PANORAMA, Un nuovo Hotel per Schiopparello

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PANORAMA

Un nuovo hotel per Schiopparello
DIBIASECOSTANZONE
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3 PANORAMA INDICE INTRODUZIONE Obiettivi 4 Inquadramento 6 CONCEPT Formale 10 Funzionale 12 Materico 14 ARCHITETTONICO Definizione 16 Il linguaggio 18 TECNOLOGIA Stratigrafie 20 Infissi 22 Schede tecniche 24 STRUTTURA Il caso studio 68 Dettagli 70 CONCLUSIONE Panorama 72

OBIETTIVI DI PROGETTO

DIBIASE - COSTANZONE

Volendo mettere nero su bianco le finalità del Progetto è doveroso dover con la riga più netta che ci ha condotto sotto vari aspetti all’esercizio progettuale che proponiamo.

Come architetti, siamo chiamati a rispondere ad alcune domande per rendere più leggibile il nostro lavoro.

È quello che capita quando un tema come questo – l’albergo – viene proposto in un microcosmo del Mediterraneo come è l’Elba, che con la ricchezza della sua storia e dei suoi contrasti non è di certo mancata al regalarci continui stimoli.

Ma la domanda, anche all’evolversi del volto che Panorama assumerà nel tempo fino ad arrivare alla sua forma ultima, è la stessa. Cosa vogliamo restituire a questo territorio? Un territorio, come quello elbano, dove la natura si pone in posizione dominante sulla figura umana. Il tema delle strutture ricettive può configurarsi sicuramente come un esercizio strategico anche solo dal punto di vista economico e questi sono aspetti che non posso trascendere la progettazione architettonica, soprattutto in un momento dove le risorse che convenzionalmente abbiamo sempre etichettato come redditizie, sono invece diventate problematiche anche ai fini del nostro benessere. È forse dall’idea di benessere che inizia il nostro percorso. Con l’idea di affidare a questo piccolo intervento la funzione di cura tramite una fuga contemplativa.

Panorama, come tutti gli alberghi, è strettamente legato al concetto di benessere, all’idea di poter regalare un’esperienza indiscriminatamente bella per chiunque vi voglia fruire all’interno (o all’esterno!). È quindi come tutti i suoi simili, legato al concetto di una buona funzionalità abitativa e stilistica.

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INTRODUZIONE

E’ stata nostra premura, in quanto tecnici e architetti, rendere nostro il tema del benessere; di poter dare una risposta pratica con la nostra volontà progettuale ad un tema che non riguarda solo chi soggiornerà nella struttura ma anche di chi con il proprio lavoro si metterà a disposizione per garantire ai suoi ospiti un buon soggiorno.

Spostandoci tra le righe del tempo, abbiamo cercato di leggere la storia che volevamo raccontare. Gli esempi del passato ci hanno aiutato a comporre una trama che è diventata il tessuto delle nostre idee.

Non per forza guardando al passato ci si può augurare per forza di arrivare agli stessi obbiettivi. Quando si parla di benessere, non si può limitare lo sguardo solo a determinate categorie.

Proprio per il luogo assai complesso, anche dal punto di vista orografico, abbiamo subito intuito che la restituzione di questa idea doveva essere estesa a chiunque; sforzandoci di dare connotazioni ben precise agli spazi progettati. Lo spazio deve essere gradevole esteticamente, durevole nel tempo, sicuro ed ergonomico.

Oggi con questo esercizio progettuale vogliamo lasciare uno spazio che nasce da cellule modulari di base e che con la loro reiterazione può raccontare spazi per tutti: dove se serve, la rampa sostituisce la scala; il pieno diventa vuoto e il solitario diventa comunitario. Panorama, dunque, vuole arrivare ad una semplicità che guarda a tutti. Dove la persona disabile possa godere di un soggiorno nella piena possibilità di movimento, dove l’elemento della camera è un ritaglio privato e di intimità con la sovrastante natura. Natura che resta sovrastante e dalla quale l’albergo nasce e nascendo si mimetizza nell’andamento della collina che scende a toccare il mare.

Gli spazi si adagiano a blocchi uniti sulla collina, gli obbiettivi sono tanti; si porta il linguaggio della ricerca delle forme architettoniche attraverso la ripetibilità, la risposta attenta delle soluzioni tecnologiche e della resa funzionale dei percorsi, la ricerca della struttura migliore per darle un carattere duraturo. Restando uno sguardo sul Panorama.

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INQUADRAMENTO AREA

La località di Schiopparello è situata a circa 4 km dal paese di Portoferraio al quale comune appartiene amministrativamente. Località residenziale situata in campagna in un’area pianeggiante che sorge di fronte al golfo di Portoferraio offre anche una graziosa spiaggia lunga poco più di 300 metri completamente priva di servizi e selvaggia.

La spiaggia è riparata all’interno della rada di Portoferraio ed è caratterizzata prevalentemente da ghiaia di media dimensione con un tratto in sabbia che è però gestito direttamente da un albergo presente li vicino. Per raggiungere la spiaggia è consigliabile attraversare la spiaggia di Magazzini o quella delle Prade dato che la costa è bassa e senza ostacoli.

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CONCEPT FORMALE

Dove si posa lo sguardo quando vuole cogliere un segno in un Panorama di segni?

