ENPACL
I MINISTERI VIGILANTI DICONO NO! Emergenza covid 19: la replica dell’Enpacl ai Ministeri vigilanti che hanno respinto le delibere in favore dei propri iscritti A CURA DI ENPACL
L'Enpacl ha inviato oggi una lettera ai Ministeri del Lavoro e dell'Economia e Finanze con cui ha espresso il proprio
disaccordo sulle motivazioni alla base dei provvedimenti ministeriali del 10 agosto scorso, con i quali non sono state approvate le due delibere adottate dall'Assemblea dei Delegati dell'Ente il 23 aprile scorso, che avevano ad oggetto incisivi interventi di riduzione e dilazione dei contributi obbligatori 2020. Decisioni che l'Enpacl aveva assunto per fronteggiare la situazione emergenziale dovuta al diffondersi del Covid-19, al fine di attenuare la crisi economica che ha colpito in maniera rilevante anche gli studi professionali dei Consulenti del Lavoro. Nella replica al diniego dei Ministeri vigilanti, dovuto all’ "impatto negativo in termini di saldi di finanza pubblica", che sarebbe stato determinato dalle decisioni assunte dall’Assemblea, l'Ente di previdenza ha precisato che "le minori entrate per l’anno 2020 che sarebbero derivate dall’applicazione delle delibere (quantificabili al massimo in 86,2 mln euro sui 206,6 mln euro previsti) sarebbero state ampiamente compatibili con il risparmio previdenziale accumulato nel tempo dagli iscritti, rappresentato da un patrimonio Enpacl (pari a 1,3 Mld euro circa) che riesce a coprire per 10,12 volte le pensioni in essere al 31 dicembre 2019 contro le 5 (peraltro al 31 dicembre 1994) richieste dalla normativa, e non avrebbero inciso sulla sostenibilità dell’Ente in termini di copertura previdenziale ed assistenziale nel medio e lungo termine. Sarebbe stato auspicabile – si legge nella lettera – ricevere dai Dicasteri la giusta attenzione politica e sociale piuttosto che un 7