AGENDA MOSTRE
CENTRO PECCI (MASSIMO BARTOLINI)
VILLA ROSPIGLIOSI (ANTONELLO / GHEZZI)
ARTATTACK
L E M O S T R E D E L L’ E S T A T E E O LT R E Partiamo dal Centro Pecci. Terminano il 28 agosto le mostre Zwei (due) dell’artista Christian Niccoli e Mvaḥ Chā della statunitense Namsal Siedlecki. Zwei (due) è una video installazione composta da un monitor montato verticalmente a parete e racconta una metafora sociale: due uomini sono legati da una dipendenza reciproca, cioè sono appesi alle due estremità di una corda che giace su un muro molto alto. Sono quindi in un limbo apparentemente eterno, senza davvero trovare una via d’uscita comune. Mvaḥ Chā è un nucleo di sculture in bronzo realizzate da Namsal Siedlecki nel 2019 durante un periodo di resi-
denza a Kathmandu dove l’artista ha sperimentato la tecnica locale della fusione a cera persa (in Nepal si utilizza un composto chiamato Mvaḥ Chā, ottenuto con argilla, sterco di vacca e pula, l’involucro dei chicchi di riso). Fino al 18 settembre, c’è tempo per vedere anche L’arte e la città / Art and the city che indaga i rapporti fra arte contemporanea e ambiente urbano in un dialogo tra le opere della collezione museale con rari materiali d’archivio: dipinti, sculture, installazioni, fotografie, video, insieme a disegni, stampe, materiali d’archivio di una quarantina fra artisti e collettivi italiani e internazionali. Dal
16 settembre all’8 gennaio 2023, il Centro Pecci dedica poi una significativa mostra a Massimo Bartolini dal titolo Hagoromo: l’occasione è una nuova installazione (la più grande mai realizzata dall’artista toscano) concepita per gli spazi del museo, una spina dorsale che guida lo spettatore alla scoperta di opere appartenenti a momenti diversi della sua carriera. Nei giardini di Villa Rospigliosi, l’associazione ChorAsis, fino al 4 settembre, ospita L’isola dei pirati un bel progetto del collettivo Antonello/Ghezzi che esalta fin dal titolo la dimensione della favola e dell’immaginazione come compo-
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nente fondante di quella realtà parallela che per il duo bolognese è l’arte. La storia raccontata dagli artisti e le loro installazioni blu (l’infinito colore romantico della fantasia) hanno lo scopo di stimolare e sollecitare il visitatore a fare altrettanto. Fino al 20 ottobre, al Museo di San Domenica La carta canta…, la mostra curata dal grande collezionista d’arte e direttore della sezione d’arte contemporanea del Museo Carlo Palli presenta oltre 200 opere su carta e cartone di artisti italiani e stranieri dal dopoguerra a oggi (tra cui Warhol, Pistoletto, Man Ray, Isgro’, Tapies, Boetti, Chia, Depero).