Lì, dove serve, abbiamo guardato attraverso la trama del tempo, che inesorabilmente ci ha mostrato l’inizio e la fine di alcune architetture, che però hanno caratterizzato l’impronta antropica dell’uomo su questa isola. Di questa trama, ne abbiamo ricostruito un nostro filo che inizia con la rigidità materica dei caprili o delle pievi romaniche e si sviluppa guardando le ville romane, l’adagiarsi esteso sul promontorio elbano di possenti fortificazioni e la risposta ruggente di chi si è occupato di ricostruire la memoria di questi posti nel novecento. Isotta, Ponti, Rossi, Kahn arriviamo a oggi. Scegliamo di concentrarci sulla reiterabilità di moduli facilmente riconoscibili in pianta e sezione e quindi anche nei prospetti; perché ci consente di gestire in maniera più giocosa il flusso dei percorsi che seppur rigidi e modulari ci arricchiscono sempre con il continuo alternarsi di spazi a servizio e spazi serviti.

Mantenere una maglia rigida, ci ha permesso anche di controllare meglio gli aspetti che riguardano la rigidezza strutturale dell’edificio.

Per arrivare a questa estetica, è stato fondamentale guardare alle risposte degli architetti al problema di un sito dominato da una orografia così forte e dalla preesistenza verde. Isotta prima di noi ci ha mostrato una ripetizione di moduli nei suoi modi di architetto del suo tempo, Khan in un contesto lontano ci guiderà nella ricerca di una nuova spazialità.

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CONCEPT
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CONCEPT FUNZIONALE

Dovendo proporre spazi volti a caratterizzare il posto ma senza stravolgerlo, abbiamo frammentato la linearità proposta da Emilio Isotta per farla adagiare sulle curve di livello, le stecche, rispondono bene alla volontà di mimesi con il territorio e la nebbia di fronde dei pini marittimi. Inoltre, disporsi sulle curve di livello del pendio che domina il lotto ci permette di catturare delle istantanee dirette con il mare e con i lembi di terra che toccano l’orizzonte. Così disponendoci si può anche godere del senso di scoperta del sedime gestendo meglio i dislivelli senza privarne la libertà di fruizione; ne giovano anche i percorsi che si rendono più accessibili. Continuando a sfruttare l’orizzontalità si è potuto funzionalizzare meglio le idee, che si sono tradotte nell’alternarsi parallelo di percorsi di servizio e spazi serviti, con pochissime tangenze per superare le barriere architettoniche imposte dagli spazi che scendono verso la linea di costa.

I ‘percorsi’ si configurano come spazi più raccolti dedicati alla percorrenza che nella loro dimensione costante mutano la loro dimensione stereo metrica asciugandosi a triliti all’esterno, L’alternanza di essi ai moduli ‘abitabili’ della struttura hanno talvolta fatto sì che il percorso diventasse uno spazio abitato come nel loggiato delle camere.

Gli spazi ‘abitabili’ hanno la dimensione della camera e insieme ai percorsi ne condivide la ripetizione della forma caratterizzata dalla falda di copertura. Lo stesso modulo camera è il risultato di progettazione attraverso un modulo che consente la piena accessibilità degli spazi.

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CONCEPT
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CONCEPT MATERICO

La risposta a questo concept architettonico non poteva restare una tela bianca in un contesto riccamente espressivo matericamente come quello elbano. Con ponderazione abbiamo selezionato i materiali più coerenti con una ricerca materica delle forme. A cominciare dal basamento, che aiuta l’attacco dell’edificio al suolo. La fascia basamentale è definita da un paramento litico risultato dell’impatto che i caprili e la preziosa trama delle chiese romaniche ha lasciato sul territorio e l’idea di nascere dalla pietra. La selezione di pietre locali come l’alberese, riccamente ferrose ci restituiscono con l’ossidazione il colore dorato e verde simile al mix di terriccio e aghi di pino marittimo.

Il basamento aiuta matericamente e cromaticamente l’architettura ad elevarsi e mostrarsi per prima con la forma del trilite che definisce i terrazzini delle stanze e i percorsi esterni, questo è intonacato di banco e aiuta a creare l’idea di un pergolato astratto che incornicia il paesaggio.

Il trilite per non essere intaccato della sua astrazione viene schermato delicatamente da paramenti il legno oppure tessuto nei percorsi e nel terrazzo del ristorante. Da sfondo i volumi abitabili ben definiti dalla muratura che si presentano comunque molto aperti sono sempre intonacati ma dalla tonalità più purpurea tipica dei luoghi del Mediterraneo.

La matericità dell’involucro non rispecchia tuttavia i materiali che compongono la sua struttura portante; decisamente più puntiforme per le camere e più allungata tanto da assumere la forma di setti nel corpo d’accoglienza, per sorreggere travi prefabbricate. Si tratta sempre di calcestruzzo armato tamponato talvolta in muratura talvolta in vetro.

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CONCEPT
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ARCHITETTONICO DEFINIZIONE

L’accesso al complesso avviene attraverso la quota più alta del sedime, che è direttamente collegata ad una strada ad alta percorribilità apparentemente al vecchio complesso. Qui si arriva al blocco dell’acoglienza e all’accesso per I dipendenti.

Questi spazi dell’albergo hanno un aspetto più unitario e il prospetto scandito dall’alternarsi dei percorsi, accoglie i visitatori direttamente nello spazio della hall. Questo spazio a tutto altezza si apre verso il ristorante sull’ampia vetrata che con le scale guarda il Panorama. Anche la morfologia di questo spazio è in realtà leggermente diversa, mancando del modulo del percorso. È definito dalle due falde del tetto che si incontrano a quote diverse aumentandone le capacità di illuminazione e di apertura verso gli spazi dell’albergo.

