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Decorazioni scultoree esterne e interne

proprietari, quasi a voler accogliere i visitatori. A questo primo piano, su strada, si dispiegava e si dispiega tuttora la lunga loggia a cinque arcate a pieno centro, che collegava le due ali laterali chiudendo la facciata. Al secondo piano nobile la disposizione è identica, salvo la presenza di una sola loggetta per angolo a chiudere in testata le due ali laterali, unite da un terrazzo, rivolte sì verso la strada ma in realtà separate dal corpo abitativo centrale vero e proprio dalle anteposte camere delle due ali laterali. Questa particolarissima risoluzione, di grande originalità ed eleganza, di ampio loggiato centrale, con sopra due loggette laterali, è oggi poco apprezzabile per le pesanti trasformazioni subite dalla facciata, nei suoi peculiari caratteri. Caratteri che si apprezzano ancora, invece, nelle ore serali, con l’illuminazione interna, che pone in risalto proprio questa spazialità e il traforato volume.

45. Nelle ore serali viene esaltata, tramite l’illuminazione, la spazialità e l’effetto di diretta corrispondenza dello spazio esterno/interno. Al centro e a destra fotografie dell’Autore.

46. Dettagli del portale scultoreo di Taddeo Carlone e scorci della grande corte. A sinistra fotografia dell’Autore, anno 2021.

Decorazioni scultoree esterne e interne

Sul prospetto principale, l’importante portale marmoreo di Taddeo Carlone, quasi un’architettura nell’architettura, costituisce il fulcro decorativo della facciata, per la presenza dei due robusti telamoni sovrapposti a lesene doriche. Con il torso scarno fortemente plastico e le teste ricurve appaiono sostenere la trabeazione del portale con lo stemma della famiglia.

Ma, se non ci sono documenti specifici circa l’architetto dell’edificio dalla originale concezione di facciata, al 1580 è documentato il nome di Taddeo Carlone anche come autore dei busti di Franco Lercari e della moglie Antonia De Marini, sotto cui è la data 1581, certo quella della posa in opera. Busti ancora nella posizione originaria, nelle due nicchie ai lati della porta di ingresso della loggia del primo piano (Alizeri 1875, p. 203), quasi a ricordarne la qualità di fondatori del palazzo. Queste opere rivelano l’influenza del Montorsoli, anche se Taddeo Carlone è un tipico esponente delle maestranze di origine lombarda ancora legate al gusto ornamen-

47. Loggia di arrivo dello scalone al primo piano nobile. L’ingresso al salone mostra, ai lati della porta, in nicchia, i busti dei proprietari.

48. Dettaglio dei busti di Franco Lercari e Antonia De Marini.

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