Edizione 2020 "Reloaded"

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RELOADED

con il patrocinio di Comune di Piacenza
settembre - 24 ottobre 2020 diciassettesima edizione

a cura di Piacenza Jazz Club

Testi curati da Angelica Dadomo e Gianni Azzali

Note e discografia consigliata a cura di Jody Borea

Direttore artistico: Gianni Azzali

Commissione artistica: Monica Agosti, Angelo Bardini, Jody Borea, Giampietro Sargiani

Addetta Stampa: Angelica Dadomo

Segreteria e biglietteria: Elena Savi

Progetto grafico: faustomazza/Studio Piacenza

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LACRIME E SORRISI: COME COLORI DIVERSI PER LA MUSICA DEL MONDO

La percezione è quella di vivere un tempo sospeso, imprevisto e imprevedibile; un tempo certamente difficile, senza certezze, senza ottimismo, senza fiducia nel futuro, negli altri e probabilmente nemmeno tanto in noi stessi. Abbiamo vissuto momenti drammatici, versato lacrime e visto però anche tanti sorrisi, quei sorrisi confortanti che si intuivano sotto le mascherine dei medici, degli infermieri, dei volontari e delle tante persone che in uno dei momenti più drammatici della nostra storia hanno saputo confortare, lottare col sorriso e non solo con le lacrime, prodigandosi perchè il tutto rimanesse in piedi. Penso anche a mansioni nascoste, forse umili, ma importantissime, come le cassiere dei supermercati o il personale addetto alle pulizie o gli autisti che trasportavano quanto era necessario perché la vita continuasse a scorrere per la maggioranza di noi. E allora facciamoci portatori di fiducia, di ottimismo, di cose buone. Piacenza Jazz Club, nella sua massima espressione pubblica come il Jazz Fest, ci prova ogni anno, prova a portare in città una ventata di serenità, di buona musica, un bel po’ di quella creatività che è espressione dell’essere donne e uomini propositivi. Ci riprova ora con questa versione stranamente autunnale “reloaded”, rifatta, ricaricata, un’edizione che, gioco forza, mancherà delle tante iniziative collaterali che da anni caratterizzano il Fest, come le tante collaborazioni con gli istituti scolastici, i pedibus, i brunch, le colazioni, gli approfondimenti, la rassegna al Centro Gotico, le incursioni, i jazz-

bus e tanto altro, ma per contro un cartellone di alto profilo e una lunga anteprima con nove concerti gratuiti negli spazi aperti di pub e circoli di Piacenza e provincia che costituiscono la rassegna “Piacenza Suona Jazz!”.

Le lacrime e i sorrisi sono due facce della stessa medaglia, senza distinzioni di nessun tipo, nè di genere, di età o di provenienza geografica. Tutte le donne e gli uomini su questa terra piangono e sorridono. Viene spontaneo un parallelo con i tasti bianchi e neri che stanno fianco a fianco su una tastiera, assolutamente necessari l’uno all’altro perché la Musica possa avere la “M” maiuscola. Abbiamo voluto far suonare il nostro pianoforte - che canpeggia su tutta la promozione del festival - da due mani di diverso colore, a produrre però una sola grande musica, suonata finalmente insieme in questo grande paese che si chiama Mondo, perché più colori sono meglio di uno solo, perché dopo le lacrime c’è sempre un sorriso, perché la musica colorata diventa migliore, una musica di civiltà, progresso e rispetto, suonata sulla lunga e fortunatamente imprevedibile tastiera della vita: la musica che ci piace.

Buon festival a tutti!

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UN GRAZIE SINCERO A...

…tutti coloro che ci frequentano, ci incoraggiano e non ci fanno mai mancare il loro sostegno. Grazie alla commissione artistica e al preziosissimo staff di volontari del festival e grazie a tutti i Soci del Piacenza Jazz Club, senza i quali tutto ciò avrebbe meno senso. È bello poter ringraziare chi ci aiuta a realizzare ogni anno la nostra mission, il nostro sogno, chi contribuisce in vari modi ad essere portatore di cose buone. E’ anche molto bello vedere i sorrisi che ogni ringraziamento genera, che siano ben visibili oppure interiori, ma sempre sorrisi... e di questi ne abbiamo bisogno davvero tutti!

Un grazie sincero al Presidente Massimo Toscani e a tutto il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, organismo vitale per questa iniziativa; grazie per il sostegno economico che la Fondazione ci ha assicurato fin dalla prima edizione, permettendoci di continuare e di crescere, anche in momenti economicamente molto difficili. Grazie ad Alberto Dosi, responsabile della Commissione Cultura della Fondazione e al suo predecessore, il Consigliere Giorgio Milani, anch’egli nella stessa commissione. Un sentito ringraziamento alla dott.ssa Tiziana Libè, vice direttore generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la sapiente guida e la simpatia e apprezzamento sempre riservati alla nostra iniziativa. Grazie al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Tursimo, che anche quest’anno ci ha concesso il suo prestigioso patrocinio.

Un grazie di cuore a Donatella Ronconi dell’Editoriale Libertà per il suo sostegno, per esserci sempre vicino col suo entusiasmo, il sorriso e la fiducia; così come al Presidente Alessandro Miglioli e al Direttore Pietro Visconti. Grazie a Nicoletta Bracchi e a Telelibertà.

Un grazie a tutte le redazioni che supportano la comunicazione degli eventi.

Grazie alla dottoressa Monica Pollini, direttrice del Centro Gotico, per la preziosa collaborazione. Grazie al dott. Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni, per la produttiva partnership con il festival. Un ringraziamento speciale va alla grande famiglia della “Federazione Nazionale il Jazz Italiano”. Grazie per “Piacenza Suona Jazz!” ai gestori degli Amici del Po, Baciccia, Dubliners Irish Pub, Luppoleria, Melville, La Muntà, Simone Weil, Sosteria e Tuxedo. Grazie ai giurati del “Concorso Bettinardi”, Giuseppe Parmigiani, Fabio Bianchi, Jody Borea, Lorenza Cattadori, Roberto Cipelli, Pietro Corvi, Aldo Gianolio, Debora Lombardo, Massimo Manzi, Oliviero Marchesi, Paolo Menzani, Giancarlo Spezia, Diana Torto, Tino Tracanna, Attilio Zanchi e Andrea Zermani.

Grazie a Sandra Costantini di Jazz Network; a Claudio Dodici di “TRS Ecologia”; al Centro Gotico; a Roberto e Paolo della “Barocelli Elevatori”; a Metronotte Piacenza; a Yamaha Music Europe; a COOP Alleanza

3.0, a Gabriele Zazzi; a Carlo Alberto Fiorani dell’Hotel Ovest; a Jazzitalia.net, Piacenza Music Pride e a Radio Bruno.

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Grazie ad Angelica Dadomo che si occupa con professionalità dell’ufficio stampa del festival; grazie a Fausto Mazza e al suo studio di comunicazione per la creativa e attenta cura dell’immagine del festival. Un grazie a Massimo e a Marco di Tamagni Pianoforti per la loro professionalità che da sempre è al fianco del festival. Grazie a Ettore Quaglia per la documentazione video e a Giancarlo Carraro per le multivisioni. Grazie ai nostri fotografi ufficiali e a tutto lo staff tecnico di Sartori Service e di Acid Studio. Grazie a Mauro del Papa per il professionale supporto fotografico.

A tutti voi grazie e buon festival!

DICIASSETTE ANNI E DI...BELLE PERSONE!

Qui si trovano tanti nomi, che ricordano tanta musica e, spesso, tante belle persone, perchè, chi fa musica, raramente non lo è. Potrete scovare nomi stellari del mondo del Jazz e qualcunio a voi sconosciuto, ma che, al pari di tutti gli altri, a Piacenza ha portato cose belle e ci piace ricordarli tutti, in una lunga storia di sorrisi, emozioni e tanto, ma tanto Jazz!