A far funzionare questo spazio, immediatamente adiacente è un blocco di servizi che sfrutta la logica modulare dei percorsi per gestire spazi complessi quali: la cucina e i locali di pulizia, uffici, spogliatoi intersecati parallelamente dai percorsi.

Percorsi che sono anche verticali, nel caso degli ascensori (anche di servizio) che ci aiutano a raggiungere la quota delle camere e ci immettono nello subito nello spazio sottostante la hall, una sala parallela arricchita dalla scala e dal patio chiuso intorno a cui gira.

Di qui, seguendo il percorso esterno, il percorso trilitico vi immetterà agli ingressi delle camere che guardano al Mediterraneo. Invitando il visitatore a percorrere e ad entrare nello spazio della camera. La camera è sobriamente definita dalla sua copertura a falda e si apre verso il pergolato.

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ARCHITETTONICO
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ARCHITETTONICO IL LINGUAGGIO

Il legante che ha contribuito a mantenere una certa organicità nel costruito è sicuramente lo sguardo verso le lezioni degli architetti del passato e la condivisione di un pensiero critico verso le scelte progettuali analizzate. Il primo attore che interviene nella Quinta di località Schiopparello è certamente Emilio Isotta, il quale gesto progettuale è spesso in tangenza con il nostro iter progettuale.

Isotta nel progetto per ‘Hotel Garden’ dove oggi proponiamo la nuova soluzione dell’Hotel ‘Panorama’, dispone il suo punto di vista uguale a quello dell’osservatore che attracca nel piccolo molo presente nel sedime, l’arrivo, coincide con la sosta dell’albergo, nascosto e sviluppato dietro un solo fronte di facciata per limitare l’impatto invasivo della struttura nella vegetazione mediterranea. Partendo dal punto di vista, noi ne ricercheremo molti cercando di valorizzandone ognuno. Ognuno di questi punti di vista punta alla vastità dell’orizzonte e dei ritagli che la rigida vegetazione sempreverde impone. L’arrivo, coincide con il mare, non nell’albergo.

La ricerca di viste, spesso ritagliate dalle chiome frastagliate degli alberi, ricorda anche l’espressività di Gio Ponti; che nella sua ricerca di un linguaggio comune nel mediterraneo restituirà l’architettura invasa e tagliata come il paesaggio dalla vegetazione. Isotta stesso a Marina di Campo limiterà la progettazione per non intaccare la preesistenza verde, che nel complesso dona – nel suo caso – una linearità obliqua nel complesso e mimetica. Tuttavia, restituire la vista al paesaggio attraverso la ripresa dell’architettura del mediterraneo, molto caratterizzata da murature piene e aperture selezionate, ci ha imposto attenzione verso gli aspetti più funzionali del progetto. In questo senso, Louis Khan nel progetto del Kimbell Museum, ci propone una spazialità totalmente aperta, ricavata dalla ripetizione di elementi.

Lo spazio libero e scandito, aiuta Khan e noi a capire più facilmente dove mettere cosa. Si ritagliano quindi due archetipi: il trilite, la casa. Nel prgetto traducono due discorsi semantici diversi. Ovvero il percorso e la vivibilità dello spazio. Garantendo in entrambi i casi maggiore controllo degli spazi e delle soluzioni adottate.

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ARCHITETTONICO
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TECNOLOGIA STRATIGRAFIE

Per il dettaglio tecnologico 1:10 ci si è concentrati sulla terrazza con basamento delle camere.

Si va quindi a definire la stratigrafia muraria di tamponamento inserita nel telaio portante in calcestruzzo armato. Sempre in calcestruzzo armato è la struttura trilitica esterna che inquadra e ritma le terrazze, con un interasse di 2.5 metri. La finitura è in intonaco, con rete e scossaline nel rinzaffo prima dell'intonachino. Su questo telaio si innestano i frangisole, verticali (a listelli orizzontali) e orizzontali (a maglia cassettonata).

Per gli infissi si è scelto Schuco, col modello ASS 70HI, produttore scelto anche per tutti gli altri infissi vetrati presenti nel complesso, come ad esempio la facciata continua a tre ordini del "Blocco servizi" a monte.

Per le camere si ha un rapporto aeroilluminante di 0,16 [circa 1/6] (considerati 3,753 metri quadri di superfice vetrata aerante e 22,64 metri quadri di superficie calpestabile).

Per gli isolamenti e le guaine si è scelto di utilizzare materiali Index seguendo le istruzioni del produttore.

Il posizionamento della barriera al vapore è infine ricaduto sul lato interno, sebbene si tratti di un edificio in funzione principalmente durante l'estate, quindi con il lato caldo dell'isolante verso l'esterno (dove quindi si formerebbe condensa), è altresì vero che durante questi periodi le stanze verrebbero comunque adeguatamente areate, oltre al fatto che durante le ore diurne più calde il condizionamento degli ambienti potrebbe essere spento data l'assenza degli ospiti. Più preoccupante è invece il periodo in cui lo stabile rimane vacante, con le stanze che non vengono areate quotidianamente e il clima fortemente umido. Nel caso in cui ulteriori analisi denotino la necessità di isolare il pannello Captherm anche all'esterno si potrà procedere con l'applicazione di una guaina più solida, come ad esempio la Defend/V in alluminio, nel caso specifico questa è stata utilizzata in copertura, come da indicazioni di Index Spa.

