UN ALTRO NOVECENTO
le relazioni diplomatiche con Tirana, richiamando i propri consiglieri e sospendendo il programma di aiuti economici. Nel 1962 l’Albania ritirò i propri rappresentanti dal Comecon e dal Patto di Varsavia, organismo dal quale uscì ufficialmente nel 1968 64. Hoxha si rivolse quindi alla Cina, la cui quota nel commercio estero albanese crebbe nel 1964 al 46%. La conseguenza più sconcertante dell’adesione albanese alla politica della “rivoluzione culturale” promossa da Mao nel 1966 fu, tuttavia, la lotta antireligiosa (l’Albania era un paese multiconfessionale, in cui la maggioranza musulmana conviveva con vaste minoranze ortodosse e cattoliche). La campagna culminò nel novembre 1967, quando l’Assemblea del popolo annunciò la trasformazione dell’Albania nel primo Stato ateo della storia. La Costituzione e il codice penale varati nel 1977 non riconoscevano alcuna fede religiosa e sanzionavano con la pena di morte (generalmente sostituita dall’incarcerazione) ogni celebrazione e manifestazione confessionale. Le 2.169 chiese e moschee del paese furono demolite, o adibite a scuole, cinema, stalle e magazzini. Centinaia di monumenti di incalcolabile valore artistico caddero vittime di una campagna di insensato radicalismo 65.
5.4 Risultati e fallimenti del “socialismo reale” 5.4.1.
INTEGRAZIONE ECONOMICA E MILITARE
Per uscire dalla crisi seguita alla morte di Stalin e recuperare lo svantaggio strategico accumulato (alla creazione della NATO era seguita nel 1957 la firma dei trattati di Roma, che posero le basi dell’integrazione nel Mercato comune europeo), sotto Chruščëv l’Unione Sovietica avviò un programma di potenziamento della cooperazione economica. Negli anni sessanta il Comecon divenne un’agenzia internazionale che partecipava ai lavori dell’ONU, era dotata di filiali in tutti gli Stati membri, di un apparato multinazionale (residente a Mosca) e di una struttura burocratica imponente: un Comitato esecutivo del Consiglio, un Segretariato del Consiglio, 4 comitati, 24 commissioni permanenti e 6 conferenze interstatali formate dai delegati dei ministeri economici di ciascun paese membro, con al vertice la riunione semestrale dei capi di governo e di partito. Per aumentare la sua competitività internazionale, nel 1958 il Comecon assunse come riferimento i prezzi del mercato mondiale nelle transazioni commerciali fra gli Stati membri. Le parole d’ordine lanciate dagli specialisti economici di Chruščëv 204