GRAZIE A TUTTI

Marc Abrams, Philippe Aerts, Luca Alemanno, Ralph Alessi, Fabian Almazan, Enzo Amazio, Franco Ambrosetti, Ray Anderson, Paolo Angeli, Nicola Angelucci, Andrea Anzalone, Ralphe Armstrong, François Arnaud, Andrea “Ayace” Ayassot, Daniel Bacalov, Luis Bacalov, Stefano Bagnoli, Ramin Bahrami, Jeff Ballard, Gabrio Baldacci, Ellade Bandini, Vito Barbato, Mattia Barbieri, Daniele Barcaroli, Julio Barreto, Kenni Barron, Piero Bassini, Stefano Battaglia, Franz Bazzani, Fausto Beccalossi, Mauro Beggio, Luca Begonia, Paolo Benedettini, Stefano Benni, Jerry Bergonzi, Tim Berne, Anton Berovski, Jorge Bezerra, Francesco Bigoni, Luciano Biondini, Adam Birnbaum, Paolo Birro, Brian Blade, Johnathan Blake, Terence Blanchard, Michelle Bobko, Jesper Bodilsen, Stefano Bollani, Flavio Boltro, Guido Bombardieri, Rosario Bonaccorso, Roberto Bonati, Luis Bonilla, Robert Bonisolo, Fabrizio Bosso, Paolo Botti, Marco Bovi, Itaiguara Brandao, Anthony Braxton, Justin Brown, Mario Brunello, Mauro Brunini, Rainer Brüninghaus, Fernando Brusco, Brussels Jazz Orchestra, Luca Bulgarelli, Fabio Buonarota, Gary Burton, Carlos Buschini, Don Byron, Francesco Cafiso, Uri Caine, Obed Calvaire, Mauro Campobasso, Stefano Cantarano, Stefano “Cocco” Cantini, Jean Luc Capozzo, Dario Carnovale, Beppe Caruso, Marco Castiglioni, Gianni Cazzola, Dede Ceccarelli, Erminio Cella, Eugene Chadbourne, Vincent Chancey, Bruno Chevillon, Renato Chicco, Pietro Ciancaglini, Gigi Cifarelli, Mattia Cigalini, Roberto Cipelli, Nico Ciricugno, Scott Colley, Ravi Coltrane, Luca Colussi, Pietro Condorelli, Giulio Corini, Pablo Corradini, Alegre Correa, Paolo Corsi, Claudio Corvini, Mario Corvini, Larry Coryell, Gianni Coscia, Silvia Cucchi, Daniele D’Agaro, Chris Dahlgren, Paolino Dalla Porta, Franco D’Andrea, Yuri Daniel, Lars Danielsson, Joey De Francesco, Eli Degibri, Paolo Degiuli, Hamilton De Holanda, Roberto De Nittis, Tullio De Piscopo, Zeno De Rossi, Maria Pia De Vito, Stefano Di Battista, Gianni Di Benedetto, Giuseppe Di Benedetto, Daniele Di Bonaventura, Furio Di Castri, Enrico Di Crosta, Marcello Di Leonardo, Vito Di Modugno, Riccardo Di Vinci, Wayne Dockery, Famoudou Don Moye, Solomon Dorsey, Dave Douglas, Hamid Drake, Billy Drummond, Trevor Dunn, Sherrita Duran, Pee Wee Durante, Dario Duso, Jean Marie Ecay, Bill Elder, Rossano Emili, Wayne Escoffery, Dimitri

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ANNI DI GRANDI MUSICISTI PERSONE! visti e ascoltati a Piacenza in questi anni

Grechi Espinoza, Jean Paul Estiévenart, Kevin Eubanks, Gabriele Evangelista, Antonio Faraò, Joe Farnsworth, Laura Fedele, Bebo Ferra, Jacopo Ferrazza, Garrison Fewell, Ken Filiano, Claudio Filippini, Ettore Fioravanti, Riccardo Fioravanti, Marco Forgione, Paolo Forlini, Al Foster, Bob Franceschini, Michele Franzini, Francesco Fratini, Paolo

Fresu, Nnenna Freelon, Erik Friedlander, Bill Frisell, Jean Christophe Galliano, Richard Galliano, Danilo Gallo, Roberta Gambarini, Jan Garbarek, Matthew Garrison, Susanna Gartmayer Roberto Gatto, Marcello Giannini, Tiziana Ghiglioni, Stephanie Ocean Ghizzoni, Sandro

Gibellini, David Ginyard Jr, Guido Giordana, Giovanni

Giorgi, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Eddie Gomez, Aaron Goldberg, Yuri Goloubev, Mario Gonzi, Massimo Greco, Kyle Gregory, Drew Gress, Danny Grissett, Gabriel Grossi, Mauro Grossi, Stefano Guazzo, Giovanni Guidi, Marco

Guidolotti, Trilok Gurtu, Alessandro Gwis, Omar Hakim, Darryl Hall, Jake Hanna, Tom Harrell, Lafayette Harris, Billy Hart, Miki Hayama, Mark Helias, Tamir Hendelman, Scott Henderson, Michele Hendricks, Albert Hera, Taylor Ho

Bynum, Dave Holland, Daniel Humair, Greg Hutchinson, Gerardo Iacoucci, Vijay Iyer, Jean Marc Jafet, Joseph Jarman, Marc Johnson, Sheila Jordan, Bert Joris, Joe Kabongo, Eyvind Kang, Karima, Tom Kennedy, Sunny Kim, Scott Kinsey, Dan Kinzelman, Lee Konitz, Alfred Kramer, Viktor Krauss, Steve Kuhn, Alessandro La Corte, Julian Lage, Bireli Lagrène, L.A.J. Big Band, Alfredo Laviano, Tim Lefebvre, Eric Legnini, Greg Leisz, Davide Liberti, Dave Liebman, Didier Lockwood, Ilaria Lorefice, Russ

Lossing, Paul Lowens, Morten Lund, Pietro Lussu, Rudi Mahall, Alessandro Maiorino, Tony Malaby, Daniele Malvisi, Natalio Mangalavite, Emanuele Maniscalco, Ray Mantilla, Luca Mannutza, Massimo Manzi, Mauro Manzoni, Paolo

Mappa, Fulvio Maras, Carla Marciano, Rita Marcotulli, Bruno Marcozzi, Rick Margitza, Vittorio Marinoni, Linley

Marthe, Cucho Martinez, Edy Martinez, Giulio Martino, Valerio Mastandrea, Roberto Mattei, Zè Mauricio, Paul Mc

Candless, Tom Mc Clung, Steve Mc Craven, Chuck Mc

Pherson, Brad Mehldau, Gary Meek, Andrea Melani, Aldo

Mella, Stefano Menato, Nico Menci, Luca Mezzadri, Marco

Micheli, Andrea Michelutti, Luciano Milanese, Chris Minh

Doky, Matt Mitchell, Roscoe Mitchell, Ben Monder, Ada

Montellanico, Glen Moore, Jason Moran, Dado Moroni, Juanjo Mosalini, Alphonse Mouzon, Gavino Murgia, Claudia

Natili, Mauro Negri, Gary Novak, Adam Nussbaum, Piero Odorici, Gianni Oddi, Ugonna Okegwo, Roberto Olzer, Magnus Öström, Mauro Ottolini, Makoto Ozone, Marco