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TECNOLOGIA INFISSI

Come già anticipato, per gli infissi vetrati si è scelto di utilizzare soluzioni Schuco. Per le vetrate continue del "BLocco servizi" si è utilizzato il sistema per facciate in alluminio a montanti e traversi FWS 60, nel caso specifico i profili dei monatnti verticali situati sul lato interno della facciata hanno una profondità di 125mm, mentre la larghezza in facciata è di appena 50mm. Questo permette di ottenre una facciata, si scandita e ritmata seguendo l'ordine dei triliti che definiscono il passo di tutto il compelsso ma comunque, leggera visivamente e permeabile all'occhio in entrambe le direzioni.

Artigianali e facenti parte dello studio di progetto da noi realizzato, sono invece i frangisole lignei posizionati nelle terrazze delle camere. Per il cassettonato orizzontale in copertura l'ispirazione è stata Villa Eden (David Chipperfield, Gardone, 2015), questi infissi sono stati convalidati da unos tudio di fattibilità da parte dell'azienda "Centro del serramento" (Vinci, FI). Si tratta di una griglia di dimensioni 245*220 cm, formata da 14 listelli primari (15*3cm) e 5 listelli secondari (10*3cm) a cui sommare il telaio esterno di montaggio alle travi in calcestruzzo. Il frangisole verticale del fronte è invece ispirato al Resort Kaplankaya (Carlos Ferrater, Turchia, 2019), in questo caso la ditta ha realizzato una maquette 1:1 di un angolo dell'elemento, nella logica di uno studio preliminare, purtroppo in questo caso non si è arrivati alla fabbricabilità.

"Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su orizzonti ben più larghi di quelli reali."
Antonio Tabucchi
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5.00 30.00 superiore 0 50.00 5.00 5.00 3.00 5.00 3.00 5.00 3.00 5.00 3.00 5.00 3.00 3.75 7.50 3.75 2.50 2.50 ø3 ø3 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 ø2 1.50 1.50 3.75 7.50 3.75 3 A101 4 A101 2.50 2.50 ø3 montante orizzontale 150*50 listello orizzontale 150*30 listello orizzontale 150*30 listello orizzontale 150*30 listello orizzontale 150*30 listello orizzontale 150*30 4 A101 volendo, solo 2 tipologie di punta per forare, invece che 3 dipende dalla tipologia di vite che non conosco 9.00 da qua in poi, filettatura; nel montante verticale, vite lisce 1 : 2 Vista frontale 2 1 : 2 Vista laterale 1 1 : 2 Sezione 1 3 1 : 2 Sezione 3 4 30.00 4 A101 volendo, solo 2 tipologie di punta per forare, invece che 3 dipende dalla tipologia di vite che non conosco 9.00 da qua in poi, filettatura; nel montante verticale, vite lisce 1 : 2 Sezione 1 3 Assonometria 5 23
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RIVESTIRE E DECORARE LE FACCIATE CON PRODOTTI TRASPIRANTI

DECORFINE 500 DECORFINE 900

RIVESTIMENTI DECORATIVI TRASPIRANTI

IDROREPELLENTI, A BASE CALCE E LEGANTI IDRAULICI, PER FINITURE INTERNE ED ESTERNE

Descrizione

Gli intonaci deumidificanti ad alta traspirabilità necessitano di finiture che rispettino questa importante caratteristica e consentano una applicazione agevole e mineralogicamente compatibile. Le finiture devono rispettare le soluzioni estetiche più antiche e naturali.

DECORFINE 500 e 900 sono premiscelati in polvere a base di calce idrata, leganti idraulici, inerti minerali pregiati e selezionati e additivi che migliorano la lavorabilità. Le granulometrie massime sono rispettivamente di 0,5 e 1 mm. La speciale formulazione garantisce la massima traspirabilità al vapore acqueo accoppiata alla resistenza all’acqua intesa come idrorepellenza dopo indurimento. DECORFINE 500 e 900 hanno un’ottima lavorabilità per essere usati anche su ampie superfici e garantiscono un’ottima adesione ai vari tipi di supporto. Garantiscono soprattutto l’eliminazione del vapore acqueo all’esterno consentendo così alla muratura una traspirazione indispensabile per preservare gli ambienti dai problemi causati dall’umidità.

Campi d’impiego

I rivestimenti DECORFINE sono particolarmente indicati come soluzione estetica dove è necessario mantenere l’equilibrio igrometrico delle murature con un rivestimento ad alta traspirabilità e un aspetto naturale nella composizione e del colore.

Grazie all’utilizzo di pigmenti minerali pregiati, si ottiene la gradevole finitura caratteristica di DECORFINE 500 e 900, atta a soddisfare ogni esigenza estetica sia nel recupero di interesse storico, che nel nuovo. I «chiariscuri» e le velature che si ottengono con la frattazzatura, grazie alla composizione naturale, danno alla finitura un aspetto di notevole pregio in ambientazioni storiche.

Vantaggi

• Impedisce il trasporto dei sali igroscopici.

• Facilità d’impiego.

• Non diminuisce la traspirabilità.

• Non crea film barriera vapore.

• Elevata penetrazione anche su materiali estremamente compatti.

Modalità d’impiego

• PREPARAZIONE DEL SUPPORTO

I supporti, come intonaci o superfici in calcestruzzo, devono essere puliti da disarmanti, parti sfarinanti, efflorescenze saline, polvere e sporco in genere. Le superfici intonacate devono presentarsi frattazzate e regolari per una applicazione più facile. Nei periodi estivi è necessario bagnare i supporti evitando di lavorare sulle pareti esposte al sole nelle ore più calde. Se necessario, prevedere una mano di primer per uniformare il fondo.

