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NOTE AL CAPITOLO 18

1. R. Kay, p. 99.

2 . Brian Schofield, lettera all'autrice, novembre 2000.

3. Tony Bullock, lettera all'autrice, novembre 2000.

4 . History o/ the 39/3 4 Battery, 7 NZ Anti- Tank Regiment, 2nd New Zealand Division, p . 32 .

5. George Jones, lettera all ' autrice, gennaio 2001.

6 . Parte del 2° corpo polacco che aveva combattuto a Cass ino.

7. George Jones, lettera all'autrice, gennaio 200 I.

8 . George Jones, lettera al l' autrice, gennaio 2001.

9. K.C Gordon, lettera all'autrice, ottobre 2000.

1O. K.C. Gordon , lettera all'autrice , febbraio 2 00 1.

11. K.C. Gordon, lettera all ' autrice , febbraio 2001.

Il ritorno dei veterani

Quei soldati che combatterono sulla Trasimene Line continuano tutt'oggi a tornare in pellegrinaggio sul campo di battaglia.

Molti dei soldati sopravvissuti alla Campagna d'Italia ritornarono , presto o tardi, in quel teatro di guerra, per visitare i luoghi delle battaglie e i cimiteri ove i loro amici furono seppelliti. Alcuni tornarono in qualità di membri di associazioni come la Cassino Veterans Association ed altri vennero da soli o con i propri familiari. Albert Dickinson della compagnia H dellaSomerset Light lnfantry tornò assieme ai Cassino Veterans nel 1994, in occasione del cinquantesimo anniversar io della battaglia di Cassino Effettuò ancora a ltre visite nel 1995, 1996 e 1998 . Durante quella de l 1995 egli ritornò sulle sponde de l Trasimeno. Scrisse,

Le visite seguenti costituirono un ampl iamento della nostra visita a Cass ino nel '94, dopo la quale fummo conta ttati da un rappresentante dei partigiani - delle br.igate di Roma e Firenze - che ci in vitarono a tJ:ascorrere un po' di tempo con loro. Il che fu davvero piacevole, quello che ci offrirono da bere e da mangiare era molto buono. 1

Fedora Coppetti e Davide Rocchini rammentano che qualche anno prima alcuni soldati, che combatterono a Sanfatucchio e a Ranciano, fecero visita ad entrambi i posti.

Nel settembre 2000 Kevin Hill dei Lancashire Fusiliers trascorse alcuni giorni con suo nipote a San Feliciano, sulla sponda nord del lago, prima di scendere fino a Cassino . To ny Bu lloc k ritornò in Italia dalla Nuova Ze landa nel 1960 e poi nel 1983, e George Jones venne sempre dalla Nuova Zelanda ne l 1986. Durante gli anni Ottanta non c'è dubbio che molti veterani ritornarono prima che la vecchiaia gli impe disse di comp i ere il viaggio, ma il maggiore (in precedenza capitano) Bill Craig della compagnia H, dei London lrish Rifles ebbe un'altra ragione per tornare Celestino Dionisi dice,

Il 19 o t tobre dell'83 a Sanfatucchio è capitato un irl andese, che si chiamava W illiam Stirling Craig, che cercava il prete. Si presentò a questo prete e gli disse, "io sono un capitano dell'esercito britannico. Cer c ava uno che parlava inglese e c'era il marito de lla Idda -q u esta raga7,za di Sanfatucchio che aveva sposato un americano."

Aveva portato con sé l'anel lo c h e gli era stato consegnato dopo la battaglia a San Felice il 21 g iugno 1944 . Nella versione forn ita da i London lrish Rifles, il r itorno del magg i o r e Craig è descritto come segue .

Qualche anno dopo la guerra, Bill Craig si rese conto che l'anello era d'oro e che probabilmente aveva un gran va lore.

Per ci ò lui cercò un modo di riportarlo nella chiesa cui apparteneva. Questo a ll a fine si concre t i7,zò quando si trovò in vaca n za in Italia e la sua intenzione fu semplicemen t e di riconsegnare l'anello al prete di San felice con qualche paro la di spiegazione . Ciò di cui non si rese conto fu che c iò che stava facendo era considera t o dagli ab i tanti del paese come un evento di significato profondo e che sarebbe divenuto l'oggetto di un articolo de l giornale loca le «Il Messaggero dell'Umbria» ed anche citato dalla televisione i taliana.