Pacassoni, Simone Padovani, Greta Panettieri, Walter

Paoli, Raffaello Pareti, Giuseppe Parmigiani, John Parricelli, Emanuele Parrini, Gaspare Pasini, Alessandro Paternesi, John Patitucci, Jessica Pavone, Sonia Peana, Filippo Pedol, Luis Perdomo, Danilo Perez, Ben Perowsky, Matt Perrine, Gianluca Petrella, Umberto Petrin, Anthony Pinciotti, Enrico Pieranunzi, Leonardo Pieri, Enzo Pietropaoli, Michele Polga, Francesco Ponticelli, Michel Portal, Chris Potter, Andrea Pozza, Grégory Privat, Alvin Queen, Michele Rabbia, Tom Rainey, Enrico Rava, Danilo Rea, Joshua Redman, Mirko Roccato, Manhu Roche, Carrie Rodriguez, Adam Rogers, Reuben Rogers, Marcus Rojas, Aldo Romano, Wallace Roney, Dario Rosciglione, Roberto Rossi, Rudy Royston, Jay Rozen, Gonzalo Rubalcaba, Mirko Rubegni, Dino Rubino, Roswell Rudd, Cristina Rulfi, Leandro Saint Hill, Antonello Salis, Piero Salvatori, Antonio Sanchez, Daniel Santiago, Alfonso Santimone, Dave Santoro, Daniele Scannapieco, Beppe Scardino, Federico Scettri, Tony Scherr, Giancarlo Schiaffini, Silvia Schiavone, George Schuller, Louis Sclavis, Valerio Scrignoli, Oscar Seaton, Stefano Senni, Simone Serafini, Peppe Servillo, Jaribu Shahid, Wayne Shorter, Aaron Siegel, Paolo Sivestri, Gwilym Simcock, Ches Smith, Marco Siniscalco, Nate Smith, Roberto Soggetti, Lew Soloff, Omar Sosa, Dario Spinelli, Sonia Spinello, Mike Stern, Nicola Stranieri, Jeremy Stratton, Ej Strickland, John Surman, Sugar Kitty Big Band, Neil Swainson, Steve Swallow, Craig Taborn, Gianluca Tagliazucchi, Aki Takase, Roberto Taufic, Ares Tavolazzi, John Tchicai, Enrico Terragnoli, Luigi Tessarollo, Henri Texier, Kim Thompson, Daniele Tittarelli, Toquinho, Childo Tomas, Giovanni Tommaso, Pietro Tonolo, Lorenzo Tucci, Ralph Towner, Nathaniel Townsley, Gianluigi Trovesi, Steve Turre, Andrè Vasconcellos, Vincenzo Vasi, Michele Vignali, Aldo Vigorito, Marcio Villa Bahia, Jimmy Villotti, Mads Vinding, Gianni Virone, Nasheet Waits, Mark Walker, Cedar Walton, Rob Waring, Florian Weber, Dave Weckl, Dan Weiss, Doug Weiss, Corey Wilkes, Willie William, David Williams, Gay Willis, Nils Wogram, Kenny Wollesen, Vanessa Tagliabue Yorke, Rachel Z, Federico Zaltron, Attilio Zanchi, Enrico Zanisi, Mario Zara, Joe Zawinul, Riccardo Zegna, Enzo Zirilli.

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UN SEGNO POSITIVO IN QUESTO PARTICOLARE 2020

di Angelica Dadomo

Si riprende a settembre da dove si era dovuto interrompere a fine febbraio. Il Piacenza Jazz Fest ha avuto il triste primato di essere il primissimo tra i grandi eventi già in calendario l‘inverno scorso a essere prima sospeso e poi annullato dallo tsunami Covid-19. La quarantena e le nuove regole hanno colpito duramente il settore degli eventi dal vivo, ma l’associazione

Piacenza Jazz Club ha voluto riprovarci non appena le condizioni lo hanno permesso, osservando scrupolosamente le regole che sono state stilate per il settore artistico. Già nel corso dell’estate si è regolarmente svolta la rassegna estiva “Summertime in Jazz” nelle valli piacentine dei fiumi Trebbia e Arda; di solito una prosecuzione che quest’anno ha suonato più come un’anticipazione in vista della ripresa autunnale. Volevamo lasciare un segno in questo 2020 così particolare, perché riteniamo che si debba riportare il pubblico il prima possibile a godere della musica dal vivo, vincendo con gradualità i timori e recuperando quella serenità che rappresenta buona parte della qualità della nostra vita. Speriamo che le stupende proposte di un cartellone che abbiamo definito ‘reloaded’, ovvero di una diciassettesima edizione aggiornata, ricaricata, recuperata con tanto entusiasmo, siano di vostro gradimento, con la fondata certezza che scommettere sulla musica di qualità e sulla cultura non è mai un

esercizio fine a se stesso, ma porta sempre i suoi buoni frutti e ora più che mai ne abbiamo tutti un gran bisogno.

Il Piacenza Jazz Fest è organizzato come sempre dal Piacenza Jazz Club grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, a quello della Regione Emilia-Romagna e di altre realtà private del territorio; si avvale inoltre del patrocinio del Comune di Piacenza e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – MiBACT.

Buon festival a tutti!

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(addetta stampa del Piacenza Jazz Fest)
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BLUES ON BACH

"Suonate con tutta la vostra anima e non come un uccello ben addestrato"

Sebastian Bach)

Se Johann Sebastian Bach fosse oggi tra noi, avrebbe sicuramente uno smartphone in mano. Pare di vederlo, il genio di Eisenach, sempre a rispondere: tutti a chiedergli musica per compleanni, cerimonie, banchetti e serate danzanti. Magari gli verrebbe richiesto di fare del piano bar su una tastiera elettronica: lui, organista e clavicembalista, si sarebbe adattato anche a fare il DJ in discoteca, mettendo sul piatto dischi con la sua musica, adattandoli alla circostanza.

Un tempo salariato come un impiegato, costretto a scrivere musica a getto continuo (pensiamo alla musica che scrisse per tutte le domeniche del calendario) oggi, ne siamo certi, scriverebbe anche per la televisione, per Sanremo, per la pubblicità: per tutto e per tutti. Pur consapevole del proprio talento era considerato (e forse si considerava) un artigiano: più o meno come un falegname. Che fosse uno dei più grandi geni dell'umanità lo si comprese molto tempo dopo. Non fu mai capito dai suoi contemporanei e, dopo la sua morte, venne dimenticato; anche perché all'epoca non era uso eseguire musiche del passato. Quando, tempo dopo, i suoi spartiti cominciarono a posarsi di nuovo sui leggii, Bach fu riscoperto, anche se il fascino suscitato superò la comprensione; la sua musica, si direbbe oggi, non era commerciale, colpa della "polifonia", l'arte di sovrapporre più linea melodiche contemporaneamente, e della "fuga", con tutti i suoi mattoncini, “soggetti”, “controsoggetti”, “divertimenti”, “stretti”. Mamma mia... la “fuga” (già il termine incita a darsela a gambe levate); croce e delizia degli studenti di conservatorio, troppo complicata: <<meglio una gradevole linea melodica armonizzata in modo chiaro e semplice>> direbbero in molti.

Poi, a partire dall’Ottocento, venute meno certe estreme pretese filologiche (legittime per la ricerca storica, inutili quando diventano ottuso purismo) venne in uso, come ha spiegato Piero Rattalino, eseguire Bach (e la musica antica) secondo prassi esecutive moderne: dal clavicembalo al pianoforte ecco il Bach secondo Czerny (molto beethoveniano) e il Bach secondo Busoni. Nel Novecento arrivò anche il Bach secondo Béla Bartók. Ogni interpretazione illuminava la sua musica di nuovi significati, arrivando a svelare persino affascinanti rapporti con la numerologia.

Heitor Villa-Lobos tra il 1930 e il 1945 compone le celebri Bachianas brasileiras, fusione di musica popolare brasiliana e stile Bachiano.

E il Bach secondo il jazz (e secondo i jazzisti)?

Mettiamo nel lettore cd il primo volume dei "Solo

Masterpieces" di Art Tatum e ascoltiamo la versione di “Body And Soul”: a un certo punto Tatum infila, improvvisando, un’invenzione a due voci (ne improvvisa una per mano) prima di rientrare nelle consuete - nel suo caso, si fa per direvariazioni melodiche sugli accordi. Che ci fa una spruzzata di Bach dentro uno standard jazz? Domanda inutile, Tatum non fa testo: pianista virtuoso che "non prendeva mai una nota falsa" (secondo Aldo Ciccolini, che correva ad ascoltarlo a New York) è un caso unico e forse irripetibile. Poteva rielaborare qualsiasi tipo di materiale, dalla musica classica (si ascolti la terrificante versione di “Elegy” di Massenet) alla canzone più banale, il risultato era sempre quello: una sorta di “superpianismo”.

La domanda resta: perché molti musicisti jazz hanno amato (e amano tuttora) Bach?

Sappiamo dalle testimonianze che Bach era un grande improvvisatore ma, ahinoi, non lo possiamo verificare, i dischi non ci sono. La polifonia semi-improvvisata dello stile New Orleans può avere solo qualche vaga somiglianza con alcune pagine bachiane.