• PREPARAZIONE DELL’IMPASTO

DECORFINE 500 e 900 vanno mescolati solamente con la giusta quantità di acqua pulita (vedi tabella). La mescolazione si effettua in betoniera o con trapani ad elica per un tempo massimo di 3 minuti evitando di inglobare aria (1).

• APPLICAZIONE

La stesura viene eseguita con spatola inox, rasando a spessore uniformemente (2).

DECORFINE 500 viene rifinito con frattazzo in spugna.

DECORFINE 900 si finisce normalmente con frattazzo in plastica liscia.

• CONSUMO

DECORFINE 900: ca. 2-2,5 kg/m2

DECORFINE 500: ca. 2,5-3 kg/m2

1a LINEA 4a DIVISIONE
1 2 CR EN 998-1 MALTE PER INTONACI CONFORMEALLA NORMAEUROPEA MALTA COLORATA PER INTONACI ESTERNI
Rivestimenti protettivi e decorativi MODALITÀ D’IMPIEGO AVVERTENZE CARATTERISTICHE IMPATTO AMBIENTALE RICICLABILE ECO GREEN APPLICAZIONE CON SPATOLA INOX MESCOLARE MECCANICAMENTE STOCCAGGIO: IN LUOGO ASCIUTTO TRASPIRANTE D (continua) Marcatura Norma di riferimento: EN998-1
CREDITI
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CONFERISCE
LEED
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28 TECNOLOGIA
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CONFERISCE CREDITI LEED

POLICAPTHERM POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

PANNELLI RIGIDI IN POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO AUTOESTINGUENTE, A BASSO ASSORBIMENTO D’ACQUA E AD ALTO POTERE DI ISOLAMENTO TERMICO

Descrizione

POLICAPTHERM è una resina termoplastica ottenuta dalla polimerizzazione dello stirene o stirolo. Durante la polimerizzazione viene additivato con agenti espandenti e costituisce la materia prima per la produzione di polistirolo espanso sinterizzato (EPS). Le perle di polistirolo pre-espanse vengono “sinterizzate” in blocchiere dove vengono riscaldati e saldati tra loro con vapor acqueo per la formazione di grandi blocchi che vengono poi tagliati in lastre nello spessore voluto.

POLICAPTHERM è un isolante termico, stabile, resistente agli alcali e agli acidi diluiti e di costo contenuto, è però sensibile al calore e ai solventi organici. Non sublima ed è imputrescibile.

POLICAPTHERM è prodotto con additivi autoestinguenti che rallentano la propagazione della fiamma.

Modalità d’impiego Campi d’impiego

POLICAPTHERM è impiegabile in edilizia sia per l’isolamento termico delle pareti perimetrali secondo la tecnica di posa “a cappotto” certificato ETAG, che come muratura doppia o a cassetta.

Viene inoltre utilizzato come isolante termico delle coperture.

Il supporto deve essere pulito da polvere e sporco in genere. Le superfici di posa devono essere planari e regolari. Fissare i profili di partenza prima di procedere all’incollaggio dei pannelli.

Può essere incollato con adesivi cementizi (tipo COATBOND, COATBOND FINE FIBER, RASOFINE ADHESIVE, COATBOND LIGHT, BioCOATBOND Light).

Stendere il collante con il sistema a cordolo perimetrale e punti al centro oppure a spalmatura totale con spatola dentata.

Attendere almeno 24 ore per l’indurimento del collante, prima di eseguire la successiva tassellatura con appositi tasselli a fungo.

isolamento acustico. Indice di assorbimento acustico. Indice di trasmissione del rumore di impatto. Durabilità della reazione al fuoco, della resistenza termica, della resistenza a compressione. NPD

CONTENUTO DI MATERIALE RICICLATO/RECUPERATO/SOTTOPRODOTTO AI FINI DEI C.A.M.

Prodotto conforme ai requisiti previsti nel paragrafo “2.4.2.9 Isolanti termici ed acustici” del Decreto 11 ottobre 2017 (Criteri Ambientali Minimi).

• In base al Regolamento Particolare ICMQ per la certificazione di prodotto relativa a prodotti per le costruzioni con percentuale dichiarata di materiale riciclato/recuperato/sottoprodotto - CP DOC 262

• UNI EN ISO 14021:2016 “Etichette e dichiarazioni ambientali - Asserzioni ambientali auto-dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II)”

5a DIVISIONE
Marcatura Norma di riferimento: EN13163
Spessore (mm) (*) 40 50 60 80 100 120 140 160 Conducibilità termica l (lD) EN13165 0.035 W/mK Resistenza termica RD (m² k/W) EN12667 1.10 1.40 1.70 2.25 2.85 3.40 4.00 4.50 Dimensioni (mm) 1000×500 Resistenza a trazione EN1607 ≥150 kPa [ TR150 ] Resistenza a flessione EN 12089 ≥150 kPa [ BS150 ] Resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ EN 12086 30÷70 Classe di reazione al fuoco EN 13501-1 Euroclasse E
di designazione EN13163 EPS EN13163-T2-L2-W2-S2-P4-BS150-TR150-DS(N)2 Indice di
Normativa POLICAPTHERM CARATTERISTICHE TECNICHE Sistema certificato ETAG • PER UN CORRETTO USO DEI NOSTRI PRODOTTI CONSULTARE I CAPITOLATI TECNICI INDEX • PER ULTERIORI INFORMAZIONI O USI PARTICOLARI CONSULTARE IL NOSTRO UFFICIO TECNICO • socio del GBC Italia © INDEX www.indexspa.it Informazioni Tecniche Commerciali tecom@indexspa.it Amministrazione e Segreteria index@indexspa.it Index Export Dept. index.export@indexspa.it INDEX Construction Systems and Products S.p.A. Via G. Rossini, 22 - 37060 Castel D’Azzano (VR) - T. +39 045 8546201 - Fax +39 045 518390 Conforme
C.A.M. Isolanti termici P MODALITÀ D’IMPIEGO AVVERTENZE CARATTERISTICHE IMPATTO AMBIENTALE RICICLABILE ECO GREEN REAZIONE AL FUOCO ISOLANTE TERMICO
Codice
ai requisiti
Agg29102021 10/2021 ita
30 TECNOLOGIA

