Assistenza Al Volo - ANNO XLV - NUMERO 4/2020
D(r)oni di Natale 3: “Sotto il vestito niente”
Di Eugenio Diotalevi
Il 2020 è stato sicuramente un anno particolare ma il mondo unmanned ha sicuramente sofferto in maniera minore le conseguenze e le restrizioni imposte dalla pandemia. In alcuni casi, le limitazioni hanno addirittura favorito l’uso degli UAS: consegna campioni biologici, consegna medicinali, sorveglianza della popolazione. Queste attività hanno quindi potuto godere di questa situazione anomala per testare live concetti f ino ad allora prettamente teorici. I risultati sono stati sicuramente incoraggianti, ma per fare una analisi approfondita bisogna appunto considerare le circostanze straordinarie.
tale da poter permetter tali operazioni. Operazioni che però, almeno secondo la vision di molti, Comunità Europea ed EASA in testa, dovrebbero diventare di routine nel giro di pochi anni con l’implementazione del concetto di Smart Cities e di Urban Air Mobility (UAM). Quindi, in realtà, cosa manca per raggiungere questo obiettivo? La risposta a questa domanda è tanto semplice nell’idea quanto diff icile da realizzare: l’UTM (UAS Traff ic Management). Di UTM ne abbiamo già ampiamente parlato e sicuramente nell’ultimo anno sono stati fatti notevoli progressi dal punto di vista di implementazione dei servizi e tecnologico. A livello internazionale, ICAO continua lo sviluppo dell’UTM Framework giunto ora all’edizione 3. L’approccio collaborativo che si sta’ seguendo, cioè attraverso la raccolta di informazioni e di best practices da tutti gli stakeholder interessati (chiamate Request For Information - RFI), punta a fornire linee guida condivise a livello internazionale ma soff re di una lentezza cronica dovuta al grande numero di attori coinvolti e di punti di vista differenti.
“Per operare con gli UAS in prossimità degli aeroporti manca una cosa tanto semplice nell’idea quanto difficile da realizzare. Manca l’UTM (UAS Traffic Management).” Restringendo il campo all’Italia, viste le necessità locali e la quasi totale assenza di traff ico per gli aeroporti italiani, ENAC ha pubblicato diverse note e lettere per permettere operazioni in deroga ai regolamenti in vigore (Regolamento “Mezzi aerei a Pilotaggio Remoto” e Circolare ATM 09): in particolare, è stato consentito agli Enti di cui all’art 744 del Codice della Navigazione (Forze di Polizia, della Dogana, dei Vigili del Fuoco e del Dipartimento della Protezione civile) e alle Forze di Polizia locale, di poter operare anche in prossimità degli aeroporti f ino ad un’altezza massima di 15 metri. Come è facile intuire, la scarsità di traff ico aereo ha costituito di per sé una mitigazione del rischio 20