L’Imprenditore Agricolo - Novembre 2020

ANNO 9 NUMERO

107 NOVEMBRE 2020

E D I Z I O N E D I F F U S A I N T U T TL’imprenditore O I L agricolo N O R• Novembre D I T A2020L I 1A

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L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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Novembre 2020

SOMMARIO 13

Super ammortamento e rimedi della burocrazia

ATTUALITÀ

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Alluvione di ottobre Come chiedere i danni

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Imprenditori agricoli a rapporto sul biogas

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Emergenza alimentare Garantire il cibo a tutti

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NutrInform battery il logo nutrizionale

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Agricoltura biologica al via il nuovo bando

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L’impatto della crisi svela opportunità

ZOOTECNIA L’EDITORIALE

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Trattori della speranza

L’ARIA CHE TIRA

8 10

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Rimborso Iva immobili occhio al diritto reale

Toumin dal Mel Il futuro è giovane

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Formaggio Asiago Dop cambia il disciplinare

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Slittano al 31 dicembre i pagamenti del PSR

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Le Alpi del mare devastate dal ciclone

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Diritto di prelazione occhio ai contratti

31

Riduzione antibiotici Cuneo dà l’esempio

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Tutelare il verde è interesse comune

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Mangimisti europei uniti sulla carta

Parole mutevoli

FISCO E TRIBUTI

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Trattamento del latte Tecnologie per ogni uso

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Suini, il mercato in mano al Covid

NOTIZIE DALLE AZIENDE

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Le costruzioni Recos fanno la differenza Geo Italy in Europa con il marchio Omarv

ORTOFRUTTICOLTURA

48

Sistema fitosanitario approvata la riforma

66

L’ortofrutta italiana sul tavolo romano

68

La ministra ci ripensa Piemonte nel gruppo kiwi

76

Nè Tonda nè Gentile la “verità” sulle nocciole

77

Nocciole Piemonte aperto il confronto

ENOLOGIA

52

Terre Alfieri è Docg Obiettivo raggiunto

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Vino, l’annata si salva in dirittura d’arrivo

62

Prosecco rosè Doc L’Italia ha un nuovo vino

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Al via il bando regionale per la promozione dei vini

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“Inaccettabile il decreto sullo stoccaggio vini”

FIERE

42 43

Il Bue Grasso di Carrù sfida il coronavirus

L’INVITATO SPECIALE Caviale italiano?

Favolosa scoperta

Quando la farina era un bene primario

Prezzi e mercati all’ingrosso

Conto corrente postale: n° 1003849591 Bonifico bancario: Cassa di risparmio ` Ê->Û } > Ê Ê-i`iÊUÊ \Ê /ÊÈ{Ê ÊäÈÎäxÊ{Ènx£Êääää£ä£xÇ£ÎÇ ÌiÃÌ>Ì Ê>Ê,iV > iÊÃÀ Causale: Abbonamento 2020 indicare nome, cognome ed indirizzo 1 iÊ-Ì> «>Ê«iÀ ` V>Ê Ì> > >

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Scadenze dicembre 2020

MERCATINO

94

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Associato

SCADENZE

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Ufficio: 0172.711279 Agente: Luca Ternavasio - 340.3190808 Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo

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Direzione, redazione e amministrazione: Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo Tel. 0172.711279 redazione@imprenditoreagricolo.com www.imprenditoreagricolo.com Editore: Réclame S.r.l.

Stampa: Tiber - Officine grafiche Registrazione Tribunale di Saluzzo n. 3 del 09/01/2012

RADICI

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Direttore responsabile: Osvaldo Bellino Direttore editoriale: Valerio Maccagno

Pubblicità: Réclame

Fiera di Cremona in edizione speciale

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L’IMPRENDITORE AGRICOLO

Gli affari dell’Imprenditore

GARANZIA DI RISERVATEZZA: la responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è Bertolusso Luisella alla quale ci si può rivolgere per i diritti previsti dal regolamento generale sulla protezione dei dati ai Ãi à Ê`i Ê}`«ÀÊÈÇ ÉÓä£È°

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Trattori della speranza L’EDITORIALE

Osvaldo Bellino

Ancora una volta, nello smarrimento generale per il precipitare degli eventi, è dal mondo agricolo che vengono i segnali di speranza e fiducia nel futuro.

Nel pieno della prima ondata della pandemia, la primavera scorsa, furono le chiazze colorate delle fioriture dei frutteti a mostrare che la vita continuava, nonostante tutti i virus e la chiusura delle città, che, a loro volta, sembravano aver liberato l’aria dallo smog, restituendo orizzonti di inedita limpidezza alle campagne circostanti.

Adesso che il cielo è grigio di nuvole e nebbia ed anche gli alberi spettrali senza più foglie e vigore sembrano aver decretato la fine della stessa natura, sono i trattori che si muovono infreddoliti sulla terra spoglia a tenere desta l’attenzione sulla vita. Sono gli agricoltori che preparano il terreno per la semina tra i pochi, se non gli unici a scommettere sulla nuova stagione. Nel campo che appare agli altri come una landa desolata senza più stimoli e utilità, gli agricoltori vedono il fieno maggengo, il grano dell’estate, gli ortaggi del mercato. Nell’apparente grido della resa, gli agricoltori sanno cogliere l’annuncio della prossima vittoria. Per questo seminano, lo fanno ben sapendo che seguirà il tempo della raccolta. Li conduce l’istinto della sopravvivenza, che non per niente, nei secoli, contrariamente a quanto avvenuto per molti mestieri scomparsi, li ha salvati dall’estinzione.

Sono molti gli insegnamenti che si possono cogliere semplicemente osservando quanto accade nella natura. I campi, le stalle e le vigne sono le aule universitarie dove il popolo contadino acquisisce le nozioni e la saggezza che lo distingue in ogni occasione, soprattutto nelle avversità, quando realismo e determinazione diventano indispensabili per superare le crisi, cioè il momento delle trasformazioni.

C’è stato il tempo in cui questo bagaglio di conoscenze tramandate dalla tradizione contadina assurgeva finalmente ai ranghi accademici, focalizzato sulle scienze gastronomiche. Ma a questa facoltà dovrebbero aggiungersene molte altre, perché chi lavora a diretto contatto con la terra ha molto da dire anche sulla manutenzione dell’ambiente, sulla prevenzione delle alluvioni, sull’economia sostenibile, e, perché no, sulla filosofia stessa della vita.

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Parole mutevoli L’ARIA CHE TIRA Michele Antonio Fino

Nel 2017, l’Unione Europea, con una sentenza storica, decideva che i termini “latte”, “burro”, “yogurt” e “formaggio” dovevano essere riservati a ciò che deriva dagli allevamenti di mammiferi: questo mise la parola fine ai latti di soia, di riso, di cocco, anche se lasciò in piedi alcune piccole e storiche eccezioni, in tutta Europa, come il latte di mandorla, tradizionalmente prodotto in Italia.

Quattro anni prima, dall’altra parte dell’Atlantico, un giudice californiano aveva deciso che se la confezione diceva chiaramente che si trattava di un prodotto di origine vegetale, allora vendere yogurt o latte di soia non era un problema. I giudici europei si erano basati sulle norme che regolano la PAC e riservano espressamente la parola “latte” e quelle che indicano i suoi derivati, al prodotto della mungitura. In America una simile legge non c’era e così oggi gli allevatori statunitensi soffrono la concorrenza, anche nei nomi, di chi produce bevande a base vegetale.

Il 23 ottobre scorso, il Parlamento Europeo aveva la possibilità di dire che nella nuova PAC, anche le parole come “carne”, “bistecca”, “hamburger” o “salsiccia” dovevano essere riservate al frutto della macellazione di animali, allevati o cacciati dall’uomo, e non potevano più essere usate per indicare dei prodotti di origine vegetale. E contrariamente a quanto dieci anni fa era stato deciso per il latte, ha votato in senso contrario. La motivazione? Un divieto sarebbe un ostacolo alla crescita dell’industria del cibo vegetariano o vegano.

Triste, constatare che nello stesso mese di ottobre, una legge del 2019 è entrata in vigore in Louisiana (di nuovo, al di là dell’Atlantico) e nessuno potrà più parlare di carne per ciò che deriva da vegetali processati industrialmente oppure da insetti oppure da cellule allevate in laboratorio.

Insomma, le storie si intrecciano e si capovolgono gli esiti.

Ma come Europei non può lasciare indifferenti questa posizione dei nostri parlamentari europei (che eleggiamo direttamente) ed evidentemente non hanno più la determinazione che ebbero dieci anni or sono, oppure, e mi sembra l’ipotesi più accreditata, hanno attentamente valutato quanto del loro elettorato andavano scontentando impedendo oppure concedendo l’uso delle parole proprie della carne e dei suoi derivati per parlare di prodotti a base di piselli, soia, rape.

Con una campagna sempre meno popolata e un numero di agricoltori europei che ormai solo ad Est supera il 3% del totale della popolazione, il calcolo dei vantaggi e degli svantaggi è stato presto fatto.

Lo scrittore Aulo Gellio ci ha lasciato una massima: ‘veritas filia temporis’, la verità è figlia del tempo.

Aggiungerei: anche del coraggio degli uomini.

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FISCO E TRIBUTI DI ALBERTO TEALDI - COMMERCIALISTA - alberto.tealdi@gmail.com

Rimborso Iva immobili occhio al diritto reale Avvertenze per le aziende agricole che intendano costruire fabbricati rurali su terreni non della società, ma di proprietà di uno dei soci Fare le cose in modo lineare e soprattutto il meno pasticciato possibile normalmente paga e nel mondo agricolo le operazioni storicamente “meno lineari” sono quelle relative alle costruzioni degli immo-

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bili rurali. È quantomeno improbabile non trovare in un’azienda agricola un immobile costruito sul terreno dello zio celibe piuttosto che del socio di riferimento dell’azienda ma costruito,

pagato e fatturato dalla società semplice agricola che svolge l’attività.

PROBLEMATICHE FISCALI Oltre alle problematiche che queste situazioni generano quando si aprono successioni, passaggi generazionali, recessi, variazione nella compagine sociale, ecc., si innescano anche problematiche di tipo fiscale normalmente legate al ` Ê Û>°Ê È proprio su questo aspetto che è “piombata” la Corte di Cassazione con l’ordi > â>Ê °ÊÓÎÈÈÇÊ`i« Ã Ì>Ì>Ê il 28 ottobre scorso. ÊV>Ã Ê« ÀÌ>Ì Ê> ½>ÌÌi zione della Suprema Corte era quello di una società semplice agricola, azienda vitivinicola, che aveva costruito la propria cantina su di un terreno non della società ma di uno dei soci. i Ê i Ì Ê ÊVÕ Ê >Ê

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FISCO E TRIBUTI

società, in regime ordinario, ha richiesto il rimborso `i ½ Û>ʵÕiÃÌ Ê} ÊmÊÃÌ>Ì Ê dinegato in quanto la costruzione della cantina si configurava come una spesa incrementativa su beni di terzi e non come bene ammortizzabile dell’azienda agricola.

parte dell’azienda che deve essere tale sulla base di un diritto reale di godimento; pertanto la difesa del contribuente, incentrata

DIFESA INSUFFICIENTE L’Agenzia delle Entrate, soccombente sia in primo che in secondo grado, ha visto accogliere dalla Corte di Cassazione le proprie ragione incentrate sulla corretta interpretazione dell’articolo 30, comma 3, lettera c), del Testo Unico `i ½ Û>ÊiÊÃÕÊ>À} i tazioni che fanno riferimento principalmente alla disponibilità del bene da

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esclusivamente sul fatto che si trattasse comunque di un bene ammortizzabile, non è risultata sufficiente alla Corte.

DIRITTO REALE Questo verdetto deve mettere ancora più in guardia le aziende agricole che intendano costruire ricoveri per animali ed attrezzi, cantine, impianti di produzione di energia elettrica da biomassa ed ogni altra tipologia di fabbricato od impianto di produzione che, come citato in apertura, devono fare i giusti passaggi, primo dei quali la costituzione di un diritto reale a favore del soggetto che andrà a costruire il bene ammortizzabile.

La Cassazione in chiusura chiarisce che rimane precluso, in situazioni analoghe a quella oggetto della vertenâ>]ÊÊ ÊÀ L ÀÃ Ê Û>]Ê >Ê Ê è ovviamente preclusa la detrazione.

FISCO E TRIBUTI DI MARIANNA CUGNASCO - COMMERCIALISTA - mar.cugnasco@studiocugnasco.it

Super ammortamento e rimedi della burocrazia L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni attesi chiarimenti volti a dirimere i dubbi in materia di oneri documentali del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali. La nuova disciplina introdotta dall’articolo 1, commi 184197, della legge di Bilancio 2020 – che sostituisce le normative previgenti in tema di super e iper ammortamento, permettendo così anche alle società agricole che non determinano il reddito a bilancio di benefi-

ciarne – dispone infatti che i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento dei costi agevolabili e la loro corretta determinazione.

DOCUMENTAZIONE IDONEA La documentazione idonea consiste nelle fatture e negli “altri documenti relativi all’acquisizione dei

beni agevolati”, recanti l’espresso riferimento alla norma agevolativa, ovvero una dicitura simile alla seguente: “Beni agevolabili ai sensi dell’articolo 1, commi £n{ £ {]Ê i}}iÊ£ÈäÊ`i Ê 27.12.2019”.

L’importante chiarimento fornito dall’Agenzia riguarda proprio il caso in cui, nella fattura di acquisto, non sia stata inserita la dicitura soprariportata: è infatti possibile fruire comunque del credito d’imposta per investimenti in beni

strumentali regolarizzando in un secondo momento i documenti di spesa già emessi.

NUOVA SABATINI L’Amministrazione Finanzia-

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FISCO E TRIBUTI ria giunge a tale precisazione poiché ritenuta in linea con l’interpretazione fornita per altre agevolazioni legate agli investimenti in beni strumentali, con particolare riferimento alla ` ÃV « >Ê`i >ʺ Õ Û>Ê->L>Ì »Êi`Ê ai chiarimenti intervenuti nel tempo sull’argomento. L’Agenzia suggerisce pertanto alcune soluzioni per porre rimedio all’eventuale inosservanza delle disposizioni che impongono di indicare esplicitamente, all’interno della fattura, il riferimento normativo.

INDICAZIONI FORMALI Ê«>ÀÌ V >Ài]Ê ÊÀi >â iÊ> Ê` VÕmenti emessi in formato cartaceo, il cessionario che riscontri l’assenza dell’indicazione della norma anzidetta, potrà riportare autonomamente la dicitura su ciascuna fattura, con “scrittura indelebile” o mediante “utilizzo di apposito timbro”.

Qualora, invece, siano state ricevute fatture in formato elettronico, l’acquirente avrà due soluzioni alternative:

È possibile fruire del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali regolarizzando in un secondo momento i documenti di spesa già emessi - stampare il documento, annotando sulla copia cartacea, con “scritta indelebile”, il riferimento normativo, e conservarlo ai sensi dell’art. 39 del

*,ÊÈÎÎÉÇÓÆ - realizzare una “integrazione elettronica” da unire all’originale e `>ÊV ÃiÀÛ>ÀiÊ Ã i iÊ> ÊÃÌiÃÃ °Ê Ê sostanza, senza procedere alla materializzazione della fattura, il cessionario dovrebbe predisporre un altro documento, “da allegare al file della

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fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della fattura stessa”, che dovrebbe successivamente essere traà iÃà Ê> Ê-` Ê­Ã ÊÌÀ>ÌÌiÀiLLi]Ê Êà stanza, della modalità di integrazione “elettronica” delle fatture emesse in reverse charge, che l’Agenzia suggeriva antecedentemente all’introduzione delle nuove specifiche tecniche).

NOTA DI CREDITO Dovrebbe inoltre ritenersi ancora valida la terza soluzione proposta `> Ê - Ê i >Ê +ʣ䰣x]ÊLi V jÊ non richiamata dall’Amministrazione > â >À >°Ê Ê ÃÌiÀ Ê`i Ê-Û Õ«« Ê Economico, suggeriva, infatti, che nel caso di fattura elettronica priva dell’indicazione richiesta, la regolarizzazione potesse avvenire mediante l’emissione, da parte del cedente, di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e della successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.

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ATTUALITÀ

Alluvione di ottobre come chiedere i danni La Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha definito le istruzioni per la delimitazione delle zone colpite dalle calamità alluvionali del 2-3 ottobre 2020.

Al fine di predisporre la Delibera di delimitazione dei danni al comparto agricolo è necessario pertanto presentare le segnalazioni dei danni subiti a seguito dell’evento alluvionale.

CHI ACCEDE Possono presentare segnalazioni: imprenditori agricoli con dimensione aziendale di almeno 104 giornate lavorative convenzionali; Consor-

zi gestori dei comprensori irrigui; Consorzi gestori delle strade o delle opere di bonifica montana; Comuni e Consorzi concessionari di opere di proprietà regionale.

La scadenza della presentazione delle segnalazioni coincide col momento della predisposizione della Delibera di delimitazione e pertanto la data del 31 dicembre 2020 riportata nel bando è da ritenersi puramente indicativa.

COSA FARE Le segnalazioni delle aziende agricole dovranno essere presentate ai Comuni utilizzando i moduli allegati

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alla circolare del bando; i Comuni, una volta raccolte le segnalazioni delle aziende, provvederanno ad inviarle telematicamente tramite il servizio predisposto sul portale www.sistemapiemonte.it collegan-

ATTUALITÀ

Definite dalla Regione Piemonte le procedure per la presentazione delle segnalazioni da parte degli operatori del comparto agricolo

` à Ê> ÊÃiÀÛ â ʺ i L Ê Ê Õ Û>Ê gestione avversità atmosferiche – Procedimenti”. ÊÃÌiÃà ÊÃiÀÛ â Ê i L ÊÛiÀÀDÊ utilizzato anche dagli altri soggetti V iÌÌ Û Ê­ à Àâ ]Ê ViÃà >À Ê` Ê

opere regionali) per la comunicazione dei danni. *iÀÊ>VVi`iÀiÊ> ÊÃiÀÛ â ʺ i L Ê Ê Õ Û>Ê}iÃÌ iÊ>ÛÛiÀà ÌDÊ>Ì ÃviÀ che – Procedimenti” il sindaco/presidente del consorzio o loro delegato deve essere in possesso di identità ` } Ì> iÊ­-* ]Ê -]ÊViÀÌ wV>Ì Ê` } tale o certificato di firma).

Attraverso l’identificazione dell’utente, mediante identità digitale, il sindaco/presidente del consorzio o loro delegato, firma e trasmette la ricognizione danni.

STRUTTURE DI RIFERIMENTO La Struttura di riferimento per

le procedure relative a danni non assicurabili alle produzioni, alle strutture aziendali ed alle scorte è la Direzione Agricoltura e Cibo – Settore A1711C – Attuazione programmi relativi alle strutture delle aziende agricole e alle avversità atmosferiche strutture.avversita@ cert.regione.piemonte.it La Struttura per le procedure relative a danni alle infrastrutture connesse alle attività agricole è la Direzione Agricoltura e Cibo – Settore £Çä ÊqÊ vÀ>ÃÌÀÕÌÌÕÀi]Ê/iÀÀ Ì À Ê ,ÕÀ> i]Ê > > ÌDÊ >ÌÕÀ> Ê Ê }À V tura, Caccia e Pesca infrastrutture@ cert.regione.piemonte.it

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ATTUALITÀ

Imprenditori agricoli a rapporto sul biogas La nuova edizione del Bdr Tour, il viaggio itinerante del Consorzio Ì> > Ê }>ÃÊ ÊÛ Ã Ì>Ê> iÊ>â i `iÊ agricole del biogasfattobene® in Ì> >]ÊmÊ«>ÀÌ Ì Ê`>Ê > ` ÊiÊ`> >Ê società agricola Cooperativa Speranza di Candiolo.

Esempio virtuoso nel campo della cogenerazione da biogas, che destina il calore prodotto al riscal`> i Ì Ê`i ÊÛ V Ê ÃÌ ÌÕÌ Ê/Õ À ]Ê la Cooperativa ha recentemente >ÛÛ >Ì Ê Ê«À Ê « > Ì Ê Ê Ì> >Ê ` Ê«À `Õâ iÊ` ÊL Ê`>Ê >trici agrozootecniche destinato ad alimentare 50 mezzi pesanti del gruppo Manganetti, storica azienda Valtellinese di trasporti.

All’incontro organizzato dal Cib con

gli imprenditori agricoli piemontesi, tenutosi in azienda, era presente anche l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa.

