La dieta anti-Alzheimer. Ricette per la salute del cervello

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Alzheimer: un’epidemia prevenibile

In realtà, se consideriamo che tutto il mondo occidentale pare affetto da una epidemia ingravescente di obesità, di insulino-resistenza1 e diabete di tipo 2 - che abbiamo visto essere concause della malattia - è logico aspettarsi che negli anni a venire, visto il progressivo aumento dell’età media della popolazione, l’incidenza della malattia di Alzheimer sia destinata ad aumentare proporzionalmente. Del resto, anche solo cinquant’anni or sono, era considerata rara. Oggi invece, quasi chiunque ha un familiare - o conosce qualcuno - che soffre di questa sindrome e, se consideriamo che non stiamo parlando di una malattia infettiva, ma di una condizione neurodegenerativa legata a cattive abitudini di vita, questo significa che ci deve essere qualcosa di terribilmente sbagliato nel nostro modo di vivere. Di solito problematiche quali l’obesità, l’intolleranza glicemica, l’iperinsulinemia e il diabete di tipo 2 vengono trattate come entità separate e curate sequenzialmente, dimenticando che in realtà si tratta di patologie strettamente collegate tra loro e che si manifestano in maniera simultanea nell’ambito di una condizione che è la sindrome metabolica (anche detta insulino-resistenza). Capire tutto questo ha un’importanza fondamentale nella prevenzione di una malattia come l’Alzheimer. Si è visto infatti - in numerosi studi epidemiologici - che il fatto di essere sovrappeso ed insulino-resistenti a un’età di 50-60 anni aumenta di molto il rischio di soffrire di Alzheimer in vecchiaia. E tutto ciò non è affatto strano se si pensa che la lesione anatomo-patologica di base responsabile dei danni di questa malattia consiste nell’accumulo nel sistema nervoso centrale di una proteina amiloide glicosilata (capiremo più avanti nel testo di cosa si tratta) da cui originano una serie di placche e di grovigli di fibrille. Queste lesioni inducono successivamente una reazione infiammatoria che finisce per diventare autoaggressiva e che distrugge progressivamente le cellule del cervello portando infine a morte il paziente (non dimentichiamo che l’Alzheimer si situa tra le prime dieci cause di morte per gli abitanti del mondo occidentale). Ma da dove nascono la sindrome metabolica e il diabete? E perché negli ultimi decenni queste patologie si sono diffuse in modo esponenziale tra gli abitanti del mondo occidentale? Vengono chiamate “malattie del progresso”, ma che cosa significa esattamente questa definizione? 1 Con il termine insulino-resistenza (che è sinonimo di sindrome metabolica o sindrome X) si intende la bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, il che può portare negli anni a sviluppare un diabete mellito di tipo 2. La causa più comune di questa patologia risiede in un’alimentazione troppo ricca di carboidrati raffinati e in una scarsa attività fisica. L’attuale prevalenza della sindrome tra gli adulti italiani è del 27%. Il che significa che un italiano su tre non ha le risorse metaboliche sufficienti ad assumere la quantità e il tipo di carboidrati comunemente raccomandati nelle linee guida nutrizionali.

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La dieta anti-Alzheimer. Ricette per la salute del cervello by Carlo Gallucci editore Srl - Issuu