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La dieta mediterranea: una protezione completa contro l’Alzheimer 92
effetto collaterale di questo tipo di alimentazione è che, essendo più ricca di nutrienti che non di calorie, porta con sé anche un utile effetto dimagrante e, essendo molto ricca di prodotti freschi, in particolare verdure e frutta, aiuta a ridurre la quantità totale di sostanze coloranti, conservanti e di altri additivi nocivi che vengono spesso aggiunti ai cibi di origine industriale (e che rientrano tra i fattori predisponenti allo sviluppo di molte “malattie del progresso”).
La cosa strana, a mio modo di vedere, non è tanto che gli autori abbiano deciso di scrivere un libro del genere, quanto piuttosto che nessuno avesse pensato di farlo prima. Se facciamo una rapida ricerca sulle principali librerie online italiane, scopriamo che esistono molti libri sull’Alzheimer, ma pochissimi tra questi sono dedicati alla prevenzione e nessuno tratta dettagliatamente di alimentazione. Questo è perlomeno strano in un paese come l’Italia dove i libri (e le trasmissioni televisive) dedicano davvero tantissimo spazio a tali argomenti e dove, nonostante esistano decine di trasmissioni televisive dedicate alla cucina, non ce n’è nemmeno una dedicata alla cucina salutare (o “preventiva” di certe malattie). Anzi, guardando la maggior parte di questi programmi, si ha l’impressione opposta, ovvero che le ricette proposte non siano affatto protettive della salute, ma casomai il contrario. È un vero peccato, perché questo tipo di trasmissioni è molto seguito e potrebbe essere una facile occasione per divulgare un po’ di nozioni utili a quel 27% di italiani, che attualmente - stando alle statistiche dell’Osservatorio Italiano di Cardiologia - soffre di sindrome metabolica ed è pertanto a rischio di sviluppare, con il passare degli anni, patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e Alzheimer.
Si provi ad immaginare che impatto avrebbe sulle abitudini alimentari degli italiani (e sulla prevenzione di queste patologie) una sola stagione di “Master Chef” dedicata esclusivamente a questo argomento, con gli chef che insegnano ai telespettatori come modificare le loro ricette preferite in favore di una cucina appetitosa ma ricca di antiossidanti e antinfiammatori, povera di grassi saturi di origine animale e di zuccheri (e carboidrati raffinati) e con poco sale aggiunto. Tutte cose ben note, ma che verrebbero in questo modo memorizzate dai telespettatori in maniera assolutamente pratica ed efficace. Perché nessuno abbia ancora pensato ad un format del genere rimane un mistero.
Questo ci riporta all’importanza di disporre finalmente di un libro che finora mancava nel panorama editoriale italiano e che è destinato a diventare un nuovo standard di riferimento nell’ambito della prevenzione della malattia di Alzheimer, come del resto è già accaduto nel mercato statunitense.
Le ricette proposte dagli autori fanno ampio ricorso a frutta, verdura e spezie (tutti alimenti facilmente reperibili nei mercati italiani molto più che nella maggior parte di quelli statunitensi) pertanto questo tipo di cucina sarà molto gradita anche ai vegetariani, cui insegnerà sicuramente nuovi trucchi per rendere ancora più salutari le loro abitudini (nella mia esperienza ho incontrato molti vegetariani in sovrappeso o obesi). Vi è spazio naturalmente anche per piatti a base di carne, o di pesce sia di mare e sia di fiume (il cui consumo viene ampiamente caldeggiato). E vi sono naturalmente anche ricette per la colazione e la preparazione di dolci e dessert. Insomma tutto il necessario per un menù completo in grado di soddisfare i palati più diversi e raffinati.