REALE OPPORTUNITÀ «La produzione di biogas – dichiara l’assessore regionale, Marco Protopapa - rappresenta oggi una reale opportunità nell’ambito delle energie rinnovabili, tenuto conto che favorisce la riduzione `i ½ÕÌ ââ Ê` Êv Ì Êv ÃÃ °Ê ÌÀi]Ê il biogas è una grande occasione per l’agricoltura, nella misura in cui può concorrere realmente all’integrazione del reddito e alla valorizzazione dei suoi sottoprodotti. Come Assessorato regionale all’Agricoltura

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siamo consapevoli dell’importanza delle produzioni di biogas in ambito agricolo e proprio per questo motivo riteniamo che questo incontro costituisca il punto di partenza per una nuova consapevolezza a livello ambientale».

DECARBONIZZAZIONE «Durante il nostro tour – dichiara Piero Gattoni, presidente Cib Ê Ã Àâ Ê Ì> > Ê }>ÃÊqÊ>Lbiamo incontrato le eccellenze nel nostro settore, questo di Cooperativa Speranza è un perfetto modello di imprenditorialità e innovazione che dimostra come le aziende agricole e zootecniche possano essere «À Ì>} ÃÌiÊ Ê Ì> >Ê> V iÊ i >Ê

ATTUALITÀ

La nuova edizione del Bdr Tour è partito da Candiolo e dalla società agricola Cooperativa Speranza, una nuova consapevolezza a livello ambientale decarbonizzazione del settore dei trasporti pesanti».

INDUSTRIA ALIMENTARE «Siamo orgogliosi – commenta Carlo Vanzetti, uno dei soci fondatori di Cooperativa Speranza – di essere riusciti, grazie anche al supporto del Cib, a realizzare un progetto così importante. Oltre alla produzione di biocarburante siamo in grado, durante il processo, anche di recuperare CO2, impiegabile nell’industria alimentare».

BEST PRACTICES ÊÌ ÕÀÊ`i Ê LÊÃ ÊmÊÃÛ Ì Ê>ÊL À` Ê` Ê un Mercedes Sprinter trasformato a metano; in 3200 km ha visitato 10 aziende agricole con impianto ` ÊL }>ÃÊ ÊL iÌ> °ÊÈÊ>««Õ tamenti sui territori con visite agli impianti ma anche appuntamenti social, con l’obiettivo comune di promuovere e condividere le diverse best practices messe in campo dalle società socie del Cib nell’integrazione di un impianto biogas o biometano nelle proprie attività aziendali.

ÊÌ ÕÀÊ >Ê Ìià Ê` ÃÌÀ>ÀiÊ ½ « Àtanza di una corretta gestione del suolo per produzioni di qualità, con tecniche agricole e pratiche agronomiche virtuose grazie all’integrazione della digestione anaerobica in agricoltura attraverso il modello del biogasfattobene®.

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NOTIZIE DALLE AZIENDE

Le costruzioni Recos fanno la differenza A Savigliano, azienda leader nel settore dell’architettura industrializzata, con specializzazione in strutture in calcestruzzo precompresso o vibrato e pareti di tamponamento In un panorama in così costante mutamento, agricolo e non, avere delle certezze sulle quali contare è l’imperativo comune per poter sviluppare la propria realtà: certezze che, per quanto concerne i prefabbricatori, si ritrovano nella Recos di Savigliano (CN), leader nel settore dell’architettura industrializzata, specializzata in strutture in calcestruzzo precompresso o vibrato e pareti di tamponamento.

Per l’appunto, Recos è un’azienda giovane e dinamica, la cui prospettiva è il futuro ma che affonda le radici in un passato lontano, ricco di conoscenza e maestria unica del mestiere.

Più precisamente tutto ha inizio alla fine del 1977,

quando, in una prima esperienza societaria, i fratelli Revelli Silvio e Mario opereranno nel mondo del prefabbricato fino a giungere nei primissimi anni 90, con la nascita vera e propria di Recos, sempre guidata dai fratelli Revelli, ma con il valido contributo del giovane intelletto Pietro, da alcuni anni in azienda. Finalità aziendale: ricercare la qualità e la grande finitura sia nei materiali sia nei numerosi collaboratori con tutto l’organico aziendale, maestro nelle realizzazioni edilizie, senza tralasciare il costo finale, mai esorbitante, ma sempre equo e proporzionato alla fattura del prodotto, anche in un panorama lavorativo concorrenziale in cui si tende ad

abbassare drasticamente la qualità pur di ricevere la commessa: in Recos questo non avviene e mai avverrà, la qualità è fondante ed è spirito guida da trent’anni e, come in tutti i settori, ha un costo, sempre ripagato nella durata delle strutture, dall’assistenza e soprattutto dalla finitura di prim’ordine.

Una maestria trentennale maturata da vari successi in campo edilizio unici nel loro genere, dove da sempre emerge una grande cura del dettaglio e notevole pregio architettonico. E’ proprio uno dei due soci, Silvio Revelli, a spiegare quanto sia importante la cura del prodotto e dell’aspetto qualitativo, mission fondamentale di ogni progetto,

dal più semplice alle grandi strutture industriali. Una caratteristica tipica è, oltre alla cura nel dettaglio e l’assistenza di livello maturata negli anni, lo sviluppo e lo studio di prodotti che conservino grande longevità nel tempo e resistenza strutturale di prim’ordine: qui c’è la vera differenza, riscontrabile sulle innumerevoli strutture in tutto il Piemonte e non solo.

E’ una filosofia di lavoro maturata negli anni questa che ha portato l’azienda ad essere partner commerciale di grandi realtà industriali richiedenti elevati standard qualitativi: è proprio per questo che, anche e soprattutto in abito agricolo, la costruzione Recos fa sempre la differenza anche in agricoltura.

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ATTUALITÀ

Slittano al 31 dicembre i pagamenti del Accolta dal commissario europeo Wojciechowski la richiesta dell’Italia per la situazione di oggettiva difficoltà causata dall’emergenza Ê«>}> i Ì Ê«ÀiÛ ÃÌ Ê`> iÊ misure a superficie dei Psr regionali potranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2020 senza alcuna penalizzazione per i beneficiari.

Lo ha comunicato il commissario europeo Wojciechowski che, accogliendo positivamente la sollecita-

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â iÊ`i ½ Ì> >]ÊÀ V ÃViÊ la situazione di oggettiva difficoltà causata dall’emergenza Covid nell’esecuzione dei controlli previsti entro le scadenze stabilite, concedendo, sia pure a titolo eccezionale, la deroga richiesta.

«Voglio ringraziare il commissario Janusz Wojcie-

chowski, che ho incontrato a Bruxelles - dichiara la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova -, per la sensibilità dimostrata rispetto ad una situazione di oggettiva difficoltà causata dall’emergenza Covid e che non poteva tradursi in penalizzazioni per i nostri agricoltori».

ATTUALITÀ DI DAVIDE GALFRÈ - GEOMETRA - galfre.davide@gmail.com

Diritto di prelazione occhio ai contratti La normativa vuole il più possibile rafforzare l’unione tra il terreno e chi di fatto lo conduce, ma la valutazione va fatta sulla tipologia dei rapporti Acquistare o vendere un terreno agricolo può essere maggiormente difficoltoso rispetto ad un immobile di altro genere, ad esempio residenziale, poiché in agricoltura esiste il “diritto di prelazione”.

Prima di compravendere un terreno, infatti, è necessario verificare la presenza di un eventuale affittuario

che a parità di offerta economica di prezzo d’acquisto ha il diritto di essere preferito rispetto ad altri acquirenti; tale principio si basa sul fatto che la normativa vorrebbe più possibile rafforzare l’unione tra il terreno e chi di fatto lo conduce. Pertanto l’affittuario di un fondo agricolo dovrà sempre

essere avvisato nel caso in cui la proprietà volesse vendere il fondo stesso; l’unica condizione è che il contratto di affitto sia in corso da almeno due anni.

CONTRATTO FONDAMENTALE La tipologia di contratto di affitto è fondamentale in quanto alcune sentenze

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­Ûi`>Ã Ê>`ÊiÃi « Ê >ÃÃ>zione 10227/2001) hanno affermato e ribadito il concetto secondo il quale non basta condurre e occupare senza un contratto ­ >Ê >}>À ÊV `ÕVi ` Ê abusivamente oppure tramite un accordo verbale “con stretta di mano”) per potersi garantire il diritto di prelazione e che allo stesso modo non basta stipulare un frettoloso contratto di affitto per poi dopo due anni esatti acquistare il terreno perché in tal caso sarebbe una sorta di elusione al fine di auto-garantirsi una prelazione che escluda i confinanti.

COLTIVATORE DIRETTO Ã >]Ê ½>vwÌÌÕ>À Ê >Ê la prelazione se è stato

stipulato e registrato un regolare contratto di affitto e se effettivamente conduce il fondo con costanza, senza precarietà, e con le caratteristiche del coltivatore diretto e non con le caratteristiche di un’azienda di capitali; pertanto la prelazione dell’affittuario non spetterà se l’affittuario è una società in cui almeno la metà dei soci non sia coltivatore diretto.

Dal punto di vista dell’acquirente, la prelazione obbliga quest’ultimo ad aspettare che il proprietario venditore comunichi la propria volontà di vendere all’affittuario e che quest’ultimo rinunci; in pratica si può dire che all’acquirente non spetta altro che attendere che il

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proprietario venditore e l’affittuario decidano sul da farsi. ÛiÀ ]Ê Ê«À «À iÌ>À Ê venditore ha l’obbligo di avvisare tramite raccomandata l’affittuario circa la volontà di vendere il fondo e le relative condizioni di vendita, prezzo compreso. L’affittuario ha tempo trenta giorni per far valere il proprio diritti di prelazione altrimenti si ritiene sia disinteressato all’acquisto.

SCADENZA CONTRATTO Occorre precisare che se l’affittuario non intende esercitare il proprio diritto di prelazione, ciò non significa anche che il contratto di risolva e che il terreno resta libero dagli affittuari; al contrario, in caso

` ÊV «À>Ûi ` Ì>Ê­V iÊ anche di eventuale successione in morte del proprietario) i contatti in corso continuano ad essere validi anche per chi acquista; ne consegue che chi intenda acquistare un fondo su cui grava un contratto di affitto, prima di poterlo coltivare debba attendere la scadenza del contratto in corso oppure risolvere il contratto previo indennizzo in favore dell’affittuario per la risoluzione anticipata ed incolpevole del contratto stesso.

MOLTEPLICI TIPOLOGIE La presenza di un affittuario esclude sempre e comunque la prelazione dei confinanti, ma occorre precisare in conclusione che vista la differente conformazione dei fondi e le molteplici tipologie di società agricole ormai esistenti, occorre verificare di caso in caso per poter agire con tranquillità verificando dapprima con la massima precisione ogni singolo caso, valutando altresì di fare in modo di non “bruciarsi” una trattativa senza comunque omettere informazioni all’affittuario o al confinante che hanno il diritto di prelazione.

ZOOTECNIA DI MATTEO GARNERO

Toumin dal Mel Il futuro è giovane Energie giovani, disponibilità a fare squadra con altre realtà del territorio, voglia di scommettere sulla montagna e puntare tutto sui prodotti della tradizione, a chilometro zero. Sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono l’azienda agricola “Roggero” di Melle, in media Valle Varaita. Specializzata nella produzione del celebre “Toumin del Mel”, l’impresa è oggi guidata `>Ê À> ViÃV Ê­V >ÃÃiʼ £®ÊiÊ dalla moglie, terza generazione.

IMPRESA DI FAMIGLIA L’azienda varaitina viene v `>Ì>Ê i} Ê> ʼÈä ½ÇäÊ dal nonno di Francesco, che lavorava in campagna ed è stato l’ultimo “raccoglitore” di tomini, che prelevava dalle piccole realtà della Valle e portava a vendere. i} Ê> ʼ äÊ ÕV > Ê Roggero, papà di Francesco, crea un caseificio con punto vendita annesso, e negli anni 2000 decide di dar vita ad una stalla, iniziando con le “Pezzate rosse”. i ÊÓä£ÇÊv>Ê ÊÃÕ Ê }ÀiÃ-

so il giovane Francesco, fino a quel momento meccanico d’auto, che porta avanti l’azienda con padre, madre e sorelle.

Quest’anno, con il pensionamento del padre Luciano, il giovane ha rilevato l’impresa con la moglie Cinzia.

TUTTO NATURALE La “Roggero” conta oggi una settantina di capi, di cui 40 in lattazione. Ê«ÀiÛ> i â>ÊÃ ÊÌÀ>ÌÌ>Ê` Ê “Brune alpine”, con una parte di “Pezzate rosse”.

Circa 8 i quintali di latte

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ZOOTECNIA prodotti ogni giorno, tutti trasformati direttamente.

«L’alimentazione delle nostre vacche – spiega Francesco – è naturale e a chilometro zero. Somministriamo ai capi fieno ­ Ê«>ÀÌiÊ>ÕÌ «À ` ÌÌ ]Ê Ê parte acquistato in Valle), erba medica naturale e cereali non ogm, senza alcun insilato.

Questo per le vacche in lattazione; per quelle in asciutta, manze e vitelle c’è il pascolo. Stanno all’aperto sei mesi all’anno».

LATTE CRUDO Tutti i formaggi dell’azienda di Francesco sono a latte crudo, con caglio animale. Senza fermenti scelti. Anche qui, dunque, si punta tutto sul naturale.

«Siamo in un certo senso

“tornati indietro”, mio papà pastorizzava» dice Francesco.

Tante le tipologie di prodotti che vengono venduti, sia direttamente nel punto vendita aziendale che in diversi negozi e rivenditori del territorio.

Solo per citarne alcuni: Toma dal Bòt, Tuma `½ i À>Ê > V>]Ê ÃÌÀ> i]Ê Bruss, bocconcini di toma sott’olio, burro, ricotta, yogurt naturale e alla frutta e latte fresco pastorizzato.

TOUMIN DAL MEL Fiore all’occhiello di Francesco e della sua famiglia è però il “Toumin dal Mel”, il celebre Tomino di Melle, che dal settembre 2019 può fregiarsi del titolo di “Presidio Slow Food”.

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«È un prodotto storico – raccontano i Roggero –. >ÃViÊÛiÀÃ Ê >Ê iÌDÊ`i Ê 1800, in realtà nel paese di Frassino, tra le borgate di San Maurizio e Ruà Grande. Visto che veniva venduto in particolare al mercato di Melle prese il nome di “Tomino di Melle”».

Quella di Francesco non è l’unica azienda a dar vita al prelibato formaggio.

Le imprese sono tre sul

territorio mellese, due a San Maurizio di Frassino e una a Venasca. Ê, }}iÀ Ê«À `ÕV Ê Ê “Toumin” nella versione naturale, fresco o stagionato, oppure alle erbe, al pepe, al peperoncino e ­µÕ> ` ÊÃÌ>} i®Ê> Ê« ÀÀ Ê di Cervere.

ZOOTECNIA

L’azienda agricola Roggero di Melle rilancia da tre generazioni l’antica arte casearia varaitina, che raccoglie i frutti di una nuova mentalità imprenditoriale GIOVANI INTRAPRENDENTI L’azienda di Francesco sorge in un territorio, quello di Melle, che negli ultimi anni è letteralmente rinato grazie all’impegno di tanti giovani che hanno scelto di riscoprire le terre alte – anziché abbandonarle – scommettendo ed investendo sulla montagna. E le imprese, ricettive e di ristorazione, che sono recentemente sorte nel paesino della Valle Varaita lo testimoniano.

«Un tempo – afferma

Roggero – c’era un’altro modo di vedere le cose, c’era meno unione tra le diverse realtà produttive, specie nei piccoli paesi di montagna. Le nuove generazioni sono invece più aperte a collaborare e ad aiutarsi. Tra noi giovani della Vallata abbiamo creato una bella rete, siamo convinti che oggi più che mai l’unione faccia la forza!».

SOGNO RISTORATORE ÊvÕÌÕÀ Ê`i ½>â i `>¶Ê Ê tutto nelle mani dei tre

figli di Francesco: Filippo ­nÊ> ®]Ê > >Ê­ÈÊ> ®ÊiÊ Û> Ê­ÓÊ> ®]Ê} DÊ>«passionati a quel mondo. ÊÕ ÊvÕÌÕÀ Ê>LL>ÃÌ> â>Ê prossimo abbiamo in cantiere di toccare il campo della ristorazione, con la gestione di un agriturismo in cui offrire la nostra carne e le nostre verdure. Ê ÃÌÀ Êà } ÊÃ>ÀiLLiÊ quello di dar da mangiare un piatto con ingredienti totalmente a chilometri zero. Anzi... meno di zero!» concludono Francesco e Cinzia.

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ZOOTECNIA

Formaggio Asiago Dop cambia il disciplinare Sostenibilità e valorizzazione del Sostenibilità e valorizzazione del legame legame col territorio al centro delle col territorio al centro delle scelte produttive scelte produttive del Consorzio di tutela del Consorzio di tutela per adattarsi ai per adattarsi ainei cambiamenti nei cambiamenti consumi alimentari consumi alimentari Asiago Dop sceglie un futuro più sostenibile e, anticipando le azioni del Green Deal promosso dall’Unione Europea, avvia un innovativo percorso di crescita basato su percorsi produttivi sempre più rispettosi dei cicli naturali, fortemente legati al territorio d’origine e a pratiche tradizionali di produzione. Dall’8 ottobre, il nuovo disciplinare promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha avviato un grande progetto di valorizzazione del patrimonio di biodiversità della zona d’origine della Dop che comprende le province di Vicenza e Trento e parte di quelle di Padova e Treviso.

contestualmente, escludendo l’uso del cotone, specie vegetale non locale, confermando la scelta già assunta dai soci di aderire alla valutazione volonÌ>À >ÊÃÕ ÊLi iÃÃiÀiÊ> > iÊ ,i Ê ­ i ÌÀ Ê` Ê,iviÀi â>Ê >â > iÊ«iÀÊ il Benessere Animale). Un futuro migliore, secondo le linee d’intervento auspicato dall’Unione Europea, vede l’impegno del Consorzio Tutela Formaggio Asiago verso un’alimentazione sana e in linea con le nuove sensibilità dei consumatori, sempre più attenti alla naturalità del prodotto.

CAGLIO VEGETALE Per questo, rifacendosi alla tradizione ALIMENTAZIONE BOVINE più antica della produzione di formag Ê«iÀV ÀÃ Ê«>ÀÌiÊw Ê`> ½> i Ì>â iÊ gio sull’Altopiano di Asiago, il nuovo delle bovine, con foraggio proveniendisciplinare prevede la possibilità te dalla zona geografica della denod’impiego del caglio vegetale, così minazione, ricca di essenze vegetali da garantire la specialità Asiago Dop autoctone, che conferiscono al latte anche ai consumatori che ricercaprima, e al formaggio, poi, caratterino un’alternativa al caglio bovino e stiche organolettiche e sapori unici e, stabilisce, nel contempo, l’elimina-

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zione totale dell’uso del lisozima, sia nell’Asiago Dop Fresco che in quello Stagionato.

DIVERSE STAGIONATURE Tra le innovazioni introdotte dal nuovo disciplinare, una particolare attenzione è stata posta alla valorizzazione delle diverse stagionature, a conferma della qualità raggiunta dal formaggio veneto-trentino e della grande diversità che arricchisce la proposta à >} Ê «°Ê >ÃViÊV Ã Ê >Ê Õ Û>Ê` V tura Asiago Dop Fresco Riserva, di 40 giorni ed oltre di stagionatura che si affianca all’Asiago Dop Fresco, da un minimo di 20 giorni dalla data di produzione. Per l’Asiago Dop Stagionato, si allunga il tempo di stagionatura >]ÊV iÊ«>ÃÃ>Ê`>ÊÈäÊ> Ê Ê i Ê 90 giorni dalla data di produzione e si identificano con maggiore precisione iÊ` ÛiÀÃiÊÃÌ>} >ÌÕÀi\Ê iââ> Ê­`>Ê {Ê>Ê£äÊ ià ®]Ê6iVV Ê­`>Ê£äÊ>Ê£xÊ ià ®ÊiÊ-ÌÀ>ÛiVV Ê­ ÌÀiÊ Ê£xÊ ià ®°

ZOOTECNIA

Le Alpi del mare devastate dal ciclone La tempesta di inizio ottobre che ha devastato le Alpi del mare nei due versanti, italiano e francese, ha avuto pesanti conseguenze sui malgari alle prese con la demonticazione. i ½> Ì>ÊÛ> iÊ, Þ>]Ê` ÛiÊ un’enorme voragine ha inghiottito la strada del valico del Colle di Tenda, uno dei 22 “bergers” impegnati in alpeggio è stato dichiarato “scomparso”, portato via dalla catastrofica inondazione che ha distrutto i luoghi di pastorizia e fatto strage di capi di bestiame. E’ subito scattata

la solidarietà fra i malgari che ha consentito a una mandria di duecento bovini di trovare riparo a Vernante dopo una lunga marcia nella notte da Casterino. Ma a trovarsi in difficoltà sono stati anche gli allevatori ancora presenti nelle zone d’alpe sulle Marittime, dalle alture di Limone – dove il ciclone ha provocato un disastro mai visto – fino a Ormea.

