Padelbiz #04-2025

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INSIDE THE SHOP

9 NET PADEL STORE DI MILANO

DATI E STATISTICHE 10 MISURARE LA FEBBRE DEL PADEL: TRA CRESCITA E CRITICITÀ

SOTTO LA LENTE 12 PADEL E ITALIA: BOOM TERMINATO O INIZIO DI

INCHIESTA

INTERVISTE

ANTONIO PISU: UNA RISATA VI SEPPELIRÀ (IN RETE)

PRODOTTO DEL MESE 24 LA LINEA BELA V3 DI WILSON

“Siamo ambiziosi e un po’ sognatori, ma crediamo così tanto nel sistema formativo e didattico che abbiamo abbracciato, da cullare l’idea di condurre un ragazzino dai 10 anni sino al circuito internazionale”

Matteo Russo, direttore tecnico Yndoors pag. 28

FOCUS SHOP 26 SLICE PADEL STORE DI CATANIA EVENTI 27 BILBOA BOBO SUMMER CUP – PADEL TOUR 2025

CENTRO DEL MESE 28 YNDOORS NEW PADEL EXPERIENCE: IL FUTURO È ADESSO

FOCUS ON

PADEL LEGAL 42 IL PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA E L’INTERESSE PUBBLICO ALLA COPERTURA DI CAMPI N.4/2025 - ANNO 4

IL MARKETING E LA SCOPERTA DI UN NUOVO SPORT REPORTAGE

PADEL WORLD SUMMIT 2025 34 ITALY MAJOR DI ROMA: UN PASSO ALLA VOLTA TORNEI

SICILIA PADEL TOUR: DARE SPAZIO ALLA PASSIONE

PADEL & TRAVEL

JUAN LEBR Ó N CAMPUS 38 IL PROGETTO WORLD PADEL TRAVEL

VISTO DAL COACH 40 GESTIRE LA TRANSIZIONE DAL TENNIS AL PADEL

L'ANGOLO DEL MENTAL COACH 41 LUNGA VITA ALLA ROUTINE!

L’ECOSISTEMA DEL PADEL

Che il padel non sia solo un semplice gioco ma anche un vero e proprio sport lo riteniamo ormai assodato. Detto questo, per fare in modo che diventi una disciplina matura e paragonabile alle più nobili e diffuse in tutto il mondo, c’è ancora tanta strada da fare. E occorre che vi sia un intero ecosistema con elementi ben funzionanti, legati tra di loro e complementari. Potrebbe apparire una contraddizione ma uno di questi è anche il padel amatoriale: il quale potremmo dire sta a metà tra il concetto di gioco (che va considerato peraltro positivo nella sua parte ludica e divertente) e di sport agonistico. Del resto, ogni vera disciplina che si rispetti ha una miriade di iniziative, eventi, gare e circuiti in ambito amatoriale. Ma veniamo ai numeri, tanto cari a noi quanto ai lettori di Padelbiz. Un recente studio della FITP ha stimato in 1,5 milioni i praticanti legati al padel nel corso del 2024. Con un impatto economico di circa 1,5 miliardi di euro e benefici sociali derivanti dalla disciplina stimabili in 1,17 miliardi. Per ogni euro investito per la realizzazione delle attività inerenti il padel, la società nella sua più ampia definizione beneficia di 2,6 euro. Da qui l’importanza di tutti i giocatori, tra i quali quelli amatoriali sono ovviamente la maggioranza.

Poi certo, per completare un altro pezzo fondamentale dell’ecosistema servono gli agonisti e i top player. Di ogni fascia d’età. Ecco che su questo fronte l’Italia, seconda realtà mondiale ormai a livello numerico dopo la Spagna, ha ancora tanto da fare (specialmente sui giovani) e ci si augura ovviamente possa ripetersi almeno in parte l’indiscutibile ottimo lavoro fatto dalla Federazione nel tennis che tante soddisfazioni (e vittorie) sta portando al movimento. Nell’attesa, è bene ribadire che anche i giocatori e circuiti amatoriali rivestono grande importanza e in Italia abbiamo validi esempi e ottime realtà organizzative, in grado di portare linfa vitale al movimento. Su questo numero ad esempio vi parliamo del Sicilia Padel Tour, che con il Master finale al Mangia’s di Sciacca (AG) ha chiuso a luglio la sua terza edizione dopo nove tappe tra le province sicule, confermandosi come una delle organizzazioni più efficienti e apprezzate nel settore. Un format che ora sarà esportato anche in un franchising in altre località. Così come più volte vi abbiamo raccontato le lodevoli e sempre più diffuse iniziative di circuiti come AWT (di cui Padelbiz è anche media partner) e TPA (Tornei Padel Amatoriali), per citare due tra le realtà più attive e in crescita.

Tutte iniziative preziose, lo ribadiamo, per alimentare il mercato e i suoi vari protagonisti: in particolare i brand, i negozi e i centri. Sul termometro e il punto di vista degli shop, imperdibili come sempre le nostre interviste all’interno dell’inchiesta “Carica dei 101”, giunta alla puntata finale. A proposito dei club, possiamo direi che stanno vivendo una fase di evoluzione come tutto il mercato. Dopo aver viaggiato sulle ali dell’entusiasmo, ora il settore sta passando da un'esplosione quantitativa a una fase in cui contano qualità delle strutture, i servizi offerti, la sostenibilità gestionale e la capacità d’innovazione in cui le scuole padel e l’abilità di attrarre sempre più giovanissimi sarà la chiave per il consolidamento. Non deve sorprendere, infatti, che per la prima volta nel 2024 e a inizio 2025 si sia rilevato un rallentamento nella crescita delle installazioni. Nel 2024 ci sono stati poco più di 700 nuovi campi mentre nei primi 80 giorni del 2025 poco più di 30. Nonostante la fisiologica flessione e la saturazione di alcune zone geografiche, la base dei praticanti è formata e può decisamente crescere ancora, continuando a offrire opportunità. Sta alle imprese e agli operatori del settore coglierle offrendo delle risposte basate sulla qualità dell’esperienza e sulla capacità di intercettare e interpretare esigenze e trend.

A livello globale, del resto, il padel può solo guardare favorevolmente al prossimo futuro. I dati del Global Padel Report 2025 di Playtomic parlano di un’espansione costante e di diversi mercati con molto potenziale ancora da esplorare. Certo con differenti passi e velocità. A livello mondiale nel 2024 sono nati 3.282 nuovi club nel mondo – quasi novex al giorno – e si è superata la soglia dei 50.000 campi attivi. Le proiezioni al 2027 puntano oltre 81.500, con forte crescita in Francia, UK e USA. L’Italia ha ormai superato la soglia dei 10 mila campi (il 45% coperti), con quasi 4 mila circoli attivi. Ma ovviamente il ritmo si è molto è rallentato, come abbiamo detto. C’è chi parla di “fine del boom”. Noi preferiamo chiamarla nuova era. Il padel oggi è chiamato a diventare un vero (eco) sistema, appunto: solido, professionale, sostenibile. I club devono diventare luoghi di esperienza, le scuole padel un motore per le nuove generazioni. La domanda c’è (ma va alimentata e stimolata). Il pubblico c’è (ma va fatto crescere in modo sano e solido). Tocca agli operatori - e a ognuno di noi – alzare il livello dell’offerta. Con qualità, visione e cultura sportiva oltre che imprenditoriale.

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Anno 4 - Numero 4/2025 - Periodico mensile

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Questo numero è stato chiuso il 29 luglio 2025

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LE PROMOZIONI E LE OFFERTE PĀDEL NUESTRO PER LA STAGIONE ESTIVA

In occasione dei saldi stagionali, Pādel Nuestro propone una selezione di offerte pensate per chi pratica con passione il padel a ogni livello. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per rinnovare il proprio equipaggiamento con articoli delle migliori marche a condizioni vantaggiose. Da tempo attivo nel settore, il gruppo spagnolo si è affermato come punto di riferimento per ampiezza di catalogo e attenzione alle esigenze specifiche di giocatori amatoriali e professionisti. La campagna promozionale attuale si rivolge a un pubblico trasversale, con tante soluzioni adatte a ogni tipo di utilizzo. L’importanza di una racchetta adeguata, di una calzatura performante o di un abbigliamento tecnico idoneo è ben nota a chi frequenta il campo e soprattutto a Pādel Nuestro. In questa fase, è possibile accedere a prodotti selezionati con sconti significativi. L’iniziativa non si limita al mero aspetto commerciale: è anche un’occasione per rafforzare il legame con una community sempre più ampia e attenta alla qualità, che cresce anche nelle esigenze quando scende in campo. I saldi sono ufficialmente iniziati. L’intera gamma è consultabile online e nei punti vendita aderenti.

EUROPEI: LE FINAL 8 SI GIOCHERANNO A LA LÍNEA DE LA CONCEPCIÓN (SPAGNA)

NASCE LA FIP ASIA PADEL CUP: LA PRIMA EDIZIONE A OTTOBRE 2025

Le Final 8 degli Europei, denominati ufficialmente FIP Euro Padel Cup, si giocheranno dal 21 al 25 ottobre a La Línea de la Concepción, città dell'Andalusia affacciata sulla baia di Gibilterra. La Fase 1 e la Fase 2 giocate a Madrid hanno definito le quattro migliori squadre nazionali europee, sia nella categoria maschile che in quella femminile, che si aggiungono altre quattro già prequalificate in base al ranking FIP. Tra gli uomini si contenderanno il titolo Spagna, Italia, Portogallo, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia e Germania, mentre tra le donne l’unica differenza sarà la presenza del Belgio al posto della Svezia.

NEL PREMIER PADEL TORNERÀ IL PUNTO DE ORO?

Dopo aver deciso di adottare la regola dei vantaggi all’inizio dell’era Premier Padel, una parte dei giocatori ha proposto una nuova votazione per decidere se introdurre il punto de oro sul 40-40. A oggi è rimasto solo in competizioni non ufficiali come Hexagon Cup e Pro Padel League, e proprio la tappa di quest'ultimo circuito disputato a San Sebastian sembra aver riportato l'argomento in cima all'agenda. Prima di poter votare per stabilire se mantenere i vantaggi o riadottare il killer point, tuttavia, i giocatori dovranno passare dal parere di Premier Padel e FIP: solo con la loro approvazione sarà possibile arrivare a un sondaggio ufficiale.

A1 PADEL ANNUNCIA UN ACCORDO CON L'AGENZIA SPORTIVA 54

A Doha, in Qatar, dal 17 al 24 ottobre 2025 si terrà la prima FIP Asia Padel Cup, promossa dalla Federazione Internazionale Padel insieme a Qatar Tennis Federation (QTF) e Padel Asia. Il torneo si svilupperà in due fasi. Alla prima prenderanno parte 17 squadre, classificate dal 5º al 21º posto nel ranking Asia-Oceania, suddivise in quattro gironi (tre da quattro squadre e uno da cinque). La prima classificata di ciascun gruppo accederà alla fase finale. Spazio poi alle Final 8, che andranno invece in scena dal 20 al 24 ottobre al Khalifa International Tennis and Squash Complex, già sede dei Mondiali e del Qatar Major.

L'agenzia sportiva 54 e Monte Carlo International Sports (MCIS), proprietaria del circuito A1 Padel, hanno rafforzato la loro collaborazione con l'obiettivo di aumentare la partecipazione globale e sviluppare tornei internazionali. La partnership è iniziata ufficialmente con un memorandum d’intesa firmato a febbraio, in cui 54 ha offerto servizi di consulenza strategica. Ora hanno annunciato i loro piani a lungo termine, che presumibilmente prevederanno anche il ritorno alle competizioni dell'A1 Padel, che ha attraversato mesi molto turbolenti che hanno portato alla sospensione del calendario 2025 per via di problemi finanziari.

FRANCO STUPACZUK PROLUNGA CON SIUX FINO AL 2028

Franco Stupaczuk rinnova il suo accordo con Siux fino al 2028. Il legame tra il marchio spagnolo e il giocatore argentino classe 1996 era iniziato nel 2022 con un triennale, ed è stato subito suggellato dall'azienda con una racchetta dedicata a Stupa, ovvero la Electra ST. Al fianco di Siux, finora Stupaczuk ha conquistato i P1 di Mendoza e Giza nel Premier Padel, oltre all’Open di Francia nel World Padel Tour nel 2022; nel 2023 il Major di Doha, l’Open di Danimarca, l’Open di Francia, il Master di Valladolid, l’Open di Valencia, il Master di Madrid e l’Open di Amsterdam; nel 2024, con la Electra ST3, l'argentino è tornato a vincere a Giza insieme a Mike Yanguas.

Head ha annunciato alcune modifiche al team racquet sports italiano. Dopo 18 anni nel ruolo di category manager per il mercato italiano, Stefano Cavuto è stato promosso a director category tennis/padel balls & commercial partnerships. Fabio Rossi, fino a oggi promo manager nel settore racquet sports, assume il ruolo di category manager per l’Italia. A sua volta, il ruolo di Fabio di promo manager sarà affidato ad Alessio Bertelloni, maestro di tennis con un background solido e una forte conoscenza del mercato del tennis. A rinforzare il team è stata annunciata anche la nomina di Giulia Bandi nel ruolo di junior product manager.

CAMBIA IL TEAM RACQUET SPORTS ITALIANO DI HEAD
MERCATO
TORNEI
Da sinistra, Stefano Cavuto, director category tennis/padel balls & commercial partnerships; Alessio Bertelloni, promo manager e Fabio Rossi, category manager per l'Italia

I 100 MILA TESSERATI

La FFT (Fédération Française de Tennis) ha annunciato di aver superato, per la prima volta in assoluto, la soglia dei 100.000 tesserati padel. Una cifra che rappresenta un aumento del 42,7% rispetto alla fine della stagione sportiva 2023/2024 (70.500 tesserati), e che testimonia la crescita di pubblico per questa disciplina. Oltre a questo risultato, la FFT conta oltre 250.000 tesserati che praticano il padel (includendo anche i multi-racchetta), e più di 500.000 praticanti complessivi. Anche il numero di campi da padel è in continua crescita: attualmente se ne contano 2.917 in Francia, con un incremento del 40% rispetto al 2024. In totale, si contano 959 club e strutture private con un aumento del 25% rispetto al 2024.

EUROINDOOR: AD ALCORCÓN UN CAMPO DEDICATO A JUAN LEBRÓN

All'Euroindoor di Alcorcón, in Spagna, è stato inaugurato un campo molto particolare: si chiama El Lobo ed è dedicato proprio a Juan Lebrón, in un’operazione che rafforza il legame tra il fuoriclasse spagnolo e il club. Il campo è stato realizzato dal produttore Padel Tech. Il logo del Lupo, in rosso, spicca sul tappeto in erba sintetica grigio, in un centro molto speciale per il 30enne andaluso visto che ha vissuto una parte del proprio percorso di crescita in quel centro. Lo stesso Lebrón ha avuto il compito di inaugurarlo: "È un sogno che si avvera, è davvero speciale poter fare qualcosa di simile, diverso e che continua ad aiutare il padel a crescere", ha spiegato Lebrón, che ha ringraziato Padel Tech ed Euroindoor per aver dato fiducia al progetto.

NOX VINCE LA CAUSA CONTRO MUNICH PER L’USO DELLA X

La Corte suprema spagnola ha risolto la controversia tra l'azienda Munich e Nox, che riguardava l'utilizzo della X sui prodotti delle due aziende. Lo scorso 28 maggio il tribunale ha respinto le richieste di Munich con una sentenza a favore di Nox, confermando quanto già espresso da un tribunale provinciale di Barcellona. Come riportato dal comunicato di Nox, Munich voleva ottenere l'esclusiva sull'uso della lettera X, che anche Nox impiega sui piatti delle proprie racchette, sui prodotti a tema padel. Nel 2017 Munich aveva dunque accusato la JJ Ballvé Sports, proprietaria di Nox, trascinando la questione davanti al tribunale. Quest'ultimo aveva però rigettato l'istanza di Munich, condannando l'azienda specializzata in calzature (ma produttrice anche di racchette) al pagamento delle spese processuali.

CENTRO STUDI FITP: L’IMPATTO ECONOMICO DEL PADEL IN ITALIA È DI 1,5 MILIARDI

LA FIP RINNOVA L’ACCORDO CON MEJORSET COME FORNITORE UFFICIALE DI CAMPI

Il Centro Studi FITP, in collaborazione con Boston Consulting Group (BCG), ha condotto uno studio sullo stato dell'arte del tennis e del padel italiano, Nel 2024 la Federazione ha superato il milione di tesserati in totale, mentre i praticanti padel sono stati 1,5 milioni e circa 700 mila si cimentano sia nel tennis sia nel padel. L’impatto economico dell’industria è stato stimato in 8,1 miliardi: il padel pesa per il 19% del totale (1,5 miliardi, di cui 800 milioni di impatto diretto), mentre i benefici sociali legati alla pala ammontano a circa 1,17 miliardi di euro. Troverete maggiori approfondimenti sullo studio FITP sui prossimi numeri di Padelbiz

OYSHO È OFFICIAL & APPAREL PARTNER DEL P1 DI TARRAGONA

Oysho continua a puntare con decisione sul padel, in particolare su quello professionale, e a cercare visibilità all’interno del circuito Premier Padel. Il brand di abbigliamento è official & apparel partner del Cupra Costa Daurada Tarragona Premier Padel P1, in programma dal 28 luglio al 3 agosto, aggiungendo questa tappa ad altre con cui aveva già annunciato la collaborazione come l’Italy Major di Roma, il P2 di Valladolid, il P2 di Milano e il P1 di Dubai. Oysho, parte del gruppo Inditex, fornirà l’abbigliamento a tutto il team operativo dell’evento, inclusi lo staff tecnico e i raccattapalle, garantendo comfort, funzionalità e stile in campo.

WEEBORA CHIUDE UN ROUND DI INVESTIMENTO DA 1,3 MILIONI DI EURO

Weebora, il primo marketplace internazionale interamente dedicato al turismo sportivo nel mondo del padel, annuncia la chiusura del suo primo round di investimento pre-seed, raggiungendo l’obiettivo di raccolta di 1,3 milioni di euro. Il turismo sportivo è oggi uno dei segmenti più dinamici a livello globale, secondo solo a quello culturale ed enogastronomico. Con una crescita del 16,5% annua potrebbe rappresentare un valore superiore ai 2 trilioni di dollari entro il 2032. Weebora si è posizionato sin dalla fase iniziale come player di riferimento nel settore dei viaggi, e i capitali raccolti saranno impiegati per rafforzare il proprio status.

MejorSet ha rinnovato l'accordo con la FIP che lo conferma il fornitore di campi ufficiale per le stagioni 2025-2026. L’azienda spagnola, nata nel 2003 e diventata uno degli attori principali del mercato, ha rivestito un ruolo chiave negli eventi FIP più prestigiosi, inclusi i campionati mondiali organizzati dalla Federazione e i Giochi Europei 2023 a Cracovia, dove lo sport ha fatto il suo debutto ufficiale come disciplina competitiva sotto l’egida del Comitato Olimpico Europeo. MejorSet è anche il fornitore di campi ufficiale per il circuito del Premier Padel e questo prolungamento rafforza l’impegno comune verso la crescita del gioco a livello mondiale.

