
2 minute read
Prima colazione 125
mente di glucosio e questo genera uno stato metabolico dominato dall’insulina, in quanto quest’ultima è l’ormone che serve a far assorbire il glucosio alle cellule. L’insulina però non si limita a questo, ma fa anche in modo che il glucosio in eccesso rispetto alle spese metaboliche correnti non venga buttato via ma accumulato - sotto forma di glicogeno o di grasso - allo scopo di costituire una riserva in caso di digiuno. Il fatto che venga preferita l’una o l’altra di queste due vie metaboliche dipende semplicemente da questioni di priorità e di spazio.
Dato che il glicogeno è la miglior riserva di glucosio, l’insulina per prima cosa ordina alle cellule del fegato e del muscolo di accumulare glicogeno. Dopo che i depositi di glicogeno sono stati riempiti, il glucosio che resta finisce a rimpinguare i depositi di grasso i quali, come tutti sappiamo, hanno capienza pressoché illimitata.
Quando il nostro metabolismo è dominato dall’insulina, il corpo si trova quindi in modalità di accumulo e si predispone al sovrappeso e all’obesità.
Dato che l’insulina porta all’accumulo di grasso bianco, essa genera (in maniera diretta o indiretta) anche stati infiammatori, aumento della pressione arteriosa, stress cardiocircolatorio e anomalie a diversi organi e sistemi, pertanto dopo qualche anno di questo regime il corpo cerca di mettere in atto un meccanismo di compenso allo scopo di limitare i danni.
È così che nasce l’insulino-resistenza, un innalzamento della sensibilità dei recettori cellulari dell’insulina che ha lo scopo di proteggere le cellule da questa secrezione eccessiva. Quando le cellule divengono insulino-resistenti non lasciano più entrare al loro interno il glucosio, quest’ultimo resta nel sangue, la glicemia si eleva e si verifica una malattia chiamata diabete.
Allo sviluppo del diabete consegue un ulteriore stress ossidativo per le cellule e un ulteriore aumento della risposta infiammatoria, cui fa seguito lo sviluppo di malattie cardiovascolari, della malattia di Alzheimer e di alcune forme cancerose. Ecco perché mangiar troppo e male accorcia la vita.
Se vogliamo invertire questo meccanismo senza dover far ricorso a pillole esiste un solo metodo: mangiare meglio e un po’ meno e/o mangiare più raramente.
Per quanto detto poc’anzi questi semplici rimedi attuati in successione - o in maniera alternata - sono in grado di invertire quasi completamente il processo dell’insulino-resistenza anche se questo è già in fase avanzata. Il trucco consiste nel provocare uno shift da un metabolismo basato sulla produzione di insulina a uno basato su quella di glucagone e ormone della crescita, che sono i due ormoni che predominano sulla scena metabolica quando il corpo non viene alimentato abbastanza frequentemente da essere in grado di mantenere stabile la glicemia con le sole scorte alimentari.