Ir ishRifles Reg imental Museurn

Queen's Royal S u rrey Reg im ental Museu m

AL East K ent Regiment - The Buffs

Somerset Light infantry Office

Royal Hamp shire Regiment Museum, Winchester

The Queen 's Own West K ent Regimental Museum

The Anny Me dic ai Services Museum

Roy al Signa ls Regim e ntal Headquarters, Blandford Fo rum

The Argyll & Sutherland H igh landers, Stirling Cast le

"The Gunner", Royal Artille ry Barracks

Im peria! War Museum

Public Records Office

3 13

Gli Alleati - The Allies

Su questo argomento la Foundlltion ha pubblicato

Fra storia e memoria: gli Alleati a Perugia e in Umbria (a cura di Ruggero Ranieri)

Gli Alleati in Umbria (1944-'45)-TheAllies in Umbra (1944,45) (a cura di Ruggero Ranier1)

Perugia liberata. Documenti anglo-americani sull 'occupazione alleata di Perugia (1944 -'45) (a cura di Roger Absalom)

Janet K. Dethick, The Trasimene Line. June-July 1944

190,202,224,234,235,2 55 ,2 60, 2 66, 27 0-272,276

Sangro (fiume) , p. 30, 43 , 44

Sant'Arcan ge lo, p. 31, 52

Santa Lucia , p. 163, 166, l 6 7

Sa nta Margherita , p. 227

Sarteano, p. 20 , 26, 54

Sassari , p. 38

S e lve Il a, p. 166, 16 7

S ic ili a, p. 30, 35, 36, 133

Siena, p. I 9 , 185 ,2 92

Siracus a, p. 35

Snakeshead ridge, p. 48

Spina (to rrente), p. 13 , 15 , 22 9

Spoleto, p. 38

Subiaco, p. 18, 24

T a ranto, p. 35

T e rni, p. 24, 47,259 , 292

Teron to la, p. 2 45

3 0
36 Tivo li
p. 24
54, 190,229,230 T oscana, p. 13, 30, 38, 40, 43 , 44, 50, 57,227 Trasimeno (Lago), p. 13, l5 , 2 0 , 22-2 4 , 3 0 - 33 , 36, 38, 41 , 44, 47, 50, 52 , 54, 64 , 67 , I 00 , 106,107, 110, 111, I 17, 12 0,1 29 ,133,137, l 43, 144, 149, 150,203, 204,2 15,2 19,229, 23 2, 25 8,259,263,2 67 ,2 70,27 1,27 3 ,276, 283-285, 287 ,288,2 90,2 91 Trasim e no oAlbett(linea), p. 17-24, 30, 3 1, 4 1, 47 , 50 , 54, 83, 88, 9 2, 95, I 00, 147 ,23 7. 270,277,282,284 Trieste , p. 7 l , 226, 26 1, 2 63 T uoro , p. 70, 75 - 77, 248 Umb r ia, p. 31 , 44 , 50 , 7 3 Va iano , p. 13, 15 , 38,3 9,4 1,42,47,50, 54,5 6, 60,64,67 , 90 , 95 , 97, 100- 103 , 107, 147,148, 150-1 55, 159, 160, 162 , 163, 186, 190,202,226,235,239,25 0 ,27 6 Va l di C hian a, p. 26, 3 2, 4 l , 8 8, 14 9, 150, 23 0 ,258 Vienna , p. 17 Villa Cartoni (C oll e lungo), p. 3 9, 53 , 65 , 153 , 155, 168 , 223 , 235, 24 3,244 Villa Nazarena, p. 43,202 VillaPao lozzi , p. 13,21, 162, 168 , 169, 199 , 218,22 1-223,274 Vi ll as lnlda,p. 13, 15, 95,97,98, 100- 102 , 140, 147,148,150,153,22 0,280,290 Vitellino, p. 52, 66 , 84, J3 1, 142, 163 , 184, 186,200, 2 1O, 22 0, 255,259,263,274 Was hi n g ton , p. 17 Z ucconami, p. I 09 , 122
Teve re ( fium e), p
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,