Andre Agassi ha partecipato a un finanziamento di 20 milioni di dollari per Ballers Social Club, un concept di centri sportivi negli Stati Uniti che offre padel, pickleball, golf, squash e calcio. L'ex star del tennis ha investito insieme al co-proprietar io dei Philadelphia 76ers David Blitzer, alla tennista Sloane Stephens, l'Hall of Famer Kim Clijsters, al cestista Tyrese Maxey e al calciatore Maarten Paes. La prima sede aprirà a Philadelphia, seguita da Boston e Miami, con oltre 50 club previsti in tutti gli USA nell'arco 10 anni. Il centro di Philadelphia, che aprirà il prossimo mese, disporrà di sei campi da pickleball, tre da padel e due da squash.

MONDO E LA FIP PROLUNGANO IL CONTRATTO FINO AL 2027

Mondo e la FIP hanno annunciato il rinnovo fino al 2027. Dopo due anni di cooperazione, le parti hanno deciso di consolidare e rafforzare il loro impegno comune per innalzare gli standard qualitativi delle superfici sportive destinate alle competizioni internazionali di padel. Grazie al nuovo accordo, Mondo continuerà a essere il partner globale ufficiale per l’erba sintetica della FIP, fornendo superfici sportive ad alte prestazioni per i campi centrali dei principali eventi federali. I sistemi in erba sintetica di Mondo, sviluppati sin dai primi anni 2000, sono stati i primi a ottenere l’approvazione della Federazione spagnola di Padel nel 2012.

INIZIATIVE

NASCE LO ZETA CLUB

La storica Villa di Viale Po a Ferrara torna a vivere. Per decenni la dimora liberty è stata ristorante, sala da ballo e sede di un centro tennistico, e oggi si presenta rigenerata in un progetto che unisce tradizione e innovazione in un parco di oltre un ettaro. Si chiama Zeta Club, è stato inaugurato giovedì 17 luglio e si propone come un centro sportivo, sociale e culturale. Gli spazi rinnovati ospitano sei campi da padel, quattro da tennis (due in terra rossa e due in sintetico) e due da pickleball, per un'esperienza praticamente completa per gli sport di racchetta. L'offerta comprende anche due piscine (relax e sportiva), club house e bistrot.

GAMECHANGERS: IL CONTEST DI CUPRA PER LANCIARE I GIOVANI TALENTI

Cupra lancia Gamechangers, un contest globale per sostenere i giovani talenti del padel di età compresa tra 15 e 24 anni. In collaborazione con la community Cupra di padel, che include alcuni dei migliori giocatori al mondo, e la Federazione Internazionale Padel, Gamechangers toccherà otto città in sei Paesi diversi (Bordeaux, Malaga, Barcellona, Madrid, Dusseldorf, Rotterdam, Milano e Acapulco), offrendo ai giovani atleti un'opportunità unica per mostrare il loro talento sui palcoscenici più importanti di questo sport. Il viaggio culminerà in una grande finale a Barcellona, dove i selezionati riceveranno una borsa di studio per le loro carriere professionali.

ANDRE AGASSI E ALTRE STAR DELLO SPORT INVESTONO 20 MLN DI DOLLARI IN BALLERS SOCIAL CLUB
MERCATO
UNA NUOVA VITA PER LA VILLA DI VIALE PO: A FERRARA
In foto: da destra il presidente FIP Luigi Carraro con Maurizio Stroppiana, vicepresidente di Sport Gruppo Mondo

QUANDO IL NEGOZIO DIVENTA UNA VERA AREA DA GIOCO

Net Padel Store è il primo punto vendita in Italia a offrire un campo da padel indoor, con dimensioni personalizzate, per testare racchette in condizioni reali di Daniela Cipollone

Varcare la soglia di Net Padel Store non è come entrare in un semplice negozio: è come fare il primo passo in campo. Siamo a Milano, all’interno di quello che è oggi il punto vendita di padel più grande d’Italia. Una realtà che, più che uno showroom, si presenta come un vero hub per ogni appassionato, dal neofita all’agonista.

IL CUORE PULSANTE DELLO STORE?

Un’area test rivoluzionaria: un campo da padel indoor progettato ad hoc insieme ai professionisti di Italian Padel, con vetri, griglie e superfici identiche a quelle di uno professionale. Non una semplice zona prova, ma uno spazio costruito per ricreare al 100% le dinamiche reali del gioco.

PERCHÉ PROVARLA CAMBIA TUTTO

Qui non si acquista una racchetta solo leggendo le specifiche tecniche o seguendo un consiglio al volo. Si scende letteralmente in campo, si colpisce, si ascolta il suono dell’impatto con la pallina, si percepisce il suo impatto reale sul braccio. Si sceglie in base alla propria esperienza diretta, non sulla base di una promessa. Un approccio che ha completamente rivoluzionato il rapporto tra prodotto e giocatore, offrendo un servizio su misura che mette al centro la sensibilità e le esigenze di chi gioca.

In un settore in continua espansione, Net Padel Store ha deciso di puntare non solo sull’assortimento (oltre 300 modelli differenti di racchette, accessori e capi tecnici dei migliori brand) ma su un nuovo modello di vendita basato sull’esperienza, la consulenza e il contatto reale con il prodotto. Perché alla fine, nessuna descrizione, recensione online o promozione potrà mai sostituire una verità semplice: solo chi prova sceglie davvero.

Da sinistra, Marco Fusina e Fabrizio Agnello, co-fondatori di Net Padel Store
Da sinistra, Fabrizio Agnello, Leandro Augsburger, Tino Libaak e Marco Fusina
Marco Fusina, co-fondatore di Net Padel Store
Tino Libaak

MISURARE LA FEBBRE DEL PADEL:

TRA CRESCITA E CRITICITÀ

La quarta edizione del Global Report condotto da Playtomic insieme a PwC si sofferma sull’evoluzione della disciplina nel 2024, sui forecast e sui segnali molto promettenti di alcuni potenziali mercati chiave come Francia, Regno Unito e Stati Uniti di Davide L. Bertagna

Dopo il successo del Global Padel Report 2024, Playtomic e la società di consulenza PwC sono tornati a unire le forze per presentare l’edizione 2025 per offrire un’analisi approfondita sull’evoluzione del padel a livello globale. Il nuovo report fotografa lo stato attuale della disciplina e prova a tracciare previsioni per il futuro, mettendo in luce una crescita che, anche quest’anno, non mostra segni di rallentamento. Il padel continua infatti a espandersi, cercando e trovando sbocchi in mercati ancora poco esplorati. Un documento che invita a riflettere su dove stia andando davvero questo sport, cosa serva per una piena internazionalizzazione e quali siano i limiti ancora da colmare.

UNA CRESCITA ORMAI STRUTTURATA

Nel 2024 sono stati inaugurati 3.282 nuovi club in tutto il mondo, pari a una media di quasi 9 aperture al giorno, un incremento del 26% rispetto al 2023 (quando erano circa 7 al giorno). I nuovi campi costruiti hanno superato quota 7.000, portando il totale a 50.017. Si tratta di una stima considerata per difetto, dato che molti non sono ancora mappati ufficialmente. La crescita, pur stabilizzandosi (+17% rispetto all’anno precedente), continua a mostrare segnali di consolidamento nei mercati più sviluppati, con dinamiche nazionali che seguono naturalmente diverse evoluzioni.

I NUOVI MERCATI DA CONQUISTARE

I grandi mercati pronti per essere conquistati dal padel sono ben noti: Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Oltre le Alpi sono stati fatti grandi passi in avanti (soprattutto nel Sud del Paese), seppur in maniera più graduale rispetto all’Italia, ma tutto lascia presagire che nei prossimi anni i numeri saranno all’incirca quelli dell’Italia. Nel Regno Unito la domanda è elevata secondo il report, anche se per ora la costruzione di nuovi club non ha ancora avuto un’impennata. Stesso discorso per gli Stati Uniti, dove la concorrenza con il pickleball si fa sentire, anche se Playtomic prevede che l’anno del primo vero e deciso exploit sarà il 2027. Inoltre, dal report emerge che negli States la crescita è limitata a certe aree (Florida e Texas) e ciò che preoccupa è che non sta granché aumentando il numero di praticanti, nonostante la qualità delle strutture e i notevoli investimenti di marketing (da ricordare in questo senso il round di finanziamento da 65 milioni di euro voluto da Match Invest, diretta dal fondatore e ceo di Playtomic Félix Ruiz, e dal fondo LFH).

Secondo le previsioni del Global Report di Playtomic, entro il 2027 il numero globale di campi dovrebbe superare quota 81.500.

Il volume delle ricerche della parola “padel” su Google è continuato ad aumentare nel 2024, con un incremento significativo dal 2016, indicando un'impennata di interesse a livello globale.

CAMPI COPERTI E ALL'APERTO: PREZZI E DISPONIBILITÀ

ECONOMICS

Lezioni ed eventi per creare una community rappresentano le tipologie di prenotazione più comuni nei Paesi in cui il padel è ancora in fase emergente, mentre le prenotazioni private e le partite aperte diventano predominanti man mano che i giocatori migliorano tecnicamente. Nel complesso, il GMV (Gross Monetary Value) preso in considerazione da Playtomic, è in crescita dappertutto. In Spagna, dove i prezzi medi sono più bassi, un campo permette di incassare 14.400 euro all’anno; in Italia 37.200 euro (dato decisamente sottostimato). Al top di questa classifica ci sarebbe il Regno Unito con un incremento del 74% rispetto all’anno precedente, seguita dall’Indonesia con una crescita record del 173% e dagli Stati Uniti (+40%).

INDOOR VS OUTDOOR

Quante volte ci siamo chiesti se il padel sia uno sport intrinsecamente indoor? Secondo i dati pubblicati, la risposta sembrerebbe essere affermativa: i giocatori, infatti, mostrano una netta preferenza per il gioco al coperto. Un dato significativo emerge nei Paesi emergenti o caratterizzati da un clima meno favorevole (come Francia e Regno Unito) dove la percentuale di campi indoor è già piuttosto elevata. L’evoluzione della disciplina negli ultimi anni evidenzia

confortevole in ogni stagione. Per i gestori dei centri sportivi, il tema dei campi indoor è strategico. Non solo permettono una maggiore continuità operativa durante l’anno, ma assicurano anche una maggiore prevedibilità dei ricavi. In questo contesto, il report analizza anche le differenze di pricing tra le varie nazioni: particolarmente interessante è il confronto tra Spagna, Italia e USA, con un costo medio per partita di 25 € nella prima, ben 49 € nella seconda fino a 90 € per la terza. Un divario che riflette differenze non solo nel potere d’acquisto, ma anche nella disponibilità di campi, nei costi operativi e nella saturazione del mercato.

FORECAST E GIOCHI OLIMPICI

Secondo le previsioni del report, entro il 2027 il numero globale di campi dovrebbe superare quota 81.500. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo dell’inserimento nel programma olimpico, la sola espansione infrastrutturale non sarà sufficiente. L’orizzonte più realistico per una candidatura sembra ora essere il 2036. La FIP, insieme a Premier Padel, sta facendo un lavoro intenso per aumentare visibilità e diffusione, anche grazie alla crescente presenza su tv e streaming. Tuttavia, la disciplina resta ancora dominata da pochi Paesi, e ciò rappresenta un ostacolo all’universalità richiesta dal CIO. Molto dipenderà anche dal Paese che ospiterà le Olimpiadi 2036 e dalla capacità della community internazionale di ampliare la base dei praticanti in modo organico.

Il Gross Monetary Value è aumentato a due cifre in tutti i Paesi europei, con la Germania che spicca in questa classifica con un aumento del 48%. Al di fuori dell’UE vola l’Indonesia con un +173%

Sudafrica UK Paesi Bassi Messico Italia
Francia Spagna Belgio
Fonte:
Prezzo medio per campo

PADEL E

ITALIA:

BOOM TERMINATO

O INIZIO DI UNA NUOVA ERA?

Dopo anni di crescita impetuosa, il mercato nel nostro Paese sta cambiando pelle. Dall’aumento quantitativo si è passati, nel 2024 e nella prima metà del 2025, alla nascita di club strutturati, con standard sempre più ambiziosi. La partita oggi si gioca su sostenibilità, qualità dei servizi e capacità d’innovare di Gabriele Marini

Èpassato un mese dall’annuncio dell'International Padel Federation secondo il quale, all’11 giugno 2025, i campi da padel italiani sono 10.017 di cui il 45% coperti, con 3.716 circoli attivi e una crescita continua, che ha portato il nostro Paese a essere il secondo stato europeo per numero di campi costruiti. Un dato impressionante soprattutto se consideriamo che sono circa 17.000 i campi esistenti in Spagna, che guida questa speciale classifica dimostrandosi ancora una volta traino dell’intero movimento.

Se guardiamo ai dati regionali il Lazio guida la classifica nazionale con oltre 2.014 campi e 605 club (circa il 20% del totale). Seguono la Lombardia con 1409 campi e 441 club (+51 % rispetto al 2022), la Sicilia con 822 campi e 337 circoli (prima regione per scuole padel con ben 85 strutture) e il Veneto, che cresce del 40% nel 2023 con 486 strutture attive. Anche il numero dei praticanti sul territorio nazionale continua a crescere costantemente, raggiungendo 1,5 milioni di giocatori (di cui 250.000 concentrati solo nella zona di Roma) che colloca l’Italia al secondo posto della classifica mondiale per praticanti dietro alla Spagna (che ne conta oltre 5 milioni) e davanti all’Argentina, all’interno di un contesto europeo che è arrivato a sfondare i 15 milioni di persone che si dedicano a questa disciplina.

Una crescita impressionante, considerando che dal 2020 a oggi si è registrato un aumento significativo, passando da oltre mezzo milione a circa 1,5 milioni in soli 4/5 anni, quasi un +200%. I motivi sono quelli che siamo abituati a conoscere. L’accessibilità del gioco che ha attirato un pubblico sempre più variegato, l’aspetto sociale e la facilità di organizzazione degli incontri legati ai tanti servizi offerti dai club e chiaramente l’effetto Covid, quando lockdown e chiusure hanno spinto molti a scoprire il padel rispetto ad altri sport. Spesso però i soli numeri possono essere fuorvianti se non sono interpretati all’interno di un quadro più ampio, che analizzi i trend generali, la redditività e il contesto in cui le imprese operano.

UN RALLENTAMENTO PREVEDIBILE?

Da questo punto di vista infatti non deve sorprendere che per la prima volta nel 2024 e a inizio 2025 si rilevi un rallentamento nella crescita delle installazioni. L'hanno scorso sono stati costruiti poco più di 700 nuovi campi, mentre nei

primi 80 giorni del 2025 solo 30/35, ben lontani dai quasi 3.500 aggiunti tra 2019 e 2023. Le ragioni di questa flessione sono da ricercare all’interno di una maggiore burocrazia e vincoli ambientali, nell’aumento dei costi d’installazione e mantenimento legato all’inflazione e della scomparsa dell’effetto Covid, che negli anni passati aveva in un certo senso gonfiato la domanda. È ormai chiaro che il mercato italiano stia entrando in fase di consolidamento così come il suo pubblico, che si aspetta dai club determinati tipi di servizi e standard di qualità.

UNO SPORT INTRINSECAMENTE INDOOR

La crescita futura del movimento richiede club strutturati con un minimo di quattro campi, bar, servizi accessori, tornei regolari e scuole padel, standard imprescindibili perché non basta più avere un paio di court all’aperto per aspettarsi un buon flusso di clienti, ma occorre ripensare l’esperienza a 360° per renderla sostenibile. Inoltre, le ultime coincidenze atmosferiche negli eventi del circuito Premier Padel hanno dimostrato come questo sia uno sport intrinsecamente indoor. Anche a livello imprenditoriale ci si è resi conto di come i campi coperti abbiano maggiore redditività e continuità di fruizione. Per questo motivo nel 2024 oltre due terzi dei nuovi campi sono stati realizzati con coperture di diverso tipo, per permettere ai soci di giocare tutto l’anno e alle aziende di mantenere un flusso di cassa più costante. Quello che sta avvenendo in Italia non è nuovo a livello europeo. Qualcosa di simile era già accaduto in Svezia, infatti, con un’espansione incontrollata negli anni precedenti che causato a una vera e propria bolla speculativa, a cui è seguita una crisi del mercato che ha portato a una selezione naturale dei club.

Il futuro del padel in Italia, dunque, è legato a precise strategie di sostenibilità che passano inevitabilmente dalla qualità della proposta fornita. Il settore sta transitando da un'esplosione quantitativa a una fase in cui contano la qualità delle strutture, i servizi offerti, la sostenibilità gestionale e la capacità d’innovazione, in cui le scuole padel e l’abilità di attrarre sempre più giovanissimi saranno la chiave per il consolidamento. Nonostante la fisiologica flessione e la saturazione di alcune zone geografiche, la crescita del movimento è costante e continua a offrire grandi opportunità. Sta alle imprese e agli operatori del settore coglierle offrendo delle risposte basate sulla qualità dell’esperienza e sulla capacità di intercettare trend internazionali.

La squadra giovanile italiana femminile al Mondiale di Asunción (Paraguay)
I campi del centro estivo FITP di Sibari in Calabria

IL RANKING

CHE PIACE ALL’ALGORITMO

Anche nel padel professionistico il gioco si estende ai social. A contare non è solo il numero di follower, ma la capacità di attivare la community. Vediamo chi sono gli atleti più amati e abili nel trasformare la visibilità digitale in valore reale, dentro e fuori dal campo di Daniele Pansardi e Cristina Turini

Nel nostro fansometro, aggiornato al 21 luglio 2025, emerge con chiarezza che non è solo il volume dei follower a fare la differenza: è l’engagement a determinare il reale valore comunicativo dell’atleta, che si concentra naturalmente sui tornei e sui propri risultati, alternati a momenti di vita privata o attività con gli sponsor in percentuali diverse tra i vari atleti. Agustín Tapia si conferma il profilo più seguito in assoluto (più di 800 mila follower), ma è Alejandro Galán a distinguersi per capacità di attivazione: con un engagement rate del 6,6%, trasforma una base follower più contenuta in una community altamente responsiva. Arturo Coello consolida la sua presenza social grazie a una combinazione efficace tra risultati sportivi e immagine pubblica. Bene anche Federico Chingotto e Franco Stupaczuk, che mantengono audience fedeli e attive. Interessante il caso di Jon Sanz: numeri complessivi ridotti, ma un engagement elevato, segnale di un contenuto percepito come autentico e premiato dagli algoritmi. Tra i profili fuori dalla Top 10, spiccano Paquito Navarro (icona carismatica), Tolito Aguirre (fenomeno social virale) e Miguel Lamperti, che continua ad avere forte trazione emotiva presso il pubblico.

