Musica Zero Km - MZK news n°15 febbraio 2020

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FOCUS

#musicology

a cura di Cristian Barba

L'ARTE SFIDA IL POTERE

NOTE DI PROTESTA

C

ile, Hong Kong, Francia, Libano, Catalogna, Bolivia. Nell’ultimo anno, gli equilibri politici di diversi paesi in giro per il mondo sono stati messi in discussione da agitazioni popolari intense, sviluppatesi in contesti sociopolitici anche molto lontani tra loro, ma accomunate dal desiderio di riscatto di categorie sociali la cui insoddisfazione si è trasformata in rabbia. Le strade dei principali centri urbani sono state prese d’assalto e i fuochi di protesta sono divampati, prolungandosi per settimane se non addirittura mesi. Le folle di manifestanti hanno quindi avvertito la necessità di unirsi sotto bandiere e messaggi comuni, volte a dare un obiettivo unitario alle mobilitazioni ma anche a plasmarne l’immaginario. Immaginario plasmato in più modi, a seconda delle circostanze: cortei, popolarità di alcuni leader, social network, striscioni. Ma anche cori, balli e canzoni, perché nella maggior parte di queste battaglie la musica è stata un potente mezzo di aggregazione e rafforzamento identitario attorno alle ragioni della protesta. In paesi con una tradizione storico-politica importante sono state rievocate le canzoni simbolo di epoche passate, evidentemente ancora adatte a rappresentare lo spirito delle rivendicazioni odierne. È il caso del Sud America, dove la stagnazione economica degli ultimi anni ha accentuato le lacerazioni sociali, esplose nell’intero continente creando un clima da guerra civile. Non è stato un anno tranquillo neanche a Hong Kong, la città-stato all’interno del territorio cinese, di nuovo alla ribalta per le riaffiorate tensioni col governo di Pechino, accusato di non rispettare l’autonomia dell’ex colonia britannica. La difesa dell’indipendenza di Hong Kong non ha però un corposo immaginario di riferimento, così all’interno dei movimenti studenteschi sono nate canzoni che nel giro di poche settimane sono diventate veri e propri inni. Istanze indipendentiste hanno mobilitato anche la Catalogna, dove si avvertono gli strascichi della repressione a cui andò incontro il referendum per l’indipendenza organizzato nel 2017, mentre le strade di Parigi e di tutta la Francia hanno fatto i conti col malcontento dei gilet gialli, voce di un ceto medio esasperato dall’impoverimento. Nel resto del mondo occidentale, la protesta è sfumata nel dissenso, trovando più diffusione sui social network che nelle piazze. La traslazione del dibattito pubblico sui social è coincisa con l’avanzata di movimenti sociali nuovi, che hanno estremizzato il lin-

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Cile 2019 - credit: pressenza.com

guaggio della politica e polarizzato le opinioni. La presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump e la Brexit ne hanno fornito la massima espressione, mostrando la nuova faccia del conservatorismo fondato sul protezionismo commerciale e sul controllo delle frontiere. Numerose star, da entrambe le sponde dell’Atlantico, hanno espresso posizioni in contrasto con le politiche di Trump e con la Brexit, ma il consenso del presidente americano e i risultati delle ultime elezioni nel Regno Unito sembrano orientare la volontà popolare in altre direzioni. L’incidenza delle nuove tecnologie sulla vita politica ha influenzato significativamente anche la “seconda vita” di battaglie sociali come il femminismo e l’ambientalismo, i cui ideali si stanno riaffermando nel XXI secolo grazie a movimenti globali come Non Una Di Meno e Fridays For Future, esempi virtuosi di attivismo nell’era della globalizzazione. Flash mob e cortei dal carattere non violento vedono la musica giocare un ruolo di primo piano, con canzoni-simbolo che identificano e accompagnano le manifestazioni in tutto il mondo. Complessivamente, si può dire che il crescente fervore politico degli ultimi anni abbia provocato, a diverse latitudini, il bisogno di esprimere con la protesta, più o meno pacifica, sentimenti derivanti da un’appartenenza sociale, culturale e politica. Le canzoni che hanno dato voce al malcontento riflettono quel senso d’appartenenza e lo rafforzano, irrigando il terreno nel quale germoglia il seme della rivolta.

N°15 "MUSICOLOGY" / WWW.MZKNEWS.COM / #MUSICAZEROKM


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