Boyd Ronnie (Londo n Jrish Rifles), p. I 14

Br istow (Argy l/ & S 111h High), p. 142

Brown W.F.J. (2/4 Hanls), p. 152, 157

Brozzetti Maria, p . 59, 62, 90, 186, 20 I , 22 J, 236,246 ,313

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Bruni A ttilio , p . 73

Bruni Francesco, p. 73

Bucci Lt1c io, p. 13, 42, 222, 313

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Bullock To n y (71h New Zealand An t i- Tank Regt .), p . 13,259, 269,270,312

Burdcn R.H. (4 50 Squadmn RAA F}, p. 203

CardiniGiu lio,p . 13 .43,59,6 1,82,90, 162, 165,166 ,1 68,235,236,254,3 13

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8 1,1 08, I I O, I I 3, 11 8,23 4, 254,257,270,272,3 13
74,
12 1, 124- 126, 13 1, 134,311,3 13
116,
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,
200,232,238,2 44 ,24 8,250,252,256, 262
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Serafi ni don Remo,p. 54, 60, 69, 85, 93, 98, 104,161 ,237,238,249,272, 3 1J , 3 13

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Acq u asanta, p. 51

AdolfHitler(linea), p. 24, 48, 50

Albert (linea), vedi Trasimeno (linea)

Ancona, p. 19, 30

Anzio,p. 18,30,43, 77,232

/\ ree, p . 258

A rezzo (linea) , p. 3 1

Arez7.o,p. 19,24,32,38,83, 14 1,2 10,232,242,258,259,276

Arno (linea) , p . 31

Arno (valle) , p 32, 242 , 246

Assisi (cimitero di guerra), p. 118, 123 , 145, 159-161, 168-170, 190, 196, 198,216,219, 222,233

Astrone(t.orrente),p.17, 19

Badia,p.48,65 ,8 4, 133,147,158, 159, 162, 168, 190,191,255 , 276

Ballotti, p. 155

Be lvedere , p 219,227

Berlino, p. 17, 83, 131,276

Bibbiena, p. 31

Binami,p 162, 169,221 ,255,274

Boldrini, p . 63

Bonami, p . 152

Buitoni (prop ri età) , p. 74

Cai oncola, p. 50, 100

Ca labria, p 41

Campobasso, p. 44

Cantagallina, p. l OI

Cape Town, p 21

Ca1raia, p . 106, 138, 139

Casa Nu ova, p. 150, 15 5

Casa Paradiso , p. 152, 15 5, 157

Casamaggiore,p.15 , 17,22,42,52 , 56,62,90, 137 , 142,147,150,162,169, 184,186, 189193, 199,201 , 202 , 210,219,236, 257

Cascina,p.13,39,47,50

Caserta, p. 259

Cassino, p.

Castagni, p 2 1O

Castello di Montalera, p. 13,

Castello G ug li e lrni , p 71, 72

Cas ti glio n Fiorentino, p . 14 1,232,233,

19, 30, 4 I, 43 , 44 , 47, 48, 50, 53, 11 O, 111,232, 269,270
39, 89, 11 1
31,
238
p . 13, 18-20, 30, 31 , 36, 37, 39, 40 , 42 -45 , 47, 49, 52, 60, 61, 70-73, 78,8 1,83 - 88,92,97, 106, 110,137, 140 -1 44, 159, 162,169,184, 18 6, 187, 189- 191, 193,
Castigl ione del Lago ,