SITUAZIONE GRAVE Spiega Battista Camisassa, capo area dell’Arap ­ ÃÃ V >â iÊÀi} > iÊ

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ZOOTECNIA e la Varzese-Ottonese.

Il mondo dei margari conta i danni dell’inondazione che a inizio ottobre ha distrutto i luoghi della pastorizia sulle Alpi Marittime.

La solidarietà degli allevatori

degli allevatori piemontesi) di Cuneo: «Stiamo raccogliendo i dati che ci vengono via via segnalati dai malgari. La situazione è sicuramente grave, e la conta dei danni sarà lunga, considerando il numero di allevatori che hanno subito perdite di > > ]Ê iââ ÊiÊÃÌÀÕÌÌÕÀi °Ê ÊivviÌÌ Ê la più antica pratica zootecnica negli ultimi anni in Piemonte ha conosciuto un significativo rilancio. Secondo ½ À>«]Êà ʵÕ>à ʣÈxÊ >Ê ÊÌÕÌÌ Ê

il Piemonte i capi bovini che lo scorso giugno hanno intrapreso la via della Ì V>â iÊ­Vi Ì >Ê Ê«À Û V >Ê di Cuneo), cui vanno aggiunti i greggi di pecore e capre. L’Arap inoltre, da un paio di anni, ha preso in carico il piccolo ma dinamico sistema allevatoriale della Riviera, caratterizzato dalla presenza negli alpeggi che guardano il mare della razza bovina Piemontese e di altre razze bovine autoctone a limitata diffusione come la Cabannina

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BRUTTA SORPRESA Ma questo terribile 2020, già segnato dalla perdurante emergenza sanitaria, ha riservato una brutta sorpresa nella fase del “ritorno dall’alpe”, da sempre occasione di festa per i malgari V iÊÃVi ` Ê`> Ê«>ÃV \Ê ÊµÕiÃÌ Ê momento - sottolinea il presidente Arap Roberto Chialva - siamo vicini ai nostri allevatori così duramente provati e stiamo collaborando con tutte le istituzioni per dare il massimo di assistenza. Voglio ribadire che la monticazione è in primo luogo cura dell’ambiente montano e conservazione dei territori più fragili, nonché importante attività economica anche ai fini della salvaguardia della biodiversità”.

NOTA POSITIVA ʵÕiÃÌ ÊµÕ>`À ÊÃi} >Ì Ê`> >Ê«i}giore calamità naturale degli ultimi anni, una nota positiva giunge dagli allevatori che durante l’estate del Covid hanno avuto modo di creare un nuovo rapporto con la gente salita più numerosa agli alpeggi. Lo rivela il giovane malgaro Andrea Colombero di Moiola, in valle Stura, che per un fortunato destino è riuscito a calare la ÃÕ>Ê > `À >Ê`>Ê mÀiÃ]Êà «À>Ê Ã >Ê 2000 in Francia, qualche ora prima che lassù scoppiasse il finimondo: «Abbiamo riscontrato un grande interessamento al nostro lavoro, e una concreta disponibilità ad acquistare i nostri formaggi ed apprezzare la qualità e la tipicità dei nostri prodotti.

Speriamo che la tendenza trovi conferme in futuro».

ZOOTECNIA

Riduzione antibiotici Cuneo dà l’esempio Sugli oltre 2000 capi interessati dal servizio Masti-Stop, l’uso di farmaci contro la mastite si è ridotto fino al 70 per cento A poco più di due anni dal lancio di Masti-Stop, l’innovativo servizio di consulenza tecnica promosso dall’Associazione regionale allevatori del Piemonte ­ À>«®]Ê ÊÀ ÃÕ Ì>Ì Ê ÌÌi ÕÌ Ê sul campo in 50 allevamenti piemontesi, di cui il 90% situati in provincia di Cuneo, dimostrano la validità delle ipotesi che hanno portato all’imple-

mentazione della strategia.

MODELLO CUNEO Ê«>ÀÌ V >ÀiÊ} Ê> iÛ>tori cuneesi stanno dando l’esempio e gli oltre 2000 capi su cui è stato adottato il servizio hanno fatto registrare una significativa riduzione fino al 70% dell’uso di farmaci antibiotici relativamente all’attività di prevenzione

dell’insorgenza di mastite. Ê Õ ÊVÕ iià ÊV volti sono, oltre a Cuneo: Centallo, Fossano, Marene, Monterosso Grana, >Àâ i]Ê, VV>Ê`i½Ê > ` ]Ê Savigliano e Villafalletto.

Masti-Stop rappresenta un nuovo servizio di consulenza in grado di affrontare in modo integrato le problematiche in allevamento per ridurre il livello di cellule

somatiche, contrastare la mastite bovina e soprattutto ridurre l’utilizzo del farmaco in stalla.

NUOVO APPROCCIO ÊÃiÀÛ â Ê >ÃViÊ ÊV Ãiguenza dell’emanazione delle “Linee Guida per l’utilizzo prudente degli antibiotici in medicina veÌiÀ >À >Ê­Óä£xÉ ÊÓ Éä{®” che poneva l’obiettivo di

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ZOOTECNIA sensibilizzare gli allevatori verso un nuovo approccio al problema e di creare una nuova consapevolezza per una gestione aziendale integrata e preventiva e non più puntuale, cioè solo quando si manifesta il problema Ê > iÀ>Ê>VÕÌ>Ê­iÃ°Ê Ê ià ÊiÃÌ Û ®°Ê Ê`>Ì ÊÃÕ ÊV ÃÕ Ê`i} Ê> Ì L Ì V Ê negli allevamenti sono fondamentali per cercare di promuovere un utilizzo razionale di questi farmaci e per contrastare l’antibiotico-resistenza, che riscontra ormai un interesse globale e coinvolge sia la salute umana che quella animale e i vari settori dell’agricoltura.

L’uso prudente degli antibiotici deve favorire un impiego più razionale e mirato, che porti a una progressiva riduzione degli stessi, limitandoli solo alle situazioni in cui siano necessari, sulla base cioè di diagnosi cliniche e, ove possibile, dei risultati di test microbiologici di sensibilità.

STRATEGIA SU MISURA ÊÌiV V Ê`i ÊÌi> Ê` Ê >ÃÌ -Ì «Ê partono da un’analisi dettagliata e imprescindibile dei dati mensili rilevati dal Controllo funzionale da parte dell’Associazione regionale e con il coordinamento dell’Associazio iÊ Ì> > >Ê> iÛ>Ì À Ê­ >®ÊÃÕÊ«À `Õzioni, qualità del latte, eventi in capo > Êà } Ê> > iÊ­V iÊà }}iÌÌ Ê venduti o deceduti - solo per citarne alcuni) e definiscono un quadro iniziale delle problematiche di stalla; poi ogni mese verificano l’efficacia degli interventi correttivi attuati in allevamento.

Per ogni caso specifico i tecnici specialisti adottano una strategia

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“su misura” in grado di affrontare anche problematiche connesse alle strutture aziendali, alle fasi di mungitura, alla funzionalità degli impianti e al monitoraggio delle mastiti.

«La corretta gestione delle mastiti con le analisi di laboratorio rapide e precise degli eventuali batteri responsabili del problema e l’individuazione dei principi attivi ai quali i batteri sono sensibili o resistenti per stabilire l’eventuale ÌÀ>ÌÌ> i Ì Êv>À >V } V Ê­> Ì biogramma) rappresenta un passaggio fondamentale per l’allevatore al fine di utilizzare i farmaci in maniera razionale», commenta Paolo Moroni, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e referente scientifico di Masti-Stop.

ANALISI RAPIDE Fondamentale in questa attività è l’operatività del Laboratorio Analisi di Arap, sito a Cuneo in frazione Madonna dell’Olmo, che analizza circa un milione di cam« Ê ½> Ê­«ÀiÛ> i Ìi i ÌiÊ` Ê latte) e rappresenta una struttura d’eccellenza a livello nazionale, moderna ed efficiente, per la prevenzione delle patologie animali. « Ê ÃÌÀ Ê L iÌÌ Û ÊmʵÕi Ê` Ê fornire nel minor tempo possibile l’analisi batteriologica sul campione consegnato in laboratorio con il relativo antibiogramma al fine di permettere l’intervento in stalla entro 48 ore al massimo», spiega Daniele Giaccone, responsabile Laboratorio Analisi Arap.

Mangimisti europei uniti sulla carta Cinque obiettivi per rendere la filiera zootecnica ancora più sostenibile grazie alla produzione di alimenti per animali: lotta al cambiamento climatico, contrasto all’antibioticoresistenza, difesa della biodiversità, promozione dell’economia circolare e sostegno all’efficienza del sistema alimentare.

GREEN DEAL Fefac, la Federazione tra i produttori europei di mangimi, ha adottato la Carta per la Sostenibilità `i Ê > } ÊÓäÎä°Ê ʵÕisto modo il settore mangimistico europeo vuole contribuire alla transizione verde delineata dalla nuova politica europea: «La Carta per la Sostenibilità

dei mangimi è la proposta del comparto per accompagnare la messa a regime del green deal e della strategia Farm to Fork - sottolinea Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici che è membro di Fefac -; anche Assalzoo ha fatto della sostenibilità

il tema chiave del rinnovamento del settore. Con questo nuovo strumento tutti i produttori potranno far fronte alle sfide che l’Unione Europea ci pone relative alla definizione di un settore agro-alimentare-zootecnico in grado di garantire la sicurezza alimentare per tutti i cittadini europei nel pieno rispetto

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ZOOTECNIA

Approvato il documento che impegna il settore a contribuire alla transizione verde delineata dalla nuova politica dell’Unione europea dell’ambiente».

La Carta per la Sostenibilità dei mangimi 2030 è stata presentata al congresso di Fefac che si è tenuto il 24-25 settembre in modalità digitale e a cui è intervenuto il commissario per la Salute pubblica e la Sicurezza alimentare Stella Kyriakides.

ZOOTECNIA SOSTENIBILE La Carta si aggiunge alle altre risorse che la Federazione, da sempre all’avanguardia in materia di politi-

che ambientali, ha messo a disposizione dei produttori per fornire soluzioni con cui rendere sostenibile la zootecnia europea.

Attraverso la produzione di alimenti per animali, la mangimistica vuole infatti contribuire a ridurre l’impatto ambientale e le emissioni inquinanti, per centrare l’obiettivo comunitario della neutralità climatica entro il 2050 stabilito dal green deal. Ê i>ÊV Ê Ê«À «À Ê Ê i produttori aiuteranno l’intera filiera agro-alimen-

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tare-zootecnica a diventare ancora più rispettosa dell’ambiente.

ECONOMIA CIRCOLARE Grazie a risorse nutrizionali efficienti, con cui garantire le migliori condizioni possibili di benessere e salute agli animali allevati, presupposto per ridurre ancora di più il ricorso ai farmaci al cui abuso è correlato il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. i Ê«À ViÃÃ Ê«À `ÕÌÌ Û ÊÃ Ê farà ampio ricorso all’economia circolare, da sem-

pre tratto distintivo della mangimistica, sfruttando i co-prodotti dell’industria alimentare non più destinati al consumo umano. ÌÀi]ÊÃ Ê VÀi i ÌiÀDÊ l’utilizzo di quelle materie prime prodotte in maniera responsabile nel rispetto della biodiversità.

Solo innovando i suoi sistemi produttivi la mangimistica europea potrà continuare a dare il suo apporto a un settore zootecnico e dell’acquacoltura resiliente e sostenere il suo contesto socio-economico.

ZOOTECNIA

Trattamento del latte Tecnologie per ogni uso Ê >ÌÌi]Ê«À >Ê` ÊiÃÃiÀiÊ commercializzato e destinato alle varie categorie merceologiche, deve seguire un iter di conservazione e bonifica rigoroso che ha come obiettivo principale la distruzione dei microrganismi, siano essi patogeni nella forma vegetativa sia quelli sotto forma di spore, salvaguardando il più possibile il valore nutritivo, le caratteristiche organolet-

tive dei microorganismi non termofili utilizzando calore: i microorganismi nella forma vegetativa sono termolabili, quindi un trattamento di pastorizzazione è sufficiente per il risanamenÌ Ê`i Ê >ÌÌi°Ê ÊÌÀ>ÌÌ> i Ì Ê può essere eseguito prima o dopo il confezionamento.

Le tempistiche sono le più varie e decretano anche diversi tipi di pastorizzaâ i\ÊÈäcÊ«iÀÊÎäÊÃiV ` Ê

Conservare il prodotto salvaguardandone il valore nutritivo e la sicurezza alimentare, tramite pastorizzazione, sterilizzazione, essiccamento e concentrazione tiche e il contenimento dei costi di produzione mantenendo un buon margine di sicurezza alimentare.

E’ possibile adottare diversi tipi di intervento per la conservazione del latte: pastorizzazione, sterilizzaâ iÊ­ }i i ââ>â i®]Ê iÃÃ VV> i Ì Ê­ >ÌÌiÊ Ê« vere) e concentrazione.

PASTORIZZAZIONE La pastorizzazione è un’azione di risanamento dell’alimento atta ad eliminare tutte le forme vegeta-

­Ûi`>à ÊÛ ]Ê«>Ìm]ÊÃÕVV Ê di frutta e prosciutti), 80° «iÀÊÎäÊÃiV ` Ê­ >ÌÌi®ÊiÊ äcÊ per 10 secondi in caso di «>ÃÌ À ââ>â iÊ /-/Ê­ >ÌÌiÊ ed alimenti fluidi).

Per quanto concerne quest’ultima tecnica, l’uso comune nel mondo industriale è quello dell’utilizzo di scambiatori di calore a piastre ondulate per aumentare la superficie di contatto, costituiti quindi da diverse piastre sottili nelle quali scorrono acqua calda e latte in direzione L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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ZOOTECNIA «« ÃÌ>°Ê ÊÀ ÃÕ Ì>Ì ÊmÊ ½ Ìtenimento di un prodotto, in questo caso latte a breve V ÃiÀÛ>â iÊ­{Ê} À Ê>Ê Ìi «iÀ>ÌÕÀiÊ` Ê{cÊ ÊÈc ®° STERILIZZAZIONE Un’altra tecnica di uso comune è la sterilizzazione: è un processo atto ad eliminare microbi patogeni termoresistenti, tra cui è possibile prendere come esempio il Clostridium botulinum, non perché esso vanti una resistenza in termini assoluti ma è uno dei patogeni più resistenti. La sterilizzazione è necessaria anche quando il latte deve essere privato di germi non patogeni: così facendo si ottiene la stabilizzazione del prodotto, quindi la possibilità di conservazione più a lungo i ÊÌi « ÊiÛ Ì> ` Ê­«iÀÊÕ Ê tempo limitato) alterazioni di tipo microbiologiche: un

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esempio è sicuramente il latte UHT ad alta conservazione.

Con la sterilizzazione si va ad ottenere la cosiddetta sterilità commerciale che non significa l’eliminazione totale di ogni forma di microorganismo, ma la limitazione del numero di microorganismi presenti rendendoli di fatto incapaci di riprodursi durante il tempo di conservazione del prodotto. Le tecniche di sterilizzazione sono molteplici, tra cui si ricordano la sterilizzazione in autoclave, ½1 /Ê ` ÀiÌÌ>Ê­ÕÌ ââ> ` Ê scambiatori a piastre, simile alla pastorizzazione HTST ma con temperature superiori) i`Ê w iÊ ½1 /Ê` ÀiÌÌ>Ê­`iÌÌ>Ê > V iÊÕ««iÀÌ ââ>â i®°Ê Ê quest’ultima, applicabile soltanto negli alimenti liquidi previa pastorizzazione, il latte viene nebulizzato ed investito da una corrente di vapore a

ZOOTECNIA

temperatura di 140 -150° C per 3 secondi.

ESSICCAMENTO Un ulteriore tecnica adoperabile per la conservazione del latte è l’essiccamento: è una tecnica di disidratazione che segue il principio secondo il quale qualunque essere vivente non può riprodursi al di sotto di un valore certo ` Ê>ÌÌ Û ÌDÊ`i ½>VµÕ>°Ê Ê processo è complesso e consiste i vari step. Ê«À Ê Õ } ]Ê ½> i Ì Ê viene essiccato in corrente di aria calda e con umidità vicina alla saturazione: l’acqua contenuta all’interno dell’alimento viene via via portata in superficie finché tutta l’acqua libera non evapora in superficie ­iÃà VV>â iÊÃÌ>â >À >®° ÊÕ ÊÃiV ` Ê i Ì Ê la disidratazione si fa più complessa: l’acqua da sottrarre è acqua legata all’alimento: si può operare in diversi modi con tecniche operative molto ` ÛiÀÃi°Ê ʵÕiÃÌ ÊV>à ÊmÊ bene tenere sotto controllo alcune criticità dovute da temperature molto alte che potrebbero danneggiare il prodotto oppure un deterioramento dovuto al trasporto di soluti: è necessario ricordare che il flusso di acqua libera verso

l’esterno porta soluti in superficie e che possono formare strati cristallini o viscosi.

ROLLER E SPRAY Per quanto concerne il latte, viene essiccato e ottenuto il latte in polvere ­V ÊÕ >Ê«iÀVi ÌÕ> iÊÀià dua dal 2 al 7%): le strade percorribili sono sostanzialmente due, mediante il sistema Roller o il sistema Spray drying. Per Roller ­`iÌÌ Ê> V iÊ>ÊV `À ®]Ê il latte cade su cilindri rotanti in senso opposto, riscaldati dall’interno con vapori a 140° C, con tanto di lamina a raschiare la patina sottile di latte sul V `À Ê iÌ> V °Ê i} Ê impianti Spray invece il latte, cadendo dall’alto in strutture alte diversi metri, incontra in senso opposto aria a temperatura elevata ­£{äcÊ Êà Ì> i Ìi®ÊV Ê essiccazione istantanea.

C’è da sottolineare come entrambe le metodologie determinino alterazioni in contenuto di lattosio e grassi e che vengono usate per la produzione di latte in polvere per finalità animali, mentre, per il consumo umano, possono essere adoperati altri sistemi che non provochino nessuna alterazione di grasso e zuccheri.

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ZOOTECNIA DI GIOVANNI BATTISTA TESTA

Suini, il mercato in mano al Covid La seconda ondata della pandemia rimette gli allevatori nei guai e il prezzo medio scende a 1,558 euro al chilogrammo La cosiddetta seconda ondata della pandemia da Covid-19 ha gettato i mercati di nuovo nel baratro.

Dopo la crisi drammatica della scorsa primavera i consumi e l’export si erano ripresi a livelli accettabili.

Tant’è che i prezzi medi del suino pesante da macello, nei mesi di settembre e ottobre, sono stati rispettivamente di euro 1,509/kg e di euro 1,558/kg, valori

che consentivano agli allevamenti di dare equilibrio ai loro bilanci.

ANDAMENTO MERCATO Ê«Àiââ Ê i` Ê`i Ê«À Ê dieci mesi dell’anno 2020 è praticamente uguale a quello dell’anno precedente: euro 1,399/kg nei primi dieci mesi 2019, contro euro 1,390/kg nei primi dieci mesi 2020, pari a -0,06%. Ricordiamo che

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lo scorso anno i prezzi nel secondo semestre schizzarono in alto, oltre la quotazione di euro 1,70/ kg, portando poi il prezzo medio dell’anno a euro £]{È{É }°Ê+ÕiÃ̽> Ê Ê valore resterà grossomodo l’attuale.

MERCATI EUROPEI i Ê«À Ê ÛiÊ iÃ Ê dell’anno 2020 le quotazioni dei principali mercati

europei evidenziavano un andamento differenziato ÌÀ>Ê Ê« Ã Ì Û ÊiÊ ½ Û>À >Ì °Ê Ê mercato danese evidenzia un +17,88%, mentre gli altri mercati evidenziano prezzi medi abbastanza in linea con quelli dello scorso anno: Paesi Bassi +1,18%.

Germania +0,78%, Spagna +3,86% e Francia -0,35%.

Volendo estendere il confronto con gli altri paesi europei, maggiori produttori

ZOOTECNIA di suini, si evidenzia la seguente situazione: il suino «iÃ> ÌiÊ Ê Ì> >ÊmÊÃÌ>Ì Ê«>gato, a peso morto, euro 1,710/kgÊV ÀV>°Ê i} Ê> ÌÀ Ê paesi il suino leggero ha registrato le seguenti quotazioni medie a peso morto: Paesi Bassi euro 1,721/kg, Germania euro 1,683/kg, Francia euro 1,424/kg, e Danimarca euro 1,642/ kg. La Spagna che quota >Ê«ià ÊÛ Û ]ÊV iÊ ½ Ì> >]Ê evidenzia un prezzo medio dei primi nove mesi 2020 pari a euro 1,373/kg, con la differenza che detta quotazione è riferita al su Ê i}}iÀ Ê­££ä £ÓäÊ }®°ÊÊ ­6i`iÀiÊÌ>Li >Ê£Ê>Ê«>} >Ê 40. Fonte MPB France). Si evidenzia una situazione paradossale, ormai da diversi mesi, nella quale il prezzo del suino pesante italiano e il prezzo dei suini leggeri sono praticamente uguali. Ad eccetto del prezzo francese la differenza non c’è più, mentre in passato si è sempre usato confrontare il prezzo del nostro suino, a peso vivo, con il prezzo del suino leggero, a peso morto.

