l’angolo del serra international
La chiave di successo del Serra: l’azione di Greg Schwietz
C
ari amici Serrani, poche volte nella vita di una persona si può dire onestamente di essere pienamente preparati per il futuro. Questo è stato il mio caso, nel momento in cui sono entrato nel mio anno come Presidente del Consiglio USA. Ero sicuro che ci sarebbero state tante sfide e delle problematiche impreviste. Eppure, dall’altra parte, ci sono sempre esperienze di vita che ci formano in modi unici, modi che si spera vadano a beneficio dell’organizzazione che si sceglie di servire, pronti ad affrontare le sfide del tempo. Il mio viaggio nel Serra è iniziato nel 1980 quando ho incontrato il mio primo Serrano, Francis Schaefer del Serra Club di Belleville, Illinois. Avevo solo 30 anni; Francis aveva 40 anni più di me. Eppure, anche nell’apparente distanza generazionale, ho capito subito che era un amico. Ci siamo incontrati mentre lavoravamo alla preparazione dei ritiri “Teens encounter Christ (tEC)”, che a quel tempo stavano vivendo una grande crescita in tutto il paese. Lui era di Belleville, Illinois, e io di Omaha, Nebraska, ma sebbene fossimo distanti decenni e 400 miglia, ci trovammo a lavorare per lo stesso obiettivo, cioè l’introduzione di Cristo nella vita dei giovani. Franny, come presto l’avrei chiamato affettuosamente, parlava del Serra in termini altissimi. Il destino volle che nel 1983 fossi invitato a unirmi al Serra, e lo feci per tre motivi: primo, mi offriva un modo per continuare ad essere in stretto contatto con i molti amici sacerdoti che avevo conosciuto nel corso degli anni nel tEC, e secondo, mi forniva un utile e necessario gruppo adulto di condivisione e crescita nella fede. La terza ragione, semplicemente, è che un mio amico mi ha contattato e invitato. Da giovane, l’appartenenza al Serra mi ha offerto nuove relazioni con persone con molte diverse esperienze di vita e di diverse età, la maggior parte dei quali più anziani o molto più anziani di me. Queste relazioni intergenerazionali mi hanno portato molti benefici e mi hanno aiutato a crescere come giovane cattolico. Il Serra Club di Omaha era stato fondato nel 1951, e quando sono entrato ancora alcuni soci fondatori erano presenti tra i suoi 100 membri, molti di loro ancora attivamente impegnati nelle Maggio-Agosto 2021
attività vocazionali sponsorizzate dal Serra. Anche i soci più anziani, quelli che sembravano più riservati, erano gli stessi che potevano essere visti alla messa quotidiana mentre facevano una delle più importanti attività del Serra. La mia associazione con questo grande gruppo di serrani e le conseguenti amicizie nel corso degli anni sono state una grande grazia per la vita mia e di tutta la mia famiglia. Così, immediatamente mi sono reso conto degli obiettivi di Serra: il primo obiettivo è quello di “promuovere e affermare le vocazioni religiose al sacerdozio”; il secondo obiettivo, aggiunto di recente, formalmente e propriamente riconosce l’importanza delle vocazioni cattoliche alla vita religiosa. Il terzo obiettivo, che costituisce il collante dell’organizzazione, è il risultato di una grande struttura organizzativa che valorizza i suoi membri aiutandoli a diventare “leader cattolici informati e orientati all’azione per la loro famiglia, la loro diocesi locale e la società in generale”. Il “no” non è una risposta Serrana Un mio buon amico, collega serrano di Omaha e past presidente di Serra International, tim O’Neill, afferma spesso: “L’ultima volta che ho avuto l’opportunità di dire “no” al Serra è stato quando mi è stato chiesto di diventare socio. Dopo di che solo il “sì” è stata la risposta possibile e necessaria. Quando fui invitato a diventare più profondamente coinvolto nell’organizzazione, mi furono dati dei compiti che mi dissero con 31