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deva intorno a lui, nè alcun pensiero si dava di sè stesso e delle cose sue. ~ei tratti del volto non vi er-a manifesta asimmetria, però il globo dell'occhio sinistro era più sporgente del destro. Porgeva bene la lingua. Continuò cosi per dieci giorni. tanto che ci sembrò desti nai<> a virere una vita sofferente si, ma lun;w ancora e si prt!parò l'occorrente pel di lui invio all'ospedale. militare di Catanzaro per i p1·ovvedirnenti medico-legali. .Però si stimò prudente temporeggiare per assicUt'arci della staziooarietit del morbo, quando cominciò a peggiorare. r movimenti ne~li arti del lato destro menomarono di molto. La ptosi, la dilatazione della pupilla e l'e!>oftalmo nell'occhio sinistro si fecero più manifesti, e vi incominciò a perdere l'ngilità dei movimenti. Si manifestarono le convulsioni parziali della meLà destra del corpo, che si resero gr:tdatamente sempre piÌI frequenti , da raggiungere il giorno 17 il nttmero ventuoo come ci fn riferito dal piantone che a<;sisteva esso Rotoodaro e dai malati "icini al di lui letto. Questa convulsione, cui andò soggetto una volta in nostra presenza, si manifestava con la perdita della coscienza, colla ri~idità dell'urlo inferiore e superiore, e quest'ultimo sollevato per·pendicolnrmente al corpo. e colle dita della mano Oe~se a pugno, col capo r·igidamente ri,·olto Terso il lato destro, colle pupille dilatate e colla bocca fortemente serrata e senz:1 t'uorinscita di saliva in forma o no di schiuma. Mentre gli ar'li erano così rigidi da non potere imprimere loro un mo,•imento di llessione, anrbedne erano in preda ad un forte tremor·e. Dopo certo momento cominciò a'ripondere con parola male pronunciata e spesso era mestieri ripetere la domanda. ~on chiedeva nè alimenti. nè bevande. ma $e gli si versara in bocca, mercè un cucchiaio, del latte o del brodo, egli l'inghiottiva, e, se per· caso ne usciva fuori , si puliva tosto con ciò che gli capila~·a fr·a la mano sinistra