Presentazione dei lavori vincitori del XVI Concorso Scolastico Nazionale Serra International Italia

Scuola primaria: Ogni volta che ti impegni per raggiungere un importante obiettivo eserciti fede; descrivi una tua esperienza Scuola secondaria di 1° e 2° grado: La fede è la forza che spinge a guardare attraverso l’invisibile, per tradurre i sogni di oggi nella realtà di domani: la fede non è solo un’idea.

• • • • • • • • • • • • • • • • •

ACIREALE ALTAMURA AVERSA CATANIA CERIGNOLA L’AQUILA LIVORNO LUCERA MONTEPULCIANO PALERMO POMPOSA REGGIO CALABRIA SIENA TIGULLIO TORINO UDINE VITERBO

STATISTICHE !

Club 17 Classi 87

Scuole 55

PREMIAZIONE

SCUOLA PRIMARIA

Berakat Al Ariri 3a classificata, Scuola Primaria Classe 1C, I.C. «Giovanni XXIII», REGGIO CALABRIA

“Due amici alla ricerca del sole”

Motivazione Il lungo video racconta la storia di due amici alla ricerca del sole.

Con l’alternarsi di disegni e diciture, esprime efficacemente la trepidazione di un bimbo e del suo cagnolino, che sfidano un mare in tempesta per raggiungere un paese in cui risplende il sole: la loro speranza viene premiata alla loro fede.

FILMATO

Attivare il filmato

Gabriele Alberto Pio Ciotta 20 classificato, Scuola Primaria Classe 5B, Istituto “G. Marconi”, PATERNO’- RAGALNA

La squadra dei “Neri” Motivazione L’alunno descrive la sua esperienza personale fatta con il gruppo scout “La squadra dei Neri”, e mette in evidenza, con la semplicità della sua età, l’impegno con il quale riesce a migliorare sé stesso ed essere d’aiuto ai suoi compagni.

LAVORO di GRUPPO 10 classificato, Scuola Primaria Classi 3E e 3F , C.D. “G. Garibaldi” ALTAMURA

“TUNNEL BOOK”

Motivazione Su otto lucidi i bambini sono riusciti a trasmettere il loro impegno a comportarsi bene e disegnato piccoli dettagli di una immagine invisibile. La successione dei lucidi inseriti nel tunnel book renderà visibile quell’essenziale che è invisibile agli occhi: alla fine, in un gioco di trasparenze, compare l’effige di Gesù.

FILMATO

Attivare il filmato

PREMIAZIONE

SCUOLA SECONDARIA I grado

LAVORO di GRUPPO 3o classificato, Scuola secondaria I grado Classe 2B, Scuola “S. Maria degli Angeli” UDINE

“Il cuore in un Puzzle”

Motivazione In modo singolare e suggestivo in un puzzle a forma di cuore gli alunni esprimono la fede nelle varie espressioni della solidarietà, dell’altruismo e come amore per il divino.

Davide Campodonico 20 classificato, Scuola secondaria di I grado Classe 2A, Istituto “G.B. Della Torre”, CHIAVARI

“Lo Immagini” Motivazione Lo studente scava un blocco di legno massello e fa progressivamente emergere un mezzo volto umano senza completarlo, lasciando all’immaginazione dello spettatore il volto intero.

Un sentimento lo spinge dal profondo all’azione scolpendo la prima parte del volto, ma si arresta di fronte alla metà che “sente” ma che è esteriormente invisibile.

Le due metà del volto possono essere interpretate come metafora del volto dell’uomo Gesù vero uomo e vero Dio.

Scultura in legno massello 30x23x4,5

Dinisi Aurora 1°classificata, Scuola secondaria di I grado Classe 1A, Scuola “Dante Alighieri”, L’AQUILA

“Gioco della FEDE” Motivazione Elaborato molto efficace e originale: in un pannello ispirato al “Gioco dell’Oca” l’alunna alterna riflessioni profonde, episodi del Vangelo, momenti della vita personale e al centro della composizione pone la figura di Gesù.

Il gioco è come una metafora della vita: vince la gara chi in tappe successive arriva a Gesù.

