P o s t e I t a l i a n eS p e d i z i o n e i n a b b o n a m e n t o p o s t a l e a r t . 2 c o m m a 2 0 / c L . 6 6 2 / 9 6D C B S i c i l i a 2 0 0 3 Maggio Agosto 2022 Organo dell’Associazione Serra International Italia N. 155 Il tema per l’anno 2022/2023 Ad Assisi, l'ultimo Consiglio Nazionale Il Serra International al Congresso di Toronto Il saluto del nuovo Consulente Episcopale
consulente episcopale
® 4 Il saluto del nuovo Consulente Episcopale ”Essere Serrani è una vocazione, dono dello Spirito Santo” di Beniamino Card Stella
par tecipazione e missione
Sinodo 2021 2023: pubblicata la Sintesi Nazionale della fase diocesana di Gigliola Alfaro
vita del serra
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vita della chiesa 25 Una Fondazione in crescendo...
Il tema per l’anno 2022/2023 “Col sangue versato sulla croce pacificò il cielo e la terra”. Il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo di Paola Poli 10 Ricongiungere il cielo e la terra Ad Assisi, l’ultimo Consiglio Nazionale di Piergiorgio Aquilino 15 Focus - l’approfondimento
La Croce dell’Apocalisse a cura di Paola Poli 16 Premiazione del Concorso scolastico 2021/2022 Tempo di emozioni: uno scrigno di sentimenti per un mondo migliore di Margherita Lopergolo
del serra international
19 La convention di Serra International a Toronto di Manuel Costa 22 Il nuovo Presidente del Serra International si presenta Serra “Now more than ever, Ora più che mai” di Greg Schwietz
la voce della fondazione BJS
Le novità di Auxilium e del Contest fotografico di Marco Crovara
vocazioni
“Conosci la strada...? L’accompagnamento spirituale nel percorso vocazionale di Maria Lo Presti
Notizie ed iniziative dai club e distretti
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PERIODICO TRIMESTRALE N 155 ASSOCIAZIONE SERRA INTERNATIONAL ITALIA Maggio-Agosto 2022 (XLVI) Finito in redazione il 5 settembre 2022 Registrato presso il Tribunale di Palermo n. 1/2005 del 14 gennaio 2005 Iscrizione al Roc n 21819 del 16/01/2012 Spedizione Abbonamento Postale Gr IV Pubblicità inferiore 50% Direttore responsabile Piergiorgio Aquilino Redazione Manuel Costa Filly Franchino Dino Melis Comitato di Direzione Paola Poli, Presidente del C N I S Flavio Fontana, V Presidente del C N I S Maria Lo Presti V Presidente del C N I S Michele Guidi, V Presidente del C N I S Giuliano Faralli, V. Presidente del C.N.I.S. Trustee italiani di Serra International Hanno inoltre collaborato a questo numero: Gigliola Alfaro Alberto Fogli Marco Crovara M Cristina Maccherini Edoardo Gambardella Caterina Sorbara Margherita Lopergolo Card Beniamino Stella Norme essenziali per redattori e collaboratori 1. Inviare il materiale per la stampa entro e non oltre il 10 novembre 2022 2. Inviare i contributi all’e mail sotto indicata. 3. Inviare foto molto chiare con soggetti inqua drati da vicino I redattori distrettuali, i collaboratori ed i Vice Presidenti di Club responsabili delle comunica zioni sono pregati di attivarsi per l’inoltro di brevi (max 2.000 battute s.i.) cronache relati ve alle attività svolte dai Club e dai Distretti alla Segreteria di redazione E
N. 155 temaperl’anno d Assisi, l'ultimo onsiglio Nazionale Congresso Toronto
mail: news@serraclubitalia it Stampa Tipografia Publistampa s.n.c. Piazza Bartolomeo da Messina 2/e • Palermo tel. 091 6376142 • tel. fax 091 546543 (e mail: graficapublistampasnc@gmail.com)
® 3 Come “servi inutili”, pellerini di speranza di Piergiorgio Aquilino editoriale 6 Comunione,
In copertina: Foto di Antonio Martelli presentata al Contest fotografico 2022 Categoria Over 21
l’angolo
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Come “servi inutili”, pellegrini di speranza
di Piergiorgio Aquilino Direttore Responsabile
Il 28 giugno scorso, in Vaticano, presso la Sala Regia, è stato pre sentato il logo del prossimo Giubileo del 2025 che, papa Francesco, ha voluto dedicare a tutti i peregrinantes in spem. È stato mons. Rino Fisichella, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ad uffi cializzarlo, soffermandosi sul significato dell’opera del tranese Giacomo Travisani e, in particolare, sulle figure stilizzate, poste ad «indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra».
In quell’immagine c’è davvero tutto: è la sintesi perfetta anche della nostra missione di “serrani”.
Mi piace intravvedere, infatti, in quelle sagome che abbracciano l’àncora della croce, ognuno di noi, in cammino, pellegrini di speranza. E, con cia scuno, ogni seminarista, pronto ad essere soste nuto nella preghiera e nella carità.
Siamo in cammino, in un tempo sinodale, accom pagnato dalla riflessione di un grande tema che ci spinge a concetti come l’ascolto e l’accoglienza, la reciprocità e l’alterità, l’unità e, dunque, la pace col perdono.
Siamo in cammino, sorretti dalla testimonianza dei santi e dei profeti dei nostri tempi, che questa Chiesa hanno amato e servito come “servi inutili” (cfr. Lc 17,10), pronti a donarsi, a per donare, cioè a fare di se stessi un dono vivente all’altro da sè.
Siamo in cammino, come uno degli ultimi pontefici, Albino Luciani che, salito al trono petrino col nome di Giovanni Paolo I (1978), in trentatré giorni vissuti in umiltà, ha sapu to testimoniare l’essenza della vita cristia na. E tanto gli è bastato per portarlo, oggi, agli onori degli altari, quale nuovo beato della Chiesa cattolica. Non occorrevano più giorni alla sua missio ne e al suo pontificato: il penultimo Papa del Novecento, in poco più di un mese, è stato davvero in grado di comunicare il sor riso di Dio, quello in cui fiorisce «la gioia
interiore di chi ha bisogno di perdono e sa di poter essere perdonato; e questa spe ranza vuol comunicare ai suoi fratelli» (R. Pertici, Giovanni Paolo I: la passione del comunicare). Giovanni Paolo I ha lasciato subito un segno inde lebile e la sua umiltà si è manifestata fin dal suo primo saluto, tanto da essere ben presto appella to “Il Papa del sorriso”: «bastarono trentatré gior ni perché Papa Luciani entrasse nel cuore della gente», ha ricordato qualche anno più tardi il suo successore Benedetto XVI. Il suo modo di fare mirava ad uno stile comunica tivo cor ad cor loquitur aperto all’ascolto e per mettendo di annullare l’abissale distanza che sembrava intercorrere tra un pontefice e i suoi fedeli. «Con il sorriso ha ricordato papa Francesco durante la celebrazione di beatificazio ne, il 4 settembre scorso in piazza San Pietro a Roma papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore. È bella una Chiesa con il volto lieto, il volto sereno, il volto sorridente, una Chiesa che non chiude mai le porte, che non ina sprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata, non è insofferen te, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato cadendo nell’indietrismo». È questo il volto della Chiesa della speranza a cui andiamo incontro, peregrinanti, come “servi inutili”.
Per info e
editoriale
approfondimenti: www.serraclubitalia.it; www.serrainternational.org.
Giovanni Paolo I, proclamato beato il 4 settembre 2022
Il saluto del nuovo Consulente Episcopale
“Essere Serrani è una vocazione, dono dello Spirito Santo”
di Beniamino Card. Stella Consulente Episcopale
Cari amici, permettete mi di rivolgervi un cordia le affettuoso saluto di pace e di consolazione nello Spirito Santo, celebrandosi domani la Solennità di Pentecoste
Con gioia, e fiducia nel Signore Gesù, ho accolto l’invito rivol tomi ad essere consulente epi scopale della vostra beneme rita associazione Con voi, soprattutto con il sostegno del vostro esempio, sentirò ancor più forte l’impegno a pregare per le vocazioni, in particolare per le vocazioni sacerdotali, e a sostenerne il cammino verso il Sacerdozio.
Parafrasando San Paolo, in questo umile servizio alla Chiesa vorrei sentire nel cuore, forte ed esigente, il compito di essere collabora tore della gioia (cfr 2Cor 2,14) dei giovani che accom pagniamo. Penso infatti a dei giovani, e a dei Sacerdoti, gioiosi della vocazione posta nel cuore dalla bontà del Padre Sappiamo che il Signore Gesù, padrone della messe, non si stanca di chiamare alla vita sacerdotale, ma sap piamo anche che viviamo un tempo in cui il seme della Parola cade su terreni affannati e distratti (cfr Mt 13,1 23), di giovani che non trovano tempo, e soprattutto il coraggio per una adesione gioiosa e generosa, intrap polati dai beni e dai tesori del mondo “Se vuoi essere perfetto va ’ , vendi quello che hai, dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi.
Udito questo invito di Gesù, il giovane del Vangelo se ne andò rattristato perché aveva ancora molti beni” (cfr, Mt 19,16 30) Spesso ci soffermiamo sul “lasciare tutto” e non coglia mo che l’invito di Gesù apre una finestra luminosa verso “ un tesoro in cielo” La nostra preghiera di disce poli di Gesù, e ancor più di amici Serrani, deve dunque farsi più insistente e fiduciosa: “Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe ” (cfr Mt 9,38ss). Pregare e far pregare, perché il sacerdozio è una grazia che viene da Dio e solo per suo dono è pos sibile comprendere in tutta la sua “ampiezza, lunghez za, altezza e profondità” (Ef 3,18) il tesoro che la bontà del Signore elargisce al cuore del chiamato Tutta la Chiesa, ci esorta il Papa Francesco,
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episcopale
è comunità
Nel corso dell’ultimo CNIS di Assisi, è stata resa nota la nomina di Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Beniamino Stella a Consulente Episcopale di Serra International Italia Di seguito pubblichiamo il suo primo indiriz zo di saluto alla grande famiglia del Serra Italia
evangelizzatrice Nel firmamento della Chiesa brillia mo, tuttavia, ciascuno e ciascuna, come una stella spe ciale e singolare nel cuore di Dio Ciascuno riceve da Dio un suo proprio dono, una vocazione, una missione, affinché il corpo di Cristo, cioè la Chiesa, cresca ordina to (Ef 4,7 18)
Scrive San Francesco di Sales: “Dimmi, Filotea, sareb be conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l’artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso, e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il pros simo come è dovere del vescovo? Questa devozio ne non sarebbe ridicola, disordinata e inammissi bile?” (Dalla Introduzione alla vita devota di san Francesco di Sales, vescovo, parte I, cap III)
La missione singolare e speciale a noi affidata, come Serrani, è quella di pregare affinché ogni giovane possa trovare, nella libertà, la strada della gioia che Dio stesso gli indica nel cuore, certi, come ricorda San Cirillo di Gerusalemme, che “L’acqua della pioggia discende dal cielo Scende sempre allo stesso modo e forma, ma produce effetti multiformi Altro è l’effetto prodotto nella palma, altro nella vite e così in tutte le cose, pur essendo sempre di un ’unica natura e non potendo essere diversa da se stessa Allo stesso modo anche lo Spirito Santo, pur essendo unico e di una sola forma e indivisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole ” (dalle Catechesi di San Cirillo di Gerusalemme sullo Spirito Santo).
È Dio stesso che suscita tra il suo popolo e per il suo popolo ministri secondo il suo cuore Guide salde e
generose, capaci di condurre il popolo santo di Dio con l’esempio personale, con il dono della Parola e la grazia dei Sacramenti
Nel cammino che mi appresto a vivere con voi e per voi, vorrei con tutto il cuore che i nostri giovani si sentano sostenuti dalla nostra preghiera nella ricerca della volontà di Dio nella loro storia personale
Ma vorrei anche che i sacerdoti, soprattutto se attraversano difficoltà e oscurità, sentano il nostro puntuale e fraterno incoraggiamento. Pregare per le vocazioni sacerdotali, infatti, non è solo implorare da Dio il dono di voca zioni sante per la Chiesa, ma altresì invocare l Altissimo affinché sostenga e custodisca quanti ha chiamato Vorrei che ciascuno di noi assumesse davanti al Signore la missione spirituale di accompagnare un Sacerdote nel cammino quotidiano del ministero sacerdotale, implorandone la perseveranza, e con essa il dono della gioia che il Signore riserva ai suoi servi fedeli Da parte mia assicuro a tutti i soci la mia preghiera
affinché insieme possiamo assolvere la missione che il Signore della messe, attraverso la Chiesa, ci ha affida to. Essere Serrani è una vocazione di cui dobbiamo essere ogni giorno grati al Signore Sentiamola come un dono dello Spirito Santo in questa Vigilia di Pentecoste e un singolare suo privilegio di grazia.
Roma, 3 giugno 2022
5 consulente epipscopale
Maggio Agosto 2022
Comunione, partecipazione e missione
Sinodo 2021-2023: pubblicata la Sintesi Nazionale della fase diocesana
di Gigliola Alfaro AgenSir
Il documento offre “ una panoramica del primo anno di Cammino sinodale, che fino al 2025 sarà strutturato in tre momenti: fase narrativa (2021 2022 e 2022 2023); fase sapienziale (2023 2024); fase profetica (2025)” e, nella parte cen trale, presenta i dieci “nuclei” attorno a cui sono state organizzate le riflessioni emerse dalle sintesi diocesane: ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condividere, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo.
È
online sui siti https://camminosinodale chiesa c a t t o l i c a i t e h t t p s : / / w w w c h i e s a c a t t o l i c a i t la Sintesi nazionale della fase diocesana del Sinodo 2021 2023 “Per una Chiesa sinodale: Comunione, par tecipazione e missione” che la Presidenza della Cei ha consegnato il 15 agosto alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi Il Sinodo è inteso come un proces so sinodale e culminerà nel 2023 con la fase universale, preceduta da quella continentale “Il documento, disponibile online, dà sinteticamente conto del percorso compiuto nell’anno pastorale 2021 2022, dedicato all’ascolto e alla consultazione capillare del popolo di Dio”, spiega una nota dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei Questo primo “step”, viene spiegato nella nota, “è stato armonizzato, per volere dei vescovi, con il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, che sta interessando sem pre di più i diversi territori con proposte e progetti” La Sintesi, dunque, offre “ una panoramica del primo anno di Cammino sinodale, che fino al 2025 sarà strut turato in tre momenti: fase narrativa (2021 2022 e 2022 2023); fase sapienzia le (2023 2024); fase profeti ca (2025)”.
