SPECIALE TREKKING - TURISMO
D AT I & S TAT I S T I C H E
TRA ATTUALITÀ E OPPORTUNITÀ La ricerca di cui vi forniamo un estratto vuole rappresentare il fenomeno del turismo outdoor, sia in termini generali sia con riferimento specifico alla realtà territoriale del cuneese _ di Karen Pozzi
U
na ricerca promossa e finanziata dalla Fondazione CRC e realizzata in collaborazione con Natourism Srl che intende analizzare la situazione attuale come punto di partenza per un vantaggio competitivo turistico della zona cuneese.
IL CONTESTO GENERALE L’interpretazione molto utilizzata dagli osservatori è che la pandemia abbia svelato criticità e potenzialità, per vari settori economici, che erano sotto gli occhi di tutti, ma che necessitavano di uno
shock esterno, per emergere e diventare fonte di innovazione virtuosa. Questa narrazione è perfetta per il settore del turismo, in particolare per l’attività outdoor. TURISMO OUTDOOR Influenzato all’ampio fenomeno del turismo sportivo, avventura e natura. Si tratta di tipologie turistiche legate alla motivazione di vacanza e non alla destinazione, ossia non importa tanto
il dove andare, ma il cosa fare durante la propria vacanza. Si è progressivamente sviluppato nella mentalità europea il concetto di backcountry nordamericano, che vede i mezzi (che siano bici, sci o altro) funzionali alla scoperta degli spazi outdoor: la corsa, il trekking e l’escursionismo si fondono con il mondo del turismo e dei viaggi. I NUMERI I flussi turistici legati all’outdoor sono il più delle volte non monitorabili. Se si escludono gli sport che prevedono l’utilizzo di impianti
dedicati e il pagamento di biglietti di ingresso, le discipline outdoor avvengono nei contesti naturali più disparati, in molti casi senza che vi sia il ricorso a infrastrutture dedicate. Le ultime ricerche indicano numeri significativi di sportivi in Italia, con 20.858.000 italiani che praticano discipline outdoor in maniera continuativa o saltuariamente; di questi, 6.672.000 hanno soggiornato in una struttura ricettiva almeno una notte (l’83% circa ha soggiornato in territorio italiano, mentre il restante 17% è andato all’estero).
AMBITI TERRITORIALI DELLE DISCIPLINE PRATICATE NEL 2008
Fonte: elaborazione degli autori su dati report Situazione congiunturale del Turismo Outdoor. Focus tendenze e discipline 2018 LE DISCIPLINE L’Osservatorio Nazionale del Turismo Outdoor ha identificato 245 discipline praticate da marzo a ottobre 2018, inserendole nel rispettivo
ambito, intendendo come tale l’area territoriale di svolgimento. Le discipline sportive praticate si dividono convenzionalmente in hard (livello tecnico e di rischio alto, per pochi esperti) e soft (livello medio-basso con una maggiore componente leisure). Il segmento soft domina la quota di mercato del turismo avventura, poiché queste attività presentano rischi da moderati a bassi e
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attirano una vasta base di clienti. Il mercato globale del turismo outdoor adventure è stato valutato in 586,3 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede che raggiungerà 1.626,7 miliardi di dollari nel 2026, registrando un incremento del 13,3% dal 2019 al 2026.
LE QUATTRO DIMENSIONI DELLO SPORT OUTDOOR
Arrampicata Alpinismo Escursionismo Runnning Orienteering Nordic Walking Ciclo-Escursioni Mountain bike Adverture Park
Sci alpino Sci alpinismo Sci nordico Escursionismo invernale e racchette da neve Arrampicata su ghiaccio Fatbike
Canyoning Canoa Windsurf Surf Vela
Parapendio Deltaplano Base Jump
PROFILO DEL TURISTA Dal lato della domanda vanno distinti tre diversi profili del turista
sportivo che riguardano il grado di coinvolgimento, l’atteggiamento del turista e, non ultimo, la motivazione del viaggio: • turista sportivo attivo: viaggia per praticare lo sport; • turista sportivo degli eventi: viaggia per assistere a eventi sportivi; • turista sportivo della nostalgia: viaggia per visitare luoghi importanti nella storia dello sport. Considerando, quindi, le tipologie di turismi e di turisti legati all’outdoor, questi sono i fattori che maggiormente influiscono sulla scelta del luogo del viaggio che quindi portano a un vantaggio competitivo della località: • ambiente naturale; • varietà di proposte sportive; • strutture adatte ai diversi livelli di pratica (per capacità ed età del praticante); • possibilità di vivere esperienze autentiche e non eccessivamente artificiali; • servizi dedicati all’outdoor sia nelle strutture ricettive che sul territorio; • strutture ricettive di qualità ma informali, adatte a una fruizione libera del territorio (orari, abbigliamento, etc.) e preferibilmente a basso impatto ambientale; • ristorazione di qualità e a provenienza locale; • cultura dell’accoglienza, disponibilità dello staff e capacità di fornire informazioni corrette ed efficaci; • elevate competenze tecniche e capacità di sistema; • centri di aggregazione outdoor style con eventi e momenti facilitati di incontro per le community di sportivi; • clima, ambiente, architetture e stile delle località coerenti e favorevoli (friendly) alle community di sportivi.