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Prevenzione delle Infezioni Nosocomiali nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Letizia Capasso, Valentina Esposito, Carolina Porfito, Pasquale Fabio Barra, Simona Spadarella, Maria Concetta Lonardo, Enrico Sierchio, Francesco Raimondi Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali Università Federico II, Napoli INTRODUZIONE
Le infezioni nosocomiali (NI), note anche come “infezioni acquisite in ospedale” o come “infezioni legate all’assistenza”, sono infezioni contratte durante la degenza ospedaliera e che non sono presenti, nemmeno in fase di incubazione, al momento dell’ammissione in reparto. Le infezioni che si manifestano più di 48 ore dopo l’inizio del ricovero sono di solito considerate nosocomiali. Nei neonati, in particolare quelli ricoverati nei reparti di terapia intensiva che in genere sono ospedalizzati dalla nascita, si preferisce classificare le infezioni come “early onset” se insorte entro le prime 72h di vita, e “late onset” se insorte dopo le prime 72h di vita. Questo tipo di classificazione permette di associare le infezioni ad esordio precoce ad una trasmissione verticale madre-neonato, mentre quelle ad esordio tardivo come acquisite in ospedale e definite nosocomiali. La sepsi late onset (LOS) in NICU costituisce una delle principali cause di mortalità che arriva al 18% per i bambini VLBW ossia con peso < 1.5 Kg alla nascita ed incrementa al 21% in quelli con il peso < ad 1 kg alla nascita (ELBW). Fattori di rischio per NI dei neonati nelle unit di terapia intensiva neonatale
Le infezioni nosocomiali rappresentano una delle principali cause di mortalità e morbilità nelle unità di terapia intensiva neonatale(UTIN) (1). L’incidenza delle NI è variabile tra le varie UTIN dal 7 al 30% circa.La LOS si manifesta in circa il 25% dei VLBW fino a raggiungere un’incidenza di più del 40% negli ELBW ricoverati in UTIN(2-3-4-5-6). I neonati, in particolare quelli ricoverati in una terapia intensiva neonatale, rappresentano una popolazione particolarmente vulnerabile, rispetto alle età successive, per lo sviluppo di NI, questo per una serie di fattori di rischio che li caratterizzano, sia intrinseci correlati alla prematurità (più sono bassi l’età gestazionale e il peso dei neonati maggiore è il rischio di sepsi per l’immaturità della barriera cutanea e del sistema immunitario),
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