EtCetera Majorana
IV | Novembre 2020
Elezioni Usa 12
Jacopo Palazzolo, 2C
Scheletri nell’armadio di Kamala Harris Uno degli argomenti di cui si è parlato di più in questo periodo è senza dubbio l’Election Day americano con la successiva vittoria di Joe Biden che, a meno di ulteriori sviluppi, a gennaio dovrebbe insediarsi alla Casa Bianca come 46° presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo l’annuncio della sua vittoria si sono viste scene di festa e felicità per le strade quasi comparabili ai festeggiamenti della vittoria americana nella Seconda Guerra Mondiale. La motivazione di questa euforia generale è dovuta anche al fatto che Kamala Harris sará la prima vice-presidente donna e nera: ciò da una speranza ai milioni di americani che negli ultimi mesi sono scesi in strada per protestare contro il razzismo purtroppo ancora esistente negli Stati Uniti. In questo articolo però non voglio parlare delle proteste e degli scontri visti in precedenza ma appunto della nuova vice-presidente, descritta come un’eroina dei diritti civili ma nasconde un passato ben diverso che fa pensare che la Harris abbia sfruttato le idee anti-razzismo e anti-omofobe solo per
guadagnare voti. Le persone che la acclamano lo fanno solo per i due motivi già citati prima: è donna ed è nera. A mio parere invece sarebbe meglio informarsi sul suo passato e cercare di scoprire chi sia veramente la nuova vice-presidente. Come molti di voi sapranno Kamala Harris è stata procuratrice generale della California e durante il suo mandato si è resa protagonista di diversi atti di sfregio ai diritti civili che afferma di voler proteggere, come nel 2015, quando supportò le decisioni riguardanti il caso Norsworthy. Michelle Norsworthy è stata tra le prime donne transgender a battersi per ottenere la terapia ormonale e il cambio di sesso, anche per chi (come lei) si trovasse in carcere. Kamala Harris all’epoca si dimostrò contraria a tutto ciò, affermando che non si trattava di un’operazione urgente affermando:” Norsworthy è da più di 20 anni in cura per la disforia di genere, e non sembra in alcun modo peggiorata al punto di dover ottenere urgentemente un’operazione di cambio del sesso adesso, invece di aspet-