“Il coinvolgimento viene riportato nella Sintesi è stato ampio ed eterogeneo: dalle Chiese locali nelle loro articolazioni (diocesi, parrocchie, zone pastorali o foranie ) e in tutte le loro componenti, con lo sfor zo di raggiungere anche i mondi della politica, delle professioni, della scuola e dell’università, fino ai luo ghi della sofferenza e della cura, alle situazioni di solitudine e di emarginazione”. Nonostante “incer tezze e perplessità”, soprattutto nella fase iniziale, “le Chiese in Italia hanno cercato di superare indivi dualismi, scetticismi e steccati, e si sono messe in cammino: è stato costituito un Gruppo di coordina mento nazionale, si sono formati circa 50 000 gruppi
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(Foto Vatican Media/SIR)
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sinodali, con i loro facilitatori, per una partecipazio ne complessiva di mezzo milione di persone Più di 400 referenti diocesani hanno coordinato il lavoro, insieme alle loro équipe. Sono 200 le sintesi diocesa ne e 19 quelle elaborate da altri gruppi per un tota le di più di 1 500 pagine pervenute alla Segreteria generale della Cei a fine giugno”. I diversi contributi giunti non vengono citati nominalmente, ma sono assorbiti all’interno del testo nella loro ricchezza e pluriformità
“ N o n s i è s e m p l i c e m e n t e p a r l a t o d i s i n o d a l i t à , m a l a s i è v i s s u t a , f a c e n d o i c o n t i a n c h e c o n l e i n e v i t a b i l i f a t i c h e : n e l l a v o r o d e l l ’ é q u i p e d i o c e s a n a p r e s b i t e r i , d i a c o n i , l a i c i , r e l i g i o s i e r e l i g i o s e i n s i e m e , g i o v a n i e a d u l t i , e c o n l a p r e s e n z a p a r t e c i p e d e l v e s c o v o , n e l l ’ a c c o m p a g n a m e n t o d i s c r e t o e s o l l e c i t o d e l l e p a r r o c c h i e e d e l l e r e a l t à c o i n v o l t e , n e l l a c r e a t i v i t à p a s t o r a l e m e s s a i n m o t o , n e l l a c a p a c i t à d i p r o g e t t a r e , v e r i f i c a r e , r a c c o g l i e r e , r e s t i t u i r e a l l a c o m u n i t à ” , r i l e v a l a S i n t e s i e v i d e n z i a n d o c h e “ l ’ e s p e r i e n z a f a t t a è s t a t a e n t u s i a s m a n t e e g e n e r a t i v a p e r c h i h a a c c e t t a t o d i c o r r e r e i l r i s c h i o d i i m p e g n a r v i s i : i n m o l t i c o n t e s t i h a c o n t r i b u i t o a r i v i t a l i z z a r e g l i o r g a n i s m i d i p a r t e c i p a z i o n e e c c l e s i a l e , h a a i u t a t o a r i s c o p r i r e l a c o r r e s p o n s a b i l i t à c h e v i e n e d a l l a d i g n i t à b a t t e s i m a l e e h a l a s c i a t o e m e r g e r e l a p o s s i b i l i t à d i s u p e r a r e u n a v i s i o n e d i C h i e s a c o s t r u i t a i n t o r n o a l m i n i s t e r o o r d i n a t o p e r a n d a r e v e r s o u n a C h i e s a ‘ t u t t a m i n i s t e r i a l e ’ , c h e è c o m u n i o n e d i c a r i s m i e m i n i s t e r i d i v e r s i ”
Nella parte centrale, il documento presenta i dieci “nuclei” attorno a cui sono state organizzate le rifles
sioni emerse dalle sintesi diocesane: ascoltare, acco gliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condivide re, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo “La loro pluralità viene precisato non rappresenta un limite da superare, attraverso un ’operazione di omogeneizzazione o di gerarchizzazione, ma contri buisce a custodire il fondamentale pluralismo dell’e sperienza delle Chiese in Italia, con tutta la varietà di accenti e sensibilità da cui sono attraversate e di cui sono portatrici”. Il discernimento sulle sintesi diocesane e l’elaborazio ne dei dieci nuclei hanno permesso di individuare alcune “priorità” che, con l’obiettivo di alimentare e sostenere il Cammino sinodale delle Chiese in Italia in comunione con il processo in corso a livello universale, si è scelto di raggruppare lungo tre assi, definiti “ can tieri sinodali”: quello “della strada e del villaggio (l’a scolto dei mondi vitali)”, quello “dell’ospitalità e della casa (la qualità delle relazioni e le strutture ecclesiali)” e quello “delle diaconie e della formazione spiritua le” Questi cantieri potranno essere adattati liberamente e ogni Chiesa locale potrà aggiungerne un quarto che valorizzi una priorità risultante dal percorso compiuto lungo il primo anno “Quella del cantiere ricorda la Sintesi è un’immagine che indica la necessità di un lavoro che duri nel tempo, che non si limiti all’organiz zazione di eventi, ma punti alla rea lizzazione di percorsi di ascolto e di esperienze di sinodalità vissuta, la cui rilettura sia punto di partenza per le successive fasi del Cammino sino dale nazionale”.
7 Maggio Agosto 2022
Foto: ©Siciliani Gennari/CEI)
(Foto: ©Siciliani Gennari/CEI)
Il tema per l’anno 2022/2023
“Col sangue versato sulla croce pacificò il cielo e la terra” (Col 1,20). Il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo
Amiche e nostro tem mentato attonito delle sociali, di parole soffo cate dal b a v a g l i o d i u n a c o m u n i c a z i o n e s t e n t a t a ; t u t t o a b b i a m o a c c e t t a t o , p e r p r o t e g g e r e e p e r p r o n u o c e r e a n o i n e l l ’ o p a c i t à d i r a l i ! E p p u r e , m a i e p p e n s a t o d i d o v e a l l ’ o r r o r e d i u n a b r a a v e r p r o d o c a z i o n e d e i c u o A l l a t r a g e d i a d s a c r i f i c a t i a l l e a c c o m p a g n a n o m i n a c c i a , d i o d P a p a F r a n c e s c p r o n u n c i a r e l a È c o m e s e l ’ u m a b u i o d i u n a n o t
di Paola Poli Presidente Nazionale
L ’ a s p i r a z i o n e b o n t à d e l l e s e m p r e p i ù p a r o l a c u l t u r a d o v r e b b e r a c c h i u d e r e n e l l a s u a s t e s s a e t i m o l o g i a : c o l e r e , c o l t i v a r e , t r a t t a r e , c u r a r e , a d o r a r e c h e c o n t r i b u i l ’ e s s e n z a , l a a n i m a d e l l e o l a z i o n i o s e c o n d o i l p a r o l e , a n c h e a r a d i c e l e s s i t o r i s t r u t t u r a , c o m p o n e n t i f o r m a l e f u n c o s t a n t e c u l t o i n s i m b i o s i C . V a l e n z i a n o , o i e t i c a , p p
i n t e n d e u n a t i n e i q u a l i c i
8 il serrano n 155 vita del serra
s i r i c o n o s c e , « s i p u ò d i r e c h e l a c u l t u r a t e s t i m o n i a l a v i t t o r i a s u l l a f r a n t u m a z i o n e , l ’ a t o m i s m o , l a s e p a r a z i o n e e l ’ i s o l a m e n t o . L a c u l t u r a è l a p a r o l a , l a v i t t o r i a s u l m u t i s m o N a s c e d u n q u e d a u n a p r e s s i o n e i n t e r i o r e c h e s p i n g e l ’ u o m o a c e r c a r e l ’ a l t r o e a c o m u n i c a r e c o n l u i . L a c u l t u r a n a s c e d a l l ’ i n c o n t r o e r i m a n e u n a n o b i l e t e s t i m o n i a n z a c h e l ’ i n c o n t r o è p i ù f o r t e d e l c o n f l i t t o » ( T . Š p i d l í k M . I . R u p n i k , T e o l o g i a p a s t o r a l e A p a r t i r e d a l l a b e l l e z z a , p 4 3 4 ) L e g u e r r e , l e d i v i s i o n i f a n n o e m e r g e r e t u t t o c i ò c h e d i p i ù b r u t a l e a p p a r t i e n e a l l a n a t u r a d e l l ’ u o m o , e v o l g e n d o c i c o n i l n o s t r o s g u a r d o a l l e t r a g e d i e s p e r i m e n t a t e n e l p a s s a t o , m a i d o v r e m m o d i m e n t i c a r e c h e l a g u e r r a c a n c e l l a , d i s t r u g g e , r i n n e g a i s e g n i d e l l a b e l l e z z a c h e l a c u l t u r a e i l c u l t o , q u a l e e s p r e s s i o n e d i f e d e , e s e c o n d o l a d e f i n i z i o n e d i s e n s o c u i s i è a c c e n n a t o , h a n n o p r o d o t t o I c o n f l i t t i l a s c i a n o d i e t r o d i s é l u t t i , l a c e r a z i o n i , d e v a s t a z i o n i e l a r i c o s t r u z i o n e , a p a r t i r e d a l l ’ u o m o , d i v e n t a u n p e r c o r s o l u n g o e c o m p l e s s o P e r i l c r i s t i a n o è e s s e n z i a l e a n n u n c i a r e l a c u l t u r a d e l l a v i t a , i n n e s t a t a a l V a n g e l o , a l l a p e r s o n a d i C r i s t o , c h e v u o l r e n d e r c i p a r t e c i p i d e l l a s u a n a t u r a d i v i n a P e r n o i c r i s t i a n i l a c u l t u r a d e l l a v i t a è s o s t a n z i a t a d e l l ’ a m o r e i n f i n i t o d i D i o , « c h e h a t a n t o a m a t o i l m o n d o d a d a r e i l F i g l i o u n i g e n i t o p e r c h é c h i u n q u e c r e d e i n l u i n o n v a d a p e r d u t o , m a a b b i a l a v i t a e t e r n a D i o , i n f a t t i , n o n h a m a n d a t o i l F i g l i o n e l m o n d o p e r c o n d a n n a r e i l m o n d o , m a p e r c h é i l m o n d o s i a s a l v a t o p e r m e z z o d i l u i » ( G v 3 , 1 6 1 7 )
S a n P a o l o c i r i c o r d a c h e c o l s a n g u e v e r s a t o s u l l a c r o c e i l S i g n o r e G e s ù h a p a c i f i c a t o l e c o s e c h e s t a n n o n e i c i e l i e q u e l l e c h e s t a n n o s u l l a t e r r a p e r c h é n e l s a c r i f i c i o d i s é h a i m p l o r a t o i l p e r d o n o p e r t u t t i n o i a l P a d r e , e c o l s a n g u e v e r s a t o c i h a p u r i f i
c a t i d a l p e c c a t o p e r f a r c i r i s o r g e r e c o n l u i a l l a v i t a n u o v a I n o c c a s i o n e d e l l a g i o r n a t a m o n d i a l e d e l l a g i o v e n t ù t e n u t a s i a C r a c o v i a n e l 2 0 1 6 , p a p a F r a n c e s c o i n v i t a v a i g i o v a n i a p e r c o r r e r e l a v i a d e l l a v i t a c r i s t i a n a , c h e è l a v i a d e l l a c r o c e , « l ’ u n i c a c h e s c o n f i g g e i l p e c c a t o , i l m a l e e l a m o r t e , p e r c h é s f o c i a n e l l a l u c e r a d i o s a d e l l a r i s u r r e z i o n e d i C r i s t o , a p r e n d o g l i o r i z z o n t i d e l l a v i t a n u o v a e p i e n a È l a V i a d e l l a s p e r a n z a e d e l f u t u r o C h i l a p e r c o r r e c o n g e n e r o s i t à e c o n f e d e , d o n a s p e r a n z a e f u t u r o a l l ’ u m a n i t à » S o p r a t t u t t o i n q u e s t o m o m e n t o , i n c u i a v v e r t i a m o d i s o r i e n t a m e n t o e u n a g r a n d e f r a g i l i t à , t u t t i n o i d o b b i a m o f a r t e s o r o d i q u e l l ’ a p p e l l o e d e l l e p a r o l e c h e i l P a p a o g g i c i r i v o l g e , i n v i t a n d o c i « a r i f l e t t e r e s u l l a n e c e s s i t à d i e s s e r e c r i s t i a n i c h e t r a s f o r m i n o l e s t r u t t u r e e p o s s a n o c r e a r e p o n t i i n t u t t i i s e t t o r i d e l l a s o c i e t à , i l l u m i n a n d o i l p e n s i e r o , a f f i n c h é p o r t i a d a z i o n i c h e p o s s a n o d a r e p a c e e d u n i t à a t u t t i i l i v e l l i , a c o m i n c i a r e d a l l e n o s t r e f a m i g l i e e c o m u n i t à » ( P a p a F r a n c e s c o , V i d e o m e s s a g g i o V I c o n g r e s s o N a z i o n a l e L e a d e r s h i p C a t t o l i c a d e l M i n i s t e r o I s p a n o , 2 6 a p r i l e 2 0 2 2 ) , e c h i e d e n d o c i d i e s s e r e e c r e a r e p o n t i , d i p r e g a r e e o p e r a r e p e r l a p a c e È s u q u e s t a v i a d e l l a c u l t u r a d e l l a v i t a c h e a b b i a m o i l d o v e r e , c o m e c r i s t i a n i e c o m e s e r r a n i , d i c o n t r i b u i r e a g e t t a r e p o n t i e a t r a c c i a r e i t i n e r a r i p e r c o s t r u i r e i l p e r d o n o e l a p a c e n e l c u o r e d e l l ’ u o m o . V i a b b r a c c i o t u t t i !
M a r i a , M a d r e d e l l e v o c a z i o n i , p r e g a p e r n o i ! S a n J u n i p e r o S e r r a , p r e g a p e r n o i !
