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OBIETTIVI DI PROGETTO

DIBIASE - COSTANZONE

Volendo mettere nero su bianco le finalità del Progetto è doveroso dover con la riga più netta che ci ha condotto sotto vari aspetti all’esercizio progettuale che proponiamo.

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Come architetti, siamo chiamati a rispondere ad alcune domande per rendere più leggibile il nostro lavoro.

È quello che capita quando un tema come questo – l’albergo – viene proposto in un microcosmo del Mediterraneo come è l’Elba, che con la ricchezza della sua storia e dei suoi contrasti non è di certo mancata al regalarci continui stimoli.

Ma la domanda, anche all’evolversi del volto che Panorama assumerà nel tempo fino ad arrivare alla sua forma ultima, è la stessa. Cosa vogliamo restituire a questo territorio? Un territorio, come quello elbano, dove la natura si pone in posizione dominante sulla figura umana. Il tema delle strutture ricettive può configurarsi sicuramente come un esercizio strategico anche solo dal punto di vista economico e questi sono aspetti che non posso trascendere la progettazione architettonica, soprattutto in un momento dove le risorse che convenzionalmente abbiamo sempre etichettato come redditizie, sono invece diventate problematiche anche ai fini del nostro benessere. È forse dall’idea di benessere che inizia il nostro percorso. Con l’idea di affidare a questo piccolo intervento la funzione di cura tramite una fuga contemplativa.

Panorama, come tutti gli alberghi, è strettamente legato al concetto di benessere, all’idea di poter regalare un’esperienza indiscriminatamente bella per chiunque vi voglia fruire all’interno (o all’esterno!). È quindi come tutti i suoi simili, legato al concetto di una buona funzionalità abitativa e stilistica.

E’ stata nostra premura, in quanto tecnici e architetti, rendere nostro il tema del benessere; di poter dare una risposta pratica con la nostra volontà progettuale ad un tema che non riguarda solo chi soggiornerà nella struttura ma anche di chi con il proprio lavoro si metterà a disposizione per garantire ai suoi ospiti un buon soggiorno.

Spostandoci tra le righe del tempo, abbiamo cercato di leggere la storia che volevamo raccontare. Gli esempi del passato ci hanno aiutato a comporre una trama che è diventata il tessuto delle nostre idee.

Non per forza guardando al passato ci si può augurare per forza di arrivare agli stessi obbiettivi. Quando si parla di benessere, non si può limitare lo sguardo solo a determinate categorie.

Proprio per il luogo assai complesso, anche dal punto di vista orografico, abbiamo subito intuito che la restituzione di questa idea doveva essere estesa a chiunque; sforzandoci di dare connotazioni ben precise agli spazi progettati. Lo spazio deve essere gradevole esteticamente, durevole nel tempo, sicuro ed ergonomico.

Oggi con questo esercizio progettuale vogliamo lasciare uno spazio che nasce da cellule modulari di base e che con la loro reiterazione può raccontare spazi per tutti: dove se serve, la rampa sostituisce la scala; il pieno diventa vuoto e il solitario diventa comunitario. Panorama, dunque, vuole arrivare ad una semplicità che guarda a tutti. Dove la persona disabile possa godere di un soggiorno nella piena possibilità di movimento, dove l’elemento della camera è un ritaglio privato e di intimità con la sovrastante natura. Natura che resta sovrastante e dalla quale l’albergo nasce e nascendo si mimetizza nell’andamento della collina che scende a toccare il mare.

Gli spazi si adagiano a blocchi uniti sulla collina, gli obbiettivi sono tanti; si porta il linguaggio della ricerca delle forme architettoniche attraverso la ripetibilità, la risposta attenta delle soluzioni tecnologiche e della resa funzionale dei percorsi, la ricerca della struttura migliore per darle un carattere duraturo. Restando uno sguardo sul Panorama.

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