Civita Castellana, p 203,259

Civitella in Val di Chi ana, p. 26

Contea La Velia, p. 164

Cortona,p. 83,141 , 149,185, 230 , 232,259

Cozzano, p . 56, 204,205 , 221

El A lame in , p . 30

F abr iano , p. 30

Falerium, p. 2 03

Ferretto, p. 226,229,276

Figli ne, p. 26 Firenze,

Foggia, p. 4 1

Fo iano della Chiana, p. 231

Fo li gno , p. 47

Fo nta ne lla, p. 190

Fo nt anelle , p. 61

Fonte Pecciano, p. 189, 193, I 94, 143

Fossettello, p. 109

Frattavecchia,p . 40, 147, 162, 168, 184, 189, 190, 210

Gallipoli, p. 230

Garda (Lago di), p. 36

Garigliano (fiume) , p. 30

Georg (linea) , p . 22, 26

G ioi ella,p. 13 , 15 , 26,39,41-4

273, 274,276

Gotica (linea), p. 18, 19, 21, 22 , 3 1,258

Gran Sasso, p . 36 '

194,199,200,202,206,207, 209, 2 1o,220,225, 232-234 , 237,238, 240 -242 , 244, 245,248, 250-252,
258 -26 1, 263,274,276,289, 290
Ca tanzaro ,
Centoia, p.
90 , 227,230 Ceraso,
, 272 Cerretta,
Chianciano ,
Chiusi (Lago di), p . 31, 38, 47 , 50, 54 , 64 , 65 , 95, 100, I 06 , I 51, I 53, I 54, 168, 199,23 5 Chiusi Scalo, p. 292 Chiusi,p.1 7-21,26,30,31,37,3 9,44,45,52,54,69,8 3,84,88,97, lOJ , 106, 107,151 , 153 , 193,202,207,234,276,280, 291 -293 C imbana, p. 150 Cim bano, p.64,66, 100, 101 , 148,150,152,250,280,281 ,290 C ipresso , p. 206,227 Città del la Pieve, p.44, 53 , 81, 83 , 88, 89, 95, 98,100,220,243,284,291
254,
Castiglione de lla Pescaia, p 30
p. 4 I
43, 57,
p. I 16, 234
p . 84, 159
p. 69
, 292
21,
3 1, 32, 41, 53, 65, 83 , 113,164,225, 242,244, 262,267
p.
22,
,270,292
3, 47,4 9,52,58,59,63,65,68,82, 90 , 11 6, 142, 147, 150,
19 1, 199,202,214,2 19-221,235,236,239,263,264,
151 , 153- 155, 159,162, 165-169,