L’Aquila, 28 aprile 2022
Maggio Agosto 2022 9
vita del serra
Particolare dell’opera del M° Franco Angelosante
Ricongiugere il cielo e la terra Ad Assisi, l’ultimo Consiglio Nazionale
Il gusto del ritorno “in presenza ” conciliato con la ieraticità che solamente una cittadina di profonda spiritualità può trasmettere In que sto clima si è svolto, presso la “Domus Pacis” di Assisi, dal 3 al 5 giugno scorso, l’ultimo Consiglio Nazionale del Serra International Italia. I lavori del CNIS, coordinati dalla Presidente nazionale Paola Poli, hanno avuto diversi momenti di incontro e di confronto, di dialogo e di riflessione, di formazione e di preghiera, tra governatori e numerosi presidenti dei sin goli c l u b venuti dalle svariate parti della Penisola, alla presenza delle alte cariche nazionali. Senza tralasciare momenti turistici per gli accompagnatori, incontri spirituali sulla tomba del Poverello ad Assisi e nei luoghi della Porziuncola, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Uno dei primissimi incarichi di questo CNIS è stato di rendere nota la nomina di Sua Eminenza reverendissi ma il Signor Cardinale Beniamino Stella a Consulente Episcopale di Serra International Italia, il quale succede a S E Mons Jorge Carlos Patrón Wong, trasferito alla sede metropolitana di Jalapa in Messico L’elezione, dopo l’accettazione del Porporato, è stata ufficializzata dalla Presidente Nazionale ed è stata accolta con viva gioia da parte di tutto il Serra là radunato, che non ha mancato di far sentire il proprio affetto con un fragoro so applauso. A nome di tutti, poi, la Presidente Poli gli ha indirizzato la sua gratitudine e la sua riconoscenza per quanto ha già fatto e si per quanto si prodigherà per il futuro: «San Junipero Serra lo accompagni nel suo ministero e interceda nel suo operato», il suo primo pensiero. Il Card. Stella, dall’11 giugno 2021 prefetto emerito della Congregazione per il clero, ha da sempre creduto e sostenuto l’azione a favore delle vocazioni promossa dal Serra. Anche nel suo indirizzo di saluto che integralmente abbiamo riportato in apertura di questo numero ha voluto sottolineare: «Vorrei che ciascuno di noi assumesse davanti al Signore la missio ne spirituale di accompagnare un Sacerdote nel cam mino quotidiano del ministero sacerdotale, imploran
done la perseveranza, e con essa il dono della gioia che il Signore riserva ai suoi servi fedeli Essere Serrani è una vocazione di cui dobbiamo essere ogni giorno grati al Signore Sentiamola come un dono dello Spirito Santo e un singolare suo privilegio di grazia» Non si è trattato dell’unica nomina di rilievo. Assisi aveva anche il compito di votare il nuovo Presidente nazionale eletto che, sabato 4 giugno, l’Assemblea dei Delegati ha individuato nella persona di Giuliano Faralli: attuale Vicepresidente alle estensioni, entrerà in carica per un biennio dal 1° luglio 2023 Lo stesso Faralli, affiancato dalla presidente Poli, dal suo past Enrico Mori e dal segretario nazionale Luigi Ferro (in collegamento online), ha tenuto un primo breve dis corso di ringraziamento all’Assemblea Si diceva che, nel corso della tre giorni, non sono man cati anche momenti di formazione: incontro focale è stato quello del 4 giugno pomeriggio, che ha visto le relazioni di Sua Eminenza il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia Città della Pieve ed ulti mo presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e di fra Emanuele Gelmi ofm, vicario parrocchiale della Basilica assisana di Santa Maria degli Angeli Il tema scelto dalla Presidente Poli per la tavola roton da è stato quello previsto per il prossimo anno sociale 2022 2023: “Col sangue versato sulla croce pacificò il
di Piergiorgio Aquilino
10 il serrano n 155 vita
serra
del
Assisi, Domus Pacis, 3 giugno 2022. L’apertura del CNIS.
cielo e la terra (Col 1,20) Il perdono e la pace a partire dal cuore dell’uomo” «Il tempo che stiamo vivendo ha sottolineato la Presidente ci impone di sostare nei luoghi dell’anima, dello spirito affinché la relazionalità, elemento costitutivo della persona, già mortificata dalla pandemia, ritrovi la dimensione fraterna dell’a more, i valori e uno stile di vita interiore che l’umanità sembra avere smarrito La scelta del tema per questo nuovo anno sociale, incentrato sul perdono e sulla pace per il nostro momento di approfondimento, è stata certamente stimolata dalle ansie e dalle inquietu dini che attanagliano il cuore, perché la guerra è dolore, sopraffazione, atrocità, disumanità Nel sangue versato, quindi nella sofferenza, Dio si è mostrato in tutta la sua umiltà, abbassandosi fino all’uomo, lo ha salvato, redento, ha ricongiunto il cielo alla terra». A fare da sfondo alla sua relazione un’immagine focale: la bellis sima “Croce dell’Apocalisse”, famosa opera dell’artista aquilano Franco Angelosante (vedi Focus di approfon dimento p 15) Si tratta di un’installazione molto com plessa ma straordinariamente evocativa, scelta dalla presidente in coerenza con il tema Pace e perdono, dunque Per giunta in un contesto del tutto significativo: l’Assisi di san Francesco Sul primo termine si è soffermato il card. Bassetti, offrendo spunti di riflessione sulla settima beatitudine matteana: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” «La pace inaugurata dall’ebraismo e dalla Bibbia, quella che viene da Dio ha dichiarato Bassetti , non è la pax romana, né quella cantata dalla letteratura Non è neppure quella del ‘quieto vivere’ o della semplice ‘ assenza di guerra ’ , quanto quella del ‘fare la pace ’ : la pace va fatta, costruita, edificata» «Essere operatori di pace ha chiosato il Porporato significa applicare quella beatitudine della shalom ebraica, sempre aperti alla reciprocità e alla relazionali tà, pronti a ricostruire la pace in ogni contesto: così
come hanno fatto due grandi testimoni, Francesco di Assisi e Tonino Bello». Proprio a quest’ultimo, di cui è in corso la causa di beatificazione, il card Bassetti ha voluto dedicare il suo pensiero finale, con le parole di papa Francesco in visita alla sua diocesi di Molfetta nel 2018: «Non stava con le mani in mano: agiva localmente per seminare pace globalmente, nella convinzione che il miglior modo per prevenire la violenza e ogni genere di guerre è prendersi cura dei bisognosi e promuovere la giustizia Infatti, se la guerra genera povertà, anche la pover tà genera guerra La pace, perciò, si costrui sce a cominciare dalle case, dalle strade, dalle botte ghe, là dove artigianalmente si plasma la comunione Diceva, speranzoso, don Tonino: “Dall’officina, come un giorno dalla bottega di Nazareth, uscirà il verbo di pace che instraderà l’umanità, assetata di giustizia, per nuovi destini”»
E l’altro testimone di pace, il primo: san Francesco, appunto. «Ad Assisi luogo del “Grande Perdono” il Poverello è stato l’uomo che è riuscito ad incarnare la pace vera nel perdono»: così fra Gelmi, nel suo interven to «Attraverso la sua vita, Francesco ha dato testimo nianza della pace come prossimità: si tratta di qualcosa da costruire e da testimoniare attraverso il perdono ai fratelli, così come ha fatto Cristo Signore sulla Croce» Un intervento strutturato lungo tre passaggi, a mo ’ di linea guida: “Perdonare se stessi: il cuore dell’uomo”; “Perdonare gli altri: la perfetta letizia”; “Promotori di pace nel mondo: lo spirito di Assisi”. Il perdono, pertan to, è possibile solamente se «si è continuamente pronti a modellare la nostra immagine su quella del Figlio di Dio (cfr 2Cor 3,18), poiché siamo stati “liberati dal pote re delle tenebre”, “trasferiti nel regno del suo Figlio diletto” (Col 1,13)» «Per giungere a questo orizzonte di pace ha rimarcato il giovane frate dobbiamo quindi partire dal nostro cuore: nel linguaggio biblico, il cuore ha un significato molto esteso perché designa tutta la persona nell’unità della sua coscienza, della sua intelli genza, della sua libertà; il cuore è la sede e il principio della vita psichica profonda, indica l’interiorità dell’uo mo, la sua intimità ma anche la sua capacità di pensie ro; il cuore è la sede della memoria, è il centro delle operazioni, delle scelte e dei progetti dell’uomo In una parola, il cuore è l’organo che meglio rappresenta la vita umana nella sua totalità». “Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo”: è proprio col Suo sangue che Cristo Signore ha pacificato “il cielo e la terra” (Col 1,20).
11 vita del serra Maggio Agosto 2022
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Assisi, 3 giugno 2022. La visita alla Basilica di San Francesco e alla sua tomba.
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Maggio Agosto
Giuliano Faralli, Presidente eletto del Serra Italia
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Assisi, Domus Pacis, 4 giugno 2022. L’incontro di chiusura e la cena di gala.
Focus - l’approfondimento La Croce dell’Apocalisse
Dietro il volto di Cristo, posto al centro della croce, agnello sacrificale, ormai morente, ci sono dieci cento volti sgomenti di cui sembra di poter incontrare lo sguardo, sono tutti gli innocen ti che Cristo porta sulle proprie spalle, rappresentati sull’asse traversa della croce, nella sacrificale condi visione/assunzione su di sé del dolore Egli incarna e porta su di sé la sofferenza di tutta l’umanità Sono i martiri del quinto sigillo svelato che gridano giusti zia, sono le vittime della Shoah, della persecuzione (i tanti cristiani perseguitati nel mondo di cui non si parla mai abbastanza), sono tutti gli innocenti costretti nel reticolato del pregiudizio, dell’egoismo, dell’indifferenza. Quel fungo del male, la bomba ato mica, al di sopra di essi è l’incombente minaccia (mai tanto attuale) di un ’umanità che rischia la distruzione di massa, quella già sperimentata ad Hiroshima e Nagasaki, dalla quale forse, proprio quel reticolato non consente ormai più fughe Su scenari di sangue e di sofferenza, scenari di pro fezie svelate che hanno già imbastito la trama della storia, osserviamo ancora la fissità di quegli occhi aperti verso Cristo, verso la speranza della liberazione dal peccato, dalla sofferenza, perché, come dice Giovanni, “Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero
di Paola Poli
e per Lui tutte le tribù della terra si batteranno per Lui il petto”
La mano di Cristo, segnata dal sangue, è inchiodata, da una parte, al Nuovo Testamento, alla lettera di Giuda Taddeo, il quale mette in guardia dai falsi profeti che minacciano la fede cristiana, con l’invito a rimanere saldi in essa, con parole di speranza: “Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nella misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna”; dal l’altra parte del crocifisso dell’artista Angelosante, invece, l’altra mano è inchiodata all’Antico Testamento, nel quale la legge dell’alleanza era scolpita su tavole di pietra, mentre la nuova allean za è sigillata nel sangue di Cristo, Verbo fatto carne Le mani del Figlio di Dio fatto uomo, crocifisse sulle sacre scritture, sono rivelatrici del senso del tempo in quanto Cristo, secondo l’espressione di san Paolo, ricapitola in sé tutte le cose e l’intera storia. Nella croce di Angelosante, lo Spirito Santo, rap presentato attraverso un cerchio luminoso posto sulla sommità della croce, sprigiona energia, innal zandosi su tutto e su tutto si irradia; il Verbo di Dio si è incarnato per mezzo dello Spirito, che ci è dato in dono, in forza della Sua morte e resurrezione
vita del serra 15 Maggio Agosto 2022
Particolare dell’opera del M° Franco Angelosante
Premiazione del Concorso scolastico 2021/2022
Tempo di emozioni: uno scrigno di sentimenti per un mondo migliore
di Margherita Lopergolo
Sabato 28 maggio 2022, dalla Casa di Spiritualità Sant’Anna, è stato trasmesso l’appuntamento con la XVII edizione del Concorso scolastico nazio nale del Serra Club Italia in collegamento online, presie duto dalla presidente nazionale del Serra Club Italia Paola Poli Ha moderato l’evento la coordinatrice nazio nale del concorso scolastico Margherita Lopergolo Sono intervenuti sua Eccellenza monsignor Antonio Caiazzo, Salvatore Milanese, presidente del Serra club di Matera, don Francesco Gallipoli, cappellano del Serra club di Matera e la governatrice del Distretto 73 di Puglia e Basilicata, Filly Franchino. Il Serra club Italia bandisce il concorso scolastico da ben diciassette anni per stimolare i giovani a riflettere e a discutere sui valori importanti dell’uomo e della società e per promuovere la cultura della vita intesa come vocazione al servizio Il tema del concorso proposto quest’anno è stato “La Cura: Prendersi cura di se stessi e degli altri per un mondo migliore”
Gli elaborati presentati al concorso costituiscono, così, uno spaccato interessante che mette in luce le dinami che relazionali dei giovani, la loro affettività, il loro pensiero sui modelli educativi ed in particolare quello scolastico, la condizione della famiglia contempora nea e le difficoltà dipendenti da questo momento sto rico. Tante le riflessioni dei ragazzi e le idee per rendere possibile il sogno di tutti, ovvero un mondo in cui siano rispettati gli uomini e le cose, l’ambiente, la Terra che ci ospita, le nostre case, le persone a noi più vicine, ma, anche, chi viene da lontano a causa della guerra, della povertà, come ha affermato il vescovo Caiazzo
Per migliorare il mondo è necessario rispondere all’ap pello che ci viene dalla sofferenza, dalla solitudine, dalla povertà, dalla malattia Il nostro compito è quello di aiu tare il prossimo e prendercene cura riconoscendo la sua necessità di conforto e la sua sollecitazione della nostra capacità di tradurre concretamente l’idea universale di amore in azione affinché nessuno resti mai solo
I 20 club che hanno partecipato, con più di 4000 alunni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, dal Nord al Sud, dalle grandi città o dai piccoli paesi, attraverso un “laboratorio della cura ” , come lo ha definito Don Gallipoli, hanno evidenziato una carat teristica che li accomuna tutti: la grande qualità del lavoro, il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nel percorso progettuale, dalla fase di formazione alla rea lizzazione del prodotto finale, la voglia e la curiosità di inventare dei docenti
La presidente Poli si è detta soddisfatta del risultato del concorso scolastico che è stato, ancora una volta, la prova di una grande ricchezza, quella custodita nell’unicità di ogni individuo, fatto di spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità personale e valori spirituali
Il collegamento con le scuole di tutta Italia e con i club che hanno partecipato al concorso è stato un momen to molto intenso che ha emozionato tutti e ha reso tutti uniti in un unico pensiero: “la cura come unica salvezza e speranza ” , come ha affermato la governatri ce Franchino
il serrano n 155 16 vita del serra
La premiazione di Matera, presieduta dalla presidente Poli e da mons. Caiazzo
Le riflessioni
Il fatto di aver rapportato a se stessi, sia attraverso simulazioni che tramite il raccordo con le proprie esperienze personali, quanto è stato proposto dal tema del concorso, ne ha agevolato la comprensione ed è apparso così reale e collegato alla vita di tutti i giorni da offrirci uno scrigno ricco , non di pietre pre ziose, ma di sentimenti ed emozioni.
Citando Carl W Buechner potremmo dire che “ i gio vani non ricorderanno quanto avete detto loro, ma ricorderanno come si sono sentiti con voi…”. E i nostri giovani si sono sentiti liberi di raccontare, ci hanno aperto la porta del loro cuore cercando di descrivere il proprio sentire e comprenderne l’influen za sul proprio e altrui agire Ed ecco che qualcuno ci fa entrare nel suo labirinto mentre è alla ricerca del filo di Arianna: “Se non puoi essere un pino sulla vetta del monte, si una saggina nella valle… ma sii la migliore piccola sag gina sulla sponda del ruscello cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti a realiz zarlo nella vita” “Ma io sono un essere unico speciale?
Non sarò Greta Thunberg, non sarò Bebe Vio, non sarò Lucia Annibali, non sarò un medico e non sarò neanche un eroe, ma sono io, la saggina sulla sponda del ruscello, e sarò il miglior pic colo arbusto su quella sponda.
