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ARCHITETTONICO IL LINGUAGGIO
Il legante che ha contribuito a mantenere una certa organicità nel costruito è sicuramente lo sguardo verso le lezioni degli architetti del passato e la condivisione di un pensiero critico verso le scelte progettuali analizzate. Il primo attore che interviene nella Quinta di località Schiopparello è certamente Emilio Isotta, il quale gesto progettuale è spesso in tangenza con il nostro iter progettuale.
Isotta nel progetto per ‘Hotel Garden’ dove oggi proponiamo la nuova soluzione dell’Hotel ‘Panorama’, dispone il suo punto di vista uguale a quello dell’osservatore che attracca nel piccolo molo presente nel sedime, l’arrivo, coincide con la sosta dell’albergo, nascosto e sviluppato dietro un solo fronte di facciata per limitare l’impatto invasivo della struttura nella vegetazione mediterranea. Partendo dal punto di vista, noi ne ricercheremo molti cercando di valorizzandone ognuno. Ognuno di questi punti di vista punta alla vastità dell’orizzonte e dei ritagli che la rigida vegetazione sempreverde impone. L’arrivo, coincide con il mare, non nell’albergo.
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La ricerca di viste, spesso ritagliate dalle chiome frastagliate degli alberi, ricorda anche l’espressività di Gio Ponti; che nella sua ricerca di un linguaggio comune nel mediterraneo restituirà l’architettura invasa e tagliata come il paesaggio dalla vegetazione. Isotta stesso a Marina di Campo limiterà la progettazione per non intaccare la preesistenza verde, che nel complesso dona – nel suo caso – una linearità obliqua nel complesso e mimetica. Tuttavia, restituire la vista al paesaggio attraverso la ripresa dell’architettura del mediterraneo, molto caratterizzata da murature piene e aperture selezionate, ci ha imposto attenzione verso gli aspetti più funzionali del progetto. In questo senso, Louis Khan nel progetto del Kimbell Museum, ci propone una spazialità totalmente aperta, ricavata dalla ripetizione di elementi.
Lo spazio libero e scandito, aiuta Khan e noi a capire più facilmente dove mettere cosa. Si ritagliano quindi due archetipi: il trilite, la casa. Nel prgetto traducono due discorsi semantici diversi. Ovvero il percorso e la vivibilità dello spazio. Garantendo in entrambi i casi maggiore controllo degli spazi e delle soluzioni adottate.