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Antiossidanti e prevenzione dei danni cellulari 48
Alzheimer: un’epidemia prevenibile
di Fabio Piccini
Le cause dell’Alzheimer
La malattia di Alzheimer è attualmente la principale causa di deterioramento cognitivo tra gli abitanti dei paesi occidentali, dove è responsabile di oltre il 75% dei casi di demenza diagnosticati. La sua prevalenza nella popolazione adulta è andata costantemente aumentando nel corso degli ultimi cinquant’anni e, se manterrà gli attuali tassi di crescita, ci si aspetta che entro il 2047 si sarà quadruplicata. Per capire meglio gli estremi del problema, basti pensare che circa il 50% degli individui con un’età superiore agli 85 anni - che attualmente costituiscono il segmento di popolazione maggiormente in crescita - soffre di Alzheimer.
L’Alzheimer è una malattia le cui cause sono riconducibili a molti fattori diversi. Nelle forme ad esordio precoce sono stati identificati tre diversi geni che pare predispongano gli individui che ne sono portatori a sviluppare la malattia nella sua forma maggiormente aggressiva. Fortunatamente questa predisposizione interessa meno del 5% dei casi diagnosticati, nel restante 95% paiono entrare in gioco altri fattori tra i quali, oltre all’età e al sesso femminile, vi sono il fatto di soffrire di iper-insulinemia (la cosiddetta sindrome metabolica), sovrappeso e diabete di tipo 2 (fattori, questi ultimi, in gran parte dipendenti dallo stile di vita).
L’Alzheimer è una patologia devastante dal punto di vista fisico, ma estende i suoi effetti anche all’ambito sociale, in quanto è capace di alterare gravemente il benessere dei pazienti e dei loro familiari, costringendoli spesso ad internare i loro cari in strutture protette (ormai sempre più sature), i cui disagi e i cui costi finiscono per rendere la situazione familiare ancora più pesante della malattia in se stessa. Nonostante questo, dell’Alzheimer si parla poco e mal volentieri e viene spesso sottodiagnosticato dagli stessi medici di famiglia.
Se chiediamo all’uomo comune quali siano le cause dell’Alzheimer, molto probabilmente ci risponderà che si tratta di una malattia genetica o di un disturbo della vecchiaia senza saper dire molto di più. Né saprà spiegare come mai determinate popolazioni siano più colpite di altre. Né saprà perché negli ultimi decenni la prevalenza della malattia sia andata crescendo in maniera esponenziale.