Nel circuito femminile, Bea González è la giocatrice più seguita (restando sotto i 400 mila follower), probabilmente dovuto alla sua spiccata personalità e alla spettacolarità delle sue azioni in campo, ma anche frutto di una crescita rapida supportata dalla visibilità della ex coppia con Delfi Brea. Quest’ultima, oggi seconda per base follower, presenta un engagement tra i più alti della categoria. Entrambe superano, in termini di visibilità digitale, atlete anche più vincenti come Gemma Triay, Ari Sánchez e Paula Josemaría: un’indicazione chiara di come prossimità narrativa e frequenza di pubblicazione siano leve efficaci quanto i risultati sportivi. Le nuove generazioni fanno registrare dati molto interessanti: Claudia Fernández, Sofia Araújo e Andrea Ustero vantano tassi di coinvolgimento elevati, confermando l’impatto della natività digitale su contenuti e linguaggio. Tra i profili “di culto” si segnalano anche Victoria Iglesias e Veronica Virseda, ben radicate in community affezionate e di nicchia.

Bea González

Delfina Brea

Marta Ortega

Gemma Triay

Ari Sánchez

Alejandra Salazar

Paula Josemaría

Claudia Fernández

Sofia Araújo

Andrea Ustero

Victoria Iglesias

Veronica Virseda

Agustín Tapia

Alejandro Galán

Arturo Coello

Juan Lebrón

Federico Chingotto

Franco Stupaczuk

Martín Di Nenno

Miguel Yanguas

Jorge Nieto

Jon Sanz

Paquito Navarro

Tolito Aguirre

Miguel Lamperti

NB: per la classifica sono stati considerati i giocatori e le giocatrici in Top 10 nel ranking mondiale al 21 luglio, ordinati poi in base ai follower sul proprio canale Instagram, oltre ad alcune menzioni extra per via del loro seguito sui social

CONCLUSIONI

Se le performance sportive rappresentano la scintilla iniziale, è la costanza nella produzione di contenuti - tra highlights di tornei, momenti personali, collaborazioni sponsorizzate e dialogo autentico con i fan - a generare continuità e valore percepito. Presenziare con metodo e strategia gli spazi digitali è, a tutti gli effetti, una componente strutturale del lavoro dell’atleta professionista. Rispetto alle aziende, che in ogni loro attività hanno comunque una finalità di conversione a breve o medio termine, giocatori e giocatrici possono contare su una componente di maggiore autenticità, specialmente in uno sport così “giovane” a livello massmediatico come

il padel. Essere considerati molto spesso dei beniamini dal pubblico, insomma, fa elevare il proprio potenziale di coinvolgimento sui social in maniera considerevole. I numeri lo confermano: se consideriamo un benchmark mondiale dell’ER attorno allo 0,5%, notiamo infatti che gli atleti vantano percentuali ben oltre la media, a testimonianza della maggiore autenticità trasmessa da chi scende in campo (un trend facilmente riscontrabile anche in altri sport). Per i giocatori, in questo senso, è fondamentale non appiattirsi su contenuti troppo standard o, nel caso di post sponsorizzati, che possano risultare freddi e distaccati.

(like, commenti, condivisioni, salvataggi dei post, etc) per il numero di follower, moltiplicando poi il risultato per 100. In questo momento, il benchmark a livello mondiale per Instagram è fissato dagli esperti a 0,5%.

LA CARICA DEI 101

Torna anche quest’anno l’inchiesta esclusiva di Padelbiz, con cui analizziamo l’andamento del mercato nel 2024. Bilanci, problematiche, aspetti positivi, proposte, opportunità per il futuro. Parola ai negozianti di tutta Italia

di Benedetta Bruni, Daniele Pansardi e Daniela Cipollone

Iretailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera commerciale e proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. Con le rubriche “Focus shop” e “Io apro perché” siamo soliti dare loro voce tutti i 365 giorni, ma è in occasione dei primi numeri del nuovo anno che, con la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet), realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi. Bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella in arrivo, novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2024 nei bilanci dei punti vendita, quali sono le opinioni dei negozianti? Ecco la quarta e ultima puntata della nostra indagine con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato padel.

Le domande

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Come è stato complessivamente il 2024 e come sono andate le vendite del negozio rispetto al 2023? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e quanto l’e-commerce?

2. Quali sono state le principali problematiche e gli aspetti positivi?

TREND DI ACQUISTO

3. Quali sono i fattori che influenzano maggiormente i consumatori al momento dell’acquisto?

4. Ci sono state promozioni o iniziative, realizzate con le aziende o in autonomia, che hanno stimolato di più l’interesse delle persone?

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. Qual è la fascia di prezzo delle racchette più richieste?

6. Quale categoria di racchette viene privilegiata da chi acquista?

COLLABORAZIONI

7. Che tipo di collaborazione hai con i centri padel e i maestri della tua zona?

I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024

8. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

9. Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2024?

10. Che cosa consigliereste di fare alle aziende in questa situazione di mercato?

11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?

12. Eventuali considerazioni finali e un vostro messaggio ai fornitori e colleghi.

MAXI SPORT

Cernusco Lombardone (LC)

Leano Galbusera, buyer

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il 2024 è stato stabile rispetto al 2023. L'e-commerce incide per il 20% del fatturato mentre i sei negozi fisici per l'80%.

2. Il mercato è ancora troppo ingolfato, soprattutto sulle racchette. Anche i prezzi online ancora molto combattuti.

TREND DI ACQUISTO

3. Fedeltà a un marchio già utilizzato, passaparola, prezzo e/o promozioni.

4. Nessuna in particolare.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Nessuna in particolare.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (-) HEAD (=) WILSON (+)

scarpe: ASICS (=) JOMA (-) ADIDAS (=) abbigliamento: NIKE (+) ASICS (=) NYTROSTAR (-) zaini/borse: BABOLAT (-) HEAD (-) NOX (=)

9. ADIDAS

10. Controllare di più la distribuzione del loro prodotto.

11. Voto 2024: 6

DF SPORT SPECIALIST

Barzanò (LC)

Andrea Marazzato, buyer

BILANCIO DI FINE ANNO

1. A livello di performance abbiamo avuto un anno complessivamente stabile rispetto al 2023. Abbiamo ancora un impatto importante dei negozi fisici sulle vendite rispetto all'e-commerce.

2. Di negativo: tanta offerta su ogni canale di vendita, risulta difficile orientarsi per il cliente. Di positivo c'è ancora una discreta domanda sulla fascia media di prodotto. TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante, prezzi e/o promozioni.

4. Abbiamo optato per rinnovare l'appuntamento con il test padel sul campo e abbiamo riscosso un buon numero di interessati a scoprire le novità e a provare il prodotto.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. Meno di 80 euro.

6. Livello intermedio. COLLABORAZIONI

7. Non abbiamo collaborazioni.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (=) HEAD (=) ADIDAS (=) scarpe: ASICS (=) JOMA (=) ADIDAS (=) abbigliamento: JOMA (=) ADIDAS (=) NIKE (=) zaini/borse: BABOLAT (=) HEAD (=) WILSON (=)

9. Nessuno in particolare.

10. Concentrarsi sulla distribuzione in modo da fornire i prodotti a partner affidabili.

11. Voto 2024: 7

BILANCIO DEL 2024 RISPETTO AL 2023

PARMA SPORT

Parma

Alessio Ubaldi e Mattia Geraci, responsabili tennis e padel

BILANCIO DI FINE ANNO

1. È un negozio che lavora e ne siamo contenti. Rispetto al 2023, con il boom dei campi da padel, l’andamento generale si è un po’ allineato e dopo la novità c'è stato ridimensionamento. Fermo restando che a livello di sport o gioco c'è attività ed entusiasmo.

2. La durata media delle racchette non è altissima perché essendo delicate si rompono con più facilità, soprattutto per chi viene dal tennis, causando anche qualche infortunio. Però il padel diverte sempre molto e subito, e il successo è dovuto proprio a questa componente unita, a una tecnicità inferiore.

TREND DI ACQUISTO

3. Test del prodotto.

4. Collaboriamo con diversi circoli, e maestri, organizziamo open day per ragazzi e bimbi e tornei benefici.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Collaboriamo con i maestri e organizziamo giornate di test prodotto.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: WILSON (=) BABOLAT (=) HEAD (=) BULLPADEL (=) scarpe: MIZUNO (=) ADIDAS (=) ASICS (=) BABOLAT (=) abbigliamento: DIADORA (=) ADIDAS (=) PUMA (=) zaini/borse: HEAD (=) BABOLAT (=) BULLPADEL (=)

9. Nessuno in particolare

10. Cercare di essere più stabili nei prezzi, quello di listino dovrebbe essere mantenuto per più tempo. Tuttavia credo sia un problema a carattere generale e che investe anche altri settori. La sensazione è che, se rimane questo entusiasmo per il padel, allora continueranno anche le vendite. Ovvio che noi poi siamo a Parma, dove il bacino d'utenza è più limitato rispetto a centri urbani più densi, magari altrove ci sono più margini di miglioramento.

11. Voto 2024: 7

SLICE PADEL STORE

BILANCIO DI FINE ANNO

Guzzetta, socio proprietario

1. Abbiamo aperto a giugno 2024, abbiamo festeggiato il nostro anniversario proprio ora. Come primo anno, essendo una start-up, è andato abbastanza bene. Non abbiamo ancora un e-commerce ma ci stiamo lavorando per fine 2025.

2. Le problematiche sono sempre le stesse e derivano da una sola: scontrarsi con il mercato online. Stiamo lavorando per combattere questa situazione con un ecommerce, ma nel mentre utilizziamo molto i social. Sono gestiti da un’agenzia importante che ci ha posizionato bene e fortunatamente sta dando i suoi frutti. L’aspetto positivo è che siamo ben inseriti nel mondo padel a Catania, per questo siamo riusciti a creare un bel gruppo e il nostro negozio è diventato un punto di ritrovo per i giocatori.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante.

4. Sì, le abbiamo fatte in autonomia ma legati all'agenzia che si segue. Si tratta di cose semplici, come celebrare le feste, San Valentino, offrire il secondo articolo in sconto, altre promozioni di questo tipo.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 251-300

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Collaboriamo con alcuni circoli e strutture di Catania di cui sponsorizziamo i maestri. I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: OXDOG (+) NOX (=) BULLPADEL (=) scarpe: ASICS (+) ADIDAS (=) JOMA (=) abbigliamento: BULLPADEL (+) ADIDAS (+) NOX (=) zaini/borse: BULLPADEL (+) NOX (=) OXDOG (+)

9. PALLAP, perché si posiziona nella fascia di mercato sotto i 300 euro e funziona bene.

10. Io sto puntando molto su Oxdog e Pallap proprio perché lavorano poco online e non si trovano negli e-commerce. Ai brand invece più storici direi di cercare di ascoltare di più i negozianti, perché se riuscissero a limare un po’ gli accordi che hanno con i grossi marchi ci darebbero una mano. Capisco che è quasi impossibile, ma non sarebbe male.

11. Voto 2024: 8

12. Ai colleghi mando un messaggio: non fate battaglie sui prezzi perché ci perdiamo tutti. Ognuno di noi si scontra con l'online, se ci mettiamo a svendere la merce anche in città, alla fine l'unico che ci guadagna è il cliente ma ci condanniamo a morte. Il mercato è ampio, se si sa lavorare bene c’è spazio per tutti.

SPACE SPORT

Porto San Giorgio (FM) Sebastiano Properzi, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il 2024 è andato bene, un po’ meno rispetto al 2023 ma come era fisiologico per tutti. Io tratto i marchi principali e gli acquisti, così come le vendite, sono stati un po’ più oculati. A differenza degli anni precedenti in cui si vendeva di tutto, oggi il mercato si è saturato. L’anno scorso infatti abbiamo venduto di più il prodotto di nicchia o la prima fascia di prezzo. Meno invece le racchette da circolo: le persone che giocavano avevano già la pala base, dunque sono passati tutti a una fascia intermedia o medio-alta.

2. Il problema principale è che il mercato del padel è una giungla, da quattro anni a questa parte è variato molto. Avere uno storico con il tennis mi ha aiutato a stare al passo con i tempi, perché di fatto ci sono stati molti alti e bassi, ha inciso molto la compravendita dell’usato e online. È stato difficile rapportarmi con il mercato attuale. La parte più semplice invece è stata data dalla scia di vendite che si portava dietro il post-Covid e che per fortuna è durata finora.

TREND DI ACQUISTO

3. Conoscenze dell’acquirente.

4. Sì, le faccio spesso. Ho un canale di vendita tramite WhatsApp dove pubblico offerte per i clienti.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 251-300.

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Sì, in zona ci sono molti circoli e collaboro con tanti di loro.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: ADIDAS (+) BABOLAT (=) HEAD (-) scarpe: ASICS (=) JOMA (+) BABOLAT (=) abbigliamento: HEAD (=) ADIDAS (=) JOMA (=) zaini/borse: HEAD (-) BABOLAT (-) BULLPADEL (-)

9. Nessuno in particolare

10. Non mi sento di dire qualcosa di generale per tutte le aziende perché ognuna ha le sue, ma visto che il mercato del padel è diventato una giungla darei una controllatina in più ai prezzi che si trovano online.

11. Voto 2024: 7

12. Ai colleghi auguro buona fortuna perché so quello che stanno passando, che è quello che passo anche io.

IRINA'S SPORT SERVICE

Pozzuoli (NA)

Antonio Scherillo, manager

BILANCIO DI FINE ANNO

1. È andato bene, c’è stata una lieve flessione a novembre e dicembre, ma da marzo siamo ripartiti bene. Abbiamo un e-commerce che conta per l’80% delle nostre vendite. Spediamo anche all’estero dove riusciamo ad avere margini più alti rispetto all’Italia.

2. Il problema è stata l’inflazione di personaggi non specializzati che si sono inseriti nel mercato. Noi facciamo questo mestiere da 40 anni e abbiamo visto come l’ingresso di gente improvvisata ha destabilizzato il settore: il prodotto si è svenduto, i prezzi si sono abbassati e di conseguenza anche i margini dei negozianti, e infine anche l’utente finale si è infastidito. Di positivo resta il fatto che il padel è uno sport in grande espansione, nonostante ci sia stato un piccolo assestamento, perciò la gente rimane contenta e cerca i prodotti che vede dai giocatori pro. Dal canto nostro offriamo la possibilità di testare le racchette a chi decide di venire in sede.

TREND DI ACQUISTO

3. Utilizzo da parte di un giocatore pro.

4. No, non c’è stato bisogno.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 251-300

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Sì, collaboriamo con agenzie di marketing che fanno progredire il marchio Irina's Sport, poi sono presente con buona frequenza in alcuni circoli di Napoli, spesso anche con dei corner.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (+) NOX (+) ADIDAS (+) scarpe: ADIDAS (+) BABOLAT (=) ASICS (+)

abbigliamento: NIKE (-) ADIDAS (-) BABOLAT (-) zaini/borse: BABOLAT (=) ADIDAS (+) NOX (+) BULLPADEL (-)

9. Nessuno in particolare

10. Svendere il prodotto non va bene perché disorienta il cliente. Chiedo perciò di andare più in profondità sugli specialisti a cui viene distribuito il prodotto. Molte persone che si immettono nel settore spesso dopo un paio di anni scompaiono, e questo ci rovina il mercato.

11. Voto 2024: 9

SPORT SPECIALIST

Siracusa

Giuseppe Artale, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Rispetto al 2023 non è cambiato molto, il padel ha solamente subito un assestamento. Prima c’era una grossa euforia di cambiare racchette, poi le persone che avevano acquistato una pala nel 2023 man mano hanno semplicemente cambiato modello con uno superiore, ma senza la foga di un tempo, e per questo le vendite si sono leggermente abbassate. Le scarpe invece non si consumano, la vendita si è rallentata molto. La gente ha già comprato tutto dal 2020 al 2022. Successivamente c'è stato un restyling e poco più.

2. Un aspetto positivo è stato anche il mio contributo al negozio. Prima di essere un commerciante sono anche un giocatore, partecipo a tornei, sono un tecnico della racchetta. Non sono un negoziante improvvisato o una persona che pensa solo all’investimento. Dopo anni di sacrifici sono riuscito a crearmi un nome, e vedo che il lavoro ha ripagato. Di negativo, invece, sono i prezzi che si trovano su Internet. Se un tempo nel negozio avevo molti marchi di telai, oggi sono prevalentemente solo due per via della svalutazione dei prezzi negli e-commerce spagnoli. È un problema che abbiamo subito tutte noi persone oneste con un punto vendita fisico.

TREND DI ACQUISTO

3. Test del prodotto.

4. Nessuna in particolare oltre al test con circoli e maestri. Nel mio store se una cosa è in promozione è perché non funziona. Per questo mi piace offrire sempre delle novità.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Svolgo test di prodotto con i circoli e i maestri della zona.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (=) HEAD (+) scarpe: ASICS (+) MIZUNO (=) HEAD (=) BABOLAT (=) JOMA (=) abbigliamento: LACOSTE (+) ASICS (=) MIZUNO (=) zaini/borse: HEAD (+) BABOLAT (+)

9. HEAD per Coello e Sanchez e per come mi permette di lavorare.

10. Consiglio di tenere i prezzi leggermente più alti, soprattutto online. Molte volte noi negozianti siamo costretti a vendere prodotti giusto perché è da fare.

11. Voto 2024: 7

TOTAL FITNESS

Aprilia (LT)

Carlo Caputo, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Le vendite sono calate di circa il 20%.

2. I prezzi che di fatto sono imposti dai grandi e-commerce.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante.

4. I saldi.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 80-149

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Sponsorizzazioni di vario genere.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BULLPADEL (-) BABOLAT (-) NOX (-) scarpe: ASICS (-) JOMA (-) abbigliamento: BULLPADEL (-) JOMA (-) zaini/borse: BULLPADEL (-) BABOLAT (-) NOX (-)

9. Nessuno in particolare

10. Controllare di più gli e-commerce. Ci sono prezzi su alcuni siti spagnoli che non si riescono a pareggiare.

11. Voto 2024: 6

TENNIS HOUSE

Modena

Aldo Maestroni, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. C’è stato un calo.

2. Le vendite online. Notiamo anche una scarsa cultura di questo sport, il mercato poteva seguire una curva progressiva e intelligente, invece è stato bruciato tutto in poco tempo.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante.

4. Nessuna in particolare. PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 80-149

6. Livello intermedio. COLLABORAZIONI

7. È difficile avere delle collaborazioni con i centri, visto che anche lì si vendono le racchette.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: HEAD (-) WILSON (-) scarpe: ASICS (-) JOMA (-) abbigliamento: nessuno in particolare zaini/borse: HEAD (-) WILSON (-)

9. Nessuno in particolare.

10. Il padel non ha cultura. Ormai è diventato uno sport da circolo, di livello basso, con una gestione provincialistica.

11. Voto 2024: 1

PADEL NUESTRO VERONA

Verona

Riccardo Cappelletti

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Abbiamo aperto nel 2024. Dopo un buon inizio, negli ultimi mesi abbiamo visto un po’ di calo.

2. Il mercato su internet è un bagno di sangue, i prezzi si svalutano troppo velocemente.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante, test del prodotto.