GIOCO della FEDE

Disegno su cartoncino a pastelli (60x50)

PARTICOLARE

Pedine (personaggi del presepe) e dadi in cartoncino

PREMIAZIONE

SCUOLA SECONDARIA II grado

Flaminia Fichera 30 classificata, Scuola secondaria 20 grado Classe 5A, Liceo Scientifico “M. Amari ”, sez. LINGUAGLOSSA

“Quell’amor che muove il sole e le altre stelle”

Motivazione Elaborato scritto con originalità e convinzione: vedere l’invisibile, per l’alunna, è rappresentato dal mondo emotivo dei sentimenti e della presenza invisibile di Cristo “quell’amor che tutto muove …” che ci spinge ad essere missionari di solidarietà sociale.

Livia Meucci 20 classificata, Scuola secondaria di 2 grado Classe 3A, Liceo Scientifico “S.Gallo”, S.Quirico d’Orcia Montepulciano,

“Il decimo Pianeta”

Motivazione Elaborato profondo che rivela, una buona conoscenza religiosa e filosofica come il riferimento alla scuola pitagorica del decimo pianeta, invisibile ma necessariamente presente. Con molte altre considerazioni attesta quanto la Fede non sia estranea alla realtà della vita, bensì, insieme alla Carità e alla Speranza, nobiliti la vita e dia forza all’esistenza.

Tutti noi abbiamo detto almeno una volta "ho fiducia in lui" oppure ho fede in te", "mi fido". Sono termini apparentemente simili ma diversi nel loro significato profondo·. Tutte queste espressioni hanno un senso comune, sono un modo per comunicare una sensazione di sicurezza e tranquillità riguardo un determinate fatto che qualcun altro o noi stessi dobbiamo compiere.

Mi piace pensare che la fede sia una sorta di forza, un qualcosa che ti porta a pensare lontano, ma che ti dà anche una sensazione di conforto e ti fa sperare di raggiungere un determinate obbiettivo, qualcosa che fa in modo tale che sembri molto più vicino di quanta in realtà lo sia.

La fede e un qualcosa di invisibile ma percepibile: non si vede, ma si vedono gli effetti che essa provoca nelle persone. Mi piace paragonarla al decimo pianeta pitagorico. La scuola filosofica pitagorica sosteneva che i pianeti fossero dieci, ma riuscivano a constatare solo I' esistenza di nove pianeti. Secondo loro il numero dieci era la tetraktis, la perfezione, la somma dei primi quattro numeri, e dunque doveva esserci per forza un decimo pianeta, il celebre "antiterra", un pianeta che non si vedeva poiché stava dall'altro emisfero del mondo e quindi era un qualcosa di invisibile e impossibile da osservare a differenza degli altri pianeti. Sul decimo pianeta loro basavano teorie e dimostravano ipotesi.

Vedo la fede un po' così , pur essendo invisibile nella sua essenza, tuttavia su di essa basiamo i nostri obiettivi, sia per noi stessi che per gli altri.

Un altro modo in cui mi piace intenderla è una strada assente nella mappa.

Nei miei cammini, lo zaino in spalla e bastone in mano, mi è capitato varie volte di perdermi, di mancare il punto di ritrovo, di dover fare chilometri in più, di tornare indietro... la mappa a volte, per quanto accuratamente preparata, fallisce! Ma tu senti che la direzione è quella: nella mappa non c'è ma alia fine arrivi al punto stabilito attraverso indicazioni che ti fanno supporre fortemente che la tua meta sia a pochi passi. Andando avanti arrivi al tuo obiettivo. Arrivata, ti giri indietro, un po' confusa ma fiera del tuo percorso: la tua speranza di arrivare alla meta si è come miracolosamente concretizzata.

Ma la speranza è cosa diversa: è un moto ansioso in surplace nell'attesa di un avvenimento. E dunque ciò che sentiamo quando "speriamo che ci accada” un determinato fatto (solitamente positivo). E la fiducia? Non è la stessa cosa della fede? La radice della parola è la stessa ma credo che la fede si basi solamente sulla conoscenza della persona cui ci affidiamo, mentre la fiducia si basa sulla parola udita e scritta. Posso avere fiducia nella parola di qualcuno ma non avere fede nella sua persona, nel suo agire, che potrebbe non essere sincero, non essere ispirato da sentimenti buoni nei miei confronti.

Ed ecco che giungiamo a fede e speranza.

Nella Bibbia si usano espressioni diverse per definire la fede, ma in definitiva essa è l'incontro dell'uomo con Dio, esprime una relazione vera e propria, non un' illusione sentimentale e nemmeno una semplice previsione. E ciò che ci spinge in questo senso diventa una risposta ad una chiamata che apre orizzonti nuovi, che non chiamerei sogni, ma desiderio di superare i limiti, di rispondere a domande che non trovano soluzione nel quotidiano.