Bisognerebbe avere il coraggio di rischiare comportamenti nuovi, un millimetro al giorno; di credere costantemente nella propria unicità, in un continuo percorso di confronto e di cre scita Bisognerebbe avere la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità, avere fiducia dei propri docenti, relazionarsi costruttivamen te con i genitori, cercare soluzioni comuni, costruire relazioni empatiche, avere interessi gratificanti pren dersi cura Purtroppo non ho certezze, non ho, al momento, la forza della fede che mi sostiene nei momenti difficili o quando mi trovo sulle strade imper vie, quelle strade che la casualità della vita mi porta ad attraversare, o quando la vita mi chiede il conto con lo stesso distacco e la stessa naturalezza di uno sponsor che paga, profumatamente, un blogger per un sempli ce post Ma non perdo mai la speranza e cercherò di scoprire il disegno che sono chiamata ad essere e ce la metterò tutta per realizzarlo…”. C’è chi, invece, sa con certezza come prendersi cura di se stesso e degli altri: “L’uomo, donandosi, si realizza nel modo più assoluto, professando il comandamento dell’amore Secondo Aristotele, la felicità viene rag giunta con l’amare, piuttosto che con l’essere amati Aiutare il prossimo è cruciale per fornire uno scopo alla propria vita, facendosi carico di chi è più fragile, creando una “cultura della cura ” atta a disarmare poli tica ed economia, che toccano il loro apice se poste al servizio del Bene Comune Nella desertificazione spiri tuale di oggi c’è bisogno soprattutto di individui pro pensi a tenere acceso un barlume di speranza, diven tando esempio per gli altri ” Nel leggere e visionare gli innumerevoli elaborati perve nuti ai giurati della commissione valutatrice ci si è resi conto che sicuramente il tempo non era sufficiente per impregnarsi di tutte le competenze emotive che i nostri alunni hanno fatto proprie Sarebbe auspicabile un tempo più lungo che permetta un incontro confronto, che permetta anche collegamenti tra i vari ordini di scuola; è necessario e fondamentale il tempo per l’edu cazione emotiva ed è meraviglioso ascoltare le emozio
Mggio Agosto 2022
vita del serra 17
Alcuni momenti della premiazione
vita del serra
ni che risuonano negli elaborati in maniera diversa: temi, racconti, come la storia di un gattino che ritrova la sua mamma grazie all’aiuto di un orso, canti, come l’in no alla vita intitolato “Ama te stesso e il mondo intero”, disegni di bambini nelle loro forme primordiali e dipinti di ragazzi dal tratto distinto e fortemente comunicativo, drammatizzazioni teatrali sul valore dell’amicizia, videoregistrazioni di classi intere che si mettono in gioco e ci raccontano storie di integrazione, di sensibili tà, di amore verso l’altro, poesie che scandagliano i sen timenti più profondi e universali Un’infinità di riflessioni che costruiscono un vocabola rio emotivo che ci aiuta a descrivere il nostro sentire Nominare, chiamare per nome le emozioni è, infatti, il primo modo di gestire correttamente le nostre emo zioni , quindi i nostri comportamenti, permettendoci di frapporre qualche secondo tra lo stimolo che incli na verso un ’azione e la reazione comportamentale che ne potrebbe seguire C’è un termine straniero che ci aiuta a definire tutto questo: riconoscere il ruolo dell’emozione nell’azione, nella produzione umana, sottolineando al fine di aumentare la consapevolezza in noi e negli altri. Solo conoscendo se stessi si può pensare ad un mondo migliore e prendersene cura
I vincitori
SCUOLA PRIMARIA
Primo classificato: Istituto Comprensivo “G Semeria” plesso “A. Manzi” di Matera classi I A e II A
Secondo classificato: Istituto Comprensivo “Rizziconi” di Oppido Palmi (Rg) classe V B
Terzo classificato: Istituto Comprensivo “G. Mazzini” Pile di L’Aquila classe III A
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Primo classificato: Antonio Tancredi Cadili, Convitto Nazionale “G Falcone” di Palermo classe I A
Seconda classificata: Irma Mezzetti, Istituto Comprensivo Poggibonsi di Siena classe I B Terzo classificato: Francesco Attanasio, Istituto Comprensivo Paritario “G Merlini” di Viterbo classe II A
SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Prima classificata: Letizia Plati, Liceo Scienze Applicate di Bernalda Matera classe III D
Seconda classificata: Federica Durante, Liceo Scientifico “Decarlo Giuliano” di Aversa classe III C Terza classificata: Annazoe La Cava, Liceo “Bonghi Rosmini” di Lucera classe II B
premiati
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I
La Convention di Serra International a Toronto
La Convention di Serra International tenuta nei primi giorni di luglio a Toronto è stata particolar mente ricca di stimoli e di contenuti, non solo grazie al contributo di molti illuminati e illuminanti relatori, ma soprattutto per l’occasione, unica, di incontrare le diverse anime del Serra: Serrani dal Brasile, dalla Nigeria, dagli Usa, dal Canada, dal Messico, dall’India, dalla Tailandia, dalle Filippine , tutti uniti in spirito ed entusiasmo. Queste sono le occasioni in cui si capisce e si tocca con mano cosa sia il Serra international!
Cercherò di trasmettere in questo breve rapporto alcu ne delle tante emozioni provate e dei tanti messaggi ricevuti
La S. Messa di apertura nella Cattedrale di Toronto La Messa di apertura in Cattedrale è stata presieduta da S.E. il Cardinale Collins e concelebrata dal Cardinale Lacroix, e da altri sei Vescovi Canadesi L’omelia del Card Collins, Consulente Episcopale di Serra International, ha subito trasmesso ai Serrani presenti il fuoco e l’ardore che deve sempre animare l’azione ser rana, come richiamato dal tema stesso della Convention: “Witnesses of the Word: Serrans Called to Action” “Testimoni della Parola: i Serrani Chiamati all’Azione” Tutti i Serrani, in quanto Cristiani, sono chiamati alla Santità e quindi ad essere “Testimoni della Parola (Word)”, ha sottolineato il Cardinale, da non confondersi con la parola “World” (il Mondo), o meglio, e per unire le due parole: chiamati ad essere “Testimoni della Parola nel Mondo!”, ricordando anche che se “il Mondo continua a cambiare, la Parola non cambia mai”
Il Serra Canadese
Credo sia doveroso menzionare ed elogiare l’impegno del Serra Canadese nell’organizzare in modo impecca bile questa Convention. Nello stesso tempo abbiamo potuto toccare con mano il frutto della loro preziosa azione a favore della Chiesa locale e delle Vocazioni Solo per fare due esempi: il primo, il Serra Canadese sponsorizza una casa di accoglienza a Toronto (the
Serra House) dove sacerdoti, seminaristi, Vescovi e Cardinale possono incontrarsi e vivere insieme momenti di comunità e condivisione; il secondo, il Serra di Toronto promuove annualmente una cena (Ordinandi Dinner) per festeggiare e presentare i novelli sacerdoti, cena a cui partecipano oltre 800 studenti liceali delle diverse scuole cattoliche della Diocesi di Toronto. Questi esempi forse possono spiegare l’atten zione della Chiesa locale al Serra! Il risultato? Le paro le, l’attenzione e la presenza assidua, attiva e vivace che il Cardinale Collins e il Cardinale Lacroix, Arcivescovo di Montreal, hanno voluto riservarci in questa Convention E come non menzionare il saluto del Cardinale Lacroix ai Serrani presenti: “We need you, your prayers, your friendship, your love!” (“Abbiamo bisogno di voi, delle vostre preghiere, della vostra ami cizia e del vostro affetto!”)
Pannello/dibattito sulla vita e formazione dei semi naristi
Questo evento ha attirato l’attenzione per il modo parti colarmente efficace con cui l’argomento è stato presen tato e discusso. Infatti, il pannello era composto da un giovane sacerdote, dal Rettore del Seminario di Toronto, da un Vescovo già Direttore diocesano alle Vocazioni e dal Cardinal Collins, a sua volta Rettore del
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serra international Maggio Agosto 2022
del
Premiazione dei Club maggiori contribuenti alla Fondazione Serra
di Manuel Costa Vicepresidente Serra International alle Vocazioni
l’angolo del serra international
Seminario per diversi anni: tutti insieme hanno affronta to e dibattuto il tema della formazione integrale dei seminaristi. Forse niente di nuovo è emerso, ma, come detto, il dibattito è risultato molto interessante ed effi cace Degno di nota: la sempre maggiore attenzione alla selezione iniziale, il necessario discernimento, il lavoro di team dei formatori, il Rettore del Seminario è innanzi tutto un pastore, l’accoglienza, il dare tempo all’ascolto di ciascun seminarista, un processo lungo ed integra to Alcune espressioni e pensieri del cardinale Collins mi hanno colpito: “i seminaristi devono diventare dei gentlemen! Devono imparare la saggezza! non solo la teologia Devono porre attenzione ai poveri Perché poi, a loro volta, attirano e sono di esempio ai giovani”
In altre parole: qualità prima della quantità Il Cardinale Collins ha anche aggiunto che le tre principali condizio ni per il fiorire di nuove vocazioni sono: la famiglia, l’ispi razione che viene dal comportamento di bravi e santi sacerdoti, e la preghiera (ricordando che nelle Diocesi dove si tengono frequenti Adorazioni per le Vocazioni si verificano più vocazioni).
La salute mentale, emozionale e spirituale dei Sacerdoti, dei Consacrati e dei Seminaristi
Su questo importante e delicato argomento siamo stati intrattenuti dal reverendo Stephan Kappler, psi cologo e direttore del Southdown Institute a Oakland in California, creato per curare le malattie mentali (e non solo ) di sacerdoti e consacrati, fondato, nel lon tano 1967 da un Serrano per curare un parroco diven tato alcolizzato Kappler ha messo in evidenza quanto questi ultimi due anni di pandemia abbiano aggravato lo stato psichico e mentale dei sacerdoti, dei consacra ti e dei seminaristi. Continui e perduranti traumi hanno portato depressione, ansietà, nevrosi, solitudine, isola mento, fino al ricorso all’alcool e a relazioni abusive In queste drammatiche situazioni spesso i religiosi sono lasciati e si sentono soli, e si domandano: “Chi è lì per aiutarmi?”. E purtroppo, in queste situazioni, i preti si aiutano molto poco tra di loro! Cosa può fare il Serra? Tanto! Certo non nei casi estre mi, ma molto nei casi meno gravi e nella fase di accom pagnamento e di recupero.
Cardinale Gerald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Montreal
Il Cardinale Lacroix è uno dei cardinali più giovani della Chiesa Cattolica, nominato Cardinale a 57 anni dopo otto anni di missione nelle foreste Colombiane. Già lì, in Colombia, aveva capito cosa fosse il Serra: aveva infatti ricevuto un immenso aiuto da un gruppo di laici che si erano impegnati a favorire e sostenere le Vocazioni. La sua “parrocchia” era composta da ben 85
villaggi, ma da cinque anni nes suna nuova voca zione! Grazie anche all’aiuto di questi laici, ora le vocazioni fiorisco no!
Il Card Lacroix si trova oggi a con durre la chiesa del Quebec tra mille difficoltà a causa di una pervasiva secolarizzazione: in una regione dove un tempo il cattolicesimo era dominante, dove “le famiglie avevano 14 figli, oggi un bambino e due cani… ” , le vocazioni erano numerose, ora non più: la sua Diocesi ha 550 preti, ma di questi solo 100 sono attivi! Il Cardinale Lacroix, nel suo programmato intervento alla Convention, ha incantato l’uditorio commentando questo quasi sconosciuto ma interessantissimo passo degli Atti degli Apostoli (Atti 20,7 12): “Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il gior no dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte C’era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti; un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto. Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!» Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sen tirono molto consolati ” Impossibile riportare qui la presentazione
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del Cardinale,
Il Cardinale Lacroix
Consegna della Charter al nuovo Club in Nigeria
ma due punti mi hanno colpito Il primo: tanta luce nella camera, e fuori l’oscurità della notte; tanta luce perché nella stanza c ’ era una comunità raccolta intorno alla Parola Il secondo: la figura di Eutico Perché era seduto sul davanzale? non c ’ era spazio nella stanza? era allergi co al fumo della lampada? non era ancora entrato nella comunità ed era solo curioso? o non aveva ancora preso una decisione e continuava a guardare fuori, a cosa offre il mondo, ma vede solo il buio , poi si addor menta, cade e muore? Paolo corre giù, lo riporta in vita, lo abbraccia e lo fa rientrare nella comunità. Ecco allora il messaggio del Cardinale Lacroix ai Serrani: “siete una Comunità e Gesù è in mezzo a voi, spendete tempo insieme, pregate insieme, ma non siate un gruppo chiuso; non esitate ad uscire nell’oscu rità della notte perché la luce sempre vince. Questa è la vostra vocazione!”
Un Nuovo Serra Club a Calgary Calgary, città universitaria e quindi ricca di molteplici comunità di giovani che vivono nei diversi campus, poteva essere la città ideale per un Serra Club Grazie all’impegno di un giovane, ora primo presidente del Club, di uno straordinario Direttore Diocesano per le Vocazioni, del Vescovo locale e grazie alla collabora zione delle Parrocchie, è stato possibile formare un nuovo Club con una età media dei soci di 35 anni!! Quello che più mi ha colpito è come abbiano capito in pieno lo spirito e le finalità del Serra, pur applicando un approccio e un linguaggio completamente nuovo! L’utilizzo dei social media è per loro il mezzo privilegia to, se non unico, per comunicare!! non un “anche” come, a fatica, viene considerato nei nostri Serra Club tradizionali Un’altra peculiarità dell’ambiente univer sitario in generale (in Canada e negli Stati Uniti) è quel la di essere diventato totalmente passivo e indifferente verso la religione; e se e quando dei giovani sono attratti dalla religione, questi tendono ad essere attrat ti dal tradizionalismo. Una tendenza della quale il nuovo Serra Club di Calgary dovrà tenere conto, atten to a mantenere un giusto equilibrio
l’angolo del serra international
Testimonianza di Sr Maria Immaculata
La toccante testimonianza della sua Vocazione è degna di nota sia per il suo disarmante sorriso, sia per
la risposta data a uno spettatore che chiedeva: “ per ché, cara sorella, ti metti quell’abito così nero, chiuso, tradizionale, triste ” Risposta: “ogni mattina penso di indossare il mio abito nuziale!”
Il nuovo presidente internazionale Greg Schwietz Il suo discorso, di grande spessore, è riportato in altre pagine di questa rivista Vorrei tuttavia sottolineare il suo enfatico richiamo all’azione e all’importanza di essere dei leaders, per poter essere così “il braccio laico” della Chiesa nel campo delle Vocazioni. Sarà un piacere per Giuseppe Miccoli, anche lui pre sente alla Convention, e per me, rispettivamente con fermati Trustee e Vice Presidente alle Vocazioni, lavo rare con lui per il bene di Serra International Appuntamento in Tailandia
La prossima Convention sarà tenuta in Tailandia dal 22 al 25 giugno 2023 Il programma è già stato prepa rato nei minimi dettagli, inclusa la scelta del luogo, Chang Mai, in un magnifico resort che esprime tutto il fascino della cultura tailandese, a prezzi molto ragio nevoli e attraenti. “Come and See” (Giov. 1:39) (“Vieni e Vedrai”) sarà il tema della Convention Prontamente il Card Collins ha aggiunto: “Come and See, and GO! questo è il dinamismo del cristiane simo” Ancora una volta un richiamo all’azio ne!
“Come and see ” è anche il caldo invito dei Serrani Tailandesi rivolto a tutti i Serrani a partecipare a questo evento!