4. Seguiamo l'andamento del mercato e in base a quello modifichiamo i prezzi. PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 80-149

6. Livello intermedio. COLLABORAZIONI

7. Collaboriamo con alcuni dei circoli della zona. Proponiamo degli sconti ai frequentatori assidui e soci di questi centri.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

Nessun riferimento all’andamento delle vendite perché il negozio è aperto dal 2024

8. racchette: BABOLAT, ADIDAS, SIUX scarpe: ASICS, BABOLAT abbigliamento: nessuno in particolare zaini/borse: BABOLAT, SIUX

9. Nessuno in particolare.

10. Ai colleghi consiglio di avere un'offerta mirata. È inutile avere troppe racchette e troppi marchi, anzi meglio proporre articoli un po' di nicchia, perché noto che le persone si sono un po' stufate dei brand più mainstream. È una fascia di prodotto che può funzionare e attorno alla quale si genera meno svalutazione.

11. Voto 2024: 7

Le domande

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Come è stato complessivamente il 2024 e come sono andate le vendite del negozio rispetto al 2023? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e quanto l’e-commerce?

2. Quali sono state le principali problematiche e gli aspetti positivi?

TREND DI ACQUISTO

3. Quali sono i fattori che influenzano maggiormente i consumatori al momento dell’acquisto?

4. Ci sono state promozioni o iniziative, realizzate con le aziende o in autonomia, che hanno stimolato di più l’interesse delle persone?

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. Qual è la fascia di prezzo delle racchette più richieste?

6. Quale categoria di racchette viene privilegiata da chi acquista?

COLLABORAZIONI

7. Che tipo di collaborazione hai con i centri padel e i maestri della tua zona?

I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024

8. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

9. Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2024?

10. Che cosa consigliereste di fare alle aziende in questa situazione di mercato?

11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?

12. Eventuali considerazioni finali e un vostro messaggio ai fornitori e colleghi.

PADEL NUESTRO CASERTA

Marcianise (CE)

Emanuele Rinalli, addetto alle vendite

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Abbiamo aperto a giugno 2024 e finora il negozio non è andato secondo le aspettative.

2. Il mercato purtroppo è abbastanza fermo in questo periodo.

TREND DI ACQUISTO

3. Recensioni online (sbagliate a nostro avviso).

4. Durante l'anno ci sono sempre i periodi più caldi, come quello dei saldi e a Natale. Sponsorizziamo anche dei tornei.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Non tantissime, non ci sono ancora molti maestri in questa zona di Caserta.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

Nessun riferimento all’andamento delle vendite perché il negozio è aperto dal 2024.

8. racchette: ADIDAS, NOX scarpe: ASICS, BABOLAT abbigliamento: NOX zaini/borse: nessuno in particolare.

9. VIBORA

10. Abbassare i prezzi, perché i listini sono già molto alti. Altrimenti diventerà uno sport sempre più di élite.

11. Voto 2024: 6

OFFICINA INCORDATURA

Pomezia (RM) Alessandro Gallo, dipendente

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il 2024 non è stato positivo. Il trend è in discesa.

2. Le aziende producono troppo materiale che resta invenduto, e che poi online si ritrova al 50%. Inoltre, non c'è crescita di praticanti, i principianti non ci sono e le entry level non si vendono. Un altro problema è che vendono tutti, anche maestri e circoli.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante, test del prodotto.

4. I test delle racchette, perché Il 90% delle prove si converte poi in acquisti. Purtroppo non siamo mai riusciti a organizzare dei demo day con le aziende in questi anni.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. Lavoriamo con i circoli e sponsorizziamo, tramite le aziende, anche dei maestri. Nel 2024 ne avevamo circa otto in ogni circolo.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (=) ADIDAS (+) BULLPADEL (+) scarpe: ADIDAS (=) BABOLAT (=) MIZUNO (=) abbigliamento: BULLPADEL (=) zaini/borse: BULLPADEL (+) BABOLAT (=) ADIDAS (+)

9. HIROSTAR

10. Rivedere i numeri e i processi produttivi. I negozi ora non fanno più grandi ordini, perché è inutile investire a lungo termine visto che i margini sono ridotti. Le aziende potrebbero far durare le collezioni di racchette almeno un paio d'anni.

11. Voto 2024: 6

CHARLIE PADEL POINT

Martina Franca (TA)

Sabino Patruno, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il padel è stato un po' in calo rispetto all'anno precedente, trend che è continuato in questi mesi del 2025. Nel tennis si è venduto decisamente di più.

2. Non c’è stata una vera e propria problematica. Giocano sempre le stesse persone, ci sono pochi nuovi giocatori.

TREND DI ACQUISTO

3. Test del prodotto.

4. Abbiamo organizzato dei demo day. PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 251-300

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Lavoriamo con i maestri e abbiamo delle piccole esposizioni nei circoli del

nostro materiale.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: HEAD (=) WILSON (=) BABOLAT (=) scarpe: ASICS (=) MIZUNO (=) BABOLAT (=) abbigliamento: LOTTO (=) MIZUNO (=) BABOLAT (=) zaini/borse: HEAD (=) WILSON (=) BABOLAT (=)

9. WILSON

10. Abbassare i prezzi, perché alcune aziende sono troppo care e mettono in difficoltà noi negozianti.

11. Voto 2024: 7

BREAK POINT

Rende (CS)

Mario Metallo, socio titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Abbiamo visto un miglioramento rispetto al 2023.

2. Internet è deleterio per i negozianti. Molti vanno a cercare anche gli sconti minimi.

TREND DI ACQUISTO

3. Prezzo e/o promozioni, nuove collezioni.

4. Le promozioni su scarpe e su qualche racchetta. Organizziamo anche qualche torneo per pubblicizzare un po' il negozio.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Riforniamo quasi tutto l’hinterland cosentino.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: HEAD (=) BABOLAT (=) WILSON (=) scarpe: HEAD (+) BABOLAT (=) abbigliamento: HEAD (=) BULLPADEL (=) zaini/borse: HEAD (=) BABOLAT (=) WILSON (=)

9. HEAD

10. Le aziende potrebbero lavorare di più sulle colorazioni dell’abbigliamento, distaccandosi dai toni classici.

11. Voto 2024: 6

ACE TENNIS & PADEL

Brindisi

Ugo Cervo, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il negozio è aperto da gennaio 2024. A inizio anno le vendite sono state positive, perché il periodo era favorevole. Il problema poi è stato nel resto dell’anno, almeno per noi negozi fisici. Le vendite si sono stabilizzate, ma c’è sempre una rincorsa per stare al passo con i prezzi che si trovano su internet. Non abbiamo un’e-commerce, solo un sito che fa da vetrina.

2. Il commercio online fa crollare i prezzi di listino. Gli e-commerce e i corner nei circoli possono permettersi dei prezzi più bassi perché hanno costi fissi minori. A differenza del tennis, è difficile anche sviluppare una fase di post-vendita strutturata.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante, prezzo e/o promozioni.

4. Cerco di fidelizzare il cliente attraverso un servizio di racchette test. Poter provare prima di acquistare può incentivare a venire nel negozio fisico. Provo a creare dei pacchetti borsone-racchetta oppure a proporre sconti particolari. Ho introdotto anche il pagamento rateale delle pale che, visti i costi piuttosto importanti dell’attrezzatura, ha avuto un discreto impatto.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 251-300

6. Livello avanzato.

COLLABORAZIONI

7. La collaborazione con i maestri è sicuramente un'arma in più per il nostro programma test. Vorrei organizzare dei demo day anche nei centri, così da veicolare più persone in negozio.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

Nessun riferimento all’andamento delle vendite perché il negozio è aperto dal 2024

8. racchette: ADIDAS, NOX, BULLPADEL

scarpe: MIZUNO, BABOLAT abbigliamento: BABOLAT, K-SWISS zaini/borse: ADIDAS, NOX, BULLPADEL

9. ADIDAS

10. Cercare di regolamentare meglio le vendite online.

11. Voto 2024: 7,5

6.0 STORE

Casalmaggiore (CR)

Simone Miceli, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Ho aperto nel 2024. il mercato è attivo, i clienti chiedono spesso consigli su attrezzature e accessori. Cerchiamo di far capire che cambiare continuamente non fa bene al braccio e alla spalla, meglio scegliere una racchetta in base alle proprie esigenze.

2. Il mercato dell’usato è saturo. Sono soddisfatto nonostante la poca marginalità, che è bassissima. Non riesco a capire come certi negozi possano proporre prezzi, che costringono anche altri ad adeguarsi per forza di cose.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante, test del prodotto, influencer.

4. Le promozioni ricorrenti per un marchio, le iniziative con le varie aziende e i demo day che possono creare coinvolgimento.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 80-149

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Diamo le racchette ai maestri, che le fanno provare ai rispettivi allievi. Ai centri forniamo palline e test di racchette, alcuni fanno fare anche la divisa della squadra.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

Nessun riferimento all’andamento delle vendite perché il negozio è aperto dal 2024.

8. racchette: ADIDAS, WILSON, BULLPADEL scarpe: ADIDAS, BABOLAT, MIZUNO abbigliamento: PADEL MI AMOR, ADIDAS zaini/borse: ADIDAS, WILSON, BULLPADEL

9. ADIDAS

10. Ai produttori consiglierei di scegliere una linea di pale e tenerla per un paio d'anni, evitando di rinnovarla subito e svalutandola. Non ha senso che dopo sei mesi una pala costi già la meta. Serve una politica di prezzo che sia meno fluttuante.

11. Voto 2024: 9

TENNIS & PADEL CLICK

Martina Franca (TA)

Pasquale Schiavone, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Viviamo una fase di stabilizzazione, la fase di boom è superata e ora si viaggia su numeri più costanti. Rispetto al 2023 c'è stata stabilità. L’e-commerce vale per il 50%.

2. Il problema principale è l'online. La gente preferisce andare a scovare un sito dove scontano il 50% le racchette di tre anni fa, piuttosto che prendersi il nuovo.

TREND DI ACQUISTO

3. Consigli del negoziante.

4. Nessuna in particolare, a parte un paio di giornate test con i circoli della zona. PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Collaboro con tre circoli e con i maestri, cerchiamo di sponsorizzarli e fare contratti a prezzi agevolati.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: BABOLAT (=) ADIDAS (=) WILSON (=) scarpe: ASICS (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=) abbigliamento: ADIDAS (=) BABOLAT (=) K-SWISS (=) zaini/borse: BABOLAT (=) WILSON (=)

9. Nessuno in particolare.

10. Qualcosa che qualcuno ha già provato a fare, anche se è molto complicato, ovvero un controllo continuo dei prezzi e dei mercati paralleli soprattutto in Spagna.

11. Voto 2024: 7

TIENDA PADEL POINT

Crotone

Domenico Morabito, titolare

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il padel si è un po’ stabilizzato e rispetto al 2023 c’è stato sicuramente un calo. Sono passato da Padel Nuestro, con cui non mi trovavo più bene, al franchising di Tienda Padel Point. Si comportano meglio ma bisogna vedere con il passare degli anni.

2. I prezzi online ribassati poco dopo l'uscita delle racchette rappresentano il problema principale. A volte, inoltre, i fornitori pretendono ordini troppo grandi e importanti, che fanno caricare inutilmente il magazzino. Nessuno dà merce in conto vendita

peraltro, devi spendere tutto e subito e alle aziende non interessa dare una mano. TREND DI ACQUISTO

3. Utilizzo da parte di un giocatore pro, notorietà del brand

4. Nessuna in particolare.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 150-249

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Mi aspettavo maggiore collaborazione con i centri. Sto pensando di fare degli eventi e dei tornei per movimentare la situazione, per dare uno stimolo ai giocatori che ci sono nella mia zona. Purtroppo da molti è visto ancora solo come un giochino e non come uno sport e vero e proprio.

I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: ADIDAS (-) NOX (-) SIUX (-) scarpe: JOMA (-) ADIDAS (-) abbigliamento: BULLPADEL (-) BABOLAT (-) JOMA (-) zaini/borse: ADIDAS (-) WILSON (-) NOX (-)

9. FLOKY

10. Dovrebbero puntare di più sui negozi. I corner nei centri padel a mio modo di vedere hanno rovinato il mercato, perché essendo delle ASD loro hanno delle agevolazioni che noi non potremmo mai avere.

11. Voto 2024: 6

JOLLY SPORT

Torino

Bruno Cartolaro, responsabile padel

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Il mercato è rimasto abbastanza fermo, c'è stato un calo. L'e-commerce incide poco.

2. Il mercato dell’usato e gli acquisti online.

TREND DI ACQUISTO

3. Passaparola, prezzo e/o promozioni.

4. Nessuna in particolare.

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. 80-149

6. Livello intermedio.

COLLABORAZIONI

7. Forniamo materiale di consumo e racchette test. I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024

8. racchette: HEAD (-) ADIDAS (-) BABOLAT (-) scarpe: ASICS (-) MIZUNO (-) HEAD (-) abbigliamento: nessuno in particolare zaini/borse: HEAD (-) ADIDAS (-) BABOLAT (-)

9. Nessuno in particolare.

10. Non ho un consiglio da offrire. Sul mercato ci sono varie sfaccettature che a volte sono difficili da controllare, come per esempio l'usato.

11. Voto 2024: 4

Le domande

BILANCIO DI FINE ANNO

1. Come è stato complessivamente il 2024 e come sono andate le vendite del negozio rispetto al 2023? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e quanto l’e-commerce?

2. Quali sono state le principali problematiche e gli aspetti positivi?

TREND DI ACQUISTO

3. Quali sono i fattori che influenzano maggiormente i consumatori al momento dell’acquisto?

4. Ci sono state promozioni o iniziative, realizzate con le aziende o in autonomia, che hanno stimolato di più l’interesse delle persone?

PREFERENZE SULLE RACCHETTE

5. Qual è la fascia di prezzo delle racchette più richieste?

6. Quale categoria di racchette viene privilegiata da chi acquista?

COLLABORAZIONI

7. Che tipo di collaborazione hai con i centri padel e i maestri della tua zona?

I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024

8. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

9. Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2024?

10. Che cosa consigliereste di fare alle aziende in questa situazione di mercato?

11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?

12. Eventuali considerazioni finali e un vostro messaggio ai fornitori e colleghi.

UNA RISATA VI SEPPELIRÀ

(IN RETE)

Antonio Pisu ha portato le sue conoscenze da attore e regista nel personaggio dell’”Atleta del Padel”, scherzando sulle esperienze dell’amatore medio. Una linea comica che gli ha fruttato la sponsorizzazione da Padel Mi Amor

di Benedetta Bruni

Delle diverse forme che il movimento del padel ha assunto in questi anni, da quando ha preso pianta stabile in Italia ed è entrato a far parte della nostra cultura sportiva e sociale, quella della produzione comica, quasi cinema tografica, era rimasta ancora inesplorata. Finché Antonio Pisu, attore e regista, non ha deciso di portare parte della sua esperienza sui social per parlare a tutti i “malati” di questa disciplina. È così che è nato il cosiddetto “Atleta del Padel”, una macchietta delle emozioni, le turbe, le soddisfazioni e soprattutto le delusioni che ogni amatore vive tra le quattro pareti. Oggi il content creator è attivo su diverse piattaforme – Instagram, TikTok, YouTube – e ha riscosso successo anche tra i brand. Tra questi, Padel Mi Amor è stato il primo che ha creduto nel progetto e ha investito nella sua crescita, verso una forma più cinematografica e non legata unicamente a un formato breve e, dunque, forzatamente limitato. Ne abbiamo parlato con Antonio stesso.

L'intervista

Antonio Pisu

ATLETA DEL PADEL

Raccontaci un po’ di te e come nasce la tua pas sione per il padel.

Un paio di anni fa avevo voglia di riprendere a fare sport, che non praticavo da qualche anno, ma non volevo ricominciare dal tennis – mondo dal quale provengo – perché troppo impegnativo per una vita che attualmente non mi permette di es sere stanziale e avere una routine fissa. Anche se un po’ scettico, quindi, ho deciso di ripiegare sul padel, che mi ha conquistato subito. Ho iniziato a giocare con degli amici e ora è diventata una passione a 360 gradi. Mi ricordo anche dov’ero la prima volta che ho preso in mano la pala: ero ospite a un festival a Bardolino, uno degli organizzatori era un istruttore di padel e mi ha convinto a fare una prova.

Come è nata la pagina su Instagram e quando hai capito che poteva non essere solo un passatempo?

Il mio lavoro principale è quello di regista e attore, perciò è stato quasi naturale chiedermi perché non fare dei contenuti comici sul padel che rappresentassero il giocatore medio. Ho iniziato senza grandi pretese a gennaio. Ora sta diventando sempre meno un gioco, ma mi diverto lo stesso. Ho notato che qualcosa era cambiato quando sono stato invitato per la prima volta a un torneo di padel con AIDO e i partecipanti mi hanno chiesto di fare foto perché mi avevano riconosciuto dalla felpa arancio ne. Lì ho capito che non era più un semplice passatempo e ho iniziato a considerarlo un’altra versione del mio lavoro. D’altronde, anche nel mondo dello spettacolo si creano dei contenuti che poi le persone guardano. Sui social questi contenuti vengono realizzati in modo molto veloce e si riesce ad arrivare a un numero di “spettatori” più alto e più in fretta.

Come riesci a conciliare questi due lavori?

Quello del content creator al momento non è un lavoro a tempo pieno. Scelgo io la programmazione dei contenuti, ma quando diventerà un’atti vità più strutturata allora sarà necessario seguire un piano più preciso. Poi, se mi si prospettasse lo scenario di riuscire a farne il mio lavoro principale, credo che rinuncerei al resto per fare solo quello. Se non altro mi piace come scusa per andare a giocare a padel quando ricevo gli inviti.

A proposito di inviti, quali sono stati i momenti che ti sono piaciuti di più finora? Sicuramente uno di questi è quando ho incontrato Agustín Tapia. Ovvia

THE L3GACY CONTINUES

Wilson ha presentato la linea Bela v3, composta da tre diversi modelli e sviluppata in collaborazione con Fernando Belasteguín, che combina potenza, controllo e versatilità. Tra le novità da segnalare la texture Spin² e uno sweet spot ampliato per garantire una migliore precisione dei colpi

Wilson Sporting Goods Co. ha presentato nelle scorse settimane la nuova linea di racchette Bela v3, evoluzione dell’iconica serie sviluppata in collaborazione con Fernando Belasteguín. La versione 2025 mantiene l’identità visiva della gamma – l’inconfondibile rosso firmato Wilson – ma introduce una serie di aggiornamenti tecnici progettati per offrire il massimo equilibrio tra potenza, controllo e versatilità. Pensata per adattarsi a uno stile di gioco completo, la Bela v3 offre performance elevate sia in attacco sia in difesa.

Tra le novità principali spicca la texture Spin², che consente di generare effetti più marcati e un pattern di foratura ibrido, con fori più ampi nella parte superiore della pala (per maggiore potenza) e più piccoli in quella inferiore (per migliorare il controllo). Un altro elemento distintivo è lo sweet spot ampliato rispetto alla versione 2.5, che migliora la sensazione d’impatto e favorisce una connessione più precisa con la palla in tutte le fasi del gioco. Anche per questa edizione, Fernando Belasteguín ha partecipato attivamente allo sviluppo del prodotto, collaborando con il team Wilson per realizzare quella che il marchio definisce “la miglior pala Bela di sempre”. Gli ambassador del marchio americano Mariano González, Marina Lobo e Thomas Leygue scenderanno in campo con le nuove Bela v3 nelle prossime competizioni professionistiche.