E nella risposta che l'uomo da si apre davvero un modo nuovo di vivere la vita, di costruire il domani, intessendo relazioni con gli altri che siano improntate davvero al rispetto dell'altro, all'amore. Alla fede e alla speranza adesso dobbiamo aggiungere la carità: le virtù teologali, quelle cioè che vengono da Dio, e che ci dovrebbero accompagnare da millenni. Infine, la fede, è una forza inesprimibile, e un qualcosa di talmente grande e potente, che una mente come la nostra, di semplici umani non può esprimere a parole. Noi vediamo gli effetti, ma non la vera realtà della fede. O forse è quel pianeta che non c'è, e basiamo tutto su un qualcosa che non esiste, ma la cui inesistenza provoca una forza tale da concepirne l'esistenza.

In breve, se esiste, non la vedo chiaramente ma percepisco i suoi effetti. Mentre la speranza può concretizzarsi, come quando si avvera qualcosa in cui speriamo, e la carità io posso e debbo vederla nel comportamento mio e degli altri, la fede sfugge alia visione presente, ci proietta nel futuro, ci costringe a modulare il mostro agire in vista di un fine al tempo stesso sfuggente e concreto. Quindi in fondo essa è da una parte sostenuta dalla speranza e a sua volta muove la carità.

Pur se qualcuno presume che essa non esiste in realtà, ma che è solo un'idea, (presumendo che possa anche non esistere) io baso comunque tutto quello che faccio su questa fede e facendolo, creo una forza tale da poterne quasi definire la sua esistenza, fino a vederne gli effetti nel mondo che ci circonda.

Francesco Pio De Monte 10 classificato, Scuola secondaria di II grado Classe 4B, Liceo Agrario «Pavoncelli», CERIGNOLA

“Due braccia che si afferrano”

Motivazione Con questa pittura l’autore ha reso in maniera sorprendentemente efficace come l’invisibile, nei momenti travagliati della vita si fa visibile. Il braccio di Gesù afferra quello dell’uomo nel mare in tempesta riportandolo verso il cielo luminoso rischiarato dalla fede.

Dipinto su tela in acrilico, tempera ed altro materiale (80x 60)

In questo disegno, ho voluto rappresentare due braccia che si afferrano reciprocamente Nel primo braccio vediamo la mano di Cristo, contrassegnata dal segno della passione evidenziato nella ferita della mano, che afferra un secondo braccio che emerge dall’acqua.

L’acqua, a dove emerge il braccio, rappresenta tutte le difficoltà e i momenti difficili, attraversate dall’esistenza umana e quindi l’uomo, afferrando il braccio di Cristo si apre alla speranza.

La barca, invece, che si vede sbattuta e sollevata dalle onde, rappresenta la missione affidata da Cristo alla Chiesa cioè: annunciare la FEDE a noi fedeli.

I colori della luce sullo sfondo, evidenziano il momento in cui l’uomo si lascia afferrare da Cristo e la sua esistenza si illumina di senso e significato.

La FEDE per me è questo continuo incontrarsi con DIO per lasciarsi illuminare sul cammino della vita.

Scuola Primaria

Adele Garavini Classe 5A, I.C. “Lusciano”, plesso via Bocciano, AVERSA

L’alunna esprime con delicatezza e sentimento la sua fede in Gesù e racconta come essa sia la compagna invisibile che l’aiuta nei rapporti con i suoi fratelli e soprattutto a superare il dolore per la perdita della sua Mamma.

Scuola Secondaria I grado

Benedetta Zappa Classe 1, I.C. “S.M. del Paradiso”, via del Paradiso, VITERBO L’alunna esprime l’originale intuizione del bisogno che ha Dio del nostro amore, come noi del Suo. E’ consapevole che la fede non si può né imporre, né insegnare: è un dono che si percepisce dentro di noi.

Scuola Secondaria II grado

Lavoro di Gruppo Classe 1D, Liceo Scienze Umane, Viale della Resistenza, CODIGORO (FE) Il gruppo ha realizzato un video che esprime le buone intenzioni che sottintendono il percorso verso la fede. Per questi Alunni l’invisibile è un incontro che si alimenta con l’impegno a sostenere chi è in difficoltà chi è triste, chi lavora nell’indifferenza.

EDIZIONE XVII 2021-

2022