Grosseto, p. 19, 30

Gua ldo Tadino, p. 30,276

Gustav (linea), p. 18, 19, 30, 48

TNonn i, p 22 0

I Pise lli, p. 184, 185

li Birgl izio, p. 100

Il Ce ll aio, p. 148, 153

llCivctta io,p. 189,190,192,212

I l Mc la io, p. 206 , 227

TI Pisc ino , p 187

Iso la d'Elba, p. 18

Tsola Maggiore, p . 31, 70, 75, 86, 127, 147,247,2 48,26 1,276

Isola Pol vese, p 247

Jesi, p. 30

La Bandita, p . I 37, 142 , I 85, 245 , 253

La Casc ina, p. 142 , 185

La Casina Bassa, p. 150, 15 l

La Chiusa, p. I 12

La Co lonnetta, p. 256

La Co mm enda, p. 190

La Fornace, p. 186, 2 01,212

La Muffa, p. 70, 73 , 74, 140,276

La Spezia, p. 3 I

LaVi ll a,p. 155,158, 166, 169, 199,236,247

Lago di Bracciano, p. 24

Later ina , p. 3 8

Lav iano, p. 203, 205

Lazio, p. 203

Le Borch ie, p. 158

Le Capezzine, p 15,227,230, 231,240

Le Caselle (Casa maggiorc), p. 20 l

Le Caselle (Vitellino), p. 184, 188

Le Coste, p. 38

Le Fontanelle (Gio iella), p. 191

Le Sette Strade, p. 229,276

Le Tre Case, p 51

Lignano M ., p. 26

L ipari, p. 38

L isciano, p. 21 O

L ivorno, p. 19

Londra, p 17

Lopi, p. 65, I 50, 158, 159, I69, 184, 190, 20 I, 22 1

Macchie,p. 106 , 107,112,254

Magione , p. 87,2 07

Ma lag,ronda , p . 5 l

M aran zan o, p. 96

Marche, p. 3 0

Mazzare lli, p. 5 1

Mi leni, p. 41

Mo li se, p. 44

Monta le ra, p. 83

Mo n tana io,p.125 , 127,128,132

Monte Amiata, p. 32

Monte Cass ino, p. 17 , 18, 20, 30

Monte Ce tona, p. 32

Mon te C on e ro , p. 31

M onte E tna , p. 35

Monte Gabbi o ne, p . 88

Monte Giov e, p. 89

Mon te Pausillo, p. 44, 47 , 53, 67 , 89 ,28 4

Mo ntel eon e, p. 251

M on telupo, p. 26

Mo nte pulciano (Lago di), p. 274

Montepulciano, p. 32 , 2 07

Monti /\urunci, p. 18

Montone, p. 26

Napoli , p 30 , 44, 223, 248,267 , 273 , 292

Nardelli , p 190,2 00,202,203

Ombrone (fiume) , p . 30 Orbete ll o, p. 40, 64 , 150 O rvi eto,p. 13 ,2 4, 30,44 ,

238,250,251 , 259, 273

Paciano, p. 13 l, 234,235

Palazzo Mezzetti , p. 50

Pa lazzo More tti , p. 22 3

Pala zzo Torrigiani , p. 47, 162, 240

Palazzo lo, p . 97, 100, 140,14

Moiano ,
.26,37,3 9,44,53 , 69,96, 97 , 100, 140,2 02 ,2 20 ,22 9, 2 82, 28 9,290,2 9 1,292
p
53
71,81,83,84,88, 123 , 137,160,168,185,218,220,223,224,
,
1, 229 Panicalc, p. 33, 39, 44 , 45, 49 , 52, 83, 89-91 , 95, l 09 -11 l, 137, 18 5 Panicarola, p 39, 74, l 06, 112, 190 ,229 P a nia ( Iinea) , p. 22, 26 P e rugia , p 24, 30, 3 l , 39,41, 44, 47, 71, 72, 97, I06 , 107,144,204,252,254,272,290 Pes aro , p. 3 1 Pescia(ton ente,v alle),p.15,42 , 52, 67 , 125 , 128,137, 140- 142, 144, 147, 158, 163,185, 186, 191 ,2 02,2 09 ,2 12,229,244 Pes cia, p. 15, 92, 12 5, 127-1 30, 132, 137,13 8, 140 , 15 1,2 02 ,2 06 ,2 53 Pe traia , p. 228 Pen·igna no , p. 43 ,2 00 ,2 03 ,2 05 ,2 18,2 19 ,227,241