QUOTAZIONI MATERIE PRIME La novità, in negativo, di questo periodo è l’attività del mercato delle materie «À i°Ê Ê«Àiââ Ê`i iÊ«À V -

pali materie prime utilizzate per l’alimentazione dei ÃÕ Ê­ > Ã]Ê Àâ ÊiÊv>À >Ê` Ê soia) evidenziano, nei primi otto mesi dell’anno, un andamento variegato: mais invariato rispetto al prezzo 2019, orzo in netto ribasso -9,99% e farina di estrazione di soia in aumento +6,83%°Ê i ÊV « iÃÃ Ê Ê costo dell’alimentazione dei suini evidenzia variazioni minime, ma in prospettiva la situazione è tutt’altro che tranquilla. Da notare che negli ultimi due mesi la farina di estrazione di soia

ha registrato un incremento del +25,8%Ê­quotazione mercato di Milano).

Le previsioni a livello mondiale per l’annata 2019-20 riguardanti i cereali e la soia evidenziano quanto segue: UÊ, }Õ>À` Ê> Êmais lo USDA prevede un calo della produzione mondiale dello -0,9%, per complessive 1.113 milioni di ton. La flessione produttiva interessa Stati Uniti, Argentina e Messico, mentre si prevedono aumenti in Russia, -Õ`Ê vÀ V>]Ê ` >]Ê >ÊiÊ

1 iÊ ÕÀ «i>°Ê ÊV> Ê del -6,0% gli stock mon` > Ê â > Ê­«>À Ê>ÊÎÓä] {Ê milioni di ton.) e del -5,5% } ÊÃÌ V Êw > Ê­ÃÌ >Ì Ê Ê 303,17 milioni di t). Si prevede una flessione dei consumi del -1,2% per circa 1.130,79 milioni di tonnel >Ìi°Ê Ê>Õ i Ì Ê`i Ê£¯Ê} Ê utilizzi per l’alimentazione > > iÊ­«iÀÊÕ ÊÌ Ì> iÊ` Ê 709,28 milioni di t).

UÊ iÊÃÌ iÊ1- ÊÀ }Õ>À`> ti l’orzo confermano una produzione mondiale in aumento del +12,3% rispetto all’annata 2018/19 per un totale di 155,90 milioni di Ì °Ê ÊV ÃÕ Ê ` > ]Ê «>À Ê>Ê£xÓ]xÈnÊ Ê` Ê ton, sono in aumento del +8,8% e gli stock mondiali w > ]ÊÃÌ >Ì Ê ÊÓ£]£ÈÇÊ lioni di ton, sono in crescita del +18,5%.

UÊ*iÀÊ >ÊSoia, le previsioni indicano una produzione mondiale in flessione del -5,7% per un totale di ÎÎn]änÊ Ê` ÊÌ °Ê Ê aumento gli stock mondiali â > Ê­³Ê££] ¯®Ê«iÀÊÕ Ê totale di 110,81 milioni di Ì ]ÊiÊ ÊV ÃÕ Ê­³Ê£]x¯®Ê per complessive 348,41 milioni di ton. Gli stock mondiali finali, stimati in 100,45 milioni di ton, sono in diminuzione del -9,3%.

FOCUS CONSUMI i Ê«À Ê ÌÌ Ê ià Ê`i Ê

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TAB.1 ANDAMENTO DEI PREZZI DEI SUINI NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI CONFRONTO 2020/2019 PRIMI NOVE MESI - FONTE MPB-FRANCE-CUN ITALIA PM PAESE

PREZZO gen-sett 2019

PREZZO gen-sett 2020

DIFFERENZA 2020/2019%

Paesi bassi Monfort 56% PM

1,701

1,721

1,18%

Danimarca 61% PM

1,393

1,642

17,88%

Germania AMI 56% PM

1,670

1,683

0,78%

Francia M.P.B. 56% TMP

1,429

1,424

-0,35%

Spagna Lleida PV

1,322

1,373

3,86%

Italia PV (suini 160-176 kg)

1,364

1,371

0,51%

2020 i consumi domestici hanno evidenziato un buon andamento. Le carni fresche hanno registrato un +5,8% in quantità e +13,8% in valore, rispetto ai primi otto mesi del Óä£ Ê­`>Ì Ê LÊ i Ãi Ê «Ã®°Ê « ÀÌ> ÌiÊ >ÊVÀiÃV Ì>Ê`i Ê salumi che, nel complesso, registrano un +3,4% in quantità e +7,1% in valore.

Più modesta la crescita del consumo di prosciutti Dop, +2,7% in quantità e

+2,3% in valore, rispetto al primo semestre 2019, La nota dolente arriva dai consumi fuori casa che a causa della chiusura totale del canale Ho.Re.Ca. in primavera e ad un andamento ridotto nell’estate, registrano, nei primi due quadrimestri, un crollo di circa il 30%°Ê Ê Õ Û Ê blocco delle attività del >ÊÀ ÃÌ À>â iÊ­> V iÊÃiÊ parziale) che ormai durerà fino a fine anno, comple-

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Ì>Ê ÊµÕ>`À °Ê i ÊV « iÃÃ Ê i consumi sono diminuiti e ciò rappresenta la principale causa della pesantezza del mercato.

EXPORT EXTRA-UE i Ê«À ÊÃiÌÌiÊ ià Ê`i Ê 2020 l’export dell’Unione Europea verso i paesi extra-UE è cresciuto del + 12,43%. Meglio però hanno fatto i nostri concorrenti: Usa +19,85% e Canada +17,91% ­6i`iÀiÊ

Tabella 2 nella pagina a fianco). L’export verso i Paesi extra-UE rappresenta la vera àncora di salvezza dei mercati europei. La parte del leone l’ha fatta ancora la Cina +75,7% rispetto ai primi sette mesi del 2019.

La Cina oggi rappresenta il 53,85% delle esportazioni dell’Unione Europea verso i Paesi extra UE. ANNO NEGATIVO ÊV ÃÌ Ê` Ê«À `Õâ iÊ`i} Ê

TAB.2 ANDAMENTO EXPORT VERSO PAESI TERZI DEI PRINCIPALI PAESI PRODUTTORI CONFRONTO 2020/2019 (PRIMI 7 MESI 2020) FONTE DG-AGRI US MEAT EXPORT FEDERATION allevamenti all’ingrasso di questi primi otto mesi dell’anno 2020 risulta pari a euro 1,600/kg]Ê 6 Ê V «ÀiÃ>°Ê ÊÀ V>Û ]Ê>Ê«Àiââ Ê medi, per il medesimo periodo è di circa 1,500/kg 6 ÊV «ÀiÃ>°Ê ÊV Ì ÊmÊ«ÀiÃÌ Êv>ÌÌ ]Ê >Ê perdita media per ogni suino ingrassato è tra i £ÇÊiÊ£nÊiÕÀ Ê«iÀÊV>« °Ê Ê periodo di fine anno non migliorerà questa situazione, se non parzialmente.

PAESE

TON. 2017

TON. 2018

DIFF. 2020/2019%

DIFF. 2020 2019% TONN

Unione europea (7 mesi)

3.092.715

3.477.237

12,43%

384.522

Usa (7 mesi)

1.481.153

1.775.205

19,85%

294.052

Canada (7 mesi)

740.881

873.538

17,91%

132.657

Totale

5.314.749

6.125.980

15,26%

811,231

Pertanto l’anno 2020, che volge al termine, sarà un anno negativo per gli allevatori di suini.

ANOMALIA ITALIANA La questione più “anomala” rimane quella che gli allevatori italiani incassano per il suino pesante certificato un prezzo inferiore o uguale di quello che incassano i colleghi esteri per il suino leggero. ÊÃÕ Ê«iÃ> ÌiÊ Ì> > Ê ­£Çä £näÊ }®ÊiÛ `i â >Ê

costi superiori al suino leggero di circa il 20%.

Per altro verso, il suino i}}iÀ Ê­££ä £ÓäÊ }®Ê>ÀÀ Û>Ê al macello prima dei sei mesi di vita, è prodotto con genetiche molto più performanti, una alimentazione bilanciata e razionale che costa molto meno della nostra ed evidenzia performance di allevamento decisamente superiori del suino pesante.

Forse, sulla materia, la filiera dovrebbe fare qualche riflessione.

VALORIZZAZIONE ADEGUATA Ad esempio, i tagli di carne che vengono destinati al V ÃÕ ÊvÀiÃV Ê­ L ]Ê costine, etc.) non hanno una valorizzazione adeguata. Sostanzialmente vengono immessi sul mercato come carni fresche indifferenziate, scontando sostanzialmente il medesimo prezzo dei tagli provenienti dal suino leggero, anzi, il mercato previlegia il taglio del suino leggero perché più magro!

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FIERE

Fiera di Cremona in edizione speciale

L’evento zootecnico internazionale è confermato dal 3 al 5 dicembre, sia in modalità fisica, sia on line, con ampio programma di convegni ed esposizioni Per far fronte alle esigenze di sicurezza sanitaria, semplificazione logistica, ottimizzazione e visibilità delle aziende, e per ospitare anche quest’anno una mostra zootecnica d’eccellenza, iÊ iÀiÊ< ÌiV V iÊ ÌiÀ >â > Ê` Ê Cremona si riorganizzano per l’edizione 2020 e si spostano al 3 – 4 – 5 dicembre.

DOPPIA MODALITÀ La rassegna si svolgerà sia fisicamente sia in modalità online e proporrà un ampio e articolato programma convegnistico, un qualificato parco espositivo con la presenza delle aziende più rappresentative del settore, l’esposizione dei migliori capi di bestiame, figli della più moderna selezione genetica appartenenti alle razze Frisona, Bruna, Jersey.

ÊÃiÌÌ ÀiÊ }} Ê« ÙÊV iÊ > Ê >ÊL Ã } Ê di un’occasione di confronto fra gli operatori, pertanto Cremonafiere sta lavorando per fornire una vetrina unica sia in presenza sia online, in quest’anno eccezionale, per il modello produttivo italiano. Tutto si svolgerà mettendo al centro la sicurezza sanitaria, nel massimo rispetto delle disposizioni antiCovid previste dalla normativa vigente.

valore aggiunto agricolo e Cremona è al centro del sistema agro-zootecnico lombardo, che nel 2019 ha registrato significativi aumenti nell’export >ÌÌ iÀ ÊV>Ãi>À ʭȯ®ÊiÊ i >Êw iÀ>Ê ÃÕ V >Ê­{]n¯®°Ê ÊV viÀ > Ê queste cifre: - 13% della produzione agroindustriale italiana, per un valore di 12,3 mld di euro ʣȯÊ`i >Ê«À `Õâ iÊ>}À V >Ê >zionale, per un valore di 9.3 mld di STRUMENTO DI CONFRONTO - 44% del latte italiano iÊ iÀiÊ< ÌiV V iÊ ÌiÀ >â > Ê - 50% dei suini italiani di Cremona sono l’unico appunta Êà ÃÌi} Ê` Ê Ài > iÀiÊ>ʵÕiÃÌ Ê i Ì ÊwiÀ ÃÌ V ÊëiV > ââ>Ì Ê Ê Ì> >Ê primati tramite l’evento di riferimento sulla zootecnia ad alta redditività e annuale è uno dei fattori che hanrappresentano un efficace strumento no consentito di essere riconosciuta per fare network con i protagonisti º> L>ÃV >Ì Ài»Ê`i Ê >`iÊ Ê Ì> ÞÊ i Ê `i ÊÃiÌÌ ÀiÊ>}À > i Ì>Ài°Ê ½ Ì> >ÊmÊ> Ê mondo dal Ministero dello Sviluppo primo posto in Europa per il livello del Economico.

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FIERE

Il Bue Grasso di Carrù sfida il coronavirus Al centro della scena i migliori bovini di razza Piemontese e il gran bollito carrucese iÃÃÕ >Ê Ìi â i]Ê`>Ê parte degli organizzatori, di annullare lo storico >««Õ Ì> i Ì Ê­i` â iÊ 110) con la Fiera nazionale del Bue Grasso di Carrù, in programma quest’anno dal 10 al 13 dicembre, vale a dire nel periodo dal giovedì precedente la seconda domenica antecedente al >Ì> iÊw Ê> >Ê` i V>Ê ÃÌiÃÃ>Ê­`iÌÌ Ê«iÀ ` ÊmÊ posticipato alla settimana

successiva nel caso in cui il } À Ê` Ê >Ì> iÊV V `>Ê con la domenica).

Al momento, evento confermato, seppur con le limitazioni imposte dalle norme di sicurezza sanitaria dettate dall’emergenza pandemica del coronavirus covid19.

BOVINI E BOLLITO Al centro della scena, i migliori esemplari di bovini di

razza Piemontese, a caccia delle prestigiose gualdrappe del concorso.E poi, il gran bollito misto alla Piemontese, uno dei piatti più monumentali della tradizione gastronomica invernale carrucese, composto, come vuole la tradizione, dai sette proverbiali tagli: tenerone, scaramella, muscolo di coscia, stinco, spalla, fiocco di punta, cappello del prete, con il contorno

dei classici “bagnetti”, tra cui quello verde rustico ­L>} iÌÊÛiÀÌ®]ÊÕ >ÊÃ> Ã>Ê ottenuta da prezzemolo, acciughe, aglio e mollica di pane raffermo e il bagnetto À ÃÃ Ê­bagnet ross), con pomodori, aglio, senape e aceto rosso, cren, una salsa a base di rafano particolarmente agre o una salsa al i i°Ê i ÊV « iÃÃ ]ÊÕ >Ê manifestazione semplicemente da non perdere.

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ATTUALITÀ

Tutelare il verde è interesse comune «Una giornata dal forte valore simbolico che, ricordandoci l’importanza degli alberi e della natura nelle città, salda allo stesso tempo il legame tra gli alberi e le nuove generazioni. E per questo è fondamentale sottolineare come il gesto del mettere a dimora venga ripetuto quasi contemporaneamente in moltissime scuole italiane e in decine e decine di città».

Così la ministra Teresa Bellanova in occasione della piantumazione di un melograno durante la ventesima Giornata dell’albero nelle scuole, istituita nel 2000 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal ÃÌiÀ Ê`i >Ê*ÕLL V>Ê ÃÌÀÕâ iÊ e che si svolge ogni anno a marzo e ottobre.

VALORIZZARE IL VERDE La ministra ha sottolineato l’importanza del verde nelle città, dei boschi urbani, invitando a considerare l’importanza della riforestazione e della rinaturalizzazione delle porzioni di territorio abbandonato e trascurato anche per contrastare e mitigare il cambiamento climatico, tornando ad avere cura della terra, del paesaggio, delle aree interne, e delle città. i ÊV ÀÃ Ê`i ÊÃ> ÕÌ ]Ê >Ê ÃÌÀ>Ê >Ê annunciato l’adesione del Ministero a LiÀ Ì> >]Ê ÊV Ì>Ì ÊÃ ÀÌ Ê«iÀÊÃ ÃÌinere i cittadini e le comunità a contrastare la crisi climatica migliorando il loro rapporto con gli alberi: «Vogliamo promuovere e valorizzare il verde nelle città e contemporaneamente

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portare avanti una grande azione capillare di sensibilizzazione, informazione, conoscenza, nella certezza che il green deal che tutti vogliamo contribuire a realizzare ha necessità, per accadere, anche di una grande mobilitazione delle coscienze a partire proprio dalle nuove generazioni – ha

ATTUALITÀ

L’appello della ministra delle Politiche agricole per la Giornata dell’albero nelle scuole: «Abbiamo bisogno di più foreste» buon cibo, ma produce attrattività e soprattutto ricucitura del territorio, potremo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti».

detto la ministra -; solo se avremo le competenze e le professionalità, se avremo passione e intelligenza, se ritorneremo a mettere al centro dell’agenda del Paese il recupero del territorio e la valorizzazione del sistema agroalimentare, sapendo che l’agroalimentare non produce solo

GREEN DEAL ÊÃ>«« > ]Ê«iÀV jÊViÊ Ê` V Ê gli esperti, come ben oltre gli attuali 5,5 miliardi di ettari di boschi, il nostro pianeta avrebbe bisogno di un >À` Ê` ÊiÌÌ>À Ê Ê« ÙÊ` Êv ÀiÃÌi°Ê iÊ avrebbe bisogno il pianeta e di certo ne ha bisogno il nostro Paese. Per questa ragione il Ministero non si è mai fermato per promuovere, valorizzare e sostenere le politiche green.

Penso, ad esempio, al Bonus verde che abbiamo voluto con grande determinazione per sostenere il verde urbano; al rilevante lavoro sulla

Strategia nazionale delle foreste, alla cui consultazione pubblica hanno partecipato associazioni, Comuni, Enti, liberi cittadini, inviando 350 osservazioni; e ancora all’intesa raggiunta con le Regioni sul Fondo per le foreste italiane 2019 e parte di quello 2020-2021, con cui mettiamo importanti risorse a disposizione di tutela, valorizzazione, monitoraggio, conoscenza delle foreste italiane.

Abbiamo proposto con la nostra Strategia, la gestione forestale sostenibile, il rafforzamento della resilienza e della vitalità dei territori rurali e il ripopolamento delle aree interne, anche grazie alla silvicoltura e alla rinaturalizzazione e riforestazione, in modo che assumano quel ruolo centrale che gli è proprio e gli è dovuto».

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NOTIZIE DALLE AZIENDE

Geo Italy in Europa con il marchio Omarv

Agromeccanica, ingegneria e design: così lo storico marchio piemontese sta conquistando i mercati internazionali nel settore della manutenzione del verde pubblico

La continua ricerca di tecnologie sostenibili al servizio dell’agricoltura è un pilastro fondamentale per le aziende che vogliano rafforzare e consolidare la propria presenza in un mercato globale sempre più orientato verso uno sviluppo eco-compatibile.

La Omarv, storico marchio piemontese con sede operativa a Castagnole delle Lanze (AT) ha messo a punto una gamma prodotti specifica per la cura e la manutenzione del verde pubblico, che ha ricevuto un forte riscontro dal mercato europeo, specialmente dal nord Europa.

L’affermarsi del marchio nei paesi del nord Europa è legato principalmente a due fattori: il primo commerciale, grazie alla capacità di offrire ai propri clienti una gamma prodotti

sempre più completa per poter soddisfare anche il cliente più esigente; il secondo, la capacità tecnica di progettare trinciatrici funzionali, robuste e tecnologicamente avanzate.

La punta di diamante di questa gamma prodotti è il nuovo modello di trincia laterale “TAF” (foto) sviluppata circa un anno fa, e che dopo diversi mesi di test e ottimizzazioni, ha ricevuto il riscontro favorevole del mercato. La sfida, ci spiegano gli ingegneri dell’azienda, è stata quella di progettare una macchina che fosse allo stesso tempo robusta, polivalente e leggera in modo da rendere agevole il lavoro di pulizia delle banchine stradali.

Continua così ad affermarsi nel mondo il successo di GEO ITALY

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e del suo marchio OMARV che sta rafforzando sempre più la presenza sui mercati internazionali, puntando sul valore e sulla qualità tecnica del “made in Italy”, requisiti richiesti da coloro i quali sanno cogliere l’importanza e il vantaggio professionale di far riferimento a macchinari progettati e realizzati da un team di professionisti in grado di personalizzare e di ottimizzare qualsiasi specifica esigenza. Né va dimenticato che l’operatività sempre più apprezzata del marchio OMARV fornisce un servizio nella progettazione di macchine agricole proponendo un metodo di lavoro innovativo grazie alla fusione di competenze dell’agromeccanica, dell’ingegneria e del “design”!

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ORTOFRUTTICOLTURA

Sistema fitosanitario approvata la riforma L’Italia recepisce il nuovo regolamento europeo e adegua la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità delle piante

i >ÊÀ Õ iÊ`i ÊÎäÊ ÌÌ LÀi]Ê Ê Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto di misure che consentirà ` ÊÀiVi« ÀiÊ Ê Ì> >Ê Ê Õ Û ÊÀi} iÊ fitosanitario europeo, introdotto con il Ài} > i Ì ÊÓä£ÈÉÓäΣÊiÊ` Ê>`i}Õ>re la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità delle pianÌiÊ> Ê,i} > i Ì Ê­1 ®ÊÓä£ÇÉÈÓx° RIORDINO COMPLESSIVO Si tratta di un poderoso lavoro di riordino di una normativa tecnica complessa e ormai eccessivamente frammentata relativa al Servizio fitosanitario nazionale, e ai controlli nei settori delle sementi e dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi, delle ortive e della vite. Una riorganizzazione che parte dal ridefinire responsabilità, competenze, strumenti e personale in dotazione del Servizio fitosanitario Vi ÌÀ> iÊ­- ®ÊiÊ`i Ê-iÀÛ â ÊwÌ Ã> Ì>À Ê Ài} > Ê­- ,®]ÊV Ê ½ L iÌÌ Û Ê` ÊÀi dere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema, anche grazie all’attribuzione al Comitato fitosanitario nazionale del ruolo di Organismo con potere decisionale.