In conclusione, una Convention con tanta LUCE ad illuminare la strada serrana e il nostro: Siempre adelante, senza mai girarsi indietro
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I giovani del nuovo Serra Club di Calgary
Il nuovo Presidente del Serra International si presenta
Serra “Now more than ever, Ora più che mai”
di Greg Schwietz President Serra International
Il mio viaggio nel Serra è iniziato nel 1980, quando ho incontrato il mio primo serrano, Francis Schaefer del Serra Club di Belleville, Illinois All’epoca avevo solo 30 anni e Francis era più anziano di me di 40 anni Eppure, nonostante l’apparente distanza generaziona le, capii subito che era un amico Ci siamo incontrati mentre lavoravamo alla formazione di una nuova orga nizzazione nazionale di ritiri spirituali per i giovani, chia mato Teens Encounter Christ (TEC), un movimento che a quel tempo stava vivendo una grande crescita in tutto il Paese Sebbene io e lui fossimo distanti decenni e chilometri, ci trovammo a lavorare per lo stesso obietti vo, la presenza di Cristo nella vita di molti giovani. Francis era un serrano convinto, parlava del SERRA in termini altissimi. Il suo legame con il Serra era stato determinante per ottenere una sovvenzione dalla Fondazione Internazionale Serra per la TEC L’organizzazione non sarebbe potuta partire senza quell’importante aiuto finanziario Anni dopo, è stato documentato che la TEC ha raggiunto oltre 100 000 giovani, di età compresa tra i 17 e i 21 anni, in 79 dioce si degli Stati Uniti Qualche anno dopo, nel 1983, fui invitato a unirmi al Serra Club di Omaha Accolsi l’invito per tre motivi: in primo luogo, mi offriva un modo per continuare a esse re in stretto contatto con i molti amici sacerdoti che avevo incontrato nel corso degli anni attraverso la TEC e, in secondo luogo, mi dava l’opportunità di partecipa re a un gruppo di condivisione e di crescita nella fede, necessaria per un giovane uomo adulto La terza ragio ne, semplicemente, è che un mio amico mi ha contat tato e invitato personalmente. Come giovane uomo cattolico con una famiglia che cresceva e una carriera davanti a me, l’appartenenza al Serra mi ha aiutato a crescere, offrendomi nuove relazioni con membri di diverse estrazioni sociali e di diverse età, la maggior parte dei quali più vecchi o molto più vecchi di me. Il mio club, il Serra Club di Omaha, è stato fondato nel
1951, lo stesso anno in cui il Serra è stato aggregato al Vaticano e la Fondazione Serra è stata incorporata Subito dopo la mia adesione ho cominciato a capire come il club fosse chiamato a sostenere gli obiettivi del Serra I primi due sono i più noti: l’impegno a pro muovere e ad affermare le vocazioni giovanili al sacer dozio e alla vita religiosa consacrata Il terzo obiettivo, quello che mi piace considerare come la “salsa segre
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Il presidente di Serra International, Greg Schwietz
ta”, dava grande importanza al fatto che i membri del club “diventassero cattolici informati e formati, e leader orientati all’azione per la loro famiglia, la loro diocesi locale e la società in generale, all’inter no di una comunità familiare” . Fin dall’inizio, i nostri leader hanno capito che il Serra non era per chiunque, ma era un ’organizzazione che si sforzava di attrarre leader e futuri leader all’interno della Chiesa locale Era una chiamata vocazionale in sé e per sé Nel 1956, il nostro consigliere episcopale di allora, il cardinale Samuel Stritch, arcivescovo di Chicago, disse questo al Congresso del Serra riunito a New Orleans: “Il serrano non deve essere solo un buon cattolico, deve essere un cattolico che si sforza di raggiungere la perfezione”,
concetto In seguito perfezionato dal Vaticano II con la chiamata universale alla santità. Credo che I Serrani debbano trovare la rispo sta a questa chiamata nel conte sto dei loro club locali. Potrebbe esserci cosa più importante di questa?
Come dice il proverbio, ci sono tre tipi di persone: 1) quelli che fanno accadere le cose, 2) quelli che guardano le cose accadere e 3) quelli che dicono “che cosa è suc cesso?”. Il Serra è un ’organizzazio ne conosciuta in tutto il mondo all’interno della Chiesa cattolica come composta da persone che fanno accadere le cose (in inglese, i cosiddetti “doers”) Sono orgo glioso di questo Purtroppo, come in altre organizzazioni internazio nali di servizio, se non ci si sforza di fornire una nuova leadership l’organizzazione subisce una lenta catarsi e un giorno scopre di esse re spenta alla sua missione, di essere percepita come un club sociale “coltello e forchetta” , o di avere difficoltà a reclutare nuovi membri e ancora più difficoltà a trattenerli Questi sono i sintomi di un club non sano I club sani sono il fondamento del Serra Come disse anche il cardi nale Stritch in quel discorso del 1956, il Serra deve essere una grande organizzazione di piccole unità, i club I club sani devono avere buoni program mi, buone comunicazioni, regolari campagne di tesse ramento e guidare i programmi di sostegno alle voca zioni a livello diocesano, oltre a istruire le comunità parrocchiali locali attraverso i comitati vocazionali Quando chiediamo a nuove persone di prendere in considerazione l’idea di unirsi al Serra, dobbiamo ricordare che stiamo chiedendo di unirsi a un ’organiz zazione in cui ci si aspetta che facciano qualcosa. Ricordo che, subito dopo essere diventato socio, mi è stato chiesto di impegnarmi più a fondo nell’organiz zazione e mi sono stati assegnati dei compiti che mi dicevano che anche come nuovo membro ci si aspet tava che dessi un contributo prezioso alla missione del
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l’angolo del serra international
Il presidente Schwitz con i trustee italiani
Serra; mi sono sentito desidera to e necessario. Mi sono reso conto che nei club sani non c’è la “piccionaia” da cui stare a guardare. Se c’è, è a nostro dis capito Le nuove reclute, siano esse giovani o anziane, voglio no unirsi a qualcosa di più grande di loro Pertanto, i nuovi soci devono avere delle aspet tative La leadership del club deve fornire un lavoro che si riferisce a una missione impor tante, che sia intimamente con gruente con le aspettative del Vescovo locale e del suo Direttore delle vocazioni, invi tando i nuovi soci a un ’organiz zazione che svolge un lavoro importante Tenetelo a mente È così che il vostro club diventa grande
Veniamo quindi al mio slogan: Serra, ora più che mai.
1) Non è un tema nuovo, ma è un tema importante
2) Questo è il nostro tempo, non un altro tempo, un tempo per rispondere alle esigenze vocazionali della Chiesa di oggi e ai bisogni della nostra organiz zazione.
3) Abbiamo davanti delle sfide uniche, a causa di una cultura che porta al declino dell’identità e dell’affi liazione religiosa tra i giovani Con stime che rag giungono l’80% dei giovani che si allontanano dalla fede durante gli anni dell’università, questa genera zione sta vivendo una profonda crisi di fede In risposta a questa sfida, il Serra USA ha creato e svi luppato il programma “College Connection”, che mette in contatto i diplomati delle scuole superiori con i ministeri dei campus universitari locali. Oggi, attraverso il programma Newman Ministries College, vengono messi in contatto tra i 50 000 e i 75.000 studenti all’anno.
4) Le sfide alla Chiesa, sullo sfondo di una cultura secolare avversa, sono un grande problema anche per noi Sulla scia degli scandali sessuali che sono stati ampiamente promossi, molti dei nostri sacer doti si sentono attaccati; le restrizioni del COVID che mettono i parrocchiani gli uni contro gli altri e le scuole residenziali indigene con la loro storia di assi milazione culturale sponsorizzata dal governo sono solo alcune delle altre fide che logorano i nostri
sacerdoti e religiosi A questo proposito, come non ricordare e parole del nostro Santo Padre ai Serrani riuniti a Roma per il Congresso del 2017: “Abbiamo bisogno di voi! Serrani, siate amici dei sacerdoti, dei religiosi e dei seminaristi”
5) Anche le sfide all’eredità stori ca del nostro patrono, San Junipero Serra, sono un proble ma. In risposta a ciò, dobbiamo studiare, comprendere e apprezzare la vera storia del nostro patrono, e santo, Junipero Serra Gli attacchi alla sua eredità sono anche attacchi ndiretti all’autorità morale della Chiesa Dobbiamo educare noi stessi e riscoprire il motivo per cui i nostri primi fondatori riven dicarono Serra come loro patro no e scelsero persino di chiamarsi come questo grande e santo missionario francescano spagnolo
6) Le sfide per la Chiesa mondiale sono rappresentate dal declino delle vocazioni religiose in una Chiesa che cresce numericamente in tutto il mondo, ma che diminuisce nei Paesi tradizionalmente forte mente cattolici
7) Il consolidamento delle parrocchie nella Chiesa degli Stati Uniti, con lo spostamento della popola zione dalle zone rurali a quelle urbane, e la crescen te proporzione di cattolici latinos all’interno della popolazione cattolica, con oltre il 50% dei cattolici sotto i 18 anni ora identificati come latinos. Ogni Paese ha le sue sfide uniche che il Serra deve affron tare Questa è la Chiesa di oggi
Il Serra deve quindi rendersi conto della sempre cre scente importanza della sua missione Come vostro presidente, prometto di mantenere questo tema al centro del nostro lavoro per diventare il braccio voca zionale laico della Chiesa cattolica. Se ci pensiamo bene, lo siamo? Sì, lo siamo Siamo già quello che vogliamo? No, non lo siamo È un problema? È un ’ op portunità. È una sfida. Pregate ogni giorno per le vocazioni Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro Il padrone del rac colto attende il nostro lavoro San Junipero Serra, Prega per noi!
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Una Fondazione in crescendo...
Le novità di Auxilium e del Contest fotografico
di Marco Crovara Presidente della Fondazione BJS
La Fondazione continua il suo cammino Uscita dallo shock iniziale della pandemia, ha iniziato a lavorare grazie, anche, alla possibilita di operare da remoto per svolgere i propri compiti. All’inizio dello scor so anno abbiamo ristrutturato i conti correnti chiudendo quello delle Poste che, ormai, non ricevendo più versa menti era solo un costo aggiuntivo. Abbiamo avuto degli avvicendamenti nell’ambito del CDA con il gradito ingresso delle consigliere Grazia Buggiani e Gabriella Masè, nonché il nuovo incarico nella Commissione Controllo Elargizioni del consigliere Roberto Tristano Con nostro grande rincrescimento ha dato le sue dimis sioni l’amico, consigliere, Mario Di Bella a cui vanno i nostri migliori auguri ed il nostro fraterno abbraccio
Avendo avuto da parte dello Stato due erogazioni (ramo Onlus) relative al 5x1000 (anni 2019 e 2020) e grazie al Progetto Auxilium, abbiamo istituito due date per la raccolta delle domande di elargizione di borse di studio che ci hanno dato la possibilita di sostenere gli studi di ben 20 giovani tra seminaristi e nuovi ordinati, per un totale di 40 000,00 euro elargiti Finalmente, poi, l’incontro di Roma in presenza È stato particolarmente emozionante Al CNIS è stata presentata una relazione dettagliata ed accorata nel suo appello a tenere sempre presente nel cuore dei serrani la nostra Fondazione, a considerarne l’alta valenza operativa come bene comune che altro non chiede che di essere veramen te condiviso Nel nostro CDA abbiamo trattato le prospetti ve finanziarie ed e per questo, che per il ramo Non Onlus, ho pensato di far nascere e realizzare il Progetto Auxilium Con il tesoro dei serrani abbiamo potuto costruire, proprio, un bene comune dimostrando quanto di concreto ci sia nella nostra volonta di sostenere le vocazioni. Così, il nostro compito è stato svolto fino in fondo: dalla spirituali ta, alla tangibile condivisione. Il Progetto Auxilium ci ha coinvolti nella speranza e poi sempre piu nella certezza dell’importanza dell’aiuto che possiamo dare a chi sta intraprendendo un cammino difficile, anche materialmen te. La diminuzione generalizzata di vocazioni al ministero e alla vita religiosa ci induce a rivalutare il serranesimo, se ancora ce ne fosse bisogno, nel suo aspetto piu dichiarato senza lasciarci smarrire o perdere il nostro obiettivo. Domande come: chi provvedera a guidare, accompagnare e formare le nostre comunita nei prossimi anni? Ci induco no ad una risposta: occorre condividere la responsabilità di affrontare il presente per preparare il futuro. Ed ora parliamo di come si sia realizzato questo pro getto. La raccolta ha raggiunto la ragguardevole cifra di euro 20.560,00 con gli ultimi contributi arrivati anco ra ai primi di quest’anno. La quasi totalita dei club ed alcuni privati simpatizzanti hanno risposto e così già sono state consegnate cinque elargizioni Non Onlus. Èveramente una grande soddisfazione che ci fa ben sperare e sapere che i serrani sono concretamente vici ni alla Fondazione avendone grande considerazione.
Maggio Agosto 2022 25 voce della fondazione BJS
Foto vincitrice del Contest, sezione Under 21
Certamente una capillare comunicazione, anche sem pre presente sui nostri media, ha contribuito a farla conoscere ancor più e questo continuerà ad essere uno dei nostri impegni di primaria importanza Comunicazione è anche progettualità e così veniamo al Contest Fotografico, promosso da Filly Franchino e dal Distretto 73 Puglia Basilicata, ed aperto a concorrenti provenienti anche dagli altri Distretti Abbiamo subito capito che l’iniziativa meritava il sostegno della Fondazione Capito che con l’inserimento della sezione giovani, da noi proposto con un premio ad hoc, si anda va ad interessare proprio il nocciolo della nostra missio ne Così è stato Lo scorso anno ci sono stati quasi 100 partecipanti (60% under 21), quest’anno 2022, alla chiu sura del 31 marzo, 142 partecipanti (50% under 21) dal l’estero e da tutta Italia Sì, da tutta Italia perchè, grazie alla delibera del CNIS, il Contest Fotografico e diventato Service Nazionale! La giuria, composta da Maria Lo Presti (Sicilia), Gabriella Mase (Liguria) e Giuseppe Miccoli (Emilia Romagna), ha scelto le immagini senza sapere a quale partecipante appartenessero, né da quale città o regione provenissero Gli organizzatori hanno fornito loro le fotografie esclusivamente senza le schede di par tecipazione Per la categoria Under 21 è stata scelta la
foto inviata dalla giovanissima Aisha Castria di Matera: i fiori di mandorlo come occhi che fanno guardare alla bel lezza di un tramonto Coglie e contempla questa bellezza e ci trasmette tutta la sua emozione pronunciando le parole: osservando il creato mi sento fortunata Per la categoria Over 21 è stata scelta la foto inviata da Rosa Maria Buda di Oppido Mamertina (RC): un gioco di buio e luce, riflette un momento che apre alla preghie r a u n a p r e g h i e r a c h e c o n t i n u a d a l l ’ a u l a d i c u l t o all’ambiente circostante, che rimanda all’opera del creato, e al Creatore “Le vincitrici, oltre ad aver con vinto per le foto particolarmente aderenti alla tematica proposta, sembrano, secondo i dati poi raccolti, essere meritevoli anche dal punto di vista umano grazie al loro impegno nello studio e nel sociale Questo Contest lo possiamo definire la speranza nella bellezza, ma non deve essere semplicemente un facile ottimismo: la bellezza e la gratuità del creato la rendono concreta La contemplazione ci rende sensibili e senza parole si afferma nel tema (La ricchezza delle parole non dette Contemplare la bellezza del Creato è gratuito) Forse esiste un posto dove il mondo parla poco? Sicuramente in quel posto vive anche la contemplazio ne Le parole, importanti, bisogna cercarle nella nostra spiritualità bisogna guadagnarsele, riconoscerne il valore Non le possediamo solo perché ne siamo dotati Esistono, nel momento in cui la contemplazione, senza parole, è passata attraverso la nostra sensibilità che ci fa capire cosa abbiamo visto e cosa possiamo finalmente dire perché hanno qualcosa dentro Il Contest voleva parlare al cuore in maniera semplice, diretta, senza che gli impegni esteriori prendessero il sopravvento E, prin cipalmente, vedere un qualcosa in cui ti senti coinvolto, in cui ti riconosci, in cui c’è posto per te in questo crea to anche se tu lo chiami con un altro nome Lo spirito del Contest è proprio quello di avvicinare anche i lontani che, comunque, sono sensibili Ed il messaggio è rivolto particolarmente ai giovani e lo dovrà essere sempre più Infine, ringraziamo il CNIS e la sua Presidente, Paola Poli, per una delibera molto importante Fino a qual che anno fa la Fondazione riceveva, regolarmente, annualmente dal Consiglio Nazionale, un contributo che andava a formare il capitale, Non Onlus, necessa rio all’attività istituzionale, oggi questo contributo è stato ripristinato Si tratta di un atto molto importante che riconosce, ancor più, l’importanza della sensibilità serrana nei riguardi del bene comune Quindi, auguriamoci che la Fondazione Italiana Beato Junipero Serra possa continuare ad essere
La Fondazione per il nostro mondo che cresce!
voce della fondazione BJS 26 il serrano n 155
Foto vincitrice del Contest, sezione Over 21
“Conosci la strada...?”