DESCRIZIONE

Rete in fibra di vetro indemagliabile e resistente agli alcali, impiegata nei sistemi d’isolamento a cappotto (ETICS) come armatura dello strato di rasatura del pannello isolante. L’utilizzo della rete permette di distribuire in modo uniforme le tensioni a cui il sistema può essere sottoposto (fenomeni di ritiro, sollecitazioni meccaniche, sbalzi termici, ecc), riducendo notevolmente il rischio di fessurazioni superficiali nella facciata. La rete inoltre, armando lo strato di rasatura, permette una maggiore protezione del pannello isolante sottostante.

La rete è conforme alla Linea Guida ETAG004 per ETICS (External Thermal Insulation Composite System), come certificato da IFBT GmbH-MFPA Leipzing GmbH.

RETINVETRO PER RASANTI

CERTIFICAZIONE ETA

(European Technical Approval)

Il sistema di isolamento termico a cappotto INDEX

è certificato ETA 13/0134

Normativa
RESISTENTE PER RASATURE R Aspetto Rotolo Colore Azzurro Misure disponibili 1.00 × 50 m Setting - per 10 cm ordito 23 × 2 ±1% trama 17 ±1% Altezza standard 100 cm ±1% Lunghezza tessuto trattato 0.50 mm ±2% Tipo trattamento resistente agli alcali senza emolienti Dimensione maglia 4 × 5 mm Caratteristiche prestazionali Normativa Prestazione prodotto Resistenza alla trazione - condizioni standard DIN EN ISO 13934-1 > 1.750 N/5 cm > 1.550 N/5 cm
RETINVETRO PER RASANTI ARMATURA IN FIBRA DI VETRO ALICALI
5a DIVISIONE 2a LINEA 4a DIVISIONE 3a DIVISIONE CARATTERISTICHE TECNICHE ETAG 004 31

• PREPARAZIONE DEL SOTTOFONDO

Nel caso di vecchi intonaci sfarinanti è sempre opportuno applicare una mano di PRIMER FIX per fissare le parti polverose.

• PREPARAZIONE DELL’IMPASTO

COATBOND e COATBOND FINE FIBER vanno mescolati con circa il 26% di acqua pulita (circa 6,5 litri per sacco) tramite agitatore meccanico a bassa velocità, sino ad ottenere una pasta omogenea priL’impasto si conserva lavorabile per circa 3-4 ore a seconda delle condizioni climatiche.

Descrizione Campi d’impiego

I pannelli isolanti usati per gli isolamenti a cappotto delle abitazioni necessitano di un sicuro incollaggio che li renda stabili nel tempo. COATBOND è un collante rasante a base di cemento portland, resine speciali, inerti selezionati e additivi per migliorare la lavorabilità e l’adesione. COATBOND FINE FIBER è un collante rasante fibrorinforzato a base di cemento portland, resine speciali, inerti selezionati, fibre sintetiche e additivi per migliorare la lavorabilità e l’adesione.

COATBOND e COATBOND FINE FIBER sono prodotti impiegati nel sistema di rivestimento a cappotto con ottima adesione su supporti diversi quali: calcestruzzo, malta cementizia, laterizio, ecc. Ideale come rasante su vecchi rivestimenti plastici, o su superfici in calcestruzzo con problemi di aderenza.

• APPLICAZIONE

COATBOND e COATBOND FINE FIBER vengono impiegati per incollare i pannelli in polistirolo espanso ed estruso, poliuretano, fibra di legno, fibra di vetro, fibra minerale e sughero. La stesura si esegue con spatola dentata o a punti, con il consiglio di spalmare anche il perimetro del pannello per migliorare la stabilità (2). I pannelli verranno successivamente appoggiati alle pareti esecitando una leggera pressione (3). Per la stesura si procederà sempre partendo dal basso e avanzando uniformemente per strati verso l’alto con i pannelli in orizzontale. Dopo almeno 24 ore COATBOND o

COATBOND FINE FIBER verranno impiegati come strato rasante sulla superficie dei pannelli isolanti, affogando nella prima mano rasante una armatura di rinforzo in fibra di vetro RETINVETRO PER RASANTI (4) (la rete deve essere schiacciata con spatola liscia sullo strato fresco dell’impasto e sovrapposta nelle giunzioni per almeno 10 cm). Si raccomanda di non utilizzare il prodotto su pannelli con la “pelle” in quanto totalmente antiaderenti. Si raccomanda di fissare ulteriormente i pannelli con dei chiodi di plastica a testa piana del tipo a fungo.

• CONSUMO

Come collante il consumo è di 4-6 kg/m2; come rasante di 2-3 kg/m2.