LA NUOVA GAMMA SI COMPONE DI TRE MODELLI

• PRO v3 (370 g): pensata per i giocatori di livello avanzato alla ricerca della massima prestazione.

• v3 (365 g): ideale per gli intermedi con uno stile di gioco dinamico.

• LS v3 (355 g): la versione più leggera, ideale per chi predilige maneggevolezza senza rinunciare al controllo.

“Per tutta la mia carriera, ciò che mi ha sempre spinto ad andare avanti è stato il costante desiderio di migliorare. Quella mentalità di lotta e impegno mi ha accompagnato fino al mio ultimo giorno in campo, ed è esattamente ciò che voglio che le persone provino quando tengono in mano questa pala” Fernando Belasteguín

“Bela rimane il più grande giocatore nella storia del padel e in Wilson vogliamo mantenere viva la sua eredità con questa nuova collezione di racchette per ispirare le leggende del futuro” Iñaki Cabrera, global padel director di Wilson

LS v3

Forma: a goccia

Materiale: 3K Carbonio

Gomma: Power Foam

Peso: 365 grammi

Bilanciamento: 265 mm

v3

Forma: a goccia

Materiale: Comfort Flex

Gomma: Power Foam

Peso: 355 grammi

Bilanciamento: 265 mm

HIGHLIGHTS

SENSAZIONE SEMPRE SOLIDA

Progettata con uno sweet spot ampliato per offrire una sensazione eccezionale e una migliore connessione con la palla in tutti i tipi di colpi.

V-BRIDGE

La geometria avanzata del telaio riduce al minimo la flessione torsionale per un controllo e una manovrabilità ottimali.

MASSIMA VERSATILITÀ

Progettata per offrire equilibrio tra potenza e controllo, questa racchetta dà la sicurezza di eccellere sia nell'attacco aggressivo sia nella difesa strategica.

SPIN2 TEXTURE

La superficie di questa pala permette di generare il massimo degli effetti per un controllo completo dei colpi.

wilson.com

COSTRUZIONE TUBOLARE C2

La costruzione in carbonio garantisce una durata eccezionale e una sensazione di controllo superiore.

DUO GRID HOLE PATTERN

I fori più ampi nella parte superiore generano potenza nei colpi overhead mentre quelli più piccoli migliorano il controllo in quelli difensivi.

COSTRUIRE UNA COMMUNITY

Questo lo scopo di Slice Padel Store di Catania, un centro nevralgico dove appassionati di ogni livello possono confrontarsi, partecipare a tornei, e anche testare racchette da tennis e pickleball di Benedetta Bruni

La Sicilia è una delle regioni italiane più appassionate di padel, un entusiasmo che si riflette anche negli stessi punti vendita. Slice Padel Store, ad esempio, si trova a Catania, è stato fondato appena un anno fa, ma si è già posto come un punto di riferimento per tutti gli amanti di questo sport. Un luogo dove ritrovarsi tra amici, confrontarsi, partecipare a tornei, poter contare su un servizio affidabile che valorizza sia il cliente sia l’attrezzo e il suo distributore. E allo stesso tempo un negozio su cui i proprietari puntano molto, grazie alle collaborazioni con circoli e maestri o al supporto da parte di un’agenzia di marketing, e su cui credono a tal punto da diventare tra i pionieri del pickleball in Sicilia, con un piccolo campo dedicato all’interno dello store. Un luogo, insomma, che parla di coinvolgimento diretto e di condivisione pura.

L'intervista

Rosario Guzzetta SOCIO PROPRIETARIO

Quando è nato il vostro negozio e su quali premesse?

Abbiamo inaugurato il negozio il 23 giugno 2024 con l’idea di creare un punto di riferimento per la città di Catania.

Da poco avete festeggiato il vostro primo anniversario in attività. Com’è andato quest’anno? È stato come vi aspettavate?

Ha confermato le aspettative: è stato un anno di semina, abbiamo cercato di dare visibilità alla nostra attività e come risultato ci siamo ritagliati una buona fetta di mercato.

Cosa vi ha spinto ad aprire un negozio padel in questa situazione di mercato? Come dicevo prima, ciò che ci ha spinto a entrare in questo mercato è stato il voler diventare un punto di riferimento per gli appassionati di questo sport. Stiamo cercando di diventare un ritrovo per tutti coloro che ci vengono a trovare anche per una semplice chiacchierata, un luogo dove potersi confrontare e scegliere tra un assortimento importante dei principali brand di padel.

Trattate anche altre discipline? Se sì, quanto impattano nelle vendite? Da qualche mese abbiamo inserito il tennis e il pickleball. Fin da subito abbiamo ricevuto parecchie richieste per quanto riguarda il primo, su cui abbiamo deciso di investire – anche a livello pubblicitario – approfittando del momento storico che sta attraversando. L’impatto è stato abbastanza positivo, tanto che sono nate anche delle collaborazioni con circoli e mae-

IN BREVE

Nome negozio: Slice Padel Store

Indirizzo: via Vincenzo Giuffrida 216, Catania 95128

Numero di telefono: 3206916906

E-mail: slicepadelstore@gmail.com

Pagina Facebook: Slice Padel Store Pagina Instagram: @slicepadelstore

Numero sedi: 1

Titolari: Rosario Guzzetta, Rosario Calderone, Gianluca Calderone Anno di nascita negozio: 2024 Numero vetrine: 1 Metri quadrati totali: 125

Discipline trattate: padel, tennis, pickleball

Marchi racchette trattati: adidas, Babolat, Bullpadel, Head, Lok, Nox, Oxdog, Pallap, Siux, Wilson

Marchi calzature trattati: adidas, ASICS, Babolat, Joma, Mizuno

Marchi abbigliamento trattati: adidas, Bullpadel, Head, Nox, Wilson

Marchi accessori trattati: adidas, Babolat, Bullpadel, Oxdog, Pallap

stri. Con il pickeball siamo in una fase di conoscenza: è ancora agli inizi, con pochissime strutture attive nella nostra zona. Proprio per questo abbiamo inserito nel punto vendita un piccolo campo dedicato, cosa che ha suscitato una certa curiosità e ha creato il pretesto per testare le racchette e diffondere questo sport, che a mio avviso nel giro di un paio di anni avrà un discreto successo.

Siete legati al territorio o avete una vostra community?

Siamo abbastanza legati al territorio: lavoro e frequento questo mondo da circa 10 anni, dunque abbiamo sviluppato una conoscenza molto ampia, organizziamo eventi con i circoli, sponsorizziamo tornei, cerchiamo di supportare al meglio i maestri che collaborano con noi.

Avete anche un’agenzia di marketing che vi segue nel posizionamento e nei social.

Qual è la vostra strategia in merito?

Siamo legati a Qubico Studio, un’agenzia in forte ascesa in questo mercato che ci supporta con un posizionamento importante sui social. Stiamo lavorando con loro per aumentare la visibilità e allo stesso tempo sponsorizzare le promozioni che facciamo in negozio.

Qual è il vostro approccio al punto vendita in questo momento di stabilizzazione di mercato e in cui il cliente si rivolge spesso agli e-commerce per i suoi acquisti?

Credo sia importante approcciarsi con tanta professionalità, competenza e dare un supporto al cliente.

Che progetti avete per il futuro?

Per il futuro continueremo il nostro posizionamento sul territorio, magari cercando di spingerci anche verso altre province, mentre per il nuovo anno stiamo lavorando a un progetto legato all’e-commerce.

Da sinistra, Gianluca Calderone, Rosario Calderone e Rosario Guzzetta

ALLE RADICI POPOLARI DEL PADEL

Sport, divertimento e solidarietà si uniscono con la Bilboa Bobo Summer Cup – Padel Tour 2025, ideata da Christian Vieri e sostenuta da Babolat

In un anno speciale in cui celebra il suo 150° anniversario, Babolat rinnova la sua presenza come sponsor tecnico ufficiale della Bilboa Bobo Summer Cup – Padel Tour 2025, fornendo la palla ufficiale, racchette, borsoni e accessori. Sostenere la Bobo Summer Cup signi fica per Babolat rafforzare la presenza in uno dei contesti più autentici e po polari del padel italiano. La manifesta zione si svolge in tre località simbolo dell’estate nostrana: Senigallia, CerviaMilano Marittima e Lignano Sabbiado ro, dove viene allestita la U-Power Arena da 1.500 posti in spiaggia, all’interno di un villaggio sportivo accessibile a tut ti. In ciascuna tappa si alternano mo menti di intrattenimento, match tra ex calciatori e tornei amatoriali riservati ai vincitori dell’Italy Padel Tour. Sono stati coinvolti oltre 20 volti noti del pallone, che oggi dedicano al padel passione e preparazione: dal campione del mondo Marco Materazzi ai bomber Alessan dro Matri e Nicola Amoruso. E ancora Vincent Candela, Cristian Brocchi, Ales sandro Budel, Alessandro Calori, Paolo Di Canio, Giuliano Giannichedda, Tho mas Locatelli, Alessio Tacchinardi. “Ci unisce l’amicizia e l’idea di condivide re un weekend con le nostre famiglie”, racconta Bobo Vieri. “Non è una sfilata, è un torneo vero, competitivo. Senza esclusione di colpi. Uno dei momen ti più attesi è il sorteggio delle coppie: c’è da morire dal ridere perché partono delle discussioni che neppure nei mi gliori bar sport… Abbiamo scelto Seni gallia, Cervia-Milano Marittima e Ligna no Sabbiadoro, grazie alla straordinaria disponibilità delle Regioni, dei Comuni e degli enti turistici, degli sponsor come Babolat che si fidano di noi”.

L’IMPEGNO SOCIALE

Accanto allo sport c’è un forte impegno sociale: Vieri e sua moglie Costanza Ca racciolo hanno infatti scelto di supporta re l’associazione SOStegno 70 e il pro getto “Un brutto t1po1”: da oltre 20 anni medici e volontari lavorano per sostene re bambini e ragazzi diabetici. L’impe gno nella responsabilità sociale è una delle priorità: il cuore pulsante sono le Charity Dinner del sabato sera, momenti conviviali su prenotazione con mini aste benefiche per dare ancora più valore alla raccolta fondi. Tra gli oggetti più ambiti la racchetta Babolat autografata dai pro tagonisti della tappa.

CRAZYQUICK LS PADEL

YNDOORS NEW PADEL EXPERIENCE: IL FUTURO È ADESSO

A Mariglianella, ai piedi del Vesuvio, si trova un circolo dove la didattica è posta al centro del progetto imprenditoriale

di Andrea Farano

"Isogni son desideri…" cantava Cenerentola nel colossal Disney. È questo il refrain che ci suona nelle orecchie al termine della lunga chiacchierata con Matteo Russo, che nella sua triplice veste di socio proprietario, maestro nazionale e direttore tecnico ci ha regalato la sua visione a tutto tondo su uno dei circoli più rivoluzionari della Campania, dove l’attenzione maniacale per l’insegnamento si sposa con l’obiettivo - tanto onirico quanto ambizioso - di

L'intervista

Matteo Russo

DIRETTORE TECNICO

Quando nasce il circolo? E quali sono i motivi che vi hanno spinto a scegliere questa location? Il progetto Yndoors nasce a inizio 2023 con la gestione del centro di Mariglianella, ma il nostro team è attivo sin dal 2016 nella direzione di centri padel (il primo fu il Green Park di Posillipo che inizialmente contava solo un campetto).

Un anno dopo abbiamo rilevato il club a tutti gli effetti, la cui struttura era di recente edificazione, e l’aspetto curioso è che i due soci si sono di fatto conosciuti sul campo, in qualità di maestro (io) e allievo. Il nostro obiettivo, monitorata la traiettoria dello sviluppo europeo di questo sport, era quello di trovare un contesto indoor per il miglior sviluppo delle attività tipiche della disciplina, con particolare focus sull’accademia. Da qui la scelta di un capannone industriale, che ci consente di operare durante tutto l’anno, con condizioni ideali indipendentemente da vincoli climatici.

Qual è la filosofia alla base del vostro modello di gestione?

Il cardine del nostro approccio è che il giocatore deve percepire questo come un luogo in cui apprendere e migliorare: il cuore pulsante del progetto è e sarà sempre la didattica del settore prettamente sportivo, attraverso lo sviluppo della scuola ma anche di una specifica metodologia di docenza che si evolve insieme a noi. Intorno all’Accademia abbiamo quindi costruito la community dei nostri clienti, che sono cresciuti un po’ “a nostra immagine”: ci sceglie chi ha davvero voglia di imparare, perché non siamo percepiti come uno dei tanti circoli affittacampi.

Questa impostazione, davvero inusuale nel suo rigore, si è tradotta in risultati

forgiare il prossimo campione nazionale, figlio del talento ma soprattutto della programmazione. Andiamo alla scoperta di una realtà giovane ma già ben collaudata, dove tutto pare scientemente proiettato nel futuro: dall’intelligenza artificiale applicata al campo, all’impegno nelle scuole per lo sviluppo della comunità di padelisti del domani. Lo sapete come concludeva Cenerentola? "Dimentica il presente… e il sogno realtà diverrà".

apprezzabili da un punto di vista imprenditoriale?

Siamo decisamente soddisfatti di quanto ottenuto: considera che, per quanto detto, i nostri bilanci si guardano in termini di allievi, e poter annoverare solo nel primo trimestre dell’anno ben 160 presenze è un risultato che ci rende orgogliosi, perché testimonia l’affezione del pubblico al nostro modello. Gran parte sono costituiti da adulti - complice il fatto che offriamo lezioni anche nelle ore serali, quando difficilmente gli altri circoli rinunciano agli incassi da partita - ma possiamo vantare una nutrita scuola di pre-agonisti, agonisti e giocatori di alto livello.

In prospettiva, a cosa potrebbe condurre il vostro progetto di campo?

Con la giusta programmazione è doveroso supporre che i migliori prospetti, che per ipotesi oggi hanno 13 anni, possano tra un quinquennio affacciarsi su palcoscenici importanti, magari giocandosi l’accesso a un quadro del Premier Padel. Non mi nascondo quando affermo che questo è l’obiettivo primario del nostro circolo: siamo ambiziosi e un po’ sognatori, ma crediamo così tanto nel sistema formativo e didattico che abbiamo abbracciato da cullare l’idea di condurre un ragazzino dai 10 anni sino al circuito internazionale. In fin dei conti, noi stiamo offrendo un percorso che è già tracciato in questa direzione, perché se puoi pensarlo... puoi pure realizzarlo!

Ampliando l’orizzonte di valutazione, quali sono le vostre iniziative per far sì che si possa colmare il gap non solo con i Paesi che hanno maggior tradizione padelistica, ma anche con il tennis? Mi riferisco in particolare alla difficoltà di far approcciare questo sport ai bambini: una sfida che l’Italia al momento non sembra ancora in grado di vincere. Innanzitutto bisogna ammettere che il livello di conoscenza del padel diffuso in Italia è ancora insufficiente, oltre al fatto che, nello specifico, la didattica per i bambini è una materia a sé stante, che necessita di particolare

approfondimento. Per questo i primi a formarci siamo proprio noi, andando a studiare da chi è più competente. Ci siamo innamorati di Gustavo Pratto e del suo stile, che abbiamo adottato a modello di ispirazione proprio con riferimento alla gestione dei giocatori più giovani. Abbiamo addirittura organizzato di portare i nostri baby allievi da Gustavo, perché vedano con i loro occhi il livello e l’approccio al campo dei loro coetanei: l’obiettivo è quello di importare il metodo dei grandi maestri spagnoli (tra cui cito anche Jorge Martinez della M3 Academy), introiettarlo e adattarlo alla nostra realtà.

Può bastare il confronto diretto con scuole così avanzate? Oltre a quello restano fondamentali cura del dettaglio, analisi e scienza: solo questo mi può rendere credibile come maestro. Ammettere la necessità di dover ancora imparare è il primo imprescindibile passo per poter davvero insegnare.

“Siamo ambiziosi e un po’ sognatori, ma crediamo così tanto nel sistema formativo e didattico che abbiamo abbracciato, da cullare l’idea di condurre un ragazzino dai 10 anni sino al circuito internazionale”

All’atto pratico come si convincono genitori e bambini a credere e investire in questo sport?

Da questo passa la sfida concreta che gli operatori del settore oggi sono chiamati ad affrontare. Noi abbiamo scelto di spenderci sul territorio attraverso la promozione in ambito scolastico, con il programma “Racchette in Classe”. È un progetto totalmente a costo zero per l’istituto che vi aderisce, in quanto una parte si svolge nel plesso scolastico, portando le attrezzature nelle palestre così da consentire a tutti un primo contatto con la disciplina. L’obiettivo è quello di condurre poi gli studenti nella nostra struttura, ancora gratuitamente, durante l’orario scolastico, nella speranza

Indirizzo: via Variante 7 Bis 34, Mariglianella (NA) 80030

Campi 4 campi indoor

Servizi

Sistema Aiball Area ristoro Area shop Spogliatoi

IN BREVE

Orari di apertura campi Lunedì-Domenica 7-24

Orari di apertura ristoro Lunedì-Domenica 7-24

Facebook: yndoors

Instagram: @yndoors

Telefono: 3283067978

Email: info@yndoors.it

che questo si traduca in nuovi giocatori che scelgono questo sport.

Immagino che Yndoors tenga molto al settore agonistico. Abbiamo vinto la Serie D maschile e abbiamo un team nella serie C femminile. Crediamo tanto in questo aspetto e la nostra impostazione è esclusivamente meritocratica: gioca chi se lo guadagna con l’impegno, senza alcuna campagna acquisti, così da dare il giusto sbocco agonistico ai percorsi tecnici dell’Accademia. Con l’occasione consentimi di nominare i nostri sponsor di maglia, realtà locali che hanno creduto in noi e nel nostro progetto: la farmacia Giuseppe Cicchelli di Casalnuovo e lo studio legale dell’avvocato Mario Monda di Nola.

Ho visto che siete il centro pilota nazionale per il software Aiball: di cosa si tratta? Partendo dal presupposto che qualsiasi coach di alto livello lavora con le statistiche, mi ero reso conto che mancava un supporto tecnologico che mi desse contezza di quanto accadeva in campo. Alla fine ho scoperto Aiball, sistema di intelligenza artificiale applicato al padel sviluppato da un’azienda spagnola che, con l’ausilio di due telecamere in campo, fornisce innanzitutto al giocatore amatoriale un report completo della partita (mappa di calore, numero e qualità dei colpi, efficacia, highlights del match ed errori gratuiti…). Oltre a questo, il software permette al maestro l’organizzazione periodica di corsi e lezioni, nonché l’implementazione di esercizi e schemi, da condividere con l’allievo durante il percorso didattico.

In conclusione siamo soliti interrogare la sfera di cristallo, e quindi: come ti immagini questo posto tra cinque anni?

La nostra previsione è quella che gli attuali quattro campi si riveleranno insufficienti e, quindi, dovremo ampliare la struttura, non solo con altri campi ma intervenendo anche sulla club house e sugli spazi dedicati ai servizi accessori.