L’accompagnamento spirituale nel percorso vocazionale
di Maria Lo Presti
Nel Libro di Tobia si intrecciano tanti motivi: san Francesco di Sales, riprende il personaggio di Azaria Raffaele come figura di colui che accom pagna nella vita spirituale Tobi, un pio israelita che vive nella diaspora, fedele alla Legge, e col pensiero volto a Gerusalemme e al Tempio (cf Tb 1,1 2,8), invia il figlio Tobia a Rage di Media, per recuperare la somma depositata presso Gabaèl (cf Tb 4,1 20 21) Tobi aveva perso la vista (cf Tb 2,9 10) e vuole assicurare a Tobia quella somma sperando che almeno il figlio possa avere un futuro sereno Tobia era preoccupato per il fatto che non conosceva la via per Rage Tobi, quindi, consiglia a Tobia: «Cércati dunque, o figlio, un uomo di fiducia che si metta in viaggio con te Lo pagheremo per tutto il tempo fino al tuo ritorno Va’ dunque da Gabaèl a riti rare il denaro» (Tb 5,3) Quando Tobia esce da casa,
subito incontra chi gli farà da guida (cf Tb 5,4 8): si trat ta dell’arcangelo Raffaele, che lui non riconosce come tale, e che si fa chiamare Azaria Azaria annuncia a Tobi che presto ritroverà la felicità e la vista che ha perduto (cf Tb 2,8 10; 5,10) Tobia, infine, tornerà a casa con Sara, sua moglie, anche lei beneficata dall’angelo; e, seguendo le indicazioni di Azaria Raffaele, Tobi avrà di nuovo la vista (cf Tb 6,1 9; 8,1 9; 11,1 19)
Francesco di Sales invitava a pregare, per trovare una guida, e individuava in questa un dono prezioso per una vita felice Oggi come allora è un dono raro, come un amico fidato: «Siano molti quelli che vivono in pace con te, ma tuo consigliere uno su mille [ ] Un amico fedele è rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro [ ] Un amico fedele e medicina che dà vita: lo troveranno quelli che temono il Signore» (Sir 6,6 14 16) «Quando il giovane Tobia ricevette l’ordine di recarsi a
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Rage, rispose: Non conosco la strada Il padre gli disse allora: Va’ tranquillo e cerca qualcuno che ti faccia da guida Ti dico la stessa cosa, Filotea Vuoi metterti in cammino verso la devozione con sicurezza? Trova qual che uomo capace che ti sia di guida e ti accompagni; e la raccomandazione delle raccomandazioni [ ] Giacché ti sta tanto a cuore camminare con una buona guida, in questo santo viaggio della devozione, cara Filotea, prega Iddio, con grande insistenza, che ne provveda una secondo il suo cuore; e poi non dubitare: sii certa che, a costo di mandare un Angelo dal cielo, come fece per il giovane Tobia, ti manderà una guida capace e fedele [ ] A tal fine, scegline uno tra mille [ ], uno tra diecimila, perché se ne trovano meno di quanto si dica capaci di tale compito Deve essere ricco di carita, di scienza e di prudenza: se manca una di queste tre qualità, c’è perico lo Ti ripeto, chiedilo a Dio e, una volta che l’hai trovato, benedici la sua divina Maestà, fermati a quello e non cer carne altri; ma avviati, con semplicità, umiltà e confiden za; il tuo sarà un viaggio felice» (Francesco di Sales, Filotea. Introduzione alla vita devota, Capitolo IV). Si prega per tanti motivi, e si desidera essere felici, ma difficilmente si è pienamente felici, soprattutto se si avverte che è come se mancasse qualcosa. Così, il gio vane ricco che chiese a Gesù cosa fare per avere la vita eterna, se ne andò triste quando intravide la pienezza della sua realizzazione e se ne allontanò perché legato alle ricchezze. «Se vuoi essere perfetto» (Mt 19,21) vuol dire se vuoi arrivare al fine per cui esisti: è un rimando a quella vocazione che è da sempre e che realizza nella pienezza. In Matteo 19,20 si parla di un giovane, ma ciò vale per tutte le età. Oggi, inoltre, i tempi delle scelte si sono dilatati e spesso sono rinviate. Comunque, oltre alle grandi scelte, sono importanti anche le scelte che si fanno giorno per giorno, piccole o grandi.
In Tobia si legge di Sara che era stata scelta per Tobia dall’eternità (cf. Tb 6,18). In Geremia 1,5 è detto che il profeta è consacrato fin dal grembo materno. Francesco di Sales riconosceva il valore di ogni voca zione, e che in tutte le vocazioni si può vivere quella che lui chiamava, col linguaggio del tempo, la vita devota. Oggi diremmo che la vocazione battesimale si concretizza in molteplici stati di vita, impegni, scelte. Il beato Pino Puglisi ricordava, in un suo intervento, che vi è bisogno di tutte le vocazioni. Dalle pagine di Tobia e della Filotea, riprendiamo la necessità del confronto con una persona che ha carità, scienza e prudenza, come scrive Francesco di Sales. Un tempo si usava parlare di direzione spirituale, ma già nelle parole di Francesco di Sales si avverte come un
modello di discrezione: non una direzione, ma un accompagnamento Ciascuno è chiamato a fare delle scelte, a saper leggere in sé, a valutare ogni cosa Il confronto con un altro è l’occasione per esprimersi, e porre anche davanti a se stessi quanto oggetto di riflessione Si usa parlare anche di paternità o mater nità spirituale In Efesini 3,14 15 si guarda a Dio Padre, da cui ha origine ogni paternità: chi accompagna può partecipare della paternità di Dio Ogni genitore osserva la crescita del figlio, ma non ne è l’artefice Né ci si può sostituire: le scelte sono perso nali Così, chi accompagna nella vita spirituale ha il dono di vedere crescere e maturare l’altro Si tratta di compiti delicati, per i quali bisogna crescere, ed anche in questo caso con il confronto con chi ha maggiore esperienza Raffaele dice che ha raccolto le preghiere di Tobi e Sara e le ha presentate a Dio (cf Tb 12,12): alla preghiera di chi cerca una guida si accompagna la pre ghiera di chi si pone accanto per questo viaggio felice Si parla di accompagnamento ‘spirituale’: non è una precisazione marginale Si rimanda alla vita ‘nello Spirito’ Gesù stesso, prima della sua passione, annun cia che non lascia da soli: Colui che sta accanto, il Paraclito, è lo Spirito Santo (cf Gv 14,16 17) L’azione dello Spirito, discreta e forte, spinge, muove, incorag gia, esorta, richiama, insegna Tale azione entra nel dia logo ‘nello Spirito’: riguarda chi chiede di essere guida to e chi accompagna; entrambi, animati dallo Spirito, possono gustare la bellezza della vita in Cristo È in Cristo Gesù che abita tutta la pienezza (cf Col 1,19) Paolo ricorda che annuncia Cristo, «per rendere ogni uomo perfetto in Cristo» (Col 1,28): dunque, se vuoi essere perfetto, se vuoi trovare la tua via, trova una buona guida
il serrano n 155 28 vocazioni
n o t i z i e e i n i z i a t i v e
DISTRETTO 77
In festa per il Club di Palermo e Acireale
Dal 23 al 26 giugno 2022 il Distretto 77 ha festeggiato i 40 anni del club di Palermo e i 20 anni del club di Acireale. Sono state giornate di condivisione nell’amicizia, con la gioia di incontrarsi dopo quel tempo che è stato detto ‘sospeso’, che ha preparato a riscoprire il gusto della vici nanza. La gioia di queste giornate di festa è stata condivisa con Paola Poli, Presidente Nazionale, e con altri membri del Serra International Italia convenuti per l’occorren za; oltre alla Presidente, il Governatore del Distretto 72, Marcello Bonotto, ha condiviso interamente queste giornate con i membri dei due club. Il Governatore del Distretto, Michele Montalto, intervenuto nel corso dei momenti celebrativi, si è complimentato per la storia dei due club ed ha donato ai Rettori due borse di stu dio, una per un seminarista di Palermo ed una per un seminarista di Acireale Tutto è iniziato il pomeriggio del 23 a Palermo con il ricordo dei 40 anni del club: mons Silvio Sgrò, Rettore del Seminario di Palermo, ha accolto i convenuti e ha sottolineato la bellezza del rapporto che si vive tra Seminario e Club, realtà che ha conosciuto come seminarista e continua a sperimentare da Rettore. Rosario Scalici, Presidente del Club, ha relazionato su cosa sia il Serra, tracciando anche le caratteristiche della attuale situazione di diffusione e presenza nel mondo. S. Ecc. Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo Emerito di Monreale, è intervenuto e ha espresso la sua stima per il Club e il suo compiacimento per quanto realizzato. Cesare Gambardella, già Presidente Internazionale del Serra, ha ricordato la storia del Club di Palermo, ed alcune figure di rilievo: dal Card. Pappalardo che lo ha voluto, ad Amedeo Ziino, primo Presidente, ed ai presidenti Cesare Barbera e Giudo Savagnone; inoltre, ha sot tolineato il ruolo avuto da Renato Vadalà per il Serra Italia e la sua dedizione al Club Cesare Gambardella ha posto l’attenzione sul clima di amicizia, collaborazione, entusiasmo, che ha caratteriz zato il Club fin dai suoi esordi Manuel Costa ha portato il saluto di Serra International Sulle origini del Club è intervenuto anche d. Piero Magro, segre tario del Card. Pappalardo all’epoca, che ha narrato aneddoti legati al sorgere del Club. Alla fine della Celebrazione Eucaristica, presieduta da S. Ecc. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, sono stati ammessi due nuovi soci Infine, la cena in un clima di grande fraternità ha avuto luogo nel cortile del Seminario La celebrazione dei 20 anni del Club di Acireale si è svolta sabato 25 nel Seminario di Acireale. D. Marco Catalano, Rettore del Seminario, e il Presidente Alfio Cristaudo hanno accolto i con venuti. Vera Pulvirenti, ha coordinato l’incon tro, offrendo uno sguardo sulla storia del club, essendo anche stata tra i fondatori Sono stati ricordati tutti i Presidenti del Club, cui è stata
29 dai club e distretti Maggio Agosto 2022
Distretto 77
data in omaggio una targa comme morativa. È intervenuto S. Ecc. Mons. Salvatore Gristina, già vescovo di Acireale, e che volle il Club. Don Carmelo Raspa ha offerto una riflessione sui fondamenti biblici del sostegno ai sacerdoti. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da S Ecc Mons Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Presidente della CESi Il momento conviviale si è svolto nel refettorio del Seminario. Oltre ai momenti celebrativi, le giornate sono state arricchite da visite guidate e momenti di convivialità, in cui l’amicizia si è rinsaldata.
A Palermo, il mattino del venerdì 24, la passeggiata tra i colori e i sapori del Mercato storico del Capo è stata impre ziosita dalla visita a luoghi quali la chiesa dell’Immacolata e la chiesa di sant’Agostino: guida d’eccezione è stata la prof ssa Francesca Massara, docente della Facoltà Teologica di Sicilia, che ha sapientemente intrecciato gli elementi storico artistici con il percorso spirituale sotteso alle scelte di ogni committenza La prof ssa Massara ha guidato il gruppo anche alla chiesa di Casaprofessa ed ai suoi tesori, fino alla Cappella del Sabato Una gradevole sosta nella piazzetta di San Francesco d’Assisi, ha permesso di gustare alcuni dei cibi caratteristici lo street food palermitano.
Si è, quindi, visitata la chiesa di San Francesco d’Assisi, particolarmente nota per il culto all’Immacolata, ma anche sede del Parlamento Siciliano istituito nel 1130, indicato come primo parlamento europeo. Nel tardo pomeriggio presso il teatro del Convitto Nazionale vi è stato un incontro con gli allievi di una prima classe della Secondaria di Primo Grado. Gli allievi, sapientemente e coraggiosamente guidati dalla prof.ssa Sally Rampulla, socia del club di Palermo, hanno presentato una performance in cui hanno affrontato un percorso filosofico con cui hanno consentito di guardare a tematiche che toccano i sentimenti e le idee, mostrando di quanto siano capaci le giovani generazioni se ben motivate Ad Acireale nel pomeriggio del 25, con la guida dei proprietari, si è visitato Palazzo Fiorini, inserito negli itinerari del Fai. La visita ha fatto toccare con mano un pezzo di storia, ed ha fatto gustare l’amore al bello e la cura dei particolari. Una splendida veduta dalla terrazza del Palazzo fa ammirare dall’alto la città e l’Etna, anche in quei giorni fumante. Nella domenica, l’ultima tappa di queste intense giornate è stata l’abbazia di San Martino delle Scale. Don Riccardo ha accolto e guidato all’interno di questo tesoro, che si trova a due passi da Palermo; l’Abate S Ecc Vittorio Rizzone ha presieduto la Celebrazione Eucaristica; infine il gruppo si è fermato con i monaci per il pranzo nel loro refettorio. Non è mancata una serata in una pasticceria palermitana: meta allet tante per tutti. Questi momenti di incontro ricorda no e fanno vivere una caratteristica tipica del Serra: l’amicizia È bello rivedersi, anche se ancora con tanta prudenza, guardarsi negli occhi senza il filtro di uno schermo. Inoltre, incontrare ogni club mette a contatto con realtà diverse, caratte ristiche peculiari, punti di forza che possono essere di stimolo per tutti. 40 o 20 anni sono punto di arrivo e punto di partenza: “Sempre avan ti!”