È a partire dal periodo Bebop, come ha fatto notare Marcello Piras, che il jazz si avvicina a Bach: l'improvvisazione bop prevede molte note sullo stesso accordo, il che consente di usare tutte le note della scala e i cromatismi, utilizzati come appoggiature, nei modi più svariati e fantasiosi; la voce può entrare e uscire nei punti più imprevisti, proprio come nella musica di Bach (quelle frasi lunghissime, spigolose, spezzate), con la differenza che quello che vale per il solista jazz, per Bach vale per tutte le voci, e ciascuna voce, in Bach, è egualmente importante. Poi, quando il solista jazz si fa accompagnare dal contrabbasso che pulsa in 4/4 (accade spessissimo), il risultato si avvicina ad una sorta di invenzione a due voci. Si provi ad ascoltare l'Allemanda della partita in do minore BWV 826 di Bach: pare proprio un’improvvisazione su walking bass, esattamente come nel capolavoro di Lennie Tristano per piano solo “C Minor Complex”: qui, la mano sinistra, emulando il contrabbasso, realizza una linea melodica indipendente in contrappunto con l'improvvisazione della mano destra. Del resto proprio Lennie Tristano amava dialogare con il suo chitarrista Billy Bauer realizzando, già negli anni Quaranta, un fugato-improvvisato ripreso in seguito da Bill Evans con Scott La Faro e, in un ambito più avanguardistico, da Ornette Coleman con Dave Izenzon; fugato-jazz, quindi, come atteggiamento dei musicisti che, durante l'improvvisazione, propongono idee e sviluppano quelle dei compagni. In seguito, proprio due allievi di Lennie Tristano, Lee Konitz e Warne March, presero l'abitudine, durante i concerti, di infilare tra gli standard alcune delle

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“Invenzioni a due voci” del sommo maestro. E che dire di quel ritmo pulsante, presente in moltissima musica di Bach, che tanto piace ai musicisti jazz? Come ha ricordato John Eliot Gardiner, <<il peccato interpretativo più grave che si compie anche oggi è rallentare Bach>>, mentre, per capirlo, bisogna <<lasciarlo danzare>>. Altro capitolo riguarda i compositori jazz. Dopo i primi tentativi interamente composti di Alec Wilder (Sea Fugue Mama, 1938) e Duke Ellington (Fugue-A-Ditty, 1946), gli “uomini di penna”, affascinati dalla forma della fuga, vi hanno inserito l'improvvisazione: alle esposizioni dei temi a più voci (rispettando, con licenze varie, i principi imitativi), seguivano gli assolo e le variazioni scritte, laddove Bach inseriva i divertimenti modulanti. In tal modo si generava una dialettica emotiva tra la tensione della parte scritta del soggetto e la distensione del divertimento improvvisato jazzistico. Il tutto senza rinunciare alla pronuncia jazzistica durante l'esecuzione. A tal proposito, è bene ricordare ai puristi classici che scuotono la testa quando il musicista jazz si avvicina alla musica di Bach senza suonare le crome uguali ma swingate che, nella pratica musicale del periodo barocco, era prevista la possibilità delle “notes inégales”, per rendere più espressivi passaggi musicali che, se suonati in modo canonico, sarebbero risultati monotoni e noiosi. A ben guardare (o sentire) sono dunque molti gli elementi della musica di Bach che si conciliano con il jazz. Resta da dire delle "jazzificazioni" e delle rielaborazioni delle pagine bachiane operate da molti musicisti jazz. John Lewis, ad esempio, ha realizzato una versione del “Clavicembalo ben temperato” in cui, nei preludi e nelle fughe, alterna l'esecuzione testuale e l’improvvisazione swing, mentre Uri Caine ha fatto delle “Goldberg Variations”, un audace esperimento di ampliamento e aggiornamento delle originali trenta variazioni (sul tema) aumentandole a settanta; variazioni classiche, riscritte nello stile di Vivaldi, Mozart, Verdi e Rachmaninov, cedono il passo ad altre nell’idioma del Jazz, del Blues, del Tango, inclusi Gospel, Ragtime, Kletzmer, Valzer, Mambo, fino alla musica elettronica. Cosa ne avrebbe pensato Bach?

Sempre Piero Rattalino, riferendosi al disco “Play Bach” del trio del pianista Jacques Loussier, si sbilancia: <<...penso che Bach avrebbe approvato. Non dico i risultati concreti, dico il principio...>>. Sempre Rattalino ci ricorda, <<per Bach non sussisteva dubbio sul fatto che l'esecutore avesse il diritto-dovere di intervenire sul testo>>.

Certo, i risultati si possono e si devono valutare di volta in volta (si pensi a certo orripilante Bach da film poliziesco), ma la tendenza a rielaborare, variare, riadattare, trascrivere, attualizzare il materiale di base era prassi comune in Bach quanto lo è oggi per un moderno musicista jazz. Non a caso all'annuale Bachfest che si tiene a Lipsia non manca mai uno spazio per il Jazz.

Il massimo esponente della fuga-jazz è stato John Lewis. Pianista, compositore e antropologo, cresciuto tra bebop e la musica classica, studioso appassionato della cultura europea, in particolare di quella italiana (ricordiamo le composizioni Milano, Trieste, Piazza Navona e le suites Fontessa e The Comedy, ispirate alla commedia dell’arte) e francese (Vendome, Concorde, Versailles). Uomo di vasta cultura (i suoi interessi musicali spaziano dal barocco ad Anton Webern), Lewis ci ha regalato gli esempi più illuminanti e artisticamente compiuti di fuga-jazz. Oltre ad avere composto splendide colonne sonore (il capolavoro No Sun In Venice) e musica per organici sinfonici e da camera, Lewis è stato uno dei fautori dell’esperienza Third Stream Music. Con il Modern Jazz Quartet, che ha diretto per decenni, è riuscito, attraverso il vibrafono di Milt Jackson, a evocare il suono del clavicembalo inserendolo genialmente in un contesto moderno.

In occasione del centenario della nascita, il Piacenza Jazz Fest renderà omaggio a questo grande artista con un concerto straordinario: da un’idea del compositore, arrangiatore e direttore Michele Corcella le musiche di John Lewis saranno ricreate e valorizzate con un’orchestra creata ad hoc che dialogherà con il trio del grande Enrico Pieranunzi.

Jody Borea

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IL CARTELLONE PRINCIPALE

Il programma del cartellone principale vedrà in cartellone i più interessanti progetti che stanno girando per la nostra penisola affiancati da un progetto internazionale che fa comunque base in Europa. Rimane immutato l’intento per il Piacenza Jazz Fest 2020, nonostante le evidenti difficoltà dovute al momento, di mantenere intatta tutta la sua ricchezza artistica che è poi la sua cifra stilistica.

Saranno sei le serate in programma, tutte di sabato (tranne una domenicale), ospitate negli spazi che sono stati ritenuti più idonei a ospitare concerti nel più rigoroso rispetto di tutte le normative e le ordinanze relative alla sicurezza degli spettacoli dal vivo, compresa l’applicazione della distanza tra gli spettatori, in seguito alla quale i posti disponibili saranno limitati. Per ovviare a questa diminuzione, tutti gli appuntamenti prevedono un doppio spettacolo: il primo alle 19:30 e il secondo alle 22:00 (tranne per quelli dell’11 ottobre che, essendo di domenica, vengono anticipati).

Ad aprire questa edizione “Reloaded” la sera del 19 settembre al Teatro President (via Manfredi, PC) sarà l’estroso trombonista Gianluca Petrella nella sua versione più avveniristica che prende il nome di “Cosmic Renaissance” e si ispira alla musica di un’icona come Sun Ra. Ad accompagnarlo ci saranno quattro musicisti di talento che sanno bene come assecondare il leader in esplorazioni musicali che fondono spiritualità e fisicità.

Per il secondo concerto si esibirà Kurt Rosenwinkel, un grande maestro dallo stile inconfondibile fatto di ricerca del suono, armonia e fraseggio fluido, con ancora un lungo futuro davanti e un passato già ricco di collaborazioni importanti coi più grandi musicisti in circolazione. Questa stella della chitarra, che avrebbe dovuto esibirsi lo scorso giugno in apertura del tour europeo del suo grande estimatore Eric Clapton, ora rinviato al 2021, sarà invece a Piacenza, sempre al Teatro President, il 26 settembre insieme agli altri due rodatissimi e fidati musicisti del suo trio, l’icona italiana del basso elettrico Dario Deidda e il mitico batterista americano Greg Hutcherson.

