LA LEGIONE CECO-SLOVACCA IN ITALIA E LA GRANDE GUERRA

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Michal Kšiňan, Istituto Storico, SAV (Accademia Slovacca delle Scienze) Il ruolo di Milan Rastislav Štefánik nel conflitto tra la missione italiana e la missione francese in Cecoslovacchia. 1* Štefánik fu tra i maggiori protagonisti della resistenza cecoslovacca durante la Prima guerra mondiale, tra coloro che si batterono per la dissoluzione dell’Austria-Ungheria, per la nascita di una “nuova Europa” e soprattutto per la nascita della Cecoslovacchia. Insieme a Eduard Beneš e Tomáš G. Masaryk, ebbe un ruolo decisivo nella creazione delle legioni cecoslovacche in Francia, Russia e Italia. Questo esercito fu costituito principalmente da prigionieri cecoslovacchi in Russia, Italia, Serbia e Romania, ma anche dai connazionali che vivevano nei paesi dell’Intesa. Štefánik svolse funzioni di rilievo nel movimento cecoslovacco, fu vicepresidente del Consiglio nazionale cecoslovacco, l’organo direttivo della resistenza, e in seguito, dopo la nascita del governo provvisorio, fu ministro della guerra. Gli furono conferite numerose e importanti onoriicenze civili e militari. Štefánik nell’Europa di oggi e nel mondo non è celebre come i suoi due collaboratori cechi, poiché morì poco dopo la ine della guerra, nel 1919, e non ebbe la possibilità di proseguire nella carriera che aveva brillantemente avviato. Dopo la nascita del nuovo Stato, Masaryk divenne Presidente e Beneš ministro degli affari esteri, e quando Masaryk abdicò nel 1935 Beneš lo sostituì nel ruolo di Presidente. L’Italia durante la Prima guerra mondiale fu un prezioso alleato della resistenza cecoslovacca e Štefánik le prestò la dovuta attenzione. Egli ebbe un ruolo chiave nella creazione delle legioni cecoslovacche in Italia, ma in più si impegnò nel paese anche come diplomatico. La resistenza cecoslovacca, analogamente a quella di altre nazioni dell’Austria-Ungheria, riuscì a presentare un progetto per distruggere le monarchia che era in sintonia con gli interessi dell’Intesa. Il più grande problema erano i diritti che Jugoslavia e Italia rivendicavano sugli stessi territori della sponda adriatica. Štefánik era consapevole di quanto fosse importante una riconciliazione tra Italia e Jugoslavia per la resistenza cecoslovacca. Realizzò pertanto alcune missioni in Italia durante le quali tentò di riavvicinare la resistenza italiana e quella jugoslava. Da un lato riconosceva i diritti degli italiani a una supremazia sul mare Adriatico, dall’altro sosteneva che per assicurarsi quest’ultima l’Italia non aveva bisogno di annettersi l’intera Dalmazia, ma sarebbero stati suficienti alcuni punti strategici. Nello stesso tempo si lamentava delle eccessive richieste degli jugoslavi, che non avevano intenzione di cedere. Grazie alle sue numerose missioni in Italia e grazie agli eccellenti contatti con i più illustri rappresentanti dello Stato, Štefánik godeva di un’immagine

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*Questo studio si ricollega al testo: KŠIŇAN Michal, L’attività di Milan Rastislav Štefánik in Italia, in LEONCINI Francesco (ed.), Il patto di Roma e la legione cecoslovacca. Tra grande guerra e nuova Europa. Kellermann Editore: 2014, pp. 81-99. Pubblicato in slovacco con il titolo: KŠIŇAN Michal, Aktivity M. R. Štefánika v Taliansku, in FERENČUHOVÁ Bohumila (ed.), Milan Rastislav Štefánik a česko-slovenské zahraničné vojsko (légie). [M. R. Štefánik e l’esercito cecoslovacco all’estero (legione).] Bratislava: Pro Historia, 2014, pp. 47-59. Lo studio è stato pubblicato nell’ambito del progetto VEGA 2/0135/15 Víťazstvo a pád Tretej republiky. Malá dohoda medzi Francúzskom a Talianskom 1914-1940 [Vittoria e caduta della Terza repubblica. La Piccola Intesa tra Francia e Italia 1914-1940] con il inanziamento dell’Agenzia per il sostegno della ricerca e dello sviluppo in base all’accordo n. APVV-0628-11.

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