Maria Lo Presti
30 dai club e distretti il serrano n 155
Sanremo 377
Radici significative per continuare a crescere
Cpianta che dal lontano 1971, volonterosa, cerca di dare fiori e frutti. Il club di Sanremo nacque su iniziativa di un gruppo di soci genovesi del Club Genova 184, tra cui il Comm. Luigi Paganini, e venne incorporato con il n° 377, quinto club italiano e terzo ligure Nella sua attività di estensione, ha potuto realiz zare, nel 1981 la fondazione del Club Imperia 541, ed ha tenuto vari contatti con le diocesi francesi confinanti destando interesse ed amici zia da parte dei loro Vescovi. Ha organizzato nel 1972 un Congresso Nazionale e nel 1989 un Congresso Distrettuale Ha parteci pato attivamente al Centro Diocesano Vocazioni Ha istituito, dal 1998 e in collaborazione con la Diocesi, la Giornata dei Chierichetti e Ministranti che si svolge radunan do in seminario i chierichetti della diocesi e premiando chi fra loro ha partecipato al relativo concorso intitolato a Luigi Paganini. Nell’ambito del Service Giovani, promuove e collabora all’incontro spirituale che si tiene una/due volte all’anno alla Certosa di Chiusa Pesio (Cn) con gli studenti delle classi intermedie del liceo Cassini di Sanremo. Assiste con semplice amicizia i sacerdoti anche con prestazioni professionali. Segue fraternamente il percorso formativo e spi rituale dei seminaristi frequentandoli abitualmente e interessandosi ai loro pensieri, alla loro vita di risposta, al loro lato umano e contribuendo con borse di studio Cura l’aggiornamento spirituale e culturale religioso dei soci ed orga nizza serate a tema e convegni aperti al grande pubblico cittadino Inoltre, promuove, in collaborazione con gli altri clubs service, iniziative comuni nel campo sociale e culturale. Un esempio, i concerti benefici al Teatro dell’Opera in collaborazione con l’ente Orchestra Sinfonica di Sanremo unitamente a 13 Club Service della zona; le tre opere teatrali originali, sempre a scopi benefici, frutto della volontà dei soci, Prof. Pier Angelo Beltramino e dell’Arch. Elio Marchese. Con il Gruppo Giovani, nell’ambito del Service Giovani nazionale, collabora a tutt’oggi ai Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, dove nel 2004, per la prima volta ospite di quell’ importante presidio culturale laico che sono per Sanremo, appunto, “I Martedì Letterari” del Casinò Municipale, si è svolto un convegno dove il Dott Andrea Tornielli (vaticanista, giornalista, studioso e saggista) presentò il suo libro “La Passione: dai Vangeli al film di Mel Gibson”, in contemporanea alla proiezione, in anteprima nazionale al Teatro Ariston, del film stesso. In un teatro completo ed eterogeneo si è ancora parlato di quell’Uomo la cui morte rappresenta l’inizio della cristianità da dove partono le radici culturali e religiose di una considerevole parte del nostro mondo. Infine, partecipa attivamente al Contest Fotografico, service nazionale, a cui ha dato fattivo impulso specialmente nella sezione giovani under 21. Ebbene, di tutto questo si è parlato durante i festeggiamenti che si sono svolti nella serata, dedicata a questa impor tante 50a tappa del nostro cammino, guidata dall’attuale presidente, Dott Rodolfo Berro Nella celebrazione eucari stica, officiata nella Chiesa di Ognissanti di Sanremo con la partecipazione dei seminaristi, del rettore del seminario, Don Valerio Vacca e del corpo docente, S.Ecc. Mons. Antonio Suetta nell’omelia ha sottolineato con parole significative il concetto cristiano di servizio che accompagna il Serra Club lungo il suo importante cammino ed ha annunciato tre prossime ordinazioni sacerdotali e due diaconali. Quindi, la gradita e ragguardevole presenza della presidente nazio nale, Paola Poli. Paola, ci ha accompagnato nel trascorrere la serata in grande gioia ed amicizia e ci ha ricordato che Serra International è formato da laici impegnati nella società che vogliono testimoniare la loro cultura ed etica cristia na contribuendo a portare una presenza di tale cultura, come “servizio per conoscere”, in contenitori di alto livello e sulla stampa locale e nazionale Inseriti in un “Progetto Culturale” mondiale, in Italia, con riferimento agli studi della Conferenza Episcopale Italiana, il Serra nazionale cerca di favorire collaborazioni attraverso i 52 club presenti sul ter ritorio che formano con gli altri club service un’esemplare forma di volontariato in tutte le parti del mondo. Per finire, i saluti augurali della vice sindaco del Comune di Sanremo, Sig.ra Costanza Pireri, del governatore del distretto 70, Dott. Claudio Ferrari, dei due presidenti dei Serra Club di Imperia ed Albenga e dei presidenti dei club service locali.
Marco Crovara
31 dai club e distretti Maggio Agosto 2022
Grosseto 483
Cerimonia di premiazione del Concorso scolastico
Mercoledì 8 giugno nella sala San Paolo del Seminario Vescovile di Grosseto si è svolta la cerimonia di premiazione del 17° concorso sco lastico SERRA Club che ha avuto come traccia da segui re un verso della canzone “La cura” di Franco Battiato: “Perché sei un essere speciale ed avrò cura di te”. Dopo i saluti di rito, la Presidente Maria Cristina Maccherini ha spiegato brevemente cosa è il Serra Club e quali sono i suoi principali scopi e si è soffermata in particolare sulla bellissima esperienza che da 17 anni rinnovano, proprio nel Serra Club di Grosseto, con il concorso scolastico. Il tema proposto è stato declinato secondo i diversi ordini di scuola ed ha coinvolto un buon numero di studenti che, ancora una volta, hanno dato prova di grande sensibilità e di una grande capacità di appro fondimento e di riflessione su temi delicati che inve stono anche la loro sfera spirituale e religiosa Un particolare ringraziamento agli Insegnanti, i veri motori del concorso, che hanno dovuto lavorare tra grosse difficoltà a causa della pandemia e ai ragazzi, i veri prota gonisti dell’evento, che sono riusciti a realizzare dei lavori davvero speciali. Infatti la selezione è stata complicata dall’imbarazzo della scelta perché gli allievi hanno ancora dimostrato di saper riflettere e di essere disponibili a par lare del loro vissuto con garbo, profondità e, perché no, a volte anche con una punta di spirito critico.
Nella prima parte della cerimonia sono stati consegnati dai Serrani Ernesto e Rosaria De Cesaris e Daniela Giannini gli attestati di partecipazione a tutti gli studenti partecipanti.
Nella seconda parte don Gianpaolo Marchetti, Cappellano del Serra Club Grosseto e Rettore del Seminario Vescovile, e Francesca Mendillo Giordano hanno consegnato i premi in buoni libro ai primi classificati di ogni ordine di scuola I due momenti sono stati intervallati dagli interventi musicali di Francesca Cencini al pianoforte e Ernesto Furzi al flauto, allievi della scuola di musica “G Chelli” diretta dalla Prof ssa Maria Grazia Bianchi
M. Cristina Maccherini
32 dai club e distretti il serrano n 155
Livorno 486
Verso una giustizia riparativa e relazionale
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Il relatore, dopo aver brevemente illustrato la legisla zione vigente in materia di recupero delle persone che scontano una pena, si è ampiamente soffermato sul tema delle misure alternative alla detenzione ed in particolare sulla cosiddetta “Giustizia riparativa e di comunità”. La pena è sempre stata concepita come una sorta di Giustizia retributiva, ovvero come la giu sta “retribuzione” per il male commesso e, quindi, deve assumere una valenza afflittiva, in primis attra verso il carcere Negli anni, oltre all’introduzione delle cosiddette “misure alternative alla detenzione, si è fatto strada il concetto di “Giustizia riparativa” nei confronti della vittima da parte del reo. La Giustizia riparativa sposta quindi l’attenzione non solo sul reo, ma anche sul danno patito dalla vittima e sulle moda lità di riparazione del danno. Si vuole cioè attivare una sorta di mediazione penale che metta a confronto la vittima e il reo con l’obiettivo non facile di recuperare il rapporto compromesso tra chi ha subito il danno e chi lo ha commesso La giustizia riparativa ha quindi in sostanza l’obiettivo di ricostruire la relazione compromessa partendo dalla centralità della figura della vittima sino ad interes sare potenzialmente l’intera Società proprio per la cura che riserva alla dimensione dei legami e delle relazioni, quin di relazionale. È sicuramente un processo non facile ma che ha portato significativi risultati anche in termini di ridu zione della recidiva da parte di chi ha commesso un reato. La recidiva, cioè la probabilità di ricadere in un reato dopo la scarcerazione, è diminuita infatti da circa il 67% a circa il 17%. La conferenza ha suscitato molto interesse tra i numerosi presenti (oltre 60) e molti sono stati gli interventi sia di riflessione che di richieste di ulteriori informazioni sul tema
Al termine, è stato fatto dono al relatore di una ceramica riportante l’effige della Madonna delle Grazie di Montenero, protet trice della città e della Toscana.
Dopo la preghiera del serrano, la serata si è poi conclusa con la tradizionale conviviale nello stesso salone della parrocchia, offerta dal Club a tutti i presenti
Edoardo Gambardella
33 dai club e distretti
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Lg on ferenza dal titolo “La pena oggi e domani. Il ruolo della comunità per una giustizia riparativa e relazionale”. Relatore: dott. Salvatore Nasca Direttore Ufficio lnterdistrettuale Esecuzione Penale Esterna (Ministero Giustizia) Toscana e Umbria; la conferenza era una “esterna”, ovvero aperta a tutta la cittadinanza.
Maggio Agosto 2022
Lugano 669
Incontro con un giudice che impersona le beatitudini
MMarco Villa, giudice e vicepresi dente del Tribunale penale della Repubblica e Cantone Ticino, per ascolta re le sue riflessi sul tema “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia” . Il giudice esordisce precisando subito i limiti della giustizia umana, basata su un codice di leggi che riconosce e fa rispetta re i diritti altrui, rispetto alla giustizia Divina che si colloca su un piano più ampio e salvifico Simpaticamente ricorda la meraviglia e la curiosità suscitate in lui, quando, giovane avvocato, legge una scritta sull’ antico palazzo di giustizia di una pretura di valle, a Cevio, che recita: “Non c’è niente più ingiusto della giustizia”. Questo episodio servirà al futuro giudice da spro ne per impegnarsi ulteriormente, con umiltà, affinché la giustizia faccia veramente il suo corso. Marco Villa ripercorre poi gli anni della sua infanzia segnati purtroppo dalla precoce perdita del papà, esperienza que sta che segnerà negativamente la sua adolescenza Risale a questo delicato periodo della vita il suo comprensibile sentimento di avere subito un’ingiustizia e matura in se’ stesso il pensiero di orientarsi verso gli studi di giurispruden za, per saziare la sua “fame di giustizia” Dopo avere conseguito il brevetto di avvocato egli lavora come libero professionista ma questa attività non lo entu siasma e la sua insoddisfazione lo spinge a sognare di impegnarsi come “avvocato di strada”, sempre nella prospet tiva di ergersi a “paladino della giustizia”. Entra poi nella magistratura come procuratore pubblico e da ormai quin dici anni esercita la carica di giudice.