2a LINEA 4a DIVISIONE COATBOND COLLANTE RASANTE DA CAPPOTTO PER L’INCOLLAGGIO E LA RASATURA DEI SISTEMI DI ISOLAMENTO A CAPPOTTO E PER RASATURE ANTIFESSURATIVE SU SUPERFICI VARIE PER ESTERNI ED INTERNI COATBOND FINE FIBER COLLANTE RASANTE FIBRORINFORZATO DA CAPPOTTO PER L’INCOLLAGGIO E LA RASATURA DEI SISTEMI DI ISOLAMENTO A CAPPOTTO E PER RASATURE ANTIFESSURATIVE SU SUPERFICI VARIE PER ESTERNI ED INTERNI
INCOLLARE E RASARE I
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PANNELLI ISOLANTI DEL RIVESTIMENTO A CAPPOTTO
MODALITÀ D’IMPIEGO AVVERTENZE CARATTERISTICHE IMPATTO AMBIENTALE MONOCOMPONENTE TRASPIRANTE BASE ACQUA RICICLABILE ECO GREEN APPLICAZIONE CON SPATOLA DENTATA APPLICAZIONE CON CAZZUOLA APPLICAZIONE CON SPATOLA INOX MESCOLARE MECCANICAMENTE STOCCAGGIO: IN LUOGO ASCIUTTO
d’impiego R1 EN 1504-3 RIPARAZIONE DEL CALCESTRUZZO CONFORMEALLA NORMAEUROPEA PCC MALTA CEMENTIZIA CON AGGIUNTA DI POLIMERI DA RIPARAZIONE NON STRUTTURALE Ripristino del calcestruzzoCollanti-rasanti per cappotto C • Prodotti monocomponente di facile impiego. • Sicura adesione.
(continua) Marcatura Norma di riferimento: EN1504-3 Sistema certificato ETAG CONFERISCE CREDITI LEED Visualizza sul tuo Smartphone il video di posa 32 TECNOLOGIA
Modalità
Vantaggi
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RIVESTIRE E DECORARE LE FACCIATE CON PRODOTTI PROTETTIVI E TRASPIRANTI

DECORFINE SIL1.2 DECORFINE SIL1.6

RIVESTIMENTI DECORATIVI SILOSSANICI

TRASPIRANTI, IDROREPELLENTI E ANTIALGA, A BASE SILOSSANICA IN EMULSIONE ACQUOSA, PER FINITURE INTERNE ED ESTERNE

Descrizione

DECORFINE SIL1.2 e DECORFINE SIL1.6 sono rivestimenti decorativi traspiranti in pasta a base acril-silossanica. Le granulometrie delle sabbie di quarzo sono accuratamente selezionate fino a 1,2 mm per il tipo SIL1.2 e fino ad 1,6 mm per il tipo SIL1.6 La speciale formulazione garantisce la massima traspirabilità al vapore acqueo accoppiata alla resistenza all’acqua intesa come idrorepellenza già dopo poche ore dall’applicazione.

I rivestimenti DECORFINE SIL assicurano un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e ad ampio spettro di microrganismi. Possiedono un’ottima lavorabilità per essere usati anche su ampie superfici e garantiscono un’ottima adesione ai vari tipi di supporto. Garantiscono soprattutto l’eliminazione del vapore acqueo all’esterno consentendo così alla muratura una traspirazione indispensabile per preservare gli ambienti dai problemi causati dall’umidità.

Campi d’impiego

I rivestimenti DECORFINE SIL sono particolarmente indicati come soluzione estetica dove è necessario mantenere l’equilibrio igrometrico delle murature con un rivestimento protettivo, traspirante e idrorepellente, con elevata adesione sia su supporti tipo intonaco, che su vecchie pitture e rivestimenti.

Grazie all’utilizzo di pigmenti minerali pregiati, si ottiene una gradevole finitura, per soddisfare ogni esigenza estetica sia nel recupero di interesse storico, che nel nuovo.

Vantaggi

• Elevata traspirabilità.

• Elevata lavorabilità e adesione.

• Ottima idrorepellenza.

• Colorazioni naturali per soluzioni estetiche che rispettano l’ambiente.

• Elevata resistenza agli agenti atmosferici aggressivi e ai raggi U.V.

Modalità d’impiego

I supporti, come intonaci o superfici in calcestruzzo, devono essere puliti da disarmanti, parti sfarinanti, efflorescenze saline, polvere e sporco in genere. Le superfici intonacate devono presentarsi frattazzate e regolari per una applicazione più facile.

Gli intonaci nuovi devono essere stagionati per almeno 4 settimane. Anche eventuali rappezzi devono essere lasciati maturare.

• Superfici murali nuove: ripulire accuratamente, asportando ogni traccia di polvere, disarmanti e parti non perfettamente aderenti. Controllare che il muro sia asciutto ed applicare, nel caso di supporti molto assorbenti, e nei periodi estivi una mano di primer isolante PRIMER FIX o BASEFIX all’acqua pronto all’uso, per un consumo di circa 200 g/m²

• Superfici murali già dipinte: asportare ogni traccia di pittura non perfettamente aderente e le eventuali efflorescenze. Ripulire accuratamente da polvere o sporco e fissare la superficie con una mano di PRIMER FIX o BASEFIX.

• APPLICAZIONE

DECORFINE SIL sono pronti all’uso, mescolare delicatamente il prodotto fino ad ottenere una massa omogenea alla consistenza lavorabile. La stesura viene eseguita con spatola inox, rasando a spessore uniformemente. DECORFINE SIL1.2 e DECORFINE SIL1.6 si rifiniscono con frattazzo in plastica.