L'art ic olo di giornale recita :

Un maggiore irlandese dopo 40 anni riporta l'anello 'pre levato' come atto di fede. Simpatico episodio di onestà In un momento tanto difficile in c u i la delinquenza è sempre alla ribalta della cronaca, fa piacere ril evare che al mondo esistono ancora persone oneste, che da paesi molto lontani r iportano .in Ttalia oggetti di grande valo r e artistico . È accaduto a San Fatucchio, paese sull e rive de l Trasimeno.

Il maggiore irla n dese \Xi illiam Stirling Craig, abitante attualmente in Gran Bretagna, nel giugno del lontano 1944 rifugiatosi nella chiesa di San Felice di S Fatucchio, semi<l iroccata da i cannoneggiamenti dovuti al passaggi o del fronte, trovò fra le macerie la statua della :Madonna A d dolorata semid istrutta, con un ane ll o d'oro di grande va lo r e artistico. Lo prese con sé come atto di fede, riprome ttendos i di riportar.lo se avesse avuto la ve ntura di uscir vivo da ll a guerra .

Ieri a distanza di quaranta anni, il maggiore Craig ha riportato al parroco di San Fatucchio, don Remo Serafini, l'anello di cui il prelato ignorava l'esistenza. L'episodio ha conunosso gli abitanti di San Fatucchio ed i parrocchiani hanno ringraziato il maggiore Craig, che ha passato l' i ntera. giornata nel paese assieme a l parroco e ai cittadini.

Nel 1984 don Remo Serafini scrisse a Bill Craig la seguente lettera.

[Sono] sicuro che sei davvero molto felice per aver riportato l'anello appartenente alla statua della madonna e per aver lo così salvato dalle rovine causate dalla battaglia intorno alla Chiesa di San Felice. Qui a Sanfarucchio la notizia della sua visita e della restitt.1%ione dell'anello hanno fatto rapidamente il giro della città. Ne ho anche parlato alla gente di Sanfatucchio durante la celebraz ione della santa messa la dom e nica successiva alla tua v isita. L'anello è rimasto infi lato alla mano de lla madonna per qualche giorno e poi portato nell'archivio parrocch iale, perch é la chiesa di San Felice è sita in un'area isolata, fac il e bersaglio per i ladri. L'anello viene infilato alla ma.no della madonna in occasione de.ile festività, delle processioni, ed in altre occasioni speciali così che tutti possono vederlo, dopo di che viene .riposto in archivio all'interno di un contenit0re spec iale sul qua.le è iscrit ta la sua sroria. 2

Senza dubbio anche i soldati tedeschi hanno fatto ritorno . Una notte Celestino Di onisi ricevette la visita di un tedesco sconosc iuto. Questo è il suo racconto.