Il software Aiball è già utilizzato anche dai pro. Un esempio su tutti? Ari Sánchez. Abbiamo approfondito l'argomento e le caratteristiche del sistema sul n.5/2024 di Padelbiz
Lo staff tecnico al completo: in piedi, da sinistra, Roberta Liberti, Matteo Russo e Federica Buonocore. In basso Mattia De Francesco e Filippo Di Siervi

IL MARKETING E LA SCOPERTA

DI UN NUOVO SPORT

Superato il periodo di esplosione più spontaneo, il padel necessita ora di un’offerta più articolata e strutturata per affrontare la fase di maturità. Facciamo il punto sulle criticità del momento, a partire dai centri sportivi di Adelio Rosate, team e marketing manager di O&B Padel

Per il numero di strutture e campi, e per la traiettoria di crescita che lasciava intravedere, già quasi 10 anni fa il padel meritava di essere un osservato speciale. Vi erano le precondizioni perché il business che andava delineandosi avesse i presupposti di un nuovo mercato. Ma qual era la situazione che lasciava presagire delle opportunità in uno scenario di veloce trasformazione, da artigianale a economia industriale? Nonostante fosse approdato in Italia già molti anni prima, solo di recente ha trovato le condizioni per il successo che oggi conosciamo. Certamente un merito va alla FIT (poi diventata FITP) che lo ha promosso nei propri circoli, ai media che hanno iniziato a trasmettere partite del World Padel Tour e a promuovere in più sedi questa nuova disciplina. L’entusiasmo generale ha fatto poi da completamento, creando l’effetto domino che ben conosciamo.

E I PROCESSI DI PRODUZIONE

L’INDUSTRIA

L’industria ha avuto la prontezza di evolversi rapidamente, innescando diversificazioni di vario genere: è il caso di Forgiafer, che ha creato Italian Padel; di Italgreen, la cui produzione era concentrata sui manti di impianti sportivi; di Ecover, che aveva gran parte della propria utenza nelle piattaforme logistiche; o di Carabelli e Prima. Tempestività, studio delle trasformazioni e successiva innovazione sono le caratteristiche degli imprenditori la cui leadership ha guidato l’intero settore. Tutto ciò ha necessariamente assorbito quasi totalmente le risorse aziendali.

LA NECESSITÀ DI COSTRUIRE UN MERCATO

In O&B abbiamo scoperto il padel all’incirca nel 2018, per poi innamorarcene con uno stage organizzato a Madrid. Un crescente interesse per il gioco a cui ne seguì presto un secondo, contaminato dalla nostra esperienza professionale per il fenomeno imprenditoriale, di business e di trade marketing, a cui si sono affiancate poi altre attività di ricerche di mercato. Il nostro amore per questo mondo si è dunque evoluto: da appassionati giocatori-consumatori ci siamo ritrovati a osservare questo fenomeno da una duplice prospettiva, aggiungendo quella di analista, che ci ha portato a condurre ricerche e sondaggi in collaborazione con Padelbiz negli scorsi mesi. Le nostre considerazioni sul trade marketing non possono essere definite di natura strettamente “scientifica”, ma sono il risultato di un ampio lavoro di osservazione e interviste su questo mondo, che O&B ha portato avanti con due precisi orientamenti, per spiegare il nostro valore aggiunto:

1. l’osservatorio dei trend, non solo del mercato ma anche dei giocatori; 2. il business, centrato principalmente nella consulenza per il centro padel, nella definizione (o revisione) del business plan.

A suffragare quella che per noi era già era una certezza, riprendiamo un sillogismo di ispirazione aristotelica nella sua logica: un mercato non può prescindere dal marketing, il padel è un mercato, il padel non può prescindere dal marketing. A conferma che questo strumento debba essere intrinseco al padel, lo confermano le tre tipologie di soggetti attori del mercato che abbiamo individuato.

I SOGGETTI DEL MERCATO

L’osservazione dell’attuale mercato ci porta anche ad altri riscontri. Per esempio, la conferma che, anche qui, i soggetti che compongono il ciclo di un mercato vi sono tutti.

1. L’ industria composta da due settori specifici. Quello relativo alla realizzazione delle strutture (campi, manti e coperture) e quella relativa alla fornitura del materiale sportivo e dell’abbigliamento (racchette, palline, scarpe etc).

2. Il trade, ovvero centri sportivi “erogatori“ del prodotto padel con l’affitto dei campi.

3. Il giocatore-consumatore del padel.

IL RUOLO DEI CENTRI PADEL: OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ

Dati aggiornati al 18 luglio 2025

Va da sé che ciascuno di questi tre soggetti, per il diverso ruolo che svolgono nell’ambito del mercato, esercitano ed esprimono ruoli per bisogni diversi. In sequenza, due sono anche il target del soggetto precedente. Esempio: il trade, con l’acquisto dei campi, è il target-cliente dell’industria e al tempo stesso il “fornitore“ del consumatore finale. Ovviamente anche la produzione dell’industria ha come riferimento ultimo il giocatore, ma vi arriva attraverso un’intermediazione. Pensiamo dunque che sia utile partire dal centro padel per condividere quanto abbiamo osservato e compreso relativamente al marketing e ai soggetti, sia per

Giocatori in campo nel Padel Resort a Como

alcune caratteristiche intrinseche che per le implicazioni che ne derivano. Ne citiamo alcune:

• non vende solo lo slot dei campi, ma anche molti altri servizi;

• è il frutto di iniziative imprenditoriali promosse da profili professionali diversi (maestri di tennis, ex calciatori, gestori di centri sportivi, etc), con esperienze di cultura imprenditoriale eterogenee;

• è spesso piccolo e quindi a conduzione famigliare;

• la dimensione media esclude di considerare, all’interno del team, una figura di marketing (difficilmente sostenibile dal conto economico).

In sintesi, laddove il prodotto da offrire è più articolato da definire nei bisogni del consumatore-giocatore, manca la figura chiave legata al marketing perché forse non se ne percepisce la necessità. E certamente perché non è sostenibile economicamente.

Prendendo in considerazione i centri focalizzati solo sul padel, si possono rilevare alcune specifiche criticità:

• la dimensione, perché come detto parliamo soprattutto di piccoli centri e quindi con uno sbilanciamento tra ricavi e costi fissi;

• un numero di campi coperti spesso non sufficiente;

• il costo degli slot per i campi, ancora piuttosto alto rispetto al benchmark di riferimento più immediato, ovvero la Spagna;

• la difficoltà nello sfruttare l’economia di scala del grande centro, se non in qualche sporadico caso, per abbattere il prezzo dei campi;

• l’assenza di vere e proprie politiche commerciali.

Dagli imprenditori sarebbe facile prevedere alcune reazioni: “Avete idea del nostro capitale investito? Dei costi di gestione? Del commercialista che ci ha fissato l’improrogabile e fantomatico break even point?”. Lungi dal voler ritagliarci un ruolo da Cassandre, cerchiamo solo di fare il nostro mestiere: a mettere in campo il prezzo non è la preveggenza di O&B, ma il marketing. Da qui si può evincere che quando la competizione cresce (in orizzontale) in un mercato flat, la variabile prezzo accresce di importanza.

Un’altra criticità riscontrata riguarda il concetto di “plus” all’interno dei centri: spesso molti gestori sembrano confondere dei servizi “premium” con quanto dovrebbe essere semplicemente lo standard (esempi: erogazione adeguata di

acqua calda e spogliatoi accoglienti), con conseguente giustificazione di prezzi maggiori rispetto alla media. In questo mondo affollato di idee, ci sembra necessario che il trade approfondisca dei concetti essenziali di marketing e cosa può essere realmente distintivo di un centro.

L’INSEGNAMENTO COME SERVIZIO FONDAMENTALE

Possiamo distinguere a monte i servizi che bisogna offrire a completamento del prodotto, tra quelli attinenti alla mera pratica sportiva e quelli accessori legati all’offerta del centro. Il più importante di tutti, che dovrebbe essere inserito di default all’interno della proposta di un club, è l’insegnamento. Osservando alcuni centri, notiamo che solo pochi riversano una quantità ideale di risorse verso la scuola. Tutti offrono delle ore di lezione, ma una scuola strutturata è una cosa ben diversa. Come ci sottolinea Ariel Mogni (al quale proprio su Padelbiz n.6/2024 abbiamo dedicato un articolo), responsabile di più centri in Toscana e che lui stesso, con la grande esperienza maturata in Argentina ed estesa in Spagna, ha ora raccolto la soddisfazione di formare giocatori che oggi fanno parte della nazionale italiana.

“La scuola deve essere il fulcro del centro, strutturata per più livelli: di apprendimento, di fasce di età e genere, con un focus particolare al settore giovanile”

Ariel Mogni, coach Premier Padel e direttore tecnico Centro Padel Firenze

Lo stesso Gustavo Spector, che ha fortemente concorso all’affermazione del padel in Italia, ha creato una rete di centri di insegnamento in club sparsi per l’Italia. Vediamo, invece, centri di dimensione ideali per creare delle accademie offrire prevalentemente lezioni individuali. Ben più costose e con il limite di riuscire a coinvolgere un numero esiguo di giocatori. Un altro aspetto chiave è la creazione di squadre di più fasce e livelli per svilupparne il confronto agonistico, in modo da contribuire anche allo sviluppo del calendario FITP o di altre organizzazioni minori, fondamentale per alzare il livello del confronto amatoriale.

O&B Padel è un osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati su mercati nazionali e internazionali, si occupa di definire bacini di attrazione per centri e accademie e propone stime di mercato e business plan dedicati. Chi volesse approfondire il nostro lavoro, può contattarci all'indirizzo mail: arosate@yahoo.com

IL BUSINESS

AL CENTRO DI TUTTO

Il Padel World Summit 2025 si è spostato a Barcellona con una formula chiara e vincente. L’evento, esclusivamente b2b, è stata l’occasione per allargare il proprio network e dare spazio alle ultime innovazioni

di Daniele Pansardi

La seconda edizione del Padel World Summit ha trovato una sua nuova casa a Barcellona, dopo l'esordio di un anno fa a Malaga. Alla Gran Via della Fira de Barcelona, l'evento organizzato da Fira e Cluster internazionale di padel è riuscito ad affermarsi come un solido punto di riferimento per i professionisti del settore padel. Il Summit è stata una manifestazione esclusivamente b2b, che ha saputo intercettare e connettere il tessuto produttivo e industriale legato alla pala y bola ed è stata capace di accogliere 6.062 partecipanti, tra cui anche una rappresentanza della redazione di Padelbiz

Nel corso di tre giornate ricche di attività, il summit ha riunito 120 aziende espositrici provenienti da 22 Paesi e ha ospitato 100 relatori nei diversi programmi. Il 40% dei partecipanti è arrivato dall’estero, rappresentando oltre 80 Paesi, tra cui spiccano Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Italia, Germania e Stati Uniti. Non è un caso, del resto, che sia stata sottolineata da molti anche una dimensione meno ispanocentrica della manifestazione che, seppur ancorata alle forti tradizione ed eredità locali, ha dimostrato di poter accrescere il proprio pedigree internazionale e non avere solo un carattere regionale. In un contesto del genere, in ogni caso, a far la differenza è spesso la qualità e non la quantità: il sentiment comune fra imprenditori e operatori è stato positivo, con il Foro Investitori & Business che ha facilitato oltre 275 incontri commerciali e la possibilità di estendere il proprio network a nuove platee. Un evento che, considerando le varie prospettive di crescita nei vari Paesi, sembra avere ancora notevoli margini di espansione.

"La nostra decisione di organizzare il PWS a Barcellona si è rivelata un successo", ha dichiarato Alex Ponseti, direttore dell'evento. "Questa edizione rappresenta un salto di qualità sia nell’offerta commerciale che nel programma congressuale, tracciando la roadmap per il presente e il futuro del nostro sport. L'obiettivo di

I NUMERI

6.062 PARTECIPANTI

20 START-UP

di cui

quest'anno era quello di crescere sul versante internazionale, per aiutare tutti i marchi a trovare nuovi distributori. Solo il primo giorno abbiamo avuto partecipanti da 90 Paesi, con un numero di Nazioni superiore alle Federazioni, il che significa che c'è molta voglia di fare".

"Siamo entusiasti del successo di un’edizione che ha suscitato grande interesse tra i professionisti a livello mondiale", ha aggiunto Mireia Álvarez, presidente del Cluster del padel e del comitato consultivo dell’evento. "La crescita di questo sport sembra non avere limiti e offre innumerevoli opportunità di mercato. Questo non è solo uno sport di successo, ma anche un asset economico con un potenziale enorme".

"Questa edizione rappresenta un salto di qualità sia nell’offerta commerciale che nel programma congressuale, tracciando la roadmap per il presente e il futuro del nostro sport"

Alex Ponseti, direttore del Padel World Summit

Il Padel World Summit includeva anche otto campi dimostrativi allestiti nel Padiglione 6, che hanno ospitato attività e presentazioni dinamiche da parte dei brand. Tra i marchi protagonisti da segnalare Babolat (che ha celebrato il suo 150º anniversario), AFP, Greenset, Euronix, Padel Nuestro, HEAD, Joma, Munich e Playtomic.

Uno degli eventi cardini del PWS, la Padel Global Conference, ha accolto figure di spicco del settore come Fernando Belasteguín, Fabio Zecchini (Weebora), Gabriel Krieb (founder e presidente di Taktika Equity), Michael Gradon (co-founder e ceo di Game4Padel), Pablo Carro (co-founder e cco di Playtomic), Sergio Lewin (ma-

DELL'EVENTO

40% INTERNAZIONALI

275 INCONTRI COMMERICIALI

120+ ESPOSITORI

50+ SPEAKER

naging director dell'Hexagon Cup), Sebastian Gordon (founder di Rocket Padel), Bojana Jovanovic, giocatrice e content creator e Ana Gómez, marketing director di All For Padel.

Nel corso dei panel, alcuni degli argomenti trattati sono state le possibili strategie di successo nella gestione dei club, il futuro degli investimenti nel settore e i prossimi passi per rendere questo sport un fenomeno ancora più globale. In anteprima, inoltre, Playtomic ha presentato il suo nuovo Global Padel Report, con i relativi aggiornamenti sulla padel industry, di cui parliamo diffusamente su questo numero di Padelbiz alle pagine 10-11.

LE TAVOLE ROTONDE DELLA GLOBAL CONFERENCE

• Babolat: 150 anni di gioventù, passione e innovazione.

• Dai club alle community: sbloccare il potere dell’appartenenza per stimolare la crescita e la fidelizzazione all’interno dei club.

• Next stop: globalità. Portare il padel a livello globale. Cosa serve per avere successo nelle regioni emergenti.

• Il padel con vista: trasformare i club in destinazioni di viaggio, con passione e obiettivi concreti.

• Alimentare la base: stimolare la crescita dal basso attraverso investimenti intelligenti.

• Oltre la linea di fondo: valorizzare l’eredità degli sport di racchetta per il prossimo capitolo del padel.

• Dirigere il gioco: come le Federazioni possono guidare l’evoluzione del padel a livello globale.

• Andare oltre i confini: espandere il circuito professionistico per liberare tutto il potenziale del padel.

• Allenare il futuro: sviluppare le accademie che guideranno il successo a lungo termine del gioco.

• Guardare al passato per andare avanti: come la storia del padel può plasmare il suo futuro.

• Perché gli sponsor hanno il potere di trasformare questo sport.

• Global Padel Report: usare i dati per prendere decisioni più intelligenti e strategie più efficaci.

L’Innovation Arena ha accolto invece 20 startup che hanno presentato le loro soluzioni innovative in tutti i settori: dalle nuove tecnologie per migliorare allenamenti e prestazioni; software per la gestione dei club; gamification, match tracking e coinvolgimento del pubblico; materiali per i campi all'avanguardia; piattaforme per prenotazioni di varie attività, organizzazione di tornei con feature avanzate e risultati in tempo reale.

Il Padel World Summit tornerà dal 26 al 28 maggio 2026 alla Fira de Barcelona.

Fernando Belasteguín EX NUMERO 1 AL MONDO
Bojana Jovanovic GIOCATRICE E CONTENT CREATOR
Pablo Carro CO-FONDATORE E CCO DI PLAYTOMIC
Sebastian Gordon DIRETTORE COMMERCIALE DI ROCKET PADEL
Gabriel Krieb FONDATORE E PRESIDENTE DI TAKTIKA EQUITY
Ana Gómez MARKETING DIRECTOR DI ALL FOR PADEL
Michael Gradon CO-FONDATORE E CEO DI GAME4PADEL LTD
Fabio Zecchini FONDATORE E CEO DI WEEBORA
ALCUNI DEI PROTAGONISTI DELLA PADEL GLOBAL CONFERENCE
L'Area Expo

ITALY MAJOR:

UN PASSO ALLA VOLTA

Alla quarta edizione, il torneo del Foro Italico conferma il suo fascino ma anche alcuni problemi con calendario e condizioni di gioco.

Cosa riserverà il futuro?

di Gabriele Marini

Anche quest’anno l’appuntamento italiano più importante del padel mondiale ha rispettato le attese, con un bilancio che può ritenersi più che soddisfacente nonostante alcuni punti da migliorare. La quarta edizione del BNL Italy Major di Roma, nella suggestiva location del Foro Italico, si conferma come uno degli eventi preferiti dai giocatori, che hanno dato spettacolo nonostante condizioni di gioco molto diverse e in certi casi quasi estreme. Il torneo infatti si è svolto ancora una volta in una settimana torrida, con il termometro che ha superato ampiamente i 30 gradi rendendo quasi impossibile giocare sotto il sole battente del pomeriggio, così come nei campi torridi del secondo turno della mattina. Di contro chi ha giocato principalmente la sera si è ritrovato in condizioni piuttosto lente, che hanno favorito scambi lunghi e un padel diametralmente opposto da quello diurno.

Lo spettacolo in campo è stato di altissimo livello, con non poche sorprese sia in campo maschile che in quello femminile. Tra gli uomini si confermano campioni Chingotto e Gálan (con l’argentino autore di un torneo al limite della perfezione) battendo in finale dopo quasi un anno Arturo Coello e Agustin Tapia. Tra le sorprese vanno sottolineate le prestazioni di Javi Leal e Francisco Guerrero, i due giovani spagnoli classe 2003 capaci di cedere solo nel terzo set della semifinale contro i numeri uno al mondo, mentre Paquito Navarro ha mantenuto il suo status di giocatore più amato dal pubblico, osannato a suon di cori da tutto il Centrale. In campo femminile hanno dominato Delfi Brea e la romana d’adozione Gemma Triay, che hanno battuto nuovamente in finale Ari e Paula al termine di un torneo dove non hanno mai dato l’impressione di poter perdere. Una battaglia che fino a fine stagione terrà tutti con il fiato sospeso per capire chi si prenderà il primato del ranking.

Menzione d’onore per la wild card offerta a Sara Errani. La pluri campionessa di tennis ha affrontato un match essenziale quanto efficace in coppia con la giovane di belle speranze Giulia dal Pozzo, dimostrandosi una giocatrice solida e molto

più che una trovata pubblicitaria. Il torneo si è svolto senza intoppi (cosa non da poco visti gli ultimi problemi in Sud America) con una partecipazione di pubblico stimata in oltre 33.000 persone e un’area dedicata agli sponsor veramente ben organizzata, nei quali i giocatori si sono prestati a incontri con il pubblico, foto e autografi. Nota di merito alla gestione del flusso di persone nella giornata di sabato, quando il Foro Italico è stato attraversato dagli oltre 80.000 partecipanti al concerto di Ed Sheeran tenutosi nell’adiacente stadio Olimpico senza particolari difficoltà, grazie a una perfetta divisione degli ingressi per l’impressionante numero di spettatori presenti.

