Palazzo Lercari Parodi

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Il Rilievo tra fine Novecento e inizi anni Duemila. Architettura, Apparati decorativi e Colore Questo più recente e aggiornato rilievo, organizzato da chi scrive nelle fasi di struttura conoscitiva dei diversi aspetti, e seguito personalmente, secondo criteri di sempre maggiore approfondimento, si colloca nella volontà complessiva di effettuare un rilievo sempre più onnicomprensivo e diversificato nella raccolta dei dati, per una migliore e più profonda conoscenza della fabbrica. Dunque, esteso a tutte le parti componenti, e a tutti gli aspetti, anche quelli meno evidenti e/o di dettaglio, in quanto tutti parte della fabbrica, che necessita esplicitare, proprio ai fini di una conoscenza sempre più esaustiva ed obiettiva. In particolare, l’attenzione ad ogni minimo elemento o segno di presenza di trasformazioni, oltre a tutte le forme di degrado esistenti, è fondamentale, nel caso di interventi di conservazione, restauro, valorizzazione, ed ancor più di adeguamento abitativo, perché i progetti di tutti questi interventi, delicatissimi, debbono essere prima verificati sullo stato di fatto e i caratteri della fabbrica. Così il rilievo si è accentrato subito anche sui fianchi, oltre che sul prospetto retrostante, più recente, tutte superfici di cui mancava la documentazione: murature e relative superfici, fondamentali per rappresentare l’architettura e chiudere il volume nel suo aspetto esterno. Infatti, come le scelte architettonico/compositive delle superfici esterne sono in stretta relazione con il progetto complessivo, lo stesso è per la scelta degli apparati decorativi – tipo, densità, materiali e colori – scelta altrettanto fondamentale ai fini della percezione-fruizione della fabbrica anche dall’esterno. Mi corre l’obbligo premettere che, in quanto docente di Rilievo dell’Architettura per tutta la mia carriera universitaria, la finalità di questo tipo di rilievo, oltre che di conoscenza del nostro patrimonio culturale, è stata anche quella di preparare e far sperimentare ai futuri architetti la sua messa in atto, in quanto indispensabile a tutte le più diversificate esigenze professionali. In moltissimi casi, particolare attenzione è stata rivolta all’aspetto del colore e delle facciate dipinte, che diventa elemento inscindibile anche a livello urbano, oltre che nella percezione dell’edificio e dei suoi fronti. Infatti, le facciate dipinte costituiscono un aspetto distintivo di Genova e dei suoi edifici storici, con una vastità e portata, a partire dal Quattrocento, quale si trova in poche altre città, come rilevato in molti scritti di viaggiatori e studiosi famosi nei secoli passati (Boccardo 1982, p. 76-77). I rilievi, qui solo parzialmente presentati, sono stati effettuati come Esercitazione fondamentale annuale del corso di Disegno e Rilievo “D” nell’ a.a. 1993-1994, a guida del docente, Prof. Arch. P. Falzone, dagli studenti M. Mussari, G. Raccanello, F. Redegoso, D. Sansebastiano, P. Venuto, e come Esercitazione fondamentale del Corso di Rilievo dell’Architettura nell’ a.a. 2007-2008, a guida del docente, Prof. Arch. P. Falzone, e degli assistenti, PhD Arch. M. Caraffini, Prof. PhD G. Pellegri, PhD Arch. F. Salvetti, dagli studenti L. Arrighi, M. Asara, M. Bersano, D. Caleia, G. Freccero, E. Senna. In particolare, i rilievi delle facciate, prospetto principale, prospetto retrostante su piazza Portello, fianchi affrescati su via Antonio Brignole Sale e su via del Portello, sono stati rivisti e messi a punto nelle grafie e nei dettagli di restituzione dell’architettura, a CAD, dall’architetto Carlo Garuti, PhD. Inoltre, la restituzione grafica, cromatica, ad acquerello, del prospetto principale è stata realizzata ex novo dall’Autore.

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