Piana, p. 36, 43. 59, 63 , 82, 200, 21

Piegaro, p. 89

Pietrelo , p. 51

Pineta, p 5 1

Podere Carbone, p. 153

Po derefattore,p.168 , 235

Podere Fontegallo, p 150, 155, 157, 162

Podere Giard in i, p. 2 18,2 19

Po dere I Gagg i, p. 229

Podere I Monell i, p. 229

Podere Il Mercan zio , p. 189,

Podere La Mercanz ia, p. 200, 21 O, 21

Podere Nazzareno, p 66

Podere Renato , p. 67

Podere Scotto, p. 153

Podere Stella, p. 227

Poggerto,p.42,63, 108,1 14,154 , 234

Poggi , p. 50 , I 00

Poggibo

, p

116

2 18, 224, 226,229,24
276
O,
1,
192
20 l
2 12
,
,
1
67
150, 155 , 15 7, 190,239
151
nsi
26 Poggio del Papa, p.
,
Poggio del So le, p 150,
52
Santa Mar ia, p. 15 0. 153. 155, 157, 160
rto
Poggio d i Braccio, p. 31 ,
Poggio
Po
Sa nto Stefano, p. 40
15,41-43,56,57, 72, 83 , 101 , 150, 162,164, 169,186,190, 192,196,199, 200,202-205,2 10,214 ,21 9,22 3, 227 ,25 1,256,274,276, 284 Pucciarelli,p. 15,42,52, 73,1 16, 119-1 21, 125-127, 137, 138, 140,141,256
li
nt
l 68 Ranciano , p. 15,40, 42 , 44,48,52, 125 , 127-133, 137,140, 151,158,159,184,202,235, 244,255
ido
Rog
Roma, p. 18-20, 24-26,30, 31,36, 37,44,47,49, 50, 52-54, 64, 71, 72, 83, 84,1 90,20 9,210, 230,236,240
, 292
p. 3 5-37, 39, 53,
8 SanFelice, p.32 , 116, 118,119,1 21, 125,235 ,260,27 1,272 San Quir ico d'Orcia , p. 30 Sanfatucchi o, p. J 3, 15, 17, 20, 22, 32, 40, 42, 44, 47, 50, 54, 56, 57, 64, 67, 6 8, 70, 7 1, 73, 74, 81 , 85,9 1, 106-11 2, 114, 11 6, 122, 125, 128,1 31, 133, 137, 138, 140, 144, 148, 150, I SI,
Po1to, p. 82, 162, 168, 169,222,235 Pozzuolo, p.13 ,
Pug
a, p. 36, 4 1 Pu
oni , p.
, 267, 270 Rap
(fi ume), p. 30 Reggio Calabria, p. 35,225,226 Rieti , p. 24 Ri go Maggiore, p. 106,
heti , p. 202
, 270 ,276
Salò,
11

190,202,224,234,235,255,260,266,270-272,276

Sa ngro (fiume), p. 30, 43, 44

Sant'Arcange lo, p. 3 I , 52

Santa Lucia, p. 163, 166, 167

Santa Margher ita, p. 227

Sar1eano, p. 20, 26, 54

Sassari, p. 38

Se lvella, p. 166, 167

Sicilia, p. 30, 35, 36, 133

Siena, p. 19, 185,292

Siracusa, p. 35

Snakeshead ridge, p. 48

Sp in a (torrente), p. 13, 15,229

Spoleto, p 38

Subiaco, p. L8, 24

Taranto, p. 35

Temi, p. 24, 47 ,259,292

Teronto la, p. 2 45 Tevere

(fiume),
30, 36 T ivoli, p. 2 4 , 54, I90,229,230 Toscana, p. 13, 30, 38, 40, 43, 44, 50, 57,227 Tras imeno (Lago), p. 13, 15, 20, 22 -24, 30 -33, 36, 38, 41, 44 , 47, 50, 52, 54, 64, 67, 100, 106, 107,1 10,1 11 , 117, 120,129 ,133, 137, 143,144,149,150,203,204,215 , 2 19,229,232, 258,259,263,267,270,2 71 ,273,276,283 -285,287,288,290,291 Trasime no o Alberi (l inea), p 17 -24, 30, 31, 4 1, 47 , 50 , 54, 83, 88, 92, 95, I 00, 147,237, 270,277,282,284 Trieste, p. 71,226,261, 263 Tuoro, p. 70, 75-77, 248 Umbria, p. 31, 44, 50, 73 Vaiano,p. 13,15,38,39,41,42, 47 ,5 0,54,56 ,60,64,67,90,95,97, 100-1 03, 107, 147,148 , 150- 155, 159, 160, 162,163, 186, 190,202,226,235,239,250,276 Val cli Chiana, p. 26, 32, 41 , 88, 149, 150,230,258 Vienna,p . 17 Vill a Cm1oni (Collelungo), p. 39, 53, 65, 153, 155, 168,223,235,243,244 ViIla Nazarena, p. 43, 202 Vi ll aPaolozzi , p. 13,21, 162, L68, 169, 199,2 18,22 1-223,274 Villastrada,p. L3, 15,95,97,98, 100-1 02, 140, 147, 148, 150,153,220,280,290 Vitellino , p. 52, 66, 84, 131 , 142, 163, 184, 186,200, 21 O , 220,255,259,263,274 Washington, p. 17 Zucconami, p. 109, 122
p
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