Il Major di Roma è stato certamente un successo di spettacolo e di pubblico, riflettendo in pieno lo stato attuale del principale circuito professionale, un movimento in espansione che si sta evolvendo da sport di nicchia a evento globale e che a ogni tappa prova a risolvere le problematiche che tutte le cose nuove inevitabilmente portano con sé. Per diventare sport olimpico e internazionalizzarsi definitivamente però occorre prestare attenzione a tutti quei dettagli che fanno la differenza, a partire dal garantire a pubblico e giocatori le migliori condizioni possibili.

Giocare alle 16 sotto il sole battente penalizza lo spettacolo e tiene distante i tifosi, così come scegliere prezzi decisamente troppo alti (anche oltre 200€ per una giornata di semifinali) per uno sport a forte vocazione popolare e le interminabili file ai punti ristoro, numericamente insufficienti per i tanti in continua ricerca di refrigerio.

Di contro lo show offerto soprattutto nelle sessioni serali è stato davvero eccellente. Partite tiratissime e giocatori sempre più a loro agio nel ruolo di star hanno favorito la partecipazione di un pubblico a volte indisciplinato, ma certamente appassionato. Buona anche la copertura mediatica con tanta TV e stampa specializzata presente per l’intera settimana, e in generale un clima che lascia ben sperare per il futuro, a patto di imparare dagli errori per crescere ancora.

Le coppie vincitrici del Major di Roma: Ale Galán/Federico Chingotto e Gemma Triay/Delfi Brea

SICILIA PADEL TOUR:

DARE SPAZIO ALLA PASSIONE

I 500 partecipanti della terza edizione hanno confermato il successo di un format ormai ben consolidato, che è pronto a diventare un franchising. Ne parliamo con Francesco Russo, fondatore del circuito di Daniele Pansardi

Gli amatori rappresentano il carburante di qualsiasi movimento sportivo. Il loro contributo mantiene viva la fiamma di una passione collettiva, ne alimenta la base e ne sostiene lo sviluppo. Meritano dunque le migliori piattaforme possibili per esprimere il proprio amore verso il gioco e, perché no, sfogare in campo quel sano furore agonistico che a vari livelli è nascosto in ciascuno di loro. In questo senso, nel panorama del padel italiano i circuiti amatoriali rivestono un

L'intervista

Francesco Russo

FONDATORE SICILIA PADEL TOUR

Com’è andata la terza edizione?

Rispetto all’anno scorso ci sono state solo conferme e miglioramenti. I partecipanti sono stati quasi 500, con un livello tecnico più alto rispetto all’anno scorso. Lo abbiamo visto anche nel Master finale, con partite molto tirate ed equilibrate. Abbiamo avuto partner nazionali e internazionali e siamo riusciti ad alzare anche il livello dell’impatto mediatico.

Quali sono le maggiori difficoltà nell’organizzare un evento del genere?

La prima difficoltà è quella logistica, perché siamo in Sicilia è tutto diventa più complicato quando bisogna mettere insieme degli sponsor per un evento sportivo. Per non parlare poi di organizzare gli spostamenti tra i nove capoluoghi, considerando i soggiorni per le trasferte più lunghe. Riusciamo comunque a gestire tutto al meglio. A livello puramente padelistico, è necessaria un’ottima conoscenza dello sport, dei meccanismi legati agli enti di promozione sportiva e delle assicurazioni, in modo da tutelarsi da eventuali danni e incidenti.

Avete ricevuto feedback dai giocatori e dai circoli coinvolti?

Dai giocatori abbiamo accolto la loro richiesta di giocare due set a 4 nei gironi, e non uno a 6. Tra i circoli c’è stata grande soddisfazione e continuano ad arrivare altre richieste per ospitare nuove tappe. Al momento però ci concen-

Durante la terza edizione, il Sicilia Padel Tour ha devoluto una parte degli incassi all’associazione Musetti Randagi, la cui missione principale è aiutare gli animali abbandonati o in difficoltà, garantendo loro cure, assistenza e la possibilità di trovare una famiglia.

ruolo sempre più importante. Uno degli esempi di maggior successo in questi anni è il Sicilia Padel Tour, che con il Master finale al Mangia’s di Sciacca (AG) ha chiuso a luglio la sua terza edizione dopo nove tappe tra le province sicule, confermandosi come una delle organizzazioni più efficienti e apprezzate nel settore. Ne abbiamo parlato con Francesco Russo, ideatore del Tour e a capo di uno staff composto da circa 10 persone, che dal 2026 esporterà il format anche in altre regioni.

triamo su un solo centro per ciascuna città coinvolta, cercando di investire al meglio le nostre risorse in marketing e pubblicità. Si è creata una piccola competizione che per noi comunque può essere solo positiva.

Il Sicilia Padel Tour si è rivelato un successo concreto per il movimento amatoriale dell’isola. Quando hai capito che tutto stava iniziando a funzionare davvero? Ci ho sempre creduto fin dal 2017, da quando ho iniziato a creare il brand. La pandemia ci ha un po’ rallentato, ma con l’edizione dello scorso anno ho capito che poteva diventare davvero qualcosa di importante e che avremmo creato un network molto interessante.

Il format ora si allargherà anche ad altre regioni.

Il discorso relativo al franchising è ormai ben avviato. Dal prossimo anno dovrebbero partire Lazio Padel Tour e Sardegna Padel Tour, ma lo sapremo con assoluta certezza a ottobre. Sarà disputato in concomitanza con tour siciliano. Cercheremo di trasmettere ai franchise manager il nostro knowhow, daremo l’assistenza necessaria e trasmetteremo le nostre strategie di marketing per avere coerenza totale su tutti gli aspetti.

Quest’anno il testimonial di punta del Sicilia Padel Tour è stato Gianluca Basile. Come si è inserito nel vostro progetto?

Gianluca è una persona squisita, è stato un piacere conoscerlo meglio. Ha partecipato attivamente a due tappe, a Catania e Messina, ma in entrambi i casi ha perso in finale, quindi non è riuscito a qualificarsi al Master. È stato molto attivo sui social e ci ha dato grande disponibilità.

Quali sponsor vi hanno sostenuto in quest’edizione?

Tra i più importanti vorrei citare Mangia’s, Acqua & Sapone, Decathlon, Randstad, Wansport, Aeroporto di Catania, Aeroporto di Comiso, Racquet Trend, Arancia Rosaria e Mario Orlando.

Cosa c’è nel futuro di Sicilia Padel Tour?

Credo che l’organizzazione attuale sia l’ideale per portare avanti le nostre idee, anche se siamo sempre aperti alla possibilità di fare più tappe. Stiamo valutando se inserire il Tour all’interno del TPRA, che farebbe aumentare il livello agonistico degli incontri e consentirebbe agli amatori di scalare anche la classifica FITP.

Samuele Aretino e Walter Scarpello, vincitori del Master maschile
Chiara Grillo e Veronica Szima, vincitrici del Master femminile

IL CAMPUS CHE ACCENDE I SOGNI DEI CAMPIONI DI DOMANI

Dal 20 al 26 luglio al Munay Padel Club di Viladecans con Juan Lebrón. Allenamenti mirati, spirito di squadra, crescita personale e tanto divertimento di Manuela Barbieri

Sognare in grande si può, con impegno, dedizione e un pizzico di ambizione. È questo lo spirito che ha animato il Campus Junior Juan Lebrón, andato in scena dal 20 al 26 luglio presso il Munay Padel Club di Viladecans, a pochi minuti da Barcellona, in Spagna. Un’esperienza formativa intensa e memorabile che ha visto protagonisti una quarantina di giovani atleti tra i 9 e i 17 anni che per una settimana hanno vissuto e si sono allenati come veri atleti professionisti.

Il campus, rivolto a bambini e ragazzi di livello intermedio-avanzato, è rientrato anche tra le proposte selezionate della piattaforma digitale Weebora, punto di riferimento per chi cerca clinic, esperienze sportive e viaggi dedicati al padel. Sotto la guida esperta di oltre 10 coach professionisti, i partecipanti hanno potuto affinare tecnica e strategia per elevare il proprio livello di gioco. Ma il vero valore aggiunto è stata la presenza straordinaria dell'ex numero 1 al mondo - Juan Lebrón - che sul campo ha condiviso il proprio metodo e la propria visione di gioco.

Il Juan Lebrón Campus è un concetto di training camp unico, ideato e gestito direttamente da El Lobo insieme al suo team di coach professionisti. Innovativo ed esclusivo, nasce dalla volontà del campione spagnolo di condividere con gli appassionati di tutto il mondo la propria esperienza di gioco, il proprio percorso professionale e il suo legame profondo con il padel.

El Lobo ha sviluppato un metodo di allenamento innovativo fondato su quattro pilastri fondamenti:

1. creazione: l’arte di dare forma a un nuovo tipo di padel

2. transizione: l’abilità di passare dalla difesa all’attacco con fluidità e precisione

3. immaginazione: una visione creativa che trasforma il gioco

4. finalizzazione: potenza e precisione in ogni punto

UN CAMP RESIDENZIALE ALL-INCLUSIVE

I partecipanti al Campus Junior Juan Lebrón hanno alloggiato presso un hotel a 4 stelle situato in posizione strategica rispetto al Munay Padel Club. Il soggiorno, in formula pensione completa, ha incluso anche tutti i trasporti via terra, dal pick-up in aeroporto fino ai trasferimenti giornalieri, oltre all’assistenza 24 ore su 24 di un team di accompagnatori dedicati. A ogni partecipante è stato inoltre consegnato un kit Babolat personalizzato, comprensivo di pala e abbigliamento tecnico, tra cui cappellino, polo e pantaloncini.

OLTRE IL PADEL: ESPERIENZE, SCOPERTA E CONDIVISIONE

Il programma del campus non si è limitato solo agli allenamenti. A scandire e ad animare la settimana ci sono stati anche momenti di svago e socialità: l’accesso alla piscina privata del club, attività ludiche di gruppo, un’escursione tra i luoghi simbolo di Barcellona e una grande festa finale.

Ogni giorno, dalle 9 del mattino alle 17 del pomeriggio, i giovani atleti si sono immersi in un’intensa routine di allenamento guidata dagli allenatori professionisti del team di Juan Lebrón. Un mix di creatività, precisione e gameplay dinamico. Le giornate erano scandite da sessioni tecniche, tattiche e fisiche progettate appositamente dal team Lebrón. Il programma settimanale prevedeva:

• 7 sessioni di allenamento ad alta intensità sul campo

• 4 sessioni di preparazione fisica finalizzate ad aumentare forza, resistenza e coordinazione

• 2 sessioni di video analisi per studiare i movimenti e migliorare la consapevolezza di gioco

• 1 masterclass sulla nutrizione sportiva

• 1 torneo interno, occasione ideale per mettere in pratica quanto appreso durante il camp

JUAN LEBRÓN CAMPUS

“IL PADEL UNISCE, IL VIAGGIO CREA LEGAMI”

World Padel Travel nasce nel 2023 dall’intuizione di Laura Pareschi, che ha trasformato la propria passione per lo sport in experience uniche. Grazie a collaborazioni con resort internazionali, ambassador di rilievo e Weebora come tour operator, il progetto offre clinic personalizzate ed esclusive in location esotiche di Davide L. Bertagna

Tutto è cominciato con una semplice domanda, durante una lezione in campo: “Perché non organizziamo un viaggio a tema padel?”. Da lì, in pochi mesi, è nato World Padel Travel, progetto capace di trasformare una passione sportiva in un’esperienza unica, coinvolgente e sempre più strutturata. Laura Pareschi è l’ideatrice e l’anima di un format in grado di unire sport, turismo e relazioni autentiche e che oggi rappresenta una nuova frontiera per chi, nel settore padel, cerca opportunità di networking, visibilità e posizionamento.

L'intervista

Laura, ci racconti come e quando è nata l’idea di World Padel Travel? Quale esigenza di mercato volevate intercettare?

World Padel Travel nasce nel marzo 2023, quasi per caso… o forse per destino. Durante una lezione di padel, chiacchierando con il maestro, lui mi chiede: "Laura, ma perché non organizziamo un viaggio a tema padel?". Da quella semplice domanda è iniziato tutto e nel giro di due mesi siamo partiti in 32 persone per Sharm El Sheikh. Un’esperienza indimenticabile, dove ho visto con i miei occhi quanto l’unione tra sport, viaggio e condivisione potesse creare qualcosa di magico. È stato in quel momento che ho capito di avere tra le mani un’idea potente e un’energia da seguire. Ho creato un format che mancava in Italia: vacanze vere, in posti da sogno, dove si gioca a padel, si esplora il mondo e si creano legami autentici. Perché oggi le persone non cercano solo una meta, ma un’esperienza che le faccia sentire parte di qualcosa. Così è iniziata questa avventura, che oggi è diventata una community di viaggiatori appassionati, padelisti e sognatori. E siamo solo all’inizio.

Qual è stato il tuo percorso professionale e sportivo prima di fondare WPT? Hai avuto partner che ti hanno supportato in questa nuova avventura? Sono un’agente di viaggio da oltre 17 anni. Ho lavorato in diverse agenzie, occu-

A supportare questa crescita c’è un team di ambassador, guidato da Emiliano Carchia, e di maestri come Alvin Shehu e Andrea Fierro. Inoltre, la collaborazione con Weebora, tour operator specializzato in clinic e vacanze padel internazionali, ha permesso di ampliare l’offerta con proposte personalizzate e clinic in accademie di alto livello, rendendo World Padel Travel un punto di riferimento per chi cerca esperienze esclusive. Un’idea semplice, ma vincente, che ha già catturato l’interesse di resort internazionali, ambassador e brand.

pandomi sia di incoming che di viaggi su misura verso mete esotiche, un mondo che mi ha sempre affascinato. Prima ancora del padel, però, la mia vita era la pallavolo: ho giocato per 20 anni, finché ho deciso di appendere le ginocchiere al chiodo. Nel 2020 ho scoperto il padel ed è stato amore a prima vista. WPT è nato quasi in punta di piedi, da un’idea mia, senza partner né investitori. Ma oggi, osservando la crescita del progetto, alcune aziende hanno iniziato a cercarci per collaborazioni. È bellissimo vedere che quello che era un sogno personale sta diventando un progetto riconosciuto, condiviso e sempre più solido.

Quali ritieni siano oggi i principali punti di forza di World Padel Travel in un mercato in rapida espansione? Con quanti resort e centri sportivi collaborate attualmente e in quali Paesi?

Il vero punto di forza di World Padel Travel è l’esperienza unica e inimitabile che offriamo. I nostri viaggi non sono semplici vacanze con qualche partita: sono emozioni forti, curate in ogni dettaglio. Portiamo con noi influencer, maestri di altissimo livello e un videomaker che immortala ogni istante… ma dietro le quinte c’è un’organizzazione maniacale: dalle lezioni al torneo, fino alla serata finale con premiazioni. Ogni viaggio è diverso, ogni volta inseriamo qualcosa di nuovo che faccia divertire, sorprendere o addirittura commuovere. Perché il nostro obiettivo è lasciare un ricordo indelebile nel cuore di chi parte con noi. Collaboriamo con resort e centri sportivi in tutto il mondo, soprattutto in destinazioni esotiche come Maldive, Mauritius, Kenya, Madagascar, Egitto, Caraibi. Ogni luogo scelto con cura, perché sia perfetto per giocare, esplorare e vivere un’esperienza che vada oltre la vacanza.

Avete scelto di affidarvi a degli ambassador: quale è il loro ruolo nella vostra strategia di comunicazione e brand awareness?

Abbiamo scelto di collaborare con figure di riferimento nel panorama padelistico italiano, a partire da Emiliano Carchia, il top influencer del settore, che ci affianca in ogni viaggio. Insieme a lui abbiamo costruito una strategia di comunicazione mirata per raccontare in modo autentico e coinvolgente l’esperienza unica dei nostri viaggi padel. Accanto a Emiliano, fanno parte del nostro team anche maestri di altissimo livello come Alvin Shehu e Andrea Fierro, che garantiscono un’offerta tecnica di qualità e un valore aggiunto per tutti i partecipanti.

Ci puoi raccontare cosa vi ha portato a scegliere Weboora come partner e in che modo questa collaborazione sta contribuendo alla crescita del progetto?

Weebora è un tour operator specializzato in clinic e vacanze padel, con una forte presenza sul mercato internazionale. La scelta di collaborare nasce dalla volontà di unire la loro struttura e competenza organizzativa con la mia esperienza diretta come agente di viaggio. Grazie a questa sinergia, siamo in grado di creare proposte altamente personalizzate, cucite su misura per ogni gruppo. È anche grazie al supporto di Weebora che il progetto World Padel Travel sta crescendo rapidamente, ampliando l’offerta di clinic in accademie di alto livello in tutto il mondo.

Per le aziende interessate a sponsorizzarvi quali vantaggi offre oggi World Padel Travel in termini di visibilità, network e ritorno sull’investimento?

World Padel Travel rappresenta un progetto esclusivo e innovativo: siamo stati i primi in Italia a proporre un format che unisce sport, viaggio ed esperienze personalizzate. Collaborare con noi significa accedere a un posizionamento distintivo, con un’elevata visibilità all’interno di una community selezionata e in continua crescita. Ogni viaggio crea un contesto unico di networking tra persone con profili professionali di alto livello: imprenditori, manager, sportivi, professionisti. Per le aziende partner, questo si traduce in reali opportunità di connessione, brand exposure qualificata e un ritorno sull’investimento concreto e misurabile.

Quali dinamiche si vengono a creare in questi viaggi? Ci racconti qualche aneddoto accaduto negli ultimi appuntamenti firmati World Padel Travel?

Nei nostri viaggi succede qualcosa di magico: persone che partono come perfetti sconosciuti tornano a casa con nuove amicizie, ricordi indelebili… e a volte anche con l’amore. In uno dei nostri viaggi è nata una coppia, ma per privacy non potrò dire altro! Ancora oggi, a distanza di tempo dal viaggio si organizzano cene, partite e vacanze insieme. Il padel unisce, il viaggio crea legami, e quando li metti insieme, nasce qualcosa di unico e indimenticabile.

Da sinistra il maestro Alvin Shehu, Laura Pareschi
ed Emiliano Carchia, influencer e ambassador del progetto World Padel Travel

GESTIRE LA TRANSIZIONE DAL TENNIS AL PADEL

Un argomento che non smette mai di essere attuale. Tre differenze fondamentali che un maestro deve correggere il prima possibile con gli allievi di Andrea Fierro

Il padel e il tennis condividono molte caratteristiche che li rendono simili, ma come sappiamo sono solo lontani cugini e non, come molti credono, fratelli gemelli. Più un maestro di padel insegna la disciplina, più si renderà conto di quante differenze tecniche e tattiche ci siano. Con questa rubrica, voglio mettere in luce solo tre delle tantissime differenze tra i due sport e capire come queste possono e devono influenzare il metodo di insegnamento.