Durante la batta.glia nel giugno ciel '44 l'artiglieria tedesca era posizionata qui a Ceraso. Io, nel '73-'74 avevo acquistato una proprietà lassù, dopo l'agriturismo Poggio al Sole, dista un chilome tro, più avanti a sinistra c'è una casa dove ci sono i maiali. C'era una casa lì, abbandonata. Allora quando c'erano i primi sequestri politici in Italia, c'era questo giudice, D 'Urso, e io stavo a Perugia, feci una s cappata a vedere questa casa abbandonata, a dare un'occhiata Era un giorno di gennaio, era molto freddo e la terra era ghiacciata, e il giorno precedente avevo fatto una bonifica vicino alla casa. Vedo un mucchio di terra che non c'era prima, vado a vedere, e trovo un buco che aveva una profondità di circa due metri. Facendo la bonifica io avevo riportato un metro e 30 cm di terra sopra - circa 70 centimetri e rano invece cli prima. Avevano scavato u na buca lungo du e metri e in fondo a questa buca c'era ancora ... i tedes chi avevano i teli m.imctici e le cu te mimetiche e io ho trovato c1uesti stracci mimetici, c'era anche la parete li scia d a una. parte dove una cassetta aveva lasciato un impron ta, una cas se tt a d elle muniz i oni. Ogg i per conservare c1ualcosa si usa la plastica . Infatti, la plastica e arrivata po co dopo la guerra. Dunc1ue, per c1uesto giudic e D'Urso, rn.i toccava d i an dare dal maresciallo dei carabinieri che aveva la caserma a Gioiel lapoteva essere stato nascosto dentro questa casa - e quind.i gli ho de tto cli questa buc a . Era c hiaro che questa fossa era messa in un modo coordinato ben preciso con la casa. L'a r tiglieria tedesca in gene re sono geometri. Insieme ai carabinieri abb iamo cercato tante sol u7.ioni, ma non poteva esserci altro che p ensa.re che un te d es co avesse nascosto un tesoro e quello, d o p o tanti annj., è tornato cli notte. 11 giorno avanti non c'era niente . .. cli notte c1uesto scavo l'avevano fatto. Non mi ric o rdo l'ann o esatto, ma sareb b e stato fra il 19 78 e il 1980. La famiglia era stata mandata via dai tedeschi prima della battaglia Uno cli loro mi disse, "Prima liberarono le b estie, i buoi, e noi ci manda.rono via cli casa, perc h é c1ui c'era c1u esto filo ne di cannoni tedeschi." I tede schi poi p otevano fare quello che voleva no . li ritorno di Jack Doyle non fu affatto misterioso, fu piuttosto il suo viaggio a essere stato intrap r eso ne ll'intento di risolvere un mistero. Egl i possede va appena uno scampolo di informazione su cui basare la r icerca della villa ove saltò per aria, ossia una fotografia aerea scattata i l 22 giug no da un'altezza di 26.000 piedi. Sembrava r icordare che la villa si trovasse a nord del lago Trasimeno, malgrado fosse quasi comp letamente bu io quando eg li e la sua squadra arrivarono, e nonostante che il giorno seguente, quando s i verificò l 'esplosione, ess i non si fossero spostati da dove stav ano operando con la radio.

Eg li scrisse,

Nli trasportarono in ae reo dall 'ospe dale cli Orvieto a quello cli Napoli , così sapevo che c1uel luogo si t rovava molto pi ù a nord di Orvieto, certo molto più a nord del .raggio d'azione cli a.rtiglieria. f\ d ire il vero pensavo che si trovasse proprio a nord del Trasimeno, tirando ad indovina re. Individuai la Casa cli Pa n in un catalogo in cui si diceva che l'amichevo le proprietario inglese viveva cli sopra, una meraviglio sa fonte d i informazione poi.ché il mio italia n o è mo lto limitato. Per caso una delle mie altern ative c he era una villa a Gioiella. Io e Billie Wbitford, con l'aiuto di una ragana inglese, Janet Dethick, che viveva li vic in o, trovammo questo posto:'

Io non ero il proprietario inglese, ero ciò che nel settore degli affitti per vacanze è noto come il custode delle chiavi. Infatti il proprietario inglese aveva ve nduto ad una coppia olandese, Cornelius Kru ijt e Hera Tseng, che non vivono permanentemente in Ita lia ma utilizzano il piano superiore, cioè la casa originaria, per le loro vacanze. Comel iu s mi te lefonò per comunicare che un ex aviere australiano aveva prenotato una settimana di vacanza durante la quale sperava di trovare una casa in cui i tedeschi avevano lasciato una bomba a orologeria ed in cui egli rischiò di perde re la vita . Fu mi o compito di dare il benvenuto a queste persone dopo il loro arrivo, ma quando anda i ad inco ntrar e Jack portai con me una mappa su grande scala dell'area ma senza molte speranze di riuscire a trovare la casa dato che molte delle case coloniche danneg giate durante la guerra era no cadute in rovina. All'inizio non compresi che ciò che stavamo cercando era una villa.