Confermatissimo il concerto con il trio del sublime pianista Enrico Pieranunzi e l’ensemble strumentale “JAS & OFI”, diretto da Michele Corcella che ha per titolo “Blues on Bach. The music of John Lewis” e già previsto la scorsa primavera. Per l’occasione la sera di sabato 3 ottobre presso lo Spazio Rotative sarà presentato un grande lavoro di ricerca e orchestrazione realizzato a quattro mani da Pieranunzi e Corcella e portato in scena con un gruppo

strumentale formato da cinque archi e cinque fiati che interagirà con il trio jazz. A seguire, la mattina della domenica presso la Galleria d’Arte “Ricci Oddi”, si terrà l’unica lezione – concerto di questa edizione, mantenuta anch’essa grazie alla disponibilità del maestro, sul tema del rapporto tra la musica classica e il Blues, insieme al musicologo Luca Bragalini.

Alla Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni (via E. Parmense, con un primo spettacolo alle ore 17.00 e il secondo alle 19.00) il Jazz Fest ritrova uno dei suoi protagonisti già ingaggiati per l’edizione di marzo, anche se con una formazione diversa. Sarà un grande piacere poter assistere alla performance di un settetto di grande levatura come quello del progetto Enrico Rava Special Edition che domenica 11 ottobre vedrà protagonisti oltre al trombettista, che ha deciso di festeggiare alla grande il traguardo dei suoi 80 anni con questa serie di concerti, alcuni dei musicisti da lui lanciati, come Francesco Bearzatti al sax tenore, Gianluca Petrella al trombone, Giovanni Guidi al pianoforte, Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

Pressoché d’obbligo celebrare il centenario della nascita di uno dei protagonisti assoluti del jazz, quel Charlie “Bird” Parker che ha reinventato il saxofono contralto e che più di tutti ha contribuito a fondare il bepop e che ancora oggi viene ricordato, studiato e considerato un punto di riferimento insuperato. Lo si farà in musica sabato 17 ottobre al Teatro President guidati da un sestetto d’eccezione che vede il trio di sax contralti Francesco Cafiso, Mattia Cigalini e Jesse Davis suonare accompagnati da Andrea Pozza al pianoforte, Aldo Zunino al contrabbasso e Mario Gonzi alla batteria in un omaggio al mitico saxofonista dal titolo: “Parker 100” (in coproduzione con Crossroads).

Finale scoppiettante all’insegna del divertimento e della spensieratezza con l’appuntamento conclusivo che andrà in scena alla Sala degli Arazzi la sera di sabato 24 ottobre e vedrà sul palco due degli ottoni più importanti del nostro Jazz nazionale: Mauro Ottolini e Fabrizio Bosso. Faranno da padroni di casa introducendo gli spettatori in “Storyville Story”, un viaggio musicale alla scoperta di New Orleans. Saranno affiancati in questo racconto sonoro dalla voce di Vanessa Tagliabue York, dal sousaphone di Glauco Benedetti, dal pianoforte di Paolo Birro e dalla batteria di Paolo Mappa.

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Se la realizzazione stessa del festival rappresenta un segnale simbolico importante da cui avviare l’auspicata ripresa autunnale, ancora di più assume questi connotati la rassegna collaterale Piacenza Suona Jazz!, orgogliosamente l’unica rimasta al fianco del cartellone principale, simbolo resistente di quello che di solito viene definito L’Altro Festival. Nell’ottica degli organizzatori la rassegna vorrebbe essere un segnale per le decine di musicisti italiani che sono chiamati a suonarvi e per i locali che vi hanno aderito - tutti quelli già previsti nel marzo scorso - con entusiasmo e senza tentennamenti. Al contempo un segnale di sostegno per tutta la filiera musicale nazionale e un tentativo concreto per recuperare in parte quella fiducia nel futuro e nella condivisione, di momenti di vita e di esperienze che, con altre, sono andate perse a causa di questa emergenza mondiale.

Piacenza Suona Jazz! dunque ci riprova e intende riconfermarsi come l’occasione per ascoltare i progetti più interessanti e originali, per caratteristiche stilistiche, linguaggi e organici, vagliati con attenzione sempre in assonanza con le caratteristiche del locale in cui sono programmati. Nove in tutto è il numero di concerti in questo cartellone per altrettanti locali. Agli storici sette - Baciccia Caffè Letterario, Cantiere Simone Weil, Circolo ARCI Amici del Po (Monticelli D‘Ongina), Dubliners Irish Pub, Melville Caffè Letterario (San Nicolò), La Muntà e Tuxedo Beers House – si sono aggiunte le new entry La Luppoleria e Sosteria.

La partecipazione è completamente gratuita e i concerti si svolgeranno tutti in “open air”.

SETTEMBRE MARTEDÌ

SCIENCE FREAK Piacenza Suona Jazz!

ORE 21:30

Baciccia Caffè Letterario

Ingresso libero per prenotazioni tel. 0523.606684

Marcello Abate chitarra

Fabrizio Gaudino tromba

Gabriele Rampi basso elettrico e contrabbasso

Enrico Truzzi batteria

Fresco di stampa sarà una delle prime occasioni in cui verrà presentato il lavoro del gruppo Science Freak, dal titolo programmatico “The Funk”. Registi di questo interessante quartetto sono i giovani e talentuosi Gabriele Rampi, contrabbassista che per questo lavoro ad alto tasso di divertimento ha composto anche tutti i brani, e Marcello Abate, chitarrista dalla sonorità limpida e dalla tecnica impeccabile. Fin da piccoli appassionati al jazz-rock e alle sonorità più funky, i due hanno deciso di intraprendere questa nuova avventura coinvolgendo musicisti con cui si è instaurato un feeling evidente che rende l’ascolto particolarmente piacevole.

ORE 22:00

Tuxedo Beer House

Ingresso libero per prenotazioni tel. 0523.1996927

Piacenza Suona Jazz!

Gianni Azzali, Alessandro Bertozzi e Mattia Cigalini sax

Giovanni Guerretti pianoforte

Lorenzo Poli basso

Marco Orsi batteria

Un’avvincente quanto imperdibile sfida fra tre musicisti di primo piano molto amati in quella che, goliardicamente, è stata denominata “La sfida dei sax!”. L’obiettivo è quello di divertire divertendosi e contemporaneamente mostrando al pubblico presente di quali meraviglie è capace lo strumento che i tre hanno scelto di suonare tra tutti: il sax.

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A.B.C. LA SFIDA DEI SAX
SETTEMBRE MERCOLEDÌ

Un vero trio di “icone” della musica italiana che in oltre quarant’anni hanno collaborato con grandi artisti: da Fossati a Venditti, da Paolo Conte a Guccini, Capossela, Endrigo, gli Area e tantissimi altri. Del 2009 il lavoro discografico che ha fissato in studio la loro felice collaborazione: “Nostos”, un'incisione nata dal desiderio e la volontà di documentare una formazione rodatissima. Consapevolezza dei propri mezzi, capacità di raggiungere risultati di altissima qualità con il minimo apparente sforzo, un interplay quasi stregonesco: tali e tante sono le caratteristiche più interessanti e peculiari di questo trio. Caratteri che si esaltano ancor più nell’esibizione dal vivo.

10 SETTEMBRE GIOVEDÌ

Piacenza Suona Jazz!

EUGENIA CANALE MAX DE ALOE

Il meraviglioso mondo delle donne compositrici

Dal titolo di una bellissima poesia di Sibilla Aleramo, figura artistica di rilievo per l'affermazione dei diritti delle donne, ecco il titolo per questo nuovo progetto musicale dedicato solo a compositrici donne. Un omaggio doveroso, necessario, in un mondo musicale dove la figura della donna compositrice e strumentista è ancora purtroppo ai margini.

