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DATI & STATISTICHE I NUMERI DEI PRINCIPALI ITINERARI 4 IL CASO LA FENOMENOLOGIA DEL CAMMINO DI SANTIAGO

Francisco Singul, direttore del dipartimento di Cultura del Xacobeo, Turismo di Galizia, del Governo regionale di Galizia, Spagna

LA FENOMENOLOGIA DEL CAMMINO DI SANTIAGO

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Perché l’itinerario patrimonio mondiale dell’UNESCO è conosciuto in tutto il mondo e riesce ad accogliere ogni anno migliaia di pellegrini? Quali sono i suoi punti di forza?

di Sara Canali

Nel 2021 sono stati 159.155 i pellegrini che si sono presentati all’Ufficio di accoglienza di Santiago de Compostela. Un aumento rispetto all’anno precedente, ma nulla a che vedere con i 350mila del 2019. Eppure, da sempre, questo pellegrinaggio che attraversa la Spagna e collega diversi Paesi europei ha rappresentato una realtà a sé conosciuta in tutto il mondo e percorsa da persone di tutte le età. Abbiamo chiesto un parere a Francisco Singul, direttore del dipartimento di Cultura del Xacobeo, Turismo di Galizia, del Governo regionale di Galizia, Spagna.

A cosa è dovuta la popolarità del Cammino di Santiago? Il Cammino di Santiago è considerato il primo itinerario culturale europeo per il Consiglio d’Europa (dal 1987), e patrimonio mondiale dell’UNESCO, fa parte dell’identità storica e culturale occidentale, con 1.200 anni di sviluppo. Il pellegrinaggio a Compostela è dunque un fenomeno storico che ha avuto grande influsso nel pensiero e nella cultura comune dell’Europa, ed è diventato, negli ultimi anni del novecento e i primi del ventunesimo secolo, un progetto vitale e un’esperienza di avventura, coraggio e cultura per tutti coloro che cercano risposte personali lungo questo itinerario sacro. Cos’ha di diverso rispetto ad altri cammini storici (per esempio, la via Francigena)? La via Francigena è un itinerario culturale europeo fratello del Cammino, ma sono due itinerari diversi, con le loro particolarità storiche e le loro tradizioni, collegati fra loro e con Gerusalemme. Dobbiamo ricordare che parliamo dei tre luoghi spirituali più importanti e caratteristici della cultura cristiana medioevale. Come parte della ricchezza di pensiero e cultura di questo mondo, il pellegrinaggio a Santiago di Compostela è un fatto storico con molti secoli di sviluppo, un percorso nel tempo e nello spazio europeo con luci ed ombre, ma bene conosciuto e valorizzato per ricercatori, studiosi, antichi pellegrini e istituzione pubbliche. Il Cammino di Santiago è conosciuto in tutto il mondo. Come si è lavorato negli anni per costruire questa forza e questa immagine? Prima di tutto dobbiamo risaltare il messaggio europeista di papa Giovanni Paolo II, letto dall’altare maggiore della cattedrale di Santiago,nell’anno Santo 1982. Un messaggio di speranza dato all’Europa da un luogo sacro così significativo come Compostela, meta di un percorso di fede, speranza e cultura che fa parte della storia e dell’identità comune. Dopo questo abbraccio di pace del Papa abbiamo assistito allo sforzo degli amici del Cammino, studiosi e ricercatori, e all’intervento delle Istituzioni, soprattutto del Governo regionale della Galizia, nel recupero della tradizione del pellegrinaggio e nella promozione di questa ricchezza culturale. Molto frequentato da persone di ogni età e di diversa fede religiosa, come riesce a coinvolgere un pubblico così variegato? Penso che il Cammino di Santiago riesca a coinvolgere un pubblico di varie religioni, pensieri e sensibilità per il suo carattere popolare, aperto e diverso per tanti aspetti. Rispetto agli altri cammini, Santiago offre una rete di ospitalità capillare e per tutte le disponibilità economiche. Come si è arrivati a costruire questo sistema? La rete di ospitalità nel Cammino di Santiago è un sistema di origine medievale basato sulla carità cristiana; un’ispirazione comune ai monarchi, ai nobili, alla Chiesa, alle monache benedettine (e dopo i francescani), agli ordini militari e al popolo. Tutta una cultura di accoglienza secolare che costituisce un pilastro fondamentale del pelle-

grinaggio a Compostela, e che gli amici del Cammino, la Chiesa e le istituzioni pubbliche hanno sviluppato negli ultimi decenni come evocazione di questa tradizione e servizio pubblico per i pellegrini. Come si evolverà negli anni il progetto Cammino di Santiago? Credo che la società globale, in generale, dopo la pandemia, la crisi economica e la tragedia della guerra in Ucraina, pensi di ritornare alle esperienze essenziali, alla natura, alle tradizioni culturali e al contatto con l’altro. Tutte caratteristiche che offre il Cammino di Santiago. Perché abbiamo bisogno di una maggiore umanità, sia fisica che spirituale.

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