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Lettere da Sanremo 2020

DIODATO “Sono contento di essere arrivato a questo festival dopo un percorso così importante. Passo dopo passo. Ora inizio a vedere un percorso che mi piace, in cui mi riconosco perfettamente e dove vedo la soddisfazione dei tanti sacrifici fatti in questi anni. Sacrifici silenziosi perché non sono un tipo polemico, o un tipo che si mette molto in mostra (purtroppo). Di “Fai Rumore” è stato compreso il messaggio e questo è importante per me”.

ELETTRA LAMBORGHINI “Quest’estate mentre ero in tour, subito dopo un riposino, ho detto al mio staff: ‘ma che ne pensate se andassi a Sanremo?’ Era un’idea che non mi era mai venuta prima, però ho pensato di farlo per portare qualcosa di nuovo su quel palco. Il personaggio può interessare, ma è la canzone che vince alla fine. Per me è una bellissima opportunità, anche perché comunque dietro Elettra c’è una persona che è stata mesi e mesi a prepararsi al festival e ce la sta mettendo tutta”.

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ELODIE “Andromeda è un brano a cui sono veramente legata e che mi ha fatto crescere sia professionalmente che come donna. È un brano che abbraccia la tradizione della musicalità italiana e la modernità. È un brano donna, molto complesso da cantare. Sono contenta di non aver fatto gaffe”.

ENRICO NIGIOTTI “Il festival? Io lo vedo come una vetrina enorme. Non credo che ci sia troppa differenza tra il festival di Sanremo e un talent. Credo, piuttosto, che ci sia la stessa motivazione dietro. Uno va al festival di Sanremo o ad un talent per farsi conoscere e per farsi pubblicità. Non capisco perché si debba rinnegare il talent e non si dica la stessa cosa di Sanremo. Io ho fatto entrambe le cose e non trovo differenze né motivi di vergogna”.

LETTERE DA SANREMO 2020

FRANCESCO GABBANI “Gabbani non è cambiato, ha solo scelto di tornare a Sanremo con questa canzone, ‘Viceversa’, che non rappresenta un nuovo Gabbani, ma un’altra componente del suo modo di far musica che è sempre esistita; un mondo più intimista che si basa sull’aspetto più emotivo e sentimentale. Il mio approccio al festival è stato sereno quest’anno. Non sono arrivato con l’idea di giocarmi il tutto per tutto, ma con la voglia di mostrarmi per quello che sono”.

IRENE GRANDI “Mi ha fatto molto piacere aprire la 70° edizione del festival, perché è stata una dichiarazione di stima nei miei confronti. Aprire un festival è una bella responsabilità e sapere che la prima esibizione era la mia mi ha molto aiutato. La tensione che poteva esserci è stata superata da un momento di orgoglio”

LEVANTE “Tikibombom” parla degli ultimi che preferiscono sentirsi ultimi, perché non amano ballare su un ritmo collettivo. Nasce da una situazione di solitudine provata da me stessa. Sono così passata dall’animale stanco all’anima indifesa, dal freak della classe all’anima in rivolta. Forse sono tutte queste persone o forse non sono nessuna di loro, però mi sono rivista in quella sensazione di solitudine emotiva… credo che almeno una volta ognuno di noi si sia sentito solo e incompreso”.

PIERO PELU' “L’esigenza di portare un brano del genere a Sanremo nasce dall’esperienza con i ragazzi del carcere minorile, che è stata una delle esperienze più forti che io abbia fatto negli ultimi anni. Un progetto lungo una settimana, in cui si sono intrecciate tante storie e ho conosciuto meglio molte realtà. Con ‘Gigante’ volevo portare questo spaccato di Italia perché anche questo è il nostro Paese”.