11 SETTEMBRE VENERDÌ

ORE 21:30

Giardino del Melville Caffè Letterario

Ingresso libero per prenotazioni tel. 0523.043159

Eugenia Canale pianoforte Max De Aloe armonica cromatica

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MARANGOLO TAVOLAZZI BANDINI Piacenza Suona Jazz!
Antonio Marangolo sax Ares Tavolazzi contrabbaso Eliade Bandini batteria ORE 21:30 Circolo Arci Amici del Po Ingresso gratuito con tessera Arci per prenotazioni tel. 0523.827781
"Ancora ascolto una rosa"

SETTEMBRE DOMENICA

NOVOTONO Piacenza Suona Jazz!

ORE 21:30

Cantiere Simone Weil

Giardino di palazzo Ghizzon Nasalli

Ingresso libero

Andrea Ferrari clarinetto e clarinetto basso

Adalberto Ferrari clarinetto e clarinetto basso

I NovoTono sono due fratelli che suonano gli stessi strumenti. Certamente far dialogare due ance non è impresa da poco, specie se si sceglie di far a meno di altri strumenti, volendo temperare un mondo visionario in quasi solitudine. Una coppia che impressiona per brillantezza di colori e coerenza compositiva. La formula stessa del duo è leggera e trasparente, il nucleo primo della comunicazione, la distanza da abitare, l’esplorazione di uno spazio costruito su un momento.

TENCO FAMIGLIA

Simone

Nicola

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SETTEMBRE MARTEDÌ

ORE 21:30

Dubliners Irish Pub (Giardino Galleria Ricci Oddi)

ingresso libero per prenotazioni tel. 0523 336791

Il progetto "Tenco Famiglia" nasce dall’idea di rivisitare il repertorio cantautorale italiano coniugando la poetica di autori come Gaber, Bindi, Tenco, Ciampi e le suggestioni sonore e timbriche legate a recenti forme musicali, come il trip hop, il neo soul e la musica elettronica, utilizzando il jazz come elemento amalgamante tra i diversi materiali musicali.

ORE 21:30

Sosteria

ingresso libero per prenotazioni tel. 0523 654263

14 SETTEMBRE LUNEDÌ &

CAMILLA BATTAGLIA FRANCESCO ORIO

Entrambi finalisti al Concorso Nazionale per Giovani Talenti del Jazz italiano “Chicco Bettinardi”, la cantante Camilla Battaglia e il pianista Francesco Orio incrociano le loro strade per una collaborazione che, conoscendo il loro estro e la loro bravura, porterà a risultati più che interessanti.

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Emy Spadea voce Garino sax Meloni pianoforte e tastiere Donato Stolfi batteria Camilla Battaglia voce Francesco Orio pianoforte

Piacenza Suona Jazz!

LUCA ZENNARO QUARTET

Non si può parlare di una vera e propria sorpresa, ma certamente, per il ventitreenne chitarrista veneto, Luca Zennaro, di una straordinaria e precoce maturità. Forte di un Jazz quasi sussurrato, introspettivo, ma capace di accendersi improvvisamente, forte di un’energia davvero eloquente.

16 SETTEMBRE MERCOLEDÌ

ORE 21:30

La Luppoleria Giardini Merluzzo ingresso libero per prenotazioni tel. 0523 332422

Luca Zennaro chitarra

Nicola Caminiti sax alto

Stefano Zambon contrabbasso

Mattia Galeotti batteria

LUCA MENEGHELLO E MICHELE FAZIO QUARTET

"Crossover"

Crossover in ambito musicale sta a significare quel materiale preso in prestito da più generi differenti, una contaminazione. Così questo progetto di Meneghello e Fazio nasce dal desiderio di fondere esperienze compositive diverse senza dare limiti o direzioni predefinite, cercando invece di attraversare e condividere insieme gli stili personali e tutte le esperienze musicali vissute.

17 SETTEMBRE GIOVEDÌ

ORE 21:30

La Muntà ingresso libero per prenotazioni tel. 0523 498929

Luca Meneghello chitarra elettrica e classica

Michele Fazio pianoforte e tastiere

Alex Carreri basso e contrabbasso

Martino Malacrida batteria

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GIANLUCA PETRELLA

GIANLUCA PETRELLA COSMIC RENAISSANCE

Si dice che l’Universo sia la somma di tutte le possibili dimensioni spirituali esplorate, esplorabili e non conosciute. C’è chi ha sempre preferito ripetere le esperienze già svelate, chi ha optato per sentieri ignoti. Se siete tra questi ultimi preparatevi allora al viaggio cosmico del quintetto guidato da Gianluca Petrella, trombonista refrattario alle etichette che rimette in orbita la sua “Cosmic Renaissance” per guidarci verso ignoti pianeti. Dimenticando le convinzioni del Jazz più compiuto, Petrella e i suoi accompagneranno gli spettatori lungo nuove rotte da tracciare sulla cartografia afrofuturista che SunRa - caso unico, una sorta di scheggia impazzita della storia del Jazz - aveva iniziato. Petrella però non compie una rilettura filologica. In questo progetto c’è piuttosto la sottolineatura della straordinaria capacità visionaria di immaginare mondi sonori ed estetici non codificati, che è propria di Gianluca come lo era di Sun Ra. È il continuo sconfinare verso frontiere inedite che possono emergere solo esplorando nel profondo le proprie doti creative, mettendo da parte convenzioni e schemi. Come un viaggio galattico con destinazione ignota.

Gianluca Petrella è uno dei più talentuosi trombonisti al mondo (ha vinto per due anni consecutivi il celebre "Critics Poll" della rivista Down Beat, nella categoria "artisti emergenti"). Classe 1975, in 25 anni di carriera ha collaborato con artisti di fama internazionale scrivendo, performando e incidendo musica in maniera trasversale, dal

mainstream alla sperimentazione più audace. In questo contesto variegato si inseriscono importanti collaborazioni con Enrico Rava, con l’acclamata superstar della techno Ricardo Villalobos, con Moritz Von Oswald, pioniere dell’elettronica tedesca, con dj Gruff, esponente di punta dell’hip hop italiano, e con il leggendario agitatore di dancefloor Dj Ralf.

SETTEMBRE SABATO

ORE 19:30

ORE 22:00

Teatro President

Interi € 22 Interi soci Coop € 21

Ridotti € 18

Prevendita online www.diyticket.it

Concerto anche in abbonamento

Gianluca Petrella trombone,laptop, moog, effetti Mirco Rubegni tromba Blake Franchetto basso Federico Scettri batteria, laptop Simone Padovani Percussioni

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KURT ROSENWINKEL

26 SETTEMBRE SABATO

KURT ROSENWINKEL STANDARDS TRIO

Kurt Rosenwinkel (classe 1970) è unanimemente considerato tra i chitarristi e i compositori più notevoli e futuribili della sua generazione, un innovatore naturale, e la sua musica è profondamente melodica e accessibile anche se lavora ai più alti livelli musicali. Cresciuto in una famiglia dove la musica rivestiva un ruolo importante, dopo gli inizi nella sua città natale, Philadelphia, si trasferisce a Boston per studiare al prestigioso Berklee College of Music, una delle università di Jazz migliori del mondo, ed è lì che viene scritturato da Gary Burton per unirsi al proprio gruppo. In seguito entra a far parte della Electric BeBop Band di Paul Motian e nel 2001 si trasferisce a New York, dove ha modo di sviluppare la propria visione musicale, suonando regolarmente in club come lo Small’s e collaborando tra gli altri con Brad Mehldau, Mark Turner, Ben Street, Larry Grenadier, Avishai Cohen, Jeff Ballard e Jorge Rossy.

Ciò che lo caratterizza in maniera indelebile è di essere immerso nelle ricche e profonde tradizioni del Jazz, di cui recupera i fondamenti vitali per elevare la propria arte a nuove vette, evolvere il linguaggio come nessun altro chitarrista è ancora riuscito a fare.

Dotato di una vena compositiva molto romantica e di un timbro assolutamente personale e di rara bellezza, nel suo Standards Trio questo fuoriclasse è eccellentemente supportato dal talento e la classe del batterista Greg Hutchinson e dal bassista salernitano Dario Deidda, sempre accanto a Kurt negli ultimi anni anche nelle sue esibizioni negli Stati Uniti.