Nella professione al servizio della giustizia, Marco Villa è stato aiutato da una sua innata capacità di entrare in empa tia con chi gli sta davanti, con umiltà, sempre tenendo presente la dignità della persona, la fragilità umana e la pos sibilità di risocializzazione In questo difficile compito il giudice è sempre sostenuto dalla fede che manifesta aperta mente nel suo ambiente di lavoro, e dalla preghiera quotidiana guidata dallo Spirito Santo. Marco Villa cita il Siracide, libro sapienziale che illumi n a g l i a s p e t t i q u o t i d i a n i della vita di fede e che com p r e n d e p u r e r i f l e s s i o n i riguardanti la giustizia; ci piace terminare con il ver setto 50 tratto, appunto, da questa parte della Bibbia, sicuri che il giudice ne abbia già fatto tesoro: “Beato chi mediterà queste cose; le fissi bene nel cuore e diventerà saggio”
34 dai club e distretti il serrano n 155
Pomposa 777
Celebrato il trentennale serrano pomposiano
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Tcrisi delle vocazioni in Italia e nel mondo”. Il Sinodo per la regione Panamazzonica del 26 ottobre 2019 aveva formalmente auspicato la possibilità di ordinare sacerdoti uomini sposati. Una proposta emblematica di come la crisi delle vocazioni religiose stia ormai interessando diverse aree del pianeta Nel 2018 era stato lo stesso Papa Francesco a definire la questione “ un ’emorragia” e un “frutto avvelenato della cultura del provvisorio, del relati vismo e della cultura del denaro”. Negli ultimi cinquan t’anni la popolazione cattolica del mondo è raddoppiata: da 653 milioni a 1 3 miliardi, mentre il numero dei sacer doti nel mondo è rimasto quasi invariato: da 420 mila circa a 414 mila del 2018 Questa la situazione nel mondo Ma in Italia? Da noi il calo delle vocazioni non si è mai arrestato: da 65 mila a 41 mila ( 37%). Di questi, a fronte delle 25 mila parrocchie presenti sul territorio, i parroci sono scesi sotto le 17 mila unità. Facile capire come oggi siano spesso titolari di più campanili In questo senso il record nazionale è detenuto da don Gianni Poli al quale, da oltre un anno fanno capo ben 19 parrocchie delle Valli Giudicarie in provincia di Trento. Chiaro che tutto questo è un grosso problema per la Chiesa cattolica ma in particolare per tutta la Società civile La nostra Costituzione repubblicana è stata fondata sui valori etici e morali del messaggio cristia no. Se la diffusione di tale messaggio viene a mancare, viene a mancare tutta l’impostazione della Cultura su cui si fonda la nostra Società Cosa fare, allora? Se n’è parlato lunedì sera 20 giugno nella bellezza dell’Abbazia di Pomposa, dove è iniziata la celebrazione del trentennale di costituzione del Serra club di Pomposa (organismo ecclesiale per lo sviluppo della pastorale vocazionale) con l’intervento dell’Arcivescovo Giancarlo Perego che, all’o melia della santa Messa (animata per l’occasione dal Gruppo mandolinistico codigorese), ha parlato di “Memoria e Speranza” “La mancanza di memoria storica è stato il peccato del Popolo di Israele ma è oggi, anche il nostro peccato” E citando papa Francesco (F T 226) afferma che occorre: “Imparare ad esercitare una memoria penitenziale capace di assumere il passato per liberare il futuro dalle proprie insoddisfazioni” “Solo dalla verità storica dei fatti nasce lo sforzo per comprendersi a vicenda e tentare una nuova sintesi Le vocazioni nascono dove c’è memoria e speranza e dove si vince la stanchezza e il pessimismo. Così si coltiva il progetto di Dio nella storia”. “I Serrani sono uomini di memoria e di speranza capaci di leggere il progetto di Dio nella storia sia pure in una condizione difficile come l’attuale” La cerimonia ufficiale del trentennale serrano pomposiano è avvenuta nella sala meeting del Resort Oasi Bianca di Pomposa In quel contesto, in un clima di perfetta intesa, di amicizia e di collaborazione da sempre esistente fra i Serra club di Pomposa e Ferrara, la prof Maria Luigia Grignani Chiesa, prima presidente del club di Pomposa ha ricordato come nel 1992 il dott. Romeo Sgarbanti, fondatore e vera anima del Serranesimo
35 dai club e distretti
Maggio Agosto 2022
diocesano le ha proposto l’assunzione della responsabilità sul nascente Serra club Pomposa “È stato un rischio calco ato perché il nostro cammino era cominciato pur nelle difficoltà di una proposta a volte molto difficile e incom presa ma poi tanto soddisfacente per ’aumento degli associati nonché per la nascita di due vocazioni ministeriali figli di altrettanti soci serrani. Notevole rilan cio del club si è poi avuto, paradossal mente, con una battuta quasi scherzosa di una nostra associata, guida turistica, nei confronti di un gruppo di tedeschi della città imperiale di Speyer; grosso modo questa: Voi di Spira, ci avete portato via il nostro abate Guido Non era stata inutile Il messaggio arrivato al Vescovo della loro città mons Anton Schlemback gli permise di studiare il caso e di farsi garante della restituzione di almeno una reli quia del loro santo compatrono Impegno mantenuto il 19 novembre 2000, anno giubilare, quando Schlemback giunse a Pomposa con la reliquia del santo (una tibia) racchiusa in una preziosa urna ora pre sente in Abbazia “Guido era tornato a casa ” Infine, un riconoscimento condiviso da tutti ad una anziana socia serrana, Cristina Chiesa Barbè, che da trent’anni segue le vicende e l’itinerario del Serra pomposiano La serata conviviale ha poi registrato l’intervento della prof. Daniela Cavallari, presidente in carica del club di Pomposa che ha esordito dicendo che “questo è il momento conclusivo dell’anno sociale dei nostri due club (Pomposa e Ferrara) Lo facciamo nella bella cornice di questo salone che altre volte ci ha ospitato E lo facciamo con la presenza del nostro Arcivescovo Una conclusione davvero meravigliosa e sinodale Nel contesto di questa occasione è bello sottolineare come i momenti comuni, gli interclub, siano aumentati nel corso dell’ultimo anno, nel segno di una maggiore collaborazione e col desiderio di un cammino comune in accordo con i tempi del Sinodo diocesano” E poi, “diamo valore al nostro tren tennale Io mi sono associata cinque anni fa, per cui oggi sento che mi è mancato il respiro delle origini Ma sono veramente contenta della scelta fatta”. A questa scelta si è associato il dott. Alberto Lazzarini, presidente in carica del Serra club Ferrara che ha sottolinato come “quello di stasera è un momento importante legato ad una annata associativa piuttosto difficile per molti motivi: Covid, la guerra in Ucraina, l’instabilità economica sono tre fattori di una grande apprensione e fonte di forti difficoltà. Noi confidiamo soprattutto nella preghiera per il conseguimento della pace sperando che venga toccato il cuore di chi oggi sembra non averlo. Ma nei nostri obiettivi, oltre alla preghiera, c’è la cultura cristiana che vogliamo affrontare con cognizione di causa organizzando iniziative attrattive sempre nel segno e nel sostegno alle vocazioni ministeriali e religiose E ciò, in un contesto di lavoro comune tra noi, il Serra di Pomposa, l’UCID (Unione cattolica imprenditori e Dirigenti) e l’UCSI (l’Unione dei giornalisti cattolici). Ha chiuso la serata l’arch Maurizio Marcialis, Governatore in carica Molto soddisfatto dei precedenti interventi ha sottolineato la bellezza della collaborazione tra i due club di Ferrara e Pomposa definendola “fondamentale”. Raccomandando poi anche una maggiore apertura del Serra regionale alle varie Comunità parrocchiali lamentando la mancanza di un Seminario in diocesi Quindi, preghiera e cultura cristiana forse potranno diventare le chiavi per un ripopolamento del Seminario sia pure in modo gradua le Una grande e difficile sfida sulle spalle di questi due club serrani “Memoria e Speranza” Auguri!
Alberto Fogli
36 dai club e distretti il serrano n 155
Brindisi 1040
Il nostro cappellano diventato parroco
l Serra Club di Brindisi ha accolto con gioia la nomina del proprio Cappellano, don Andrea Giampietro, quale Parroco della Parrocchia “S Resurrezione” di Brindisi La Santa Messa di insedia mento è stata presieduta l’8 agosto da S E Mons Domenico Caliandro, Arcivescovo della Diocesi di Brindisi e Ostuni, alla presenza di tanti sacerdoti che hanno voluto condividere con don Andrea, al suo primo incarico di guida di una parrocchia, un momento così importante del suo percorso sacerdo tale Presenti anche moltissimi fedeli che desidera vano far sentire il proprio affetto nei confronti del loro nuovo parroco La celebrazione ha visto la pre senza del Coro Polifonico Mater Misericordiae, diret to dal M° Anna Maria Sabino Pasquale, che ha fatto da degna cornice all’evento religioso. Durante la celebrazione il seminarista Domenico D’Amore è stato ammesso agli ordini sacri. Don Andrea sarà il parroco della Parrocchia SS. Resurrezione per la durata di nove anni, con tutti i diritti e doveri canonici Certamente grande sarà il suo impegno a favore dei giovani, degli ammalati e delle varie associazioni, vista la sua esperienza maturata in questi anni in qualità di Segretario del Vescovo e Rettore del Seminario Arcivescovile “Essere chiamati dal Signore ha detto don Andrea è un bene supremo” Ha poi ricordato come il suo predecessore, don Pio, anni fa gli avesse detto che un giorno sarebbe stato lui il parroco di quella parrocchia. E il tutto si è avverato. Don Pio e’ stato nominato canonico peniten ziere della Cattedrale e Rettore del Santuario cittadino “Santa Maria degli Angeli” in Brindisi. Don Andrea, a livello vocazionale, ha iniziato il suo percorso a 13 anni, a Ostuni, durante la frequentazione del Liceo Classico. Successivamente ha conseguito la laurea quinquennale in Teologia, studiando fra Vicenza e Milano. Nel 2014 ha ricevuto dapprima l’ordinazione diaconale e poi quella sacerdotale. Poi ha frequentato per due anni la spe cializzazione in Teologia Patristica a Roma, approfondendo la letteratura e la teologia cristiana antica Nel luglio 2016, è stato nominato pro rettore del Seminario Arcivescovile di Brindisi Ostuni e Segretario dell’ Arcivescovo, Sua Eccellenza Domenico Caliandro Nello stesso anno l’Arcivescovo nomina don Andrea, che nel frattempo ha iniziato anche ad occuparsi del centro diocesano vocazioni, Cappellano del Serra Club di Brindisi, sviluppando il tema, cosi come indicato anche dalla nostra associazione, dell’ approfondimento delle scelte di vita di ogni cristiano, da quella matrimoniale a quella religiosa. Infine, dal mese di luglio, Don Andrea, ricopre l’incarico di primo collaboratore dell’Arcivescovo, Mons Domenico Caliandro, con delega “ad omnia”, come vicario episcopa le e moderatore di Curia, mantenendo comunque il suo eccellente servizio nella Pastorale vocazionale Tantissimi auguri al nostro don Andrea che inizia questo nuovo impegno con tanta serenità, consapevole del soste gno morale e fattivo di tutti coloro che gli staranno vicino, il Serra Brindisi in primis, e, soprattutto, del sostegno della Grazia divina, fattore fondamentale per camminare con determinazione al fianco dei più deboli e dei bisognosi
Renato Rubino
I37 dai club e distretti
Maggio Agosto 2022
Oppido Mamertina-Palmi 1210
La Vergine Maria nella poesia, nell’arte e nella musica
Lnella Sala Vescovile della Comunità, organizzato dal “Serra Club Oppido Mamertina Palmi”, presieduto dalla dott ssa Antonietta Bonarrigo e dal Centro Culturale Cattolico Diocesano “Il Faro”, diretto da don Giancarlo Musicò. La manifestazione, presentata e moderata dalla dott.ssa Caterina Sorbara vice presidente alle Comunicazioni del Serra Club, si è aperta con l’intervento della dott ssa Antonietta Bonarrigo la quale, dopo i saluti iniziali, ha formulato gli auguri a Don Giuseppe Papalia neo parroco della Parrocchia San Nicola e Rettore della Cattedrale di Oppido Mamertina, sottolineando l’importanza della mostra “Ab Angelo salutata” da lui allestita nella Cattedrale e che sta “consentendo ai visitatori di ammirare la ricca storia della Chiesa locale e la speciale devozione che i Vescovi della vecchia e nuova Diocesi e il popolo oppidese hanno nutrito nel corso dei secoli, verso la Madonna Annunziata, manifestandola con doni ed offer te votive di grande valore e di elevata bellezza artistica”. Continuando, la dott ssa Bonarrigo ha rivolto un pensiero al Vescovo Mons Francesco Milito, nonché cappellano del Club, esprimendogli i più fervidi auguri per il cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale e ringraziando il Signore per averlo destinato come Presule della Diocesi Oppido Mamertina Palmi.
La dott ssa Bonarrigo si è poi soffermata sul Serra, “Movimento laicale cattolico impegnato a promuovere la cultura cristiana e la formazione dei giovani, ma soprattutto a sostenere le vocazioni religiose, di quanti cioè hanno scelto di fare della propria vita un dono agli altri; il Serra realizza questi obiettivi attraverso un vasto programma di azioni e progetti che vengono sviluppati nel corso di ciascun anno sociale”.
La dott.ssa Bonarrigo, nell’illustrare brevemente l’articolazione della manifestazione, ha ricordato l’artistica “Cappella” in legno noce che si ammira tuttora in Cattedrale, ideata dopo il terremoto del 1894 per custodire la bel lissima statua dello scultore napoletano Arcangelo Testa e realizzata dall’artigiano oppidese Salvatore Caridi nel 1900.
Ha rivolto, inoltre, un pensiero di gratitudine alla memoria del compianto parroco Don Francesco Zappia, per l’amore che ha sempre portato alla Madonna Annunziata e alla Cattedrale e dalle cui memorie provengono le immagini dei dipinti e delle vetrate della Cappella all’Annunziata che verranno proiettate nel corso della serata Subito dopo Don Giancarlo Musicò, Direttore de “Il Faro”, nonché Rettore del Seminario e Vice cappellano del Club, dopo aver presentato l’Associazione “Il Faro”, impegnata in ambito religioso, sociale e culturale, si è soffermato sulla figura della Vergine Maria nella letteratura, nell’arte e nella musica A seguire, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Oppido Mamertina, che ha inviato il gonfalone di città, la vice sindaco Marta Iaria, accompa gnata dalla presidente del Consiglio Comunale Marta Corsaro e dall’assessore Silvana Sanfedele, nel salutare e ringrazia re, ha sottolineato la profonda devozione degli oppidesi alla SS. Annunziata. Don Giuseppe Papalia, ha relazionato sul tema: “La festa di ringraziamento degli Oppidesi alla Madonna Annunziata. Storia e fede”, ricorrendo alle fonti storiche vatica ne, che a partire dalla fine del XVI secolo accreditano il culto della Madonna Annunziata nella vetusta Città di Oppido.
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Nell’antica Cattedrale, un altare “privilegiato” custodiva l’antichissima icona della Vergine, che velata “da serico e aureo drappo” veniva mostrata alla pubblica venerazione solo nella festa del 25 marzo e in occasione di pubbliche calamità Don Giuseppe ha presentato, con rigore scientifico e metodo storico critico, il percorso di fede e devo zione che ha attraversato i secoli e ha reso l’Annunziata “palladio” della città e dell’antica sede episcopale Oppidese; fino a giungere alle cir costanze che nel 1743 hanno originato la cosiddet ta “Festa della Gratitudine”, che con solenne voto municipale gli oppidesi hanno istituito come rin graziamento alla Vergine per aver salvato la città dalla peste. Ancora oggi, dopo secoli, è sempre viva la gratitudine alla Vergine, che con grande fede e devozione è onorata, nelle feste di marzo e di agosto Il tesoriere del Club, Fabio Pelle, ha quindi declamato la toccante preghiera “Alla Vergine Annunziata” che fa parte dell’opera “Afferrati dall’Amore” di Don Domenico Caruso, parroco di Seminara e Rettore della Basilica Madonna dei Poveri: “Madre dell’Annuncio, la luce del tuo Figlio illumina il mio cammino, lo sguardo del tuo Figlio allevia la mia angoscia, l’abbraccio del tuo Figlio mi difende dal nemico Fa, o dolce Annunziata, che il nostro popolo diventi sem pre più immagine di una Chiesa orante”, scrive don Domenico A seguire, i soci del Club, Maria Zerbi e Lucia Treccasi, e Antonio Roselli, socio de “Il Faro”, hanno declamato l’Omelia pronunciata dal Vescovo Mons. Francesco Milito nella solennità dell’Annunciazione del Signore, durante la Concelebrazione Eucaristica del 25 marzo 2022 Nell’ampio e suggestivo testo poetico, sono innumerevoli le rifles sioni preghiera sulle situazioni dolorose che il mondo sta vivendo: “Non più missili e bombe dal cielo, ma grazie solo di pace; non più attacchi da terra, ma solo aiuto di amore ai primi vitali bisogni, non più invasioni dal mare, ma flotte dai flutti recanti ristoro a vite stremate”. Nel testo ritroviamo anche il riferimento al gemellaggio della Cattedrale di Oppido con la Basilica di Nazaret avvenuto nel 2013 e alle iscrizioni, volute dal Vescovo Milito, dei nomi dei Comuni che ricadono nel territorio diocesano: “Questo Tempio a te consacrato, con Oppido a Nazaret gemellato, inscritti da oggi riporta i nome dei nostri Comuni: all’ingresso, d’intorno ai piedi del santo altare a segnale e linguaggio che parla di amore unitivo”.
Il poliedrico artista palmese, Antonio (Nuccio) Gambacorta, successivamente, ha relazionato su “I dipinti della pittri ce Concetta Mazzullo e le vetrate di Leo Sergi per la Cappella dedicata alla Madonna Annunziata”, con acute e pun tuali considerazioni sugli aspetti tecnici, artistici e storici delle opere, consen tendo così all’attento e numeroso pub blico di riscoprirle alla luce dell’estetica e della bellezza e di ammirarle anche nelle immagini della video proiezione. Emozionante e coinvolgente è stata l’e sibizione del Coro Polifonico “Maria SS Annunziata” e dell’Ensemble orchestra le “Giuseppe Rechichi”, i quali hanno eseguito alcuni bellissimi canti mariani sotto la direzione del Maestro Domenica Verduci, arricchendo e con cludendo in modo suggestivo e toccan te la manifestazione sul culto della Vergine Annunziata in Oppido.
Caterina Sorbara
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Maggio Agosto 2022
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