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SUL TIFO A MASSAUA
disinfettati in una stufa di di sinfezione a vapore a 100°1200 C. per 5-·10 minuti e a mezza o una atmosfera(').
5° Il convalescente, prima d'uscire dall'ospedale, sia lavalo ben bene co n acqua e sapone e poi con sublimato al1'1 p. 1000, e infine, dopo 5 minuti con acqua tiepida per allontanare il sublimato.
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6° Il cadavere sia involto in lenzuoli bagnati con acqua al sublimato al 2 p. 11000 o acido fenico al 5 p. 400 e trasportato immediatamente nella cella mortuaria.
7° Il pavimento, i mobili prossimi al letto dell'infermo siano bagnati con una delle suindicate soluzioni e stropicciati mediante spugne e ~-ranata; quindi, lasciata'ventilare la stanza per alcune ore, sia fatto un altro simile lavaggio con una soluzione allungata di soda e di potassa.
8° Ognuno, che è obbligato ad avvicinare o ad assistere infermi di tifo, deve avere la massima r,ura e proprietà della sua persona, specie delle mani, che debbono essere ogni volta ben lavate con sapone e disinfettate con sublimato al1'1 p. 1000, nè debbono essere mai portale inconsideratamente alla bocca o sugli a!imenti. Egli deve cambiare tutti i suoi abiti prima di avvicinarsi a gente sana e soprattulto ad altri ammalati. Considerando che, procedendo alla Jeggiera, espone questi al pericolo di una grave infezione, egli deve essere scrupolqso nell'osservanza di questi precetti, deve farne legge a sè stesso.
9° Provvida misura è anche il tener loritani dall'abitato la numerosa tnrba dei cosiddetti meschini, non essendo possibile soddisfare convenientemente a tutti i loro bisogni, sottrarli al loro triste destino. E soprattutto è uopo disporre opportunamente pel seppellimento dei loro cadaveri.
(') La caldaia del Calatafìmf, qui inservibile, potrebbe, con piccole modifiche, essere racilmente adibita per tale scopo.
Sul Tifo A Massaua 909
rn° Non fare uso che di alimenti ben cotti e tenuti ben coperti dopo la coltura; deve aversi inoltre la massima sorveglianza per la cucina e pel cuoco .
1·1° Se tutti gli abitanti di Massaua prendessero cura alla distruzione delle mosche, massime nelle cucine, nelle sale da pranzo, nelle sale di ospedale e nelle latrine l1), e a rigettare sollecitamente a mare tutte le immondizie in cu~ possono an nidarsi le uova e le larve di quest'insetti con picco lo fastidio di ognuno, sarebbe di gran lun ga scemato il pericolo di questi altri veicoli, certo non trascurabili, d'infezione.
·12° Sebbene sia pr(!.vato che un primo aLtacco della malattia dia un'immunità della durata di 5-10 anni, pure non è questo il posto di trar partito da una tale osservazio~e, e ..., 1.a lior consialio è di subito rimpatriare i convalescenti pel .U-' n l'> pericolo, che qui corrono, di contrarre altri3 gravi malattie.
13° Tutti gl'individui affetti da catarri gastrici e intestinali cronici, anche per altre ragioni, dovrebbero rinunziare al soggiorno di Massaua. I più leggieri gastricismi, i quali per lo più so no qui provocati dall'uso di frutta o di verdura guasta, debbono essere prontamente curati con una rigorosa dietetica.
1.i• La visita sanitaria. a bordo dei postali dovrebbe oc· cuparsi non solo dei passeggieri , ma anche degli alimenti, massime della frutta e della verdura, e delle bevande: qui dove tutto è importalo per via di mare, tale visita riuscirebbe una grande garenzia dell'igiene pubblica, per la quale purtroppo non è possibile per or?, far molto .
(i) Un oltimo ed energico moschicida è. la trementina; basta farne cadere poche gocce sotto una piccola campana, in cui le moscne, attralte da una sostanza zuccherina, siano state rinchiuse.