REGOLAMENTI EUROPEI «Entriamo - dichiara la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova -, nella fase di finalizzazione di un processo iniziato diversi anni or sono

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con la definizione dei nuovi regolamenti europei per contrastare il rischio crescente di introduzione nel territorio dell’Unione europea di organismi nocivi, che possono seriamente minacciare i nostri sistemi produttivi agricoli con ripercussioni negative sulla qualità e i prezzi delle nostre derrate alimentari».

NECESSITÀ URGENTI Una minaccia che può riguardare anche i nostri ecosistemi boschivi e forestali: «La devastazione che ha portato un batterio come la xylella o un insetto come la cimice asiatica o il tarlo asiatico del fusto presente nei nostri boschi è sotto gli occhi di tutti, non è possibile immaginare di bloccare il commercio internazionale o eliminare completamente gli effetti dei mutamenti climatici che favoriscono lo spostamento di microrganismi, insetti e altre specie da un continente all’altro - ha proseguito Bellanova -, ma possiamo incidere con strategie preventive e di controllo efficace sul territorio nazionale. Per questo abbiamo bisogno di un sistema fitosanitario efficiente e coordinato, in grado di garantire un monitoraggio continuo e mettere in campo risposte forti ed immediate in caso di emergenza».

PIANO DI EMERGENZA Per il contrasto alle emergenze si pre

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ORTOFRUTTICOLTURA

trolli, non solo sulle produzione interne, ma anche sulle importazioni, con adeguamento della dotazione strumentale e di personale dei posti di controllo frontalieri.

vede l’adozione di un Piano di emergenza nazionale, con procedure e risorse finanziarie definite da mettere in campo in caso di ritrovamento di focolai di organismi nocivi in ap« V>â iÊ`i ÊÀi} > i Ì Ê­1 ®Ê °Ê Óä£ÇÉÈÓx°Ê Ê«>VV iÌÌ Ê i} à >Ì Û Ê«ÀiÛi`iÊÕ Ê complessivo rafforzamento dei con-

LABORATORI E INFORMATICA Viene ridisegnata la rete dei Laboratori nazionali di riferimento e dei laboratori ufficiali, anche in questo caso prevedendo un efficientamento delle strutture e delle risorse per eseguire gli obblighi derivanti dall’applicazione degli standard più elevati.

La normativa prevede inoltre la realizzazione di un sistema informatico, interconnesso con gli altri sistemi europei, per la raccolta e la registra-

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zione di tutti i dati e le informazioni ­`>Ì Ê` Ê Ì À>}} ]Ê ÌiÀViÌÌ>â ]Ê certificati, informazioni su controlli ufficiali) e la ridefinizione dell’impianto sanzionatorio.

Sul fronte della prevenzione si introduce maggiore responsabilità a carico degli operatori professionali per garantire la tracciabilità del materiale vegetale.

SEMENTI E FRUTTIFERI Oltre al decreto legislativo relativo alla riorganizzazione del Servizio fitosanitario nazionale, il pacchetto include il riordino della normativa in materia di sementi, di materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e delle piante ortive e dei materiali di moltiplicazione della vite, con adeguamento al nuovo quadro normativo europeo. ÊÀ À` ÊV Ãi Ì ÀDÊ` Êi >ÀiÊ iÊ duplicazione esistenti nelle procedure amministrative e nei controlli, razionalizzando l’intero sistema.

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ENOLOGIA

Terre Alfieri è Docg Obiettivo raggiunto Dopo la notizia di tre mesi fa, arriva anche la pubblicazione in Gazzetta 1vwV > i\Ê Ê/iÀÀiÊ wiÀ Ê diventa Docg, portando a quattro le denominazioni di origine controllata e garantita tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Ê iVÀiÌ Ê` Ê ` wV>Ê`i Ê disciplinare di produzione

vole rilievo, e coltivabile in undici comuni, fra i quali sette in provincia di Asti ­ Ì } > ]Ê i iÊ mondo, Cisterna, Revigliasco, San Damiano, San Martino Alfieri, Tigliole) e quattro in provincia di

Õ i Ê­ >ÃÌi > ` ]Ê Govone, Magliano Alfieri, Priocca), la denominazione esprime la storia e la

ÊÌiÀ Êi V Ê Ê Õ Û Ê disciplinare prevede la declinazione della denominazione in due differenti tipologie, Terre Alfieri Ar i ÃÊiÊ/iÀÀiÊ wiÀ Ê iLL lo, entrambe caratterizzate da possibili evoluzioni.

DUE TIPOLOGIE i Ê«À ÊV>à ]Ê ÊÛ Ê«Õ¢Ê fregiarsi della categoria

Arriva anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la denominazione esprime la storia e la vocazione di un territorio antico suggella un traguardo ambito da dieci anni, a cominciare dall’ottenimento della Doc nel 2009.

vocazione di un territorio antico, caratterizzato da peculiarità morfologiche e ampelografiche precise.

NUOVA SCOMMESSA Confermate le linee tracciate dalla proposta di modifica, il Terre Alfieri – che lega il proprio nome a quello del poeta e drammaturgo astigiano – ottiene la Docg e si prepara a una nuova scommessa.

VV >Êi } V>Ê` Ê«Ài}i-

EREDITÀ PLIOCENICA Le cosiddette sabbie astiane che compongono i terreni, codificate appunto in queste aree per la loro peculiare caratterizzazione, sono un’eredità dell’epoca pliocenica che, nel tempo, hanno permesso di rinvenire numerosi reperti fossili.

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Superiore al termine di sei mesi di invecchiamento, per un risultato organolettico più complesso; nel secondo caso, invece, il Terre Alfieri può acquisire la menzione di Superiore ­V Ê£ÓÊ ià Ê` Ê ÛiVV > i Ì ]Ê`i ʵÕ> Ê> i ÊÈÊ in botte di legno) o Riserva ­V ÊÓ{Ê ià Ê` Ê ÛiVV >mento, dei quali almeno 12 in botte di legno), per una versione qualitativa di alto profilo.

Eliminato inoltre il periodo di invecchiamento minimo obbligatorio di quattro mesi per il Terre Alfieri Arneis e retroattività per quei vini ancora in cantina che abbiano osservato i criteri di produzione necessari all’ottenimento della tipologia Superiore o Riserva. Questo significa che, in termini di mercato, il Terre Alfieri non ha bisogno di aspettare per presentarsi ai consumatori nella nuova veste Docg, ma può al contrario cominciare subito un nuovo cammino, anche in termini di immagine.

PUNTO DI PARTENZA «Un plauso particolare lo meritano i produttori, determinati a raggiungere questo obiettivo – commenta Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato –, ma si tratta di un punto di partenza, ora è necessario lavorare per fare in modo di supportare concretamente il valore di una Docg».

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ENOLOGIA DI CARLO ARNULFO - AGRONOMO - ENOLOGO - carlo.arnulfo@bio-service.biz

Vino, l’annata si salva in dirittura d’arrivo Ora che le ultime vasche stanno completando la fermentazione e il vino si appresta ad affrontare la fase di affinamento, abbiamo il tempo e la tranquillità per fare alcune considerazioni sulle caratteristiche enologiche dell’annata.

CONTRADDIZIONE CLIMATICA Se partiamo dalla vigna, com’è logico e corretto che sia, si può senza dubbio affermare che l’annata sembra quasi del tutto contraddire il trend climatico definito “Global warming”.

La piovosità diffusa e distribuita in tutti i mesi del periodo vegetativo, fatta eccezione per luglio, ha fatto Ãi Ì ÀiÊ ÊÃÕ ÊivviÌÌ °Ê v>ÌÌ ]Ê pur non registrando valori molto più elevati rispetto ai due anni precedenti in termini di mm di pioggia, gli interventi piovosi sono ÃÌ>Ì ÊÈäÊ i Ê«iÀ ` ÊV iÊÛ>Ê dal germogliamento alla maturazione e questo ha

sicuramente condizionato il decorso della campagna viticola.

CONDUZIONE VIGNA La conduzione della vigna si può dire che non sia stata

Le nottue sono state la prima causa di apprensione in quanto questi voraci lepidotteri non hanno un ciclo facile da preconizzare e, soprattutto, la loro presenza su vite ha un andamento

La vendemmia è un momento in cui tutta la famiglia è coinvolta

per nulla facile.

Le patologie classiche si sono manifestate con una pressione particolare obbligando il viticoltore a mantenere alta la guardia.

non lineare, rendendo la lotta complicata.

PATOLOGIE FUNGINE Fra le patologie che normalmente interessano

la vite, sono state quelle fungine a creare i maggiori problemi. L’oidio ha preoccupato maggiormente i viticoltori ed è probabile che la frequenza delle piogge abbia creato condizioni di umidità relativa favorevole alla patologia la quale si è sviluppata tardivamente ­`>Ê Õ} Êw Ê>Ê Û> >ÌÕÀ>Ê inoltrata). L’umidità media relativa registrata quest’anno nel mese di luglio, se confrontata per esempio con quella dell’anno 2017, è di ben 14 punti superiore attestandosi mediamente su 74%. D’altro canto, la necessità di mantenere la fascia produttiva coperta nell’ottica di evitare scottature da sole, ha contribuito a rendere l’ospite maggiormente vulnerabile.

La peronospora, patologia di più facile gestione, è stata gestita intensificando i trattamenti sia per bloccare nuove infezioni legate agli eventi piovosi sia anche per coprire la nuova vegetazio-

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ENOLOGIA

Al termine di una stagione climatica singolare, il giudizio sulla vendemmia sembra contraddire quasi del tutto il trend del “global warming” ne, la quale presentava accrescimento molto rapido. È pur vero che certe posizioni con vocazionalità limitata o di fondo valle, a causa delle persistenti bagnature mattutine delle foglie, sono state più difficili da tenere sotto controllo. Flavescenza e mal dell’esca, patologie che interessano il legno, non hanno fatto segnalare alcun calo di frequenza; d’altronde sono malattie la cui lotta rimane soprattutto di tipo preventivo ed è condizionata anche dagli interventi di contenimento eseguiti negli anni precedenti.

INVAIATURA PRECOCE Ê> VÕ Ê>Ài> ÊÃ >Ê>Ê iÌDÊ} Õ} ]Ê >Ê anche tardivamente verso metà agosto, è poi intervenuta la grandine, a complicare una situazione già difficile.

i ÊV « iÃà ʫiÀ¢]Ê} ÊiÛi Ì Ê}À> ` nigeni sono stati limitati e di intensità elevata solo in piccole aree.

Le condizioni climatiche di luglio, supportate dalla disponibilità di acqua creatasi con le piogge dei mesi precedenti, hanno indotto un’invaiatura precoce che faceva presagire un anticipo della maturazione. Da metà agosto, i cali di temperatura e le piogge hanno risistemato il processo e, a dispetto della regola che vuole un intervallo costante tra invaiatura e maturazione, hanno fatto cadere quest’ultima nei tempi considerati normali.

ANDAMENTO DELLA MATURAZIONE La vendemmia è iniziata, anche per le

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basi spumante, verso la fine di agosto e si è protratta verso metà ottobre V Ê iÊÕ Ì iÊÛ } iÊ` Ê iLL °Ê Quella di quest’anno va considerata una vendemmia lenta, che non ha visto sovrapporsi la raccolta delle diverse varietà e che ha lasciato modo di staccare l’uva nel rispetto dei tempi di maturazione. Le condizioni climatiche, caratterizzate da temperature medie contenute fino alla prima decade di luglio, temperature elevate nella fase centrale e di nuovo un abbassamento nell’ultimo periodo, hanno prodotto una maturazione corretta ma caratterizzata da disallineamento dei diversi componenti dell’uva.

LIVELLO PRODUTTIVO La vendemmia è stata caratterizzata

ENOLOGIA da un livello produttivo capace di soddisfare i quantitativi imposti dai vari disciplinari. Da una stima visiva, pareva che i livelli produttivi fossero più elevati di quello che si sono poi rivelate le rese ivviÌÌ Ûi°Ê ÃÌ> ÌiÊ le condizioni climatiche dell’annata, l’uva si presentava di bell’aspetto e sana.

Ridotte erano le partite scottate dal sole ed erano afferenti a sfogliature eccessive, eseguite a cavallo tra luglio e agosto, quando si sono verificate temperature massime superiori ai 35°C per cinque giorni. A onor del vero, va detto che i viticoltori hanno ormai imparato a difendersi da questa fisiopatia dosando i lavori in verde in relazione all’esposizione e alla varietà.

COLORE E ACIDITÀ ÊV ÀiÊmÊ ÊV>À>ÌÌiÀiÊV iÊ non è mancato ed è emerso addirittura in anticipo; è cresciuto in sintonia con gli zuccheri, anch’essi presenti in abbondanza. La maturazione della buccia, letta come incremento e poli iÀ ââ>â iÊ­> ÀL ` mento) dei tannini e come rammollimento dei tessuti e quindi come indice della capacità del fiocine di cedere le varie sostanze che vanno a riempire il vino, è stata progressiva ma lenta.

L’acidità, aspetto legato alla vigoria delle piante e anche alla temperatura nel periodo vendemmiale, ha fatto registrare delle dinamiche diversificate: si è presentata alla maturazione tendenzialmente bassa nelle varietà Arneis, Moscato e Dolcetti, mentre è risultata anche piuttosto alta nelle varietà tardive ­ iLL Ê >ÊÃ «À>ÌÌÕÌÌ Ê Barbere). A fare la diffe-

renza è stato l’andamento termico nel mese precedente la maturazione: più caldo nelle varietà precoci ­ Õ} >} ÃÌ ®ÊiÊ« ÙÊvÀiÃV Ê ÊµÕi iÊÌ>À` ÛiÊ­w iÊ agosto-settembre).

REAZIONI DIFFORMI Le diverse varietà, in base alla loro attitudine produttiva e anche in base alla loro capacità di adattarsi alle diverse situazioni climatiche, hanno reagito all’annata in modo difforme. Le Û>À iÌDÊL > V iÊ­ ÃV>Ì ]Ê Arneis) hanno sofferto un po’ di più gli elevati calori prevendemmiali, pagando leggermente in termini di acidità; mentre dal punto di vista zuccherino sono ÃÌ>ÌiÊV ÀÀiÌÌi°ÊÊ Ê ViÌÌ Ê è la varietà che ha reagito molto bene all’annata, presentandosi leggermente in anticipo rispetto alle tempistiche storiche; le dotazioni di zucchero sono risultate tendenzialmente abbondanti ma non esagerate mentre l’acidità, anche per il Dolcetto, ha fatto registrare valori >LL>ÃÌ> â>ÊV Ìi ÕÌ °Ê i Ê complesso, alla raccolta l’uva si presentava, nei vari >ëiÌÌ ]Ê ÊiµÕ LÀ °Ê Ê >Àbera si è dimostrato buon produttore di zucchero e di colore. Mentre a livello acido i valori di partenza erano abbastanza elevati e sono emerse difficolta a raggiungere valori normali. Ê iLL Ê >Ê>ÛÕÌ ÊÕ Ê decorso un po’ più articolato: la buona dotazione di zuccheri e di colore sono caduti in anticipo rispetto alla maturazione acida e polifenolica. Quest’ultima, espressa come possibilità della buccia di cedere i propri costituenti, è arrivata con una certa calma; è per questo motivo che L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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ENOLOGIA la vendemmia di questa varietà rispetto alle altre ha dovuto attendere che l’uva fosse adatta a fornire una buona dotazione di costituenti, non sempre a causa delle previsioni di mal tempo si ha avuto la pazienza di attendere una maturazione completa.

FATTEZZA DEI VINI Ora che i vini hanno finito la fermentazione primaria e, in attesa che la ÃiV `>ÊviÀ i Ì>â iÊ­ > >ÌÌ V>®Ê si concluda, possiamo dettagliare la qualità ottenuta nelle diverse varietà.

Come già esposto in precedenza, bisogna fare un distinguo tra varietà precoci, sia a bacca bianca che rosse, da quelle tardive.

ARNEIS E MOSCATO L’Arneis si presenta con sensazioni odorose prevalenti che vanno dal

fruttato al floreale, con buona finezza e media persistenza; buona è l’alcolicità mentre la l’acida risulta essere un elemento a cui prestare attenzione: la conservazione dell’acidità, evitando la seconda fermentazione, diventa necessaria per un quadro acido che garantisca una buona freschezza }ÕÃÌ>Ì Û>°Ê Ê ÃV>Ì Ê ÊiÛ `i â >Ê particolari diversità rispetto al bianco precedente, presentando anch’esso buona alcolicità e una corretta aromaticità anche questo vino fa registrare un calo del livello acido.

Riesling e Favorita, forse anche per le posizioni dove vengono coltivati e le raccolte anticipate, hanno mantenuto una freschezza acida superiore agli altri due vini, con dotazione olfattiva spostata sulle note fruttate.

DOLCETTO E BARBERA Per il vino Dolcetto, l’intensità del colore e il quadro olfattivo sono caratteri che quest’anno conferiscono al Û ÊÕ >Ê«À Õ V >Ì>ÊÌ « V ÌD°Ê Ê«>Àticolare, il profumo fruttato varietale

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emerge in modo preciso e, accompagnato da un palato in equilibrio, rende il vino pur dotato di struttura di facile beva e pronto senza dover attendere tempi troppo lunghi. Ê >ÀLiÀ>ÊÃ Ê«ÀiÃi Ì>ÊV Ê « i â>Ê sia nel colore che nella gradazione alcolica e anche l’acidità, in tutti i suoi aspetti, denuncia senza mezzi termini >ÊÛ>À iÌD°Ê ÊV>À>ÌÌiÀiÊ}ÕÃÌ>Ì Û Ê«À Ûvisorio di questo vino segnala discreta ampiezza, anche se ancora contraddistinta da una certa ruvidità. Sarà la seconda fermentazione a ridurre l’acidità e a renderlo più pacato, anche col contributo del necessario invecchiamento. D’altronde l’alcol,

ENOLOGIA

L’equilibrio è il carattere che li contraddistingue.

Svinatura

con il supporto dell’acidità, saranno i punti di forza per reggere un buon affinamento.

NEBBIOLO * ÙÊV iÊ` Ê iLL ]ÊÃ>ÀiLLiÊÕÌ iÊv>ÀiÊ À viÀ i Ì Ê> ÊÛ Ê iLL \ʵÕi Ê`istinati a medio invecchiamento, dove gli equilibri gustativi vanno raggiunti in anticipo, e quelli invece destinati a lungo invecchiamento, più esigenti di struttura tannica. Ê«À ]Ê}À>â iÊ> V iÊ>ÊÕ >ÊÀ>VV Ì>Ê leggermente anticipata rispetto ai secondi, sono caratterizzati da una buona eleganza olfattiva e da una struttura tannica poco invadente.

BAROLI E BARBARESCHI Ê iÀ Ì Ê> ÊvÕÌÕÀ Ê >À ]Ê >ÀL>ÀiÃV ]Ê è consueto chiedersi quale fattezza avranno e a quale annata precedente possiamo avvicinarli. Per ora possiamo dire che sono ben dotati di colore e alcol, che la struttura è valida anche se solo raramente si presenta imponente. La forbice qualitativa, quest’anno più che in passato, è molto ampia e a fare la differenza è stata la resa, l’attesa di una giusta maturazione e anche una condotta di vinificazione atta a favorire una maggiore estrazione. L’alcol e il colore non sono variabili discriminanti la qualità: facendo rilevare un’abbondante alcolicità, anche nel colore il vino si presenta elevato, a garanzia di apprezzabili future intensità. La struttura, valutabile sia attraverso la misura delle quantità ` Ê« vi Ê­Ã >Ê`i iÊ` ÛiÀÃiÊvÀ>zioni polifenoliche - tannini, antociani, ecc) che anche attraverso l’ampiezza

al palato, risulta essere mediamente buona, anche se alcune situazioni, legate all’epoca di vendemmia, danno garanzia di maggior pienezza.

Gli aspetti legati all’acidità, espressa come acidità totale e pH, segnala una forza acida che ben si combina con l’alcolicità, di norma ben superiore a 14 gradi di alcol.

PRATICHE DI AFFINAMENTO Con il termine della fermentazione siamo solo a metà dell’opera; ora è necessario scegliere le pratiche di affinamento più confacenti alle diverse tipologie di vino consapevoli che una buona conduzione delle fasi ÃÕVViÃÃ ÛiÊ­ > >ÌÌ V>]Ê>vw > i Ì ]Ê ecc) consente di mantenere o esaltare ulteriormente la qualità spostandola verso forme qualitative richieste dal mercato.