Jack mi mostrò la sua fotografia aerea e immediatamente riconobbi le curve della strada che conduce s u fino a Gioiella da Vitellino e Castiglione del Lago Poi distinsi l'incrocio strada le nel paese e la congiunzione all'altezza della quale la strada per Binami lascia la strada per Pozzuolo e si dirige verso il Lago di Montepulciano. Sapevo che, adiacente a quell 'incrocio stradale, c'era una grande vi l la nascosta dagli alber i.

Penso che sia c1uclla,

Dissi a Jack, ma devi andare a. verifica rlo da solo per ch é domani no n posso venire con te

Jack e Billie trovarono la Villa Paolozzi, e Jack prosegue la sua stor ia

La magio n e era disab itata e così era rimasta per molti anni.

Sorgeva su un terreno dell'ampiezza di quelli che possono ospitare un campo da cricket, fittamente alberato e l'ec.lificio non era visibile da fuori del recinto alto 3 metri con un doppio cancello alto 4 metri, con massicci p il astri gemelli da ambo i lati. Si potevano notare due persone all'interno della recinzio n e - una indossava una 'mimetica' con un fu cile automatico in spalla e aveva du e cani con se, l'altro indossava abiti semplici - che ci approcciarono e dopo una breve c.liscussione ci imp edirono di entrare. 4

Quella stessa sera incontrai Jack e Billie a l Blues Bar di Gioiella e com inciammo a parlare al la gente del posto, gran parte della quale rammentava l'esplosione, e stendemmo un piano d 'az ione. Decidemmo di servirci de l l'aiuto di un ex carabiniere per accedere alla villa e per contattarlo scr issi una lettera e la affidai ad un s uo pa r ente, che gestiva il negozio de l droghiere in paese. Jack racconta, Portai la tua .lettera al negozio la mattina Jopo , prima de ll e otto, ma senza ottenere gra ndi ri sul t a t i visto che il proprietario del negozio mi ten n e in attesa per circa 40 i:ninuti. Sembrò non capire di cosa si trattasse. Alla fine arrivò un giovanotto vestito di blu, Fulvio Berbeglia, il qtia le cominciò a tempe s t arm i d i domande, essendo particolarmente inter essato al fucile mitragliatore . Poi gi unse Leo Berbeglia. Quando apparve l'ex polizio tto Pio Cimicchi io divenni un po' apprensivo perché p ensa i che avrei potuto creare problemi a c1ualcuno per la questione dell'arma da fuoco. Risultò che il ragazzo con 1'AK 47 e i cani alla villa stava se mplicemente cercando tarrnfi.

L'altro giovanotto che irnpedì l ' i ngresso a me e a Bill i e prob a bilm e n te ci aveva scambia ti p er cercatori di tartufi. Si consultarono brevemente, poi mi fecero accomodare nel sedile anteriore della macchina. di Pio Cimicch i, con Leo Berbeglia e suo nipote Fu lvio sui sedili posteriori e decidemmo d i arrivarci, ad ogni costo. E lo facemmo. Fu una vera e propria farsa a ll'i taliana e solo i n I ca lia sarebbe potu ta accadere. No i c1uattro ci dirigemmo fino al cance ll o la teralc e dopo aver discusso a lungo lanciammo il nos tro assa lto Girammo intorn o, passammo attraverso, sotto cd oltre l e barri cate ed il letame dei cavalli, finché ent rammo nell'edificio princip ,lle . Era come mc lo ricordavo; la cappe ll a ch e rammentavo era là. J ,a pa r te anteriore dell'edificio era stata J emo lita e ricos truita, ma. senza che si fosse tentato di duplicar e lo stil e origina le della costruzione. C'erano amp i gradini di fronte al cance ll o prin cipa le E ra lì sopra che avevo fermato la mia jeep quella sera del 29 giugno, cinquantac inque anni pri.J:na. 5

Jack teneva molto ali ' id ea di poter ottenere una fotografia de l la villa come se la ricordava in quella sera di giugno, ma nonostante il lancio di un appello attraverso il giornale locale n o n ottenemmo alcuna risposta. A I termine della sua breve visita egli tornò in Australia ed al la fine io riu scii a raggiungere Flavio P ao lozzi, un o dei ragazz i Paolozz i che fo r tunatamente non rimase coinvolto nell'esplosione . Scrisse,

