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LACRIME E SORRISI: COME COLORI DIVERSI PER LA MUSICA DEL MONDO

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PIACENZA JAZZ FEST

PIACENZA JAZZ FEST

La percezione è quella di vivere un tempo sospeso, imprevisto e imprevedibile; un tempo certamente difficile, senza certezze, senza ottimismo, senza fiducia nel futuro, negli altri e probabilmente nemmeno tanto in noi stessi. Abbiamo vissuto momenti drammatici, versato lacrime e visto però anche tanti sorrisi, quei sorrisi confortanti che si intuivano sotto le mascherine dei medici, degli infermieri, dei volontari e delle tante persone che in uno dei momenti più drammatici della nostra storia hanno saputo confortare, lottare col sorriso e non solo con le lacrime, prodigandosi perchè il tutto rimanesse in piedi. Penso anche a mansioni nascoste, forse umili, ma importantissime, come le cassiere dei supermercati o il personale addetto alle pulizie o gli autisti che trasportavano quanto era necessario perché la vita continuasse a scorrere per la maggioranza di noi. E allora facciamoci portatori di fiducia, di ottimismo, di cose buone. Piacenza Jazz Club, nella sua massima espressione pubblica come il Jazz Fest, ci prova ogni anno, prova a portare in città una ventata di serenità, di buona musica, un bel po’ di quella creatività che è espressione dell’essere donne e uomini propositivi. Ci riprova ora con questa versione stranamente autunnale “reloaded”, rifatta, ricaricata, un’edizione che, gioco forza, mancherà delle tante iniziative collaterali che da anni caratterizzano il Fest, come le tante collaborazioni con gli istituti scolastici, i pedibus, i brunch, le colazioni, gli approfondimenti, la rassegna al Centro Gotico, le incursioni, i jazz- bus e tanto altro, ma per contro un cartellone di alto profilo e una lunga anteprima con nove concerti gratuiti negli spazi aperti di pub e circoli di Piacenza e provincia che costituiscono la rassegna “Piacenza Suona Jazz!”.

Le lacrime e i sorrisi sono due facce della stessa medaglia, senza distinzioni di nessun tipo, nè di genere, di età o di provenienza geografica. Tutte le donne e gli uomini su questa terra piangono e sorridono. Viene spontaneo un parallelo con i tasti bianchi e neri che stanno fianco a fianco su una tastiera, assolutamente necessari l’uno all’altro perché la Musica possa avere la “M” maiuscola. Abbiamo voluto far suonare il nostro pianoforte - che canpeggia su tutta la promozione del festival - da due mani di diverso colore, a produrre però una sola grande musica, suonata finalmente insieme in questo grande paese che si chiama Mondo, perché più colori sono meglio di uno solo, perché dopo le lacrime c’è sempre un sorriso, perché la musica colorata diventa migliore, una musica di civiltà, progresso e rispetto, suonata sulla lunga e fortunatamente imprevedibile tastiera della vita: la musica che ci piace.

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Buon festival a tutti!

Gianni Azzali (direttore artistico e organizzativo)

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