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ENOLOGIA

Prosecco Rosè Doc L’Italia ha un nuovo vino ÊÛ >Ê LiÀ>ÊiÕÀ «i Ê> Ê` ÃV « >ÀiÊ di produzione del Prosecco Rosé Doc con la modifica da noi richiesta che rende possibile contare sulla nuova tipologia, è un’ottima notizia.

Consente ai produttori di un vino che da sempre oltre confine riscuote uno straordinario successo, di presidiare e conquistare un mercato sempre più ampio e che negli ultimi anni ha registrato una crescita sempre più importante in termini economici e di quantitativi. *>À > Ê` ÊÕ ÊiÃiÀV Ì Ê` Ê££°{ÈäÊ viticoltori, 1.192 aziende vinificatrici, 347 case spumantistiche che concorrono al successo senza eguali di una denominazione tutta made in Ì> Þ]Ê` Ûi Ì>Ì>Êi L i >ÊiÊ ` ÃVÕÃÃ>Ê bandiera nel mondo.

L’accoglimento della nostra richiesta sarà traino per l’intero sistema vitivinicolo nazionale che a causa della pandemia ha registrato una contrazione del valore delle vendite all’estero dopo il record fatto segnare lo scorso > ÊV Ê ÌÀiÊÈÊ `Ê` ÊiÕÀ ÊiÊV iÊ sta soffrendo in modo evidente anche per gli evidenti problemi che il canale della ristorazione sta affrontando».

Così la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue dell’approvazione della comunicazione di modifica richiesta dal

Via libera dall’Unione europea, entusiasta la ministra Bellanova: «Opportunità per i produttori, che potranno presidiare e conquistare un mercato sempre più ampio»

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Ministero del Disciplinare di produzione del Prosecco Dop. Modifica tesa all’introduzione della tipologia Rosè con obbligo dell’indicazione d’annata.

La richiesta di modifica al disciplinare di produzione della Dop Prosecco con l’introduzione della nuova tipologia iÀ>ÊÃÌ>Ì>Ê Û >Ì>Ê`> ½ Ì> >Ê>Ê ÀÕÝi iÃÊ nel maggio scorso.

NUOVO VINO Ê iÊ`iV Ã Ê`> Ê Ã Àâ Ê` ÊÌÕÌi >Ê del Prosecco Doc per il nuovo vino è “Prosecco spumante rosé millesimato”.

«Un vino, il Prosecco, che tutto il mondo ci invidia e che in molti tentano di imitare e contraffare - prosegue Bellanova -; lo dimostra tra gli altri il tentativo di contraffazione che nei mesi scorsi abbiamo stroncato in Veneto in una catena di supermercati }À>â iÊ> ½ «i} Ê`i ½ VµÀv°Ê >Ê ÌÌ>Ê alla contraffazione a difesa dei nostri prodotti e contro l’usurpazione delle nostre indicazioni geografiche è sempre tra le nostre priorità.

i Ê{nÈÊ Ê` ÊL ÌÌ } iÊ«À ` ÌÌiÊ di Prosecco, circa il l’80% prende la via dell’export.

Un tassello importante del nostro >`iÊ Ê Ì> ÞÊiÊ`i >Ê ÃÌÀ>Êv Àâ>ÊÃÕ Ê mercati mondiali, che adesso acquista ancora più peso e rilevanza».

ENOLOGIA

Prosecco spumante rosé millesimato In dettaglio, le richieste italiane accolte dall’Unione europea 1.Prosecco DOP — Spumante rosé nella categoria VS e VSQ È inserita la tipologia spumante rosé al fine di introdurre nella denominazione una produzione di spumante ottenuto da vitigni Glera B. e Pinot nero vinificato in rosso.

2. Prosecco DOP — Spumante rosé Base ampelografica La tipologia spumante rosé prevede la seguente composizione di varietà di viti: Glera B. minimo 85%, massimo 90%; Pinot nero vinificato in rosso minimo 10%, massimo 15%. Detta composizione permette di ottenere la colorazione «rosé».

3. Prosecco DOP — Spumante rosé Resa di uva ad ettaro e titolo alcolometrico volumico naturale minimo La resa massima di uva della varietà Pinot nero è stata stabilita a 13.500 kg/ha per consentire una maggiore concentrazione di sostanza colorante ed una maggiore ÃÌ>L ÌDÊ`i >ÊÃÌiÃÃ>°Ê ÊÌ Ì Ê> V iÌÀ V ÊÛ Õ V Ê naturale minimo è stato indicato a 9% vol.

4. Prosecco DOP — Spumante rosé Elaborazione La tipologia deve essere prodotta esclusivamente per fermentazione naturale a mezzo autoclave con un «iÀ ` Ê` Êi >L À>â iÊ Ê viÀ ÀiÊ>ÊÈäÊ} À °Ê/> iÊ modalità di produzione consente al lievito di rilasciare dei composti come le mannoproteine le quali svolgono un’azione protettiva della sostanza colorante nei confronti dell’ossidazione e dell’anidrite solforosa, inoltre conferisce una maggiore complessità olfattiva e gustativa.

5. Prosecco DOP — Spumante rosé Pratiche enologiche E’ consentita nelle partite di prodotto destinate alla preparazione del vino spumante rosé e vino spumante di qualità rosé, l’aggiunta di prodotti ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot nero, in quantità non inferiore al 10% e non superiore al 15%, a condizione che il vigneto, dal quale provengono le uve Glera B. impiegate nella vinificazione, sia coltivato in purezza varietale o comunque che la presenza di uve Pinot nero, in aggiunta a quello consentito per tale pratica, non superi la percentuale del 15%. È°Ê*À ÃiVV Ê "*ÊpÊ-«Õ > ÌiÊÀ ÃjÊ Caratteristiche al consumo ÊV Ãi}Õi â>Ê`i >Ê ÌÀ `Õâ iÊ`i >ÊÌ « } >Ê spumante rosé, sono indicate le caratteristiche fisico chimiche ed organolettiche.

7. Prosecco DOP — Spumante rosé Etichettatura termine millesimato i ½iÌ V iÌÌ>ÌÕÀ>Ê` ÊÌ> iÊÌ « } >ÊmÊ LL }>Ì À Ê ` V>re il termine millesimato, seguito dall’anno di produzione delle uve in conformità all’articolo 49, comma 1 del Ài} > i Ì Ê`i i}>Ì Ê­1 ®ÊÓä£ ÉÎÎÊ`i >Ê Ãà ne.

8. Prosecco DOP — Spumante rosé ÃÃ iÊ> ÊV ÃÕ È prevista l’immissione al consumo a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia al fine di consentire un maggior affinamento del prodotto.

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ENOLOGIA

Al via il bando regionale per la promozione dei vini Stanziati 9,7 milioni di euro attraverso la misura Ocm vino per le attività promozionali sui mercati extra-europei La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, il 30 ottobre ha deliberato l’assegnazione di 9,7 milioni di euro a sostegno delle attività di promozione dei vini piemontesi di qualità a denominazione di origine sui mercati extra Unione europea. La dotazione finanziaria permette l’apertura del bando regionale per l’annualità 2020/2021 attraverso la misura di investimenti Ocm vino.

Per il bando, in pubblicazione e che si avvale di 1 milione in più di finanziamenti rispetto all’anno precedente, si è stabilito che 8,8 milioni di euro siano destinati alla copertura degli

anticipi che saranno richiesti con le domande di aiuto presentate sull’annualità 2020/2021.

EXPORT DANNEGGIATO La chiusura delle frontiere, avvenuta a inizio anno a causa della pandemia da Covid, ha comportato per le imprese vitivinicole piemontesi maggiormente votate all’internazionalizzazione enormi danni determinati dall’annullamento degli ordini e dall’azzeramento dei pagamenti per i primi mesi del 2020. «Risulta essenziale proseguire e intensificare le attività di promozione – osserva l’assessore Protopapa - con l’obiettivo

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di preservare la reputazione dei vini piemontesi sui mercati internazionali, nonché di contrastare la pressione sui prezzi a causa dei potenziali dazi Usa».

NOTEVOLE RALLENTAMENTO i Ê«À ÊÃi Ê ià Ê`i ÊÓäÓäÊà ÊmÊ registrato un notevole rallentamento della domanda dei tradizionali Paesi di esportazione per le imprese vitivinicole italiane e piemontesi, come gli Usa, o i mercati europei, oltre all’incertezza dei mercati asiatici, soprattutto Cina, Corea del Sud, Giappone e Sud Est Asiatico, che sono stati i primi Paesi a chiudere le frontiere.

ENOLOGIA

«Inaccettabile il decreto sullo stoccaggio vini» L’assessore all’Agricoltura del Piemonte, Marco Protopapa, contesta le scelte del Governo su stanziamenti e modalità operative L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa si esprime a difesa dei produttori vitivinicoli piemontesi ed evidenzia le criticità presenti nel Decreto ministeriale sullo stoccaggio dei vini di qualità in giacenza: «Ritengo che i 9,54 milioni di euro complessivi previsti a stanziamento dal Ministero per la misura siano risorse inadeguate per una copertura nazionale, così come è inaccettabile la procedura a click day che il produttore dovrà seguire per presentare la domanda di richiesta

di aiuti. Sarebbe inoltre necessario abbassare il quantitativo minimo di ettolitri ammessi a stoccaggio a 100 hl, in quanto si rischia di penalizzare le aziende minori che faticano a vendere tramite i canali della GDO».

PENALIZZATE PICCOLE AZIENDE «Questo Decreto così come è pensato potrà aiutare poche aziende e solo quelle di grandi dimensioni - prosegue l’assessore regionale Protopapa – e si vedranno nuovamente penalizzate le regioni ad alta vocazione

Û V >°Ê Ê* i ÌiÊÀ V À` ÊV iÊ i Ê precedente bando di distillazione ha dovuto crearne uno specifico regionale per tutelare i viticoltori piemontesi.

Su questa iniziativa spero che il Ministero adotti questo metodo a livello nazionale – conclude l’assessore Protopapa - specie in questo momento dove le prospettive di commercializzazione di prodotti, causa l’evoluzione in essere del Covid-19, possono richiedere nuovi urgenti interventi che le Regioni non possono più accollarsi».

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ORTOFRUTTICOLTURA

L’ortofrutta italiana sul tavolo romano ÌiÀÛi Ì ÊÌià Ê>ÊÀ ÃÌ À>ÀiÊ i produttori ortofrutticoli per i danni subiti in conseguenza di eventi calamitosi verificatisi nel corso dell’anno; difficoltà crescenti nel controllo dei parassiti; attuazione del catasto ortofrutticolo; sviluppo della logistica; valorizzazione delle strutture mercantili, incentivazione dei fondi mutualistici, rafforzamento del sistema delle OP e valorizzazione del ruolo dell’interprofessione. Sono state queste le principali tematiche affrontate nel corso del Tavolo Ortofrutticolo nazionale svoltosi nel

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tardo pomeriggio di giovedì 22 ottobre al Ministero delle Politiche agricole in modalità videoconferenza, il primo dopo la costituzione ufficiale avvenuta con Ê iVÀiÌ ÊÓ{ÈÎÊ`i ÊÈÊ marzo 2020.

NEGOZIATO SULLA PAC «Siamo di ritorno da Lussemburgo dove nel corso del Consiglio Agrifish è stato negoziato l’accordo generale sulla riforma della Pac. L’attuale sistema dell’OCM per il settore ortofrutticolo sarà mantenuto nell’ambito del Piano Strategico della futura Pac», così la ministra Teresa Bellanova aprendo il Tavolo.

«E’ la prima opportunità da cogliere - ha proseguito Bellanova - per integrare maggiormente in modo più centrale il settore

sull’agro-alimentare italiano. Anche il budget è rimasto aperto e questo non è banale, a fronte invece di riduzioni progressive in altri settori.

Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per modernizzare e innovare il settore migliorandone la competitività e per un percorso utile a migliorare la resilienza delle nostre aziende, in particolare per eventi catastrofali sia di carattere climatico che fitopatologico. Altre opportunità saranno quelle offerte dal Recovery, soprattutto per quanto concerne la soluzione di problemi strutturali come quello della logistica. Occorre dunque una strategia condivisa”, ha esortato Bellanova, “per il rafforzamento e il rilancio del V «>ÀÌ °Ê ÕÌ iÊ` ÀiÊ che dobbiamo lavorare da subito tutti insieme e in modo fattivo ed

ORTOFRUTTICOLTURA

Ristoro dei danni subiti dagli eventi calamitosi, difficoltà crescenti nel controllo dei parassiti, attuazione del catasto ortofrutticolo, sviluppo della logistica, riforma Pac efficace per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti».

NUOVI STRUMENTI i Ê iÀ Ì Ê`i >ÊÀ v À >Ê della Pac, Bellanova ha dunque evidenziato: «Siamo riusciti ad inserire una disposizione nel quadro dei Programmi Operativi che consente di sostenere le spese per la costituzione dei fondi mutualizzazione e ad ottenere anche la

possibilità di utilizzare una percentuale dei pagamenti diretti da destinare a coprire la parte privata dei fondi di mutualizzazione: abbiamo quindi a disposizione un quadro di strumenti senz’altro più efficaci per dare finalmente una risposta concreta ed efficace sulla gestione del rischio».

SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA La ministra ha poi indicato

anche gli altri elementi positivi per il settore raggiunti sempre nell’ambito dell’accordo, come l’aumento dei «À ` ÌÌ Êi i}} L Ê­ÌÀ>ÊVÕ Ê il mais dolce e la patata americana) o la possibilità di prevedere nei pagamenti accoppiati anche le patate. w iÊ ÊÀ viÀ i Ì Ê> >Ê necessità, oramai indifferibile, di intraprendere in modo unitario e condiviso il percorso della sostenibilità certificata: «E’ una concre-

ta opportunità di crescita per il settore, non solo un obbligo derivante dalle nuove Comunicazioni della Commissione».

Al Tavolo, inoltre, è emersa la volontà di costituire gruppi di lavoro ad hoc per definire proposte su questioni specifiche.

Primi due gruppi di lavoro costituiti quelli su “logistica e interventi strutturali” e su “sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

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ORTOFRUTTICOLTURA

La ministra ci ripensa Piemonte nel gruppo kiwi L’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa commenta la notizia relativa all’ufficializzazione del gruppo di lavoro nazionale sulla moria del Kiwi: «Sono soddisfatto per l’istituzione del gruppo nazionale sulla moria del Kiwi. i iÊÃV ÀÃiÊÃiÌÌ > iÊ avevo chiesto di vedere riconosciuto il lavoro svolto in questi anni dal Piemonte su un tema cosi importante come la moria del Kiwi. Con la nomina, nel gruppo nazionale, dei tre esperti proposti dalla Regione Piemonte, di cui uno anche nel ruolo di coordinatore nazionale, si prende atto dell’ampio lavoro di squadra fatto in Piemonte.

Ricordo infatti che dal Óä£ÈÊmÊÃÌ>Ì Ê ÃÌ ÌÕ Ì ÊÕ Ê gruppo che vede lavorare insieme il nostro Settore regionale Fitosanitario, con la Fondazione Agrion, con Crea e Disafa. Gruppo che sta già lavorando an-

Soddisfatto l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa: «Riconosciuti, finalmente, il lavoro e il ruolo della nostra regione»

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che ad un nuovo progetto, Kiris, che guarda agli aspetti fisiologici all’origine della moria».

INVERTIRE TENDENZA «Siamo dunque convinti – prosegue l’assessore Protopapa - di poter dare un contributo costruttivo e di sostanza al tavolo nazionale che permetterà così a tutti i territori interessati da questa problematica di poter condividere i risultati e le ricerche fin qui svolte.

Speriamo davvero che questo sia un altro passo importante al servizio dei nostri agricoltori piemontesi, affinché si possano mettere in campo tutte le azioni necessarie per ridurre il più possibile la moria del kiwi che in Piemonte ha portato, dal 2017 al 2019, all’estirpazione di altri 1000 ettari di superficie coltivata a Kiwi.

Dobbiamo invertire questa tendenza e salvaguardare questa importante produzione».

ATTUALITÀ

Emergenza alimentare Garantire il cibo a tutti L’ultimo Rapporto Caritas registra un aumento dei nuovi poveri nel nostro Paese dal 31 al 45% «Secondo il nuovo Rapporto Caritas, nel 2020 nel nostro Paese i nuovi poveri aumentano dal 31% al 45%. Una crescita drammatica, esponenziale, che conferma quello che temevamo e che colpisce di più, così dice il rapporto, donne con figli. Le conseguenze del covid sono devastanti a livello economico e sociale. Rafforzano le fragilità, vanno a colpire i ceti medi, mettono in ginocchio aziende e cittadini.

Contro questa vera e propria emergenza serve intervenire con forza e concretezza. Sul fronte delle misure di aiuto, lo abbiamo fatto finan-

ziando con 300 milioni di euro il fondo per l’emergenza alimentare per assicurare cibo sano e di qualità, £ää¯Ê >`iÊ Ê Ì> ÞÊ> iÊv> } iÊ in difficoltà. Ed il cibo, lo dico da tempo, dev’essere garantito a tutti, tanto da essere inserito in Costituzione accanto al diritto al lavoro ed alla salute». Così la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova sul nuovo rapporto Caritas.

CREARE LAVORO «Ma non basta – continua Bellanova -, perché certo le famiglie vanno sostenute, ma la risposta non può

essere solo assistenziale: va creato lavoro e per farlo l’unica strada è quella degli investimenti, del liberare le imprese dalla burocrazia, di interventi radicali sulla fiscalità e sul costo del lavoro, del dotare il Paese di un sistema infrastrutturale più moderno ed efficiente.

Continuiamo ad impegnarci in questa direzione, per sostenere gli italiani in questo momento critico per il Paese ma anche per creare le condizioni affinché, una volta messa alle spalle questa pandemia, ci siano le condizioni per una ripresa decisa della nostra economia».

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ATTUALITÀ

NutrInform battery il logo nutrizionale informati correttamente e le nostre eccellenze alimentari non possono essere penalizzate da semafori. La promozione di stili alimentari sani richiede un approccio multidisciplinaÀi]Ê Vi ÌÀ>Ì ÊÃÕ ÊV ViÌÌ Ê` ʼ` iÌ>Ê Ã> ÕÌ>Ài½°Ê Ê ÕÌÀ v À ÊmÊ >Ê ÃÌÀ>Ê > ÌiÀ >Ì Û>Ê> Ê ÕÌÀ ÃV Ài]Ê >ÊmÊ` Ê}À> Ê Õ }>Ê } Ài°Ê ÊmÊ«i > ââ> Ìi]Ê non dà patenti di buono o cattivo: informa».

Firmato il decreto che introduce l’immagine distintiva del modello di etichettatura volontaria italiana, in alternativa al “semaforo” Nutriscore v À >â ÊV >Ài]ÊÃi « V Ê >Ê> Ê stesso tempo complete, che consentono al consumatore di fare scelte pienamente consapevoli per la propria alimentazione. E’ stato firmato dalla ministra Bellanova il decreto che introduce il logo nutrizionale v>V Ì>Ì Û Ê`i >Ì Êº ÕÌÀ v À Ê Battery”, finalizzato a rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali degli alimenti e ne sancisce le norme relative al suo utilizzo. Una volta firmato da tutti e tre i Ministeri com-

«iÌi Ì Ê­-Û Õ«« Ê V V ]Ê-> ÕÌiÊ e Politiche Agricole), il provvedimento sarà inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

BENESSERE ALIMENTARE «Ora ci aspettiamo che il nostro sistema venga opportunamente valutato dall’Europa dal punto di vista scientifico, in quanto esperienza nazionale.

La dieta e il benessere alimentare sono concetti molto più complessi di un algoritmo – osserva Bellanova -, i consumatori hanno diritto a essere

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INFORMAZIONE TRASPARENTE «Vogliamo che la Commissione si orienti verso uno schema volontario capace di informare in modo trasparente il consumatore, senza orientarne le scelte e senza penalizzare, in maniera paradossale, prodotti mediterranei come l’olio che sono alla base dell’alimentazione del nostro Paese e di cui secoli di tradizione ci hanno mostrato i benefici effetti ÃÕ >ÊÃ> ÕÌiÊiÊ ÊLi iÃÃiÀiÊÕ > °Ê Ê provvedimento è frutto di un lungo percorso di condivisone con la filiera agroalimentare e di approfondimenti scientifici svolti prima dalla Società , Ê Ê v À >Ì Ê,ià ÕÀViÃÊ V°Ê Ì> >Ê iÊ« Ê`> ½ ÃÌ ÌÕÌ Ê-Õ«iÀ ÀiÊ` Ê-> ÌDÊ e dal Crea, che hanno testato questo tipo di etichettatura su campioni rappresentativi di consumatori.

