Progetti e rilievi del palazzo. Dal Seicento, all’Ottocento, al Novecento Il palazzo, come gli altri della Strada, è stato oggetto dell’attenzione di molti studiosi già da fine Cinquecento-inizi Seicento, e la serie dei rilievi che ne sono derivati costituisce una importantissima documentazione per il loro studio, dalla nascita alle successive trasformazioni. Rilievi che mostrano nei secoli come anche il modo di vedere e rappresentare l’architettura sia cambiato: dapprima più sintetico, poi sempre più attento ai dettagli architettonici, ma anche al contesto ambientale. Invariato però è l’interesse prevalente per le parti più rappresentative, mentre manca il rilievo dei fronti retrostanti, e soprattutto dei fianchi, perché sempre assai semplici e modesti, anche per la ristrettezza dei vicoli che separano i palazzi. Eppure i fianchi spesso presentano elementi di grandissimo interesse, come in questo caso le due facciate dipinte, su via Brignole Sale e su via del Portello. Ma, a questo proposito, va anche osservata, già nel Seicento, l’attenzione del Rubens per le facciate principali con finitura dipinta, comunque significative, tanto che per questi prospetti la grafia di rappresentazione di ciò che è solo dipinto è analoga a quella usata per le facciate a finitura plastica, a rilievo.
Il Seicento e i rilievi del palazzo Lercari di Pietro Paolo Rubens A pochi anni dalla costruzione della Strada, il Rubens è presente a Genova prima nel 1604, per la sua attività di pittore, e poi nel 1607, al seguito del duca di Mantova, a San Pier d’Arena, per le cure di mare, entrambi ospiti nella villa del nobile genovese Battino Grimaldi. Qui ha ancora occasione di apprezzare ville e palazzi della nobiltà genovese che aveva già avuto modo di vedere, specialmente quelli di Strada Nuova, e le ville, con i loro giardini di gusto rinascimentale, nel rapporto diretto costruito/ambiente. Così, impressionato dalla loro modernità, funzionalità e bellezza, esegue tutta una serie di rilievi (piante, prospetti e sezioni delle fabbriche), molto probabilmente con collaboratori, in primis rivolti alla Strada Nuova, ma anche ad altri edifici e chiese, al fine di proporli ai suoi concittadini, i ricchi mercanti di Anversa e dei Paesi Bassi, quale modello per il nuovo palazzo della ricca classe mercantile, sia dal punto di vista della comodità che da quello della rappresentatività. Infatti, nella introduzione del libro, pubblicato per la prima volta ad Anversa, nel 1622 o 1626 (?) Rubens dichiara: «di fare un’opera meritoria verso il ben publico di tutte le Provincie Oltramontane». Dalle incisioni dei suoi disegni nasce il Volume I Palazzi di Genova (nella prima edizione con soli sei edifici). Nella edizione successiva, del 1626 I palazzi Moderni di Genova, ma probabilmente uscita nel 1640, sono inseriti altri cinque palazzi. La riedizione, postuma, del 1652, Palazzi antichi di Genova raccolti e disegnati da Pietro Paolo Rubens esce in due parti, dal titolo Palazzi Antichi e Palazzi Moderni. La prima parte comprende 72 tavole per 10 palazzi, distinti dalle lettere dalla A alla K, dove il Palazzo K è indicato come Lercari. La seconda parte, Palazzi Moderni, 67 tavole (in totale 139), relative a 19 palazzi e 4 chiese.
64. Pieter Paul Rubens, Pianta del piano terreno, Figura 61; del primo piano (nobile), Figura 62, e del secondo piano (nobile), Figura 63 (I palazzi Moderni di Genova, 1652).
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