Cara signora Janet, è solo oggi che ricevo la sua lettera insieme ai ritagli di giorna le allegati, poiché normalmente non vivo nella casa ad Arezzo presso la guale furono sped iti. È s tato molto toccante per me, come sono ceno l o è stato anche per Mr Do yle, ricordare con affetto dop o così tanto tempo mio fratello e mia sorella, Piero e Giovanna, che morirono quando la villa crollò. Sarei stato così felice di incontrare questo anziano signore che era giunto dall'Australia per rivisitare quei posti che vide come gi ovane soldato e che erano rimasti così chiaramente impressi n ella sua mente. Spero di procurargli un po' di piacere inviando questa l'ultima fotografia in cartolina de Il Gioiello com e era prima di essere distrutto e le chiedo di recapitarla a Mr Doyle. Se ci fosse altro che io possa fare per il suo amico australiano la prego di telefona rmi e chiedere di me o di mia moglie Gioia.

I miei migliori saluti, F la vio Paolozzi.

A parte quelle direttamente coinvolte, sono poche le persone che sanno della battaglia del Tras imeno. Un amico mio, un vecchio soldato britannico che ora vive a Sanfatucchio e che nell 'estate de l '44 operava sulle montagne umbre a Gualdo Tadino nella 4a divisione indiana, mi disse che "non è accaduto molto qui ." Quante pe rsone che viaggiano in treno da Castiglione del Lago a Roma hanno notato quelle enormi lettere nere dipinte su u n lato dell 'edificio a ridosso della linea ferroviaria che proclamano che la feJTovia era sull'Asse Roma Berlino? Chi tra i molti turisti di lingua inglese e tedesca si ferma per domandare perché ci sono così tanti brutti nuovi edifici nella piazza di Pozzuolo? Chi nota lo stucco foracchiato del palazzo accanto all.'ufficio postale di Gioi ella? Chi si sofferma davanti al monumento ai caduti di Badia o di Vaiano e chiede perché ci furono così tante perdite tra i civi li ? Chi si ferma a contemplare la lapide a Donato Bonci, lo zio dì Marina Ronca, che è affissa al muro della scuo la lungo via Buozzi, a Castiglione del Lago, o il monumento alle due famiglie stenninate durante le rappresaglie a La Muffa, sistemato in un piccolo parco accanto alla vecchia Route 71, diventata una strada secondaria dopo la costruzione della moderna strada Chiusi-Castigl ione del Lago? Quali tra i tanti inglesi e tedeschi in gita ali 'Isola Maggiore hanno letto l' iscrizione onnai sbiadita sulla p ietra monumentale incastonata sul muro della casa del la famiglia Paci, mezza nascosta dal gl icine? Chi riuscirebbe mai a scovare il monumento alla memoria dei due ragazzi uccisi dai tedeschi vicino a Piana il 21 giugno, nascosto com'è in mezzo al boschetto presso Le Sette Strade, vicino a Ferretto?

11 sesto volume dell'opera The Mediterranean and the Middle East, citando alcuni stor ici sudafricani, ri porta quanto segue .

U g ro sso pro ble m a co n la Tras irne ne Li ne e ra che ness u no sapeva ove si crovassc, n e mmeno i tedes chi .

S i p otrebbe dir e che ciò è vero ancor ogg i, eccetto p er coloro che com batt e ro no là e pe r g li ital ian i o ggi di mezz a e tà ch e, insi e m e a qu e lli p iù anziani , sopravv is sero a ll a b attag li a.

N Ot E Al Ca Pi T Olo 19

1. Alb ert Di ck ins on , lettera a ll ' aut r ic e .

2 . Resoco n to consegn ato da l M ajo r B ill Craig a l suo regg i mento.

3 . Jack Doy le, articolo scritto per una rivista del 450 Squadron RAAF, 1999 .

4 Jac k Do y le, a rti colo sc r itto pe r un a rivi s ta d e l 45 0 Squ ad ron RAA F, 1999.

5. Jack Doyle, lettera all'autr ice, 1999.