LOGO NUTRIZIONALE Ê«À ÛÛi` i Ì Ê`iw ÃViÊ iÊ À iÊ

Lâ&#x20AC;&#x2122;imprenditore agricolo â&#x20AC;˘ Novembre 2020

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relative all’utilizzo del logo nutriziona iÊv>V Ì>Ì Û Êº ÕÌÀ v À Ê >ÌÌiÀÞ»]Ê finalizzato a rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali obbligatorie. Ê } Ê ` V>Ê ÊV Ìi ÕÌ Ê` Êi iÀ} >]Ê grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presente in una singola porzione di > i Ì °Ê ÊV Ìi ÕÌ Êi iÀ}iÌ V ÊmÊ espresso sia in Joule che in Calorie mentre il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi. All’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata.

ASSUNZIONI DI RIFERIMENTO A tale scopo gli operatori dovranno fare riferimento alle Assunzioni di Riferimento, ovvero le quantità giornaliere medie raccomandate di energia e nutrienti. L’indicazione nel simbolo a “batteria” consente quindi di capire quanto i nutrienti contenuti in un dato alimento contribuiscono percentualmente alle esigenze quotidiane di un adulto di riferimento. La dimensione del logo, i colori e gli altri dettagli tecnici per la stampa, saranno resi pubblici in un manuale d’uso che sarà messo a disposizione degli operatori.

ESCLUSIONI ÊV> « Ê` Ê>«« V>â iÊ`i Ê } Ê

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nutrizionale esclude: 1. gli alimenti confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm²; Ó°ÊÊ Ê«À ` ÌÌ Ê «]Ê }«ÊiÊ-Ì}Ê` ÊVÕ Ê> Ê ,i} > i Ì Ê­1 ®Ê °Ê££x£ÉÓä£ÓÊ Ê ragione del rischio che l’apposizione di ulteriori loghi impedisca al consumatore di riconoscere il marchio di qualità.

ADESIONE OPERATORI Gli operatori del settore alimentare V iÊ Ìi ` ÊÕÌ ââ>ÀiÊ Ê } ʺ ÕÌÀ v À Ê >ÌÌiÀÞ»Ê` ÛÀ> Ê v À >ÀiÊ il Ministero della Salute – Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, con modalità che saranno successivamente comunicate.

Gli operatori del settore alimentare che applicano volontariamente il logo ÕÌÀ â > iʺ ÕÌÀ v À Ê >ÌÌiÀÞ»]ÊÃ Ê impegnano ad estenderlo progressivamente a tutti i prodotti appartenenti alla medesima categoria merceologica.

ATTUALITÀ

Agricoltura biologica al via il nuovo bando Oltre quattro milioni per la ricerca in agricoltura biologica. Sono quelli del bando appena pubblicato per i progetti di ricerca in tema di agricoltura biologica, cui viene destinato un massimo di 300 mila euro per singolo progetto.

Raggio d’azione dei progetti: miglioramento delle produzioni biologiche, innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e garanzia del trasferimento tecnologico, fruizione e diffusione dei risultati raggiunti, diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica. i} ÊÕ Ì Ê` iV Ê> Ê iÊÃÕ«iÀwV Ê coltivate a bio nel nostro Paese, come evidenziano i dati del Sinab, sono aumentate del 79 per cento, superando il 15 per cento dell’incidenza di

superficie sul totale coltivato», dice la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

ITALIA PROTAGONISTA Ê«À `ÕÌÌ À ÊV iÊÃVi } Ê` Ê coltivare con il metodo biologico le nostre campagne, i nostri paesaggi e il nostro ambiente oggi hanno superato quota 80 mila: nessun altro Paese in Europa vanta un numero di agricoltori bio così elevato.

E, dato non indifferente, siamo al primo posto anche per gli ettari coltivati a cereali, ortaggi, agrumi e olivo. Facile comprendere dunque come la ricerca assuma un ruolo privilegiato e vada assolutamente sostenuta. Una sfida su eccellenza e qualità produttiva e ambientale

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che ci vede coinvolti con grande determinazione, anche alla luce della grande solidità dimostrata da questo segmento nei mesi di crisi sanitaria ed economica».

FARM TO FORK «Abbiamo raggiunto un’intesa generale tra i ministri dell’agricoltura europea sulla Pac post 2020, che segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola europea e si dà come traguardo ambizioni rilevanti anche su sostenibilità e contrasto ai cambiamenti climatici.

D’altra parte la Strategia Farm to Fork dà come obiettivi entro il 2030, il 25 per cento delle superfici agricole condotte in regime biologico, e la riduzione contestuale dei fitofarmaci di sintesi e degli antibiotici come fertilizzanti chimici».

RICERCA E INNOVAZIONE Dopo i 5 milioni di euro per favorire la diffusione degli alimenti biologici nelle mense scolastiche, questo ulteriore stanziamento è un altro passo di grande « ÀÌ> â>°ÊÊ, ViÀV>ÊiÊ novazione sono infatti nel

Ê`i ½>}À V ÌÕÀ>ÊL gica, un settore sempre alla ricerca di strategie tecnico-

Quattro milioni di euro per finanziare progetti di ricerca (massimo 300 mila euro per singolo progetto), l’Italia è tra i primi Paesi al mondo in questo settore agronomiche innovative per rispondere alle problematiche che i produttori si trovano quotidianamente ad affrontare. Soluzioni innovative che non di rado si diffondono all’intero settore agricolo. L’agricoltura biologica assume dunque un ruolo prezioso e

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trainante rispetto a un’agricoltura, quella italiana, che nel suo insieme è all’avanguardia in tema di sostenibilità delle tecniche produttive.

PROGETTI DI RICERCA Ê«À }iÌÌ Ê` ÊÀ ViÀV>Ê`iÛ Ê perseguire miglioramento

delle produzioni biologiche, dell’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e devono garantire il trasferimento tecnologico, la fruizione e diffusione dei risultati della ricerca, nonché la diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.

Potranno essere presentati da Università, Enti pubblici e Enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro, avvalendosi anche di più siti operativi.

Dovranno avere la caratteristica della “concretezza”, con il coinvolgimento diretto di aziende agricole biologiche o biodinamiche ­V iÊ Ê`iÛ Ê>ÛiÀiÊ ricevuto, negli ultimi due anni, alcun provvedimento sanzionatorio o di non conformità), favorendo così l’applicazione dei risultati della ricerca alla realtà produttiva.

AZIENDE COINVOLTE Le aziende individuate dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale, ossia il loro coinvolgimento non potrà essere limitato alla messa a disposizione dell’Ente che promuove la ricerca delle strutture aziendali.

ATTUALITÀ TEMATICHE BANDO Le tematiche di ricerca che potranno essere oggetto di cofinanziamento sono: miglioramento genetico in Agricoltura Biologica; riduzione degli input esterni nella Produzione Biologica; trasformazione dei prodotti biologici; Florovivaismo biologico; Piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche; agroecologia nell’azienda biologica; Meccanizzazione; Sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica. La definizione delle tematiche e l’approccio partecipato previsto dal bando sono frutto di un percorso di condivisione con il settore biologico, attraverso il coinvolgimento del “Comitato permanente di coordinamento per la

ricerca in agricoltura biologica e biodinamica”. Ê Ì>Ì ]Ê ÃÌ ÌÕ Ì Ê i Ê Óä£ÈÊV ÊvÕ â Ê` Ê indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, prevede la partecipazione delle Regioni, delle rappresentanze di settore e degli Enti vigilati dal Ministero.

TRE ANNI Ê«À }iÌÌ Ê«ÀiÃi Ì>Ì ]Ê`i >Ê durata massima di 3 anni, dovranno prevedere attività di sperimentazione svolta anche presso le aziende coinvolte e garantire la più ampia diffusione possibile dei risultati ottenuti.

ELEMENTI QUALIFICATI Costituiscono elementi qualificanti, nonché requisiti premianti, il conferimenÌ ]Ê`>Ê«>ÀÌiÊ`i ʼ- }}iÌÌ Ê

proponente’, di borse di studio nell’ambito dell’attività progettuale nonché il coinvolgimento, nell’attività progettuale di: studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario; aziende biologiche ubicate nelle isole; aziende biologiche ubicate in territori montani; aziende biologiche ubicate nei biodistretti; aziende biologiche facenti capo a } Û> Ê «Ài ` Ì À Ê­ i Ê di 40 anni); associazioni che, senza finalità di lucro, abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.

PROCEDURE E GRADUATORIE Le procedure di presentazione delle proposte

progettuale, di valutazione delle stesse e di concessione del contributo sono descritti nel dettaglio nel testo dell’avviso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale `i >Ê,i«ÕLL V>Ê Ì> > >ÊiÊ sul sito internet del Mipaaf www.politicheagricole. ÌÊÊiÊ`i Ê- ÊÜÜÜ°Ã >L° it. Sui medesimi indirizzi saranno pubblicate le graduatorie e tutte le informazioni relative allo svolgimento ed alla finalità di ciascun progetto di ricerca.

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ORTOFRUTTICOLTURA

NĂŠ Tonda nĂŠ Gentile la â&#x20AC;&#x153;veritĂ â&#x20AC;? sulle nocciole Il documentario del giornalista Stefano Rogliatti denuncia la realtĂ della produzione e della raccolta delle nocciole in Turchia Ă&#x160;Â?>Ă&#x203A;Â&#x153;Ă&#x20AC;>Ă&#x152;Â&#x153;Ă&#x20AC;Â&#x2C6;Ă&#x160;`iÂ?Â?iĂ&#x160;Â&#x2DC;Â&#x153;VVÂ&#x2C6;Â&#x153;Â?iĂ&#x160;Â&#x2C6;Â&#x2DC;Ă&#x160; Turchia, minori compresi, sono pagati con meno di 10 euro al giorno, senza avere garantite le minime necessitĂ della vita quotidiana, per non parlare di tutele sanitarie o previdenziali. Ă&#x2C6; il quadro di sfruttamento e precarietĂ che emerge forte e chiaro dal documenĂ&#x152;>Ă&#x20AC;Â&#x2C6;Â&#x153;Ă&#x160;Âş jĂ&#x160;/Â&#x153;Â&#x2DC;`>]Ă&#x160;Â&#x2DC;jĂ&#x160; iÂ&#x2DC;Ă&#x152;Â&#x2C6;leâ&#x20AC;? promosso da Coldiretti Piemonte e realizzato dal giornalista Stefano Rogliatti direttamente nei luoghi di produzione della nocciola turca durante il periodo della raccolta.

SITUAZIONE REALE Dalla Turchia proviene il 70 per cento della produzione mondiale di nocciole, il 95 per cento delle quali è destinato allâ&#x20AC;&#x2122;industria dolciaria.

Altre immagini del documentario di Rogliatti fanno riflettere: la nocciola turca viene prodotta con metodi rischiosi per la salubritĂ `iÂ?Ă&#x160;ÂŤĂ&#x20AC;Â&#x153;`Â&#x153;Ă&#x152;Ă&#x152;Â&#x153;°Ă&#x160; iĂ&#x160;Ă&#x192;Â&#x153;Â&#x2DC;Â&#x153;Ă&#x160;Ă&#x2022;Â&#x2DC;Ă&#x160;

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esempio le modalitĂ di raccolta in climi particolarmente umidi e, ancora di piĂš, i sistemi di essiccazione molto rudimentali praticati addirittura lungo le principali vie di comunicazione.

SMUOVERE LE COSCIENZE Unâ&#x20AC;&#x2122;operazione che smuove le coscienze intorno al tema di unâ&#x20AC;&#x2122;agricoltura equa, sostenibile e giusta e mostra cosa câ&#x20AC;&#x2122;è dietro ai dolci che mangiamo, smascherando la realtĂ produttiva turca che fa concorrenza sleale alla nocciola Made in Piemonte. Da qui, la necessitĂ di far comprendere ai principali acquirenti lâ&#x20AC;&#x2122;importanza di sostenere la produzione piemontese attraverso unâ&#x20AC;&#x2122;equa remunerazione dei corilicoltori locali, del loro lavoro e dei valori racchiusi nel prodotto stesso. Â?Ă&#x160;`Â&#x153;VĂ&#x2022;Â&#x201C;iÂ&#x2DC;Ă&#x152;>Ă&#x20AC;Â&#x2C6;Â&#x153;Ă&#x160;mĂ&#x160;Ă&#x203A;Â&#x2C6;Ă&#x192;Â&#x2C6;LÂ&#x2C6;Â?iĂ&#x160;>Â?Ă&#x160; link https://www.youtube.

VÂ&#x153;Â&#x201C;Ă&#x2030;Ă&#x153;>Ă&#x152;VÂ&#x2026;ÂśĂ&#x203A;rĂ?n *Â&#x2026;Ă&#x192;Ă&#x161; "Ă&#x20AC;}EÂ?Â&#x2C6;Ă&#x192;Ă&#x152;r* Â&#x17D; `Ă&#x17E; Âľx Ă&#x2022;v` SKPnt-zPWE24OKRa8q Â&#x153;EÂ&#x2C6;Â&#x2DC;`iĂ?rĂ&#x201C;

Nocciole Piemonte aperto il confronto V ÌÀ>ÀiÊ ½ `ÕÃÌÀ >]Ê«>ÀÌi ` Ê`> >Ê Ferrero, per proporre il riconoscimento di un quid in più alla nocciola piemontese al fine di mantenere la redditività per i produttori ed evitare l’abbandono dei terreni più marginali e meno produttivi; ideare una campagna di promozione del marV Ê VV >Ê* i ÌiÊ }«Ê> V iÊ

utilizzando risorse del Psr; favorire la trasformazione diretta da parte dei produttori al fine di creare massa critica verso i mercati e dipendere di meno dall’industria; redigere una lettera, da parte delle organizzazioni e delle OP, da consegnare alla Ferrero evidenziando le criticità del settore e richiedendo l’istituzio-

ne di un tavolo di confronto della filiera.

Sono queste le proposte del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che sintetizzano le istanze presentate dalle organizzazioni di categoria agricole nell’ultimo incontro in Regione sulla situazione corilicola piemontese.

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ORTOFRUTTICOLTURA

Vertice con i produttori in Regione Piemonte su prezzi e strategie commerciali, necessario un metodo di condivisione con la parte industriale

QUESTIONE PREZZO L’argomento principale in discussione è stato il prezzo delle nocciole, molto basso in questa campagna ­ÎääÊiÕÀ ɵ®]ÊV iÊ Ê}>À> Ì ÃViÊ >Ê copertura dei costi di produzione.

Un prezzo che, oltretutto, si discosta pochissimo da quello delle nocciole turche e di altri paesi asiatici, che offrono un prodotto non paragonabile al nostro in termini di qualità e

di costi di produzione.

Le Organizzazioni dei produttori hanno lamentato un atteggiamento speculativo da parte dell’industria di trasformazione che tiene bloccati i prezzi adducendo un aumento dell’offerta rispetto allo scorso anno, quando la produzione era stata molto scarsa. Ê`>Ì Ê« ÙÊ>}} À >Ì Ê ÊÛiÀ ÌDÊ`> Ê una produzione mondiale più contenuta rispetto alle previsioni inziali su cui si sono basati i primi prezzi.

MECCANISMO REMUNERAZIONE E’ emersa la necessità di trovare dei meccanismi affinché la differenza di

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qualità venga remunerata soprattutto alla luce dell’aumento di superficie coltivata che andrà in piena produzione nei prossimi anni. i ÊV ÀÃ Ê`i ½ V ÌÀ ÊÃ ÊÃÌ>Ì Ê affrontati anche altri temi come lo stoccaggio, che se non fatto bene comporta un rapido decadimento della qualità del prodotto, e la necessità di una campagna promozionale che aiuti i consumatori a riconoscere la nocciola Piemonte }«°Ê Al termine della riunione, tutti d’accordo sulla necessità di avviare un confronto con la parte industriale per discutere di prezzi e strategie.

ATTUALITÀ

L’impatto della crisi svela opportunità Sugli sviluppi economici dell’emergenza covid-19, volentieri pubblichiamo qui di seguito un puntuale intervento del ricercatore Stefano

>Û> iÌÌ Ê`i ½ ÃÌ ÌÕÌ Ê` Ê, ViÀV iÊ Economiche e Sociali per il Piemonte.

Con la diffusione dei dati economici relativi al primo semestre dell’anno, contrassegnato dallo scoppio della pandemia di CoÛ ` £ ÊV iÊ >ÊV ÃÌÀiÌÌ Ê ½ Ì> >Ê>Ê fermarsi, iniziano a farsi più chiare le dimensioni della crisi che ha colpito il nostro paese e le principali economie mondiali. Si tratta di una crisi che ha colpito duramente il sistema economico, incidendo in modo particolare sul comparto

manifatturiero ed evidenziando alcune debolezze strutturali del nostro paese. Ê`>Ì Ê`i Ê* Ê`i ÊÃiV ` ÊÌÀ mestre 2020 ha raggiunto il -17,5% mentre per l’intero anno >Ê«ÀiÛ Ã iÊ`i >Ê > V>Ê`½ Ì> >ÊmÊ di una diminuzione del 9,5% che sarebbe stata anche peggiore se le principali istituzioni nazionali ed europee non avessero agito tempestivamente mettendo in moto numerose misure di intervento per stimolare la ripresa dei consumi e dell’economia.

AGROALIMENTARE VINCENTE Le prime difficoltà si erano registrate nel campo del commercio

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ATTUALITÀ internazionale con limitazioni alla circolazione delle merci, soprattutto in alcune aree del globo e un aumento della volatilità dei prezzi delle materie prime. La riduzione del valore degli scambi nel primo semestre 2020 è stato del 9% su scala mondiale ma la LÕ >Ê Ì â >ÊmÊV iÊ Ê Ì> >Ê ÊÃiÌÌ ÀiÊ agroalimentare ha registrato perdite soltanto nei mesi di aprile e maggio tornando a crescere già dal mese di } Õ} Ê­³Î¯®°Ê ÊÃ> ` ÊV iÀV > iÊ del settore, su scala nazionale, ha V ÕÃ Ê Ê« Ã Ì Û Ê ÊÃi iÃÌÀiÊ­Ç£äÊ milioni di euro) anche grazie al calo `i iÊ « ÀÌ>â Ê­ x]£¯ÊÀ ëiÌÌ Ê > ½> Ê«ÀiVi`i Ìi]Êv ÌiÊ Ã i>®° Sul fronte dell’export le categorie di prodotto che hanno fatto segnare i maggiori aumenti sono state le V ÌÕÀiÊ `ÕÃÌÀ > Ê­³ÓÓ]ǯ®ÊiÊ ÊViÀi> Ê ­³£Î]n¯®Ê i ÌÀiÊà ÊV> >Ì Ê Êy À Û Û> à ʭ £Ó]{¯®ÊiÊ ÊÛ Ê­ {]£¯®]Ê due tra i settori più colpiti dal blocco delle attività operato dal governo italiano per contenere gli effetti della pandemia.

L’analisi dei dati economici del primo semestre dell’anno indicano che il settore agroalimentare è al centro della ripresa economica nazionale

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ALTRI SETTORI Allargando lo sguardo agli altri settori produttivi, emerge come l’agroalimentare sia l’unico ad aver recuperato così velocemente le perdite subite aumentando di fatto il proprio peso ÃÕ ½iV >Ê >â > i°Ê ÊÛ> ÀiÊ della filiera, considerando anche la fase di distribuzione e commercializzazione, supera i 500 miliardi di euro impiegando circa 3,8 milioni di «iÀà iÊ­v ÌiÊ ` ÀiÌÌ ®°Ê1 >Êw iÀ>Ê che fa registrare numeri in crescita, in controtendenza rispetto al resto del paese e che quindi nel 2020 aumenterà notevolmente il proprio contribuÌ Ê> Ê* Ê >â > iÊ­« ÌÀiLLiÊÃÕ«iÀ>ÀiÊ il 25%). A questo proposito bisogna considerare anche il fatto che l’agroalimentare, a differenza della maggior parte dei settori, è stato considerato “strategico” dal governo italiano e «iÀÌ> Ì Ê Êà }}iÌÌ Ê­V Ê ½iVVizione del florovivaismo) alle chiusure previste per il contenimento dell’epi`i >°Ê Êà ]Ê«iÀ¢]Ê > V>ÌiÊ iÊ difficoltà, soprattutto a causa dell’im-

ATTUALITÀ provvisa chiusura di un importante sbocco commerciale quale il settore turistico e della ristorazione. Ciò ha causato numerosi mutamenti nell’organizzazione, in particolare sul fronte distributivo, sommandosi ai repentini cambiamenti in atto nelle abitudini di consumo da parte delle famiglie italiane, costrette a casa dal lockdown.