§ 7. DI nlcuoe parUcolarltà morfologlcbe e biologiche del bacillo del tifo.
Passo ora a parlare di alcune particolarità sulla morfoloofa e biologia del liacillo del tifo, r-he nel precedente studio 110 a~~to_ op~o~t~nità di rilevnre. e di alcune nnove specie di bac1ll1 t1fos1m1l1 da me isolati in diverse occasioni.
_Il Coa~~L e il BABES (6/ hanno accennato alla possibile es1;5te~za d1 varietà di bacilli dei tifo con potere patogeno un po . dr_fferenLe; difallo al .BABES (6) è riuscito d' isolare in 8 casi d1 febbr~ t,foidea quattro bacilli' i quali, quantunque pei loro carallen possano tutti identificarsi al bacillo del tifo p~re, messi in rapporto fra loro, lasciano osservare piccol; d~ITeren~e nello. sviluppo e anche nel potere patogeno: due d1 qt~est1 furono isolati contemporaneamenle nello slesso caso. Ne riassumo qui aP.presso i caratteri differenziali:
. '10 Baci I.li mobili della spessezza di 0,4 µ, terminati da piccole vescicole, i quali sull'agar s i presentano circondati da un.a _specie di capsula; sulle patate sono un po' più grossi e palhd1, come capsule vuote. Le culture in aelatina hanno !a proprietà di assumere più o meno tardi un ;olorito bruno
11 quale, uegl'innesti per infissione, si mostra ben presto i~ sotto della parte Sl,lperficiale della cultura e nel tratto più profondo del gambo. Sulle patate la cultura è appena visibile brunastra, brillante e senza odore. Un eme. di cultura f e · ' . . . r :sca, rn1ettata nel pentoneo d'un topo, l'uccide in 18 a "O o • ore.

2 _Bacillo mobile, un po' più ~rosso del precedente 0,60,8 µ. d1 spessezza. In gelatina si sviluppa più luno-o ·1 l d' · fi o I cana e m 1ss1one che alla superficie' senza colorarsi affatto in bruno; invece, a misura che la cultura •. . h. I s mvecc ia, a gela- t,na va acquis tando una tinta più carica. È un po' saprogeno. Nelle stesse con dizioni inoculato resta inattivo. a) Provenienza. - Una prima differenza può stare nel fatto che il tifo oc è stato da me isolato dalle feci col metodo della chemotassi di ALi-COHEN (1), combinato a quello delle piastre di agar al s11cco di patate, e l'infermo è guariLo; il tifo invece è stato isolato sia dal sangue in vita, sia dagli
3" Poco o niente differisce dal precedente. La superficie delle patate, su cui è stato coltivalo, diviene un po' brunastra e lucida. Nelle stesse condizioni riesce letale pei topi dopo ·I O a 20 ore.
4° Bacilli mobili più grandi dei precedenli , formano in pias tre di gelatina colonie irregolari, e su agar esse sono caratterizzate da una depressione centrale. Nelle medesime condizioni uccide un topo dopo 20 ore; dippiù, iniettatane la stessa quantità nella vena dell'orecchio d'un coniglio, questo è morto dopo 18 ore, mentre lo stesso esperi mento, fatto coi tre precedenti bacilli, è rimasto senza risultato.
Queste 4 varietà di bacilli del tifo in sostanza possono ridursi a due, la 11• e la 2\ giacchè, come il .BABES (6) istesso dubita, è molto probabile che la 3' e 4.• varietà siano la stessa cosa della 2a.
I bacilli del tifo da me isolati possono appunto aggrupparsi sotto due varietà diverse. Prem etto innanzi tutto che sulla diagnosi batteriologica di bacillo del tifo non può cadere alcun dubbio; ioquantochè essa fu ampiame nte e minutamente confermata, e quindi non solo nell'aspetto caratteti,stìco della cnltura su patate, ma perfino nella colorazione delle ciglia. Chiamerò l'una di queste due varietà col nome di tifo a e l'altr~ di tifo~. cordspondeotemente ai due casi clinici a e p, d'ond e sono stati isolati.