21 ROSENWINKEL ORE 19:30 ORE 22:00 Teatro President Interi € 22 Interi soci Coop € 21 Ridotti € 18 Prevendita online www.diyticket.it Concerto anche in abbonamento
Kurt Rosenwinkel chitarra Dario Deidda basso Gregory Hutchinson batteria

BLUES ON BACH 03

OTTOBRE SABATO

ORE 19:30

ORE 22:00

Spazio "Le Rotative"

Interi € 22

Interi soci Coop € 21 Ridotti € 18

Prevendita online www.diyticket.it

Concerto fuori abbonamento

Enrico Pieranunzi pianoforte

Luca Bulgarelli contrabbasso

Mauro Beggio batteria

direttore: Michele Corcella

ENRICO PIERANUNZI TRIO E GRUPPO STRUMENTALE JAS & OFI

Una grande serata, quella prevista per sabato 3 ottobre. Un progetto entusiasmante sulla musica dell’indimenticato John Lewis, pianista del mitico Modern Jazz Quartet.

Sul palco il trio del pianista romano Enrico Pieranunzi - forte di oltre settanta dischi a suo nome e concerti in tutto il mondo - e il gruppo strumentale JAS & OFI, diretto da Michele Corcella il quale, oltre che docente di conservatorio, arrangiatore e compositore, è considerato uno dei maggiori esperti mondiali della musica di Duke Ellington.

Il progetto nasce da un’idea di Corcella con lo scopo di esaltare la ricchezza della musica jazz e blues partendo dalle opere di John Lewis. Al centro di questo progetto sta il tema del rapporto tra musica jazz e classica europea, uno dei più dibattuti tra storici, critici e appassionati. Si tratta di una relazione complessa, a tratti contraddittoria, una sorta di incontro-scontro tra culture, che si nutre tanto di diffidenze quanto di scambi autentici e fecondi. Molto in questo senso si deve all’opera di John Lewis, pianista e compositore, e in particolare al suo Modern Jazz Quartet.

Corcella ha rivisto le pagine di Lewis ed è intervenuto limitando il ricorso dell’improvvisazione jazz al trio pianoforte, contrabbasso e batteria, scrivendo gli arrangiamenti in funzione dello stile pianistico di Enrico Pieranunzi che, oltre a essere uno dei maggiori pianisti europei di Jazz, è uno dei pochi al mondo che per storia e vocazione oggi è in grado di rileggere in modo personale l’eredità di John Lewis, che richiede competenze in diversi linguaggi, una peculiare sensibilità stilistica e una notevole apertura culturale. Il programma del concerto abbraccia l’ampio spettro espressivo delle composizioni di Lewis, in particolare le pagine ispirate alla cultura rinascimentale e barocca tra Francia e Italia, composte tra gli anni Cinquanta e Settanta.

OTTOBRE DOMENICA

ORE 11:00

Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi”

Ingresso gratuito solo su prenotazione e fino ad esaurimento posti tel. 0523 579034

Il gruppo strumentale JAS & OFI, letteralmente “Jazz Acoust Strings e Orchestra Filarmonica Italiana” è composto da cinque archi (due violini, viola, cello e contrabbasso) e cinque fiati (flauto, clarinetto, oboe, fagotto e corno), e porta in scena, con assoluta maestria, il suono di un’orchestra da camera.

BLUES IN THE CLASSICS

22
“The music of John Lewis”
STORIA SCONOSCIUTA
04
UNA
Conferenza Concerto a cura di Luca Bragalini ed Enrico Pieranunzi

ENRICO PIERANUNZI

OTTOBRE DOMENICA

ENRICO RAVA SPECIAL EDITION

ORE 17:00

ORE 19:30

Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni

Interi € 22

Interi soci Coop € 21

Ridotti € 18

Prevendita online www.diyticket.it

Concerto anche in abbonamento

Enrico Rava tromba

Francesco Bearzatti sax tenore e clarinetto

Gianluca Petrella trombone

Giovanni Guidi pianoforte

Francesco Diodati chitarra

Gabriele Evangelista contrabbasso

Enrico Morello batteria

Enrico Rava con una “Special Edition” che raccoglie alcuni dei talenti da lui scoperti negli ultimi anni. Un ottantenne, Rava, che, come accade per i grandi jazzmen, non perde mai quella freschezza di idee che porta a inventare formule e progetti, costruire inedite partnership artistiche, scoprire e valorizzare musicisti emergenti. Per esempio, Rava Under 21 o Rava New Generation. Grazie a queste nuove leve di cui si è circondato nel tempo, il trombettista ha continuato a curiosare tra le pieghe della musica e di conseguenza a innovare. Nella Special Edition ritroviamo alcuni dei giovani talenti da lui scoperti e lanciati, di età compresa fra i trenta e i cinquanta anni e con varie esperienze in comune alle spalle; essi costituiscono una sorta di “all stars” dell’attuale scena italiana più propositiva. La formazione che affianca Rava è un sestetto di cui fanno parte Francesco Bearzatti, Giovanni Guidi e la sezione ritmica del New Quartet che vinse nel 2015 il referendum di Musica Jazz: Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

Il programma della serata si basa perlopiù su rivisitazioni dei brani più significativi della carriera del leader, la cui biografia rappresenta splendidamente i vari capitoli della storia del Jazz italiano. Dal free jazz dei primi anni della carriera, con Steve Lacy e Gato Barbieri, all’esperienza newyorkese con Cecil Taylor, Carla Bley e la JCO (la monumentale opera della Bley, “Escalator Over The Hill”), dagli incroci con l’avanguardia europea, alla scoperta dell’opera lirica in chiave jazz, per non contare le collaborazioni con alcuni dei più importanti artisti della scena contemporanea.

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ENRICO RAVA

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FRANCESCO CAFISO

JESSE DAVIS

MATTIA CIGALINI

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CAFISO - CIGALINI - DAVIS

“Parker 100”

Nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita di Charlie Parker (1920-1955), non poteva mancare nel programma un omaggio a uno dei protagonisti assoluti della scena jazz mondiale. “Il Mozart d’America” o “Bird”, come veniva soprannominato da tutti, forse perché con la sua musica si riusciva veramente a volare, è il musicista e compositore che ha reinventato il sax contralto e ha contribuito più di tutti a fondare il Bebop, caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative, imponendo uno stile e un modo di suonare alle future generazioni di musicisti. Una carriera e una vita brevi, morì quando non aveva neanche 35 anni, ma durante le quali si è imposto entrando a far parte della storia della musica. È uscito di scena prematuramente, ma la sua musica continua a influenzare il mondo.

Testimone ne è la front line schierata in occasione di questo centenario, con tre saxofonisti di primo piano impegnati a rileggere la musica di Parker senza darsi troppi limiti, ma utilizzandola invece spesso come stimolo per rivitalizzarla attraverso una propria impronta personale. Un omaggio alla musica di un genio riconosciuto, che si avvale di una sezione ritmica di tutto rispetto. Ai nostri saxofonisti Francesco Cafiso e Mattia Cigalini, ben noti nel circuito internazionale, si affianca il quotato solista americano Jesse Davis, ennesimo talento sbocciato a New Orleans. Una festa per gli amanti del saxofono e del bebop, in un concerto di puro Jazz a denominazione di origine (in)controllata...!

ORE 19:30

ORE 22:00

Teatro President Interi € 22 Interi soci Coop € 21 Ridotti € 18

Prevendita online www.diyticket.it

Concerto fuori abbonamento

Francesco Cafiso sax

Jesse Davis sax

Mattia Cigalini sax

Andrea Pozza pianoforte

Aldo Zunino contrabbasso

Mario Gonzi batteria

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17 OTTOBRE
SABATO

MAURO OTTOLINI & FABRIZIO BOSSO

“Storyville Story”

ORE 19:30

ORE 22:00

Sala degli Arazzi

della Galleria Alberoni

Interi € 22

Interi soci Coop € 21

Ridotti € 18

Prevendita online www.diyticket.it

Concerto anche in abbonamento

Mauro Ottolini trombone

Fabrizio Bosso tromba

Vanessa Tagliabue York voce

Glauco Benedetti sousaphone

Paolo Birro pianoforte

Paolo Mappa batteria

Il programma giusto per i musicisti giusti, questo è parsa a Fabrizio Bosso l’idea di “Storyville Story” quando gli è stata proposta da Mauro Ottolini, dal momento che da tempo i due, tra gli ottoni più importanti del nostro jazz nazionale, immaginavano di realizzare qualcosa insieme. E infatti condividono il palco muovendosi su un terreno comune e congeniale a entrambi: un viaggio musicale alla scoperta di New Orleans, della sua musica e dei musicisti che ne fecero la storia.