ABITUDINI ALIMENTARI Proprio su questo aspetto si sono concentrate, fin dai primi giorni, le attenzioni delle istituzioni e degli operatori, per sostenere il sistema produttivo e permettere il regolare flusso di merci verso i punti vendita e le famiglie. Questa situazione fortemente anomala ha provocato una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda le abitudini alimentari e le modalità di acquisto delle famiglie italiane costringendo molte aziende a modificare alcuni aspetti logistici e organizzativi per soddisfare le richieste dei consumatori. Sono numerose, ad esempio, le aziende agricole che hanno implementato nuove forme di vendita diretta consegnando direttamente la merce presso le abitazioni e utilizzando i servizi on-line per la raccolta degli ordini.

STILI DI VITA È stato recentemente presentato il Rapporto Coop, dedicato ai consumi e agli stili di vita degli italiani, in cui sono ben evidenziate queste tendenâi°Ê Ê«À Ã]ÊV iÊiÀ>Ê«ÀiÛi` L i]ÊÀ sulta evidente un fortissimo aumento `i >ÊV « i ÌiÊ`i ½i V iÀVi°Ê Ê volume totale degli acquisti alimentari digitali, nel periodo del lockdown,

ammonta a 1,4 miliardi di euro, un dato che potrebbe salire a 2,7 miliardi per l’intero 2020. La tendenza di un aumento degli acquisti attraverso le piattaforme digitali era già segnalato in crescita negli ultimi anni ma gli operatori del settore prevedevano il raggiungimento di questo livello di acquisti non prima del 2025. Ciò ha impresso una forte spinta verso l’espansione del mercato digitale, portando molte famiglie a scegliere

in cui i canali tradizionali resistono maggiormente, infatti secondo la ricerca svolta dall’Ufficio Studi della Coop, sul totale degli acquisti digitali l’alimentare rappresenta il 21% contro il 29% sul totale degli acquisti non digitali.

«iÀÊ >Ê«À >ÊÛ Ì>ʵÕiÃÌ ÊV> > i°Ê i Ê «À Ê«iÀ ` Ê­w Ê>Ê iÌDÊ>«À i®ÊÛ Ê è stato un aumento di acquirenti del xȯÊÀ ëiÌÌ Ê> ÊÓä£ Ê iÌÌi ` Ê> che in difficoltà l’organizzazione delle piattaforme di acquisto. Si stima che il 18% degli acquirenti abbia dovuto rinunciare ad un acquisto a causa dell’esaurimento delle disponibilità da parte dei negozi on-line. Tuttavia, il settore agroalimentare risulta quello

confermato ancora una volta l’anticiclicità del settore, ottenendo risultati positivi in controtendenza rispetto >} Ê> ÌÀ ÊÃiÌÌ À °Ê ÊÇίÊ`i iÊv> glie intervistate nell’indagine svolta da Coop afferma di aver cambiato le abitudini di acquisto, dovendo operare scelte dettate dal risparmio, ma nonostante ciò la spesa pro-capite di prodotti alimentari è aumentata dell’1,8% confermando la volontà da

PRODOTTI ALIMENTARI Analizzando i dati sulle vendite durante il semestre appena terminato, l’acquisto dei prodotti alimentari ha

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ATTUALITÀ durata ha premiato i prodotti a lunga V ÃiÀÛ>â iÊ­³Î£¯®ÊiÊ ÊÃÕÀ}i >Ì Ê ­³Óǯ®°

parte delle famiglie italiane di non operare tagli alla spesa alimentare in un periodo di difficoltà economica. Anche le vendite presso la grande distribuzione sono aumentate del 4,8% rispetto all’anno precedente con alcuni aumenti molto sopra la media record del 40% per i prodotti utilizzati per cucinare. Tra le tendenze di acquisto più evidenti, infatti, è emersa da una parte la riscoperta del cibo preparato in casa, con un aumento del 44% `i >ÊV>Ìi} À >ʺ }Ài` i Ì »Ê­ ]Ê uova, farina ecc.) mentre dall’altra la necessità di garantire scorte di lunga

RISTORAZIONE IN DIFFICOLTÀ L’altro lato della medaglia, invece, è rappresentato dal segmento della ristorazione, che risulta tra i più danneggiati, non solo nel periodo in cui tale attività è stata costretta ad una chiusura forzata, ma anche nei mesi successivi in cui molte famiglie non hanno ripreso le >L ÌÕ` Ê«ÀiVi`i Ì °Ê i iÊ ÌiÀviste effettuate, infatti, sono il 53% le famiglie che intendono À ë>À >ÀiÊÃÕʵÕiÃÌ ÊvÀ ÌiÊ­ÃiV ` Ê solo ai viaggi all’estero).

Oltre agli acquisti, inoltre, sono aumentati notevolmente anche gli utenti che usufruiscono di altri servizi ­V iÊ>`ÊiÃi « ʵÕi ÊL> V>À Ê Ê della Pubblica Amministrazione), imprimendo una forte spinta alla digitalizzazione del paese e ponendo ancora più al centro del dibattito

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politico la questione del digital divide. i Ê«À ÃÃ Ê ià Ê> VÕ iÊ` ʵÕiÃÌiÊ tendenze si attenueranno tornando su livelli più simili alla situazione preCovid, ma quasi certamente saranno confermate nel medio e lungo periodo.

SERVONO INVESTIMENTI Per far fronte a questi cambiamenti serviranno molti investimenti sia nel settore pubblico che in quello privato e sarà necessario utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, che ha varato `>Ê« V Ê Ê« > ÊiV V Ê iÝÌÊ i iÀ>Ì Ê 1Ê­ Ê,iV ÛiÀÞÊ Õ `®°Ê /> ÊÀ à ÀÃiÊ­Óä Ê >À` Ê` ÊiÕÀ Ê«iÀÊ ½ Ì> >ÊÃiÊà Êà > ÊÃÕÃà ` ÊiÊ«ÀiÃÌ ti) dovranno servire ad uscire veloce i ÌiÊ`> >ÊVÀ à ʭÀ > V > ` ÊÃÕL Ì Ê consumi, occupazione e produttività) ma anche a risolvere i problemi strutturali che ostacolano il corretto sviluppo economico, in sintonia con gli obiettivi generali della Commissione Europea.

RADICI DI GIANCARLO GILI - giancarlo.gili@alice.it

Quando la farina era un bene primario Da sempre gli Stati hanno cercato di finanziarsi imponendo tasse e balzelli e per renderli più efficaci si è sempre pensato di tassare quei beni di largo consumo dei quali proprio tutti fanno uso.

Se andiamo indietro nei secoli, pensiamo alla tassa sul sale e se facciamo un grande salto ai giorni nostri, pensiamo alla benzina.

TASSA SUL MACINATO La più deprecabile fra tutte le imposizioni mÊÃÌ>Ì>Ê«iÀ¢ÊµÕi >Ê Ûi Ì>Ì>Ê i ½ Ì> >Ê appena unita per colpire tutte quante le farine, compresa quella di grano indispensabile per fare il pane; fu chiamata “tassa sul macinato”.

6i iÊ«À Õ }>Ì>Ê`> Ê} ÛiÀ Ê`i ½ Ì> >Ê Õ Ì>Ê i Ê£nÈ ÊiÊÀiÃÌ¢Ê ÊÛ } Ài]ÊvÀ>ÊÛ i -

te proteste dell’intera popolazione e dei mugnai, fino al 1884, se pur parzialmente mitigata negli ultimi anni. Ê Õ} > ]ÊV iÊ«À>Ì V> i ÌiÊvÕ }iÛ>Ê`>Ê esattore, doveva versare all’erario un’imposta in base ai giri della macina conteggiati da un apposito contatore installato sul mulino ed incassava a sua volta, da ogni avventore, la tassa che finiva per essere proporzionale al peso del cereale macinato e variava in base al tipo di cereale, fosse grano, meliga, orzo, avena o altro.

CHIUSURE E POVERTÀ Finiva sempre che i giri ed il peso non andavano mai d’accordo e di conseguenza o il mugnaio o l’avventore o il fisco, qualcuno si riteneva sempre danneggiato Ê }> >Ì °Ê Ê Õ Ê« ÙÊ« VV ]ÊV iÊ Ê

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L’attività dei mulini segna un capitolo importante della storia contadina, tra economia agricola e puntuali vessazioni fiscali riuscirono ad adeguarsi alle nuove normative, dovettero cessare la loro attività; le popolazioni più indigenti caddero in ulteriore povertà dovuta all’inevitabile e considerevole aumento del prezzo del pane; le casse dello stato raggiunsero però l’agognato «>Ài}} Ê`i ÊL > V °Ê i Ê} À Ê« vosi, quando era impossibile ogni altra attività all’aperto, ci si organizzava per andare al mulino. Si prelevavano, dalle scorte custodite nell’apposito magazzino, le granaglie da macinare; di solito erano: due sacchi di grano, due di granoturco e uno di orzo; poi caricato il tutto sul biroccio trainato dal cavallo, si partiva per il mulino.

VITALITÀ DEI MULINI Quella del mugnaio, a quei tempi,

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era un’attività alquanto fiorente poiché tutte le famiglie contadine ne usufruivano per ottenere le diverse farine indispensabili per il fabbisogno quotidiano, sia delle persone, sia degli animali domestici.

Qui da noi i mulini erano tutti ad acqua con le macine in pietra ed erano caratteristiche le grosse ruote idrauliche azionate dal flusso dell’acqua appositamente deviata da canali collegati ai torrenti principali.

All’interno, poi, i movimenti erano trasmessi da poderosi congegni con cinghie e pulegge che, in serie, trasmettevano la forza generata dall’acqua sulla ruota fino alla macina finale dalla quale scaturiva, come una piccola cascatella, la farina macinata.

L’ambiente era tutto coperto da uno

strato di polvere farinosa, compreso il mugnaio, con il quale si socializzava volentieri ed alla fine, dopo avergli corrisposto il regolare compenso, si ritornava a casa con le diverse farine custodite negli appositi sacchi di tela.

BENE PRIMARIO Ê} À ÊÃÕVViÃÃ Û Ê« ]Ê mentre la farina di orzo veniva utilizzata per gli animali così com’era, sia quella di mais sia quella di grano venivano setacciate con setacci a maglie sempre più strette al fine di ottenere la farina gialla per la polenta dal mais e la farina bianca per il pane dal frumento. Le parti scartate venivano usate, come sempre, per alimentare sia gli animali da stalla sia quelli da cortile.

Con il passare degli anni le abitudini delle genti cambiano e che fossero ad acqua, come qui da noi, oppure a vento, come erano invece in altre parti `½ Ì> >]Ê À>Ê Ê Õ Ê > Ê tutti cessato le loro attività molitorie.

Sono rimasti in attività solo i mulini industriali che

macinano grandi quantità di cereali, sono azionati da grandi motori elettrici e forniscono i panificatori, i negozi e i mangimifici.

STRUTTURE ABBANDONATE Ê > Õv>ÌÌ Ê`i ÊÛiVV Ê mulini sono stati, in parte, ristrutturati ed adibiti ad abitazioni; altri, abbandonati, sono tuttora lì, con le loro grandi ruote idrauliche oramai bloccate dalla ruggine, adiacenti a quei canali privi di acqua o addirittura completamente scomparsi.

Anche questa, come è stato per altre tradizioni, verrà sistematicamente inghiottita e cancellata dall’inesorabile passare degli anni, che però non riuscirà a cancellare l’opera letteraria di un grande drammaturgo italiano, Riccardo Bacchelli, che nel secolo scorso aveva magnificamente raccontato le cose che io sono solo riuscito a tratteggiarvi, nel suo meraviglioso romanzo che >ÛiÛ>Ê Ì Ì >Ì Êº Ê Õ Ê del Po”. ­ > Ê LÀ ʺ ÊÃi â>ÊÛ ViÊ Ê Ê Risorgimento dimenticato”, Fusta editore) L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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L’INVITATO SPECIALE DI FABRIZIO SALCE - GIORNALISTA - CONDUTTORE TELEVISIVO

Caviale italiano?

Favolosa scoperta Visita all’impianto di Calvisano, in provincia di Brescia, dove vengono allevate in 80 vasche diverse specie di storioni.

Una produzione tra le migliori al mondo Sono più che sicuro che lo sapete, ma nel caso non ne foste a conoscenza sappiate che se c’è sul mercato un caviale di altissima qualità, tra i migliori, se non il migliore al mondo, questo è il Caviale italiano.

PESCE PREISTORICO Ê iÀ Ì Ê>ʵÕ> Ì Ê Ê>««i >Êà ÃÌi ÕÌ Ê vorrei evidenziare il lavoro e la storia di

>À Ê > >Ê, Ã>ÊiÊ` ÊÃÕ>Ê } iÊ > VÞÊ D’Aiuto.

Carlo, dottore in Scienze della produzione animale e specializzato in itticoltura, agli inizi degli anni 90 ha avviato un ambizioso progetto al fine di allevare storioni. Tale progetto, in pochi anni di sviluppo, si è articolata all’atto pratico con la realizzazione di un impianto lungo 1 Km e dotato di ben 80 vasche all’interno delle quali vengono allevate differenti

specie di storioni: un pesce preistorico.

Da quel momento Carlo ha trascorso anni di lavoro, di studio, di acquisizione di coscienza dovuta alla ricerca scientifica, e parallelamente anni di sacrifici, di impegno e passione, che gli hanno consentito di raggiungere una notevole esperienza. > VÞÊ ÛiViÊmÊÃÌ>Ì>ÊV Ì>} >Ì>Ê`> >Ê passione di suo marito e nel 2011 ha iniziato a lavorare nella commercializzazione diretta di quello che è il loro affascinante prodotto: il caviale.

Carlo infatti ne produce quattro tipologie tutte atte a riprodurre al meglio le vere caratteristiche del caviale selvatico e inoltre cura le vendite all’estero dove il pro` ÌÌ ÊmÊ Ì Ê> L Ì ÆÊ > VÞÊ ÛiViÊ >Ê creato il marchio Royal Food e si occupa delle vendite ai privati e alla ristorazione ÌiÀ >Ê Ê Ì> >° LAVORAZIONE ARTIGIANALE Fondamentale per il prodotto di cui stiamo parlando è la freschezza, motivo per cui la lavorazione artigianale deve essere attentamente controllata in tutte

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L’INVITATO SPECIALE

le fasi delle filiera e priva di logiche industriali.

Carlo che ne cura il ciclo completo che va dalla riproduzione fino alla maturità della femmina quando è pronta per dare le preziose uova.

La grande capacità di sapere miscelare il naturale con l’artificiale, il regno del selvaggio con la cattività mediante un serio monitoraggio dei pesci durante tutto il ciclo vitale, consente di ottenere un prodotto di alta qualità.

QUATTRO TIPOLOGIE Una selezione naturale accurata, il perfetto stadio di maturazione delle uova, l’equilibrata salatura e la grande esperienze acquisita sul metodo di lavorazione, rendono il caviale unico e inconfondibile.

Le quattro tipologie in produzione hanno caratteristiche differenti ma tutte vengono confezionate in base alle richieste del mercato e sono “Malos Sol” ovvero con l’impiego di poco sale.

NACCARII E RUSSO “Perla” è il caviale che si ottiene dallo storione huso e naccarii, quello del caviale Beluga per essere chiari; è un pesce che

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raggiunge la maturità sessuale a 20 anni e può raggiungere i 100 kg di peso.

Storicamente questo era il caviale preferito dagli zar, il più conosciuto, ottenuto da uno storione raro e pregiato e con un sapore eccellente. ÊL VV>ÊÀ ÃÕ Ì>Ê ÀL ` Ê e cremoso mentre la sua colorazione può variare dal grigio scuro al grigio perla: è un caviale prezioso.

Dallo storione russo Gueldenstaedti, quello del caviale Oscetra, Carlo produce il suo “Reale”. ʵÕiÃÌ ÊV>à Êà ʫiÃV Ê che raggiungono oltre i 25 Kg e la maturazione a 12 anni.

E’ decisamente un caviale molto apprezzato dagli estimatori ha una consistenza setosa e un gusto leggero, la sua morbidezza abbinata all’eleganza lo rendono un prodotto molto raffinato.

SIBERIANO E ACIPENSER C’è poi il Baeri ovvero lo storione siberiano. Le femmine sono mature a 8 anni e il peso minimo varia da 15 ai 20 kg.

E’ un caviale, “Golden” il suo nome, dalle uova di medie dimensioni dal colore marrone dorato, il sapore è fresco e delicato.

La quarta tipologia è

denominato “Caviaro” ed è una selezione da storioni Acipenser.

Già nel lontano 1500 il gastronomo della famiglia Estense Cristoforo Messiburgo ne pubblicò una ricetta su come servirlo.

Al palato è delicato e aromatico.

GIUSTA ATMOSFERA Ho chiesto a Carlo e a > VÞÊ` ÊiÀÕ` À Ê Ê >teria, non è un prodotto da tutti i giorni, ma non deve mancare quando ci fa piacere.

Per presentarlo occorre la giusta atmosfera, meglio portarlo a tavola nella sua confezione, ma su di un letto di ghiaccio in modo che sia sempre fresco.

Va servito con cucchiaini di madre perla o ceramica.

La degustazione come assaggio non deve essere inferiore ai 10 gr, ma sia chiaro che ognuno se lo deve godere come preferisce: ma che ce ne sia mi raccomando.

Gustatelo al naturale, in purezza, e poi al cucchiaio come appetizer con blinis e créme fraiche, con un uovo sodo o su formaggi freschissimi.

Sul crudo di pesce, il top è

il gambero, sugli spaghetti o sul riso, magari sfumato con una grande bollicina.

ACCONTENTARSI DEL MEGLIO Apicenser è l’allevamento di cui vi sto dando qualche informazione ed è situato a Calvisano in provincia di Brescia.

Sappiate che lo storione è veramente un pesce antico e che il suo utilizzo, anche per le carni, un tempo i Ê À`Ê Ì> >ÊiÀ>Ê Ì Ê diffuso.

Fatevi raccontare degli esperti della Royal Food quali sono i valori nutrizionali del caviale, le tante vitamine, gli omega 3, le kilocalorie e il perché venga considerato un alimento afrodisiaco.

Poi fate domande sulla storia di ieri e di oggi, sui grandi chef della cucina moderna che ne fanno regolarmente uso e per finire non dimenticate di gustarlo anche voi come più vi piace.

“Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio” diceva Oscar Wilde, “Amo il caviale e sono felice di V ÃViÀiÊ >À ÊiÊ > VÞ” dico io.

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94 L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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Tel. ore pasti 0174/080336 Vendo compressore per mungitrice n.2 verricelli elettromeccanici macchina per salami, putagè, coppi vecchi, portoncino in legno con lunetta, persiane usate e bici d’epoca.

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L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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GLI AFFARI DELL’IMPRENDITORE Vendo macchina diraspatrice pigiatrice uva elettrica e interni posteriori nuovi Fuoristrada Defender td5 grigi.

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Tel. 335/349336 Vendo razza Saanen, due caprette, nate 02/03/20, ottima genealogia, sangue 100% francese.

Tel. 335/1339369 Vendo spargisale Sac 5 mt3 omol. lama Bombelli mt.

3,50 rimorchio ribaltabile 4,5 mt, spandiconcime.

Tel. 338/1331256 Vendo mangiarin maschio, torello da rimonta, 4/5 vacche di Fassone, mungitrice a carrello funzionante, motosega Husqvarna.

Tel. ore pasti 0171/911019 Vendo generatore di corrente a cardano da kw 17 volt 220 e 380 generatore di corrente da 4 kw a benzina wolt 220 e attrezzature varie da officina.

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Tel. 331/8279842 Vendo rotofresa da 2,50 m completo di cambio velocità più motocoltivatore 14 cv con avvio elettrico pari al nuovo.

Tel. 331/8270741

96 L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

Vendo spazzaneve Husqvarna faro led impugnatura riscaldata velocità avanzamento variabile, avviam. elettrico, fresa in ghisa usata 3 volte. Vero affare 2300 trattabili.

Tel. 338/9770209 Vendo ciclomotore Piaggio.

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Tel. 338/5075186

GLI AFFARI DELL’IMPRENDITORE Vendo trattore Valpadana ÓÈÊVÛÊiÊë>ââ> iÛiÊ6 LiÀÌ Ê per trattore da 90 cm.

Tel. 331/8270741 Vendo muletto retro portato, rimorchio agricolo pianale fisso mt.

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3, botte spandi liquame ad un asse frenatura meccanica con libretto di circolazione. Tel. 331/8279842 Vendo pali in cemento precompresso 7x7 x 2,50 mt a modico prezzo, zona Saluzzo. Tel. 333/2507325 Vendo sega a nastro per trattore con fresatrice Sandri da 2,20m. Ottimo stato. Tel. 331/8270741 Vendo autocaricante tagliaerba Tomatis seminuovo, rastrellina Galfrè 250 7 braccia, rastrellina da tiro con ruote Fort, fieno in balle piccole 1° e 2° taglio.

Tel. 349/1945802 Vendo n. 2500 pali in legno lunghezza 4,5 mt.

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L’imprenditore agricolo • Novembre 2020

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