• CONSUMO

Il consumo è di circa 2-2,5 kg/m2.

1a LINEA 4a DIVISIONE
MODALITÀ D’IMPIEGO AVVERTENZE CARATTERISTICHE IMPATTO AMBIENTALE
e decorazione D TRASPIRANTE BASE ACQUA RICICLABILE ECO GREEN APPLICARE CON SPATOLA INOX STOCCAGGIO: TEME IL GELO EN 15824 INTONACI A BASE DI LEGANTI ORGANICI CONFORMEALLA NORMAEUROPEA RIVESTIMENTO A SPESSORE PER ESTERNI ED INTERNI Marking Reference standard: EN15824 (continua) CONFERISCE CREDITI LEED 34 TECNOLOGIA
Protezione
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STRUTTURA IL CASO STUDIO

"Each building has to be beautiful, but cheap and fast, but it lasts forever. That is already an incredible battery of seemingly contradictory demands. So yes, I'm definitely perhaps contradictory person, but I operate in very contradictory times."

Esploso assonometrico 1 489.6 310.0 137.1 585.0 590.0 300.0 50.0 290.0 30.0 Esploso assonometrico 1 Assonometria 2 1 : 100 Sezione 1 3 68
STRUTTURA

prefabbricata in calcestruzzo armato precompresso, sagomata alle estremità in modo da essere facilmente appoggiata in loco sui supporti.

Il complesso si forma strutturalmente con un'ossatura in calcestruzzo armato, un telaio che si eleva in prosecuzione delle fondazioni, sottolineate all'esterno dalla plastica pietra dei basamenti ad ancorare simbologicamente al terreno.

Sezione 1

1 : 100

Se le due "braccia" di camere a valle si articolano con interassi di 5*7m, quindi con piccole luci, facilmente copribili, discorso diverso è invece la copertura del "Blocco servizi", che vanta in facciata nord una luce di quasi 20m.

Caso studio emblematico diventa quindi l'ultima shed a nord del blocco servizi, in quanto sarà la soluzione adottata in questo caso limite a delineare le soluzioni più facilmente praticabili nel resto dei punti critici del complesso.

Si è optato per la realizzazione di una trave dal particolare profilo

Supporti formati da setti in calcestruzzo 50*300cm, anche questi sono pensati per essere prefabbricati e assemblati in loco collegandosi ai setti in calcestruzzo armato controterra gettati in opera, la trave sarebbe poi affogata in un succesivo getto di calcestruzzo a realizzare la chiusura ultima del setto nel punto di raccordo con le travature del solaio a predalles di chiusura, questo in modo da creare un incastro a entrmabe le estremità, in modo da ottenere un momento flettente minore in mezzeria (qL2/24, invece che qL2/8 per una tarve appoggio appoggio), in quanto gli incastri collaborano ad assorbire parte di queste forze (qL2/12).

489.6 310.0 137.1 585.0 590.0 300.0 50.0 290.0 30.0
2
Assonometria
3 69

STRUTTURA DETTAGLI

Dopo la realizzazione del telaio portante maggiore, si procederà al posizionamento delle travature direttaemnte portanti il solaio di copertura e lunghe circa 6 metri. Anche queste saranno prefabbricate e le loro barre saranno collegate alla trave primaria con delle travi di colelgamento gettate in opera a fungere come dei cordoli, più precisamente in testa alla trave e sull'estardosso dell'ala nord, è questa particolarità a delineare poi il profilo del "Blocco servizi" per il visitatore in ingresso. Inoltre questo dettaglio strutturale definisce lo spessore del solaio e caratterizza le successive scelte architettoniche intraprese nella progettazione del complesso.

Una logica meno massiva e più puntuale è invece adottata per la struttura dei "bracci" camere, quì infatti, come sorpacitato, le piccole luci consentono di realizzare un più comune telaio a travi e pilastri in calcestruzzo armato. I pilastri si configurano rettangolari in pianta (30*48cm) con interasse 5m, sormontati da travi 30*30cm con quelle in direzione sud-nord inclinate a formare il distintivo profilo di quest'architettura.

STRUTTURA 70
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CONCLUSIONI PANORAMA

72 CONCLUSIONI

Alla fine, la visione complessiva del progetto che vorremmo lasciare, vuole sempre rispondere alle esigenze del nostro tempo. Volendoci concentrare sulla spazialità e non sulle reali dimensioni degli spazi delle architetture del passato e del presente che ci hanno influenzato nella restituzione di questo progetto. Che rispondono con l’attenzione del nostro tempo all’esigenza di progettare ambienti dove scegliere di dedicarsi al tempo libero, per chiunque. Con una spazialità adeguata ai criteri di funzionalità, che ci aiutano a restituire uno spazio confortevole e funzionale mediante le soluzioni tecnologiche.

Scegliendo un linguaggio semantico semplice, che quando dilatato, come nel caso del grande spazio della hall, si avvale delle soluzioni strutturali più performanti.

Sempre scegliendo di progettare su più livelli e punti di vista in dialogo con il Panorama.

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PANORAMA: Un nuovo hotel per Schiopparello

Corso: Laboratorio di Architettura e Struttura 2022-2023

Docenti: Luca Marzi, Francesca Privitera, Marco Tanganelli

Studenti: Davide Dibiase - 7127155, Giuseppe Costanzone - 7128687

Scuola di Architettura

Corso di Laurea Magistrale in Architettura

Curriculum: Progettazione dell’architettura - C61

DIBIASECOSTANZONE

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