L’attenzione è rivolta ad un Jazz primigenio, dalla vocazione corale e dalla intensità primordiale, che racconta storie di uomini e donne, storie di musica, amore, denaro che manca, giochi d'azzardo, dipingendo un piccolo minuzioso ritratto della New Orleans di inizio Novecento. Questo repertorio è stato purtroppo in gran parte dimenticato nonostante la sua ricchezza di idee musicali ancora attuali. Tra gli autori, spicca William Christopher Handy, noto come il padre del blues. Con la sua prolifica vena compositiva, Handy diede alla luce centinaia di brani politematici e ricchi di sfumature blues che divennero repertorio fondamentale per i musicisti della sua epoca, personalità fondamentali della musica jazz come Louis Armstrong, l’Original Dixieland Jass Band, Jelly Roll Morton, Sidney Bechet, King Oliver, Fats Waller, Sweet Emma Barrett, Lil Hardin e molti altri. Ottolini ha trascritto e arrangiato alcuni dei brani più rappresentativi di quel momento sorgivo per la musica improvvisata afroamericana, dando loro un tocco personale e creativo, ma sempre rispettoso dei tratti originali, tagliandoli su misura per una formazione di pregio, con solisti che vantano una particolare affinità per il New Orleans Style. La cantante Vanessa Tagliabue Yorke è una delle maggiori esperte del genere, interprete intensa e dalla pronuncia meticolosa. Lo stesso Ottolini ha sempre dimostrato un particolare feeling per il jazz classico, preferendolo di gran lunga alla più comune pronuncia di eredità boppistica. E anche Bosso, nei suoi soli vibranti e carichi di note e fraseggi sorprendenti, ha sempre mostrato il piacere di farsi trasportare da “papà swing”.

28 24 OTTOBRE SABATO

FABRIZIO BOSSO

MAURO OTTOLINI

BIGLIETTI E AB BONAME NTI

Come sempre la tessera del Piacenza Jazz Club 2020, sarà la chiave di accesso privilegiata ai concerti del Piacenza Jazz Fest. Sottoscrivendola, non solo si entra a far parte, in qualità di Soci, dell’associazione che organizza il festival, ma si dà un sostegno concreto a una realtà che ha dovuto affrontare, così come tutto il mondo della cultura, un periodo di grandi difficoltà in seguito alle restrizioni di questo periodo.

B I GLIE T T I

Interi € 22

Interi Soci Coop € 21

Ridotti € 18

A B B ON A M EN TI

Costo abbonamenti a 4 concerti (19/9, 26/9, 11/10, 24/10):

Intero € 55

Ridotto € 45*

www.diyticket.it con un diritto di prevendita € 2,70 per biglietto www piacenzajazzfest it info@piacenzajazzclub it biglietti@piacenzajazzclub it 0523/579034 – 366/5373201

Scegliendo di fare la tessera in questo 2020 si sceglie di aiutare in maniera concreta l’associazione e l’esist enza di tutte le sue varie attività, come il festival e il Milestone.

Validi i voucher relativi ai concerti annullati lo scorso marzo.

P R E V E ND I TE LOCA LI

E NA Z I ON A LI

Piacenza Jazz Club via Musso, 5 Piacenza, dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 19:30, Nessun diritto di prevendita

Tabaccherie/ricevitorie Sisal di tutta Italia: prenotando il biglietto e passandolo poi a ritirare (costo del servizio € 2,70 a biglietto)

RIDUZIONI

* Riduzione applicata agli over 65, under 20, Soci Piacenza Jazz Club, possessori della Jazzit Card.

Gli studenti di Piacenza e provincia fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento, potranno usufruire di un ingresso privilegiato a € 5 fino ad esaurimento posti disponibili (solo per i concerti in abbonamento)

30
INFO
P R E V E N DIT E O NL INE
oppure il sabato mattina dalle 10:00 alle 12:30

I LUOGHI DEL FESTIVAL

TEATRO PRESIDENT via Manfredi, 30 - Piacenza

SPAZIO “LE ROTATIVE” via Benedettine, 66 - Piacenza

SALA DEGLI ARAZZI DELLA

GALLERIA ALBERONI via Emilia Parmense, 67 – Piacenza

GALLERIA RICCI ODDI via S. Siro, 13 – Piacenza

BACICCIA CAFFÈ LETTERARIO via Dionigi Carli, 7 – Piacenza

CANTIERE SIMONE WEIL c/o Serra di palazzo Ghizzoni-Nasalli via Gregorio X, 9 – Piacenza

CIRCOLO ARCI “AMICI DEL PO” via Tinazzo, 30 – Monticelli d’Ongina (PC)

19settembre-24ottobre

diciassettesimaedizione

DUBLINER’S IRISH PUB via San Siro, 24 – Piacenza

LA MUNTÀ via Mazzini, 72 – Piacenza

LA SOSTERIA via Emilia Pavese, 85/A – Piacenza

LUPPOLERIA

Via Giulio Alberoni, 10 – Piacenza

MELVILLE CAFFÈ LETTERARIO via D. Alighieri – S. Nicolò (PC)

TUXEDO via C. Colombo, 101 – Piacenza

31

Piacenza Suona Jazz!

SCIENCE FREAK

SETTEMBRE 09

SETTEMBRE 10

SETTEMBRE 11

13

ore 21:30 - Baciccia caffè letterario

A.B.C. LA SFIDA DEI SAX

ore 22:00 - Tuxedo Beer House

MARANGOLO - TAVOLAZZI - BANDINI

ore 21:30 - Circolo Arci Amici del Po

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SETTEMBRE ore 21:30 - Giardino del Melville Caffè Letterario

EUGENIA CANALE E MAX DE ALOE

SETTEMBRE

NOVOTONO

ore 21:30 - Cantiere Simone Weil, Giardino di palazzo Ghizzoni Nasalli

SETTEMBRE ore 21:30 - Sosteria TENCO FAMIGLIA

CAMILLA BATTAGLIA E FRANCESCO ORIO

SETTEMBRE

ore 21:30 - Dubliners Irish Pub, Giardino Galleria Ricci Oddi

LUCA ZENNARO QUARTET

ore 21:30 - La Lupoleria, Giardini Merluzzo

SETTEMBRE

SETTEMBRE 17

LUCA MENEGHELLO E MICHELE FAZIO QUARTET

ore 21:30 - La Muntà

32 PROGRAMMA 15
08
16

PIACENZA JAZZ FEST

19 SETTEMBRE

GIANLUCA PETRELLA COSMIC RENAISSANCE

ore 19:30 / ore 22:00 - Teatro President

26 SETTEMBRE

ore 19:30 / ore 22:00 - Teatro President

03 OTTOBRE 11 OTTOBRE ENRICO RAVA SPECIAL EDITION

BLUES ON BACH "THE MUSIC OF JOHN LEWIS"

ore 19:30 / 22:00 - Spazio "Le Rotative"

17 OTTOBRE 24 OTTOBRE

ore 17:00 / 19:30 - Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni

CAFISO - CIGALINI - DAVIS

ore 19:30 / 22:00 - Teatro President

MAURO OTTOLINI E FABRIZIO BOSSO

ore 19:30 / 22:00 - Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni

33
STANDARDS
KURT ROSENWINKEL
TRIO

a cura di Piacenza Jazz Club

JAZZ A PIACENZA

Testi curati da Angelica Dadomo e Gianni Azzali

Note e discografia consigliata a cura di Jody Borea

Direttore artistico: Gianni Azzali

Commissione artistica: Monica Agosti, Angelo Bardini, Jody Borea, Giampietro Sargiani

Addetta Stampa: Angelica Dadomo

Segreteria e biglietteria: Elena Savi

Progetto grafico: faustomazza/Studio Piacenza

34 DA 13 ANNI
IL
36 www.piacenzajazzfest.it

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