CONTROLLO: correggete l’ampiezza dei movimenti dei colpi Sia il padel che il tennis richiedono grande controllo e coordinazione dei movimenti, ma l’ampiezza dei colpi deve adeguarsi alle dimensioni ridotte del campo da padel. La primissima qualità da sviluppare in un giocatore è infatti il controllo, ovvero la capacità di gestire la palla mantenendo precisione e stabilità nei colpi nelle varie fasi di gioco durante la costruzione del punto. Per fare questo, è necessario ridurre al minimo i movimenti non necessari (e quindi il timing), che se troppo ampi genererebbero forza all’impatto con la palla e quindi perdita di controllo. Grandi movimenti circolari per effettuare il diritto e il rovescio o l’uso eccessivo del polso sulla volée possono essere controproducenti, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento. Il maestro deve far eseguire, soprattutto con i giocatori meno esperti, molti esercizi che richiedano più controllo che forza, come per esempio il palleggio contro la parete di fondo, stando con i piedi vicino alla riga del servizio o il palleggio con un compagno all’interno di uno spazio più ridotto rispetto a tutto il campo (es: due passi davanti alla riga del servizio).

DIREZIONE E PROFONDITÀ:

la precisione è d’obbligo

Le capacità di dare direzione e profondità alla palla sono direttamente collegate al controllo. Queste due qualità svolgono un ruolo fondamentale a ogni livello di gioco, in quanto possono determinare in pochi centimetri la differenza fra un colpo difficile da difendere e uno molto semplice. Un esempio pratico sta nella gestione della fase offensiva nel padel. Quando

siete a rete, è consigliato posizionarsi spesso in direzione incrociata, perché avete la possibilità di giocare verso il doppio vetro, la grata, o semplicemente perché il rimbalzo a vetro è più complicato se incrociato.

Se ci pensate bene, tuttavia, quando effettuo una volée di diritto incrociata e questa rimbalza 20 cm più a destra o più a sinistra, la differenza per il mio avversario sarà enorme. Potrebbe essere la differenza tra una volée alla grata o al vetro laterale, tra un doppio vetro che apre o che chiude, tra una volée al centro o troppo vicina all’avversario, eccetera.

Nel tennis, con un campo molto più grande, un diritto incrociato nel raggio di 20 cm dalla riga laterale sarà sempre un ottimo colpo. A fare la differenza sarà la velocità e la costanza con la quale si è in grado di effettuarlo. Per sviluppare queste qualità, il maestro deve proporre qualche esercizio al cesto per iniziare con una palla prevedibile. Ma subito dopo, già dalla prima lezione, bisognerà far seguire tutto ciò da esercizi con “palla viva”, per potersi rendere subito conto se la precisione dei colpi sarà adeguata a una situazione di gioco realistica.

UTILIZZO DELLE PARETI: imparate a conviverci da subito

Molti giocatori si ostinano ancora a non capirne la vera utilità. Quando siete in fase difensiva, le pareti servono principalmente a darvi un po’ più di tempo per effettuare un colpo che altrimenti dovrebbe essere giocato in controbalzo oppure al volo da fondo campo. Quando siete in fase di attacco, le pareti servono per mettere in difficoltà il giocatore avversario, cercando angoli difficili da leggere o per avere più tempo per recuperare la posizione a rete dopo un colpo al volo da posizione piuttosto arretrata. Il maestro deve introdurre l’utilizzo delle pareti, almeno concettualmente, se non è possibile provando, dalla prima lezione. Il tennista, abituato a non poter far passare la palla altrimenti il punto è finito, ha spesso più difficoltà a modificare questo automatismo rispetto a un neofita degli sport di racchetta. Un consiglio semplice che potete dare ai vostri allievi è quello di lasciar andare la palla al vetro se il primo rimbalzo a terra è vicino o oltre la linea del servizio. Nelle prime fasi di apprendimento è più che sufficiente, e solo successivamente daremo consigli più specifici riguardo a forza, altezza ed effetto della palla, che modificano anche di molto questo riferimento.

In conclusione, il padel non può essere visto solo come il tennis con le pareti, perché seppur condividendo alcune basi motorie, richiedono approcci didattici ben distinti. Il maestro deve comprendere a pieno le logiche del gioco del padel e tenere conto che un giocatore con esperienza pregressa in sport di racchetta è sicuramente avvantaggiato per molti aspetti, ma non deve sottovalutare la memoria motoria e le abitudini di questi sport e di come possano influenzare l’apprendimento della corretta tecnica tra le pareti di vetro.

ANDREA FIERRO

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

VISTO
Sara Errani durante il primo turno dell'Italy Major a Roma, torneo a cui ha partecipato grazie a una wild card
Simone Cremona è uno dei giocatori italiani più vincenti in attività. Prima di dedicarsi al padel, è stato un seconda categoria nel tennis

LUNGA VITA ALLA ROUTINE!

Seguire delle abitudini precise può aiutare a creare una propria comfort zone prima, durante e dopo una partita di Marcello Ferrarini

Nel padel, come nel tennis, avere una propria routine precostituita riveste un elemento imprescindibile per poter preparare corpo e mente a sostenere performance di livello. Non a caso i professionisti degli sport di racchetta ricorrono a questi schemi abitudinari per trovare il proprio ritmo, avere buone capacità di concentrazione e abilità di autoanalisi prima, durante e dopo una partita. Strutturare un rituale può aiutare ad accrescere le competenze di gioco e performance sportive, massimizzando le possibilità di successo. Quando parliamo di routine non ci riferiamo esclusivamente a determinate azioni, bensì a tutto ciò che può essere ripetuto, individualmente o in coppia, che permette di star bene con noi stessi e mantenere una efficace relazione con il compagno di gioco. Ogni partita rappresenterà una sfida non solo con gli avversari, ma anche con noi stessi. Avere quindi una routine strutturata risulterà fondamentale in quanto aiuta a:

• gestire lo stress, perché rituali e proprie abitudini rassicurano i giocatori agevolando una propria forma di stabilità mentale;

• migliorare la concentrazione, ripetendo gli stessi movimenti prima e durante una partita è possibile concentrare l’attenzione sull’essenziale evitando distrazioni;

• preparare il corpo, dato che una buona routine fisica aiuta a scendere in campo già riscaldati e pronti ad affrontare le situazioni di gioco;

• aumentare la fiducia in sé stessi, seguendo una costante routine i giocatori creano un ambiente confortevole che aumenta la fiducia nelle loro capacità, migliorando anche il proprio linguaggio e comportamento non verbale.

PRIMA DI SCENDERE IN CAMPO

La preparazione pre-match, dunque, rappresenta un momento cruciale per approcciare al meglio l’incontro, che inizia ben prima di scendere sul rettangolo di gioco. Il warm-up costituisce il primo elemento di una routine sportiva, essenziale per evitare lesioni e preparare la muscolatura all’intensità dello sforzo intenso richiesto dalla partita, attraverso:

• una corsa leggera di 5-10 minuti che aiuta a regolare la temperatura corporea e la circolazione sanguigna;

• la mobilità articolare preventiva, con esercizi per gli arti superiori e inferiori che aumentano la gamma dinamica della flessibilità, riducendo nel contempo rischi di lesioni anche gravi;

Agustín Tapia

• lo stretching dinamico attivo, con affondi, sollevamenti e rotazioni, fondamentali nella preparazione muscolo-articolare senza ridurre la forza;

• gli esercizi di velocità ed esplosività, con brevi sprint e cambi repentini di direzione che preparano i riflessi e la reattività in campo.

Oltre all’aspetto fisico, anche il self-coaching svolge un ruolo chiave nella fase pre-match. Una preparazione mentale contribuirà a raggiungere una attivazione ideale e concentrazione ottimale:

• la visualizzazione di gesti tecnici e situazioni tattiche, prima della partita, aiuta la mente all’azione, contribuendo a limitare gli errori, a trovare spazio e a rubare tempo agli avversari, con fiducia ed efficacia percepita;

• la respirazione profonda controllata è efficace nella gestione dello stress prima di scendere in campo, in quanto rilassa i nervi e stabilizza la frequenza cardiaca, fornendo calma e concentrazione;

• l’autocritica positiva si concretizza in un atteggiamento mentale positivo, essenziale prima della partita, e utilizzare affermazioni positive come “Sono pronto”, “Sono mentalmente forte” o “Oggi giocherò il mio miglior padel”, rappresenta un mantra che aiuta a evitare dubbi e autosabotaggi.

IN CAMPO

Anche durante la partita, per gestire le emozioni e mantenere alta la concentrazione, è possibile ricorrere a rituali ben definiti e personali, per non perdere di vista focus e obiettivi. Soprattutto i momenti di non-gioco sono cruciali nel determinare la capacità di riprendersi da un punto perso o di rimanere concentrato dopo uno vinto. Un metodo valido è quello di stabilire una sequenza da adottare per riorientare l’attenzione sul “qui e ora” evitando distrazioni esterne, per esempio parlando con il compagno di squadra, guardando la propria immagine riflessa sui vetri, facendo rimbalzare la palla un esatto numero di volte prima di servire o aggiustandosi accuratamente il cordino della pala. Anche dopo un punto perso è facile farsi sopraffare dalla frustrazione. Gestire le emozioni imparando ad accettare rapidamente l’errore, concentrandosi da subito sul punto successivo, attraverso respiri profondi, lente camminate o visualizzando la strategia successiva è fondamentale per rimanere ancorati al match.

Anche gli stop tra un set e l’altro o i cambi di campo sono momenti strategici da sfruttare al meglio, idratandosi con acqua e sali minerali e alimentandosi con barrette energetiche o gel. In queste fasi cruciali di pause, occorre altresì impostare con il proprio coach o compagno una rapida valutazione del gioco e dell’andamento della partita, focalizzandosi principalmente su cosa sta andando bene e su cosa si può migliorare.

IL POST PARTITA

Infine, anche adottare una routine post-partita risulta favorevole per il recupero dal dispendio mentale e la rigenerazione dallo sforzo muscolare. Dopo un’attività di padel intenso, tutto il corpo ha bisogno di tornare gradualmente a uno stato di quiete. Durante la fase di cool-down, ascoltare musica o sentire il proprio respiro durante una corsetta leggera o stretching passivo facilita l’eliminazione delle tossine accumulate, riducendo la tensione muscolare e lo stato di emotività celebrale. Per concludere, anche la match analysis della partita terminata fa parte di una buona routine. È utile, quindi, prendersi il tempo necessario per riflettere prima singolarmente e poi insieme su ciò che è andato bene e sui punti da migliorare, appuntando sistematicamente il tutto su un diario scritto. Questa autovalutazione permetterà di adattare i prossimi allenamenti e di prepararsi al meglio per le ulteriori future sfide che attenderanno i giocatori dentro e fuori dal campo di padel.

MARCELLO FERRARINI

Sono Maestro Nazionale di Padel e Istruttore di Pickleball FITP e collaboro con club di padel tra Modena e Reggio Emilia. Ricopro l’incarico di Fi duciario Territoriale Padel nel Comitato Regionale Emilia Romagna. Ho la qualifica Instructor Professional PCR-Padel Coaches Registry, avendo conseguito l’International Padel Certification e frequentato clinic e corsi di formazione per l’insegnamento agonistico, over, under, fisico-motorio e mentale. Laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche, ho sviluppato Padel Player Program - ilpadel.org, un progetto didattico di programmazione strategica multilaterale e mental coaching in campo, nonché percorsi speciali rivolti a bambini e ragazzi DIR.

Da sinistra: Victoria Iglesias e Marina Guinart durante il P1 di Miami

pillole di padel e diritto

IL PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA

E L’INTERESSE PUBBLICO ALLA COPERTURA DI CAMPI

Una recente sentenza del Tar Lazio fa il punto sui presupposti per l'applicazione dell'art. 14 d.P.R. n 380/2001

di Andrea Farano, avvocato in Milano

Se mai qualcuno si chiedesse qual è il nemico numero uno dei circoli padelistici – soprattutto quelli di nuova realizzazione, o che magari hanno velleità di implementazione strutturale (tipicamente la copertura di campi nativi outdoor) – la risposta sarebbe davvero scontata: sono certamente i proprietari delle abitazioni confinanti con il plesso sportivo i principali antagonisti dei centri, nelle spesso aspre battaglie legali che si tengono dinnanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali. Non è un caso, quindi, la nostra attenzione è stata nuovamente catturata dalla vicenda che vede protagonista il Circolo Sportivo Prato del Mare, sito in Comune di Santa Marinella (RM), cittadina del litorale a nord della capitale; e, per l’ennesima volta, ci troviamo spettatori di una sconfitta giudiziale per club e pubblica amministrazione.

L’ANTEFATTO

Il contenzioso attiene alla realizzazione della copertura di tre campi padel, attraverso la posa di una tensostruttura plastica, con progetto approvato dal Comune di Santa Marinella sulla scorta di un articolato iter autorizzativo: in sintesi, trattasi delle delibere consiliari n. 30 del 26 luglio 2022, n. 31 del 15 settembre 2023, e n. 19 del 15 marzo 2024, recante approvazione della deroga in via prodromica rispetto al rilascio del permesso di costruire, come richiesto dall’art. 14 del d.P.R. n. 380 del 2001 (permesso di costruire “in deroga” quindi concesso al n. 2/2024 del 29 aprile 2024). Parte ricorrente - trattasi, nell’occasione, del Consorzio privato che raggruppa i proprietari delle abitazioni sorte nelle aree perimetrali all’impianto - nel lamentare innanzitutto le ricadute negative della modifica strutturale richiesta, denunciava quindi la complessiva illegittimità dell’operato del Comune, per avere questo, tra l’altro, deliberato con “grave deficit istruttorio e motivazionale” in relazione all’effettiva esistenza dell’“interesse pubblico” alla realizzazione del manufatto in contestazione. Secondo la tesi della ricorrente stessa, il Comune avrebbe comunque e in ogni caso approvato una “sorta di inammissibile e illecita deroga in bianco”, non essendo in alcun modo chiari né altrimenti desumibili a quale dei limiti indicati dalla legge la deroga dovesse essere riferita. In conclusione, si chiedeva che il Tar pronunciasse l’annullamento delle citate delibere, nonché degli atti e provvedimenti presupposti. A difesa del proprio operato, e a tutela dei propri interessi, si costituivano in causa il Comune di Santa Marinella e la società proprietaria del centro sportivo.

L’INTERESSE AD AGIRE E LE CONTESTAZIONI DEI RESIDENTI Innanzitutto, il Consorzio dei residenti ha pienamente giustificato la sua iniziativa in termini di interesse ad agire in giudizio. Premesso che tra gli obiettivi e i compiti statutari del Consorzio stesso vi è anche quello di “provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, pulizia, conservazione, nonché alla gestione delle opere e degli impianti a uso e godimento collettivo” (per ciò intendendosi il patrimonio comune costituito sostanzialmente da strade, aree verdi, fognature e illuminazione), la ricorrente ha evidenziato che la copertura dei campi avrebbe comportato un incremento dell’attrattività del circolo e, quindi, un conseguente (indebito) aumento dei costi di manutenzione del complesso abitativo. Tesi pienamente accolta dal Giudice, laddove ha stabilito che “le strutture in contestazione, anche e soprattutto in ragione delle relative dimensioni e, quindi, della capacità ricettiva di pubblico, determinano un potenziale aggravio del carico urbanistico della lottizzazione, in termini di incremento dell’utilizzo, nel corso di tutto l’anno solare, delle opere di urbanizzazione primaria del comprensorio, tra cui, innanzitutto, le strade e i parcheggi, con conseguente potenziale aumento delle relative spese di manutenzione”. Ciò premesso, con il primo motivo di gravame parte ricorrente ha censurato le delibere impugnate in quanto, come anticipato, viziate da gravi carenze valutative circa il preteso interesse pubblico richiesto dall’art. 14, comma 1, del d.P.R. n. 380 del 2001 per consentire la deroga agli strumenti urbanistici generali. A tale appunto si somma l’ulteriore profilo di doglianza dedotto nel terzo motivo di ricorso, attinente alla omessa individuazione - tanto nell’istanza di permesso di costruire in deroga, quanto nei provvedimenti contestati - dello specifico parametro di riferimento legale al quale la deroga debba imputarsi.

LA DECISIONE DEL TAR

Il Tar del Lazio, sezione seconda quater, nel dirimere la controversia sottopostagli ha accolto le tesi della ricorrente, per l’effetto annullando le delibere consiliari e il permesso di costruire in deroga oggetto di impugnativa. Con la sentenza n. 1712 del 27 gennaio 2025 il Tribunale amministrativo ha infatti considerato ampiamente condivisibili gli assunti dei cittadini residenti nei pressi del centro sportivo, valorizzando innanzitutto la sussistenza del loro interesse all’azione. Ciò detto il giudice - previamente richiamato il contenuto dell’art. 14 del d.P.R. n. 380/2001, laddove prevede che la deroga agli strumenti urbanistici possa riguardare esclusivamente “i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati di cui alle norme di attuazione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi, nonché le destinazioni d'uso ammissibili (…)” - ha precisato come all’ente locale sia in effetti riconosciuta la facoltà di assentire la realizzazione di un intervento edilizio in deroga agli strumenti urbanistici, ma a condizione che previamente vi sia “una valutazione discrezionale, di cui deve essere dato conto mediante la predisposizione di una congrua motivazione”, che individui l’esistenza di un “interesse pubblico (…) che possa dirsi prevalente non soltanto rispetto allo specifico assetto di interessi pubblici valutati ex ante dal pianificatore, in sede di predisposizione delle regole urbanistiche oggetto di deroga, ma anche rispetto alle posizioni di controinteresse, eventualmente sussistenti” (cfr. Tar Sicilia, Palermo, sez. II, 03.11.2022, n. 3096; Cass. pen., sez. III, n. 16591 del 2011). Il Giudice prosegue bacchettando l’operato del Comune convenuto in quanto, a suo dire, il contenuto delle delibere non consentirebbe appunto di individuare in alcun modo “quali siano le prescrizioni dettate in sede di pianificazione che vengono in rilievo (i.e., destinazione d’uso, limiti di densità edilizia, limiti di altezza e di distanza tra i fabbricati), e in quali termini esse siano derogate mediante la realizzazione dell’intervento”. Il conclamato difetto delibativo non sarebbe sanato nemmeno dal generico richiamo operato dall’ente circa la sostanziale prevalenza dell’interesse pubblico, che il Comune identifica nella messa a disposizione dei campi coperti per lo svolgimento di attività motoria in favore degli studenti locali. Sul punto il Tribunale si è limitato a osservare come al momento dell’adozione della (prima) delibera n. 30 del 2022 non erano stati stipulati né la convenzione tra le scuole, il Centro Sportivo Prato del Mare e il Comune di Santa Marinella (che risale al 30 settembre 2022), né, tanto meno, l’atto unilaterale d’obbligo del 29 ottobre 2024. Siamo certi che la vicenda non si sia ancora conclusa: come sempre Padelbiz informerà dell’evoluzione i suoi attenti lettori.

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